PREMESSA
I binocoli Celestron Nature DX fanno parte di quella categoria di strumenti ottici che definisco “Entry -level” e che si differenziano dai prodotti “sottomarca” o da “bancarella” per una serie innumerevoli di caratteristiche che li rendono decisamente piu’ interessanti all’occhio dei neofiti che intendono acquistare un prodotto valido e con una ottima assistenza post-vendita.
I binocoli oggetto di questo test saranno: Il Celestron Nature DX 8×32 ( € 180 ), il 10×42 (€ 230) e il piu’ grande 10×56 (€ 320), la loro garanzia è di 24 mesi. Mi sono stati gentilmente forniti in visione da Auriga, che è il distributore italiano dei prodotti Celestron. Prima di iniziare vi propongo di iscrivervi al canale YouTube e al Gruppo Facebook “Binocoli e ottiche sportive- Opinioni e recensioni” oppure al gruppo ” Visori termici, visori notturni e fototrappolaggio“. Vi ricordo che è anche disponibile il nuovo mercatino dove potrete cercare o vendere strumenti usati in completa autonomia.
Buona visione e buona lettura a tutti voi.
STORIA DEL MARCHIO
Modello | 8×32 | 10×42 | 10×56 |
Ingrandimento | 8X | 10X | 10X |
Obiettivi (mm) | 32 | 42 | 56 |
Pupilla di uscita (mm) | 4 | 4.2 | 5.6 |
Estrazione pupillare (mm) | 17.5 | 14 | 18.2 |
Distanza minima di messa a fuoco (m) | 2 | 2 | 3 |
Campo reale di vista (°) | 7.4° | 5.8° | 6° |
Campo apparente (°) | 59.2° | 58° | 60 |
Trasmissione di Luce | N.D. | N.D | N.D |
Distanza inter-pupillare | 56-74 | 56-74 | 56-74 |
Regolazione delle diottrie | N.D. | N.D. | N.D. |
Composizione scafo ottico | N.D | N.D | N.D |
Tipo di Prisma | Schmidt-Pechan | Schmidt-Pechan | Schmidt-Pechan |
Impermeabilizzazione | Sì | Sì | Sì |
Dimensioni (mm) | N.D. | N.D. | N.D. |
Peso (g) | 510 | 620 | 1030 |
Prezzo (Euro Iva Inclusa – Giugno 2022) GPO | 180 | 230 | 320 |
Garanzia | 24 mesi | 24 mesi | 24 mesi |
Sito Ufficiale | www.celestron.it | www.celestron.it | www.celestron.it |
ACCESSORI IN DOTAZIONE
I binocoli Celestron Nature DX sono venduti in una scatola nera-arancione che richiama il logo Celestron. All’interno sono presenti, oltre al binocolo: una borsa in cordura per il trasporto, i tappi copri oculari e copri obiettivi, la tracolla per il trasporto, il panno per la pulizia delle ottiche e un manuale con le istruzioni multi-lingua (Inglese, Francese, Spagnolo, Tedesco e Italiano). La borsa è composta da una tasca frontale dove poter inserire qualche piccolo accessorio o un kit per la pulizia. La chiusura è affidata a un po’ di velcro.
ACCESSORI OPZIONALI
Celestron propone un treppiede fotografico da utilizzare magari con il 10×56 e il 12×56. Personalmente mi sono divertito a fare qualche ripresa fotografica con il mio smartphone e l’adattatore universale Celestron NexYZ.
MECCANICA E SISTEMA A FUOCO
I binocoli Celestron della Serie Nature DX sono composti da uno scafo in policarbonato che è protetto da un’armatura in gomma di colore verde. Nei punti di appoggio, nella parte inferiore dello scafo sono presenti delle zone zigrinate che ne facilitano la presa. Tutti e tre sono sbilanciati verso gli obiettivi, mentre con il 10×56, appoggiando piu’ in basso le mani, verso gli obiettivi, è necessario spostare il dito indice per raggiungere la manopola di messa a fuoco.
