Sony DEV-50v (quanto distanti siamo dal futuro?)
Inviato: 24/03/2014, 11:26
Indulgendo ad una tentazione "improvvisa" (ad onor del vero non ho nemmeno tentato di resistere granché), mi sono regalato il "binocolo" di cui all'oggetto, e pensavo di riportare qui le mie prime impressioni. Non penso di fare una mera elencazione di caratteristiche, che si può eventualmente trovare sul sito del produttore, ma di dare un feedback personale.
Già il fatto di aver messo "binocolo" tra virgolette la dice lunga, in effetti qui non siamo di fronte ad un vero e proprio binocolo, ma ad un oggetto nuovo ed innovativo, si tratta infatti di un "binocolo digitale".
Qui l'ottica è solo una piccola parte del tutto, la parte del leone la fa l'elettronica. In breve, due obiettivi (piccoli, ma di qualità. Classificati con la lettera "G" codifica Sony) raccolgono l'informazione ottica, letta da due sensori CMOS (denominati BIONZ), la elaborano e la trasmettono a due "oculari" (viewfinder) composti da pannelli OLED XGA, che infine visualizzano i segnali ricevuti.
Il mio primo commento è stato "ouch", peculiare espressione in cui vorrei racchiudere tutto quanto vi dirò, in bene e in male, su tale oggetto, e che quindi assume un significato polimorfico estremo, e pure soggetto ad evoluzione!
Sì perché dal primo momento ho avuto sensazioni contrastanti, e ci ho messo un po' a rendermi conto davvero di cosa avessi tra le mani, provo quindi a vedere cosa riesco a trasmettervi...
...innanzitutto, se l'aspettativa è quella di inforcare un classico binocolo, si rimane spiazzati e delusi. Gli "oculari" non sono tali ma, come accennavo, due piccoli schermi XGA OLED ad alta definizione, quindi l'immagine non è quella "originale" formata dalla luce raccolta dagli obiettivi, bensì una ricostruzione "formato HD" elaborata da quanto rilevato dalla coppia di sensori (o da uno dei due, se in modalità 2D). Luminosità e definizione NON sono paragonabili ad un decente binocolo ottico, che risulta assolutamente più risoluto e luminoso.
Tra l'altro, qui (la cosa inizialmente spiazza non poco, ma ci si abitua facilmente) la "pupilla d'uscita" ("facciamo che" uso termini convenzionali anche ove probabilmente non sarebbero da usare...) è rettangolare e non tonda. Ma non è nemmeno come guardare uno schermo tv/monitor, in primis perché sono due (e con la modalità 3D attiva effettivamente l'effetto tridimensionale c'è eccome) ed in secondo luogo perché lo schermo è vicino all'occhio e ne copre buona parte del naturale campo di vista.
Altro elemento caratterizzante è il fatto che evidentemente l'elettronica va alimentata, e quindi serve la batteria, anche solo per poter "vedere".
In 2D si consuma meno che in 3D; il solo guardare consuma meno che registrare. Il vano batteria è ampio e consente anche l'utilizzo di una batteria a più alta capacità rispetto a quella fornita in dotazione (più autonomia e più peso). Direi che guardando, registrando e rivedendo (quindi utilizzo abbastanza intensivo) mi sono attestato tra 1,5 e 2,5 ore con la batteria standard "fresca" (è noto che le batterie, col tempo, degradano). Evidentemente per un utilizzo outdoor una batteria di ricambio carica non fa male.
Ciò detto, rispetto ad un binocolo tradizionale, questi elementi sicuramente fanno inizialmente storcere il naso, sono certo molti di voi non lo classificheranno nemmeno come un binocolo.
Da qui in avanti però, intendo passare a quanto invece di intrigante l'elettronica consente, e che rende questo oggetto molto interessante ed appetibile.
Innanzitutto il binocolo è uno zoom, che va da uno 0,8x a 12x ottici, più una integrazione digitale fino a 25x (solo in 2D). Il motivo per cui è utile andare ad ingrandimenti < di 1x è che ciò consente di contestualizzare l'osservazione (e la registrazione di cui è capace il "bino").
