MIYAUCHI 60 E 77

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Samuele
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Re: MIYAUCHI 60 E 77

Messaggio da Samuele »

stevedet ha scritto: 07/02/2021, 14:08
-SPECOLA-> ha scritto: 07/02/2021, 0:09 Sì, sono d'accordo con te Piero e aggiungo che secondo me la vita dei binocoli si complica quando si vuole farli diventare dei telescopi.
Un binocolo per me è uno strumento ottico caratterizzato da pochi ingrandimenti e grande campo, mentre un telescopio, uno strumento ottico he si può spingere tranquillamente e senza problemi a forti ingrandimenti.
Per me si tratta di strumenti complementari, per cui l'uno non riuscirà, né potrà mai sostituire in toto l'altro.
Anch'io la penso così, ed infatti, piuttosto che svenarmi per prendere un binocolone apo da migliaia di euro, ho preferito tenermi il mio pidocchioso 23-41x100 (che per osservazioni panoramiche a 30x si comporta sempre bene) ed affiancargli un bel telescopione.
Però è anche vero che questi moderni binocoloni angolati con vetri ED in grado (a quanto si legge) di passare con nonchalance da 20 a 120x hanno portato aria nuova e non per nulla hanno avuto un certo successo. Per me 120x sono ancora pochi per l'osservazione planetaria, ma mi pare ci sia anche chi è soddisfatto così.
Condivido tutto, perché c'è un fondo di verità in tutto quello che è stato scritto, ma non condivido affatto l'idea di dover necessariamente etichettare gli strumenti per categorie rigide, per cui si debba storcere il naso e dire "non va bene" ogni volta che qualche etichetta venga spostata o si vogliano attaccare più etichette sullo stesso strumento (come quando ad esempio si afferma che la stabilizzazione dei binocoli ha senso SOLO per alti ingrandimenti, oppure che un dobson ha senso SOLO per osservazioni deep-sky, e così discorrendo)
Da questo punto di vista preferisco la filosofia di Woody Allen nel film "Basta che funzioni": non vedo perché ci si debba fare tanti problemi se qualcosa riesca a dar soddisfazioni nonostante sia contraria al senso comune.
Capisco che i processi mentali umani siano strutturati per utilizzare schemi già conosciuti o comunemente accettati, perché in questo modo per i nostri antenati remoti era più semplice ed immediato prendere decisioni che potessero salvare la vita in situazioni di pericolo, e questo vale anche per noi, ma a volte perseguire certi schemi porta a complicare la vita piuttosto che semplificarla.
Io ho voluto provare a fare alta risoluzione col mio binocolo, e non posso dire che l'esperienza sia stata insoddisfacente, anzi tutt'altro. L'operatività col binocolo si riduce ad una manciata di minuti, cosicché si è pronti ad osservare senza dover programmare la serata o lasciare lo strumento perennemente montato, e questo rende possibile sfruttare finestre osservative improvvise, o limitate disponibilità di tempo.
Quanto alla resa, è vero che ci sono i limiti d'ingrandimento massimo o di progetto che sono stati evidenziati, ma questo non implica che l'esperienza sia fallimentare o inutile allo scopo.
Certo, per ogni ambito ci sono strumenti dedicati, e da quando ho acquistato il Cassegrain da 150 utilizzo molto meno il binocolo per l'alta risoluzione. Ma è più per questioni di tempo che altro, perché quando riprendo il binocolo per l'hi-res, trovo conferma delle ragioni che mi hanno spinto a quella scelta.
Quanto ai costi, è vero che un BT ha un prezzo elevato, ma non credo sia molto più di un buon rifrattore di pari diametro munito di torretta binoculare di qualità (ed anche in quel caso compaiono i prismi nel treno ottico) ed una montatura equatoriale o altazimutale in grado di reggere il tutto senza troppe vibrazioni.
Ovviamente, a chi mi chiedesse un consiglio per l'acquisto di uno strumento dedicato ESCLUSIVAMENTE ai pianeti, non metterei mai un BT nei primi posti, ma se qualcuno volesse uno strumento un po' tuttofare in grado di offrire una visione d'insieme di oggetti astronomici nel loro contesto, ed eventualmente approfondire spingendo con gli ingrandimenti, il BT sarebbe in cima alla classifica :thumbup:
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-SPECOLA->
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Re: MIYAUCHI 60 E 77

Messaggio da -SPECOLA-> »

