Raccordo per fotografia al fuoco diretto per Leitz Laborlux

Principi di funzionamento, manutenzione, modifica e autocostruzione dei microscopi e dei loro accessori

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Gerardo
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Raccordo per fotografia al fuoco diretto per Leitz Laborlux

Messaggio da Gerardo »

Cari amici,
ottenuto fortunosamente un bel microscopio con cui "giocare" è venuto il momento di collegarlo decentemente alla macchina fotografica.
Il primo passo è la costruzione di un raccordo che mi permetta di collegare la reflex al fuoco diretto, perché non ho proprio alcuna voglia di rinunciare alla pulizia cromatica e al basso rumore di un vera reflex, che almeno con gli obiettivi deboli e CF è certamente in grado di offrire il massimo!
Il raccordo che cerco non esiste in commercio e quindi ho cominciato a lavorare per progettarne uno da far costruire ad hoc e per questo ho bisogno dell'aiuto dei più esperti tra voi in questo genere di cose.
L'attacco a coda di rondine sullo stativo del Laborlux è perfettamente circolare e la testata è trattenuta in sede da tre "dentini" che si serrano intorno alla coda di rondine della testata grazie a delle molle e che è possibile aprire manovrando un'apposita levetta:

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Attacco sullo stativo

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Uno dei dentini visto di fronte

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Il dentino visto di profilo, quotato secondo le misure che sono riuscito a prendere direttamente o a calcolare. Naturalmente la precisione NON È al centesimo di millimetro come le due cifre decimali potrebbero far pensare :lol:

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Profilo dell'attacco a coda di rondine della testata quotato come sopra.

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A partire da questi dati ho sviluppato questo disegno del raccordo con le misure arrotondate a valori che mi sembrano ragionevolmente probabili tenendo conto degli errori di misurazione del calibro e soprattutto miei.

Il raccordo è provvisto nella parte superiore esterna di una filettatura T/T2 (M42x0,75) per poter essere adattato alla reflex. Internamente il tubo è filettato e verniciato di nero opaco allo scopo di ridurre i riflessi.

Calcolando il tiraggio dello stativo (43,25 mm dalla battuta dell'obiettivo fino alla base della testata), il tiraggio della Pentax (45,6 mm) e lo spessore dell'anello T2/PK (9 mm), abbiamo un tiraggio complessivo di 97,85 mm. Poiché il tiraggio per gli obiettivi calcolati per lunghezza di tubo 160 mm deve essere di 150 mm consegue che il raccordo dovrebbe essere lungo 150-97,85 = 52,15 mm dalla battuta della testata alla battuta della filettatura.
Però ho pensato sarebbe stato preferibile far realizzare un raccordo lungo solo 16,15 mm in modo da raggiungere i 52 mm aggiungendo alla fotocamera un tubo di prolunga macro da 36 mm. In tal modo avrei i seguenti vantaggi:
1. Il tubo macro ha un interno con un trattamento antiriflesso di prim'ordine, molto migliore di quello che potrà essere fatto artigianalmente nel raccordo;
2. In futuro potrei aggiungere un tele-extender regolabile (in modo da poterlo usare con obiettivi per qualunque lunghezza di tubo) capace di contenere un oculare da proiezione da usare per ottenere i migliori risultati con gli obiettivi forti, bisognosi di un opportuno oculare compensatore.

Vi sottopongo tutto ciò nella speranza che possiate individuare e segnalarmi eventuali errori e affinché possiate darmi suggerimenti, critiche e consigli dei quali vi ringrazio sentitamente fin da subito!! :wave:

PS. La coda di rondine della testata Leitz mi pare piuttosto complicata, potrebbe dare problemi nella realizzazione al tornio? Sarebbe consigliabile una versione semplificata come quella che segue o meglio lasciare le cose come sono?

