Recensione Vortex Kaibab 18×56 HD: Il binocolo definitivo per le osservazioni a media – lunga distanza

PREMESSA

Negli ultimi mesi, ho percepito un crescente interesse per i binocoli con ingrandimenti superiori a 15x, che siano però ancora facilmente trasportabili ovunque. Per questo motivo, ho chiesto al distributore ufficiale dei prodotti Vortex, Origin STB,  di inviarmi un esemplare del  Vortex Kaibab HD 18×56, che attualmente ha un costo competitivo di 1230 euro e prevede la garanzia a vita.

Come sempre, in questa recensione e nel video su YouTube troverete le mie impressioni pratiche, oltre a una descrizione dettagliata delle caratteristiche tecniche, dei pregi e dei difetti del prodotto.  

 

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DATI TECNICI DICHIARATI DALLA CASA MADRE

 

Caratteristica Specifiche
Marca Vortex
Modello Kaibab 18×56 HD
Ingrandimento 18x
Diametro obiettivo 56 mm
Pupilla di uscita 3,1 mm
Estrazione pupillare 16,4 mm 
Campo di vista a 1000 m 194 piedi (circa 64 m)
Angolo di visione 3,7°
Campo apparente 66,6° 
Tipo di prismi Prismi a tetto Schmidt-Pechan
Rivestimenti ottici XR™ Plus multistrato, Armor Tech
Impermeabilizzazione Sì con Argon
Peso Rilevato 1230 g
Garanzia A vita
Distributore italiano https://originstb.com/

 

ACCESSORI IN DOTAZIONE

Il binocolo arriva all’interno di una scatola  di colore “verde Vortex”, che contiene, oltre al binocolo, una borsa semi rigida nera in cordura, un adattatore a fissaggio rapido per il collegamento alle piastre dei treppiedi fotografici, una tracolla in cordura estensibile marchiata Vortex, una cinghia per la borsa, un panno giallo per la pulizia delle ottiche e un piccolo manuale in lingua inglese. Il manuale descrive le operazioni di base: dalla regolazione della distanza interpupillare alla messa a fuoco, dal montaggio degli accessori alla pulizia degli obiettivi e dei copri-obiettivi.

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FIG.1 – La ottima dotazione di serie del binocolo

ACCESSORI OPZIONALI

Vortex propone una vasta gamma di accessori, che vi invito a scoprire sul sito ufficiale. Per questo binocolo, ad esempio, sono indicati come ottimali, il ” Pro Binocular Adapter” e il “GlassPak Pro Binocular Harness“, un sistema di aggancio rapido che distribuisce il peso sulle spalle invece che sul collo, includendo anche una borsa migliorata per un trasporto confortevole e una piccola tasca per accessori. È inoltre possibile scaricare un file PDF con l’elenco di tutti gli accessori sostituibili, completi di numeri di serie, oltre al manuale del prodotto, che troverete anche in formato cartaceo all’interno della scatola.

 

MECCANICA  E SISTEMA DI MESSA A FUOCO

 

Inizio confermando che questo binocolo dell’ampia gamma Vortex si posiziona come il terzo per qualità; prima di esso troviamo solo il modello Razor e, subito dopo, la serie Diamondback, posizionandosi quindi in una fascia medio alta, sebbene non raggiunga la qualità dei modelli più sofisticati. Al primo impatto risulta un binocolo imponente rispetto ai classici 8×42: Vortex raccomanda infatti, senza esitazione, l’utilizzo su un treppiede fotografico. Con i tappi copri-obiettivi e copri-oculare, il peso stimato è di 1.280 grammi, che scende a 1.230 grammi senza tappi.

Il design è classico, con una cerniera unica e un ampio ponte centrale che limita qualsiasi forma di torsione laterale. Il binocolo è ben protetto da un’armatura in gomma, con un rivestimento ottimizzato da trame antiscivolo sui lati  e nei punti di appoggio. Nella parte inferiore è presente un piccolo incavo che facilita l’appoggio dei pollici e della mano. Come tutti i prodotti Vortex, è impermeabile e riempito con gas argon al posto del tradizionale azoto, poiché l’argon è meno volatile.

Sotto il tappo in policarbonato con logo Vortex si trova la filettatura per il collegamento dell’adattatore in dotazione. All’interno della confezione sono incluse le istruzioni per il montaggio del sistema rapido: è necessario fissare un componente che permette il collegamento rapido alle piastre fotografiche. Vi invito a consultare il video per ulteriori dettagli.

