Recensione APM 120 SD e APM 100 SEMI-APO

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Giovanni Bruno
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Re: Recensione APM 120 SD e APM 100 SEMI-APO

Messaggio da Giovanni Bruno »

Io sono certo che l'APM metterà presto mano al 120SD ed al 120 ACRO, eccellenti otticamente, e lo farà con facilità proprio alla voce trasportabilità e montabilità, avvero dovrà intervenire sugli stampi di pressofusione per offrire delle prese baricentriche all'origine, per la maniglia e per una eventuale forcella, anche autocostruita.

Il prezzo dei 120mm APM, sia APO che ACRO, è indubbiamente molto allettante ed una volta rimossi i pochi problemi di bilanciamento, il prodotto verrà venduto con facilità ed in grande quantità. :thumbup: :wave:
stevedet

Re: Recensione APM 120 SD e APM 100 SEMI-APO

Messaggio da stevedet »

Che vengano venduti con facilità ed in grande quantità, ho qualche dubbio. I binocoli angolati giganti non mi pare abbiano una platea molto vasta di clienti., almeno qui da noi.

Non sono un esperto, ma rifare o modificare (si può?) gli stampi di pressofusione non penso costi molto poco. Se l'attuale scafo è abbastanza robusto, non potrebbe bastare sagomare in modo appropriato una staffa interna di rinforzo al tubo che permetta di imbullonare due perni laterali in posizione baricentrica?

Riguardo alla maniglia sbilanciata, che costringe ad usare anche l'altra mano per reggere il binocolo sul davanti, non ne farei una tragedia. Stiamo comunque parlando di un bel 10kg e di un binocolo dalle dimensioni importanti; sono convinto che se anche la maniglia fosse bilanciatissima, verrebbe comunque spontaneo sollevare lo strumento tenendolo a due braccia, come si fa con un bimbo.
Giovanni Bruno
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Re: Recensione APM 120 SD e APM 100 SEMI-APO

Messaggio da Giovanni Bruno »

Il 120ED alla sua uscita costava 2600€, ma il successo commerciale fu immediato e duraturo, semplicemente perchè non vi era nulla di quel diametro che costasse di meno e fosse un buon prodotto.

Questo per dire che un prodotto sostanzialmente nuovo ed a quel prezzo, ha delle buone possibilità di diffusione a livello planetario, come lo fu il 120ED, anche lui un capostipite.

Quindi un binocolone da 120mm ACRO, oppure SEMI-APO come lo chiama l'APM a 1990€, corrisponde al solo costo di due apparati a specchi per binoscopi della MATSUMOTO, se uno volesse autoassemblare un binoscopio.

Quindi è come se del APM da 120mm ACRO, si pagassero solo i PRISMI e tutto il resto del binocolone fosse regalato, così , tanto per fare un esempio pratico.

Io credo che solo una prova pratica permetterà ad ogni singolo potenziale acquirente di decidere per se stesso se i problemi di bilanciamento della maniglia, come pure la non ottimale rigidità della basetta di aggancio ad una montatura, sono occettabili, oppure no. :wave:
Angelo Cutolo

Re: Recensione APM 120 SD e APM 100 SEMI-APO

Messaggio da Angelo Cutolo »

Giovanni Bruno ha scritto:Quindi è come se del APM da 120mm ACRO, si pagassero solo i PRISMI e tutto il resto del binocolone fosse regalato, così , tanto per fare un esempio pratico.
Su questa frase non sono d'accordo, secondo me, non si possono mettere sullo stesso piano la scatola prismi dell'APM con i deviatori Matsumoto, si parla di oggetti qualitativamente molto diversi e pretazionalmente ancora piu diversi, i primi sono prismi di buona qualità ma di grande serie (non certo i baader-zeiss ad esempio) con l'assorbimento/disperione tipica di una grande massa di vetro e con sistemi di regolazione/collimazione standard (penso tramite i soliti grani), i deviatori invece oltre ad essere enormemente piu leggeri, utilizzano specchi di altissima qualità e riflettanza, con sistemi di collimazione e regolazione estremamente fini; non sono per nulla confrontabili quindi ne per prestazioni, ne per qualità e quindi nemmeno per il prezzo.
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-SPECOLA->
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Re: Recensione APM 120 SD e APM 100 SEMI-APO

Messaggio da -SPECOLA-> »

@ Angelo Cutolo
Quoto; sono due cose differenti.

