PREMESSA
Grazie alla collaborazione di Bignami, distributore ufficiale dei prodotti Zeiss in Italia, ho avuto il piacere di testare durante il mese di febbraio un esemplare del nuovissimo Zeiss Conquest HDX 15×56 LRP, che si differenzia dal modello base per la presenza di un reticolo ad albero in millirad. Attualmente, nel mese di marzo, è proposto a un prezzo di 2.051 € IVA inclusa.
All’interno di questo primo articolo e nella videorecensione troverete, oltre alle caratteristiche tecniche, i pregi, i difetti e le mie impressioni pratiche nell’osservazione naturalistica, paesaggistica e astronomica. Successivamente sarà girato un video reportage al poligono, dove spiegherò e utilizzerò il binocolo sfruttando le caratteristiche del suo reticolo, specifico per gli appassionati di tiro a lunga distanza.
ACCESSORI IN DOTAZIONE
Come potrete vedere — se ve la siete persa — nel video relativo all’unboxing, la dotazione di serie del Conquest HDX è decisamente completa. Il binocolo arriva all’interno di una classica scatola bianca, e al suo interno troverete:
- Una borsa morbida in cordura
- Il classico panno per la pulizia delle ottiche
- Il tagliando con le safety information
- Una tracolla morbida con logo Zeiss
- La tracolla per la borsa
- Un rain guard per gli oculari
- I tappi copri-obiettivi dotati di anello di serraggio, per evitare di perderli sul campo
- L’adattatore per treppiede, con chiave a brugola specifica per fissare il supporto alla filettatura del binocolo
- Un piccolo tagliando con le istruzioni rapide di montaggio del supporto appena citato
UNBOXING
ACCESSORI OPZIONALI
Essendoci già l’adattatore da 1/4” incluso nella dotazione, non sono necessari molti altri accessori. Zeiss propone comunque una serie di tracolle confortevoli, la tracolla da spalla e anche l’adattatore per stativo Binofix che, a mio avviso, permettendo di appoggiare il binocolo su una superficie più ampia, dovrebbe ridurre ulteriormente le vibrazioni
MECCANICA E SISTEMA A FUOCO
Il binocolo ripropone lo stesso design della serie Conquest HDX dal diametro inferiore, con prismi a tetto e un ampio ponte centrale dotato di una cerniera singola. Non esistono flessioni: il sistema di snodo è privo di giochi, e provando anche a premere vicendevolmente sui tubi ottici, ho notato un’ottima solidità. Nella parte anteriore del tubo ottico è presente una manopola ottimizzata con armatura in gomma zigrinata, dal diametro di 31,5 x 21,80 mm, facilmente utilizzabile anche con guanti invernali. Sulla parte anteriore è presente la scritta “Designed by Zeiss”.
Nella parte anteriore del ponte di comando, sotto il coperchio protettivo, si trova una filettatura con passo da 1/4”, che accetta il componente dell’attacco treppiede dedicato. Questa soluzione consente di tenerlo montato e, in caso di necessità, di agganciarlo rapidamente all’altra parte dell’attacco già fissata sul cavalletto, evitando così di avvitare ogni volta i classici supporti universali. Questo supporto, di cui vi parlerò in un paragrafo specifico, si è dimostrato decisamente robusto.

Parlando di resistenza, posso confermare che lo Zeiss Conquest HDX è rivestito con un’ottima gomma di colore nero “Zeiss”, piuttosto porosa, che mantiene un buon grip anche con mani leggermente sudate. La gomma avvolge quasi completamente il binocolo, ad eccezione della zona vicino agli oculari, dove sono state forgiate due asole molto robuste per il fissaggio della tracolla.
Una particolarità di questo strumento è la presenza, sull’oculare destro, di un’ampia ghiera — identica per dimensioni a quella della regolazione diottrica — che misura 47,30 x 6,20 mm e regola la visibilità del reticolo integrato. Accanto a questa, c’è un’altra ghiera metallica, spessa 6,60 x 47,20 mm, dotata di un pin a rilievo che facilita la rotazione, permettendo di livellare il reticolo in base all’oggetto da stimare.
Per quanto riguarda la messa a fuoco, è fluida e precisa. L’esemplare testato ha mostrato un raggiungimento del punto di fuoco estremamente netto, superando brillantemente lo snap test, senza giochi o impuntamenti. La distanza minima di messa a fuoco dichiarata da Zeiss è di 3,5 metri, ma con il mio accomodamento visivo sono riuscito a mettere a fuoco a 2,35 metri. In questo caso, si avverte un leggero affaticamento visivo dovuto alla distanza tra i tubi ottici, motivo per cui Zeiss indica una distanza minima più comoda per l’osservazione prolungata.