FIG.2 – Il Vortex Kaibab è impermeabilizzato e riempito in azoto

Lateralmente sono presenti due punti di attacco per la tracolla. La manopola di messa a fuoco è ampia, misurando infatti 26,7 x 31,9 mm, e può essere utilizzata agevolmente anche indossando guanti invernali, grazie alla godronatura che facilita la presa anche con le mani sudate o bagnate. Essendo un binocolo concepito per le  osservazioni a lunga distanza, non eccelle nella velocità della messa a fuoco. La distanza minima che ho misurato è di 5,40 metri, e per raggiungere l’infinito è necessario ruotare la manopola in senso antiorario per circa tre giri e mezzo. Da 10 metri all’infinito, invece, basta poco meno di un giro.

I movimenti della messa a fuoco sono precisi, senza giochi o blocchi. La regolazione delle diottrie è affidata a una ghiera sull’oculare destro dotata di sistema di blocco: si solleva per sbloccare i movimenti. La ghiera è ampia (48 x 10,6 mm) e presenta numerose tacche di riferimento per una regolazione precisa. Sull’armatura in gomma, subito sotto la ghiera, si trovano i classici segni “-” e “+”.

 

OTTICA

Obiettivi

Vortex dichiara questo binocolo come un “sistema APO”, nel senso che le lenti forniscono un indice di correzione che consente un’ottima resa cromatica su tutto lo spettro visivo. Personalmente definirei le lenti “HD” di questo strumento come ED  (Extra low Dispersion) dato che per il suo formato (che prevede un rapporto focale piuttosto aperto), le immagini risultano  nitide al centro del campo con un buon contrasto e una discreta correzione dell’aberrazione cromatica. La tonalità dei bianchi è leggermente virata verso il caldo. Dal punto di vista costruttivo, gli obiettivi sono incassati all’interno del tubo ottico per quasi 12 mm. Questo accorgimento aiuta a proteggerli dai graffi e, in parte, dalla luce laterale.

FIG.3 – Gli obiettivi ED da 56 mm di diametro

Oculari

Gli oculari coprono un campo dichiarato di 194 piedi a 1000 yard, pari a 64 metri a 1000 metri, con un angolo di visione di 3,7°. Utilizzando la formula classica “ingrandimento x campo reale”, questo si traduce in un campo apparente di 66,6°, quasi 67°, che rende il binocolo classificabile come grandangolare. Gli oculari hanno un diametro del paraluce di 47 mm e,  alla mia distanza interpupillare di circa 66 mm, la distanza tra gli oculari è di 17,50 mm, consentendomi un utilizzo confortevole di questo binocolo.

I paraluce sono dotati di un sistema di estrazione a scatti “click-stop”: i passaggi sono accompagnati da click ben evidenti e precisi. La gomma di protezione degli oculari è abbastanza morbida, e la struttura interna degli oculari è in metallo, un dettaglio di qualità nella fascia di prezzo. L’estrazione pupillare dichiarata è di 16,4 mm. Non possedendo strumenti professionali, ho verificato manualmente l’estrazione pupillare, utilizzando una striscia di silicone sulla lente di campo per non danneggiarla, e misurando la distanza al centro della lente con il paraluce estratto, con questa tecnica, ho stimato una estrazione pupillare di 15,20 mm.

Consiglio ai portatori di occhiali di verificare la propria comodità nell’uso, poiché è possibile inquadrare tutto il campo visivo anche con il viso leggermente scostato dal binocolo, ma è preferibile fare delle prove per ottenere il comfort ottimale.

FIG.4 – Un primo piano sullo scafo ottico del Vortex Kaibab

Prismi

Il binocolo Vortex Kaibab 18×56 HD utilizza prismi a tetto Schmidt-Pechan, con una pupilla di uscita di 3,1 mm che risulta perfettamente circolare. Si nota una lieve, quasi impercettibile vignettatura ai bordi. Inquadrando l’infinito, si osserva un bordo netto (field stop), con un sottilissimo anello verde-giallo.

Nei pressi della pupilla di uscita non ci sono riflessi evidenti, sebbene siano comunque presenti alcuni riflessi minori, probabilmente causati dalle facce del prisma o dal telaio che li contiene, visibili nella parte esterna della pupilla.

