Dopo un paio di settimane d'uso abbastanza continuo, posto le prime impressioni sul binone, come sempre partendo dagli imballi.
Arriva molto ben imballato, scatola esterna ► distanziali in polistirolo ► scatola interna ► protezione a "bolle" ► valigetta (la tipica in vera-finta similpelle) ► protezione a "bolle" ► binocolo.
L'aggeggio è esteticamente carino, lungo 33 cm, completamente gommato (ottimo grip in presa), lo scafo degli oculari ed il carrello sono in metallo (discretamente solido, tutto estratto se spinto col dito, si flette veramente poco), i paraluce anteriori sono in gomma morbida e si estraggono di 36 mm, messa a fuoco centrale con correzione diottrica (circa ± 3,5 diottrie) sull'oculare destro, le conchiglie oculari sono in gomma dura con estrazione a "vite", gli obiettivi misurano effettivamente 80 mm, coating di un verde tenue, la collimazione (ora) è ottima e rimane tale anche a diverse distanze interpupillari, cio induce a pensare che la barra centrale e la meccanica in generale è abbastanza decente da tenere la collimazione, non vi è nulla nel percorso ottico che ne diaframmi l'apertura, l'interno è ben opacizzato ed anche con forte illuminazione diretta non vi sono riflessioni indesiderate.
Passiamo ai numeri, di seguito le caratteristiche prese dalla scheda prodotto dal sito Skypoint
http://www.skypoint.it/ecommerce/prodot ... +bwcf/4206
- Peso dichiarato 2.445 g, quello effettivo (senza tappi e tracolla) 2.400 g (diff. ~2%) ► OK;
- come già detto gli obiettivi sono effettivamente da 80 mm e non diaframmati "internamente" ► OK;
- campo di vista reale dichiarato 2,3° mentre quello misurato (solito metodo del confronto con CTR al 10.000) è di 2,25° (diff. ~2%) ► OK;
- ingrandimento dichiarato 30x mentre quello misurato (tramite osservazione e confronto della trama regolare del "cladding" di un grattacielo) è 29x meno un pelo (diff. ~4%) ► OK;
- campo Apparente dichiarato 70°, misurato circa 65° (diff. ~7%) ► quasi OK (essendo la differenza sopra il 5%);
- pupilla d'uscita dichiarata 2,7 mm, reale quasi 2,8 mm ► OK;
- estrazione pupillare dichiarata 16mm, effettiva 16 mm (nessun problema ad abbracciare tutto il campo apparente degli oculari) ► OK;
- distanza interpupillare, sul bino la scala va da 54 a 71 mm (range 17 mm), ma la distanza da me misurata (calibro) è min 55, max 70 mm (range 15 mm) (diff. ~12%) ► mica tanto OK (differenza sopra il 10%), la mia è di 66 mm quindi no problem per me;
- distanza minima di messa a fuoco dichiarata 18 metri, misurata circa 20 m (diff. ~10%) ► quasi OK, ma in questo caso si deve tener conto anche degli occhi dell'utilizzatore, visto che in base al grado di miopia/ipermetropia (nel caso se ne soffra) la distanza minima potrebbe cambiare in piu o meno.
Ha un fuoco molto "veloce", dalla minima distanza di messa a fuoco si passa ad infinito con una rotazione del focheggiatore di soli 210° (7/12 di giro), mentre i due fine-corsa distano circa 240° (2/3 di giro), lo snap-test è molto buono il fuoco si raggiunge con ragionevole sicurezza (sulle stelle è ancora piu facile), l'unico difetto che ho trovato invero piu psicologico che altro è quello che ho già indicato nel mio post precedente, che ribadisco è ininfluente.
Aberrazioni, distorsioni & Co.
La cosa piu evidente di questo binocolo è l'aberrazione cromatica, ha la classica bordatura magenta/verdolino nei forti controluce (tipo la classica antenna proiettata su cielo chiaro), questa comincia ad avvertirsi già poco oltre il 50% del campo diventando veramente evidente dal 75/80% di questo, va detto che il pregio principale di questo binocolo è che al centro ha devvero un'ottima definizione e trasparenza, cosa che nell'inseguimento dei volatili (uso questo strumento tipicamente su un Manfrotto 055 + testa 128LP) insieme ai suoi 30x lo rende perfetto per la loro identificazione; in condizioni piu "normali" il cromatismo diviene piu discreto palesandosi solo dopo il 65/70% del campo e diventando evidente solo ai bordi, mentre sul cielo questo è avvertibile solo su stelle di mag inferiore alla 2ª dal 45/50% del campo e su quelle di 1ª (e piu luminose) anche al centro.