@ Giovanni Bruno
Imho il 120ED (suppongo tu ti riferisca allo Skywatcher) ha avuto successo commerciale più che altro perché si è proposto come "APO" , quando gli "APO" costavano di più e per di più quando la "moda" armai stava diventando inarrestabile, a discapito degli "ACRO"; NON perché non esistesse allora nient'altro di quel diametro, che costasse di meno e fosse un buon prodotto.
Fabrizio Ferrario
Mi diverto con un po' di strumenti, dal rifrattore TECHNO 50/630 in avanti... (non in ordine di tempo, né di dimensioni e/o schema ottico).
31 Luglio 1985: Fondazione della Immagine , Osservatorio Astronomico di Cajello (Anno XXXVIII). http://www.specola.altervista.org/
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Giovanni78
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Re: Recensione APM 120 SD e APM 100 SEMI-APO

Messaggio da Giovanni78 »

Io non vedo sfracelli di vendita di questi binocoli Apm. Il 120 acro immagino sara' la fiera dei colori e la versione sd non mi pare cosi appetibile economicamente....fosse costato 3k euro sarebbe stato un altro discorso.
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Re: Recensione APM 120 SD e APM 100 SEMI-APO

Messaggio da cadl »

Ciao a tutti. Da qualche mese ho iniziato a usare un binocolone astronomico, RP Optics Talete 22x88 e sto scoprendo la gioia dell'osservazione binoculare (tanto che il mio ottimo cannicchiale Meopta resta spesso nell'armadio..). Ora leggo di questo interessante APM 100 Acro a 45 gradi e ci sto facendo un pensierino.
Qualcuno può dirmi se, oltre agli ovvi benefici dell'angolato e delgli oculari intercambiabili, avrei anche grandi benefici nell'osservazione (nel mio caso 80% terrestre e 20% celeste)?
A mio modesto parere il Talete ha un ottimo rapporto qualità/prezzo, ma non ho molti termini di paragone..
Grazie
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Re: Recensione APM 120 SD e APM 100 SEMI-APO

Messaggio da Giovanni Bruno »

Tutto dipende dal tipo di osservazioni, un conto è osservare a 50-200 metri di distanza ed un'altro conto è osservare a 5.000-20.000 metri di distanza.

Ad esempio io ho un balcone che guarda direttamente sulle PREALPI NORD-OCCIDENTALI e sono stregato dalla visione di animali, escursionisti e baite a quelle distanze.

Per distanze così grandi ci vogliono anche 50x e solo un binocolo angolato da almeno 100mm e con gli oculari intercambiabili, può arrivare a tanto.

Ottime osservazioni terrestri si fanno anche con dei piccoli telescopi di qualità, come un MAK da 4"-5" torrettizzato, oppure un APO da 3"-4" torrettizzato.

Ad esempio ho un MAK SW BD da 102/1300mm, che se torrettizato, in terrestre è un portento in relazione al suo costo, al suo peso ed al suo ingombro.

Un MAK da 127/1500mm si rivela ovviamente ancora più potente ed ancora del peso di un 20x80 di qualità medio-alta.

Insomma, se per il DEEP SKY il binocolone è certamente la cosa migliore, per il terrestre in genere un MAK, oppure un APO forniscono delle immagini più secche e risolute.

Ovvio che un binocolone APO da 100mm angolato a 45° unisce i due mondi di ottime visioni deep sky, ottime visioni terrestri, anche di potenza e discrete visioni planetarie.

Insomma più si spende e più si ottiene...... purtroppo. :thumbup: :wave:
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Re: Recensione APM 120 SD e APM 100 SEMI-APO

Messaggio da piero »

stevedet ha scritto:Però è strano che almeno nei tubi del 120mm non siano stati progettati due perni laterali. Quanto mai sarebbe costato in più la loro realizzazione? Quanto mai avrebbe potuto incidere sul prezzo finale di un binocolo venduto a 4.000 euro? Mah... :think:
Il fatto è che il doppietto è collegato con una sorta di tubo di prolunga al corpo principale del binocolo che è quello del 100 quindi per averlo bilanciato il posizionamento dei perni sarebbe probabilmente caduto priori in questo tubo di prolunga con il risultato di avere tutto il peso del vetro ottico gravante sull'attacco fra tubo di prolunga e tubo contente la cella degli obiettivi che, credo, sia un filettatura e questo non è molto rassicurante; si potrebbe forse optare per degli anelli tipo telescopio con delle prolunghe sottostanti che sostengano il peso dei doppietti come suggeriva Elio.
Tuttavia Ludes non è uno stupido e l'attacco centrale spostato in avanti l'ha ben calcolato rendendo il binocolo ben bilanciato se piazzato su una buona forcella a cui potrebbe essere benissimo attaccato con una piastra tipo vixen e relativo morsetto (tipo geoptik tanto per intenderci).
Giovanni78 ha scritto:Io non vedo sfracelli di vendita di questi binocoli Apm. Il 120 acro immagino sara' la fiera dei colori e la versione sd non mi pare cosi appetibile economicamente....fosse costato 3k euro sarebbe stato un altro discorso.
Su questo non sono d'accordo. Come ho scritto sono molto ottimista sulla versione acro; tenendo presente la resa descritta del 100 acro che, come ho scritto, accoppiato a buoni oculari può superare il miyauchi in prestazioni ottiche, ne mutuo la medesima bontà sul 120. Tenuto conto del prezzo che potrebbe avere la versione acro e il costò del BT 126 (che è un acro) penso potrebbe diventare un bella spina nel fianco della Vixen.
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Re: Recensione APM 120 SD e APM 100 SEMI-APO

