Trino bresser/zeiss 25ics Manutenzione

Principi di funzionamento, manutenzione, modifica e autocostruzione dei microscopi e dei loro accessori

Moderatore: Enotria

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alex870
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Trino bresser/zeiss 25ics Manutenzione

Messaggio da alex870 »

Stavo osservando come poter sostituire o magari potenziare (quando sarà necessario) il piccolo led presente sul microscopio, ho visto però che una volta smontata la piastrina dove alloggia il led e scollegandola da un connettore a due poli, per sostituirlo occorre dissaldare i due fili di alimentazione. Per caso esistono già completi assemblati questi ricambi ? Eventualmente che modifiche è consigliabile fare ?

Volevo provare a vedere le tracce di un dvd ma non basta l'illuminazione, però procedura di sostituzione del led mi interessa a prescindere
Ultima modifica di alex870 il 08/02/2017, 13:44, modificato 1 volta in totale.
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alex870
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Re: Trino research bresser Manutenzione

Messaggio da alex870 »

Buongiorno a tutti,

ieri notavo che spostando leggermente la manopola micrometrica presentava impuntamenti come se il movimento su e giu del tavolino non fosse piu' molto fluido. C'e' qualcosa che va ingrassato ? Come si puo' risolvere ?
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Toniclimb
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Re: Trino research bresser Manutenzione

Messaggio da Toniclimb »

Buongiorno a tutti.
1) Non basta sostituire il led, se la corrente resta la stessa avrai sempre più o meno la stessa luce, circa 100 lumen/Watt (al massimo), con poche differenze fra led con la stessa temperatura di colore. Per avere un incremento significativo dobbiamo anche fornire a un led più potente una corrente maggiore, quindi si devono mettere le mani nell'elettronica dell'alimentatore. A parità di corrente la sostituzione ha senso solo se, per esempio, ho un led da 2700 °K e lo sostituisco con uno da 6500.

2) Se non è stato usato a lungo oppure il difetto si è accentuato piano nel tempo potrebbe essere senz'altro un problema di lubrificazione. Se invece il difetto è comparso da un giorno all'altro penserei a un problema di meccanica, qualcosa che si è allentato o sgranato, oppure a corpi estranei finiti nel meccanismo.
Saluti.
Toni
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Re: Trino research bresser Manutenzione

Messaggio da Toniclimb »

Ho trovato questo:

http://www.cree.com/News-and-Events/Cre ... ED-barrier

però non so se e dove si comprano.
Toni
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alex870
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Re: Trino bresser/zeiss 25ics Manutenzione

Messaggio da alex870 »

Mi stava balenando l'idea di acquistare una testa trinoculare con tubo da 160 per lo zeiss 25 ad infinito. Ne ho trovata una ma vogliono 399 dollari, e' adattabile agli standard e wf, sembra anche in ottimostato. Tale decisione mi permetterebbe di avere un solo microscopio da poter utilizzare in entrambe le configurazioni, sia ad infinito che non e mi prrmetterebbe di vendere il bresser. Qualche parere ? Meglio tenerli entrambi ?

altra cosa... in teoria da quello che leggo i micro ad infinito dovrebbero essere migliori di quelli non ad infinito. Quale sarebbe la miglioria ? A me sembra di non percepire una significativa differenza
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500paolo
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Re: Trino bresser/zeiss 25ics Manutenzione

Messaggio da 500paolo »

L'ottica a infinito non ha nulla di migliore, permette solo di inserire nel percorso ottico tra testa e revolver, piu' facilmente accessori senza pregiudicare il fattore di ingrandimento...ma attento, che non e' privo comunque di limitazioni.
Se usi oculari con campo molto largo (21-22 e oltre) noterai presto che se la testa si allontana troppo dagli obiettivi, il campo si ridurrà creando un cerchio scuro negli oculari che riduce effettivamente il campo, ci sono capitato con American Optical (Spencer/Reichert).
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Guido Gherlenda
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Re: Trino bresser/zeiss 25ics Manutenzione