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Enotria
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Re: Raccordo per fotografia al fuoco diretto per Leitz Labor

Messaggio da Enotria »

Comincio a capire come mai le tue immagini sono così belle: se sei sempre così preciso per una semplice flangia, figurati quando fai le tue foto ! :lol:
RaccordoCodaDiRondineLeitz.JPG
Ad ogni modo, il tuo raccordo ha alcuni punti "delicati" che devono essere fatti per bene, nella foto li ho indicati con numeri progressivi:
1- la battuta, inutile dire che deve essere perfettamente piana altrimenti il raccordo viene storto.
2- l'angolo di inclinazione della coda, più o meno deve essere quello
3- lo spazio vuoto sotto alla flangia, in modo che la battuta sia solo la 1

Inoltre, io il tuo pezzo lo farei in due parti A e B, scorrevoli a cannocchiale, con un seme di blocco. In questo modo puoi correggere in corso d'opera sia la messa a fuoco, sia l'eventuale ingrandimento.

:wave:
Andrea

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Re: Raccordo per fotografia al fuoco diretto per Leitz Labor

Messaggio da Gerardo »

Enotria ha scritto: Ad ogni modo, il tuo raccordo ha alcuni punti "delicati" che devono essere fatti per bene, nella foto li ho indicati con numeri progressivi:
1- la battuta, inutile dire che deve essere perfettamente piana altrimenti il raccordo viene storto.
2- l'angolo di inclinazione della coda, più o meno deve essere quello
3- lo spazio vuoto sotto alla flangia, in modo che la battuta sia solo la 1
Grazie per il suggerimenti. Farò in modo che i punti critici siano accuratamente lavorati. :thumbup:
Enotria ha scritto: Inoltre, io il tuo pezzo lo farei in due parti A e B, scorrevoli a cannocchiale, con un seme di blocco. In questo modo puoi correggere in corso d'opera sia la messa a fuoco, sia l'eventuale ingrandimento.
In verità questa flangia è solo la prima parte universale di un raccordo che prevede più parti intercambiabili tra loro, tutte filettate secondo lo "standard" T/T2 (sto facendo i disegni) :ugeek: :
- prolunga per obiettivi 160 mm (36 mm, può essere artigianale telescopica o un tubo macro)
- prolunga per obiettivi 170 mm (10 mm da aggiungere alla precedente)
- prolunga per obiettivi 210 mm e 250 mm (due pezzi da 40 mm eventualmente almeno uno telescopico)
- prolunga per proiezione d'oculare (lunghezza fissa fino alla battuta dell'oculare per rispettare la lunghezza di tubo, telescopica nella parte superiore per variare l'ingrandimento)

Naturalmente Roma non è stata fatta in un giorno e comincerei a far realizzare quanto prima il raccordo universale, da usare per adesso con il tubo macro e poi, man mano farei fare gli altri pezzi, facendo tesoro dell'esperienza che nel frattempo (spero) avrò accumulata.
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Re: Raccordo per fotografia al fuoco diretto per Leitz Labor

Messaggio da Gerardo »

Ed ecco finalmente pronto l'adattatore risultante da tutte queste elucubrazioni :dance: !!

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Fig. 1

È un adattatore da coda di rondine Leitz a filettatura standard T2 (M42 x 0,75 mm) che permette di poter usare l'infinita serie di raccordi e prolunghe compatibili con tale sistema.
Il barilotto è rivestito internamente con carta floccata nera per evitare i riflessi ed ha una lunghezza, da battuta a battuta, di 16,15 mm che viene poi espansa a 52,15 utilizzando il tubo Kenko da 36 mm. Potrò usare questo adattatore anche con obiettivi progettati per altre lunghezze di tubo aumentando il tiraggio con le prolunghe T2 Baader Planetarium (che hanno un ottimo trattamento antiriflesso interno).
L'inquadratura e la messa a fuoco potranno essere controllate sia sullo schermo della macchina fotografica o sia su uno schermo esterno HDMI. Ecco quindi il mio set-up per la fotografia al fuoco diretto in tutto il suo splendore:

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Fig. 2.

