Sul simbolo Q1 nella DDR

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dedo
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Sul simbolo Q1 nella DDR

Messaggio da dedo »

Era un pò di tempo che mi frullava per la testa l'idea di condividere qualche riflessione a proposito del marchio Q1 che noi appassionati troviamo principalmente sugli strumenti Zeiss.
Da un lato mi ero sempre astenuto ritenendolo in qualche modo un argomento delicato da trattare, visto anche il fiorire di annunci relativi a materiale usato pubblicizzanti tale materiale come se il marchio Q1 fosse una prerogativa Zeiss che la stessa apponeva sui migliori esemplari. Lungi dal voler scatenare polemiche mi piacerebbe però sentire il parere di chi magari ne ha visti più di me di questi strumenti, di me che ne possiedo solamente uno. E proprio poichè lo possiedo ho voluto fare qualche ricerca e qualche riflessione a riguardo.

Il marchio Q1 nasce ufficialmente nel 1950, anche se si conosce qualche prodotto che lo riporta sin dal 1949. Nello stesso anno nasce anche il simbolo S inscritto in un triangolo ed altri vari simboli che meno ci interessano. Tutti però erano rilasciati dall'Ufficio Tedesco per i Materiali poi diventato l'Ufficio Metrologico.

Il simbolo Q1 rappresentava i prodotti il cui livello progettuale era pari al top della produzione mondiale e così pure quelli recanti il simbolo S, spesso erroneamente scambiato per progetti e realizzazioni di qualità "Standard" e non quindi eccellente (Nel 1960 il simbolo S sostituirà del tutto il simbolo Q1). La principale differenziazione tra i due è che il marchio Q1 era principalmente destinato al mercato estero, il marchio S a quello interno.

Qui possiamo già fare la prima considerazione interessante: qualcuno è a conoscenza di prodotti con il marchio Q1 successivi al 1960?

Il marchio Q1 era destinato principalmente, ma non solo, a prodotti di meccanica ed ottica, quali macchine fotografiche, microscopi, ma anche orologi. Esso dunque non era un marchio della Zeiss.

Esso veniva rilasciato dall'ufficio competente SU RICHIESTA della ditta produttrice che poteva utilizzare tale marchio con la validità di un anno, eventualmente rinnovabile!
E questo è il primo dato importante poiché l'azienda produttrice, una volta ottenuta la concessione d'uso apponeva tale marchio su tutta la produzione per l'intero anno, eventualmente differenziando la linea di produzione a seconda della loro destinazione estera o interna. Verrebbe da pensare che tutti gli esemplari creati durante quell'anno fossero assolutamente identici tra loro come standard qualitativo, indipendentemente dalla presenza su di essi del marchio Q1. Si tenga inoltre conto del fatto che tale marchio veniva apposto direttamente in fabbrica, essi dunque non dovevano sottostare ad ulteriori controlli qualitativi da parte dell'ufficio che lo aveva rilasciato.

Già nei primi anni 50 era cominciata poi la collettivizzazione dell'industria della Germania democratica e nel 1960 appena il 9% delle industrie era in mani private. Tra le industrie collettivizzate credo vi fosse anche la Zeiss. Ci si viene dunque a trovare di fronte al paradosso di una industria statale che chiede praticamente a se stessa di poter usare il marchio Q1 sui propri prodotti. In sostanza il certificato ed il certificatore erano il medesimo ente.

Questo è quanto, e certamente il simbolo Q1 se pur non dovesse risultare significativo dell'eccellenza dell'esemplare, data comunque per accertata l'eccellenza del brand, risulta comunque significativo da un punto di vista storico e magari solo per questo in grado di accrescere seppur lievemente il valore di un oggetto.

Credo di non aver fatto ipotesi assurde ma posso sempre avre detto qualche inesattezza, correggetemi pure dunque e fatemi sapere le vostre opinioni.

Andrea
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GiulianoT
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Re: Sul simbolo Q1 nella DDR

Messaggio da GiulianoT »

Ciao, credo che quanto scrivi sia corretto, ma quali fonti hai? Su questo tema ho visto solo discussioni sui forum soprattutto americani, ma poche fonti citate. Secondo me però non è escluso che Zeiss facesse un suo controllo interno usando il Q1 per i prodotti migliori, come molti dicono. Ma è un opinione.
Sui telescopi usavano anche una 1 iscritta in un triangolo se non sbaglio.
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Westley
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Re: Sul simbolo Q1 nella DDR

Messaggio da Westley »

Ci sono molti thread a riguardo qui su Binomania :thumbup:
dedo
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Re: Sul simbolo Q1 nella DDR

Messaggio da dedo »

Ciao Giuliano,
Grazie per il tuo parere. Mi sono letto un pò di documentazione reperibile abbastanza facilmente, ma principalmente in tedesco (da qui probabilmente la scarsità di informazioni: bisogna essere un poco smaliziati per andare a scavare tra i vari link), sulla storia della DDR. La mia conoscenza di tedesco è molto basica ma è stata sufficiente a permettermi di addentrarmi un poco aiutandomi poi con un traduttore. Da una semplice ricerca con google si riesce ad accedere su google books a testi tedeschi dell'epoca dell'Ufficio per i Materiali, io sono partito da qui: https://de.wikipedia.org/wiki/G%C3%BCte ... _%28DDR%29

