Recensione Sky-Watcher Acuter 25x100
Inviato: 25/05/2018, 15:19
Da qualche anno, il mercato delle ottiche sportive e astronomiche brulica di binocoli giganti, ce ne sono veramente di tutti i tipi e per tutte le tasche: dai costosi apocromatici alla fluorite, agli angolati acromatici sino ad arrivare ai classici binocoli “dritti” nel formato 20×80.
Come appassionato astrofilo posso confermarvi che il vero salto di prestazioni lo ottenni, circa diciotto anni fa, passando da un Vixen BCF 20×80 a un 25×100 FB.
In realtà, ci fu anche un breve intermezzo con uno dei primi 22×100 progettati dai cinesi: era marchiato Oberwerk (utilizzava i prismi e gli oculari del classico 15×70) tuttavia le sue prestazioni globali mi avevano fatto rimpiangere (e non poco) le ottime prestazioni del binocolo giapponese.
Prima dell’avvento dei 25×100 – Made in China- era necessario sborsare un vero e proprio capitale per possedere un binocolo acromatico da 100 mm di diametro. Chi è negli Anta come il sottoscritto ricorderà, senza dubbio, la casata dei Vixen Galaxias, composta da un 14×100, da un 20×100 e da un 25×100. Tutti e tre erano contraddistinti da ottime prestazioni (consentite per l’epoca) ma anche dall’alto prezzo di acquisto. I prezzi, infatti, sfioravano i tre milioni di lire, quanto un buon telescopio dotato di montatura e qualche oculare.
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https://www.binomania.it/sky-watcher-acu ... nte-buono/
Come appassionato astrofilo posso confermarvi che il vero salto di prestazioni lo ottenni, circa diciotto anni fa, passando da un Vixen BCF 20×80 a un 25×100 FB.
In realtà, ci fu anche un breve intermezzo con uno dei primi 22×100 progettati dai cinesi: era marchiato Oberwerk (utilizzava i prismi e gli oculari del classico 15×70) tuttavia le sue prestazioni globali mi avevano fatto rimpiangere (e non poco) le ottime prestazioni del binocolo giapponese.
Prima dell’avvento dei 25×100 – Made in China- era necessario sborsare un vero e proprio capitale per possedere un binocolo acromatico da 100 mm di diametro. Chi è negli Anta come il sottoscritto ricorderà, senza dubbio, la casata dei Vixen Galaxias, composta da un 14×100, da un 20×100 e da un 25×100. Tutti e tre erano contraddistinti da ottime prestazioni (consentite per l’epoca) ma anche dall’alto prezzo di acquisto. I prezzi, infatti, sfioravano i tre milioni di lire, quanto un buon telescopio dotato di montatura e qualche oculare.
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