Lo zoom ottico è ben fruibile, la zoom digitale a me non è mai piaciuto in nessun dispositivo elettronico (in quanto effettuabile in post-produzione, mantenendo più informazione globale), anche se devo confessare che qui può effettivamente aiutare ad indentificare meglio un soggetto in caso di bisogno. Ad essere onesti comunque l'attivazione dell'ausilio digitale allo zoom degrada non poco la qualità, quindi da usare solo in caso di specifica necessità. In ogni caso in 3D lo zoom è solo ottico, a 25x digitale si arriva solo in modalità 2D.
Una nota molto positiva è che l'ottica è stabilizzata, consente lo "steady shot" non solo per la registrazione ma anche per la normale osservazione. La stabilizzazione è di notevole livello, direi migliore rispetto al Canon 10x42, ed è meccanica. Non ha impuntamenti o assestamenti e funziona davvero bene, attivandosi in modo pressoché istantaneo.
In combinazione con lo zoom consente di vivere il panorama in maniera diversa da un binocolo ottico ad ingrandimento fisso. A bassi livelli di zoom lo steady shot fa muovere la scena inquadrata "al rallentatore", mantenendola ovviamente stabilizzata, tuttavia rendendo il panning poco naturale.
Per quanto riguarda il senso dello zoom, direi che a 0,8x si ha una funzione di osservazione contestualizzata o di ricerca panoramica, poi per vedere il dettaglio si ingrandisce, come anticipavo, fino a 12x ottici.
Paragonandolo con un binocolo ottico tradizionale, ho avuto la sensazione che gli ingrandimenti fossero più verso gli 8/10 che verso i 12, almeno nella modalità 3D, ma devo confessare che il campo rettangolare e non circolare rende la comparazione più complessa. Rispetto allo swaretto 8x32, a zoom attivato avevo la percezione di pochissimo ingrandimento in più, e un po' meno campo inquadrato (ma poco meno) sul lato lungo della visualizzazione. Ciò meriterà ulteriori approfondimenti, ma stabilire un campo reale inquadrato non è facile.
L'utilizzo, come dicevo, in questo contesto è diverso dal bino tradizionale, si può zoomare avanti ed indietro avendo una percezione panoramica e approfondendo il dettaglio quando necessario.
Divertente e comodo, saltando al bino ottico tradizionale è un plus di cui ho subito sentito la mancanza.
La messa a fuoco automatica è attiva di default, è efficiente (ho avuto da aspettare un po' solo in un caso, in notturna con buio pesto, osservando i fari di un veicolo -unica cosa che si vedeva, anche con bino ottico-, unico caso in cui per avere il corretto autofocus ho dovuto zoomare ed attendere), e consente di lavorare con fluidità e naturalezza in combinazione con lo zoom.
In caso di bisogno comunque nella parte bassa dello scafo esiste una regolazione manuale del fuoco,attivabile col pollice. Devo anche dire che la rotellina nella parte bassa dello scafo, comprensiva di pulsante di inserimento del manuale, non è certo di intuitiva o immeditata attivazione, come altre cose su questo bino bisogna "abituarsi"...
Gli oculari "finder" hanno regolazione diottrica indipendente ed una regolazione della distanza interpupillare. Non sono malvagi, ma non sono nemmeno la cosa più comoda che abbuia provato.
Secondo me c'è poco spazio per il naso, probabilmente la conformazione è "orientaleggiante", tuttavia ci si abitua senza traumi.
Una delle funzioni intriganti del "bino" è la possibilità di registrare in full HD ed in 3D (a scelta) la scena che si sta osservando, semplicemente premendo il pulsante di registrazione, per rivederla con calma o sul bino, o su un dispositivo esterno (pc, televisore, anche 3D se la funzione è supportata).
Qui ci sono alcuni innegabili vantaggi:
- si può rivedere la scena ad libitum, e cogliere meglio i particolari, o scoprirne di nuovi;
- si può condividere la scena osservata anche con altre persone, anche a distanza.