Messaggio da stevedet »

Piero, conoscendo ed apprezzando da molti anni la tua serenità di giudizio, gradirei avere il tuo spassionato parere se per un soddisfatto possessore del 23-41x100 potrebbe essere motivo di sostanziale evoluzione passare al nuovo APM 100 acro.
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Re: Recensione APM 120 SD e APM 100 SEMI-APO

Messaggio da piero »

mah, tutto sommato direi di no, specie per gente come te che ha sempre avuto un certo riguardo nella scelta di oculari validi che giocano sempre un ruolo cruciale nella resa; se uno ha già il nexus ma ha oculari mediocri direi piuttosto di investire in questo senso. Se invece deve comprare dal nulla forse preferirei l'APM; d'altra parte una certa miglioria negli anni c'è sempre ma non per questo vuol dire che il passato diventa improvvisamente da buttare alle ortiche. Se pensi che il mio miya oramai ha 12 anni.....
Piuttosto un soddisfatto possessore di 23-41x100 può pensare di aumentare l'apertura passando a 120
Personalmente io non l'ho ancora fatto, anche se stavo per farlo, perché mi devo sempre spostare, invecchio, divento pigro e quindi non so rinunciare alla compattezza. Su questa questione entro in crisi ogni volta che sono sul forum ma mi ricredo ogni volta che vado osservare assistendo a un progressivo deterioramento del cielo, almeno dalle mie parti e sinceramente sarei già molto più felice se riuscissi a rivedere quello che il mio miya mi faceva vedere 10 aa fa.
Magari prima o poi faccio la follia, ma attendo la versione acro visto che faccio solo cielo profondo sperando anche che il cambio con lo yen si ridimensioni visto che in poco più di un anno il prezzo vixen è lievitato come una pizza e francamente mi pare irragionevole.
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Re: Recensione APM 120 SD e APM 100 SEMI-APO

Messaggio da cadl »

@Giovanni Bruno: grazie per la risposta. Anche a me piace fare osservazioni terrestri a lunghe distanze. Non volendo entrare nel mondo dei telescopi torrettizati (ci mancano solo quelli :hand: ). Penso che faró un pensiero serio al APM 100 acro angolato. Poi dovrò affrontare il tema oculari, di cui sono totalmente ignorante.
Qualcun altro puó dire la sua sui vantaggi che avrei rispetto al mio RP Optix Talete all'Apm?
Grazie!
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Giovanni78
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Re: Recensione APM 120 SD e APM 100 SEMI-APO

Messaggio da Giovanni78 »

Giovanni78 ha scritto:Io non vedo sfracelli di vendita di questi binocoli Apm. Il 120 acro immagino sara' la fiera dei colori e la versione sd non mi pare cosi appetibile economicamente....fosse costato 3k euro sarebbe stato un altro discorso.
Su questo non sono d'accordo. Come ho scritto sono molto ottimista sulla versione acro; tenendo presente la resa descritta del 100 acro che, come ho scritto, accoppiato a buoni oculari può superare il miyauchi in prestazioni ottiche, ne mutuo la medesima bontà sul 120. Tenuto conto del prezzo che potrebbe avere la versione acro e il costò del BT 126 (che è un acro) penso potrebbe diventare un bella spina nel fianco della Vixen.[/quote]


Dalla mia esperienza sui rifrattori, il contenimento della cromatica all aumentare del diametro decade esponenzialmente. Ovviamente se del 120 acro se ne fa un uso prettamente astronomico puo rappresentare un buono strumento. Bisognera' vedere il prezzo, che secondo me sara piu vicino a 3k che a 2k...
Giovanni Bruno
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Re: Recensione APM 120 SD e APM 100 SEMI-APO

Messaggio da Giovanni Bruno »

Il prezzo del APM da 120mm ACRO è già stabilito ed è di 2.000€

Io reputo il NEXUS da 100mm a 45° un eccellente binocolone per il DEEP SKY, ovviamente in relazione al prezzo modestissimo.

L'ho avuto per molti anni e ne ho goduto il suo uso astronomico, ma siccome osservo molto anche in terrestre, il possesso dei nuovi ACRO SW BD torrettizzati e del CELETRON 150R, mi ha mostrato di quanto sia migliorata la tecnica strumentale degli ACRO ad f5.

