PREMESSA
Grazie alla collaborazione di Marco Lucchini, ho avuto la possibilità di effettuare un test pratico sul campo del binocolo stabilizzato ALPEN Optics Apex Steady 20×42 HD. Il suo prezzo di listino, a dicembre 2024, è di 1.299,00 €, ma Marco lo offre ai lettori di Binomania a 1.200 €.
Il binocolo beneficia di cinque anni di garanzia, con l’estensione di garanzia fornita da ALPEN. Potete leggere maggiori informazioni utilizzando questo link.
In questo articolo troverete una descrizione dettagliata delle caratteristiche tecniche, un’analisi dei pregi e difetti, e le mie impressioni pratiche in vari ambiti osservativi.
Vi ricordo inoltre che è già disponibile la prima parte del video, dedicata all’unboxing e all’accessoristica fornita in dotazione.
Buona visione e buona lettura!
DATI TECNICI DICHIARATI DALLA CASA MADRE
Caratteristiche | Dettagli |
---|---|
Ingrandimento | 20x |
Tipo | Prismi a tetto |
Diametro obiettivo | 42 mm |
Trattamento delle lenti | PXA, UBX, LPE |
Fattore crepuscolare | 28,98 |
Campo visivo (a 1000 m) | 58 m |
Distanza minima di messa a fuoco | 4 m |
Prismi | BaK-4 |
Impermeabile | Sì, resistente agli spruzzi d’acqua (IPX4) |
Dimensioni (L x P x A) | 185 x 114 x 75 mm |
Peso | 644 g |
Filetto per adattatore treppiede | No |
Accessori | Custodia con scomparto in robusto tessuto tecnico 900D. |
Prezzo | 1.299 € (1.200 € per i lettori di Binomania) |
Rivenditore | Marco Lucchini – binocolo.eu |
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ACCESSORI IN DOTAZIONE
Come spero abbiate visto nel primo video, il binocolo viene fornito all’interno di una semplice scatola di cartone, al cui interno si trova una borsa morbida realizzata in tela da vela 900D. Questo materiale si dimostra robusto e resistente ai graffi causati da rovi o altri ostacoli tipici delle attività outdoor.
Di particolare rilievo è la presenza di una tracolla con sistema a sgancio rapido, che si rivela molto pratica. Inoltre, è inclusa una cinghia per il trasporto della borsa, un Rain Guard per la protezione degli oculari, e un piccolo panno per la pulizia delle ottiche, dotato di una custodia morbida e un pratico sistema di aggancio.
Nella confezione è incluso anche un manuale multilingua con le istruzioni per l’uso. A completare il kit, Marco Lucchini, grazie alla sua strumentazione professionale, mi ha fornito un rapporto di collimazione del binocolo, confermando che l’immagine risulta perfettamente allineata.
ACCESSORI OPZIONALI
Non ho trovato accessori opzionali per questo prodotto sul sito ufficiale di ALPEN Optics.
MECCANICA E SISTEMA A FUOCO
Questo binocolo stabilizzato è costruito con uno scafo in materiale termoplastico. La mia bilancia elettronica ha stimato un peso, senza batteria né tappi, di 663 g, distribuito su dimensioni di circa 18 x 9 cm (con la zona piu’ spessa che si trova nei pressi degli oculari). Si tratta di un binocolo molto facile da trasportare, che permette di eseguire osservazioni a mano libera, anche con ingrandimenti tipici degli spotting scope.
Lo scafo è protetto da una robusta armatura, che mi è parsa particolarmente resistente, soprattutto nella parte inferiore dello scafo ottico, dove sembra piu’ spessa rispetto a un modello molto simile testato qualche mese fa. Inoltre, la presenza di una zigrinatura ampia ai lati garantisce un grip eccellente sia con mani libere sia con i guanti invernali.
Nei pressi della zona prismi, sono presenti due asole per l’inserimento della tracolla. Il ponte ampio consente un comfort ottimale e un corretto posizionamento delle mani, un dettaglio particolarmente utile grazie al design che favorisce un deciso sbilanciamento verso gli oculari. Questo design consente di utilizzare il binocolo a lungo senza affaticare le braccia, evitando di dover ribilanciare il peso, come avviene con modelli più sbilanciati verso gli obiettivi.