A partire dalla distanza minima che ho misurato, ho impiegato 370 gradi di rotazione della manopola in senso orario per raggiungere l’infinito. La corsa necessaria per passare rapidamente da 11 metri all’infinito è invece molto ridotta, il che rende il binocolo ideale non solo per osservazioni paesaggistiche e astronomiche, ma anche per il birdwatching e l’inseguimento di soggetti posati a media distanza che decollano improvvisamente.

Il binocolo è riempito in azoto e impermeabilizzato fino a 400 millibar. Evito di ripetere l’immersione in un ruscello come fatto con l’esemplare da 32 mm (vi invito a visitare il mio canale YouTube per vedere il test completo!).
Dal punto di vista ergonomico, il binocolo si bilancia molto bene per essere un 56 mm. Grazie alla costruzione con ampio ponte centrale e alla messa a fuoco sbilanciata verso gli oculari, anche durante lunghi utilizzi a mano libera si percepisce una naturalezza d’uso che ricorda quella di un binocolo con ingrandimento inferiore. La mia bilancia elettronica ha stimato un peso, senza tappi, di 1.282 grammi, a cui eventualmente aggiungere circa 15 grammi per il secondo componente dell’adattatore per treppiede.
OTTICA
Obiettivi
La serie HDX è dotata di vetri definiti come High Definition (HD), che forniscono un’elevata nitidezza e un ottimo contrasto. In alcune situazioni, osservando soggetti con forti contrasti, può comparire una lieve aberrazione cromatica. La tonalità dei bianchi mi è sembrata leggermente virata verso il caldo, un aspetto che, a mio avviso, contribuisce a migliorare il micro-contrasto, rendendo i dettagli più percepibili.
Dal punto di vista costruttivo, la lente frontale dell’obiettivo è incastonata all’interno del tubo ottico per circa 9 mm, garantendo una maggiore protezione contro urti accidentali e limitando l’ingresso di luce laterale indesiderata.

Oculari
Gli oculari di questo binocolo possono essere definiti grandangolari, poiché inquadrano 80 metri a 1.000 metri, con un campo reale di 4,6°. Applicando la formula classica (campo reale x ingrandimento), si ottiene un campo apparente di 69°, come dichiarato da Zeiss con la sigla Ww.
Il campo di regolazione diottrica, compreso tra -4 e +4, è affidato a una ghiera gommata e zigrinata, simile a quella della messa a fuoco del reticolo . Anche questa ghiera è dotata di un sistema di blocco a estrazione e offre un’ottima fluidità, sebbene la tensione necessaria per ruotarla sia maggiore rispetto a quella della manopola di messa a fuoco centrale.
La lente di campo misura 25,20 mm, mentre l’estrazione pupillare dichiarata da Zeiss è di 18 mm. Personalmente, misurando la distanza tra il centro della lente di campo e il bordo del paraluce estratto, ho stimato circa 16,5 mm. Tuttavia, sono riuscito a percepire l’intero campo visivo anche mantenendo gli occhi leggermente distaccati dal bordo del paraluce, il che mi porta a ritenere attendibile la stima fornita da Zeiss.

Ho effettuato una controprova indossando i miei occhiali da sole: sono riuscito a visualizzare quasi completamente il campo di vista, anche se consiglio sempre ai portatori di occhiali di verificare il proprio comfort osservativo in base alla conformazione del viso, degli occhiali e alla propria distanza interpupillare.
Nel mio caso, con una distanza interpupillare standard di circa 66 mm e una distanza minima tra gli oculari di 21,4 mm, ho trovato questi oculari decisamente confortevoli. Il diametro della parte vicino alla lente di campo è di circa 42 mm, ma il design, che definirei “a vulcano”, si allarga alla base fino a 45,40 mm. Questo garantisce un ottimo comfort anche per chi ha visi occidentali con distanza interpupillare leggermente inferiore alla mia. Zeiss dichiara infatti una distanza interpupillare regolabile tra 54 mm e 74 mm, adattandosi a un’ampia varietà di utilizzatori.
