Un microscopio Meopta e le insidie del vintage

Principi di funzionamento, manutenzione, modifica e autocostruzione dei microscopi e dei loro accessori

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Un microscopio Meopta e le insidie del vintage

Messaggio da Acronauta »

Visto che grazie a Max abbiamo riavuto sul forum la sezione di microscopia (e non solo quella, grazie Max :thumbup: ) può essere l'occasione per vivacizzarla un po'.

Come ho già avuto occasione di scrivere io sconsiglio sempre ai neofiti di acquistare prodotti vintage, siano essi telescopi, microscopi o binocoli, perché si tratta di oggetti che non di rado nascondono insidie e problemi a cui un principiante difficilmente saprebbe porre rimedio e che di solito si scoprono quando è troppo tardi. Con questo non sto dicendo che chi vende è in malafede e dice che l'oggetto è perfetto quando sa benissimo che non lo è, ci sono anzi molti venditori seri e affidabili, ma ce n'é anche di quelli che non sono in grado o non hanno il tempo o la voglia di verificare le condizioni di ciò che vendono. Ecco un esempio.

Tempo fa acquistai sulla baia un binoculare Meopta databile attorno al 1980 con lo scopo di tenerlo nella casa che ho in montagna per fare anche lì le mie osservazioni. La descrizione del venditore ispirava la massima fiducia
a really clean, highly usable and top-quality example of a vintage Meopta binocular microscope in excellent condition
e incoraggiato dai feedback positivi feci l'acquisto.

Il micro arrivò in un cartone per il trasporto delle banane :lol: ma ogni parte era stata singolarmente ben imballata ed etichettata. Una volta montato si presentava così
Meopta1.jpg
Meopta2.jpg
con diverse caratteristiche apprezzabili, non proprio uno strumento terra-terra, ad esempio la torretta coi prismi a traslazione (che personalmente preferisco all'altra, la Siedentopf), condensatore AN 1.4, iride decentrabile, lampada con collettore e diaframma, ecc. La meccanica era (é) eccellente, davvero roba d'altri tempi senza gomma, senza plastica e senza giochi. Buona anche l'ottica, non avevo mai avuto obiettivi Meopta, i due PL 10x e 90x sono davvero molto validi. Unica nota dolente la lunghezza del tubo di 170 mm che limita un po' il parco obiettivi a bassa NA, ma cercando col lanternino sulla baia si riesce comunque a trovare qualche pezzo compatibile.

Date le premesse sono rimasto sorpreso notando da subito che nel tubo oculare destro l'immagine era confusa. All'inizio ho pensato al solito fungo su un prisma, facile da debellare, ma poi mi sono reso conto che il problema era più serio: l'alluminatura sulla diagonale del prisma che devia la luce al tubo destro si era disfatta nonostante la protezione della vernicetta nera, probabilmente un'applicazione difettosa, e i residui dell'alluminatura creavano assorbimenti e riflessioni indesiderate.

Un neofita, consigliato a "iniziare con un buon microscopio vintage invece di un cinese plasticoso" di fronte a un problema del genere non avrebbe saputo dove sbattere la testa. Forse avrebbe cercato in rete una soluzione all'inconveniente ma alla fine con ogni probabilità se lo sarebbe tenuto difettoso o speso altri soldi per una torretta nuova. Il cinese plasticoso, almeno, avrebbe potuto restituirlo in garanzia senza rimetterci nulla.

In realtà la soluzione del problema è semplicissima, ma bisogna sapere che c'è: la diagonale del prisma retto lavora in condizioni di riflessione totale e perciò in definitiva l'alluminatura non è necessaria. Messo il prisma in una soluzione di cloruro ferrico esaidrato (o acido cloridrico domestico, ma ci vuole più tempo) l'alluminatura si scioglie in pochi minuti, si rimette il prisma a posto, si copre la diagonale con un cartoncino nero (esattamente come si fa coi diagonali astronomici) si collima la torretta e via. A parte la rimozione dell'alluminatura, la manutenzione e la collimazione di questa torretta è descritta nei dettagli nella scheda tecnica n.81 del compianto Dr. Sini.

Ma la delizia del vintage non finisce qui perché mi serviva un microscopio compatibile coi condensatori "standard" da 37 mm di diametro per poter usare anche quelli di altre marche, vecchie e nuove, quindi prima dell'acquisto mi sono premurato di chiedere al venditore se il portacondensatore avesse quel diametro. Risposta: certamente, 37 mm. Per inciso, moltissimi micro cinesi adottano questa stessa misura.

