PREMESSA
Grazie al distributore italiano FOWA dei prodotti Pentax, ho avuto la possibilità, di recensire il binocolo PENTAX AP 8×30 WP. Si tratta di un binocolo compatto con prismi di Porro, disponibile anche nel formato 10×30 (249€) . Al momento, nel mese di giugno 2024, il suo prezzo è di 229€ IVA inclusa. Come sempre, all’interno di questa recensione e della videorecensione associata, troverete una descrizione delle sue caratteristiche tecniche, dei pregi e dei difetti che ho riscontrato durante la mia prova pratica sul campo.
E’ possibile acquistare questo binocolo sul sito ufficiale di FOWA a un prezzo di 229 euro con garanzia 2+2 (estensibile gratuitamente registrandosi gratuitamente sul sito FOWA)
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DATI TECNICI DICHIARATI DALLA CASA MADRE
Specifiche | Dati |
---|---|
Ingrandimento | 8x |
Diametro obiettivo | 30 mm |
Estrazione pupillare | 17,2 mm |
Trattamento delle lenti | Nuovo trattamento multistrato su tutte le lenti |
Campo visivo a 1000 metri | 122,3 m |
Pupilla di uscita | 3,75 mm |
Prismi | Prismi di Porro |
Vetro | BAK-4 |
Distanza minima di messa a fuoco | 3 metri |
Adattatore per treppiede | Acquistabile o opzionalmente- adattatore TP-3 |
Fattore crepuscolare | 15,49 |
Dimensioni | 119,5 x 158 x 57 mm |
Peso dichiarato | 458 grammi |
Impermeabilizzazione | JIS classe 6 |
Conchiglie oculari | Estraibili a rotazione |
Prezzo d’acquisto | 229 euro |
Distributore italiano | FOWA.it |
ACCESSORI IN DOTAZIONE
Come sempre, non ho potuto visionare il packaging completo in quanto FOWA mi ha inviato dei binocoli demo all’interno di una scatola priva di custodia e accessori. Tuttavia, dalle caratteristiche tecniche presenti sul sito del distributore italiano, è possibile evincere che la dotazione standard include tappi di protezione per gli obiettivi e gli oculari, una custodia per il trasporto e una cinghia.
MECCANICA E SISTEMA A FUOCO
Come visibile da queste immagini, è un classico design con prismi di Porro, senza finestra centrale, con due punti dentro cui è incastonata una grande manopola per la messa a fuoco. Nel corso degli anni, la mia professione di tester di strumenti ottici mi ha portato a osservare attraverso vari binocoli da 30- 32 mm di diametro dotati di prismi di Porro. Devo ammettere che questo strumento progettato dalla Pentax mi pare differente rispetto a molti altri modelli Made in Cina. In primis, come visibile nella parte interna dello scafo, è stato costruito nelle Filippine. Pesa esattamente 472 grammi senza tracolla e tappi, che sono distribuiti su circa 120 mm x 160 mm.

È dotato di una robusta armatura di colore “nero Pentax” che presenta una trama a buccia d’arancia, fornendo un discreto grip, migliorato grazie all presenza di due lievi incavi nella parte posteriore della telaio che alloggia i prismi, che consentono di appoggiare con maggiore sicurezza i pollici. L’ergonomia è ottima, come per la maggior parte dei binocoli dotati di prismi di Porro: sono più larghi rispetto agli scafi ottici dei prismi a tetto, con un ponte centrale molto più ampio, e questo consente una migliore impugnatura del binocolo, con una posizione delle braccia e delle spalle più larga, evitando affaticamento durante l’utilizzo prolungato.
Personalmente, ho preferito sfruttare il dito medio per la regolazione della messa a fuoco. Il binocolo, inoltre, mi sembra ben bilanciato. Nella parte inferiore del ponte, è presente un tappo sotto cui si può accedere alla filettatura per il collegamento ai treppiedi fotografici.
Modello |
Peso |
Dimensioni |
Pentax AP 8×30 WP | 472 | 119,5 x 158 x 57 mm |
Il carrello centrale che muove gli oculari mi è parso decisamente robusto, con una flessione minima che non va a inficiare la collimazione del binocolo. La colorazione nera è molto sobria ed è intervallata unicamente da alcune scritte di colore grigio chiaro o argento che rappresentano la serie e il formato del binocolo, oltre al suo campo reale che in questo caso è di sette gradi. Il binocolo, inoltre, è impermeabilizzato e riempito di azoto. L’azienda specifica che si tratta di una impermeabilizzazione di classe JIS 6.
Il termine “JIS” significa “Japanese Industrial Standards” (Standard Industriali Giapponesi), che sono criteri tecnici stabiliti per vari prodotti in Giappone. Il grado JIS 6 si riferisce al livello di protezione contro l’ingresso di acqua. In particolare, un dispositivo con grado JIS 6 di impermeabilizzazione è progettato per resistere all’ingresso di acqua proveniente da getti potenti, rendendolo ideale per l’uso in condizioni meteorologiche avverse o in ambienti marini.