Secondo me non si tratta di etichettare nulla, bensì la questione di riduce al fatto che ognuno si basa sul proprio vissuto, per cui a questo non può che riferirsi quando condivide esperienze e opinioni.
Samuele ha scritto: 08/02/2021, 11:24 L'operatività col binocolo si riduce ad una manciata di minuti, cosicché si è pronti ad osservare senza dover programmare la serata o lasciare lo strumento perennemente montato, e questo rende possibile sfruttare finestre osservative improvvise, o limitate disponibilità di tempo.
Ciao Samuele,

cioè un binocolo gigante 100x100 non necessita delle accortezze che comunemente si mettono in pratica con un telescopio da 100 mm che lavora a 100x, quando si vuole osservare la superficie dei pianeti del sistema solare, in cosiddetta alta risoluzione? (Anche se forse 100x non è proprio un ingrandimento annoverabile fra quelli che contraddistinguono le osservazioni in HI-RES).
Fabrizio Ferrario
Mi diverto con un po' di strumenti, dal rifrattore TECHNO 50/630 in avanti... (non in ordine di tempo, né di dimensioni e/o schema ottico).
31 Luglio 1985: Fondazione della Immagine , Osservatorio Astronomico di Cajello (Anno XXXVIII). http://www.specola.altervista.org/
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Samuele
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Re: MIYAUCHI 60 E 77

Messaggio da Samuele »

Diciamo che con i super da 3,6mm si raggiungono i 152x.
Certo che un binocolo deve acclimatarsi!
Ma i tempi di un rifrattore a doppietto da 10 cm non sono quelli di uno SC da 20cm e nemmeno quelli di di un Cassegrain da 15 cm...e poi dimentichi che con un binocolo si osserva con due occhi da due tubi differenti, e questa particolarità ha una grande incidenza sia sulla turbolenza (che viene quasi azzerata) sia sulla resa dello strumento, per cui alla fine l'operatività è pressoché immediata (il tempo di montare lo strumento, inserire il cercatore, gli oculari, mettere a fuoco con entrambi e nel caso regolarli per migliorare la collimazione binoculare)
Giovanni Bruno
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Re: MIYAUCHI 60 E 77

Messaggio da Giovanni Bruno »

Io la vedo in un modo ancora diverso, se prendo un binocolone angolato ad oculari intercambiabili, certamente l'ho preso per il terrestre e per i medi-grandi campi deep sky.

Ma se faccio una uscita deep sky verso luoghi bui, però in cielo vi sono anche uno oppure più pianeti, reputo una fortuna ed un privilegio avere un binocolone APO, che del tutto saltuariamente, mi può mostrare, anche modestamente, pure gli eventuali pianeti.

Mentre per un'uso prevalentemente planetario, intanto non mi muovo da casa, ma poi uso ben altri strumenti, nel mio caso, l'APO 120ED, il RUMAK M603 e il C11 CPC HD, tutti e tre sempre torrettizzati e tutti e tre capaci di farsi loro degli pseudo binocoloni di grosso diametro, magari su goduriosi ammassi aperti compatti e sui globulari.

Insomma, tutti gli strumenti è bene che siano molto trasversali, visto che se ne tira sempre fuori solo uno alla volta.

Altro discorso è quello di possedere una casa isolata e con giardino privato, solo allora si possono mettere in opera più strumenti contemporaneamente e magari ogniuno molto specializzato. :thumbup: :wave:
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Re: MIYAUCHI 60 E 77

Messaggio da piero »

Giovanni Bruno ha scritto: 08/02/2021, 10:15 Alla fine il mio desiderio è identico a quello di PIERGIOVANNI, ovvero avere un leggerissimo 30x60 angolato ED.
hai detto niente...... :? :? :?
io devo ancora vedere un leggerissimo 150 angolato ED a corto fuoco....... :whistle: :whistle:
osservo con:....due occhi, perché two is meglio che one.....
Giovanni Bruno
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Re: MIYAUCHI 60 E 77

Messaggio da Giovanni Bruno »

No PIERO, questa non l'ho capita :D , ma forse mi sono spiegato male io.

Allora ripeto con più chiarezza il mio pensiero.

Tu immagina il MIYAUCHI PLEIYADES 22x60 a 45° ma con dei vetri ED FPL-53 e con degli oculari proprietari di serie da 30x, per ottenere un binocolo angolato 30x60 ED del peso di circa 2Kg--2,5Kg.

Meglio ancora se dotato di portaoculari del formato 31,8mm e con libero montaggio degli oculari per astronomia.

Molti come me che abitano in condominio, devono trascinare la loro strumentazione fin sul tetto piano condominiale, la qual cosa richiede molta fatica e molta giovinezza.

Se 10 anni fa portare sul tetto un binocolone da 100mm angolato + adeguato supporto era una passeggiata, adesso è di severo impegno portare sul tetto un binocolone da 82mm angolato + supporto adeguato, ma già alcuni miei personali acciacchi, richiedono a gran voce un peso complessivo ancora minore, tipo appunto un binocolone 30x60 a 45°.