Leggetevi la discussione aperta da RAF84 sul suo nuovo ACRO SW BD da 150/750mm ad f5 e traslate tale potenziale prestazione sul APM ACRO da 120/660mm ad f5,5 ed anche sul APM ACRO 100mm.

Se ipotiziamo gli stessi vetri e la stessa cura costruttiva del ACRO SW da 150/750mm, almeno sulla carta quel binocolone da 120mm ad f5,5 potrebbe anche stupire .

Come sapete io posseggo un CELESTRON 150R, comprato d'impulso usato su ASTROSELL a 480€ spedito.

Prima considerazione, la enorme differenza tra un mio vecchissimo ACRO SW blu da 150/750mm e cosa ci descrive RAF del suo ACRO SW BD da 150/750mm, cosa vedo io nel 150R e l'entusiasmo di PIERO per il suo ACRO da 90/500mm, pare che siamo in presenza di una nuova epoca per i rifrattori ACRO a corta focale.

Lo stesso APM ACRO da 100mm ha strappato a tutti i tester una vera ammirazione.

Forse io, essendo privo di un binocolone angolato, in questo momento, dopo aver avuto il MIYAUCHI da 100mm a 45° prima ed il NEXUS da 100mm a 45° dopo, sono più ricettivo alle novità APM.

Sono particolarmente recettivo al discorso BINOCOLONE ANGOLATO a 90°, perchè con gli anni si fa più pressante l'esigenza della comodità posturale ed indubbiamente i 90° per lo ZENIT sono più comodi dei 45°.

A tale angolazione di 90°si unisce il CIELO sempre più scadente, pessimo da 0° a 45° e poi progressivamente migliore dai 45° allo ZENIT.

Mi ero subito scaldato per l'APM SD APO da 120/660mm, ma poi i problemi di bilanciamento non ottimali mi hanno raffreddato per un oggetto che a 4.000€ deve soddisfare al 100% in oni comparto, compresa la soddisfazione di un oggetto perfettissimo per ogni sua minima parte.

Rimane il 120 ACRO a 90° che a soli 2000€ e per un uso prettamente DEEP SKY si fa perdonare l'approssimazione meccanica relativa al baricentro, ma il peso prossimo ai 10Kg, per un oggetto non più da sogno come il 120SD APO, mi lasciano in bilico sulla scelta.

Restano i due 100mm sia acro che APO,dove il 100mm acro angolato a 90° lo vedo per me come un acquisto super sicuro e super conveniente.

Mentre il 100mm APO a 90° lo vedo per me come un acquisto di sicurissima soddisfazione e molto ben gestibile, oltre a darmi una piena e validissima motivazione di acquisto rispetto ai miei ex MIYAUCHI da 100mm a 45° e NEXUSA a 45°.

Unica nota stonata è il prezzo del APM ED APO, 3000€ per un 100mm con un povero vetro ED FK-61, rispetto alle due grosse lenti da 120mm in costoso FPL-53 + le due grosse e costose lenti in vetro al LANTANIO.

Insomma si potrebbe dire che l'APM ED APO da 100mm dovrebbe costare anche meno di 2.500€ rispetto ai 4.000€ del APM SD APO da 120mm.

Avendo io un 120ED ed un CELESTRON 150R, entrambi validissimi per il DEEP SKY, mi trovo nella serena situazione di poter assistere alla eventuale evoluzione del mercato dei quattro diversi binocoloni APM e decidre con calma.

Spero anche di poterne testare almeno uno da TECNOSKY, nell'annesso osservatorio astronomico. :thumbup: :wave:
stevedet

Re: Recensione APM 120 SD e APM 100 SEMI-APO

Messaggio da stevedet »

Grazie Piero.
Riguardo all'uso terrestre del Nexus 23-41x100, qualche anno fa io feci una comparativa con un rifrattore 100ed f/9.
Rimanendo ad ingrandimenti di circa 35x e diaframmando il binocolo a 70mm (più che sufficienti con la luce diurna) io non apprezzai sostanziali differenze nella qualità delle immagini, o maggiore/minore percezione di dettagli. Ovviamente le differenze sarebbero uscite salendo ad ingrandimenti non più da binocolo, ma la cosa non mi interessava.