Messaggio da Guido Gherlenda »

I microscopi all'infinito esistono da più di mezzo secolo, se fossero tutte rose avrebbero soppiantato in breve quelli a lunghezza determinata. Ci sono dei pro dal punto di vista costrutttivo tutta da dimostrare la maggior qualità. Le migliori prestazioni delle ottiche moderne derivano dai trattamenti antiriflesso, dall'aumentata parafocalità che permette una maggior libertà costruttiva e, specialmente, dalle lavorazioni meccaniche senza vincoli, 60 anni fa una lente asferica aveva un costo stratosferico per le difficoltà costruittive, adesso non c'è differenza rispetto alle sferiche, solo questioni di marketing.
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500paolo
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Re: Trino bresser/zeiss 25ics Manutenzione

Messaggio da 500paolo »

Beh, un altro difetto delle ottiche a infinito e' la possibilita' che lo sporco si depositi sulla lente di tubo (quella che "finisce" l'ottica), di solito non e' facilmente raggiungibile, perlomeno una delle sue due facce (a volte puo' essere anche un doppietto[American optical/Reichert/Spencer]) e lo sporco li, crea parecchie interferenze nell'immagine.

Sempre questa lente deve essere stata collimata alla perfezione, anche in relazione alla sua inclinazione altrimenti crea aberrazioni nei diversi ingrandimenti...insomma e' un organo aggiuntivo che puo' aggiungere rogne.

Gli accessori sono vincolati al marchio e spesso anche al modello, sui Bausch & Lomb (balplan), addirittura, le lenti sono due e poste anche in zone diverse: una nella testa e l'altra nel revolver quasi a toccare gli obiettivi...anche quest'ultima e' una rogna per la collimazione.

In conclusione un micro a ottica finita si ri-collima abbastanza facilmente, ma uno a infinito, spesso, fa dannare per giorni e comunque si deve sempre raggiungere un compromesso con i vari obiettivi.

Ce ne sono altri ma mi fermo quì.
:wave:
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alex870
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Re: Trino bresser/zeiss 25ics Manutenzione

Messaggio da alex870 »

Ok grazie a tutti, credo sia meglio tenermi anche il bresser
Capitano

Re: Trino research bresser Manutenzione

Messaggio da Capitano »

Toniclimb ha scritto:Buongiorno a tutti.
1) Non basta sostituire il led, se la corrente resta la stessa avrai sempre più o meno la stessa luce, circa 100 lumen/Watt (al massimo), con poche differenze fra led con la stessa temperatura di colore. Per avere un incremento significativo dobbiamo anche fornire a un led più potente una corrente maggiore, quindi si devono mettere le mani nell'elettronica dell'alimentatore. A parità di corrente la sostituzione ha senso solo se, per esempio, ho un led da 2700 °K e lo sostituisco con uno da 6500.