A proposito, ho visto che i binocoloni angolati da 70mm pesano 3,5Kg, mentre il mio 82mm pesa 4,5Kg, quindi per un solo chilogrammo di differenza preferisco ancora il mio 82mm, perlomeno per fare il facile tragitto da dentro casa a fuori sul balcone, per le osservazioni terrestri

Mentre solo il citato e auspicato 30x60 a 45°, del peso auspicato di 2,5Kg, a cui è possibile associare un leggerissimo cavalletto, sarebbe per me davvero desiderabile come compagno di osservazioni dal tetto condominiale, dove vi è ancora quel minimo di buio per le osservazioni astronomiche. :thumbup: :wave:
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Re: MIYAUCHI 60 E 77

Messaggio da piero »

ciao Giovanni,
no, no...ho capito benissimo. La mia ironia stava nel fatto che uno strumento come lo immagini/sogni tu ( e anch'io) non lo vedremo mai nel mercato attuale perché è una progettazione così di nicchia che è come chiedere la luna : ma quando mai hai visto un 60 angolato al di là di miyauchi? e chi ha mai visto un 30x60 da 2 Kg? chi ha mai più rivisto un doppietto da 140 f/4.4 o anche solo un 100 f/5? la tendenza è ormai diversa come ha ben spiegato da Samuele e negli ultimi anni si è più concentrata a strumenti ibridi per avvicinare il pubblico con la possibilità di "tutto in uno" piuttosto che non creare strumenti altamente specifici, a meno che non si parli di fotografia, vera tendenza anche per i neofiti, dato che il visuale è ormai da tempo sul viale del tramonto dato che per praticarlo, devi possedere pazienza, conoscenza, studio, tutte cose fuori moda ( e lo vediamo in TUTTI i campi come ormai la competenza sia diventata secondaria e ancillare); più rapido, comodo, divertente e al passo con i tempi lo "smanetto" al PC; persino una recensione scritta è diventata una fatica da leggere in un popolo che legge sempre meno: molto più comodo, "passivo" e rilassante YouTube (luogo virtuale ove spesso, ma per fortuna non così spesso, si ritiene di poter acquisire "competenza" e questo purtroppo lo verifico ogni giorno con la gente che viene a insegnarmi il mestiere dopo aver visto 4 filmati in croce).
Scusate le divagazioni
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stevedet

Re: MIYAUCHI 60 E 77

Messaggio da stevedet »

Questa discussione ci dimostra ancora una volta quanto siano soggettive le valutazioni che diamo sugli strumenti, soprattutto quanto queste valutazioni siano condizionate non solo dai nostri gusti e dalle nostre aspettative ma anche dalle difficoltà logistiche ed anche purtroppo dal fatto che con gli anni si invecchia sempre più.
Anche solo 10/20 kg di strumentazione da dover spostare per una rampa di scale, possono passare dall'essere una barzelletta da giovani, fino a diventare proibitivi da anziani.
Giovanni Bruno
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Re: MIYAUCHI 60 E 77

Messaggio da Giovanni Bruno »

Quello a cui non mi rassegno e toccare con mano che oggi è possibile fare un buonissimo binocolone ED come l'IBIS 20x80ED che pesa meno di 2,5Kg, constatare inoltre che tale IBIS 20x80ED, se diaframmato a 40mm-50mm-60mm, sfodera ancora delle eccellenti prestazioni.

Da queste esperienze reali, nasce molto forte il desiderio di veder rielaborare la componentistica che attrezza l'IBIS 20x80ED, nel formato più congeniale del binocolo monoblocco, angolato a 45° di 60mm di diametro e di peso uguale all'esemplare esecuzione del PLEYADES da parte della MIYUCHI.

Voglio dire che la MIYAUCHI ha dimostrato senza il minimo dubbio che il risultato di PESO-INGOMBRO è perfettamente raggiungibile.

Anzi, proprio la soluzione MONOBLOCCO è quella che dal punto di vista meccanico è la più naturlamente solida a pari peso.

La cerniera centrale e la barra di supporto + il peduncolo per il fissaggio al cavalletto, dell'IBIS 20x80ED, è una complicazione costruttiva non banale, che dovrebbe far esplodere i pesi, ma la bilancia dice che li ha tenuti bassissimi per essere un serio 80mm.

Infine, perlomeno per la mia personale conformazione fisica, io trovo molto più rilassante osservare il terrestre con un binocolone angolato a 45°, rispetto ad un binocolone diritto, benché entrambi siano montati su cavalletto.

Per l'astronomico è semplicemente lapalissiano che sia meglio un'angolato. :thumbup: :wave:
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