Per quanto riguarda la protezione dagli agenti atmosferici, ALPEN dichiara che questo binocolo è stabilizzato e impermeabilizzato con grado IPX4, il che significa che è protetto da spruzzi d’acqua provenienti da qualsiasi direzione. Tuttavia, non è certificato per immersioni (come i dispositivi con grado IPX7, che garantiscono resistenza all’acqua fino a 1 metro di profondità per 30 minuti).
È comunque una impermeabilizzazione dichiarata, che consente di sfruttarlo tranquillamente anche sotto una leggera pioggia. Inoltre, è riempito con azoto, il che aiuta a prevenire la formazione di condensa interna.
Il sistema di messa a fuoco è centrale oltre alla classica ghiera di regolazione della compensazione sull’oculare destro. La manopola centrale è abbastanza piccola, misurando 18×24 mm, e seppur ottimizzata con una zigrinatura, potrebbe risultare un po’ difficile da ruotare in inverno quando si utilizzano i guanti. Vi consiglio di comprare guanti da tiro che scoprono il dito indice. I movimenti, tuttavia, sono fluidi e precisi, e il raggiungimento del punto di messa a fuoco può risultare leggermente critico anche per gli alti ingrandimenti e la ridotta profondità di campo oltre che per le dimensioni del rotore. Bisognerà solo imparare a regolare la messa a fuoco con maggior attenzione rispetto ad altri prodotti.
La distanza minima di messa a fuoco che ho verificato in questo esemplare è di 4,55 metri. Per raggiungere l’infinito, è necessario ruotare la ghiera in senso orario per meno di un giro completo. Trovo molto positiva la brevità della messa a fuoco tra gli 11 metri e l’infinito.
La regolazione delle diottrie sull’oculare destro è affidata a una semplice ghiera. Non è ottimizzata con un un sistema di blocco, ma tra i suoi pregi è spessa e zigrinata, e inoltre deve essere ruotata con una maggiore pressione rispetto alla manopola centrale, il che previene spostamenti accidentali. Non ci sono tacche di riferimento, ma solo segni ” +,-” per facilitare la regolazione.
OTTICA
Obiettivi
ALPEN dichiara che questo binocolo utilizza lenti definite come HD, realizzate in vetro ad alta definizione. Le immagini, grazie al suo rapporto ingrandimento/diametro, mi sono sembrate nitide e con un buon contrasto. Tuttavia, come vedrete nel paragrafo specifico, non riescono a sopprimere totalmente le aberrazioni cromatiche, di un binocolo apocromatico e la loro resa mi è parsa simile a un altro 20×42 stabilizzato che invece era citato possedere ottiche “ED” (ma con lo stesso contenimento del cromatismo residuo). Ritengo che le sigle lascino un po’ il tempo che trovano e che dotare un binocolo di questa tecnologia e prezzo di ottiche realmente a bassa dispersione comporrebbe un netto incremento del prezzo di acquisto.
La resa dei colori è abbastanza fedele, con i bianchi che tendono a essere leggermente caldi, un aspetto che personalmente trovo piacevole in quanto amplifica un po’ il micro-contrasto. Anche in questo caso, gli obiettivi frontali mostrano una particolare ritaglio al centro, una decisione progettuale che penso sia stata presa per contenere la compattezza e creare uno spazio adeguato per l’alloggiamento del sistema di stabilizzazione.
Oculari
Gli oculari inquadrano un campo di 58 m a 1000 m, che corrisponde a circa 3,3°. Con la formula classica che prevede di moltiplicare il campo reale per l’ingrandimento, si ottiene un campo apparente di circa 66°, rendendolo senz’altro un binocolo grandangolare. La lente di campo ha un diametro di circa 22 mm, mentre il corpo dell’oculare misura 40 mm. Alla mia distanza interpupillare classica, la distanza tra gli oculari è di quasi 21 mm, e personalmente lo giudico un binocolo abbastanza confortevole.
Per quanto riguarda la distanza pupillare, ALPEN non la dichiara ufficialmente. Tuttavia, ho misurato, come faccio sempre, la distanza dal centro della lente di campo al bordo estratto del paraluce. In questo caso, la misura è di circa 11 mm ma considerando che posso osservare la totalità del campo anche leggermente più indietro del bordo del paraluce, potrebbe essere leggermente superiore, intorno ai 14-15 mm.