Box di approfondimento | |
---|---|
Grado JIS | Descrizione |
JIS 0 | Nessuna protezione |
JIS 1 | Protezione contro gocce d’acqua verticali |
JIS 2 | Protezione contro gocce d’acqua a 15° |
JIS 3 | Protezione contro gocce d’acqua a 60° |
JIS 4 | Protezione contro spruzzi d’acqua |
JIS 5 | Protezione contro getti d’acqua |
JIS 6 | Protezione contro forti getti d’acqua |
JIS 7 | Protezione contro immersione temporanea |
JIS 8 | Protezione contro immersione continua |
Vicino agli oculari sono presenti due asole decisamente molto robuste che consentono l’utilizzo della tracolla. L’interno del tubo è ben rifinito e dotato di vari diaframmi situati subito dopo l’obiettivo ma prima dei prismi, e di una colorazione interna scura con vernice che non mi è parsa troppo riflettente; è progettato decisamente con cura. Per quanto riguarda il sistema di messa a fuoco, beneficia di una ampia manopola zigrinata che si può utilizzare perfettamente anche con i guanti invernali o i guanti da tiro. È spessa 21,30 mm con una larghezza che supera i 34 mm. I movimenti non sono molto fluidi, nel senso che l’esemplare oggetto di questo test necessitava di un po’ di pressione in fase di rotazione; di contro, non ho notato giochi e imprecisioni.

La distanza minima di messa a fuoco che ho stimato è simile a quella dichiarata, ossia pari di circa tre metri. La corsa è decisamente breve: per passare dalla minima distanza all’infinito è necessario ruotare la manopola in senso antiorario di poco meno di mezzo giro. È una prestazione molto simile a quella dei binocoli specificatamente progettati per il birdwatching.
Modello |
Distanza minima di messa a fuoco dell’esemplare testato |
Senso di rotazione |
Raggiungimento dell’infinito dalla distanza minima |
Pentax |
290 cm | anti-orario | 170° |
OTTICA
Obiettivi

Oculari
Ho apprezzato durante il corso del test pratico il design di questo binocolo anche per la comodità dei suoi oculari. Sebbene i paraluce in gomma siano molto spessi, il loro diametro nei pressi della lente di campo è di circa 40,50 mm. Questo consente di mantenere una buona distanza tra gli oculari anche alla mia minima distanza interpupillare di 66 mm. Infatti, posso beneficiare di oltre 23 mm di spazio per il mio naso, che è decisamente un po’ importante. Il binocolo fornisce un campo di vista lineare a 1000 metri di122,3 m, che porta a beneficiare di un campo di visione di 7°, ossia, con la formula classica, 56° di campo apparente; non è quindi un binocolo definibile come grandangolare.
Il diametro della lente di campo è di 18,40 mm, la pupilla di uscita è di 3,75 mm, mentre l’estrazione pupillare dichiarata dall’azienda è di 17,2 mm. Personalmente ho potuto verificare solo la distanza dalla lente di campo al bordo del paraluce nella zona centrale, che è di circa 14,5 mm. Tuttavia, anche in questo caso, riesco a inquadrare la totalità del campo con gli occhi leggermente scostati. Ho anche effettuato un altro test, indossando i miei occhiali da sole, che sono ovviamente più spessi rispetto all’occhiale da vista medio (si tratta di occhiali della Serengeti modello Renzo 8626). In tale frangente, abbassando completamente i paraluce degli oculari, confermo di essere stato in grado di inquadrare la quasi totalità del campo di vista fornito, tranne forse una piccolissima percentuale dal bordo. Mi pare comunque un binocolo facilmente sfruttabile anche dai portatori di occhiali.