FIG.5 – La pupilla di uscita del Vortex Kaibab, da notare gli scarsi riflessi nei pressi di essa    

Trattamento anti-riflesso su lenti e prismi

Vortex dichiara che questo binocolo è dotato di un rivestimento XR™ Plus, ossia un trattamento completamente multistrato. Il rivestimento ha una piacevole colorazione verde poco intensa, che offre buone prestazioni per la fascia di prezzo, anche se non raggiunge la qualità dei modelli top di gamma. Oltre al trattamento multistrato, è presente un rivestimento ArmorTek™, un trattamento ultra resistente e anti-graffio che protegge le lenti esterne da graffi, olio e sporco, facilitando al contempo la pulizia delle superfici esterne.

I prismi a tetto sono, inoltre, rivestiti con un trattamento di correzione di fase, che migliora la risoluzione e il contrasto delle immagini. L’applicazione dei rivestimenti avviene tramite una tecnologia al plasma.

 

ABERRAZIONI CROMATICHE E GEOMETRICHE

Aberrazione cromatica al centro del campo

Un binocolo 18×56 è un formato decisamente spinto, con un rapporto focale molto aperto; per questo motivo, senza l’uso di pregiati elementi in cristallo di fluorite, risulta quasi impossibile eliminare completamente il cromatismo residuo. Di fatto, in condizioni di illuminazione critica su soggetti molto contrastati, il binocolo mostra un lieve cromatismo residuo, visibile soprattutto sui contorni degli oggetti più contrastati. In condizioni di illuminazione più comuni (osservando paesaggi, montagne, alberi, ecc.), il cromatismo è abbastanza contenuto.  Considerata la fascia di prezzo, definirei il prodotto ED con  vetri a bassa dispersione, e non apocromatico come anche il prezzo faceva presagire.

Aberrazione cromatica laterale

Il cromatismo laterale è ovviamente visibile e aumenta lievemente spostandosi dal centro del campo verso i bordi, dove compare un sottile alone verde-giallo e violetta intorno ai contorni dei soggetti principali.

Curvatura di campo 

Le prestazioni relative alla curvatura di campo sono eccellenti: la profondità di campo è ottima, e le immagini diurne sono perfettamente nitide fino ai bordi. Osservando dettagli a lunga distanza come caseggiati o altri elementi del panorama, posso confermare che l’intero campo visivo è pienamente sfruttabile. Questo è un risultato notevole, soprattutto perché alcuni prodotti di fascia leggermente superiore non garantiscono un campo così piatto fino al bordo.  

 

FIG.6 -In questa immagine è possibile vedere i due componenti dell’adattatore rapido per il collegamento ai treppiede fotografici

Distorsione angolare

Questo progetto ottico presenta una leggera distorsione angolare a cuscinetto, visibile già dal 70-75% del campo rispetto al centro. La distorsione angolare è spesso introdotta intenzionalmente dai progettisti per ridurre il cosiddetto “effetto palla rotolante”. La percezione di questo effetto è molto soggettiva e invito ai neofiti a comprenderla tramite una rapida lettura del glossario. Alcune persone ne sono quasi immuni; personalmente, rientro tra questi e non ho riscontrato l’effetto palla rotolante in modo evidente con questo binocolo. Trovo che sia possibile utilizzarlo in maniera piacevole anche durante il panning.

Altre aberrazioni

 Ho analizzato le prestazioni del Vortex Kaibab 18×56 HD utilizzando prima una stella artificiale Geoptik da 50 micron e, successivamente, osservando i campi stellari. In entrambi i casi, ho annotato la presenza di un lieve astigmatismo e coma, visibili a partire da circa il 90% del campo dal centro. Direi che anche questa è un’ottima prestazione.

 

TEST CON USAF CHART A 35 METRI

A diciotto ingrandimenti, sono stato in grado di leggere la riga numero 1, risolvendo le linee sia verticali che orizzontali. Rispetto a prodotti di fascia alta, si nota un lieve calo di nitidezza e una maggiore presenza di aberrazione cromatica. Per fare un confronto, le immagini del Vortex Razor HD 12×50 risultano più nitide e contrastate.