Insomma, non vorrei che a volte si discutesse di lana caprina...
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Re: Recensione APM 120 SD e APM 100 SEMI-APO

Messaggio da Giovanni78 »

Tra il mio 100 ed e il nexus non diaframmato io ci trovo un abisso sia in termini di qualita di immagine che di luminosita'....
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Re: Recensione APM 120 SD e APM 100 SEMI-APO

Messaggio da piero »

Giovanni Bruno ha scritto:Il prezzo del APM da 120mm ACRO è già stabilito ed è di 2.000€
hai detto niente...., la metà della concorrenza.
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Samuele
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Re: Recensione APM 120 SD e APM 100 SEMI-APO

Messaggio da Samuele »

Giovanni Bruno ha scritto:... Unica nota stonata è il prezzo del APM ED APO, 3000€ per un 100mm con un povero vetro ED FK-61, rispetto alle due grosse lenti da 120mm in costoso FPL-53 + le due grosse e costose lenti in vetro al LANTANIO....
Come qualcuno ha scritto altrove non conta tanto la qualità dei vetri quanto la bontà del progetto.
Se quel "povero" FK-61 riesce a contenere il cromatismo anche a 170x, restituendo immagini secche e contrastate, che importanza può avere il fatto che non sia abbastanza "ricco" come la fluorite sintetica?
Giovanni Bruno
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Re: Recensione APM 120 SD e APM 100 SEMI-APO

Messaggio da Giovanni Bruno »

Un conto sono delle supposizioni ed altro è un calcolo analitico.

Dal catalogo TELESCOPE SERVICE ho preso un minuto fa i prezzi del SW 100ED e del SW 120ED.

Il 120ED costa 1500€

Il 100ED costa 759€

Il loro rapporto di prezzo, 1500€/759€=1,97

L'APM SD APO in FPL-53 da 120mm costa 4.000€

L'APM ED APO in FK-61 da 100mm costa 3.000€

Il loro rapporto di prezzo, 4000€/3000€ =1,33

I numeri dovrebbero essere neutri, come neutro era il mio intento nel mettere in evidenza il rapporto tra prezzo e diametro.

:wave:
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piergiovanni
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Re: Recensione APM 120 SD e APM 100 SEMI-APO

Messaggio da piergiovanni »

Buon giorno a tutti. Rientro nel post giusto per un paio di chiarimenti riguardo le mie impressioni.

l'APM 100 acromatico è un buon binocolo "MA" non è in grado di raggiungere le prestazioni del 100 ED APO ad alti ingrandimenti.
Abbiamo scritto che: questo binocolo quando è usato a bassi ingrandimenti, con buoni oculari e senza osservare oggetti ad alto contrasto, fornisce una resa molto buona" tuttavia cercate di tenere a mente le due foto che ho ottenuto con il BT126 e l'APM 120 SD. Or bene anche nell'APM 100 acromatico ad alti ingrandimenti e in situazioni difficili, il residuo cromatico esce fuori. Nessuno di noi ha presagito che si possa usare sopra i 100X, poi, per carità, tutto è possibile, ma io sto cercando di fornire le mie impressioni da persona appassionata e che ha posseduto e possiede binocoli di alta qualità (Docter Aspectem, Kowa Highlander). Del resto ho provato anche io ad osservare la luna con il BT126 a 100X, ma alla fine ho sempre preferito montare il mio rifrattore apocromatico.

Forse l'articolo di Raf sui rifrattori acromatici abbia vi ha reso ancor piu' entusiasti, tuttavia qui stiamo parlando di binocoli e inoltre nell'uso diurno gli amanti delle osservazioni terrestri prediligono principalmente due cose: la nitidezza e l'ottima resa dei colori.
Infatti, pare strano ma la maggior parte dei possessori del 100 ED APO, almeno qui in Italia lo usano maggiormente in terrestre.
In merito allo sbilanciamento del 120 SD, ribadisco ancora una volta che esso si presentava solo durante la fase di gestione a mano, il che equivale a prenderlo, spostarlo, montarlo. Quando era montato sullaforcella di Elio girava molto bene anche con un dito grazie alla barra vixen che consentiva un ulteriore ritocco al bilanciamento. Ritengo quindi che con la forcella suggerita da APM non vi saranno problemi neppure ad alti ingrandimenti, sarebbe stato un po' "incauto" a progettare un gigante senza badare alla sua stabilità.

Per tale motivo mi sembra alquanto chiaro che e' tutto come al solito; ossia un buon acromatico è sempre un acromatico e un binocolo con ottiche a bassa dispersione farà la differenza ad alti ingrandimenti e in certe condizioni critiche. :mrgreen:

Per tale motivo, personalmente consiglio le versioni acromatiche per le osservazioni astronomiche e terrestri a bassi ingrandimenti, ma se volete spingere sui dettagli diurni (seeing permettendo) o ammirare la superficie lunare non vi resta che passare alla versione SD da 120 o alla ED APO da 100.
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Re: Recensione APM 120 SD e APM 100 SEMI-APO

Messaggio da cadl »

Grazie mille, Piergiovanni!
Solo un chiarimento, quando dici che l'Acromatico va bene a "bassi ingrandimenti" cosa intendi? Fino a 50x o meno?
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piergiovanni
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Re: Recensione APM 120 SD e APM 100 SEMI-APO

Messaggio da piergiovanni »

Ciao, penso che ognuno dei ragazzi possa darti "ingrandimenti massimi" differenti.Io sono abituato bene un po' troppo bene l'Higlander e quindi non mi spingerei oltre i 35x-40X, ma non è detto che altri apprezzino ingrandimenti maggiori con la presenza di ab.cromatica.