I paraluce non sono completamente estraibili, ma sono dotati di un sistema click-stop a quattro posizioni, che permette di regolarli facilmente. L’armatura in gomma che riveste la gabbia dei paraluce, che mi pare metallica, è morbida e, nell’uso prolungato, l’ho trovata confortevole, in quanto si adatta perfettamente alle mie arcate sopracciliari. Tenete, però, conto che questo fattore è molto soggettivo.
Prismi
L’ALPEN Optics Apex Steady utilizza prismi in vetro BaK-4, presumibilmente di produzione cinese. Una particolarità della sua pupilla di uscita di 2,1 mm è legata alla particolare conformazione degli obiettivi. Analizzando la pupilla a una distanza di circa 20 cm, si può notare il cut-off nel bordo interno, dovuto alla posizione e alla forma degli obiettivi. Tuttavia, quando si avvicinano gli occhi agli oculari, la pupilla di uscita diventa perfettamente circolare. Messa a fuoco verso l’infinito, il field stop (diaframma di campo) appare netto, con un lievissimo anello verde. La vignettatura ai bordi è minima, direi influente, e non ho notato alcuna luce diffusa osservando i bordi della pupilla, soprattutto vicino ad essa.
Rivestimenti ottici
I binocoli stabilizzati della serie Apex Steady sono stati trattati con un rivestimento multistrato definito UBX, che, secondo quanto dichiarato dall’azienda, dovrebbe aumentare significativamente la trasmissione della luce. I prismi sono stati ottimizzati con un rivestimento di fase chiamato PXA Premium, che migliora il contrasto. Inoltre, le lenti frontali e la lente di campo degli oculari sono state trattate con il rivestimento LTE (Lotus Effect), un brevetto di ALPEN Optics, che assicura che le gocce d’acqua non si agglomerino sulle lenti, scivolando rapidamente e facilitando anche la pulizia.
SISTEMA DI ALIMENTAZIONE
Un altro pregio di questo binocolo è la presenza di un sistema di alimentazione che utilizza una comunissima batteria da 1,5 volt AA, in grado di garantire una durata elevata. Personalmente, non sono riuscito a scaricare la batteria durante il test, nonostante il binocolo fosse utilizzato anche per osservazioni astronomiche, arrivando a circa venti ore di utilizzo. Probabilmente la durata si attesta sulle 30 ore, come dichiarato da altre aziende che propongono progetti simili.
SISTEMA DI STABILIZZAZIONE
Il modello che ho testato è stato presentato sul mercato pochi mesi fa e va a sostituire il modello precedente. Attualmente, il binocolo offre un nuovo sistema di stabilizzazione che ha due modalità.
- Modalità 1: Ideale per la tecnica del panning, quindi per scansionare le aree da destra a sinistra. In questa modalità, il sistema stabilizza probabilmente solo sull’asse verticale, permettendo all’utente di spostare il campo visivo lateralmente per un’osservazione fluida e piacevole.
- Modalità ultra-stabilizzata: Serve per soffermarsi con maggiore precisione sui dettagli, riducendo al minimo i movimenti del binocolo.
Il passaggio tra le due modalità è molto facile: basta attivare la leva per la Modalità 1, disattivarla e riattivarla entro due secondi per passare alla modalità ultra-stabilizzata. La differenza tra le due modalità è facilmente riconoscibile grazie a un LED che mostra il colore verde per la Modalità 1, mentre si trasforma in un piacevole colore arancione per la modalità ultra-stabilizzata.
ABERRAZIONI CROMATICHE E GEOMETRICHE
Aberrazione cromatica al centro del campo
Anche in questo caso mi sarei aspettato un po’ più di aberrazione cromatica. In realtà, durante le comuni condizioni di illuminazione, osservando la natura e il paesaggio, devo ammettere che il binocolo stabilizzato ALPEN Optics presenta un buon contenimento del cromatismo residuo, soprattutto al centro del campo, che posso confermare essere molto soddisfacente. Questo è particolarmente apprezzabile per un binocolo 20x con un rapporto focale così aperto. Potrete vedere all’interno della video recensione, ad esempio, il classico test sul gazebo bianco, che compio con tutti i prodotti. Ovviamente si nota nelle scene con forte contrasto e su oggetti molto illuminati, tipo rami in controluce, carlinghe degli aerei, remiganti dei rapaci, etc.etc.