Registrare in 3D significa utilizzare entrambi gli obiettivi/sensori, la riproduzione può ovviamente essere 3D in tutti i dispositivi che siano in grado di gestirla. La registrazione 3D consuma più corrente (batteria) rispetto a quella 2D, dove opera il solo obiettivo di sinistra.
Se la registrazione è 3D, la visualizzazione può essere 3D (ciascun oculare vede il proprio obiettivo) oppure 2D (entrambi gli oculari riproducono il canale sinistro).
Il 3D fornisce effettivamente una sensazione di profondità e tridimensionalità, a patto di avere il soggetto distante qualche metro, al di sotto del quale rilevo una certa difficoltà a sovrapporre le immagini, oltre a generare un evidente effetto parallasse.
In queste situazioni il 2D risolve, e direi che è praticamente un must per le visualizzazioni macro (soggetti molto vicini).
Ovviamente se la registrazione è stata effettuata in modalità 2D non sarà fruibile successivamente in 3D. Il 2D palesemente consuma meno corrente e spazio di memoria.
In 2D possono essere anche scattate "foto digitali" a varie risoluzioni, ma il dispositivo non mi sembra ottimizzato in tal senso, per concludere la foto servono un paio di secondi, non mi pare ci siano buffer di scrittura. E' più che altro un dispositivo video. Devo tuttavia approfondire questo aspetto, ho scattato solo un paio di immagini "still".
Le immagini vengono memorizzate su una normale scheda SD o Stick Duo, la mia SD da 4Gb consente una ventina di minuti di registrazione 3D.
Una breve nota sul mondo del "macro", che ho appena iniziato ad esplorare in modalità 2D. Mi permetto di dire che qui la performance del binocolo ricorda molto quella del Pentax Papilio (io ho il 6,5x), anche se l'autofocus fa un po' più di fatica devo dire che le scene inquadrate sono da grande soddisfazione (come d'altronde il Papilio...), ma in questo caso si spazia da 12x a macro sempre stabilizzati. Non è cosa da poco. Per dare un'idea, ho osservato fiori ad una sessantina di cm di distanza godendo appiendo di un'immagine che riempiva il "campo di vista" con un solo petalo ed i pistilli.
Un piccolo joistick sul lato alto a sinistra consente di fruire delle molte funzioni del bino, visualizzate in sovraimpressione negli oculari. L'oculare di sinistra ha un rilevatore che li accende quando viene avvicinato l'occhio, e li spegne se nessuno sta guardando nel bino, per risparmiare energia.
Dall'accensione alla visualizzazione delle immagini (se la SD è a posto o non c'è) passa più di un secondo ma meno di due.
Considerando che ho alle spalle solo un paio di giorni di utilizzo, e che varie funzioni non le ho nemmeno scalfite (gestione GPS, modalità notturna), in prima battuta posso dire che mi sembra di essere di fronte ad una cosa che non è nè un binocolo nè una telecamera, ma una perfetta sinergia tra le due cose, e fa nacesere un oggetto di tipologia abbastanza nuova. Se di primo achitto la qualità di un buon bino ottico è distante, ritornando al bino tradizionale devo dire che mi manca la miriade di possibilità che il DEV-50 offre.
Cercando di essere oggettivo, direi che nello specifico non è certo migliore di un oggetto specializzato (bino o telecamera che sia), ma consente di unire i due "mondi" in una categoria a se', che definito come "binocolo che consente di rivedere oltre che ricordare e condividere" mi pare onestamente riduttivo.
Alcune caratteristiche reputo siano solo un preludio ad interessanti funzioni che arriveranno, magari quelle si in un futuro più remoto, ma di questo ci sarà indubbiamente modo di parlare.