Calcola che "raramente" si riescono a superare questi ingrandimenti nel diurno, quindi, alla fine è solo una questione di priorità. Se osserverai quasi sempre il cielo a bassi ingrandimenti e raramente il panorama, l'acromatico potrebbe anche andar bene, se invece, conti di osservare anche la luna e i pianeti meglio investire negli ED-APO /SD
Pier
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Re: Recensione APM 120 SD e APM 100 SEMI-APO

Messaggio da cadl »

Grazie mille. Io osserverei all' 80% terrestre: montagne anche lontane, animali etc. e 20% cielo a bassi ingrandimenti...
stevedet

Re: Recensione APM 120 SD e APM 100 SEMI-APO

Messaggio da stevedet »

Riguardo al prezzo, è evidente che il 100ED Apo può godere di una platea più vasta di acquirenti, anche perché si presenta come unico reale concorrente del Kowa Highlander e quindi è logico che Ludes, che non mi pare animato da un sentimento di filantropia, possa permettersi di pompare un po' di più il prezzo.

Il 120SD, con i suoi 4.000 euro è già abbastanza al limite della commerciabilità ed immagino che il guadagno sia qui sia molto più risicato.
Mi sembra tutto nella logica di mercato.
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Re: Recensione APM 120 SD e APM 100 SEMI-APO

Messaggio da Acronauta »

Sarà un mio limite personale ma io continuo a non capire che senso abbiano certi binocoli come il 120SD: ma davvero c'è qualcuno che spende quattromila euro per osservare Luna, pianeti e stelle doppie con uno strumento simile ? e se quello che interessa è il cielo profondo serve proprio un apocromatico ? e nell'osservazione terrestre sono proprio indispensabili 12 cm di obiettivo quando l'efficienza di un binocolo non dipende dall'apertura, la possibilità di distinguere un oggetto distante - ancora una volta - non dipende dall'apertura e quando nemmeno un binocolo da 8 cm può arrivare al limite di risoluzione osservando rasoterra ?

Non so, illuminatemi...
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Re: Recensione APM 120 SD e APM 100 SEMI-APO

Messaggio da piergiovanni »

Ciao Raf. Ti posso solo confermare che che la maggior parte dei possessori di binocoli Apo che conosco osserva la natura. Il Kowa Highlander ad esempio e'perfetto per vedere i rapaci e altri soggetti: è piccolo e impermeabilizzato ed è fornito con oculari dedicati. Comprendo anche io molto meno un "ED" da 120 mm. Del resto, come te, preferisco un bel telescopio per l'osservazione di luna e di pianeti . Il BT 126 acromatico per le mie oss.astronomiche a basso ingrandimento va piu' che bene e se non volessi "qualche chiazzetta di luce in più', onestamente, potrei usare soltanto il Kowa Highlander da 82 mm di diametro.

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Samuele
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Re: Recensione APM 120 SD e APM 100 SEMI-APO

Messaggio da Samuele »

Raf584 ha scritto:Sarà un mio limite personale ma io continuo a non capire che senso abbiano certi binocoli come il 120SD: ma davvero c'è qualcuno che spende quattromila euro per osservare Luna, pianeti e stelle doppie con uno strumento simile ? ...
Se è per questo conosco una persona che spenderà qualche decina di migliaia di euro per costruirsi un rifrattore solare da 20 cm ... :lol:
E credo di essere uno degli ultimi a poter raccontare delle spese folli che gli astrofili sono stati e sono capaci di affrontare per piaceri che agli occhi di comuni mortali sono di per se incomprensibili (cioè della serie: ma chi te la fa fare a startene lì al freddo per vedere qualcosa che quando l'hai vista una volta, sì è bello, ma poi ?...).
Del resto, come ha scritto una volta Piergiovanni, questo è il forum di binomania ovvero un sito che si rivolge a gente capace di spendere senza battere ciglio anche 3.000 euro per un binocolo sportivo di 42 mm di diametro, senza considerare quelli che di euro ne hanno spesi 15.000 per portarsi a casa un Fujinon da 150 mm.
Le ragioni dell'appetibilità di un binocolo gigante apocromatico, anche per osservazioni ad alta risoluzione, risiedono nella versatilità, praticità, immediatezza e trasportabilità di un simile strumento, nonché nel piacere della visione binoculare, specie per chi non ha tanto tempo libero per dedicarsi a questa passione e deve necessariamente percorrere centinaia di chilometri per raggiungere in sito buio che gli consenta di osservare il deep sky.
Un binocolo, un treppiede e poco altro si montano e smontano in 5 minuti, sono facili da trasportare, non bisogna stazionare nulla né allineare al polo, in un attimo si è già operativi, è gratificante guardarci dentro e ci si può dedicare a tutto (con ovvi limiti che per molti sono da considerarsi pregi) senza dover fare prima una selezione strumento/target osservativo.
Certo, le mie personali preferenze non vanno oltre il 100 mm, ma, come si dice dalle mie parti, dove c'è gusto non c'è "perdenza" ... :whistle:
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Re: Recensione APM 120 SD e APM 100 SEMI-APO