2) Se non è stato usato a lungo oppure il difetto si è accentuato piano nel tempo potrebbe essere senz'altro un problema di lubrificazione. Se invece il difetto è comparso da un giorno all'altro penserei a un problema di meccanica, qualcosa che si è allentato o sgranato, oppure a corpi estranei finiti nel meccanismo.
Saluti.
Toni
A me sembra strano che l'alimentatore non può erogare la corrente necessaria al led più potente non ho in mente lo schema elettronico ma la maggior parte degli alimentatori hanno un rance da tot a tot ampere, solo gli strumenti di precisione hanno un controllo bloccato da un circuito dove viene inpostata la tensione/corrente a tot V/A cioè watt ,nel caso dei microscopi professionale hai un piccolo reostato dove regoli l'intensità luminosa partizionando il flusso della corrente (ampere) la maggior parte dei led modificano l'intensita luminosa solo variandoli la resistenza in serie, lo si applica o con un resistore variabile o con un sistema di resistenze partizionate (partitore) conclusione il diodo led può essere modificato in luminosità variando la resisenza collegata in serie. N.B. questa resistenza non può essere portata a zerò pena il bruciarsi del led la tenzione di esercizio di un led varia da 1,5vcc a 3,vcc ,al di sotto di 1,5vcc non si accenderebbe al di sopra dei 3vcc si brucerebbe. N.B. si sta parlando di mAh/mVolt
Morale della favola un smanettone non cortocircuitaro, può costruirsi con pochi € un illuminatore per microscopio senza mettere mani alle grosse banconote
o se si è padroni dell'eletronica misurate la tensione hai capi del led, se diminuendo la resistenza in serie rientro nei valori di esercizio del led ,lo faccio. P.E. se la resistenza e di 10KOhm la porto a 5kOhm ,saldando in parallelo una resistenza da 10kOhm a quella esistente ,dalla famosa formuletta due resistenze di pari valore messe in parallelo il valore totale sarà 1/2 se fossero 3 1/3 ecc ecc.
ques'ultimo lo deve fare chi sa usare la stazione saldante chi sa leggere circuiti ,cioè un eletrotecnico/elettronico.
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alex870
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Re: Trino bresser/zeiss 25ics Manutenzione

Messaggio da alex870 »

Grazie per il tuo contributo molto tecnico!
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Toniclimb
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Re: Trino research bresser Manutenzione

Messaggio da Toniclimb »

Capitano ha scritto:A me sembra strano che l'alimentatore non può erogare la corrente necessaria al led più potente .....
I led si controllano in corrente, per cui se l'alimentatore è fatto per un led da 1W a luce bianca, erogherà una corrente MASSIMA di circa 300 mA, anche se sostituisco il led con uno da 5W. Non dà di più per PROGETTO, altrimenti il led da 1W si brucia, per cui senza modifiche SOSTANZIALI non avrai mai i 1500 mA che ci vogliono per i 5W. E' da verificare, ma probabilmente non basta sostituire una resistenza, se poi ti si siede l'alimentazione a monte (trasformatore ecc.); in questo caso occorre sostituire in sostanza TUTTO l'alimentatore riprogettandolo ex-novo. In ogni caso, anche modifiche semplici non vanno MAI fatte senza un minimo di competenza (elettronica, non elettrotecnica) e di pratica con saldatore, tester e quant'altro.
Saluti.
Toni
Capitano

Re: Trino research bresser Manutenzione

Messaggio da Capitano »

Toniclimb ha scritto:
Capitano ha scritto:A me sembra strano che l'alimentatore non può erogare la corrente necessaria al led più potente .....
I led si controllano in corrente, per cui se l'alimentatore è fatto per un led da 1W a luce bianca, erogherà una corrente MASSIMA di circa 300 mA, anche se sostituisco il led con uno da 5W. Non dà di più per PROGETTO, altrimenti il led da 1W si brucia, per cui senza modifiche SOSTANZIALI non avrai mai i 1500 mA che ci vogliono per i 5W. E' da verificare, ma probabilmente non basta sostituire una resistenza, se poi ti si siede l'alimentazione a monte (trasformatore ecc.); in questo caso occorre sostituire in sostanza TUTTO l'alimentatore riprogettandolo ex-novo. In ogni caso, anche modifiche semplici non vanno MAI fatte senza un minimo di competenza (elettronica, non elettrotecnica) e di pratica con saldatore, tester e quant'altro.
Saluti.
Toni
Non sono per niente d'accordo la regolazione la si fa sempre in tenzione o in resistenza la corrente e dovuto al carico più carico piu corrente se in serisci un amperometro in serie e tramite un poteziometro vari la ressistenza del circuito vedrai che varierarà la corrente, chiudo qui perchè rischio un rimprovero possiamo continuare su un sito di eletronica Ricordati che la I = v/r ciò significa che se la v aumenta aumenta anche la I se aumenta la r dimunuisce la I, in poche parole la I"Corrente" dipende dai due fattori V e R dire che il led viene regolato in corrente non e giusto, ripeto ancora che circolerà una I solo quando il led sara chiuso con un poteziale v e una resuista R la R e la risultante di RD + RR, RD = resistenza diodo LED RR = resistenza aggiunta per portare la V di esercizio Diodo Led a valori di esercizio, l'atra cosa che non sono d'accordo è gli alimentatori sono progettati per sopperire a carichi almeno 2 volte la potenza nominale anche se si parla di SCR o Mosfet o ponti di Grethz, immagina un alimentatore che ha come ouput cole limite il carico di assorbimento del ciucuito? staresti a cambiare come minimo il fusibile se è previsto addirittura l'alimentatore, anche questo problema è risolvibile collegando a monte uno stabilizzatore.
Dunadan
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Re: Trino bresser/zeiss 25ics Manutenzione

