APM SD APO 120 90° oculari che vanno e non vanno a fuoco!

Recensioni di binocoli, suggerimenti, comparative, reportage, consigli per gli acquisti e altro ancora
Avatar utente
daisuke
Buon utente
Messaggi: 591
Iscritto il: 15/07/2012, 18:53
Località: Belluno

Re: APM SD APO 120 90° oculari che vanno e non vanno a fuoco!

Messaggio da daisuke »

Si, certamente Elio!
Ne avevamo già parlato a voce, confermo che si tratta di "paranoia", non influisce sulle prestazioni ma solo sulla mente del possessore! :mrgreen:

E poi mi hai visto, di capelli non me ne sono rimasti molti, ora mi fai venire il dubbio!?? Che ne abbia spaccati troppi in 4 nella mia vita? :lol:
(ok, basta, smetto di dire stupidaggini e rientro nei ranghi!)
Mi piace guardare lontano.
stevedet

Re: APM SD APO 120 90° oculari che vanno e non vanno a fuoco!

Messaggio da stevedet »

daisuke ha scritto: 09/10/2018, 16:38

Stevedet, perdonami se ti cito impunemente, ma sei un utente che per vari motivi ammiro (sia come ti poni, sia come ragioni) e mi viene in mente che tu sei da un bel po' centrato su quelli che ho individuato come sweet spot. Predico bene e razzolo male, tu sei sicuramente più furbo di me! hahahaha! :D
Grazie Massimo, la stima è reciproca. Aggiungo che considero questo topic come uno dei più belli da quando mi sono iscritto a questo forum, soprattutto per l'entusiasmo con cui stai condividendo con noi la tue emozioni oltre a tante informazioni sicuramente molto interessanti.
Riguardo alle mie scelte (binocolone da 100mm per rilassante rich field + dobson da 300mm per entrare nel dettaglio sia nel planetario che deep) siccome non me la sentivo di mettere in gioco troppe migliaia di euro, ho personalmente ritenuto che fosse la soluzione col miglior rapporto prestazioni prezzo.

Detto questo, ammetto che se avessi soldi da scialare ed un un terrazzo con una vista mozzafiato, molto probabilmente comprerei il nuovo Apm da150mm apo, anche solo per il fascino di possedere uno strumento di quel livello. ;)
Avatar utente
daisuke
Buon utente
Messaggi: 591
Iscritto il: 15/07/2012, 18:53
Località: Belluno

Re: APM SD APO 120 90° oculari che vanno e non vanno a fuoco!

Messaggio da daisuke »

@stevedet: grazie!
Bella la tua idea di prendere il binocolone, saresti un ottimo "apripista", leggerei i tuoi commenti con estrema attenzione!!! :thumbup:

Vi aggiorno sugli oculari baader zoom mark IV, confermo di "prima mano" che vanno a fuoco all'infinito, e c'è ancora un margine di poco più di un quarto di giro del portaoculari, con la mia vista.
Non saprei stimarlo in verità, ma ho la sensazione che quel "quarto di giro" possa compensare parecchie diottrie eventualmente.

I mark iv rispetto ai mark iii sono anche un po' più leggeri, circa 290 contro circa 315 grammi, nessun abisso ma un po' si sentono. Non male.
Il "click stop" è comunque utile per sincronizzare bene l'ingrandimento sui due oculari.

Avere lo zoom nel "range naturale" del binocolo è di fatto godurioso, altra accoppiata davvero vincente!

Rispetto ad altri oculari, con questi ho notato che se inseriti "a caso" potrei avere un disallineamento delle immagini. Ruotando un po' gli oculari si centra facilmente l'immagine e non ci sono problemi. Ritengo che questo dipenda dagli oculari, visto che con gli altri non mi capita.

I mark iv hanno varie opzioni per la schermatura delle luci lato oculari, compreso il paraluce "a fetta di salame", che mi aveva intrigato molto inizialmente. Tuttavia ho di gran lunga preferito la gommina tonda stretta (non quella estraibile larga come il corpo dell'oculare, proprio perché eccessivamente larga) come nei mark III. Il problema principale con il paraluce a fetta di salame è che ruota insieme all'oculare nel processo di messa a fuoco, e quindi vanifica la comodità del posizionamento.