Cromatismo laterale
L’aberrazione cromatica laterale aumenta l’intensità man mano che ci si sposta dal centro verso il bordo. In ogni caso, anche in questo frangente, risulta abbastanza contenuto. Nella osservazione naturalistica si percepisce maggiormente solo quando ci si sofferma su dettagli ad alto contrasto o in controluce.
Curvatura di campo
Nell’osservazione di un paesaggio, potrei definirlo come un binocolo con un campo quasi perfettamente piatto, poiché a tale effetto, molto probabilmente, contribuisce in parte la compensazione visiva. Osservando con entrambi gli occhi, le immagini risultano nitide fino ai bordi del campo. In teoria, piazzando il binocolo su un cavalletto e spegnendo la stabilizzazione, si potrebbe notare una lievissima differenza dal centro verso il bordo, ma questa potrebbe dipendere più dal cromatismo laterale che “colora” le immagini che dalla curvatura di campo. Come sempre, quando testo i binocoli stabilizzati, preferisco verificare le aberrazioni con la stabilizzazione attiva e con l’uso a mano libera.
Distorsione angolare
Anche l’ALPEN presenta un po’ di distorsione angolare a cuscinetto, che inizia a mostrarsi a partire dal 65-70% del campo centrale. Come ormai i lettori avranno capito, questo tipo di aberrazione viene inserito in progettazione per ridurre, almeno in parte, l’effetto definito “palla rotolante”. Consiglio ai lettori alle prime armi di leggere parte del Glossario di Binomania per comprendere meglio questa terminologia. Personalmente, non essendo particolarmente suscettibile all’effetto “Rolling Ball”, che a volte riesco a notare solo con binocoli a basso ingrandimento e grandangolari, devo ammettere di non aver notato particolari problemi durante la fase di panning, e ho trovato questo binocolo decisamente confortevole da utilizzare.
Altre aberrazioni
Devo ammettere che, complice delle belle serate serene durante i mesi di novembre e dicembre, ho utilizzato molto questo binocolo per le osservazioni astronomiche. Ho notato che, a partire da circa il 90-93% del campo dal centro, si avverte un po’ di coma e astigmatismo. Pertanto, in astronomia, il campo non è perfettamente corretto. Tuttavia, la quasi totalità del campo risulta ben sfruttabile.
LUCE DIFFUSA, IMMAGINI FANTASMA E RIFLESSI
Anche in questo caso, come in un formato simile testato tempo fa, ho notato un po’ di luce diffusa all’interno del campo di visione, quando osservavo sotto un sole molto intenso nella parte laterale del campo visivo, diciamo così, esemplificando, quando il sole è intorno alle ore 12 e vicino al bordo superiore, puo’ comparire un po’ di luce diffusa nella parte inferiore del campo di vista.. Questo è un fattore da considerare soprattutto per gli appassionati di osservazioni di aerei o rapaci, che magari si trovano a dover osservare con il sole nei pressi del soggetto che vogliono inquadrare. Penso che tale problema possa dipendere dal design del prodotto. A volte sono stato in grado di far sparire quasi del tutto questa luce diffusa, ma solo osservando in una posizione particolare o interponendo lateralmente la mano.. Certo, non tutti i giorni si guarda nei pressi del sole, quindi nella maggior parte delle altre condizioni non ho avuto problemi. Durante il test notturno con un faretto led, ho notato soltanto un lievissimo immagine fantasma, davvero ininfluente, che occupava circa il 2% del campo visivo. Questo effetto si nota unicamente come un piccolo “spike” causato dai prismi a tetto.
TEST CON USAF CHART A 35 METRI
Come per tutti i binocoli stabilizzati, ho sottoposto il binocolo al test con la mia USAF chart, posizionata a 35 metri. Ho eseguito tre diversi test di osservazione: al mattino, a mezzogiorno e al crepuscolo. Ho testato il binocolo sia con la stabilizzazione spenta, sia con le due modalità di stabilizzazione oltre a installarlo sopra un treppiede fotografico con un piccolo bean bag come sostegno..
Anche in questo caso, nell’utilizzo a mano libera, non sono riuscito a superare la performance che riesco a ottenere con un binocolo 12x. Tuttavia, con il sistema di stabilizzazione in modalità 1, sono riuscito a vedere la riga 6, mentre con la modalità ultra stabilizzata sono riuscito a percepire perfettamente le righe fino alla riga 6. Questo risultato è identico a quello che avevo ottenuto nel mese di settembre con un binocolo dello stesso formato anche se questa volta, a tratti mi è parso di leggere anche il numero 5, ma conoscendo la tabella, il mio cervello potrebbe anche suggerirmi i dettagli visto che sotto il 6 c’è sempre il 5.