Prismi
La serie da 56 mm della linea HDX utilizza costosi e luminosi prismi a tetto Abbe-König, noti per l’elevata efficienza nella trasmissione della luce. Zeiss dichiara una trasmissione luminosa complessiva del 90%, e all’atto pratico le immagini risultano effettivamente molto brillanti. La resa è così sorprendente che sarei curioso di testare il formato 8×56 durante l’osservazione crepuscolare.
Il diametro della pupilla di uscita è di 3,7 mm e, come da tradizione Zeiss, non ho riscontrato riflessi interni intorno ai bordi della pupilla, fatta eccezione per alcuni piccoli punti luminosi, probabilmente dovuti alla riflessione laterale dei prismi. Tuttavia, questi riflessi rimangono al margine del campo visivo e non compromettono la qualità dell’immagine.
Il field stop — ossia il bordo del campo visivo — si è rivelato nitido quando il binocolo è stato messo a fuoco all’infinito, con un leggero alone giallo-verde lungo il contorno. Non ho riscontrato vignettature evidenti, segno di una progettazione ottica ben curata.

Trattamento antiriflesso su lenti e prismi
Lo Zeiss Conquest HDX 15×56 è dotato di un trattamento multistrato antiriflesso applicato su tutte le superfici ottiche. Il rivestimento Zeiss T* garantisce immagini luminose e un buon contenimento della luce diffusa, migliorando il contrasto complessivo anche in condizioni di illuminazione difficile.
Inoltre, è presente il sistema LotuTec, un rivestimento idrofobico che respinge acqua e sporco, facilitando la pulizia delle lenti da impurità come polvere, unto e umidità. Ho notato una leggera differenza di colorazione nei trattamenti: gli oculari tendono a riflettere una tonalità più vicina al verde, mentre gli obiettivi virano verso un colore violaceo.
ABERRAZIONI CROMATICHE E GEOMETRICHE
Aberrazione cromatica al centro del campo
Come anticipato, il binocolo utilizza vetri definiti HD, che non sono completamente apocromatici dal punto di vista visuale. In condizioni di forte contrasto — ad esempio osservando rami contro un cielo azzurro o piccoli soggetti su sfondi chiari — è possibile percepire un leggero alone verde-violetto intorno ai contorni delle immagini.
Nelle osservazioni più comuni, come il paesaggio o alberi in lontananza, l’aberrazione è decisamente contenuta, ma può tornare più evidente quando si osserva la cima di una montagna che si staglia contro un cielo luminoso. Durante un test più selettivo, osservando un gazebo bianco, ho notato la presenza di cromatismo residuo anche al centro del campo.
Aberrazione cromatica laterale
Il cromatismo laterale aumenta man mano che ci si allontana dal centro del campo visivo. La colorazione è la stessa che al centro del campo — verde-violetto — ma con intensità crescente verso il bordo.
Curvatura di campo
Il binocolo non offre un campo perfettamente piatto fino al bordo, ma la leggibilità dei dettagli resta comunque soddisfacente. Ad esempio, osservando un traliccio della luce a 800 metri, mettendo a fuoco il centro e poi spostando l’immagine verso il bordo, i dettagli rimangono visibili, anche se leggermente sfocati.
Tale “perdita di definizione” è più legata al cromatismo laterale e alla distorsione angolare. Vale la pena ricordare che la curvatura di campo può essere in parte compensata dall’accomodamento visivo, e quindi la percezione di questo fenomeno può variare in base alla fisiologia dell’occhio e all’età dell’osservatore.
Distorsione angolare
I progettisti ottici spesso introducono una leggera distorsione a cuscinetto per ridurre l’effetto “globo” durante i movimenti panoramici (panning). In questo binocolo, la distorsione angolare diventa percepibile già intorno al 70% dal centro del campo, ma non risulta eccessiva.
Personalmente, non sono particolarmente sensibile all’effetto “palla rotolante”, e posso confermare che il panning con il 15×56 è piacevole e naturale, senza causare fastidi o disturbi visivi.
Altre aberrazioni
Per verificare eventuali aberrazioni aggiuntive come coma e astigmatismo, ho eseguito un test astronomico. Pur trattandosi di un binocolo più orientato all’uso terrestre e al birdwatching, ho rilevato la presenza di coma e astigmatismo a partire da circa 80-85% del campo — fenomeni che diventano più evidenti in base alla magnitudine delle stelle osservate. Tuttavia, questo comportamento è normale per strumenti con oculari non progettati specificamente per fornire stelle puntiformi fino al bordo.