Stavolta relativamente "breve", ma non ho altro da aggiungere per ora.
Mi piace guardare lontano.
Avatar utente
daisuke
Buon utente
Messaggi: 591
Iscritto il: 15/07/2012, 18:53
Località: Belluno

Re: APM SD APO 120 90° oculari che vanno e non vanno a fuoco!

Messaggio da daisuke »

Riesumo questo mio thread a distanza di una decina di mesi, per aggiungere qualcosa, anche se poco.
Innanzitutto mi scuso per latitanza e poca partecipazione, sia attiva che passiva, ma è stato un'anno difficile sotto vari aspetti, e non ho avuto non solo il tempo ma nemmeno la voglia di dedicarmi alla comune passione.

Ad ogni modo, nessun aggiornamento sul lato "ottico", se non per il fatto che confermo in ogni occasione il binocolone essere stato sempre eccellente, immagini perfette, grande impatto emotivo e soddisfazione, oltre ad una rapidità d'uso esemplare.

Il motivo degli aggiornamenti è invece sul fronte meccanico.
Rassumendo in breve, ero soddisfatto ma non del tutto sul fronte vibrazioni/oscillazioni.
Vado a rovescio e svelo subito "il finale", per poi spiegare meglio.

La prima bella notizia è che il binocolone è perfetto, strutturalmente è rigidissimo, le vibrazioni non erano dovute a lui o al suo piede.

Questo l'avevo già capito qualche mese fa, ed avevo "risolto" (per le poche osservazioni fatte) con la staffa ad "L" molto larga e robusta che avevo preso insieme al binocolo, su montatura AYO Digi II e treppiede Avalon TPod.
Avrei anche potuto fermarmi qui, tuttavia questo setup ha il "problema" che l'altezza non è modificabile dinamicamente (se non allungando/accorciando le gambe del tripode), e quindi per osservazioni non stancanti andava modificata l'altezza del sottoscritto, con apposito sgabellino. Che è perfettamente fattibile, ma mi era rimasto il tarlo. Inoltre, come già osservò Giovanni Bruno, questo setup è disassato, quindi mi rimaneva la voglia della forcella.

La seconda bella notizia è che ho risolto come volevo, con treppiede alzabile con cremagliera e forcella baricentrica. Il setup ora vede il binocolone adagiato su forcella APM e treppiede UNI19.

Andiamo con ordine. Il primo candidato per i miei problemi ho supposto potesse essere il treppiede. Quindi per le mie prove ho afficancato al Manfrotto 161mkII un legnoso e bellissimo Berlebach UNI19 con cremagliera centrale.
I treppiedi non erano il problema, entrambi di meravigliosa fattura, con il Berlebach ancora più robusto del Manfrotto, mi sta veramente piacendo un sacco, avevo comunque con esso guadagnato qualcosa. Il 161 smorza un filo meno le vibrazioni, sembra più "maltrattabile" (solo perché col legno sto attento attento attento), quello che perde in smorzamento vibrazioni lo guadagna in minor peso (Angelo me le aveva già scritte tempo fa queste cose, grazie Angelo, volevo comunque provare di prima mano! :mrgreen: ).

Rimaneva la forcella. Ma, prova e riprova, anche la forcella non sembrava essere fonte di vibrazioni.
Alla fine, l'unico elemento rimanente (dove risiedeva il vero problema) era il raccordo tra binocolone e piano della forcella, quel punto generava le oscillazioni e vibrazioni trasversali per me fastidiose. Mi ero anche confrontato con Elio, che mi aveva suggerito alcune possibili soluzioni, basate sul passaggio ad una barra losmandy invece della Vixen.
La mia scarsa abilità meccanica, sommata al fatto che non avessi mai tempo, e con i componenti con cui riuscivo a fare delle prove avessi sempre qualche problema o controindicazione (slitta bassa, manca spazio per avvitare le manopole. Alzare tutto, con ulteriore barra, o fare uno spessore, e forarlo. Oppure barra lunga, e via dicendo) mi ha portato ad allontanarmi da questa strada (che probabilmente avrebbe portato comunque alla soluzione), per affidarmi alla forcella "originale" APM.
Ad un certo punto ho deciso che (complice il fatto che non sistemavo con quello che avevo e che avevo comunque voglia di provare il prodotto) avrei provato e tenuto delle due la soluzione migliore.