Messaggio da Acronauta »

Samuele ha scritto:Le ragioni dell'appetibilità di un binocolo gigante apocromatico, anche per osservazioni ad alta risoluzione, risiedono nella versatilità, praticità, immediatezza e trasportabilità di un simile strumento
davvero ? dalla recensione avevo capito esattamente l'opposto proprio in termini di praticità d'uso ecc. ecc. Comunque ho frequentato star party per decenni e non ho mai avuto alcuna difficoltà a portarmi appresso strumenti anche da 25 o 30 cm certamente più potenti del binocolone sia in alta risoluzione che sul cielo profondo, quindi diciamo che è questione di gusti, ecco, lasciamo perdere la praticità perché evidentemente è un discorso soggettivo.
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Re: Recensione APM 120 SD e APM 100 SEMI-APO

Messaggio da piero »

Raf584 ha scritto:Sarà un mio limite personale ma io continuo a non capire che senso abbiano certi binocoli come il 120SD:
1) ma davvero c'è qualcuno che spende quattromila euro per osservare Luna, pianeti e stelle doppie con uno strumento simile ?
2) e se quello che interessa è il cielo profondo serve proprio un apocromatico ?
3) e nell'osservazione terrestre sono proprio indispensabili 12 cm di obiettivo quando l'efficienza di un binocolo non dipende dall'apertura, la possibilità di distinguere un oggetto distante - ancora una volta - non dipende dall'apertura e quando nemmeno un binocolo da 8 cm può arrivare al limite di risoluzione osservando rasoterra ?

Non so, illuminatemi...
cerco di rispondere in ordine alle tue domande:
1) probabilmente sì, ma è anche una tendenza attuale; personalmente, binocolaro incallito, quando ho voluto fare esperienza sul sistema solare ho "ripiegato" sui telescopi , con buona pace di Phil Harrington ove nel suo libro "Touring the universe....", dedica molte pagine all'osservazione planetaria con binocolo che mi ha sempre lascato perplesso. Però la luna al binocolo è davvero suggestiva, anche quando è piena.
2) assolutamente no, ma anche qui è un po' moda; una lente apocromatica eventualmente può aiutare (ma mai risolvere completamente) a correggere le aberrazioni in rapporti focali eccezionalmente corti, inferiori a f/5
3) possono essere utili nelle osservazioni navali con binocolo diritto montato in plancia e, forse, osservazioni crepuscolari ad alto ingrandimento di fauna selvatica (situazione più teorica che pratica date le termiche)
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Re: Recensione APM 120 SD e APM 100 SEMI-APO

Messaggio da piero »

cadl ha scritto:Grazie mille. Io osserverei all' 80% terrestre: montagne anche lontane, animali etc. e 20% cielo a bassi ingrandimenti...
può bastare anche un 80 mm
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Re: Recensione APM 120 SD e APM 100 SEMI-APO

Messaggio da stevedet »

Io penso che un 120 acro, di buona fattura meccanica ed ottica, venduto a 2.000 euro potrebbe essere davvero uno strumento tentatore, interessante e poliedrico.
Avrebbe diametro generoso per fare deep sky e/o per osservazioni crepuscolari di fauna, dove la luce non è mai abbastanza, mentre diaframmato ad 80mm dovrebbe poter fornire immagini di buona qualità anche in osservazioni terrestri in pieno sole e piacevoli osservazioni della Luna, anche a medi ingrandimenti.
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Re: Recensione APM 120 SD e APM 100 SEMI-APO

Messaggio da piero »

sono completamente d'accordo
osservo con:....due occhi, perché two is meglio che one.....
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Re: Recensione APM 120 SD e APM 100 SEMI-APO

Messaggio da cadl »

piero ha scritto:
cadl ha scritto:Grazie mille. Io osserverei all' 80% terrestre: montagne anche lontane, animali etc. e 20% cielo a bassi ingrandimenti...
può bastare anche un 80 mm
Grazie mille per il chiarimento. Peró un 80 mm angolato (possibilmente con oculari intercambiabili) a prezzo "umano" non mi viene in mente (suggerimenti graditissimi!). Per cui l'APM 100 acro (1.500€) potrebbe fare al caso mio..
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Re: Recensione APM 120 SD e APM 100 SEMI-APO