Dal punto di vista meccanico la realizzazione è eccellente ed accattivante. Posto che il gusto di ciascuno è insindacabile, a me la silouette piace moltissimo. Il bino è compatto e decisamente robusto, ha un grip eccellente (nessuna prova con guanti fino ad ora...) ed è leggero, sugli 800g compresa la batteria. Gli obiettivi sono rientrati e ben protetti, il peso è distribuito in modo pressoché perfetto, l'ergonomia in pugno è notevole, l'unica cosa che non mi soddisfa al 100%, come anticipavo, è la conformazione del viewfinder, ma non è una gran pecca. Il binocolo ha il raccordo per essere fissato su cavalletto e, last but not least, è splashproof e dustproof, il che significa che usarlo sotto una pioggerella o in spiaggia non fa paura (ragionevolmente), a patto di aver ben chiuso gli sportellini laterali, molto ben sigillati, che riparano i connettori.
Evidentemente è un oggetto un po' "tecnofilo", chi ha dimestichezza con la tecnologia non avrà alcun problema a navigare nei menù ed attivare le varie opzioni o impostare parametri, ma è richiesto un approccio diverso dal semplice inforcare e guardare.
Per riprendere quindi la domanda di cui all'oggetto, direi che lo strumento apre nuovi scenari e nuove possibilità, personalmente ritengo che, così com'è stato per la fotografia digitale, questa sia sicuramente una delle direzioni di sviluppo che crescerà molto in futuro. Ad oggi non è in grado di sostituire un binocolo ottico tradizionale dal punto di vista prestazionale, ma non per questioni logiche, quanto piuttosto per "limiti tecnologici" (la definizione di "HD" va bene per i nostri televisori attuali, non certo per la risoluzione dell'occhio umano, ma lo reputo un problema di "quantità" piuttosto che di "qualità", e com'è stato per la pellicola fotografica chimica prima o poi le prestazioni arriveranno).
Credo siamo appena usciti da una fase pionieristica ed esplorativa, se anche qui l'elettronica procederà come in altri settori un deciso aumento della risoluzione dei sensori potrebbe facilmente colmare il gap ottico, e produzioni di massa potrebbero ben abbassare i costi, ora eccessivi (teniamo anche in mente per il futuro che l'elettronica si lavora in serie molto più dell'ottica).
Allo stato attuale sono contento del nuovo "giocattolo", che andrà ad affiancare e non certo a sostituire i suoi lontani parenti con pupille d'uscita rotonde e non rettangolari, in quanto in grado di offrire onestamente cose diverse e complementari.
Grazie a chi ha avuto la pazienza di leggermi fin qui,
Massimo.
Già il fatto di aver messo "binocolo" tra virgolette la dice lunga, in effetti qui non siamo di fronte ad un vero e proprio binocolo, ma ad un oggetto nuovo ed innovativo, si tratta infatti di un "binocolo digitale".
Qui l'ottica è solo una piccola parte del tutto, la parte del leone la fa l'elettronica. In breve, due obiettivi (piccoli, ma di qualità. Classificati con la lettera "G" codifica Sony) raccolgono l'informazione ottica, letta da due sensori CMOS (denominati BIONZ), la elaborano e la trasmettono a due "oculari" (viewfinder) composti da pannelli OLED XGA, che infine visualizzano i segnali ricevuti.
Il mio primo commento è stato "ouch", peculiare espressione in cui vorrei racchiudere tutto quanto vi dirò, in bene e in male, su tale oggetto, e che quindi assume un significato polimorfico estremo, e pure soggetto ad evoluzione!
Sì perché dal primo momento ho avuto sensazioni contrastanti, e ci ho messo un po' a rendermi conto davvero di cosa avessi tra le mani, provo quindi a vedere cosa riesco a trasmettervi...
...innanzitutto, se l'aspettativa è quella di inforcare un classico binocolo, si rimane spiazzati e delusi. Gli "oculari" non sono tali ma, come accennavo, due piccoli schermi XGA OLED ad alta definizione, quindi l'immagine non è quella "originale" formata dalla luce raccolta dagli obiettivi, bensì una ricostruzione "formato HD" elaborata da quanto rilevato dalla coppia di sensori (o da uno dei due, se in modalità 2D). Luminosità e definizione NON sono paragonabili ad un decente binocolo ottico, che risulta assolutamente più risoluto e luminoso.
