Recensione del cannocchiale binoculare BRESSER ASTRO 110

PREMESSA

Sono sempre stato attratto da questi cannocchiali binoculari venduti sotto vari marchi (principalmente Meade-Bresser) fino a che  ho trovato  su eBay, al prezzo della sola torretta binoculare ,uno di questi begli oggetti, completo di valigia (ma non di oculari) .Vedremo perché’ l’ho pagato così poco (un terzo del prezzo di listino).

UN DIFETTO DA…RISOLVERE

Lo strumento si presenta massiccio e pesante e necessita di una montatura adeguata (io ho optato per l’ottima Tecnosky Elle, che già’ possedevo per il Vixen BT80-ma e che offre la possibilità’ di montare un cercatore. Dettaglio non ininfluente).

Nonostante la sua imponenza, però, ha subito evidenziato un difetto (abbastanza grave, ma non impossibile da eliminare, vedremo come).

Il difetto in questione consiste nel fatto che se lo si punta ad una inclinazione superiore ai 30 gradi, l’apparato interno che contiene il gruppo di prismi tende a scivolare con tutto il gruppo, non mantenendo quindi la messa a fuoco impostata.

Ho esaminato lo strumento con attenzione rendendomi conto che non era possibile aprirlo in nessun modo.

Ho quindi fatto un tentativo smontando le due manopole di gomma della messa a fuoco (basta tirarle all’esterno) ed ho inserito due guarnizioni idrauliche nei pomoli delle manopole, rimettendole poi al loro posto (vedi foto).

FIG. 1 – Pomello di messa a fuoco con al fianco una guarnizione idraulica in gomma per rendere il fuoco più’ solido

Come pensavo, l’attrito dei due anelli di gomma e’ stato sufficiente a rendere la messa a fuoco un po’ più’ dura e ad impedire qualsiasi spostamento del fuoco anche quando lo strumento e’ puntato a 90 gradi.

CARATTERISTICHE TECNICHE

Ma analizziamo ora le caratteristiche dello strumento: l’obiettivo e’ una bella lente di 110 mm di diametro, con un bel trattamento antiriflesso verde e la focale, secondo la casa madre, e’ da 650 mm.I due oculari dati in dotazione (che io non ho) sono due 23 mm ED (secondo la casa).La torretta binoculare può’ montare due oculari da 31,8 mm. Ogni porta-oculare ha la sua regolazione delle diottrie indipendente. La messa a fuoco generale e’ data da due manopole di gomma sui due lati dell’ottica.

Il peso dello strumento compreso torretta ed oculari e’ di 6,5 kg.

Un primo test effettuato sul terrestre con oculari da 20 mm (32,5x) mi ha letteralmente stupito, per l’immagine estremamente incisa e assolutamente priva di cromatismo. Devo dire che, visto il marchio  “Bresser” (con cui vendono anche i binocoli del Lidl) non me lo aspettavo proprio. La visione binoculare e’ tutta un altra cosa rispetto al singolo oculare, anche perché’ da’ un senso di profondità’ e di campo più’ ampio.

FIG.2 – Il Bresser 110 durante un test diurno

Il sospetto che la lente anteriore sia perlomeno un ED (anche se dalla casa non e’ dichiarato da nessuna parte, mentre nel libretto di istruzioni sono dichiarati come ED gli oculari) sarà’ rafforzato in seguito dalle osservazioni lunari e planetarie.

La collimazione del binoscopio e’ risultata eccellente con tutti gli oculari utilizzati (anche quelli da 4 mm) permettendo una visione rilassante e riposata, senza nessuna presenza del tipico “mal di mare” che affligge i binocoli scollimati .Devo dire anche che questo era un aspetto che mi preoccupava molto ma, probabilmente, la scelta della casa costruttrice di venderlo nella sua valigetta con imbottiture di gommapiuma, e’ stata una scelta felice in questo senso.

Nella osservazione terrestre ho usato tutte le mie coppie di oculari, fino al 6 mm, per ben 108x, senza aver notato alcun decadimento dell’immagine.

Direi quindi che per osservazioni terrestri e naturalistiche questo cannocchiale sia particolarmente adatto, anche se non ha nessun tipo di protezione in gomma o di impermeabilizzazione, sebbene sia abbastanza pesante ed ingombrante, e richiede un cavalletto ed una montatura all’altezza.Pero’ per avere due occhi al posto di uno ne può’ valere davvero la pena.        

FIG.3 – L’obiettivo da 110 mm, potrebbe essere composto da vetro ED

                                                    

 

TEST SUL PROFONDO CIELO

 

Puntato sul profondo cielo, il bi-cannocchiale si e’ espresso in modo eccezionale con ingrandimenti fino ai 40x. Piccole stelle puntiformi, ammassi aperti ben risolti ,globulari un po’ meno a causa di una luminosità’ non proprio eccellente.