Riguardo la curvatura di campo, un po c'è ma tollerabile sul cielo, mentre nel terrestre è sostanzialmente inavvertibile, infatti quando il centro è a fuoco basta una rotazione di 5° scarsi del focheggiatore (1/72 di giro) per mettere a fuoco i bordi, infine ha una leggera distorsione a cuscinetto, nel panning non avverto il famoso effetto "palla rotolante" (ma sono cose molto soggettive).
Osservazione aerei ed uccelli.
L'ingrandimento relativamente spinto e la "pulizia" al centro dello strumento, permette di identificare con facilità (nelle giuste condizioni di luce) sia il modello del velivolo che la livrea della compagnia, anche di quelli a quota di crocera (circa 10.000 m e quindi ad'una distanza effettiva tra i 14 ed i 17 km se ad "alzo" di 45/50°), se si ha l'accortezza di tenerli al centro (cosa facile avendo il piu delle volte rotta costante) nonostante la fusoliera bianca ed il controluce si riesce a tenere a bada il cromatismo, gli stessi accorgimenti valgono anche nell'osservazione degli uccelli, ma in questo caso l'inseguimento è un po più problematico, ma ciò è anche un lato positivo, visto che si è troppo impegnati nell'inseguimento non si ha tempo di pensare al cromatismo, in questi casi l'ampio campo apparente aiuta moltissimo, ad esempio a seguire le evoluzioni in formazione dei rondoni, o ancor di piu il seguire una poiana lanciatasi in picchiata dal suo punto d'osservazione manco fosse uno Stukas.
Osservazione paesaggi.
Se c'è abbastanza luce si riesce tranquillamente a fare osservazioni dettagliate di tipo naturalistico, come l'identificazione di nidi fra le fronde degli alberi o l'ispezione del sottobosco, naturalmente questo binocolo non è molto luminoso quindi per queste osservazioni appena la luce cala la festa è finita.
Sui panorami (montagne, skyline, ecc) è un vero godimento, gia solo oggi sul terrazzo ho fatto una sventagliata di
metà giro d'orizzonte godendomi tutto l'arco alpino innevato con tutti i suoi giochi di luce ed ombra, anche quì l'effetto "wide", l'ingrandimento ma soprattutto la definizione al centro hanno aiutato non poco nonostante la peggior combinazione possibile per il cromatismo (neve illuminata dal sole) ad apprezzare i profili montuosi, anche sul panorama "architettonico" lo strumento fà la sua figura, infatti i nuovi grattacieli che stanno nascendo a Milano con le loro superfici curve e le varie matrici metalliche dei loro rivestimenti vetrati sono un severo banco di prova per le ottiche, un po come lo sono i pannelli solari.
Osservazione del cielo.
Con i suoi 2° abbondanti di campo reale è chiaramente uno strumento da ammassi aperti, da comete e i suoi 30x che scuriscono il fondo cielo aiutano con alcuni "deep", ho fatto un tour "alto" (inteso come oggetti alti nel cielo) alla faccia della cervicale in un cielo da mag 6 allo zenit, partendo basso con Orione (M42 e 43) che già mi mostrava le parti centrali discretamente luminose e con la parte iniziale delle "ali", si scorgeva anche la condensazione di M43, mi sono poi alzato verso il Toro con le Iadi, poi le Pleiadi e si arrivava agevolmente la 12ª (in visione diretta), le prime erano uno spettacolo per la varietà dei colori, mentre le seconde erano incantevoli essendo completamente comprese nel campo del binocolo e con margine donando una visione ariosa.