Tra l'altro, qui (la cosa inizialmente spiazza non poco, ma ci si abitua facilmente) la "pupilla d'uscita" ("facciamo che" uso termini convenzionali anche ove probabilmente non sarebbero da usare...) è rettangolare e non tonda. Ma non è nemmeno come guardare uno schermo tv/monitor, in primis perché sono due (e con la modalità 3D attiva effettivamente l'effetto tridimensionale c'è eccome) ed in secondo luogo perché lo schermo è vicino all'occhio e ne copre buona parte del naturale campo di vista.
Altro elemento caratterizzante è il fatto che evidentemente l'elettronica va alimentata, e quindi serve la batteria, anche solo per poter "vedere".
In 2D si consuma meno che in 3D; il solo guardare consuma meno che registrare. Il vano batteria è ampio e consente anche l'utilizzo di una batteria a più alta capacità rispetto a quella fornita in dotazione (più autonomia e più peso). Direi che guardando, registrando e rivedendo (quindi utilizzo abbastanza intensivo) mi sono attestato tra 1,5 e 2,5 ore con la batteria standard "fresca" (è noto che le batterie, col tempo, degradano). Evidentemente per un utilizzo outdoor una batteria di ricambio carica non fa male.
Ciò detto, rispetto ad un binocolo tradizionale, questi elementi sicuramente fanno inizialmente storcere il naso, sono certo molti di voi non lo classificheranno nemmeno come un binocolo.
Da qui in avanti però, intendo passare a quanto invece di intrigante l'elettronica consente, e che rende questo oggetto molto interessante ed appetibile.
Innanzitutto il binocolo è uno zoom, che va da uno 0,8x a 12x ottici, più una integrazione digitale fino a 25x (solo in 2D). Il motivo per cui è utile andare ad ingrandimenti < di 1x è che ciò consente di contestualizzare l'osservazione (e la registrazione di cui è capace il "bino").
Lo zoom ottico è ben fruibile, la zoom digitale a me non è mai piaciuto in nessun dispositivo elettronico (in quanto effettuabile in post-produzione, mantenendo più informazione globale), anche se devo confessare che qui può effettivamente aiutare ad indentificare meglio un soggetto in caso di bisogno. Ad essere onesti comunque l'attivazione dell'ausilio digitale allo zoom degrada non poco la qualità, quindi da usare solo in caso di specifica necessità. In ogni caso in 3D lo zoom è solo ottico, a 25x digitale si arriva solo in modalità 2D.
Una nota molto positiva è che l'ottica è stabilizzata, consente lo "steady shot" non solo per la registrazione ma anche per la normale osservazione. La stabilizzazione è di notevole livello, direi migliore rispetto al Canon 10x42, ed è meccanica. Non ha impuntamenti o assestamenti e funziona davvero bene, attivandosi in modo pressoché istantaneo.
In combinazione con lo zoom consente di vivere il panorama in maniera diversa da un binocolo ottico ad ingrandimento fisso. A bassi livelli di zoom lo steady shot fa muovere la scena inquadrata "al rallentatore", mantenendola ovviamente stabilizzata, tuttavia rendendo il panning poco naturale.
Per quanto riguarda il senso dello zoom, direi che a 0,8x si ha una funzione di osservazione contestualizzata o di ricerca panoramica, poi per vedere il dettaglio si ingrandisce, come anticipavo, fino a 12x ottici.
Paragonandolo con un binocolo ottico tradizionale, ho avuto la sensazione che gli ingrandimenti fossero più verso gli 8/10 che verso i 12, almeno nella modalità 3D, ma devo confessare che il campo rettangolare e non circolare rende la comparazione più complessa. Rispetto allo swaretto 8x32, a zoom attivato avevo la percezione di pochissimo ingrandimento in più, e un po' meno campo inquadrato (ma poco meno) sul lato lungo della visualizzazione. Ciò meriterà ulteriori approfondimenti, ma stabilire un campo reale inquadrato non è facile.
L'utilizzo, come dicevo, in questo contesto è diverso dal bino tradizionale, si può zoomare avanti ed indietro avendo una percezione panoramica e approfondendo il dettaglio quando necessario.