Messaggio da Dunadan »

Io i Led li regolo in voltaggio da sempre con un alimentatore stabilizzato che arriva di suo fino a 3A.
Il mio blog di microscopia ottica ed elettronica: https://nidhoggmicroscopy.wordpress.com/
Capitano

Re: Trino bresser/zeiss 25ics Manutenzione

Messaggio da Capitano »

Dunadan ha scritto:Io i Led li regolo in voltaggio da sempre con un alimentatore stabilizzato che arriva di suo fino a 3A.
OK :thumbup:
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Re: Trino bresser/zeiss 25ics Manutenzione

Messaggio da Toniclimb »

Pilotare in tensione i diodi led non è vietato, però da un punto di vista elettronico è sbagliato e controproducente. Se non ci credi te lo posso ampiamente dimostrare.
Saluti.
Toni
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Re: Trino bresser/zeiss 25ics Manutenzione

Messaggio da Toniclimb »

Capitano

Re: Trino bresser/zeiss 25ics Manutenzione

Messaggio da Capitano »

non conosco questo scienziato pazzo ,ti consiglio di avvisarlo che l'intensità luminosa di un led e dovuto a che tenzione gli arriva sul ANODO e CATODO se segui i schemini dello scienziato vedrai che in serie è messa una resistenza OMICA se invece della resistenza fissa ci inserisci un resitore variabile ,scorrendo il cursore a diminuire la resistenza il diodo led aumentera la sua luminosità solo allora li arrivera più corrente ma non perchè lo decide il Led lo ha deciso la CDT ai capi della resistenza che in parole povere aumente perche la CDT e minima perchè ho variato una R (in meno) di conseguenza il led richiede più corrente di conseguenza più luminosità, e concludo nel circuito la corrente ai capi dell'alimentatore è sempre la stessa.
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Re: Trino bresser/zeiss 25ics Manutenzione

Messaggio da Toniclimb »

Questa che segue è tratta dal datasheet CREE del diodo led 5050 a luce bianca, uno dei tipi più comuni e diffusi.
Led5050_800pixel.png
La figura in alto a sinistra è la caratteristica I-V del diodo. Se piloto in tensione, fisso la tensione e la retta di carico è verticale. Opero p. es. a 3 V come in figura, e ottengo una Id di poco meno di 50 mA. Il led si accende, evviva, evviva, tutto OK!
manco per niente, c'è tutta una serie di problemi:

1) L'alimentatore che fissa i 3 V deve essere sofisticato e molto stabile, perché se detta V varia aumentando di soli 2 decimi di volt (7% della tensione) la corrente schizza a 90 mA (100% della corrente!!!) e il diodo fa più luce del previsto, ma corre il rischio di andare arrosto, se diminuisce praticamente si spegne. La luminosità si regola difficilmente e si corre il rischio di guasto.
2) La curva in questione è una media, quella reale varia fra un esemplare e l'altro. Siccome piccole variazioni di tensione producono come al punto 1) forti variazioni di corrente e quindi di luminosità, siamo daccapo, la regolazione della tensione è critica.
3) la giunzione del diodo, come tutte le giunzioni, presenta una caratteristica termica a coefficiente negativo, ciò significa che all'aumentare della temperatura la curva caratteristica si sposta a sinistra. Se la V è costante, la corrente aumenta, e più aumenta la corrente più aumenta la dissipazione e più si sposta la curva. A tensione costante se la resistenza termica del dissipatore è insufficiente si corre il rischio della cosiddetta "fuga termica", incubo notturno di tutti quelli che si occupano di elettronica di potenza. Di quanto si sposta la caratteristica? ce lo dice il grafico un basso a destra: di circa 100 mV ogni 30 °C di aumento della temperatura (della giunzione, non dell'ambiente) ma ormai sappiamo che 100 mv di variazione (3% della tensione) mi daranno variazioni percentuali a due cifre della corrente, della dissipazione e del flusso luminoso.