Salendo ancora passo al doppio nel perseo, anche qui entrambe comprese nel campo con un ampio contesto, al centro le stelle sono perfettamente puntiformi, mentre a causa della curvatura di campo, lo sono di meno verso i bordi, questo effettivamente si nota sugli ammassi aperti molto estesi (sopratutto le Iadi), poi approfittando della trasparenza ho provato anche M31, e la nebulosità del nucleo è subito risaltata, poi facendo attenzione in visione distolta si sono rese visibili anche le parti semiperiferiche, sono riuscito a scorgere si e no una metà scarsa della vera estensione della galassia, ma l'effetto è stato piuttosto bello perché dava la sensazione di essere interamente nel campo (la parte da me visibile).
Riguardo le comete, riporto uno stralcio di un'osservazione mattiniera (12/11/13) dove sono riuscito ad osservarne tre, Encke, Lovejoy e ISON (purtroppo prima dell'outburst
):
<<Finalmente sono riuscito a "sverginare" il nuovo binocolone su un bel trittico di comete, grazie soprattutto ad un cielo trasparentissimo e un orizzonte est raramente tanto pulito, intorno alle 5:30 ho provato a puntare la Encke ma benché il cielo fosse ancora scuro, questa era troppo bassa, quindi ho puntato la ISON ad una ventina di gradi dall'orizzonte è l'ho beccata subito, il binocolo essendo un 30x80 è un po scuretto ma l'ingrandimento scurisce anche il cielo e quando la centri (ho usato il Nano col 40 mm come cercatore) la si vede, la condensazione del nucleo ben visibile con una coda quasi verticale che occupava 1/5° del campo quindi poco meno di mezzo grado, poi dopo aver dato una fugace occhiata (col Nano per puro sfizio viste le dimensioni) a Marte, sono passato alla Lovejoy anche lei ben visibile ma col nucleo piu sfumato della ISON ed'una coda appena accennata con un'angolazione di circa 45° verso ovest, francamente vista l'altezza pensavo di vederla molto meglio della ISON, sarà forse che a tale altezza il binocolo dritto non è il massimo della praticità ma mi è piaciuta di piu col Nano anche se in monoculare; in ultimo mentre stava iniziando a schiarire o visto sorgere Mercurio e subito sopra sono riuscito finalmente a scorgere la Encke praticamente un fantasma anche se il nucleo da la sensazione di essere il piu "puntiforme" tra le tre.>>
Al momento, non ho notato condensa interna od altri problemi simili (lo strumento è dotato di guarnizioni ed o-ring ma non è riempito d'azoto) quindi la "tropicalizzazione" pare fare il suo dovere, ho anche prolungato (in maniera mooolto casereccia) la barra ad elle per farci stare il binocolone ed insieme al Nano ho fatto un bel setup solido, leggero e veloce per i campi larghi, lo ho anche dotato di una grezzissima basetta di legno (in attesa di fare un lavoro esteticamente migliore) per sistemarvi il red-dot. In definitiva ne sono soddisfatto era proprio lo strumento che insieme al nano completa il setup leggero "tuttofare", rispetto ai tanti 20x80 i 30x dell'ark sono l'optimum per le mie esigenze.
Come dotazione finale ho anche trovato uno zainetto monospalla impermeabile, che sembra fatto a posta per il binocolo, non è protettiva come la sua custodia originale ma infinitamente piu comoda (eventualmente vedrò di imbottirla un po), visto che ha gli alloggiamenti per il red-dot, brugole, cacciaviti ed altro, la tasca anteriore è a misura per il Pocket Sky Atlas.
Ultima cosa, per usare un binocolo dritto sul cielo o comunque ad elevate inclinazioni, prevedete un treppiede molto alto, almeno 20 cm piu altro dell'altezza dei vostri occhi, in modo da potervi sistemare comodamente "sotto" gli oculari del binocolo stando in piedi, quindi senza dovervi piegare, infatti il binocolo lo uso su uno 055 o su un 161mk2, entrambi con testa arrivano agevolmente al metro e 90 (io sono 1 e 70), schiema e cervicale vi ringrazieranno sentitamente.
Ringrazio Piero per avermi messo a disposizione il modello precedente a questo, ho così potuto valutare le potenzialita dei 30x messi su 80mm, in pratica cio mi ha permesso di fare un acquisto pressocché a botta sicura.
Ps.: Quando lo avro utilizzato per un po di tempo nelle varie situazioni, farò una recensione vera e propria, integrando questo stesso topic.