Bene, era 36.75, e quei due decimi e mezzo in meno impedivano di montare qualunque condensatore che non fosse quello in dotazione. Non mi è rimasto che munirmi di una piccola mola e grattare con cautela il perimetro interno dell'anello fino a renderlo del diametro voluto.

Poi, naturalmente, c'era l'iride che si chiudeva a vulcano, facendo la collinetta, e c'è voluto lo sbloccante. Sbloccante anche sulla cremagliera del condensatore, pulita dal grasso vecchio e lubrificata ex novo. Per fortuna le slitte della micro e della macro sono di quelle che non necessitano di lubrificazione, erano in condizioni perfette e quindi mi sono risparmiato la fatica che ho dovuto fare col Biolam. Ah, originariamente il microscopio aveva in dotazione uno specchio piano da usare in alternativa alla lampada, ma quello che mi è arrivato è uno specchio da Biolam, con l'attacco più piccolo, quindi anche qui ho dovuto metterci le mani.

Ecco, tanto per fare un esempio. Ci sono senz'altro molti oggetti vintage ben tenuti ma ce ne sono anche di quelli che sarebbe meglio non considerare a meno di non avere una certa esperienza e manualità. Per chi comincia meglio il cinese plasticoso, si va sul sicuro (ce n'è di ottimi) e se non piace si rende.
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500paolo
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Re: Un microscopio Meopta e le insidie del vintage

Messaggio da 500paolo »

Ok, potevi però contestarlo e rimandarglielo indietro. ;)
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Re: Un microscopio Meopta e le insidie del vintage

Messaggio da Acronauta »

Una volta identificato il problema l'ho rimesso a posto a costo zero, avrei speso di più a rimandarglielo indietro. Un altro avrebbe anche potuto decidere di restituirlo anche se nell'inserzione era scritto chiaramente che non sarebbe stato possibile.
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500paolo
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Re: Un microscopio Meopta e le insidie del vintage

Messaggio da 500paolo »

Non ha importanza cosa ha scritto il venditore, quando l'oggetto e' difettoso o non si trova nelle condizioni descritte, il venditore e' obbligato a riprendersi l'oggetto a sue spese, comprese quelle di spedizione, a rimborsarti le tue e il costo dell'oggetto. Puo' al limite proporti un parziale rimborso per evitare di riprendersi l'oggetto, ma sei tu a decidere.
Te lo posso garantire perche' ne ho usufruito decine di volte anche con venditori USA, li purtroppo pero' perdi le spese doganali. In altri casi ho accettato il parziale rimborso perche' l'oggetto lo potevo riparare e mi piaceva tenermelo, pero' ve sempre contestato lo stato incoerente perche' il venditore cerca di alzare il valore facendotelo pagare per cio' che non vale. :wave:
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Re: Un microscopio Meopta e le insidie del vintage

Messaggio da Acronauta »

Probabilmente avrei potuto chiedere un rimborso parziale ma non ci ho pensato nemmeno visto che ho rimediato a tutto senza spendere nulla, se non ci fossi riuscito certamente avrei fatto le tue stesse considerazioni. Per un principiante alle prime armi, però, è più difficile perché deve innanzitutto capire dov'è il problema ed essere in grado di descriverlo e di dimostrare che si tratta di un vero difetto, non può semplicemente dire al venditore "ci guardo dentro ma non si vede bene" perché per questo ci possono essere diverse cause inclusa l'inesperienza dell'utilizzatore.
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Re: Un microscopio Meopta e le insidie del vintage

Messaggio da 3nzo »

Ormai il vintage è quasi esaurito, si mette in vendita e si vendono anche microscopi guasti o con parti mancanti.
Per mia esperienza i venditori rigattieri spregiudicati abbondano fra i tedeschi. Ne ho individuati un paio che di solito non vendono niente di buono, mettono all'asta partendo da 1€ e spesso spuntano cifre degne di un vintage di classe. Uno di questi vende con due diversi account Ebay.
Si trova ancora qualche buon pezzo, ma se si pensa di acquistare un vintage ormai si deve purtroppo entrare nell'ordine di idee di partecipare a una lotteria, può andare bene oppure male.
Tutti noi abbiamo appreso sul campo restaurare i vecchi microscopi anche con attrezzi improvvisati; serve passione e predisposizione per lavori manuali. Se si è abituati alle cose già pronte, a delegate tutto al tecnico, se l'unico sforzo deve essere pagare, allora è bene evitare il vintage.
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500paolo
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Re: Un microscopio Meopta e le insidie del vintage