Non ho notato, invece, differenze significative quando ho posizionato il binocolo sul cavalletto. Questo dimostra ancora una volta le potenzialità del sistema di stabilizzazione, che offre prestazioni eccellenti anche in situazioni che potrebbero sembrare più critiche.
Birdwatching
Durante il periodo in cui ho potuto utilizzare l’Alpen Optics Apex Steady 20x42HD, ho ammirato stormi di cormorani posarsi sugli alberi delle rive del Lago di Ghirla, nella mia valle. Inoltre, ho potuto fare dei conteggi rapidi dei cormorani sui posatoi della palude a Brabbia, anche a distanze superiori ai 600-700 metri. Devo ammettere che è un binocolo che, per alcuni tipi di osservazione, quando non si necessita di ingrandimenti troppo elevati, offre una luminosità ottimale e svolge perfettamente la funzione di un spotting scope compatto, senza però sopportare la scomodità del treppiede da trasportare. È un binocolo che, ovviamente, non può garantire un campo visivo molto ampio come un 8x, quindi inizialmente potreste avere qualche difficoltà nel seguire stormi di volatili veloci. Tuttavia, il suo pregio principale è quello di farmi percepire i dettagli, anche se la qualità non è elevatissima come quella di un prodotto al top della gamma, che ottengo spesso con uno spotting scope da almeno 65 mm di diametro e con 25-30 ingrandimenti.
Paesaggio
Il paesaggio è il suo habitat ideale: se siete alla ricerca di un binocolo ad alto ingrandimento e non volete portare con voi un treppiede, l’Alpen Optics Apex Steady 20×42 è quello che fa per voi. Nella modalità di stabilizzazione 1, potrete beneficiare di un panning fluido; nella modalità 2, la più performante, potrete concentrarvi sui dettagli. Ad esempio, dalla mia postazione di osservazione riesco tranquillamente a vedere le sagome degli escursionisti che salgono sul Monte Zeda, a oltre 32 km di distanza. In una mattina, ho assistito a una scena spettacolare con un branco di cervi che salivano verso la zona del Piancavallo, a circa 25 km. Dettagli come questi non sono sicuramente ottenibili con binocoli da 8x o 10x.
Poligono
Durante una breve sessione al poligono, i miei test mi hanno permesso di percepire senza problemi i fori di un calibro .223 a 300 metri di distanza, anche in presenza di luce laterale o di turbolenza atmosferica. Se non sparati a distanze elevatissime, questo binocolo potrebbe tranquillamente sostituire il vostro fucile da tiro lungo.
Osservazione crepuscolare
Per quanto riguarda le osservazioni crepuscolari, posso confermare quanto spesso si dice nell’utilizzo dei binocoli stabilizzati: durante il crepuscolo, il sistema di stabilizzazione consente di migliorare la percezione dei dettagli, e quindi facilita l’impressione che il binocolo sia più luminoso di quanto effettivamente non lo sia. Anche in questo caso, durante le osservazioni crepuscolari, l’ho portato con me mentre testavo alcuni visori termici e sono stato in grado di osservare tranquillamente dei caprioli a 160 metri di distanza, anche 15 minuti dopo il tramonto. Certamente, l’immagine non sarà luminosa come quella di un 8×56, ma la resa al crepuscolo è migliore di quanto i dati tecnici potrebbero suggerire.
