Il percorso prevede una camminata di circa 5km lungo un sentiero non pianeggiante e alquanto accidentato che a tratti attraversa una boscaglia di arbusti e che ha numerosi punti di osservazione che si affacciano sui dirupi della gravina (canyon nostrani).
Avevo con me il Canon 10x42 stabilizzato, il Nikon 8x30 EII ed il Curio che pensavo di usare strada facendo.
Ma appena giunti alla prima terrazza panoramica mi sono reso conto che i rapaci da osservare non erano vicinissimi per cui ho deciso di indossare le bretelle e agganciarvi il Canon per averlo sempre disponibile, mentre il Nikon l’ho dato al mio amico che è riuscito ad infilarlo nella tasca del pantalone da trekking.
Il Curio, invece, è rimasto nella sua custodia, pressoché inutilizzato, così come l’8x25 del mio amico.
Inutile sottolineare che l’osservazione col Canon era stupenda per luminosità, ampiezza di campo e nitidezza, anche se quella mattina la stabilizzazione ha fatto più capricci del solito; a volte scambiavo strumento col mio amico notando che ad esempio rispetto al Canon il Nikon soffriva della luce laterale del sole che si infilava dagli oculari a causa dei paraluce tenuti abbassati (bisognava mascherare quel lato degli occhi per apprezzare la visione molto piacevole pur se con colori un po’ scarichi)
Purtroppo raramente gli uccelli concedevano tempo sufficiente per ammirarli in tutta la loro bellezza, a parte un Occhiocotto appollaiato su un ramo ad una decina di metri da noi ed i Falchi Grillai che svolazzavano a centinaia di metri, il tutto accadeva per una manciata di secondi da cogliere sull’attimo.
Ad esempio, guardando giù nel dirupo mi sono accorto di un rapace che volava radente sulla vegetazione e sono riuscito a puntarlo col Canon per qualche secondo notando un piumaggio che mi rimandava ai colori dell’Upupa, per cui ritengo fosse un Astore, ma non ne sono certo.
Ad un certo punto è spuntata davanti a noi una fantastica Cicogna Nera che si è soffermata in volo abbastanza per riuscire a farle qualche foto, oltre l’osservazione.
Alla fine della mattinata però, per facilitarmi la risalita da una zona ripida ho dovuto rimettere il Canon nello zaino, ed anche il mio amico ha lamentato che il peso di quello strumento si fa sentire dopo poco che ci si osserva.
E qui viene il dilemma: cos’altro avrei potuto usare per avere quel tipo di visione senza il peso e l’ingombro del Canon?
Entrambi eravamo d’accordo che la stabilizzazione in quella giornata avesse fatto la differenza e che con immagini di minor qualità avremmo perso una parte del piacere . Magari a me sarebbe piaciuto avere il Vixen Atera 16x50 stabilizzato per “avvicinare” i Grillai o il Nibbio Bruno che gli svolazzava attorno, ma non so se lo avrei tenuto sempre a portata di occhi, e quindi facilmente lo avrei tenuto nello zaino per usarlo molto sporadicamente.
L’ideale sarebbe stato un 10-12 stabilizzato, o uno zoom stabilizzato, con quel campo ampio e correzione ai bordi ma di dimensioni più compatte e con 250 grammi in meno del Canon