Test del faretto e osservazioni in controluce
Durante l’osservazione diurna, ho seguito diverse poiane e nibbi bruni che popolano la mia valle, anche con il sole a pochi gradi dal bordo del campo visivo. Non ho rilevato problemi significativi di riflessi o immagini fantasma, confermando l’eccellente controllo delle riflessioni, tipico dei prodotti Zeiss.
Per la prova notturna, ho osservato un faretto molto luminoso a 50 metri di distanza per verificare eventuali riflessi interni, ghosting o spike causati dal prisma. Ho rilevato una gestione molto buona di questi artefatti, con un contenimento efficace delle immagini parassite, a dimostrazione della qualità dei trattamenti antiriflesso.
TEST CON USAF CHART A 35 METRI
Il test con la USAF chart ha confermato quanto già avevo osservato durante le prove pratiche nei giorni precedenti: il binocolo mostra un po’ di aberrazione cromatica residua, ma offre immagini molto nitide e contrastate.
Con il binocolo fissato su treppiede, sono riuscito a distinguere chiaramente la riga 4, con entrambe le linee verticali e orizzontali ben risolte. A tratti percepivo anche la riga 5, ma questo dato va preso con cautela, perché conoscendo la sequenza della tabella il cervello potrebbe tendere a ricostruire l’immagine oltre ciò che realmente percepivo.
Per sicurezza, ritengo più corretto fermarmi alla riga numero 4 come valore realistico di risoluzione. Anche al centro del campo, sui bordi neri della tabella, era visibile un po’ di cromatismo residuo, confermando quanto riscontrato nelle osservazioni sul campo.

ADATTATORE UNIVERSALE PER TREPPIEDE
L’adattatore universale per treppiede è fornito di serie e si compone di due parti:
- La base filettata, che si avvita alla sede dedicata sul binocolo.
- Il sistema di aggancio rapido, che collega il binocolo alla testa del treppiede tramite una leva con pulsante a pressione.
Questa soluzione consente un collegamento veloce e sicuro, permettendo di passare rapidamente dall’uso su treppiede all’uso a mano libera — utile, ad esempio, per osservare da una altana, una torretta di avvistamento, o appoggiandosi a un sacco di sabbia sul finestrino di un fuoristrada.
Va però segnalato che, nonostante Zeiss dichiari che il piedino è compatibile con gli attacchi Arca-Swiss, ho riscontrato che è leggermente più grande rispetto a tutte le teste Arca-Swiss in mio possesso. Per ovviare al problema, ho dovuto utilizzare una piastra compatibile Arca-Swiss come adattatore. Probabilmente si tratta di una svista del reparto marketing.
Al netto di questa piccola incongruenza, il sistema si è dimostrato estremamente pratico ed efficace, offrendo grande versatilità nell’uso del binocolo sia statico che dinamico.

RETICOLO LRP — Caratteristiche
Il binocolo 15×56 è disponibile in due versioni: una senza reticolo e una con reticolo M-RAD, progettato specificamente per il tiro di precisione.
Il reticolo, inciso con laser ad altissima precisione sulla lente, è calibrato in milliradianti (MRAD) per offrire un supporto affidabile ai tiratori. Il binocolo integra anche:
- Ghiera di regolazione del livellamento del reticolo.
- Doppia regolazione diottrica per adattarsi alla visione individuale.
I progettisti hanno sviluppato il 15×56 per migliorare le prestazioni nelle competizioni di Precision Rifle Series (PRS) e National Rifle League (NRL).
A cosa serve un reticolo milliradiano integrato?
In ambito sportivo e tattico, il reticolo consente di:
- Valutare l’impatto dei proiettili per correggere la mira.
- Calcolare la compensazione del vento e delle variabili balistiche.
- Guidare i bersagli in movimento, supportando il tiratore quando affiancato da un osservatore.
Design del reticolo
Il reticolo ha un design a “T” (chiamato ad albero di Natale), con:
- Punto centrale flottante per una maggiore precisione.
- Scala verticale con 10 MRAD di guadagno.
- Compensazione della caduta fino a 5 MRAD.
La qualità ottica è eccellente: una volta focalizzato sul proprio visus, il reticolo appare nitidissimo e mai invadente. È stato progettato per essere estremamente preciso, senza compromettere l’esperienza visiva complessiva.
Utilizzo in ambito naturalistico e astronomico
Anche se pensato per il tiro sportivo, il reticolo può risultare utile anche per:
- Stimare distanze e dimensioni di soggetti in natura.