Osservazione Astronomica
Come accennato, dove mi sono veramente divertito è stato durante l’osservazione astronomica. I mesi di novembre e dicembre nella mia zona offrono spesso cieli molto tersi e grazie alla fortuna di vivere a 600 metri di altezza, posso raggiungere i 1.000 metri in circa 10 minuti di auto. In particolare, durante le notti tra il 30 novembre e il 2 dicembre, ho potuto beneficiare di una ottima trasparenza, che mi ha permesso di osservare chiaramente M31 (la Galassia di Andromeda) a occhio nudo. In questo contesto, il binocolo 20×42 mi ha regalato ottime osservazioni. La sua pupilla di uscita, simile a quella del Docter Aspectem 40×80, mostrava gli ammassi di stelle con un dettaglio superiore, mostrando la forma della Nebulosa della Lira, una bellissima M35 nei Gemelli, e un eccellente ammasso di Perseo con stelle perfettamente puntiformi. Ho notato che il sistema di stabilizzazione funziona molto bene anche quando si osserva con la testa rivolta verso lo zenit. La Nebulosa di Orione mi ha impressionato particolarmente, mostrando un deciso ventaglio e permettendomi di osservare chiaramente anche M78. Sempre splendida, anche la M13, che in questo caso mostrava molti più dettagli rispetto a un binocolo 10×42. Certo, per l’osservazione astronomica non potrete aspettarvi le prestazioni di un binocolo da 100 mm angolato, ma se avete bisogno di osservare dettagli in più su oggetti stellari, nebulose, planetarie e galassie, rispetto a un binocolo 10×50, vi consiglio questo modello. Vi permetterà anche di non dover portare con voi un treppiede fotografico: quando utilizzato su un lettino solare, è davvero comodo. Durante queste notti, sono riuscito chiaramente a percepire la presenza di NGC 205, accanto a M31.
PREGI E DIFETTI
Pregi
- Nuovo sistema di stabilizzazione
- Ottica HD di buona qualità
- Leggero e compatto
- Prezzo di acquisto competitivo rispetto ad altre soluzioni dello stesso formato
- Ingrandimento completamente sfruttabile a mano libera
- Alimentato da una semplice batteria da 1,5V AA che consente una ottima durata
- Armatura robusta rispetto ad altre soluzioni
- Buon contenimento delle aberrazioni cromatiche
- Campo di vista quasi totalmente corretto fino al bordo, con astigmatismo e coma visibili solo nella parte esterna durante le osservazioni astronomiche
Difetti
- La manopola di messa a fuoco è di dimensioni ridotte, quindi potrebbe risultare difficile da gestire con i guanti invernali. Consiglio l’utilizzo dei guanti da tiro, che migliorano notevolmente la situazione.
- Leggera presenza di luce diffusa in alcune condizioni di illuminazione
IN SINTESI
Sono finiti i giorni in cui per osservare oltre i 12 ingrandimenti era necessario un treppiede. Grazie ai nuovi sistemi di stabilizzazione, che permettono schemi compatti con prismi a tetto, avrete la possibilità di godervi la natura e il cielo in modo completamente nuovo, con la libertà di camminare più leggeri senza l’obbligo di supporti stabili. Visto anche il favorevole prezzo di acquisto, ritengo che l’Alpen Optics 20×42 sia, attualmente, una delle migliori scelte per chi cerca buone prestazioni a lunga distanza in un formato compatto, senza dover necessariamente usare un treppiede.
PREZZO E GARANZIA
Il prezzo dell’Alpen Optics 20×42, a dicembre, è di 1.299 euro. Ricordo che Marco Lucchini lo offre ai lettori di Birmania a 1.200 euro.
RINGRAZIAMENTI
Un ringraziamento speciale a Marco Lucchini per aver fornito il binocolo oggetto di questo test e per avermi lasciato libero di condividere le mie impressioni personali. Un grazie anche al team di Alpen Optics per le preziose informazioni fornite. Ricordo che il negozio di Marco, sempre ben fornito, è visitabile a questo indirizzo: Via Galletti, 27 – 28845 Domodossola (VB) Tel: 0324 200135
Piergiovanni Salimbeni è un tester e giornalista indipendente iscritto all’Albo Professionale dei Giornalisti della Lombardia. Si è laureato presso l’Università Statale di Milano con una tesi riguardante : ” I danni da inquinamento elettromagnetico e il caso Radio Vaticana”. E’ responsabile dei siti web: www.binomania.it e www.termicienotturni.it. Pubblica video recensioni sul suo canale YouTube. Dal 1997 collabora con mensili e quotidiani nazionali, sempre nei settori di sua competenza: ottica sportiva, astronomica, fotografica, sistemi per la visione notturna e termica, geologia lunare. Coltiva da sempre la passione per la scrittura, nel 2020 ha esordito con pseudonimo con un editore classico, mentre nel 2022 ha pubblicato su Amazon il suo secondo romanzo “Il Purificatore”, disponibile anche in formato e-book. Nel tempo libero leggi molti libri, pratica tiro sportivo a lunga distanza, fototrappolaggio, digiscoping, fotografia di paesaggio.