Messaggio da 500paolo »

Ho cominciato perche' mi piaceva l'ottica e la meccanica, agli inizi non mi interessavano le condizioni, mi bastava che costasse pochissimo tanto dovevo "assemblarmi" qualcosa fatto da pezzi svariati e di svariate marche e tuttora il mio pezzo preferito e' un fritto misto che farebbe inorridire chiunque, ma io lo trovo precisissimo e flessibilissimo per i miei scopi. Il biolam praticamente non l'ho utilizzato quasi per niente.
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Re: Un microscopio Meopta e le insidie del vintage

Messaggio da Acronauta »

Prima o poi il vintage diventa antichità e soprammobile da museo, però finché è tenuto bene e funziona può dare molte soddisfazioni. Tra l'altro sul nuovo certi accessori come il contrasto di fase costano parecchio (quello del mio Motic viene sui 1500 euro) non parliamo del DIC, e qui il vintage si prende la sua rivincita perché si può assemblare un sistema completo risparmiando parecchio.
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Re: Un microscopio Meopta e le insidie del vintage

Messaggio da Acronauta »

Riprendo questa discussione, tanto per condividere qualche altro orrore.

Cercavo degli obiettivi Meopta per completare il set - il microscopio aveva in dotazione solo un 10 e un 90 - in particolare i planari con la banda rossa sul barilotto. Sulla baia sono rarissimi ma finalmente trovo il 6.3 e il 45 più un raro Beck da 7.8. "Sono solo da pulire" mi scrive il venditore. Ok, rispondo, visto che sono attezzato per smontare e pulire. Pago e arrivano.

Cominciamo con la lente frontale del Beck (obiettivo giurassico ma poteva essere interessante)
8.jpg
andiamo avanti col Meopta 6.3
6_3.jpg
questo è il 45
40.jpg
infine, preso dal dubbio, metto sotto la lente anche il 90 arrivato assieme allo stativo
90.jpg
non se n'è salvato uno. A parte il Beck, rotto, per gli altri ho provato di tutto dall'isopropilico al toluene al petrolio perfino l'acido cloridrico diluito, non c'è stato niente da fare, il problema è proprio nel vetro, tutte le lenti frontali, e in qualche caso anche qualche lente intermedia, sono rovinate in varia misura e irrecuperabili. Il 90 è ancora usabile ma ha poco senso tenerlo così.

Ormai ho capito la solfa. A questo punto ho due opzioni. O converto il Meopta in un 160 acquistando una torretta (è possibile ma i Meopta non hanno l'attacco standard Zeiss e dovrei fare delle modifiche) e allora, magra consolazione, ci metto degli ottimi Lomo che ho già. Oppure prendo dei Wetzlar 170, che si trovano ancora con relativa facilità, soluzione più costosa ma che mi attira di più.

Viva il vintage.
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Re: Un microscopio Meopta e le insidie del vintage

Messaggio da 500paolo »

Perche' non hai contestato la transazione? Mica li avevi presi come pezzi di ricambio? A me aggiungendo foto Ebay ha dato sempre ragione e sono stato rimborsato al 100%.
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Re: Un microscopio Meopta e le insidie del vintage

Messaggio da Acronauta »

Sì, alla fine in casi come questi ci si mette d'accordo, di fronte alle foto non è che si possa fare altrimenti. Ma non è questo il punto, non credi ? Quando vendo obiettivi o oculari, siano per telescopio o microscopio, la prima cosa che faccio è controllare che i vetri siano a posto, se non lo sono o non vendo o dichiaro il prodotto come difettoso (preferisco non vendere, però). Posso supporre che avendoci guardato dentro e avendo visto le immagini un po' confuse abbia pensato soltanto a un po' di polvere, ma bastava una lente per accorgersi che non era così.