- Orientarsi in paesaggi vasti o aree sconosciute.
- Osservazioni astronomiche: il reticolo non disturba e può persino aiutare a localizzare oggetti celesti più deboli rispetto a stelle luminose di riferimento.
IMPRESSIONI PRATICHE SUL CAMPO
Birdwatching
Se il formato 15×56 non è tra i miei preferiti per l’osservazione astronomica, è senza dubbio molto apprezzato nel birdwatching. Questo per vari motivi:
- Ingrandimenti da 15x sono perfetti per la maggior parte delle condizioni di utilizzo, sia d’inverno che d’estate, anche sotto il sole di mezzogiorno.
- 15×56 è un formato ideale per chi cerca un ingrandimento maggiore e un diametro maggiore per osservare dettagli a lunga distanza, mantenendo però la comodità tipica dell’osservazione binoculare. È perfetto per chi ama osservare rapaci, sia posati che in volo, in quanto la turbolenza atmosferica potrebbe ridurre la resa a ingrandimenti molto alti.
- Un altro punto positivo è la messa a fuoco rapida, che consente di osservare anche volatili in volo a distanze comprese tra i 10 e i 15 metri senza problemi.
Per il birdwatcher che ama osservare a lunga distanza e studiare le migrazioni, il 15×56 è un formato versatile, adatto a chi utilizza già un binocolo di dimensioni più classiche, come un 8×42. L’unico inconveniente che potrebbe preoccupare alcuni puristi del birdwatching è il cromatismo residuo che può influenzare la tonalità dei colori, come nelle remiganti dei rapaci. Tuttavia, questa caratteristica si nota principalmente in situazioni di forte contrasto.
Osservazione del paesaggio
Nell’osservazione del paesaggio, ho apprezzato particolarmente la nitidezza, il contrasto e, soprattutto, il grande campo visivo. Con un campo di vista di circa 70°, l’immagine è naturale e molto piacevole, senza distorsioni evidenti. Nel panorama, l’ampio contrasto e la qualità della visione fanno una grande differenza. La presenza di un leggero cromatismo residuo non ha influenzato negativamente le osservazioni, che sono rimaste comunque molto piacevoli
Grazie all’utilizzo della visione binoculare, che mostra i dettagli un telescopio da osservazione a circa 20 ingrandimenti, ho potuto apprezzare i dettagli a lunga distanza con una percezione molto naturale. In effetti, il formato 15×56 è perfetto per chi vuole esplorare ampie aree naturali senza rinunciare alla precisione dei dettagli.

Crepuscolo
Nel caso di osservazioni al crepuscolo, avrei preferito un formato 8×56, ma la presenza dei prismi Abbe König garantisce comunque una luminosità ottimale. Le immagini risultano molto nitide e luminose, anche in condizioni di scarsa luce.
Sfortunatamente, non ho avuto la possibilità di fare una comparativa diretta con altri concorrenti o con il Zeiss Conquest 15×56 che ho posseduto per anni prima di venderlo, ma ricordo che, a memoria, il Conquest sembrava leggermente meno brillante.
Osservazione Astronomica
Come già accennato nel paragrafo dedicato al birdwatching, sebbene apprezzi molto il formato 15×56 per l’osservazione di paesaggi naturalistici, per l’osservazione astronomica preferisco puntare su formati con un diametro maggiore, come un 20×80. Tuttavia, va detto che questo binocolo, con il suo ampio campo visivo, è facilmente maneggevole, impermeabilizzato e può comunque dare soddisfazioni anche nell’osservazione del cielo profondo. Nonostante un certo degrado stellare, posso confermare che, nelle osservazioni notturne, il binocolo offre buone prestazioni.
Il 4 marzo, alle ore 20:20 locali, ho osservato la Luna con il Zeiss Conquest HDX 15×56. L’immagine lunare al centro del campo è decisamente nitida e contrastata. Tuttavia, si nota la presenza di cromatismo residuo verde sul terminatore e un lieve alone blu-violetto-verde sul bordo del disco lunare. A 15 ingrandimenti, i dettagli sono notevoli: è possibile distinguere chiaramente il Sinus Iridum e la forma caratteristica del cratere Jensen.