I paraluce sono dotati di una gabbia di policarbonato e sono protetti da un’armatura abbastanza spessa. Si estraggono in rotazione senza un sistema click-stop con posizioni prefissate, e non è possibile estrarli per facilitare la pulizia delle ottiche, una caratteristica abbastanza normale all’interno di prodotti in questa fascia di prezzo.
Prismi
Trattamento anti-riflesso
Il Pentax beneficia di un recente trattamento antiriflesso, come dichiarato dal distributore ufficiale nella pagina specifica. Questo si palesa con una piacevole colorazione verde. La prova di riflettere il mio viso per verificare l’eventuale presenza di micro dettagli ha portato a un riscontro positivo, considerando la fascia di prezzo
ABERRAZIONI CROMATICHE E GEOMETRICHE
Come sempre sono solito fare, ho effettuato l’analisi delle aberrazioni cromatiche e geometriche montando il binocolo sopra un treppiede fotografico. Vista la sua leggerezza, non è stato necessario optare per un supporto molto robusto; mi sono quindi avvalso di un treppiede Berlebach Report e di una leggerissima testa video Manfrotto 701 HDV. Passo quindi ora ad esporre le mie impressioni personali, ricordandovi che la percezione sia delle aberrazioni cromatiche che di quelle geometriche è influenzata dal proprio accomodamento visivo, dal proprio stato fisiologico, dalle condizioni di illuminazione e da altro ancora. Siccome il Pentax AP 8×30 WP possiede una filettatura, ho preferito utilizzare un classico supporto per piastra fotografica piuttosto che avvalermi del supporto universale della Berlebach.
Aberrazione cromatica al centro del campo
Per quanto riguarda l’analisi dell’aberrazione cromatica, ho sottoposto, come mia prassi, questo binocolo al test che io definisco del “gazebo bianco”. Chi mi legge da poco tempo non sa che nel mio giardino è installato un gazebo metallico con una sfera il cui scopo è far crescere delle rose inglesi di mia moglie, che però in realtà crescono a fatica. Per questo motivo utilizzo sia le parti metalliche che la sfera per verificare il cromatismo residuo, e vi assicuro che questo è un test molto selettivo che mette alla prova anche binocoli dal costo decisamente superiore. Posso confermare che al centro del campo l’aberrazione è molto ben contenuta, come potrete vedere anche all’interno della videorecensione. Confermo inoltre che nella quotidianità della vita e nelle osservazioni naturalistiche, il cromatismo residuo è decisamente ben contenuto e quasi mai percepibile.
Cromatismo laterale
Ho notato la presenza di un po’ di cromatismo laterale, soprattutto nell’analisi delle componenti metalliche bianche, a partire da circa il 60% del campo, che si palesa con un lieve alone verde-violetto. Tale percezione è quasi sempre assente durante la classica osservazione naturalistica, come l’osservazione di paesaggi, rami e tronchi degli alberi, fauna e altro ancora.
Curvatura di campo
Per quanto riguarda la curvatura di campo, non è un binocolo definibile “con campo totalmente piatto”. Ho affrontato due test: l’analisi di alcune scritte su un cantiere situato a 400 metri di distanza e la percezione di finestre e dettagli di un caseggiato distante 1.250 metri dalla mia classica posizione osservativa. Naturalmente, poi ho ricontrollato la resa ai bordo nel normare utilizzo pratico. Le immagini sono comunque leggibili sino al bordo, sebbene si debba accettare una piccola perdita di definizione del dettaglio. Ho provato a focheggiare verso il bordo per verificare se la perdita di dettaglio dipendesse unicamente dalla curvatura di campo, ma ho previsto anche la presenza di coma e di astigmatismo. Per tale motivo, l’ho sottoposto successivamente al test con la stella artificiale e all’analisi stellare.
Distorsione angolare
La distorsione angolare si è dimostrata minima, poco invasiva; più che altro ai bordi del campo ed a cuscinetto si nota, inoltre, un po’ di deformazione della sfera del gazebo che tende a ovalizzarsi verso il bordo esterno. Come molti di voi sapranno, non sono molto soggetto all’effetto “palla rotolante”. Invito i neofiti a comprendere questo termine leggendo il glossario di Binomania. Per tale motivo, non posso confermare se la sua percentuale consenta o meno un panning molto naturale. Nell’uso pratico sul campo, comunque, l’ho trovato un binocolo facilmente sfruttabile.
Altre aberrazioni
Come sempre sono solito fare, un po’ per deformazione professionale, ho analizzato questo binocolo anche nell’osservazione astronomica, sebbene il suo diametro e la composizione degli oculari non facciano presagire una specificità e un’eccellenza in tale settore osservativo. Il primo test stellare con una stella artificiale Geoptik, posta alla massima luminosità, ha mostrato la presenza di astigmatismo e un po’ di coma a partire da circa l’80% dal centro del campo. Questa prestazione è abbastanza in linea con quanto fornito nel settore dei prismi di Porro della concorrenza in tale fascia di prezzo. Le osservazioni astronomiche serali hanno confermato la medesima percezione che migliorava o peggiorava di poco, in base alla luminosità delle stelle.
Test sulle stelle | CM (campo massima nitidezza) | CU (campo utilizzabile) | CI (Campo inutilizzabile con stelle molto degradate |
PENTAX AP 8×30 WP | 80% | 10% | 10% |
TEST CON USAF CHART A 35 METRI
Il risultato del test con la USAF CHART, ottenuto dopo una media di tre osservazioni diurne, pomeridiane e crepuscolari, fornisce un’importante indicazione sulla qualità ottica del binocolo. La capacità di discernere le righe verticali, orizzontali e i numeri della USAF CHART è un parametro fondamentale per valutare la risoluzione e la nitidezza dell’immagine fornita dall’ottica. È rassicurante confermare che questo binocolo 8×30 ha dimostrato di essere all’altezza delle aspettative, mantenendosi nei limiti previsti per questa classe di dispositivi. Il risultato ottenuto è addirittura comparabile a quello di binocoli di prestigio e classe superiore, sottolineando l’eccezionale contrasto e nitidezza percepiti durante l’utilizzo pratico sul campo anche se, ovviamente, non puo’ raggiungere la resa globale di un binocolo al Top della Gamma.