Sono dotati di un sistema di filettatura per il collegamento ai treppiedi fotografici che è celato da un piccolo tappo svitabile che esibisce il logo Celestron. I tappi in dotazione sono i classici in questa fascia di prezzo, ma per fortuna grazie all’anello di sostengo, quelli degli obiettivi, non si sfilano. Il design, come potete vedere in queste immagini è a cerniera unica con un ampio ponte su cui è stata inserita la manopola di messa a fuoco. Sempre sul ponte sono stati concepiti due incavi per chi preferisce inserire i polpastrelli.
Il test con la bilancia elettronica ha stimato i seguenti pesi, senza tappi) che riassumo nella tabella qui di seguito.
Modello | Peso | Dimensioni ( chiuso) |
Nature DX 8×32 | 508 g | 102×131 mm |
Nature DX 10×42 | 613 g | 108×136 mm |
Nature DX 10×56 | 1010 g | 130 x200 mm |
Vista le differenze di diametro, mi sarei aspettato una messa a fuoco piu’ fluida nei formati da 32 mm e 42 mm, in realtà, grazie alla manopola di maggior diametro, utilizzata per il 56 mm, circa 4 mm piu’ grande, non ho notato differenze di utilizzo. Il sistema è ovviamente impermeabilizzato dato che sposta gli elementi interni.
Inserisco, per brevità, le distanze di messa a fuoco, all’interno di questa tabella, compreso il raggiungimento dell’infinito.
Modello | Distanza minima di messa a fuoco | Senso di rotazione | Raggiungiment1o dell’infinito dalla distanza minima |
Nature DX 8×32 | 1.20 m | anti-orario | un giro e tre quarti |
Nature DX 10×42 | 2.50 m | anti-orario | un giro e mezzo |
Nature DX 10×56 | 2.70 metri | anti-orario | un giro e mezzo |
N.B. La distanza minima di messa a fuoco dell’8×32 mostra una ovvia immagine scollimata, per tale motivo, giustamente, Celestron ha citato i due metri come distanza “utilizzabile”. La regolazione della diottria sull’oculare destro è affidata a una ghiera, onesta, priva di blocchi di sicurezza, zigrinata che si sposta non facilmente. Sull’armatura sono presenti i simboli “- 0 +”.
OTTICA
Obiettivi
I binocoli Celestron Nature DX utilizzano normali vetri acromatici. Per verificare la loro nitidezza e il contrasto ho compiuto, ovviamente, alcuni test sul campo, oltre alla mia ormai indispensabile prova con la USAF CHART situata a 35 metri di distanza. La nitidezza è nella media, tra i tre esemplari l’8×32 ha mostrato una immagine leggermente piu’ incisa.
Oculari
Gli oculari non forniscono un campo quasi grandangolare che varia da formato a formato. I paraluce in gomma, sono comodi da indossare, hanno un diametro di circa 41 mm. Anche il 10×56 si è rilevato confortevole. I paraluce ruotano senza evidenti click- prefissati e non è possibile estrarli. Il diametro della lente di campo, vari in base al formato dei binocoli
Modello | Diametro lente di campo | Diametro barilotto | Distanza tra gli oculari con una distanza di 65 mm |
Nature DX 8×32 | 20.30 | 40.85 | 20.11 |
Nature DX 10×42 | 20.30 | 40.39 | 21.74 |
Nature DX 10×56 | 23.37 | 42.05 | 21.40 |
Come visibile nella tabella, la distanza di messa a fuoco (con la interpupillare a 65 mm) è sufficientemente comoda anche per chi possiede un naso importante.
Per ciò che concerne la estrazione pupillare, ho potuto provarli con i miei occhiali da sole. Generalmente la perdita di campo ai bordi è minima e, come presagibile, tra i tre, il 10×56 è risultato il piu’ confortevole.
Prismi
I Celestron Nature DX utilizzano dotati di trattamento di fase. La pupilla di uscita è quasi perfettamente circolare, non ho notato evidenti cadute di luce ai bordi. Si percepiscono un po’ di riflessi interni, che sono proporzionali all’aumento di diametro
Trattamento anti-riflesso
Il trattamento anti-riflesso si palesa con una piacevole colorazione verde smeraldo, mi è parso un sistema tra i migliori in questa fascia di prezzo.
