Porro e tetto : ingrandimento e profondità di campo

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blake 69
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Porro e tetto : ingrandimento e profondità di campo

Messaggio da blake 69 »

Buona sera ho sete di conoscenza ,offritemi da bere.

a parità di ingrandimento c'e' differenza di percezione tra un porro e un tetto?! lo dico perché' con il porro son convinto di vedere più piccolo,e il campo visivo e' lo stesso del tetto.

dicasi in ugual maniera per la profondità di campo,che mi pare maggiore col porro rispetto al tetto,sempre a parità d'ingrandimento

potete dirimere il dubbio?!
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Giovanni Bruno
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Re: Porro e tetto : ingrandimento e profondità di campo

Messaggio da Giovanni Bruno »

Perchè mai in un PORRO dovresti vedere più piccolo a pari diametro ed a pari ingrandimento?

Questa affermazione è priva di ogni logica.

L'ampiezza del campo visivo REALE riguarda solo il tipo di OCULARE e non il tipo di prismi utilizzati

Anche per la profondità di campo a pari ingrandimento ed a pari diametro non è possibile una differenza.

Mentre alla voce TRIDIMENSIONALITA', il PORRO è vincente per la ovvia maggiore distanza dei due obbiettivi.

Attenzione!!!! parlo di un PORRO tradizionale, perchè un REVERSE PORRO, avendo gli obbiettivi vicinissimi, ricade nella similitudine con un binocolo con PRISMI A TETTO alla voce TRIDIMENSIONALITA'. :thumbup: :wave:
blake 69
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Re: Porro e tetto : ingrandimento e profondità di campo

Messaggio da blake 69 »

Guarda,e' un impressione registrata da due utenze,quali io e un signore ,rispettivamente con uno swarovision 8x32 e un habicht 8x30w.

Entrambi dentro un tunnel vegetale avvertiamo maggior profondità di campo col porro. E la stessa poiana sullo stesso albero ci pare più grande con lo swaretto.

in rete ho leggiucchiato qualcosina in inglese che convalidava tale affermazione: riferendo che col porro si vede come se avesse un ingrandimento più piccolo ma con una profondità di campo maggiore,ed e' ,tutto sommato,quello che ho registrato io. Conscio che potrebbe essere un illusione ottica, o una sua derivata.

volevo capirne un po meglio le dinamiche,quindi: si puo' affermare che le supposizioni per cui sopra nn hanno fondamento oppure la cosa si puo' interpretare?! se si come?!

Thanks :wave:
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abramo giusto
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Re: Porro e tetto : ingrandimento e profondità di campo

Messaggio da abramo giusto »

Fine settimana provo con 2 gemelli di vecchia data e vedo...
Era successo anche a me con 2 spotting swaro a 30x !!
Abramo
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Re: Porro e tetto : ingrandimento e profondità di campo

Messaggio da -SPECOLA-> »

Per quanto riguarda la tridimensionalità, il libro "Ottica nozioni sull'osservazione in ambito venatorio e naturalistico" curato da ZEISS, riporta che in realtà NON esiste una vera differenza fra tetto e porro.
Essendo che la distanza dei tubi fra un porro da 42 mm ed un tetto da 42 mm è minima, risulta quasi impossibile percepire differenze di tridimensionalità.
Non si tratta di un'asserzione insensata; di questa cosa ne avevamo già parlato in passato qui nel forum.
Fabrizio Ferrario
Mi diverto con un po' di strumenti, dal rifrattore TECHNO 50/630 in avanti... (non in ordine di tempo, né di dimensioni e/o schema ottico).
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Re: Porro e tetto : ingrandimento e profondità di campo

Messaggio da blake 69 »

-SPECOLA-> ha scritto:Per quanto riguarda la tridimensionalità, il libro "Ottica nozioni sull'osservazione in ambito venatorio e naturalistico" curato da ZEISS, riporta che in realtà NON esiste una vera differenza fra tetto e porro.
Essendo che la distanza dei tubi fra un porro da 42 mm ed un tetto da 42 mm è minima, risulta quasi impossibile percepire differenze di tridimensionalità.
Non si tratta di un'asserzione insensata; di questa cosa ne avevamo già parlato in passato qui nel forum.
Si ne avevamo parlato,ma quando infilo gli occhi in un porro e poi in un tetto,la percezione della tridimensionalità' ,soggettivamente,cade lapalissiana,sul primo. Nonostante il libro da te menzionato,asserisca l'incontrario. Cosa che accade,se nn sbaglio,alla maggior parte dell'utenza.
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Re: Porro e tetto : ingrandimento e profondità di campo