Messaggio da piero »

vedi il costo del vixen 81
osservo con:....due occhi, perché two is meglio che one.....
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Re: Recensione APM 120 SD e APM 100 SEMI-APO

Messaggio da Acronauta »

piero ha scritto:cerco di rispondere in ordine alle tue domande:
grazie per il tuo punto di vista, Piero. Non che quel binocolo mi sembri una realizzazione assurda ma faccio fatica a immaginarmelo come strumento per l'hires considerando il rapporto di apertura molto forzato per un doppietto.
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Re: Recensione APM 120 SD e APM 100 SEMI-APO

Messaggio da Samuele »

Scusatemi, non ho nessuna intenzione di far polemica, ma, riflettendoci, non riesco a fare a meno di notare la piega grottesca che assumono certe cose.
Il Vixen BT 126 costa € 4.120,00, pesa 10,5 kg, è acromatico, è venduto senza oculari e richiede un certo spazio per il trasporto: per quale motivo l'acquisto di questo strumento dovrebbe essere ritenuto sensato al contrario dell'acquisto di uno strumento che è similare per costo, peso, prestazioni ed ingombri solo perché quest'ultimo ha le ottiche SD?
Perché chi ama osservare il deep sky con i binocoli (cosa che di per se appare un'eresia alla maggioranza degli astrofili) non potrebbe riservarsi il piacere di osservare anche i pianeti con lo stesso strumento?
Mah :think:
stevedet

Re: Recensione APM 120 SD e APM 100 SEMI-APO

Messaggio da stevedet »

Infatti secondo me è il prezzo del Vixen ad essere fuori dai gangheri in rapporto a quello che può dare!
L'APM 120SD è uno strumento poliedrico che può regalare belle soddisfazioni in qualsiasi campo osservativo, compreso quello planetario, sempre se si amanti dei pregi (e dei limiti) dei grossi binocoli angolati. E' ovvio che non ci guarderai Saturno a 400x, ma dovrebbe essere in grado di reggere molto bene ingrandimenti fino a 150-200x che già non sono pochi, mantenendo una buona luminosità.

Detto questo, io sono convinto che il vero "killer" possa essere il 120 acro a 2000 euro, per i motivi che ho scritto nel mio precedente post.
Angelo Cutolo

Re: Recensione APM 120 SD e APM 100 SEMI-APO

Messaggio da Angelo Cutolo »

150/200 per un binocolo sono tantissimi non per limiti ottici ma per limiti meccanici, ricordiamoci che un binocolo è fatto di due tubi ugniuno con un obiettivo, scatola prismi ed oculare che devono essere perfettamente collimati tra loro e collineari relativamente all'altro tubo, e per averla così precisa da reggere simili ingrandimenti, ci vuole una meccanica solida, precisa e ben dimensionata e queste qualità NON sono a buon mercato.

Quindi dubito moltissimo che qualsiasi vixen, apm, ma anche il prestigioso kowa posanno reggere simili ingrandimenti (non perché non sia possibile, ma semplicemente perche non sono pensati/progettati per questo); secondo me per ingrandimenti da telescopio, va utilizzato un telescopio (o un binoscopio, fatto come dio comanda).
stevedet

Re: Recensione APM 120 SD e APM 100 SEMI-APO

Messaggio da stevedet »

Si hai ragione Angelo, forse mi sono fatto prendere un po' dall'entusiasmo. Anche gestire simili ingrandimenti con una montatura da binocolone non sarebbe probabilmente molto semplice.
Sulla questione collimazione penso se ne stia parlando troppo poco, quindi rilancio; sul Miyauchi e cloni è un'operazione tutt'altro che facile e pur avendo pazienza e manualità, incrocio sempre le dita di non dover mai fare sul mio APM 23-41x100.
Quanto è migliorata la situazione in questi nuovi binocoli?
Giovanni Bruno
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Re: Recensione APM 120 SD e APM 100 SEMI-APO

Messaggio da Giovanni Bruno »

Se mai dovessi prendere un binocolo da 120mm con un budget di 4.000€ , il VIXEN sarebbe spacciato nella scelta.

L'APM SD APO è appunto un APO ed in più offre la doppia scelta dell'angolazione.

Per un uso prevalente astronomico ad esempio,l'angolazione a 90° io la vedo molto più comoda e più razionale.

Un binocolone da 120mm angolato a 45° richiede un montaggio altissimo, mentre con gli oculari a 90° si può tenere il cavalletto molto più basso, oltre a non spezzarsi la cervicale.

Credo che nessuno voglia comprare l'APM SD APO da 120mm per farne un uso planetario, ma se quella serata in montagna per fare deep sky, vi fosse anche GIOVE e SATURNO, è innegabile che un'occhiata uno la da volentieri a 132x, mediante due PLANETARY ED da 5mm :thumbup: :wave:
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