Ho eseguito anche il test con il moltiplicatore Zeiss Victory 3×12 T*, pur sapendo che l’uso di un binocolo con una focale così elevata a 54x ingrandimenti può essere impegnativo. Confermo che, nonostante un calo di nitidezza e un aumento dell’aberrazione cromatica, è stato comunque possibile distinguere fino alla riga numero 4. Questo risultato rappresenta una media ottenuta durante l’uso diurno, dato che ho riscontrato maggiori difficoltà nelle ore mattutine, con il sole laterale sulla USAF Chart, mentre nel tardo pomeriggio i dettagli erano più facilmente distinguibili.

FIG.7 – Il risultato ottenuto con la USAF CHART

TEST LUCE DIFFUSA, RIFLESSI, IMMAGINI FANTASMA 

Nell’osservazione diurna con luce solare laterale, si nota talvolta una leggera presenza di luce diffusa nella parte opposta del campo visivo. Ho poi eseguito il classico test serale, inquadrando un faretto al centro del campo e spostandolo verso il bordo: in questo caso, si è evidenziata la presenza di qualche riflesso fantasma ma l’immagine era senz’altro leggibile nella maggior parte dei suoi dettagli. Questa è sempre una prova molto selettiva dove peccano anche molti Top di Gamma.

IMPRESSIONI PRATICHE SUL CAMPO

 

Birdwatching

Un binocolo 18×56 può trovare una sua utilità anche per il birdwatching. Pur non avendo una messa a fuoco adatta per osservare gli uccelli a distanze inferiori ai 5 metri, è invece molto valido per l’osservazione a medio lunga distanza, come durante i censimenti dei rapaci dall’alto delle torrette di avvistamento o da punti osservativi naturali. In questo caso, il 18×56 offre ottime prestazioni, permettendo un immediato riconoscimento degli uccelli in rapido passo, anche più facilmente rispetto a un cannocchiale angolato a 45 gradi. Come già accennato, si nota un leggero cromatismo sulle penne remiganti in controluce, ma la nitidezza e il potere risolutivo dei 56 mm consentono un livello di dettaglio paragonabile a un cannocchiale da osservazione terrestre da almeno 65 mm a 25x. Questo binocolo, inoltre, risulta più facilmente trasportabile rispetto a uno spotting scope, e la visione binoculare permette osservazioni più rilassanti, ideali per chi si dedica a censimenti giornalieri: alla fine della giornata, chi usa un binocolo 18×56 si sentirà più riposato rispetto a chi ha utilizzato uno spotting scope.

FIG.8 – il sottoscritto durante il test pratico sul campo

Paesaggio

Nell’osservazione del paesaggio, a parte la lieve aberrazione cromatica nelle condizioni di forte controluce, ho apprezzato molto il campo apparente di quasi 67°. Inaspettatamente, il Vortex Kaibab 18×56 HD ha dimostrato un’ottima nitidezza sino al bordo. Per questo motivo, se montato su un buon treppiede topografico e una testa video di discreta portata, permette di percepire molti dettagli. Anche in questo caso, la qualità visiva è simile a quella di uno spotting scope da 65 mm – 70 mm a ingrandimenti compresi tra 20-25x, ma l’osservazione binoculare a 18x consente una percezione più confortevole rispetto all’uso di un occhio solo a ingrandimenti leggermente superiori.

FIG.9 – Il suo habitat naturale: punti panoramici ove sfruttare i suoi 18 ingrandimenti

Crepuscolo

Al crepuscolo, dove preferisco una pupilla di uscita di almeno 5 mm, questo 18×56  che genera una pupilla di circa 3 mm, non è paragonabile al classico crepuscolare 8×56 e non è certamente tra i miei preferiti.

Osservazione astronomica

Oltre che per il paesaggio e per l’osservazione dei rapaci, il Vortex Kaibab 18×56 HD si è rivelato eccellente anche per l’osservazione astronomica. È un binocolo facile da trasportare in auto durante un’escursione e abbastanza compatto da entrare in uno zaino, insieme a un treppiede leggero, risultando quindi pratico per le osservazioni notturne sul campo. Le immagini astronomiche offerte sono  superiori, a quelle dei modelli 15×60 di fascia economica. Rispetto a binocoli con prismi di Porro di basso costo, questo Vortex evidenzia una qualità ottica superiore che si traduce in una maggiore puntiformità delle stelle e un contrasto cromatico più naturale e gradevole. Inoltre, le immagini restano nitide quasi fino al bordo.