Messaggio da -SPECOLA-> »

Sicuramente ci sono persone che percepiscono più facilmente di altre, la tidimensionalità.
Si tratta di una questione piuttosto soggettiva; un po' come anche per quanto riguarda l'effetto palla rotolante nel panning, usando strumenti a campo piatto.
C'è chi lo nota immediatamente e chi no.
La differenza di stereoscopicità dovuta alla visione binoculare nasce dalla distanza fra gli obiettivi, per cui maggiore sarà questa e più facile sarà perecepire una tridimensionalità maggiore.
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Re: Porro e tetto : ingrandimento e profondità di campo

Messaggio da blake 69 »

Che ti/vi chiedo. L'aberrazione cromatica io la cerco e l'ho cercata in tutti i binocoli che ho provato,anche cineseria da pochi euro,e nn l'ho mai trovata. Si puo' essere esenti per cause soggettive naturali?!
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Re: Porro e tetto : ingrandimento e profondità di campo

Messaggio da -SPECOLA-> »

Si può essere più o meno tolleranti; imho.
Per quanto mi riguarda, l'aberrazione cromatica in uno strumento ottico a lenti, io la trovo sempre e spesso anche senza cercarla.
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Re: Porro e tetto : ingrandimento e profondità di campo

Messaggio da abramo giusto »

Un po' di tempo fà ho fatto la prova richiesta con un qualche binocolo con le stesse caratteristiche ma diverse soluzioni ..
Risultato sul ingrandimento è il medesimo..
Invece dal mio punto di vista la tridimensionalità è più un fattore di qualità dello strumento, che dalla lontananza degli obbiettivi ..
Infatti qualche centimetro di distanza tra gli obbiettivi lo possiamo equiparare a qualche decina di metri dopo di che va scemando !!
Se non fosse così quando usiamo uno spotting in virtù degli ingredienti e della lontananza del inquadratura avremmo una tridimensionalità ridicola !!
Abramo
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Re: Porro e tetto : ingrandimento e profondità di campo

Messaggio da alessio »

....Dunque ad oggi mi sembra di capire che non esiste nessuna congettura tecnica dimostrabile che unisce i fattori ingrandimento,profondità di campo e tridimensionalità..... :think: :think: :? :?

Nel corso della mia scarsa esperienza in ottica ho avuto la fortuna di incontrare e scambiare opinioni con grandi collezionisti e con grandissimi appassionati con competenze ottiche e conoscenze tecniche che dire notevoli è riduttivo,e tutti mi hanno SEMPRE confermato (a voce non con una formula) che la distanza fra gli obiettivi(tipica dei vecchi visori stereo o telemetri giusto per intendersi....)è la variante fondamentale per ottenere punti di fuoco diversi su piani differenti,e da qui la tridimensionalità,non solo,ma rispondendo ad Abramo la visione con 2 occhi offre l'immersione nella scena che praticamente è la costante fondamentale per ottenere la tridimensionalità,questo a scapito della profondità di campo che in caso di spotting scope è si perfettamente a fuoco a partire da 20 metri all'infinito ma rende visivamente un campo piano cioè piu' o meno come guardare una fotografia..
Quindi,nonostante Zeiss nella sua guida affermi che i tetto hanno piu' tridimensionalità dei porro malgrado gli obiettivi siano piu' vicini anche di poco,sono arrivato alla conclusione per adesso (io medesimo) che tridimensionalità e profondità di campo siano piu' illusioni ottiche soggettive piuttosto che prestazioni ottiche migliori dovute a "particolari vezzi tecnici".... :? :? :?
Qualcuno ci aiuti Please!!!!

Qui sotto il link al meraviglioso portale di Riccardo Balestreri di alcuni dei telemetri della San Giorgio utilizzati durante la seconda guerra mondiale.Il sito è praticamente la bibbia degli amanti dell'italico sigillo!!

http://uranialigustica.altervista.org/s ... emetri.htm
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Re: Porro e tetto : ingrandimento e profondità di campo

Messaggio da -SPECOLA-> »

alessio ha scritto:Quindi,nonostante Zeiss nella sua guida affermi che i tetto hanno piu' tridimensionalità dei porro malgrado gli obiettivi siano piu' vicini anche di poco,sono arrivato alla conclusione per adesso (io medesimo) che tridimensionalità e profondità di campo siano piu' illusioni ottiche soggettive piuttosto che prestazioni ottiche migliori dovute a "particolari vezzi tecnici".... :? :? :?
Ciao Alessio,
scusa, ma dove e quando ZEISS avrebbe mai affermato quello che hai scritto?