Se invece lavoro a corrente costante, cioè con retta di carico orizzontale, la situazione è del tutto tranquilla, le variazioni di tensione dovuti a temperatura e dispersione di caratteristiche vanno riferite solo alla tensione (la corrente è costante) e pesano per pochi punti percentuali. Risultato: stabilità del punto di lavoro, stabilità del flusso luminoso, niente fuga termica, anzi, aumentando la temperatura la produzione di calore diminuisce, maggiore facilità di polarizzazione e quindi di regolazione della luminosità.

Si può considerare il caso intermedio: generatore di tensione e resistenza in serie di limitazione. Questo è molto semplice da realizzare, basta mettere un resistore variabile in serie al LED. E' però una soluzione rozza e rudimentale, e il pilotaggio in corrente costante risulta di gran lunga superiore.

Se si mastica un po' di elettronica non è difficile, ci sono infinite varianti e possibilità. Il sito web citato nel post precedente spiega anche come si possono realizzare i drivers per i LED luminosi.
Saluti.
Toni.
P.S. ci sarebbe anche la questione di come si collegano i LED in parallelo, ma questo è un altro capitolo...
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500paolo
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Re: Trino bresser/zeiss 25ics Manutenzione

Messaggio da 500paolo »

Tony, un alimentatore che scarta 0.2 volt non è un alimentatore stabilizzato è un saldatore ad arco.
Alimento led di ogni tipo e 0.2 volt di differenza non mi ha mai bruciato niente. Invece alimentatori a corrente costante da 35 o 350ma facendo accendi e spegni, mi hanno fatto più volte delle stragi. Questo perché a vuoto tirano fuori tensioni ben superiori ai 3 volt.
Comunque ognuno può scegliere il sistema con cui si trova meglio.
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Re: Trino bresser/zeiss 25ics Manutenzione

Messaggio da Toniclimb »

Non vuol dire che sia il migliore. Anch'io se devo portare due cartoni di acqua minerale al 13° piano posso fare le scale a piedi, mica è vietato, ma forse l'ascensore è più comodo.
Se vedi il datasheet che ho postato, il grafico in basso a destra mette in relazione il flusso luminoso con la corrente, non con la tensione. Questo peché chiunque mstica poco poco di elettronica sa bene e dà per scontato che tutte le giunzioni PN polarizzate direttamente si controllano in corrente, per i motivi che ho detto.
La luce prodotta dal led è propozionale alla corrente, la dipendenza dalla tensione è esponenziale, quindi è razionale controllare in corrente come è comodo portare l'acqua con l'ascensore.
Se fai un circuito di controllo in corrente come si deve hai tanti vantaggi:
1) stabilità del punto di lavoro (=stabilità del flusso luminoso), se fissi la V la corrente se ne va a spasso,
2) controllo facile del range di corrente (Min.. MAX)
3) sostituzione di diodi (modello/colore) immediata
4) agguinta/eliminazione/commutazione di led, tipo luce bianca/verde/blu ecc.
5) utilizzo di alimentatori semplici, di basso costo e già fatti (per il Nikon ho usato un modulo a 5V estratto da un caricatore di cellulare del costo di 2 euro, quanto costa un'alimentazione in tensione stabilizzata e regolabile? non ci posso mica mettere un alimentatore da banco dentro al basamento di un micro! quanto costa farselo su misura con tanto di trasformatore, ponte di Graetz, elettrolitico e IC di stabilizzazione? sia in termini di costi che di tempo.