Infatti, il sistema che sdoppia l’immagine ( e la raddrizza ) probabilmente fa perdere luminosità’ sugli oggetti più’ ostici del profondo cielo, come galassie e nebulose. Come termine di paragone ho usato il binoscopio Vixen BM-80 MA ,che e’ un acromatico da 80 mm con due lenti di Barlow che portano la focale a 900 mm. Il Vixen, nonostante le due Barlow,e’ estremamente luminoso, con una luminosità’ che io ho valutato di circa due magnitudini superiore al Bresser Astro 110, nonostante quest’ultimo non abbia Barlow, ed abbia una focale ben più’ corta (650mm). Per quello ritengo che andare sul profondo cielo con più’ di 40x sia inutile col Bresser, in quanto la luminosità’ raccolta, per esempio sugli ammassi globulari, e’ troppo poca per poter risolvere altri dettagli.

Però e’ comunque uno strumento col quale spazzolare la zona del centro della Via Lattea in Sagittario a bassi ingrandimenti (30-35x) lascia a bocca aperta. Essendo meno luminoso del Vixen, tende anche a scurire un po di più’ il fondo cielo, facendo risaltare anche le minime stelline.

Certo se dovessi scegliere tra i due uno strumento per astronomia sceglierei il Vixen senza esitare, proprio per la sua maggiore luminosità’.

Comunque il vantaggio di tutti gli strumenti binoculari con oculari intercambiabili, e’ proprio quello di poter scegliere via via il tipo e la dimensione dell’oculare che andrai a montare, spesso superiore a quello usato da alcuni produttori di binocoli astronomici.

Per quello che mi riguarda, come strumento da portare in vacanza (dove si spera ci siano cieli migliori) sul deep-sky per me e’ promosso.

FIG.4 – Il Bresser 110 durante un test notturno

 

TEST LUNA E PIANETI

 

E qui iniziano le sorprese ! Non aspettandomi un granché’, ho iniziato a puntare Saturno con una coppia di oculari da 20 mm (32x).

L’immagine era splendida, ben collimata, ricca di dettagli, il che mi ha spinto a montare due oculari da 4 mm, per un totale da 160x.

Una visione letteralmente impressionante, molto definita, molto scolpita. Saturno si presentava nel suo splendore con variazioni di colore sulla superficie, ombra degli anelli ed ombra sugli anelli e persino il satellite Titano! Assoluta mancanza di cromatismo o luce diffusa. Il pianeta era come ritagliato su di un fondo cielo nero, ed emergeva con la tridimensionalità’ della visione binoculare.

Preso dall’entusiasmo, sono andato subito a puntare Giove, che stava sorgendo in quel momento. Nonostante la bassa altezza, l’immagine di Giove mi permetteva di intravedere la Grande Macchia Rossa (visione che sono andato subito a verificare sul programma che ho della rappresentazione della superficie di Giove in quel momento e che risultava perfettamente corrispondente !) e, addirittura, l’ombra di un satellite sulla superficie del pianeta!.

Mi e’ venuto persino da pensare che la poca luminosità’ di questo strumento, dovuta agli elementi ottici interni, fosse un plus sulla visione planetaria. Infatti, nessuno dei pianeti presentava dettagli impastati o luce diffusa, che sono abbastanza tipici di strumenti di corta focale.

L’immagine stellare, molto buona in intra ed in extra focale, la visione di questi dettagli planetari, mi ha fatto pensare che l’obiettivo sia sicuramente di qualità’ superiore (almeno un ED), perché’ un 110 f 650 acromatico avrebbe presentato una quantità’ di cromatismo notevole e molto ben percepibile anche sulla visione terrestre.

La conferma e’ arrivata dalla Luna,dove, a 160x, notavo un minuscolo (ma minuscolo davvero!) alone giallo intorno all’immagine del bordo lunare. Anche qui l’Astro 110 si e’ comportato molto bene mostrando bei dettagli lunari incisi e tridimensionali.

Fig.5 – La valigia in dotazione con gli accessori e la borsa morbida per un rapido trasporto

CONCLUSIONI

A che serve uno strumento del genere? A me, per esempio, che cercavo uno strumento da portare in vacanza e che mi permettesse di fare belle osservazioni terrestri e discrete osservazioni astronomiche.

Il prezzo a cui era venduto (700 euro)  non e’ un prezzo realmente competitivo (costo della lente?)tant’e’ che con un prezzo del genere si può’ acquistare nell’usato un rifrattore acromatico da 120 mm aperto a F/5 e montarci una torretta binoculare…ma non sarà’ mai privo di cromatismo come il Bresser Astro 110!

Dovrete acquistare una torretta dedicata (non tutte vanno a fuoco con strumenti a corto fuoco),avrete uno strumento più’ complesso da montare e da settare, che sicuramente, però, sarà’ più’ luminoso sul profondo cielo.

Se cercate uno strumento per osservare i pianeti “binocularmente”, questo e’ decisamente lo strumento che fa per voi.

Se invece state cercando uno strumento “tuttofare” per osservazioni astronomiche e naturalistiche, e avete l’occasione di trovarne uno ad un terzo del prezzo come e’ successo a me, ve lo consiglio assolutamente!