Divertente e comodo, saltando al bino ottico tradizionale è un plus di cui ho subito sentito la mancanza.
La messa a fuoco automatica è attiva di default, è efficiente (ho avuto da aspettare un po' solo in un caso, in notturna con buio pesto, osservando i fari di un veicolo -unica cosa che si vedeva, anche con bino ottico-, unico caso in cui per avere il corretto autofocus ho dovuto zoomare ed attendere), e consente di lavorare con fluidità e naturalezza in combinazione con lo zoom.
In caso di bisogno comunque nella parte bassa dello scafo esiste una regolazione manuale del fuoco,attivabile col pollice. Devo anche dire che la rotellina nella parte bassa dello scafo, comprensiva di pulsante di inserimento del manuale, non è certo di intuitiva o immeditata attivazione, come altre cose su questo bino bisogna "abituarsi"...
Gli oculari "finder" hanno regolazione diottrica indipendente ed una regolazione della distanza interpupillare. Non sono malvagi, ma non sono nemmeno la cosa più comoda che abbuia provato.
Secondo me c'è poco spazio per il naso, probabilmente la conformazione è "orientaleggiante", tuttavia ci si abitua senza traumi.
Una delle funzioni intriganti del "bino" è la possibilità di registrare in full HD ed in 3D (a scelta) la scena che si sta osservando, semplicemente premendo il pulsante di registrazione, per rivederla con calma o sul bino, o su un dispositivo esterno (pc, televisore, anche 3D se la funzione è supportata).
Qui ci sono alcuni innegabili vantaggi:
- si può rivedere la scena ad libitum, e cogliere meglio i particolari, o scoprirne di nuovi;
- si può condividere la scena osservata anche con altre persone, anche a distanza.
Registrare in 3D significa utilizzare entrambi gli obiettivi/sensori, la riproduzione può ovviamente essere 3D in tutti i dispositivi che siano in grado di gestirla. La registrazione 3D consuma più corrente (batteria) rispetto a quella 2D, dove opera il solo obiettivo di sinistra.
Se la registrazione è 3D, la visualizzazione può essere 3D (ciascun oculare vede il proprio obiettivo) oppure 2D (entrambi gli oculari riproducono il canale sinistro).
Il 3D fornisce effettivamente una sensazione di profondità e tridimensionalità, a patto di avere il soggetto distante qualche metro, al di sotto del quale rilevo una certa difficoltà a sovrapporre le immagini, oltre a generare un evidente effetto parallasse.
In queste situazioni il 2D risolve, e direi che è praticamente un must per le visualizzazioni macro (soggetti molto vicini).
Ovviamente se la registrazione è stata effettuata in modalità 2D non sarà fruibile successivamente in 3D. Il 2D palesemente consuma meno corrente e spazio di memoria.
In 2D possono essere anche scattate "foto digitali" a varie risoluzioni, ma il dispositivo non mi sembra ottimizzato in tal senso, per concludere la foto servono un paio di secondi, non mi pare ci siano buffer di scrittura. E' più che altro un dispositivo video. Devo tuttavia approfondire questo aspetto, ho scattato solo un paio di immagini "still".
Le immagini vengono memorizzate su una normale scheda SD o Stick Duo, la mia SD da 4Gb consente una ventina di minuti di registrazione 3D.
Una breve nota sul mondo del "macro", che ho appena iniziato ad esplorare in modalità 2D. Mi permetto di dire che qui la performance del binocolo ricorda molto quella del Pentax Papilio (io ho il 6,5x), anche se l'autofocus fa un po' più di fatica devo dire che le scene inquadrate sono da grande soddisfazione (come d'altronde il Papilio...), ma in questo caso si spazia da 12x a macro sempre stabilizzati. Non è cosa da poco. Per dare un'idea, ho osservato fiori ad una sessantina di cm di distanza godendo appiendo di un'immagine che riempiva il "campo di vista" con un solo petalo ed i pistilli.
