Glicerina come sostituto dell'olio
Moderatore: Enotria
Re: Glicerina come sostituto dell'olio
Grazie, anche per le tabelle. Penso che la glicerina sarà di sicuro meglio dell'acqua, specie lato condensatore.
Re: Glicerina come sostituto dell'olio
Senz'altro sta attaccata meglio, e ha indice molto più vicino a quello dell'olio.
Il problema sta dall'altra parte, alcuni obbiettivi sentono molto la differenza fra gli indici di rifrazione. Tra quelli che ho io il Lomo 20/0.80 è il più critico, vuole l'olio a tutti i costi.
Il problema sta dall'altra parte, alcuni obbiettivi sentono molto la differenza fra gli indici di rifrazione. Tra quelli che ho io il Lomo 20/0.80 è il più critico, vuole l'olio a tutti i costi.
Re: Glicerina come sostituto dell'olio
Il Lomo 20/0.80 è un obbiettivo molto particolare, è uno della serie per layer di gelatina compreso fa 0 e 0,9 mm.
La questione degli obiettivi ad immersione in olio, ma corretti per layer di gelatina rimane un mistero per me e anche per altri.
Conosco tre ottiche della Lomo corrette per layer di gelatina e immrsione in olio: questo che, immagino per la limitata potenza, compensa in automatico uno spessore di gelatina da 0 a 0,9 mm e due più potenti con collare di correzione da 0 a 0,25 mm, cioè il 90/1.25 e l'Apo 60/1.25 (non 60/1.0, come quello con diaframma). Purtroppo di questo me ne trovo uno gratis perché delaminato.
La questione che ripropongo a voi esperti di ottica è questa: può uno strato di gelatina posto sotto l'oggetto in esame (cioè un portaoggetti rivestito di gelatina) determinare aberrazioni al punto da richiedere una correzione? Poi quale è poi l'indice di rifrazione della gelatina solida?
Se qualcuno che ha contatti con tecnici di qualche laboratorio di istologia, potrebbe chiedere informazioni...
La questione degli obiettivi ad immersione in olio, ma corretti per layer di gelatina rimane un mistero per me e anche per altri.
Conosco tre ottiche della Lomo corrette per layer di gelatina e immrsione in olio: questo che, immagino per la limitata potenza, compensa in automatico uno spessore di gelatina da 0 a 0,9 mm e due più potenti con collare di correzione da 0 a 0,25 mm, cioè il 90/1.25 e l'Apo 60/1.25 (non 60/1.0, come quello con diaframma). Purtroppo di questo me ne trovo uno gratis perché delaminato.
La questione che ripropongo a voi esperti di ottica è questa: può uno strato di gelatina posto sotto l'oggetto in esame (cioè un portaoggetti rivestito di gelatina) determinare aberrazioni al punto da richiedere una correzione? Poi quale è poi l'indice di rifrazione della gelatina solida?
Se qualcuno che ha contatti con tecnici di qualche laboratorio di istologia, potrebbe chiedere informazioni...