ABERRAZIONI CROMATICHE E GEOMETRICHE
Aberrazione cromatica in asse
Pensavo di notare qualche differenza, ma devo ammettere che tutti e tre modelli hanno dimostrato la stessa quantita’ di aberrazione cromatica. Si percepisce maggiormente con lieve alone verde – violetto intorno alle sagome dei soggetti in controluce. Non sono ovviamente dei binocoli dotati di ottiche a bassa dispersione.
Cromatismo laterale
Il cromatismo laterale aumenta di intensità allontanandosi dal centro, in questo caso la percezione è di un alone cromatico lievemente piu’ spesso.
Curvatura di campo
Le immagini sfocano al bordo del campo, in tutti e tre i binocoli, non sono strumenti a campo piatto.Tra i tre, mi è parso con il 10×42 fornisse la prestazione migliore, mentre il 10X56 mostra un degrado peggiore al bordo del campo.
Distorsione angolare
Anche in questo la distorsione è leggermente superiore nel formato 8×32.
Altre aberrazioni
Nell’osservazione dei campi stellari, ai bordi del campo, si nota un po’ di coma e di astigmatismo, ovviamente non sono binocoli che prevedono un campo perfettamente campo, anche perché il costo di acquisto sarebbe dovuto essere decisamente superiore.
TEST CON USAF CHART A 35 METRI
Il test con la Usaf CHart ha evidenziato, come è ovvio, un po’ di aberrazione cromatica, tra le zone chiare e le scure (soprattutto con il sole alto che illuminava la Chart). L’8×32 si è fermato alla classica riga 1, mentre i due binocoli 10X sono riusciti a risolvere il 2 e il 3. Ho deciso di confermare la riga 3 per il 10×56 perchè è stato quello tra i due che l’ha mostrata con maggiore facilità, nei vari test effettuati di giorno. Ovviamente non sono nitidi come un Top di Gamma e le righe non sono nette e “cesellate”.
PROVA SUL CAMPO
Anche questa volta ho analizzato le prestazioni di questi tre binocoli, tenendo ben presente il loro prezzo di acquisto e le loro caratteristiche tecniche. Essendo di formati differenti, forniscono delle diverse prestazioni in base ai settori osservativi in cui li ho testati. Vi propongo la mia sintesi qui di seguito.
Birdwatching
In questo genere specifico ho apprezzato tra i tre, il formato 10×42, è abbastanza luminoso, ancora compatto, e con un potere risolutivo migliore rispetto al piccolo 8×32. Se dovessi optare tra i tre, solo basandomi su questa esperienza qui in Oasi, presumo sceglierei il 10×42. Il 10×56
Osservazione paesaggistica
Presumibilmente nella osservazione paesaggistica, preferire il 12×56 che non ho avuto il piacere di utilizzare. Per tale motivo, basandomi sulle varie esperienze osservative avute con i tre binocoli, alla fine dei conti opterei per l’8×32 che ha un campo non molto ampio, ma pur sempre in grado di fornire una discreta panoramica sui dettagli naturali. Inoltre il risparmio di peso sarebbe notevole. Tra 8x e 10X, di fatto la differenza non è così eclatante.
Osservazione venatoria-crepuscolare
Il Celestron 10×56 non è ovviamente un TOP da caccia, ma devo ammettere che per 300 euro se l’è cavata benone, stupendo anche un paio di amici che erano con me sull’altana. Certamente la nitidezza non eccelsa unita alla miopia notturna fisiologica e al mio personale aumento di astigmatismo al crepuscolo, non lo rende un “cesello serale”, ma ha senz’altro mostrato meglio i dettagli di alcuni caprioli a 45 metri dalla nostra postazione, sia rispetto all’8×42 che al 10×42.