Un piccolo joistick sul lato alto a sinistra consente di fruire delle molte funzioni del bino, visualizzate in sovraimpressione negli oculari. L'oculare di sinistra ha un rilevatore che li accende quando viene avvicinato l'occhio, e li spegne se nessuno sta guardando nel bino, per risparmiare energia.
Dall'accensione alla visualizzazione delle immagini (se la SD è a posto o non c'è) passa più di un secondo ma meno di due.
Considerando che ho alle spalle solo un paio di giorni di utilizzo, e che varie funzioni non le ho nemmeno scalfite (gestione GPS, modalità notturna), in prima battuta posso dire che mi sembra di essere di fronte ad una cosa che non è nè un binocolo nè una telecamera, ma una perfetta sinergia tra le due cose, e fa nacesere un oggetto di tipologia abbastanza nuova. Se di primo achitto la qualità di un buon bino ottico è distante, ritornando al bino tradizionale devo dire che mi manca la miriade di possibilità che il DEV-50 offre.
Cercando di essere oggettivo, direi che nello specifico non è certo migliore di un oggetto specializzato (bino o telecamera che sia), ma consente di unire i due "mondi" in una categoria a se', che definito come "binocolo che consente di rivedere oltre che ricordare e condividere" mi pare onestamente riduttivo.
Alcune caratteristiche reputo siano solo un preludio ad interessanti funzioni che arriveranno, magari quelle si in un futuro più remoto, ma di questo ci sarà indubbiamente modo di parlare.
Dal punto di vista meccanico la realizzazione è eccellente ed accattivante. Posto che il gusto di ciascuno è insindacabile, a me la silouette piace moltissimo. Il bino è compatto e decisamente robusto, ha un grip eccellente (nessuna prova con guanti fino ad ora...) ed è leggero, sugli 800g compresa la batteria. Gli obiettivi sono rientrati e ben protetti, il peso è distribuito in modo pressoché perfetto, l'ergonomia in pugno è notevole, l'unica cosa che non mi soddisfa al 100%, come anticipavo, è la conformazione del viewfinder, ma non è una gran pecca. Il binocolo ha il raccordo per essere fissato su cavalletto e, last but not least, è splashproof e dustproof, il che significa che usarlo sotto una pioggerella o in spiaggia non fa paura (ragionevolmente), a patto di aver ben chiuso gli sportellini laterali, molto ben sigillati, che riparano i connettori.
Evidentemente è un oggetto un po' "tecnofilo", chi ha dimestichezza con la tecnologia non avrà alcun problema a navigare nei menù ed attivare le varie opzioni o impostare parametri, ma è richiesto un approccio diverso dal semplice inforcare e guardare.
Per riprendere quindi la domanda di cui all'oggetto, direi che lo strumento apre nuovi scenari e nuove possibilità, personalmente ritengo che, così com'è stato per la fotografia digitale, questa sia sicuramente una delle direzioni di sviluppo che crescerà molto in futuro. Ad oggi non è in grado di sostituire un binocolo ottico tradizionale dal punto di vista prestazionale, ma non per questioni logiche, quanto piuttosto per "limiti tecnologici" (la definizione di "HD" va bene per i nostri televisori attuali, non certo per la risoluzione dell'occhio umano, ma lo reputo un problema di "quantità" piuttosto che di "qualità", e com'è stato per la pellicola fotografica chimica prima o poi le prestazioni arriveranno).
Credo siamo appena usciti da una fase pionieristica ed esplorativa, se anche qui l'elettronica procederà come in altri settori un deciso aumento della risoluzione dei sensori potrebbe facilmente colmare il gap ottico, e produzioni di massa potrebbero ben abbassare i costi, ora eccessivi (teniamo anche in mente per il futuro che l'elettronica si lavora in serie molto più dell'ottica).
Allo stato attuale sono contento del nuovo "giocattolo", che andrà ad affiancare e non certo a sostituire i suoi lontani parenti con pupille d'uscita rotonde e non rettangolari, in quanto in grado di offrire onestamente cose diverse e complementari.
Grazie a chi ha avuto la pazienza di leggermi fin qui,
Massimo.