Per chi l’avesse pensato, preciso che ho subito escluso l’opzione di affidarlo ad un laboratorio specializzato. A mio personale giudizio, l’attuale valore commerciale dello strumento non avrebbe giustificato le spese di spedizione e l’intervento.
Dunque: ho cominciato dal facile e cioè smontare gli obiettivi. La cosa in effetti non mi ha creato problemi e la asciugatura e pulizia delle due lenti che formano il doppietto spaziato ad aria è stata semplice. Basta solo stare ben attenti a rimontare il tutto nel modo corretto. Devo dire che la cella mi è sembrata anche ben costruita. Quando la si estrae dal tubo si sente l'effetto risucchio dell'aria, il che denota una adeguata precisione di accoppiamento con lo scafo. Inoltre, nel suo complesso è massiccia. Lo smontaggio degli obiettivi mi ha anche permesso di capire a cosa serve quella piccola vitina presente a metà tubo, sotto lo scafo.
In passato avevo letto che qualcuno ipotizzasse la presenza di una lente spianatrice nel percorso ottico, tenuta in sede proprio da quella vitina. Ebbene, posso invece confidarvi che non serve ad una beata fava...

Puliti i due obiettivi, il binocolo è rimasto poi intoccato per diverse settimane, nell'attesa che mi venisse la voglia di smontarlo lato prismi...
Tornata finalmente la voglia, e dopo aver smontato i due portaoculari con i loro prismi (anch'essi da pulire) è stata la volta dei due “prismoni” principali. Per smontare la sede che li ospita, occorre svitare un anello filettato che si trova internamente al tubo, anello che presenta due forellini, per poter essere agganciato da una chiave apposita Non avendo (ovviamente) l’attrezzo necessario, ne ho costruito uno in legno, fissando due chiodini alla giusta distanza affinché entrassero in quei due fori, fornendomi dunque l’appiglio necessario per svitare. L’attrezzo, seppur rudimentale, ha svolto egregiamente il compito.
Ed ecco finalmente smontata la parte di scafo che ospita il prisma nella sua cella. Qui invece possiamo vedere la cella senza il prisma che ho dovuto smontare per poter pulire bene. Purtroppo i prismi erano stati fermati lateralmente con della colla, malgrado la cella predisponga dei fori filettati 2MA. Una volta puliti i prismi, siccome reincollarli non mi piaceva, ma anche usare delle vitine 2MA mi parevano troppo misere, ho rifilettato i fori a 3MA ed ho utilizzato delle vitine che avevo già in casa, senza stringere eccessivamente e bloccandole con una goccia di Attak, per maggior sicurezza.
Alla fine ho rimontato tutto ed il binocolo è tornato otticamente funzionante, a parte ovviamente essere scollimato. Ma di questo ne parlerò più avanti.
Complessivamente devo però dire che il binocolo visto dall'interno, mi è parso costruito in modo più che discreto, meglio di come mi aspettassi almeno per i miei parametri. L'unica tirata di orecchie ai costruttori cinesi la farei per i prismi fissati con la colla, ma globalmente lo strumento è massiccio, fatto solo di metallo e non si è ossidato nulla, malgrado l'acqua.