La forcella APM non è arrivata da molto, ma l'ho già provata 2 volte, con piena soddisfazione.
Le mie vibrazioni sono intorno al secondo, meno a bassi ingrandimenti, FORSE poco più con i Morpheus 6,5mm.
Riesco a mettere a fuoco senza problema alcuno (questo era il vero limite "grave" della situazione precedente) e con gli occhi agli oculari forse non c'è nemmeno il secondo di vibrazioni, ma solo l'oscillazione dovuta al contatto corpo/strumento.

La forcella è realizzata in modo impeccabile, è bellissima e molto robusta. Realizzazione al livello quallitativo di Losmandy o Vixen, per dare un'idea. "Ovviamente" ho preso la versione con gli encoder e il supporto per il nexus, irrinunciabile. La strumentazione si fa decisamente pagare, ma sono davvero soddisfatto del risultato.
C'è una cura ed attenzione ai dettagli quasi maniacale, che passa dai tamponi in gomma regolabili nella parte frontale per addolcire eventuali contatti indesiderati tra scafi del binocolo e struttura della forcella (tipo quando si tolgono gli oculari per cambiarli, e il bino va "in picchiata" verso il basso. Ora "atterra" sugli appositi cuscinetti) per arrivare a dei dischi di feltro spesso sulle cerniere della slitta interna della culla, che è il posto dove tipicamente al buio si rischia di far toccare lo strumento. Beh, se capitasse pazienza, non si striscia sul feltro.
Il collegamento tra binocolo e forcella è fatto tramite una slitta a standard Vixen, lunga 15cm, con due pomelli uno davanti e uno dietro la barra della forcella. In testa e in coda sono presenti due dadi che impediscono lo slittamento frontale o posteriore dello strumento a morsa allentata, e la slitta ha spazio per scorrere in avanti o indietro, consentendo quindi un facile bilanciamento longitudinale del binocolo in base agli oculari (soluzione simile a quella di Elio, dove Elio mette i fermi sulla slitta, in forma di due pioli, qui invece è la piastra a svolgere il compito. Avere i fermi sulla piastra è più comodo perché consente eventualmente di poggiare orizzontalmente il binocolo sul suo piede a slitta fissata). Ovviamente qualsiasi slitta Vixen corta viene accolta da questa piastra.
La slitta in dotazione è molto ben fatta, è un po' particolare, le misure sono quelle Vixen, ma è a profilo molto basso, prima di misurarla non capivo se fosse una losmandy per dare l'idea del rapporto altezza larghezza. Ci sono due viti avvitabili con archetto a scomparsa (quindi operazione rapida e totalmente manuale, se dovesse essere svitata), ed inoltre le viti non sono in posizione fissa, ma possono scorrere avanti e indietro, buono non solo in caso di cambio del binocolo su cui avvitarle, ma soprattutto perché consentono un ulteriore spostamento longitudinale del binocolone, oltre a quello della culla, utile a trovare il range di equilibrio perfetto.
Ovviamente ci sono le frizioni a pomello, molto morbide, una per il movimento in azimut e due (una per cerniera) per il movimento in altezza, tutto lato osservatore, comodo e facilmente raggiungibile.
Gli encoder sono ovviamente montati sui due assi di rotazione, coperti da carter in metallo eleganti e protettivi, nei quali inserire a piacimento il cavetto per collegamento al nexus, fornito, e di misura perfetta per arrivare all'apposito supporto.
Il supporto per il nexus non è altro che una sagoma metallica piana con incavo per il cavo di connessione che si avvita alla parte inferiore della forcella con due dadi (che penso sostituirò con due manopoline per poterlo montare e smontare senza attrezzi). E' in posizione laterale, comodissima sia per essere guardato al puntamento che per essere manovrato, sulla sinistra della montatura. Forse più comodo per i mancini.

Beh, credo di aver scritto tutto quello che volevo, sicuramente il tutto è risultato abbastanza costoso, ma ne valeva la pena, ora il setup è perfetto, perfettamente fruibile, di estrema soddisfazione. Forse lo sweet spot resta a 100, ma ad oggi non tornerei indietro.