La resa dei bianchi chiari e la quasi totale assenza di cromatismo residuo sono ulteriori indicatori della qualità ottica del binocolo. Queste caratteristiche testimoniano l’efficacia del trattamento antiriflesso e della correzione cromatica adottati nel design ottico del dispositivo. È interessante notare che, sebbene il cromatismo verde-violetto sia osservabile sulle righe verticali nere scure della tabella, soprattutto scostandosi dal centro del campo verso il 60-70%, questo fenomeno è da considerarsi in linea con le aspettative per un binocolo di questo formato e non compromette significativamente l’esperienza di osservazione.
RIFLESSI E IMMAGINI FANTASMA
Per questo paragrafo specifico ho effettuato due prove classiche: l’analisi del paesaggio osservando in controluce e il test del faretto durante le ore notturne. Posso confermare che la resa è giudicata soddisfacente. Talvolta si può osservare, in base alla posizione del sole, un piccolo riflesso semianellare nella parte periferica del bordo verso circa il 70%, il quale dipende molto anche dalla posizione del binocolo, dall’angolazione di visione e dall’intensità della luce. La prova notturna con il faretto, situato al centro del campo e successivamente ai bordi, ha dimostrato che…
PROVA SUL CAMPO
Birdwatching

Osservazione del paesaggio
Non fornisce ovviamente un campo di vista grandangolare come i migliori 8×30 con prismi a tetto presenti sul mercato. Tuttavia, i suoi 7°, quasi totalmente sfruttabili, sono ottimi per i neofiti che desiderano iniziare a osservare anche il paesaggio e l’architettura senza dover necessariamente spendere una fortuna. Ho apprezzato la sua discreta compattezza, l’ergonomia e la tonalità neutra dei colori che consentono di ottenere immagini fedeli del paesaggio circostante. Un altro aspetto positivo è la possibilità di montarlo comodamente su un treppiede fotografico grazie alla filettatura, il che si rivela un’opzione interessante per le osservazioni prolungate, sebbene sia un binocolo da 8x.
Osservazione crepuscolare
Per quanto riguarda l’osservazione crepuscolare, la sua pupilla d’uscita e il suo diametro non lo rendono certamente un binocolo adatto a questo specifico settore. È meglio rivolgersi quindi a binocoli Pentax di diametro superiore. Tuttavia, mi è sembrato un binocolo abbastanza luminoso. Vi ricordo che i binocoli dotati di prismi di Porro hanno meno passaggi “aria- vetro” rispetto ai binocoli dotati di prismi a tetto. Quindi, a parità di prezzo e di prestazioni, un binocolo con prismi di Porro sarà quasi sempre più luminoso rispetto a un binocolo con prismi a tetto.
Osservazione astronomica
Non è certamente uno strumento adatto all’osservazione astronomica. Restando in casa Pentax, potrei consigliarvi il Pentax 20×60, che sarà oggetto di una video recensione approfondita durante l’estate del 2024. Se l’avete acquistato per osservazioni naturalistiche o per la pratica del birdwatching, senz’altro vi consentirà di osservare ammassi stellari, asterismi e le galassie più luminose. In questo caso, sarebbe meglio sfruttare la sua ottima compattezza e prediligere cieli bui. Come anticipato nel paragrafo relativo alle elaborazioni cromatiche e geometriche, l’osservazione dei campi stellari vi mostrerà una puntiformità soddisfacente sino a circa il 70-80% dal centro del campo; successivamente, le immagini stellari saranno degradate per la presenza della coma e di un po’ di astigmatismo. In ogni caso, dei sette gradi inquadrati, almeno sei sono perfettamente sfruttabili.