Osservazione astronomica
Tutti e tre non possiedono campi piatti e non hanno ingrandimenti elevati per poter osservare qualche oggetto celeste interessante. Il miglior performer nelle serate trascorse sul monte Sette Termini è stato il 10×56 (e continuo a rimanere curioso sulle prestazioni del 12x). Risolti meglio alcuni ammassi stellari e le due galassie nell’Orsa Maggiore rispetto al 10×42 che poteva soltanto essere paragonato per ciò che concerne l’ingrandimento. In astronomia si deve investire in diametro e tra i tre, meglio, optare per il 10×56, possibilmente piazzato su un treppiede fotografico
La gamma di binocoli forniti dal Celestron nella serie Nature DX è perfetta per consentire ai neofiti di trovare il binocolo giusto per le proprie osservazione. Nel caso in cui si voglia uno strumento tuttofare, il 10×42 potrebbe essere quello giusto per voi.
PREGI E DIFETTI
Pregi
-
Dotazione di serie completa
-
Ottima assistenza post-vendita di Celestron Italia (che ho già avuto il piacere di testare)
- Ampia gamma di formati disponibili
-
Trattamento anti-riflesso di qualità
-
Contrasto e nitidezza nella media, in tale fascia di prezzo
-
Il 10×56 è un valido crepuscolare per i neofiti
- l’8×30 è leggermente piu’ nitido degli altri due esemplari testati ( ma potrebbe dipendere unicamente dallo specifico esemplare)
Difetti
- Non hanno ottiche a bassa dispersione
- Non hanno il campo piu’ grandangolare presente sul mercato
- Un po’ di luce diffusa ai bordi durante l’illuminazione piu’ critica.
IN SINTESI
I Celestron Nature DX 8×32, 10×42 e 10×56 rappresentano il corretto binocolo entry-level, non troppo costoso, disponibile in vari formati, con un buon trattamento anti-riflesso e delle rifiniture ben curate. Sono senz’altro una valida scelta per le giovani leve. Il mio preferito si è rilevato il 10×42, la corretta via di mezzo per vari modi di osservare.
PREZZO E GARANZIA
Celestron Nature DX 8×32 ( € 180 ), il 10×42 (€ 230) e il piu’ grande 10×56 (€ 320). La garanzia è di due anni.
RINGRAZIAMENTI
Io ringrazio Valerio Zuffi di Auriga SRL per aver fornito gli esemplari oggetto di questo test, lasciandomi libero di citare come sempre le mie impressioni.
DISCLAIMER
Binomania non è un negozio, Nel mio sito web troverete unicamente recensioni di prodotti ottico sportivi, fotografici e astronomici. Le mie impressioni sono imparziali come è dovere di ogni giornalista e non ho alcuna percentuale di vendita sull’eventuale acquisto dei prodotti. Per questo motivo, qualora voleste acquistare o avere informazioni su eventuali variazioni di prezzo o novità, vi consiglio di visitare il sito ufficiale di Auriga SRL cliccando sul banner che rappresenta l’unica forma pubblicitaria presente in questo articolo. Grazie!
Piergiovanni Salimbeni è un tester e giornalista indipendente iscritto all’Albo Professionale dei Giornalisti della Lombardia. Si è laureato presso l’Università Statale di Milano con una tesi riguardante : ” I danni da inquinamento elettromagnetico e il caso Radio Vaticana”. E’ responsabile dei siti web: www.binomania.it e www.termicienotturni.it. Pubblica video recensioni sul suo canale YouTube. Dal 1997 collabora con mensili e quotidiani nazionali, sempre nei settori di sua competenza: ottica sportiva, astronomica, fotografica, sistemi per la visione notturna e termica, geologia lunare. Coltiva da sempre la passione per la scrittura, nel 2020 ha esordito con pseudonimo con un editore classico, mentre nel 2022 ha pubblicato su Amazon il suo secondo romanzo “Il Purificatore”, disponibile anche in formato e-book. Nel tempo libero leggi molti libri, pratica tiro sportivo a lunga distanza, fototrappolaggio, digiscoping, fotografia di paesaggio.