Certo che negli obiettivi da microscopio ne ho viste veramente di tutti i colori, come si faccia a maltrattarli così è veramente un mistero, chissà quante ne hanno passate.
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Re: Un microscopio Meopta e le insidie del vintage

Messaggio da 500paolo »

Si ma quello che ci tengo a dire e' che non e' questione di vintage o moderno, anche per oggetti appartenenti al secondo gruppo i rischi sono gli stessi. A me sono capitati oggetti danneggiati NOS, nuovi recenti mai utilizzati o come nuovo,i classici:"aperto solo per vedere l'oggetto" e chiaramente quelli vecchi anni 40.
L'importante e non comprare quelli dichiarati come ricambi anche se poi dicono a parte che in realtà li vendono secondo quella formula per non avere problemi a meno che non si necessita effettivamente di ricambi e comunque il prezzo deve essere ridicolo.
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Re: Un microscopio Meopta e le insidie del vintage

Messaggio da Acronauta »

Dipende dal significato di "nuovo", per me è un oggetto recente e mai usato, una cosa che compri in negozio, in questo caso è abbastanza raro trovarci quei difetti che sono tipici del vintage conservato male come funghi e delaminazioni, anche se può sempre capitare. Certo nel nuovo non trovi quello che trovi nel vintage, quindi bisogna assumersi dei rischi.
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Re: Un microscopio Meopta e le insidie del vintage

Messaggio da 500paolo »

Raf, purtroppo la qualità costa, sai bene che il vintage e' rischioso ma per trovare una qualità simile negli oggetti moderni devi investire cifre immorali per un hobbysta.
Quei microscopi vintage che noi compriamo oggi da qualche centinaio di euro fino a un migliaio, nel periodo di produzione costavano, in rapporto, cifre astronomiche.
La differenza e' che a quel tempo c'erano anche fasce medio-basse di qualità, oggi no, oggigiorno l'entry level (chiamiamolo così) e' di qualità effimera, piena di plastica che funge da parti auto lubrificanti come il teflon, strutture in leghe che solo i cinesi sanno da cosa sono composte, ottiche magari di buon vetro ma assemblate male con tolleranze e precisione imbarazzanti, per trovare anche del solo buon alluminio devi comprare uno Zeiss da 5000euro.
Gia' 6 anni fa, comprai una serie di obiettivi planari cinesi fidandomi dell'aspetto estetico, 4x-10x-40x-100x, ne ero convinto perche' erano i primi che avrei posseduto che non avevano bisogno di oculari compensanti, ma anche se l'ottica non era male, avevano tutti il barilotto "storto" e anche a ri-centrare il braccio dello stativo, riuscivo a ottenere una messa a fuoco piana solo con un obiettivo alla volta.
Preferisco oggetti che vanno dagli anni 40 agli anni 90 anche se mi devo beccare qualche "cerotto", in mezzo a tante delusioni, di certo posso trovare qualche pietra preziosa a costi ragionevoli, e poi vuoi mettere la standardizzazione del passato? Oggi non puoi mischiare niente...
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Re: Un microscopio Meopta e le insidie del vintage

Messaggio da Zacpi »

Io ho acquistato personalmente da Andrea Bosi qualche anno fa un microscopio Unitron invertito dotato di contrasto di fase originale in condizioni praticamente perfette, con un più altri quattro obiettivi a contrasto negativo, ottimamente funzionante, più o meno fine anni 60, a 500 eur; ora bisognerebbe spenderci almeno 3/4 volte tanto, se va bene.
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Re: Un microscopio Meopta e le insidie del vintage

Messaggio da Acronauta »

500paolo ha scritto: 30/10/2021, 14:04Raf, purtroppo la qualità costa, sai bene che il vintage e' rischioso ma per trovare una qualità simile negli oggetti moderni devi investire cifre immorali per un hobbysta.
assolutamente vero se sei alla ricerca della qualità, ma se sei solo interessato a un microscopio usabile allora anche un cinese può fare benissimo il suo dovere, caso mai il difficile è distinguere i microscopi tra i giocattoli travestiti da microscopi fino a trovare qualcosa di decente, che pure esiste. Parlo naturalmente di microscopi per un utilizzo elementare, al massimo col contrasto di fase. E' vero che c'è molta plastica ma oggi le meccaniche di un tempo se le possono permettere solo i costruttori che offrono un servizio di assistenza con tutti i costi annessi, altrimenti il microscopio rotto non si ripara mai, si sostituisce e basta, e per poterlo fare bisogna che le sue parti guaste si possano semplicemente buttare senza rimetterci troppo. Questo modus operandi riguarda ormai moltissimi prodotti di consumo quotidiano.

Con gli stessi soldi, o qualcosa in più, ti prendi il vintage costruito con tutte le finezze di una volta, ma non è un consiglio che darei a un neofita in cerca di un primo microscopio salvo che non lo prenda da un esperto, come potresti essere tu e di cui ci si possa fidare.
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