Da quel che ne so io, ZEISS semplicemente sostiene quello che hai appreso per esperienza anche tu, ovvero, usando le tue stesse parole, che la distanza fra gli obiettivi (tipica dei vecchi visori stereo o telemetri giusto per intendersi....) è la variante fondamentale per ottenere punti di fuoco diversi su piani differenti,e da qui la tridimensionalità.
Allegati
Dal GLOSSARIO di BINOMANIA: https://www.binomania.it/glossario/
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Re: Porro e tetto : ingrandimento e profondità di campo

Messaggio da alessio »

Mi sono espresso male,volevo dire che secondo Zeiss addirittura non esiste differenza fra tetto e porro...affermazione che anche a Pier nel lontano 03/02/2013 lasciava molti sospetti...
piergiovanni ha scritto:L'asserzione relativa alla assenza di reale differenza, fra tetto e porro, per quanto riguarda la tridimensionalità, presente su questo libro, potrebbe "scioccare" la maggior parte dei Porro-appassionati :D
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Re: Porro e tetto : ingrandimento e profondità di campo

Messaggio da -SPECOLA-> »

abramo giusto ha scritto: Invece dal mio punto di vista la tridimensionalità è più un fattore di qualità dello strumento, che dalla lontananza degli obbiettivi ..
Ciao Abramo,
avresti mica un esempio pratico di qualità che nella tua esperienza fa la differenza fra due binocoli reali; giusto per capire?

L'effetto stereoscopico nasce dalla disposizione dei prismi.
I binocoli con prismi di Porro hanno le lenti obiettivo più distanti fra loro, rispetto agli oculari.
Questa disposizione dei prismi rende questi binocoli più grandi, ma dà maggiore tridimensionalità agli oggetti più vicini.
I binocoli con prismi a tetto invece hanno le lenti obiettivo in linea con i rispettivi oculari.
Questa disposizione dei prismi rende questi binocoli più compatti, ma dà minore tridimensionalità agli oggetti più vicini.
La differenza di tridimensionalità verrà quindi percepita meglio in un confronto, nello strumento che presenta la distanza fra gli obiettivi maggiore in maniera sensibile e apprezzabile, perché altrimenti, a parità di condizioni, il solo schema ottico potrà veramente poco, in tal senso.

Nel 2001 Albino Carbognani scriveva:
"Ad occhio nudo la percezione della profondità arriva fino ad una distanza di circa 200 m.
Utilizzando uno strumento binoculare la percezione della profondità aumenta di un fattore (B/b)·I, dove B è la distanza fra i centri degli obiettivi, b quella degli occhi e I è l’ingrandimento".


Facendo un paio di calcoli, si può vedere quanto eununciato sopra, realizzi nella pratica.
Prendiamo per esempio in considerazione un binocolo 10x42 con prismi di Porro e un altro, sempre nel formato 10x42, ma questa volta con prismi a tetto.
Poniamo che nello strumento a prismi di Porro gli obiettivi si trovino a 12 cm fra loro, rispetto ai rispettivi oculari, mentre nel binocolo con prismi a tetto gli obiettivi, in linea con i rispettivi oculari, si trovino invece a 6,5 cm.

Bene; proviamo ora a calcolare la percezione di profondità di questi due binocoli, usando i loro dati di cui sopra all'esempio:

10x42 con prismi di Porro
≃(120/65)*10*200= 3.69 m

10x42 con prismi a tettomentre con un prisma a tetto con obiettivi a 65 mm. avrei all'incirca:
≃(65/65)*10*200= 2 m
Fabrizio Ferrario
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Re: Porro e tetto : ingrandimento e profondità di campo

Messaggio da -SPECOLA-> »

@ alessio

Ciao,

OK,
ti ringrazio per il chiarimento.