Come sempre grazie a chi ha la pazienza di leggere le mie impressioni.
Ciao,
Massimo.
Mi piace guardare lontano.
Avatar utente
piero
Buon utente
Messaggi: 4202
Iscritto il: 18/09/2011, 23:37
Località: Torino

Re: APM SD APO 120 90° oculari che vanno e non vanno a fuoco!

Messaggio da piero »

daisuke ha scritto: 19/08/2019, 17:04 Riesumo questo mio thread a distanza di una decina di mesi, per aggiungere qualcosa, anche se poco.
Innanzitutto mi scuso per latitanza e poca partecipazione, sia attiva che passiva, ma è stato un'anno difficile sotto vari aspetti, e non ho avuto non solo il tempo ma nemmeno la voglia di dedicarmi alla comune passione.
non sei in obbligo di nulla e questo non è lavoro quindi non hai alcun motivo di giustificarti/scusarti e qui la porta è comunque sempre aperta: meglio un post al semestre come il tuo piuttosto che 100 tignosi o polemici
daisuke ha scritto: 19/08/2019, 17:04 Alla fine, l'unico elemento rimanente (dove risiedeva il vero problema) era il raccordo tra binocolone e piano della forcella, quel punto generava le oscillazioni e vibrazioni trasversali per me fastidiose.
utilissima osservazione, quasi mai menzionata e quindi meritevole di gratitudine perché potrebbe aiutare altri a capire.
Analogo problema ebbi io anni fa con un tele ma era il cavalletto, quindi la morale è procedere per gradi, analizzare ogni elemento e non dare nulla per scontato.
Felice che tu abbia risolto il problema; per chi abbia strumenti di larghezza adeguata segnalo anche la forcella Vixen che permette un accoppiamento perfetto con la base del cavalletto.
Un augurio di cieli sereni e commoventi osservazioni: ti meriti un M83 che con il tuo binocolone credo sarebbe una soddisfazione non da poco come è successo a me con il mio 100 mm e che ha suggellato una sorta di sensazione di aver chiuso il cerchio viewtopic.php?f=128&t=10480
osservo con:....due occhi, perché two is meglio che one.....
Avatar utente
fulvio_
Buon utente
Messaggi: 918
Iscritto il: 11/03/2014, 20:31
Località: Cosenza

Re: APM Bino SD APO 120 90°

Messaggio da fulvio_ »

daisuke ha scritto: 24/03/2018, 0:46 ...
All'acquisto c'è l'opzione tra la collimazione ad ingrandimenti standard (100x) o una supercollimazione (180x) fatta da un'azienda esterna.
Sono stato combattuto se chiederla o no, perché l'idea è di usare il bino a ingrandimenti bassi e medi, ma la tentazione di provare a salire (magari solo "per gioco) ovviamente c'è. Ma non è questo l'uso prevalente, e questo faceva propendere per la collimazione base. Tuttavia io sono molto sensibile alla scollimazione, e questo mi faceva rimanere incerto, preferivo una garanzia in più.
Tuttavia, l'uso e -non lo nego- un costo a mio parere eccessivo per la supercollimazione mi hanno fatto optare per la collimazione standard.
Il binocolo è arrivato corredato da un certificato di collimazione della Wellenform, provato con Nagler zoom a 110x, certificato per 100x.
...
Io non so come si ottenga una buona collimazione su un binocolo astronomico, se si tratta di agire su semplici viti, o sui prismi, o su tutto il treno ottico.
Mi gradirebbe capire però una cosa. In tal senso chiedo il supporto dei più esperti.
Al netto del discorso collimazione ad alti ingrandimenti fine a se stesso che può interessare tanto quanto, chiedo se un intervento di collimazione fine comporti, in qualche modo, un controllo globale delle ottiche e dunque funga come una sorta di controllo di qualità sulle stesse.
Controllo qualità che, al fine di contenere i costi, su questo genere di articoli non so fino a che punto venga messo in atto.
In pratica, se acquisti un Highlander avrai un esemplare perfetto. Sui prodotti cinesi c'è una qualità media garantita ma dipende molto dall'esemplare che ti arriva.
In tal senso, un post di CN di qualche anno fa mi pare illuminante:

https://www.cloudynights.com/topic/5348 ... ar-coming/
"what I can tell you right now is that the spherical aberration is better corrected than on big binoculars made in Japan, much better corrected.
Find a chinese doublet ED Apo Refractor with F/5.5 and tell me how good it is corrected.
The 120 mm will have the same good correction as the 100 mm, which is good but not perfect like a Takahashi or Zeiss, or TEc etc.
What counts more is the collimation and optical adjustment of all elements and thats what we check and controle and guaranted with Wellenform on each single unit.
I am travelling in June with a optical expert to Union Optics to check with them what they do and teach them to do it better, becuase when the sales volume going up more and more, Wellenform cannot handle anymore every bino, or he must extend his business , so we want that our supplier get better, thats why we visit them and teach them.
Regards magnification, we will do again a standart offer and for extra money a higher power offer , because w estill talking about a big binocular.
Nobody asked from the Myauchi 141 for $ 15,000 that it handle 100 power or more , it was sold with 45 x maimum power and everybody was happy, becuase it is a big Binocular.
We produce not a big Twin Binocular telescope like Binoptic does with highest quality optics for very high power , we produce a moderate binocular with interchangable eyepieces, the possibility to use filters and get low to medium power.
If you want a 120 mm Bino which can handle all the time 250 or more power than you may better buy a Binoptic
I will not say, that 250 is not possible, but it will be very dificult and maybe not possible in all units, at least not without extra tuning for more money
Many cars are build with speed limit as standart. For extra money car makers offer tuning for higher speed, we do the same with this binoculars
Please note they are not handmade 1 by 1 , they are a kind of big serial production , made in China with all the limits for a good price"


Grazie
Osservo con: Nikon 8x30 EII - APM 100 SD 90°
Avatar utente
Samuele
Buon utente
Messaggi: 1348
Iscritto il: 29/07/2015, 20:22

Re: APM SD APO 120 90° oculari che vanno e non vanno a fuoco!

Messaggio da Samuele »

Fulvio,
difficile rispondere perché in realtà solo Ludes e Wellenform conoscono la natura degli interventi fatti per ottimizzare i binocoli per gli alti ingrandimenti.
Volendo fare un ragionamento meramente teorico, dovremmo considerare che i binocoli in questione sono sostanzialmente composti da una struttura meccanica rigida con due tubi paralleli, due lenti frontali ed un prisma per ciascun tubo, ed escludendo interventi di tipo strutturale quali la rilavorazione delle ottiche o la modifica delle meccaniche, gli unici interventi che in ipotesi residuano sono una migliore centratura del doppietto, con individuazione - per rotazione di ciascuna lente - dell'accoppiamento che offra una migliore correzione, ed una più precisa collimazione del treno ottico di ciascun tubo, oltre che una fine collimazione binoculare.
Certo, se anche gli interventi fossero solo questi non sarebbero di poco conto, perché in ogni sistema ottico sono quanto mai essenziali per un resa ottimale dello strumento.
Quello che non conosciamo è il modo di operare del produttore, quali tolleranze siano ammesse nei relativi processi, quali siano i controlli di qualità.
Da quel che si legge in giro, pare che le specifiche del 100 sd siano più stringenti, e non è escluso che con l'avanzare della produzione aumenti la qualità complessiva dei prodotti .
Avatar utente
-SPECOLA->
Buon utente
Messaggi: 9434
Iscritto il: 16/09/2011, 19:26
Contatta:

Re: APM SD APO 120 90° oculari che vanno e non vanno a fuoco!

Messaggio da -SPECOLA-> »

Il KOWA Highlander menzionato (che comunque non è il solo, trovandosi in buona compagnia), vince facile perché, sia di serie, che full optional, non spinge troppo gli ingrandimenti.

Riguardo alla collimazione, il punto nodale è il suo mantenimento nel tempo.
Non è piacevole dover star lì a collimare ad ogni occasione, togliendo tempo prezioso all'osservazione.
Fabrizio Ferrario
Mi diverto con un po' di strumenti, dal rifrattore TECHNO 50/630 in avanti... (non in ordine di tempo, né di dimensioni e/o schema ottico).
31 Luglio 1985: Fondazione della Immagine , Osservatorio Astronomico di Cajello (Anno XXXVIII). http://www.specola.altervista.org/
Rispondi