Provando a utilizzare il triplicatore Zeiss Victory Mono 3×12, ho subito notato che non si può beneficiare di un incastro perfetto con il paraluce estratto. Sarebbe necessario creare uno spessore, magari in neoprene, per farlo incastrare meglio. Nonostante qualche vibrazione, dovuta al fatto che tenevo il mono con la mano, il contrasto è rimasto medio-alto. Il cromatismo residuo sul terminatore si è ridotto, ma anche la luminosità ha subito una leggera diminuzione.
Nell’osservazione stellare, ho notato delle stelle molto puntiformi al centro del campo. Purtroppo, a partire da circa l’80% del campo, si evidenzia la presenza di coma e astigmatismo, che deforma la puntiformità stellare. Tuttavia, a febbraio, prima di queste osservazioni, avevo già apprezzato la luminosità del Zeiss Conquest HDX 15×56. Sebbene non sia un binocolo adatto per cieli mediamente scuri, fornisce comunque una buona visione delle galassie più luminose. Ad esempio, la Nebulosa M42 è visibile con stelle molto puntiformi all’interno del trapezio e un ampio ventaglio di dettagli, offrendo un bellissimo spettacolo nelle osservazioni astronomiche.

PREGI E DIFETTI
Pregi:
- Campo di vista grandangolare
- Messa a fuoco fluida, rapida e precisa
- Oculari molto comodi
- Nitidezza e alto contrasto
- Prismi Abbe König, che contribuiscono a un’ottima luminosità
- Dettagli percepiti con il 15×56 paragonabili a quelli di un binocolo con ingrandimenti da 20x a 23x
- Modello testato con reticolo LRP integrato
- Sistema di aggancio al treppiede molto efficace
Difetti:
- Non è dotato di ottiche apocromatiche, come la serie SF, quindi in situazioni di forte contrasto potrebbe essere percepibile una leggera aberrazione cromatica.
IN SINTESI
In conclusione, lo Zeiss Conquest HDX 15×56 si è dimostrato un binocolo estremamente versatile, perfetto per una vasta gamma di osservazioni. Sebbene non possieda la correzione ottica di binocoli più specializzati, offre prestazioni eccellenti per l’osservazione astronomica, mostrando una buona risoluzione degli oggetti del cielo profondo, come le galassie più luminose e la Luna. I prismi Abbe-Koenig garantiscono una notevole luminosità, sebbene il cromatismo residuo possa essere visibile in determinate situazioni, come nel caso dell’osservazione del terminatore lunare.
Il binocolo si rivela anche molto utile per osservazioni più dinamiche, come quelle dei rapaci o nei paesaggi, con i suoi 15 ingrandimenti che si rivelano sempre soddisfacenti. L’uso del triplicatore Zeiss Victory Mono è interessante, ma richiede una leggera modifica per ottimizzare l’incastro. In sintesi, lo Zeiss Conquest HDX 15×56 si distingue per la sua versatilità, la qualità ottica di alto livello e il comfort d’uso. È la scelta ideale per gli appassionati del marchio che cercano uno strumento poliedrico per osservazioni sia terrestri che astronomiche, senza la necessità di un ingrandimento eccessivo o di un setup ingombrante.
Prezzo e Garanzia
Il prezzo attuale del Conquest HDX 15×56, a marzo, è di €2051 Iva inclusa.
Potete acquistarlo direttamente tramite lo shop online di Bignami.
Ringraziamenti
Ringrazio, come sempre, Achille Berti e tutto lo staff di Bignami per aver fornito in anteprima il primo esemplare e per avermi consentito di condividere le mie impressioni pratiche sul campo.
Piergiovanni Salimbeni è un tester e giornalista indipendente iscritto all’Albo Professionale dei Giornalisti della Lombardia. Si è laureato presso l’Università Statale di Milano con una tesi riguardante : ” I danni da inquinamento elettromagnetico e il caso Radio Vaticana”. E’ responsabile dei siti web: www.binomania.it e www.termicienotturni.it. Pubblica video recensioni sul suo canale YouTube. Dal 1997 collabora con mensili e quotidiani nazionali, sempre nei settori di sua competenza: ottica sportiva, astronomica, fotografica, sistemi per la visione notturna e termica, geologia lunare. Coltiva da sempre la passione per la scrittura, nel 2020 ha esordito con pseudonimo con un editore classico, mentre nel 2022 ha pubblicato su Amazon il suo secondo romanzo “Il Purificatore”, disponibile anche in formato e-book. Nel tempo libero leggi molti libri, pratica tiro sportivo a lunga distanza, fototrappolaggio, digiscoping, fotografia di paesaggio.