Ho apprezzato particolarmente la visione della galassia M31 con NGC 205 in Andromeda, che occupava la metà del campo di vista, mentre il Doppio Ammasso di Perseo era costellato da stelle colorate su un fondo cielo scuro. Era evidente anche la forma della Nebulosa della Lira (M57), e le Pleiadi si presentavano come un oggetto eccezionale. Anche M42, la Nebulosa di Orione, mostrava un discreto velo. Le immagini stellari sono quasi perfette fino al bordo, con stelle che appaiono come capocchie di spillo fino a circa il 90% dal centro del campo; oltre, però, iniziano a essere leggermente inficiate dalla coma e dall’astigmatismo.

FIG.10 – Il Vortex Kaibab 18×56 HD è un prodotto decisamente tutto-fare

In condizioni di cieli moderatamente inquinati, il formato  18×56 conferisce un campo apparente ampio e un cielo di fondo più scuro rispetto a un 12×50 o un 15×50, il che rende gli ammassi stellari e le galassie più dettagliati e contrastati. Grazie al contrasto migliore rispetto a binocoli astronomici di fascia economica, è possibile vedere con profitto anche dettagli deboli come alcune nebulose e galassie.  

Rispetto a un binocolo 15×56, il 18×56 si dimostra più efficace sotto cieli moderatamente inquinati, mentre un binocolo con ingrandimento inferiore sarebbe preferibile per cieli particolarmente bui. L’osservazione lunare rivela molti dettagli crateri, anche se si percepisce talvolta un po’ di cromatismo residuo sul bordo del disco lunare. Osservando Saturno, è possibile distinguere la forma del pianeta e, con Giove, emerge un globo molto luminoso senza dettagli che si percepiscono solo interponendo dei filtri ND sugli oculari e i satelliti galileiani, oltre alla presenza di un leggero alone cromatico verde-giallo e violaceo ai bordi del pianeta.

A differenza dei binocoli economici da 15×60, più vulnerabili alla formazione di muffe se non conservati con cura, questo modello è completamente impermeabilizzato, caratteristica utile per mantenere le lenti prive di impurità anche in ambienti umidi.

PREGI E DIFETTI

Pregi

  • Buon rapporto prezzo/prestazioni
  • Versatilità
  • Robustezza e impermeabilizzazione
  • Buona resa ai bordi
  • Messa a fuoco precisa 
  • Accessori di qualità 
  • Contenimento del cromatismo Residuo

Difetti

  • Richiede un treppiede:  Con 18 ingrandimenti, è essenziale utilizzare un treppiede fotografico robusto per ottenere immagini nitide e stabili.
  • Il suo rapporto focale aperto mostra a volte la presenza di un po’ di aberrazione cromatica

IN SINTESI

In conclusione, ritengo che il Vortex Kaibab 18×56 HD sia uno strumento molto interessante, capace di sostituire un cannocchiale terrestre di 65 mm di diametro per osservazioni non superiori ai 25 ingrandimenti. La sua configurazione si presta egregiamente alle osservazioni di birdwatching a lunga distanza e al monitoraggio della fauna, risultando utile anche in contesti venatori e di controllo della fauna. Inoltre, è valido per le osservazioni del paesaggio, grazie al campo corretto fino ai bordi. In particolare, si distingue nell’osservazione astronomica, dove mi è veramente piaciuto.

FIG.11 – Se amate la visione binoculare ma anche la compattezza e osservare oltre i classici 10X, questo binocolo potrebbe essere perfetto per voi

PREZZO E GARANZIA

Il binocolo Vortex Kaibab 18×56 HD è disponibile a un prezzo di circa 1.230 euro e viene fornito con garanzia a vita, un ulteriore vantaggio per chi cerca un investimento duraturo.

RINGRAZIAMENTI

Desidero ringraziare Mauro Spozio, direttore commerciale di Origin STB, distributore ufficiale dei prodotti Vortex, per aver fornito l’esemplare oggetto di questo testo e per avermi lasciato libero di esprimere le mie impressioni personali sul campo.

DISCLAIMER

Binomania non è un negozio, Nel mio sito web troverete unicamente recensioni di prodotti ottico sportivi, fotografici e astronomici.  Le mie impressioni sono imparziali come è dovere di ogni giornalista e non ho alcuna percentuale di vendita sull’eventuale acquisto dei prodotti. Per questo motivo, qualora voleste acquistare o avere informazioni su eventuali variazioni di prezzo o novità, vi consiglio di visitare il sito ufficiale di Origin STB.