Con le correnti/tensioni in gioco (più che basse) un IGBT non è certo il componente più adatto per questa applicazione.
Meglio una commutazione fatta con MOSFET.
In generale i circuiti più adatti (ma richiedono una filatura molto corta) sono i driver per diodi laser.
Se necessita ti posso cercare qualche riferimento.
P.S.: http://repairfaq.cis.upenn.edu/sam/laserdps.htm
http://repairfaq.cis.upenn.edu/sam/laserfaq.htm
LED flash
Moderatore: Enotria
- Guido Gherlenda
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Re: LED flash
A dir il vero non avendo conoscenze specifiche ho fatto le mie prove copiando esattamente quanto trovato in rete, nello specifico questo articolo: http://citeseerx.ist.psu.edu/viewdoc/do ... 1&type=pdf che effettivamente usa un mosfet, mentre per le lampade allo xeno ho sempre usato usato IGBT, l'articolo lo trovo interessante, prospettano correnti superiori ai 200A per pochi microsecondi, per il nostro uso sicuramente converrebbe aumantare il tempo e ridurre la corrente, il "congelamento" di movimenti rapidi come le ciglia dei parameci si ottiene con tempi prossimi a 1/10.000 di secondo, l'assenza di micromosso con tempi anche molto più lunghi.
Interessanti i link.
Interessanti i link.
Guido Gherlenda
45°46'38.85"N 12°28'59.46"E
45°46'38.85"N 12°28'59.46"E
Re: LED flash
Mica ho usato bjt, dicevo come esempio di componente che deriva con l'uso.Guido Gherlenda ha scritto:Nel caso i BJT ti dessero dei problemi potresti provare con gli IGBT.
Le tecnologie bipolari non sono indicate per lo switching a bassa tensione (ed elevata corrente) sia perché possono necessitare (bjt) di pilotaggi complessi ma principalmente perché hanno caratteristiche di saturazione peggiori; alle alte tensioni il discorso cambia, ma sotto i 30 V i MOSFET non hanno praticamente rivali, con i milliOhm di Rds ON quando chiudono sono come uno spezzone di cavo: E poi anche perché li smonto in quantità a zero lire dalle MB di vecchi PC:
Saluti.
Toni
Re: LED flash
Inoltre sono veloci, si pilotano facilmente, non hanno storage time, non hanno secondo breakdown, hanno caratteristica a coefficiente di temp. positivo, e quindi si possono parallelizzare al bisogno senza problemi, e non presentano fenomeni di fuga termica, non hanno latch-up, eccetere eccetera.
Unica limitazione: DEVI stare sotto alla Vds MAX pena la distruzione del componente, quindi occhio ai carichi induttivi.
Unica limitazione: DEVI stare sotto alla Vds MAX pena la distruzione del componente, quindi occhio ai carichi induttivi.
Re: LED flash
2SK2885: un po' misero come datasheet, ma si sa: sono giapponesi!
Una delle cose spesso dimenticate quando si pilotano i MOSFET di potenza è che il gate viene visto come un condensatore (Ciss) e che quindi il driver (spesso il piedino di un micro) potrebbe non essere ideale per pilotare tale carico, specialmente se il MOSFET ha caratteristiche "importanti" e lo si vuole pilotare molto rapidamente.
Ecco la ragione della necessità di un buffer tra il piedino del micro e il gate del MOSFET.
Nel PDF riportato da Guido Ghirlenda si fa infatti uso di un buffer dedicato all'uopo: UCC27322
Una delle cose spesso dimenticate quando si pilotano i MOSFET di potenza è che il gate viene visto come un condensatore (Ciss) e che quindi il driver (spesso il piedino di un micro) potrebbe non essere ideale per pilotare tale carico, specialmente se il MOSFET ha caratteristiche "importanti" e lo si vuole pilotare molto rapidamente.
Ecco la ragione della necessità di un buffer tra il piedino del micro e il gate del MOSFET.
Nel PDF riportato da Guido Ghirlenda si fa infatti uso di un buffer dedicato all'uopo: UCC27322
Re: LED flash
Ho pensato di utilizzare il prototipo con l'Amplival. Mi pare che vada benino, per cui l'ho messo in un contenitore.
Ho fatto anche altre cose per l?Amplival, appena ho tempo le posto.
Saluti.
Toni
Così è più pratico, senza fili a spasso, che non si sa mai cosa può succedere.Ho fatto anche altre cose per l?Amplival, appena ho tempo le posto.
Saluti.
Toni
Re: LED flash
Aggiornamento: ho portato la corrente a 15 A, con 1 ms ha resistito al test di 1lampo/sec per diverse ore senza dare segni di degrado, le luminosità iniziale e finale risultano identiche. Invece con 4 ms (1/250) il CREE XM-L T6 U2 da10W è defunto miseramente alla prima botta.
Sembra di essere inpresenza di un comportamento tipo "fusibile", si passa in maniera discontinua da un comportamento stabile alla distruzione del componente. Penso di fare altri test distruttivi, per capire meglio come vanno le cose, e quali sono i limiti di impiego del led in regime impulsivo. Ho preso un discreto numero di led cinesi da 1 e 3 W, che costano una frazione dei CREE così abbasso i costi dell'esperimento. L' ipotesi da verificare è che per ogni modello ci possa essere un valore di carica elettrica impulsiva (corrente x tempo) da non superare per operare con sicurezza. Saluti.
Toni
Sembra di essere inpresenza di un comportamento tipo "fusibile", si passa in maniera discontinua da un comportamento stabile alla distruzione del componente. Penso di fare altri test distruttivi, per capire meglio come vanno le cose, e quali sono i limiti di impiego del led in regime impulsivo. Ho preso un discreto numero di led cinesi da 1 e 3 W, che costano una frazione dei CREE così abbasso i costi dell'esperimento. L' ipotesi da verificare è che per ogni modello ci possa essere un valore di carica elettrica impulsiva (corrente x tempo) da non superare per operare con sicurezza. Saluti.
Toni