E' proprio il mio assunto di partenza, allora come ora.
D'altronde prendendo in considerazione ciò che sta alla base del fenomeno, sia a livello matematico, che a livello ottico, la geometria non può "mentire".
ZEISS ha ragione; idem Piergiovanni. :thumbup:
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Re: Porro e tetto : ingrandimento e profondità di campo

Messaggio da alessio »

Quindi descrivendo in lettere questa equazione:
(interasse y espresso in mm DIVISO interasse z sempre espresso in mm) MOLTIPLICATO l'ingrandimento del binocolo e MOLTIPLICATO il numero simbolico 200(...ma perché proprio 200...) otteniamo un risultato espresso in metri pari all'ipotetica?? :think: :think: :doh:

boh....puo' anche essere.....continuo io ad incartarmi ancora di piu'.......un po' come quando alle medie ti davano il problema da risolvere ed anche il risultato che doveva tornare e tu fai di tutto per arrivarci in qualsiasi modo....spesso fuori logiche e regole.....
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Re: Porro e tetto : ingrandimento e profondità di campo

Messaggio da -SPECOLA-> »

C'e anche chi nel computo prende in considerazione anche l'ingrandimento e il tipo di oculari:

"Binocoli prismatici.
I binocoli più diffusi, quelli che comunemente
si vedono in giro, sono i cosiddetti prismatici, il cui nome deriva
dalla presenza di prismi introdotti lungo il cammino ottico con lo
scopo di raddrizzare l’immagine, di rendere il tubo più compatto e
di migliorare la correzione dell’aberrazione sferica residua dell’o-
biettivo.
I prismatici, che d’ora in avanti chiameremo semplicemente bino-
coli, perché sono i più classici e i più diffusi, hanno come obiettivo
un doppietto acromatico ad elementi incollati quasi sempre con
lente positiva anteriore (di vetro crown) rivolta verso l’oggetto da
osservare ed una negativa (di vetro flint) posteriore. Nei tipi più
comuni seguono due prismi di Porro che, oltre a raddrizzare l’im-
magine, aumentano l’effetto di tridimensionalità con i panorami
terrestri, poiché gli obiettivi vengono a trovarsi tra loro ad una
distanza maggiore degli oculari (circa 13 cm contro 6,5 cm).
L’effetto di tridimensionalità non dipende solo dalla distanza tra i
due obiettivi, ma soprattutto dall’ingrandimento. Un binocolo “clas-
sico” 10x50 presenta un aumento del fattore di tridimensionalità di
circa 20 volte rispetto alla vista umana, perché ingrandisce 10 volte
e gli obiettivi fra di loro sono 2 volte più distanti degli occhi. Infine
seguono gli oculari, composti normalmente da tre lenti, secondo
uno schema ottico noto come Kellner".


Rif. Walter Ferreri
Manuale dell’astrofilo
Consigli pratici
per osservare il cielo
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Re: Porro e tetto : ingrandimento e profondità di campo

Messaggio da abramo giusto »

Fabrizio
Nel tuo ultimo post evidenza il mio riassunto .. specialmente nella parte finale.
Esempio pratico e che un Porto che costa poco non avrà mai la tridimensionalità di un Amici che costa tanto..
Quello che dico in sostanza e che 2 binocoli con la stessa qualità e stesse caratteristiche ma di tipologia diversa, il Porro fino ad una certa distanza avrà più tridimensionalità poi andrà scemando..
Francamente con le formule non vado troppo d'accordo ..es. il fattore crepuscolare.. personalmente rimango fermamente convinto che la qualità, il progetto ottico e i fattori ambientali di quel momento fanno la differenza. ..
Alessio cosa ne pensi del nuovo schema della Leica quello che usa solo nei binocoli con telemetro ?? Io non l'ho mai provato sono curioso ..
Abramo
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Re: Porro e tetto : ingrandimento e profondità di campo

Messaggio da -SPECOLA-> »

Ciao Abramo, ok.
Grazie per la spiegazione.
Chiaramente ogni confronto vale soltanto a parità di condizioni; questo è implicito.
I prismi Perger-Porro dei LEICA GEOVID 8×56 HD-B e 8×56 HD-R (Typ 500) conferiscono un design compatto al binocolo, tuttavia anch'essi non possono che assecondare le formule matematico-ottiche, che sono alla base del fenomeno.
Fabrizio Ferrario
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Re: Porro e tetto : ingrandimento e profondità di campo

Messaggio da alessio »

Ciao Abramo,mi dispiace ma non ho mai provato, tantomeno visto per armerie il nuovo progetto Leica con prismi perger...conosco pero' un signore che stà componendo piano il set-up Leica composto da Cannocchiale per carabina,torretta balistica dedicata,binocolo sopra citato e complessa app di calcolo per smartphone....che voci di corridoio affermano funzioni davvero...sti crucchi da quando hanno imparato ad usare anche la tecnologia elettronica non li ferma piu' nessuno... :shifty: :shifty: :shifty:
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