Ed ecco una foto del vetrino micrometrico a 10x per verificare il campo inquadrato.

Immagine
Fig3. In grigio la parte del campo inquadrato dalla Pentax K7 NON visibile negli oculari, in rosso il crop dell'area meglio corretta degli obiettivi Leitz EF e in azzurro il campo inquadrato dalla sorellina piccola Pentax Q.

Poiché uso una reflex APS C che ha un fotogramma 15,6x23,4 mm, con un tiraggio pari al tiraggio nominale ho un ingrandimento sul piano del sensore pari all'ingrandimento dell'obiettivo in uso (4:1 con il 4x, 10:1 con il 10x eccetera). Il campo inquadrato è quindi parecchio più grande di quello visibile negli oculari e mostra anche la periferia più estrema dell'immagine prodotta dagli obiettivi, quella dove l'immagine è meno a fuoco e meno corretta. Ma il problema è di facile soluzione: basta croppare tanto ho 14 Mpixel :lol: e se non dovessero bastare anche 24 :twisted:

Ecco un paio di scatti di prova di un vetrino di quelli pronti, giusto per curiosità... e niente stack! :lol:

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Fig. 4. Mitosi nelle cellule apicali della radice di cipolla ob. Leitz EF 10x - intero campo inquadrato

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Fig. 5. Come sopra, ob. Leitz EF 40x


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Fig.6. Mitosi nelle cellule apicali della radice di cipolla ob. Leitz EF 10x - crop corrispondente al rettangolo rosso

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Fig. 7. Come sopra, ob. Leitz EF 40x
Ultima modifica di Gerardo il 31/01/2014, 14:46, modificato 1 volta in totale.
cielo17
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Re: Raccordo per fotografia al fuoco diretto per Leitz Labor

Messaggio da cielo17 »

Bella configurazione!

Con lo stack focus dovresti ottenere tutto il campo a fuoco.
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Enotria
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Re: Raccordo per fotografia al fuoco diretto per Leitz Labor

Messaggio da Enotria »

Complimenti per la realizzazione, veramente professionale.

Si vede che ti piace lavorare bene, facendo qualsiasi cosa nel miglior modo possibile. :thumbup:


Ma . . . .

Non mi convince invece la funzionalità del metodo, i principali difetti che gli attribuisco sono:
- la ridotta ampiezza del campo inquadrato, che invece dovrebbe coprire quasi tutto il cerchio di copertura, quindi avvicinarsi molto alla linea rossa della tua foto e
- la scarsa planarità di campo, quasi assimilabile ad una distorsione a cuscinetto, nonostante il taglio drastico operato sull'estensione del campo ripreso.

Io credo che la funzione dell'oculare sia ancora insostituibile, proprio per la correzione che può apportare all'immagine finale sul sensore.
Certo l'oculare ha il problema che non deve peggiorare, quello si, ma ciò è fattibile abbastanza facilmente provando diversi oculari, in modo da trovare quello che maggiormente porta ad un risultato corretto con i nostri obiettivi, con i nostri usuali ingrandimenti, con le nostre comuni tecniche di ripresa.

:wave:
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Re: Raccordo per fotografia al fuoco diretto per Leitz Labor

Messaggio da Gerardo »

Enotria ha scritto:Non mi convince invece la funzionalità del metodo, i principali difetti che gli attribuisco sono:
- la ridotta ampiezza del campo inquadrato, che invece dovrebbe coprire quasi tutto il cerchio di copertura, quindi avvicinarsi molto alla linea rossa della tua foto e
- la scarsa planarità di campo, quasi assimilabile ad una distorsione a cuscinetto, nonostante il taglio drastico operato sull'estensione del campo ripreso.
Evidentemente mi sono spiegato molto male se sono riuscito nell'impresa di non farmi capire da te. :oops:
Chiedo scusa. Ho editato il post per essere più chiaro. Spero. :roll:

In realtà il campo inquadrato dalla macchina fotografica che uso, la Pentax K7, è più grande del cerchio di copertura degli oculari e corrisponde all'intero rettangolo dell'immagine di fig. 3. Il rettangolo blu inscritto corrisponde all'area "utile" degli obiettivi EF per la fotografia.
Le immagini nelle figg. 4 e 5 corrispondono quindi all'intero rettangolo dell'immagine in fig. 3, mentre le immagini ritagliate delle figg. 6 e 7 corrispondono proprio al campo indicato dal rettangolo rosso.

È stato fuorviante indicare il campo inquadrato dalla Pentax Q che è un'altra macchina fotografica a obiettivi intercambiabili, ma con un sensore di soli 6.17 x 4.55 mm che pensavo di usare esclusivamente in casi particolari.
Enotria ha scritto:Io credo che la funzione dell'oculare sia ancora insostituibile, proprio per la correzione che può apportare all'immagine finale sul sensore.
Certo l'oculare ha il problema che non deve peggiorare, quello si, ma ciò è fattibile abbastanza facilmente provando diversi oculari, in modo da trovare quello che maggiormente porta ad un risultato corretto con i nostri obiettivi, con i nostri usuali ingrandimenti, con le nostre comuni tecniche di ripresa.
Ma io non escludo di usare anche gli altri metodi. Infatti ho fatto realizzare un modulo per la fotografia in proiezione d'oculare da innestare sul modulo per la fotografia al fuoco diretto. Il modulo è progettato in modo da consentire anche la fotografia in afocale con la reflex (usando obiettivi molto compatti è possibile). Ho intenzione di provare tutti e tre i metodi e anche di metterli direttamente a confronto e di ciò vi terrò informati.

:mrgreen:
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Re: Raccordo per fotografia al fuoco diretto per Leitz Laborlux

Messaggio da Entomo »

Gerardo ha scritto: 08/01/2014, 22:16 Cari amici,
ottenuto fortunosamente un bel microscopio con cui "giocare" è venuto il momento di collegarlo decentemente alla macchina fotografica.
Il primo passo è la costruzione di un raccordo che mi permetta di collegare la reflex al fuoco diretto, perché non ho proprio alcuna voglia di rinunciare alla pulizia cromatica e al basso rumore di un vera reflex, che almeno con gli obiettivi deboli e CF è certamente in grado di offrire il massimo!
Il raccordo che cerco non esiste in commercio e quindi ho cominciato a lavorare per progettarne uno da far costruire ad hoc e per questo ho bisogno dell'aiuto dei più esperti tra voi in questo genere di cose.
L'attacco a coda di rondine sullo stativo del Laborlux è perfettamente circolare e la testata è trattenuta in sede da tre "dentini" che si serrano intorno alla coda di rondine della testata grazie a delle molle e che è possibile aprire manovrando un'apposita levetta:
Ciao Gerardo. Ho trovato questo vecchio post che hai fatto su come collegare il microscopio direttamente alla fotocamera baipassando a testa. Io ho un laborlud D che dovrebbe essere identico nella meccanica al 12. Nel mio microscopio manca la possibilità di inserire filtri nel percorso ottico tipo l'analizzatore, filtri o altro (l'analizzatore lo metto direttamente tra la testa e il corpo, ma per sostituirlo devo ogni volta smontare tutto) inoltre vorrei predisporlo per la polarizzata (il laborlux D non è stato progettato per la pol, e i tubi intermedi per il 12 o S sono praticamente introvabili) sperando di poter utilizzare componenti di altre marche. Certo non potrei più usare il binoculare per osservare, ma io sono interessato soprattutto alle fotografie
Mi piacerebbe provare l'adattatore che hai progettato. Per caso hai sviluppato un progetto per la stampa 3d?
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