Se vedi le foto che ho postato sul Nikon te ne rendi conto, il circuito di controllo in corrente è quello montato su millefori, qualche transistor o poco più, l'alimentatore è quello dentro lo scatolotto isolato col termorestringente nero. Avrei potuto usare un qualsiasi modulo simile con tensioni da 5 a 15 volt, senza il minimo cambiamento del resto del circuito. Se si rompe lo cambio col primo che trovo, i led nemmeno se ne accorgono. Adesso lo sto rifacendo per la nuova lampada, che utilizza un array di 21 led organizzati in sette stringhe di 3 led in serie, il circuito è sempre LO STESSO, solo con 7 drivers invece di 4, avrei potuto usare la stessa basetta aggiungendo i componenti in più, ma ricostruisco tutto da capo, così il vecchio è sempre ripristinabile, e tanto non ci metto niente a rifarlo.
Poi ognuno, ripeto , fa come gli pare. Pure io.
Saluti.
Toni
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500paolo
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Re: Trino bresser/zeiss 25ics Manutenzione

Messaggio da 500paolo »

Si parte da un concetto sbagliato: corrente o tensione invece e' tutte e due cioe' V x I = P.
Quando leggiamo, ad esempio, led da 5watt subito pensiamo alla sua resa, invece e' solo la potenza assorbita, la resa si misura in lumen, per questo ci sono led che a parità di watt forniscono flussi luminosi differenti.
Un led di potenza altro non e' che un diodo in cui e' stato esasperato un effetto secondario, il potere di produrre luce.
In altro termini e' un carico e in un carico bisogna tenere conto del suo potere di dissipare calore (P) e, nei semiconduttori, anche la tensione inversa sopportabile.
Quindi se a un led accreditato per 3,3 volt tu gli dai quella tensione, quello automaticamente assorbirà i milliampere o gli ampere che necessita per la sua potenza.

Veniamo al perchè non uso la corrente costante:
tu fin ora hai parlato teoricamente e di led che consumano pochi mA, ma nel mio caso uso led star (per ottenere la sorgente luminosa il piu' possibile puntiforme) di potenze dell'ordine di 10,20 e ora 30watt (cree XPH70), con tensioni di esercizio che possono variare tra i 3,3V e 12V a seconda delle sezione se messe in serie o a serie-parallelo.
Capisci bene che il giochetto dell' LM317 e della resistenza da 1w posta tra i piedini U e R di suddetto integrato non e' proponibile...una resistenza da 1w si brucerebbe e di potenza maggiore fungerebbe da scaldino per le mani. Peggio ancora se volessi creare un'illuminazione variabile, dovrei mettere al posto della suddetta resistenza non un potenziometro ma un reostato a filo di parecchi watt.

Tralasciando l'illuminazione variabile potresti dirmi che un alimentatorino in corrente preassemblato e alimentato direttamente a 220v costa una fesseria...giusto, ma ti ripeto quello che ti ho scritto sopra: questi alimentatori sono studiati per le catene di led, forniscono i mA dichiarati ma devono erogare tensioni proporzionali al numero di led messi in serie, quindi un alimentatore in corrente da 35ma come minimo erogherà 12v a vuoto perche' una serie è fatta come minimo da 2 led (3,3+3,3 volt= 6,6volt), quando si applicherà il carico questo avrà una caduta di tensione fino ad arrivare a dare ai capi dei led 3,3volt ad ognuno, quindi un solo led 3,3v. Ma che succede se faccio piu' volte accendi e spegni anche a carico inserito? Che per una frazione di secondo il led dovrà assorbire il picco di 12v...ma sono stato ottimista, in genere questi alimentatori a vuoto arrivano anche a 26-35volt a vuoto appunto perche' costruiti per catene di led e gia' 4 led hanno necessita' che l'alimentatore gli fornisca 4x3,3v=13,2volt.
Ora capisci perche' alimento in tensione? Usando sempre un LM317 con una resistenza di limitazione in serie e una in parallelo a un potenziometro posto tra il piedino R e il meno, mi permette di regolare la tensione da un massimo di 3,3volt fino a 1,7 senza preoccuparmi se il led che vi aggancio mi consuma 30mA o 350, le resistenze e il potenziometro possono essere semplicemente a strato carbone anche da 1/4 di watt, posso regolare la luminosità e se il led lavora non a 3,3 ma a 6volt o a 12, basta ricalcolare la rete delle resistenze.