PREGI E DIFETTI
Pregi:
- Buon rapporto prezzo-prestazioni
- Immagini neutre, nitide e contrastate
- Ottimo contenimento del cromatismo residuo al centro del campo
- Conformazione degli oculari che consente un ottimo utilizzo anche ai bambini e agli adolescenti
- Impermeabilizzato di classe JIS 6
- Manopola della messa a fuoco grande per essere ben sfruttata anche con i guanti invernali
Difetti:
- Questo esemplare non mostrava una messa a fuoco molto fluida, tuttavia era precisa
- Non fornisce un campo di vista ultra grandangolare come i migliori binocoli 8×30 o 8×32 con prismi a tetto presenti sul mercato, che costano però decisamente molto di più.
- Avrei preferito che la struttura dei paraluce degli oculari fosse in metallo, al posto del policarbonato.

IN SINTESI
Concludendo, il binocolo Pentax AP 8×30 WP si distingue come un’ottima scelta per coloro che desiderano avvicinarsi all’osservazione della natura e del paesaggio senza dover investire cifre considerevoli. La sua nitidezza e il contrasto al centro del campo sono paragonabili solo a strumenti di prezzo superiore, rendendolo un valido compagno per esplorazioni all’aperto. Inoltre, risulta essere una scelta interessante anche per gli appassionati più esigenti che cercano un secondo binocolo da portare in viaggio, condividendo così la bellezza della visione con famiglia, amici e parenti. Nonostante non offra un campo grandangolare, la sua capacità di contenere il cromatismo residuo e garantire una nitidezza sorprendente, soprattutto al centro del campo, lo rende un’opzione versatile che non deluderà le aspettative, anche a confronto con strumenti dal prezzo notevolmente superiore
PREZZO E DISPONIBILITA’
Il binocolo con prismi di Porro Pentax AP 8×30 WP del mese di giugno del 2004 è venduto da FOWA a un prezzo di 229 euro, con garanzia 2+2 anni (estensibile gratuitamente registrandosi sul sito FOWA).
RINGRAZIAMENTI
Ringrazio Alessandro Pistone, il marketing manager di Fowa , per aver fornito l’esemplare oggetto di questo test e per aver permesso di condividere le tue impressioni personali. È importante ricordare che FOWA ha accettato di firmare il patto di imparzialità giornalistica, che sottopongo a tutte le aziende del settore che vogliono inviarmi strumentazione in prova. È altrettanto importante sottolineare che non guadagno alcuna percentuale sulla vendita di questi prodotti. Per questo motivo, vi invito a visitare lo shop online di Pentax per acquistare il binocolo.
DISCLAIMER
Binomania non è un negozio, Nel mio sito web troverete unicamente recensioni di prodotti ottico sportivi, fotografici e astronomici. Le mie impressioni sono imparziali come è dovere di ogni giornalista e non ho alcuna percentuale di vendita sull’eventuale acquisto dei prodotti. Per questo motivo, qualora voleste acquistare o avere informazioni su eventuali variazioni di prezzo o novità, vi consiglio di visitare il sito ufficiale di Fowa.
Piergiovanni Salimbeni è un tester e giornalista indipendente iscritto all’Albo Professionale dei Giornalisti della Lombardia. Si è laureato presso l’Università Statale di Milano con una tesi riguardante : ” I danni da inquinamento elettromagnetico e il caso Radio Vaticana”. E’ responsabile dei siti web: www.binomania.it e www.termicienotturni.it. Pubblica video recensioni sul suo canale YouTube. Dal 1997 collabora con mensili e quotidiani nazionali, sempre nei settori di sua competenza: ottica sportiva, astronomica, fotografica, sistemi per la visione notturna e termica, geologia lunare. Coltiva da sempre la passione per la scrittura, nel 2020 ha esordito con pseudonimo con un editore classico, mentre nel 2022 ha pubblicato su Amazon il suo secondo romanzo “Il Purificatore”, disponibile anche in formato e-book. Nel tempo libero leggi molti libri, pratica tiro sportivo a lunga distanza, fototrappolaggio, digiscoping, fotografia di paesaggio.