treppiedi per cannocchiale kowa tsn 883

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fulvio
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treppiedi per cannocchiale kowa tsn 883

Messaggio da fulvio »

Ciao, qualcuno mi saprebbe spiegare che differenza c'è tra il treppiede in carbonio e quello in basalto?
Ho necessità di alleggerire la mia attrezzatura costituita da un manfrotto 055xb che pesa sui tre chili. Ho trovato un treppiede gitzo in basalto che farebbe al caso mio. l'analogo in carbonio (sempre gitzo) costa poco più del doppio, a parità di tutte le altre caratteristiche (peso, dimensioni, portata, ecc.). Come mai questa differenza? Il basalto è forse più delicato del carbonio?
Grazie.
Fulvio
giodic

Re: treppiedi per cannocchiale kowa tsn 883

Messaggio da giodic »

Ciao, concettualmente dovrebbero essere simili, cioè costituiti tutti e due con sottili strati sovrapposti di fibra di carbonio uno e di basalto l'altro. Tutti e due dovrebbero essere, a parità di prestazioni, più leggeri e performanti rispetto all'alluminio, ma penso anche più delicati (un forte urto su una pietra ad esempio, penso che possa anche spezzare il basalto o il carbonio, mente l'alluminio al massimo si abbozza). Essendo materiali "esotici" costano più dell'alluminio, con il carbonio al top del prezzo, ma anche delle prestazioni, soprattutto per la leggerezza...
Giovanni Bruno
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Re: treppiedi per cannocchiale kowa tsn 883

Messaggio da Giovanni Bruno »

Non si finisce mai di imparare, ho sempre saputo che il BASALTO è un tipo di ROCCIA, ora scopro che è usto come matrice in un COMPOSITO equiparabile al CARBONIO.

Sempre desideroso di apprendere cose nuove, gradirei molto un più ampio discorso tecnologico sul BASALTO usato nei COMPOSITI.

Buon 2019 a tutti. :thumbup: :wave:
Giovanni Bruno
Buon utente
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Re: treppiedi per cannocchiale kowa tsn 883

Messaggio da Giovanni Bruno »

Incapace di avere delle lacune tecnologiche per più di qualche minuto, mi sono prontamente documentato ed ho appreso che i COMPOSITI con matrice in fibre di BASALTO, si ottengono in modo abbastanza banale e non costosissimo, fondendo delle rocce BASALTICHE, tipo le OLIVINE, a circa 1400° e poi per estrusione da una matrice multiforo con fori da 5 micron, molto semplicemente si estruduno in sottilissimi fili.

Il loro uso iniziale fu come sostituto del cancerogeno AMIANTO, come isolante termico e per applicazioni militari-spaziali.

Quindi con un costo molto inferiore alla tecnologia di produzione delle fibre di carbonio.

Il più basso costo produttivo, ne permettono un uso addirittura in edilizia in applicazioni di nicchia, quindi è probabile che nel tempo il costo di manufatti in fibra di BASALTO, diventino più economici.

Questo 2019 comincia davvero bene, mi ha portato una nuova e golosa conoscenza. :thumbup: :wave:
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