Ora non rispondo piu' perche' e' un argomento trattato piu' volte e sto sempre a ripetermi. Sono stufo di questi scienziati pazzi che fanno lezioni sul web, poi vai a realizzare un loro schema e puntualmente non funziona. I test li devi fare tu e modificare fin che non raggiungi il risultato. Stessa cosa per i data sheet, stando a questi (spero tu abbia una certa età ti ricordi di questo transistor famoso/famigerato di quando i radioamatori costruivano da soli il proprio alimentatore) il 2N3055 doveva avere 15A di collettore...quando lo montavi tu, se tirava fuori 5A era un successo.

:wave:
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Re: Trino bresser/zeiss 25ics Manutenzione

Messaggio da Toniclimb »

500paolo ha scritto:Si parte da un concetto sbagliato: corrente o tensione invece e' tutte e due cioe' V x I = P.
Quando leggiamo, ad esempio, led da 5watt subito pensiamo alla sua resa, invece e' solo la potenza assorbita, la resa si misura in lumen, per questo ci sono led che a parità di watt forniscono flussi luminosi differenti.
Un led di potenza altro non e' che un diodo in cui e' stato esasperato un effetto secondario, il potere di produrre luce.
In altro termini e' un carico e in un carico bisogna tenere conto del suo potere di dissipare calore (P) e, nei semiconduttori, anche la tensione inversa sopportabile.
Quindi se a un led accreditato per 3,3 volt tu gli dai quella tensione, quello automaticamente assorbirà i milliampere o gli ampere che necessita per la sua potenza.

Veniamo al perchè non uso la corrente costante:
tu fin ora hai parlato teoricamente e di led che consumano pochi mA, ma nel mio caso uso led star (per ottenere la sorgente luminosa il piu' possibile puntiforme) di potenze dell'ordine di 10,20 e ora 30watt (cree XPH70), con tensioni di esercizio che possono variare tra i 3,3V e 12V a seconda delle sezione se messe in serie o a serie-parallelo.
Capisci bene che il giochetto dell' LM317 e della resistenza da 1w posta tra i piedini U e R di suddetto integrato non e' proponibile...una resistenza da 1w si brucerebbe e di potenza maggiore fungerebbe da scaldino per le mani. Peggio ancora se volessi creare un'illuminazione variabile, dovrei mettere al posto della suddetta resistenza non un potenziometro ma un reostato a filo di parecchi watt.