Alcune sono naturalmente semplici ipotesi, come il fatto che il marchio non denotasse esemplari specifici.
Da un lato è infatti certo che esso venisse concesso per un anno e applicato all'intero lotto produttivo. Chiaramente esistevano più lotti produttivi nel corso dello stesso anno, essendo alcuni di essi destinati al mercato domestico e mancando quindi del marchio Q1.
D'altro canto, considerato che mai la propaganda della Germania Democratica avrebbe permesso di pensare che potesse uscire un esemplare di qualità inferiore se non per specifica volontà o per caratteristiche progettuali mi è parso logico pensare che gli esemplari mancanti del marchio Q1 abbiano le stesse caratteristiche degli altri, anche tenuto conto del fatto che esistevano (non so però se venissero usati pure in casa Zeiss) marchiature destinate a prodotti di qualità inferiore.
In pratica nella DDR non esisteva una qualità "Standard"....Esisteva una Q1 destinata all'export ad indicare che i prodotti della Repubblica Democratica Tedesca erano al pari con quelli della produzione occidentale, e poi esistevano prodotti eccellenti (la 1 nel triangolo) e prodotti di seconda scelta (il 2 nel triangolo).
Ad esempio il simbolo 1 inscritto nel triangolo stava ad indicare quei prodotti di prima qualità che tuttavia non erano competitivi progettualmente a livello mondiale. Essi dunque erano indubbiamente eccellenti ma magari non fornivano alcuna innovazione tecnologica.
Tutto dunque apparrebbe perfettamente logico nel clima dell'epoca: La Repubblica Democratica Tedesca produce solo articoli eccellenti, e quando non lo fa è solo perché ritiene conveniente non farlo!...
Se poi la Zeiss al suo interno operasse questa ulteriore distinzione non è dato saperlo, certo è una ipotesi possibile anch'essa come taluni sostengono tuttavia mi pare allora doveroso prendere in considerazione il fatto che anche la Zeiss fosse stata collettivizzata...il che farebbe perdere forza a tale ipotesi di ulteriore selezione interna.

Andrea
dedo
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Re: Sul simbolo Q1 nella DDR

Messaggio da dedo »

Westley ha scritto:Ci sono molti thread a riguardo qui su Binomania :thumbup:
Ciao Francesco, non sono riuscito a trovarli...ricordo di aver letto qualcosa in passato nel forum di qualcuno che aveva sentito ciò direttamente dalla Zeiss, ma da quanto ricordo credo si parlasse più di una vaga allusione. Insomma, c'è un pò un mito dietro a questa storia, che comprensibilmente fa piacere non dico alimentare ma almeno mantenere, eppure la questione sembra essere differente e ciò non di meno non toglie alcun valore agli oggetti marchiati Q1 che vengono anzi investiti di un nuovo interesse da un punto di vista storiografico e che anch'esso costituisce uno dei tanti tratti collezionistici ad esempio.
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piero
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Re: Sul simbolo Q1 nella DDR

Messaggio da piero »

sì in effetti se n'era parlato in passato ma è le prima volta che leggo uno scritto così ben circostanziato come quello di dedo..bravo.
In effetti si vociferava (nulla di più) che Q1 stesse per prima qualità, first quality etc etc dir si voglia; spesso però le voci si basano su singole interpretazioni basate su personali convinzioni/intuizione come nel caso dei Nikon ove la sigla SP qualcuno pensava stesse per campo spianato (manco la nostra lingua fosse diffusa come l'inglese) mentre invece sta per SPecial
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GiulianoT
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Re: Sul simbolo Q1 nella DDR

Messaggio da GiulianoT »

Grazie dedo, molto interessante!
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Re: Sul simbolo Q1 nella DDR

Messaggio da -SPECOLA-> »

Qualcuno ha mai provato ad interpellare direttamente ZEISS?
Fabrizio Ferrario
Mi diverto con un po' di strumenti, dal rifrattore TECHNO 50/630 in avanti... (non in ordine di tempo, né di dimensioni e/o schema ottico).
31 Luglio 1985: Fondazione della Immagine , Osservatorio Astronomico di Cajello (Anno XXXVIII). http://www.specola.altervista.org/
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Re: Sul simbolo Q1 nella DDR

Messaggio da dedo »

Ciao,

avevo ritrovato proprio ieri la vecchia discussione: viewtopic.php?f=36&t=6127
Se ne era parlato giusto un anno addietro ed era stato interpellato Harald Ros il quale aveva sostanzialmente confermato il discorso della marchiatura per l'export trattandosi di un marchio del sistema di qualità che comprende tra gli altri la famosa S, l'1 ed il 2 inscritti in un triangolo.
Del resto all'epoca la Zeiss come il restante 94% delle aziende della Germania est era, di fatto, lo Stato stesso.
Non si trattava dunque del fatto che la Zeiss avesse o meno bisogno di farsi pubblicità o di ricorrere a piccoli espedienti del genere, era la stessa DDR che ne aveva bisogno.
Ecco io credo che al di là dei documenti uffuciali che provano che il marchio Q1 venisse concesso in uso alle varie aziende, sia stata proprio la collettivizzazione delle stesse ad aver giocato un ruolo centrale.
Ed è proprio questo, a mio avviso, l'aspetto storico che può tornare ad aggiungere al marchio Q1 quel valore sottrattogli dalla mancanza di eccezionali qualità ottiche rispetto agli altri esemplari (che comunque eccezionali sono).

Andrea
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Re: Sul simbolo Q1 nella DDR

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Harald Ros, per quanto autorevole si possa considerare sull'argomento, non ha fatto altro che esprimere il proprio parere; ne' più, ne' meno di quello che hanno fatto tutti gli altri appassionati che sono intervenuti sulla questione in oggetto.
Insomma, quanto ha scritto non conferma ne' smentisce, qualsiasi sia la convinzione di ciascuno; chi pro e chi contro.
Imho.
Fabrizio Ferrario
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