DUBBIO: Annerimento bordi lenti sui binocoli, serve a qualcosa?

[formularock]

Salve a tutti, ho un dubbio. Guardando di sbieco le lenti frontali dei miei binocoli (li vedete in firma), ho notato che quelle del Svbony SA205 hanno i bordi anneriti. Non noto infatti il tipico spessore grigio che vedo in quelle del Nikon e del Sv202. Ma questo annerimento serve davvero a qualcosa? Al momento non posso postare foto ma se volete in serata le carico.

All'atto pratico comunque non vedo grosse differenze tra i 3, ne puntando una luce frontalmente, o quando la stessa è fuori asse e genera riflessi: flare e qualche residuo fantasma sono bene o male presenti in tutti e 3 gli strumenti in egual misura. Idem per il contrasto e la nitidezza: simile in tutti e 3 (anzi, se vogliamo dirla tutta, il Sv202 è quello che mostra maggior dettaglio "fine"). Ho solo notato una maggiore luminosità nel SA205, l'ho anche misurata strumentalmente (fotografando la stessa fonte luminosa a parità di iso, tempi e diaframma utilizzato, l'SA205 mi dava una lettura esposimetrica più "a destra", in sovraesposizione rispetto agli altri che ho) ed in effetti trasmette un pò più luce del Sv202 di pari apertura e ingrandimenti. Ma non credo che l'annerimento serva a questo, o no?

Illuminatemi

[astro61]

Dovrebbe servire a contenere i riflessi, con conseguenze sul contrasto ecc. ecc., come tutte le superfici annerite. Comunque, meglio più parti annerite (anche se in apparenza inutilmente) che meno.

[Antonello66]

Rispetto a questo dettaglio, sulle lenti degli oculari astronomici, spesso ho incontrato nella descrizione “…bordi anneriti delle lenti” e ciò è annoverato come una particolare cura realizzativa. Davide Sigillò, nelle sue recensioni annovera la cosa come molto importante. Paolo Casarini è di parere opposto. Per citare due personaggi noti in rete.
Questa una discussione su questo forum:
viewtopic.php?t=10406

[Giovanni Bruno]

Per la questione annerimento si, annerimento no, dei bordi delle lenti, preferirei il parere di un'ottico di provata esperienza, mentre i ...SECONDO ME... di noi comuni astrofili servono a poco.

Di sicuro osservando da un cielo casereccio sono indispensabili i paraluci sugli obbiettivi ed anche lateralmente dei paraluci sugli oculari, sia per i telescopi che per i binocoli.

Per i telescopi, io odio ferocemente gli scenorafici paraluci fissi di troppi telescopi, alcuni addirittura in pesante ferraccio, da me sempre espiantati senza il minimo dubbio e subito soppiantati da dei paraluci in POLIETILENE ESPANSO, nerissimo e rugoso, tipo i tappettini da ginnastica seri, spessi 9mm.

Siccome i comuni binocoli manuali sono sprovvisti di paraluci sugli obbiettivi, io personalmente ne ho sempre autocostruiti con del banale cartoncino nerissimo e rugoso, tipo belle arti.

[Angelo Cutolo]

Io concordo con Paolo Casarin (Cherubino sui forum), per una semplice questione geometrica, verso il gruppo ottico oculare arriva un fascio convergente già "pilotato" dall'obiettivo, tutti i raggi fuori asse sono già eliminati dai diaframmi interni e dall'annerimento (o floccato) del tubo, quindi il fascio incidente non ha alcuna componente che possa finire sui bordi di delle lenti del gruppo ottico, per creare scattering e quindi luce diffusa.

Lo trovere al massimo maggiormente utile sui bordi degli obiettivi, li si che possono arrivare raggi molto fuori asse che pur non venendo focalizzati verso l'oculare,possono creare scattering della luce. Ma anche qui può essere un'accortezza in più e basta, come detto il crosso lo fanno il paraluce, l'annerimento e i diaframmi interni (se correttamente dimensionati e spaziati).

[formularock]

Grazie, siete stati chiarissimi.