Tralasciando l'illuminazione variabile potresti dirmi che un alimentatorino in corrente preassemblato e alimentato direttamente a 220v costa una fesseria...giusto, ma ti ripeto quello che ti ho scritto sopra: questi alimentatori sono studiati per le catene di led, forniscono i mA dichiarati ma devono erogare tensioni proporzionali al numero di led messi in serie, quindi un alimentatore in corrente da 35ma come minimo erogherà 12v a vuoto perche' una serie è fatta come minimo da 2 led (3,3+3,3 volt= 6,6volt), quando si applicherà il carico questo avrà una caduta di tensione fino ad arrivare a dare ai capi dei led 3,3volt ad ognuno, quindi un solo led 3,3v. Ma che succede se faccio piu' volte accendi e spegni anche a carico inserito? Che per una frazione di secondo il led dovrà assorbire il picco di 12v...ma sono stato ottimista, in genere questi alimentatori a vuoto arrivano anche a 26-35volt a vuoto appunto perche' costruiti per catene di led e gia' 4 led hanno necessita' che l'alimentatore gli fornisca 4x3,3v=13,2volt.
Ora capisci perche' alimento in tensione? Usando sempre un LM317 con una resistenza di limitazione in serie e una in parallelo a un potenziometro posto tra il piedino R e il meno, mi permette di regolare la tensione da un massimo di 3,3volt fino a 1,7 senza preoccuparmi se il led che vi aggancio mi consuma 30mA o 350, le resistenze e il potenziometro possono essere semplicemente a strato carbone anche da 1/4 di watt, posso regolare la luminosità e se il led lavora non a 3,3 ma a 6volt o a 12, basta ricalcolare la rete delle resistenze.

Ora non rispondo piu' perche' e' un argomento trattato piu' volte e sto sempre a ripetermi. Sono stufo di questi scienziati pazzi che fanno lezioni sul web, poi vai a realizzare un loro schema e puntualmente non funziona. I test li devi fare tu e modificare fin che non raggiungi il risultato. Stessa cosa per i data sheet, stando a questi (spero tu abbia una certa età ti ricordi di questo transistor famoso/famigerato di quando i radioamatori costruivano da soli il proprio alimentatore) il 2N3055 doveva avere 15A di collettore...quando lo montavi tu, se tirava fuori 5A era un successo.

:wave:
Io non ho offeso nessuno, ho solo articolato delle argomentazioni. Secondo me le tue sono confuse e non valgono nulla, e l'ho gia' dimostrato. Scienziato pazzo permetti di dirlo a qualcun altro. I miei inoltre non sono argomenti teorici, io faccio elettronica per passione e per lavoro dai tempi della Scuola Radio Elettra e della 6KD6, ho una laurea in fisica teorica presa con 110 e lode, e poi, vabbè basta, inutile discutere ancora, tanto con non serve.
Toni
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500paolo
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Re: Trino bresser/zeiss 25ics Manutenzione

Messaggio da 500paolo »

Tony non parlavo di te riferendomi allo scienziato pazzo, ma al primo link o a quelli che postano sul web schemi funzionanti solo per caso. scusami se mi sono espresso male. :(

A questo punto:
viewtopic.php?f=85&t=7955&p=80708&hilit ... nte#p80739
Guido ha gia' trovato la soluzione per mettere tutti d'accordo.
Dunadan
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Re: Trino bresser/zeiss 25ics Manutenzione

Messaggio da Dunadan »

50 Euro, un alimentatore stabilizzato. E il microscopio è felice. :mrgreen:
Il mio blog di microscopia ottica ed elettronica: https://nidhoggmicroscopy.wordpress.com/
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Guido Gherlenda
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Re: Trino bresser/zeiss 25ics Manutenzione

Messaggio da Guido Gherlenda »

50 Euro, un alimentatore stabilizzato. E il microscopio è felice. :mrgreen:
Soluzione professionale ma utilizzabile da chi utilizza un solo led, eccellente quindi per un biologico, se hai uno stereo e vuoi due o più fonti con intensità diversa incominciano le rogne.

Verissimo che molti schemi in rete fanno di tutto tranne funzionare, per gli switching c'è anche il problema della frequenza, a volte crea battimenti, la soluzione di pilotare in tensione con un componente lineare è sicuramente semplice e di funzionamento certo, siccome nei passatempi si cerca sempre la soluzione più contorta, purchè corrisponda ad un chiodo fisso, io preferisco il controllo in corrente, non è sempre semplice, però ha i suoi vantaggi, dipende sempre da che uso se ne fa, assurdo complicarsi la vita se sul micro si montano led che richiedono i soliti 3.2/3.5 Volt.

Ovviamente la mia opinione...
Guido Gherlenda
45°46'38.85"N 12°28'59.46"E
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