PREMESSA
Sul mercato, ormai, esistono molti binocoli adatti all’osservazione astronomica, pochi, però, sono in grado di spiccare per prezzo di acquisto e formato particolare. Per questo motivo ho deciso di sottoporre a un test molto approfondito il binocolo IBIS 18×80 WIDE per lo ritengo uno strumento interessante. In primis, è un prodotto made in Japan, costa soltanto 219€, è dotato di un ampio campo apparente, inoltre, sono stati utilizzati degli oculari sferici, che dovrebbero migliorare la resa al bordo del campo.
Ricordo ai lettori che sul negozio on-line di Tecnosky è possibile acquistare direttamente il binocolo e optare anche per un pagamento in tre rate tramite il sistema Scalapay.
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ACCESSORI IN DOTAZIONE
Il binocolo arriva all’interno di una scatola nera, dentro cui è possibile trovare un’ottima borsa rigida in pelle sintetica, dotata di spessori interni con sicurezza in velcro, cinghia elastica e un altro vano con cerniera laterale. Un accessorio del genere penso che potrebbe essere venduto tranquillamente a 30-40 €. Oltre al binocolo, sono presenti i tappi copri obiettivi, il tappo per gli oculari, una tracolla e una “mezza barra” centrale che consente un fissaggio ottimale sulle teste fotografiche. È presente, inoltre, un piccolo manuale di istruzioni multilingua, compresa quella italiana.

ACCESSORI OPZIONALI
Questo binocolo non presenta accessori opzionali. Ovviamente, sarà possibile, all’interno del sito di Tecnosky, optare per un treppiede fotografico in grado di sopportarne il peso.
MECCANICA E SISTEMA DI MESSA A FUOCO
Per costare soltanto 200 euro, mi pare ben rifinito. Il binocolo è un classico “prismi di Porro”, senza barra centrale; come anticipato, è stata prevista soltanto una semi barra che raggiunge metà della lunghezza dei tubi ottici per consentire un ottimale bilanciamento sulle teste fotografiche. Lo scafo del binocolo è completamente protetto da un’armatura in gomma di colore verde, la cui trama e composizione concede un’ottima presa. Ho descritto ciò perché, come leggerete, ho osservato spesso a mano libera, anche se parrebbe strano con un 18x.
Le uniche zone non protette sono i coperchi che sigillano la zona dei prismi; su di essi è possibile vedere le viti e anche i piccoli tappi di gomma sotto cui è protetta la meccanica per consentire la collimazione del binocolo. Ricordo che questa eventuale operazione cancella la garanzia, quindi, nel raro caso in cui il binocolo fosse scollimato, consiglio di contattare direttamente Tecnosky.
Nella parte inferiore sono state inserite due grandi asole per la tracolla, anche se, onestamente, vista la mole del binocolo, non penso sia molto fattibile sostenerlo in questo modo. La mia bilancia elettronica, infatti, ha stimato un peso senza tappi e senza semi barra di 2078 g, distribuiti su circa 33 cm di lunghezza.
Nonostante l’assenza di una barra centrale, che di solito è essenziale nei 25×100, non ho notato evidenti giochi o flessioni. Sotto un tappo metallizzato è presente la filettatura per fissare la barra. Anche questo accessorio mi è parso di buona qualità, e non ci si può veramente lamentare della dotazione di serie in proporzione al prezzo di acquisto. La barra si compone di due pezzi: il primo componente si avvita alla filettatura e si fissa attraverso tre viti situate a 120 gradi di distanza l’una dall’altra; successivamente si può inserire il secondo componente, che scorre lungo la barra per migliorare il bilanciamento

Quanto è montata, il peso del binocolo raggiunge i 2225 g. Anche analizzando l’interno del tubo ottico, devo confermare che questo binocolo è stato sapientemente progettato e ha delle rifiniture ottime nella sua fascia di prezzo. L’interno è costellato da diaframmi e vernice opaca; non ci sono pezzi di vernice, sbavature, tracci di pelucchi o polvere al suo interno. Ho visto una cura di montaggio peggiore in binocolo dal costo superiore.
Per quanto riguardo il sistema di messa a fuoco, non è stata utilizzata una manopola centrale. Per contenere al meglio l’impermeabilizzazione, il binocolo, che è anche riempito di azoto, si avvale di una messa a fuoco singola su ogni oculare. La distanza minima di messa a fuoco che ho misurato è pari a 22 m. Ho stimato questa distanza all’esterno con un telemetro Vortex Razor HD 4000 7×25. Non è certamente un binocolo devoto alle osservazioni di birdwatching dall’interno di un capanno. Da questa distanza minima è sufficiente ruotare in senso orario per meno di metà giro per raggiungere l’infinito. Gli oculari sono ottimizzati con tacche numerate di riferimento per la regolazione delle diottrie, che è compresa tra ±5. Il bordo del barilotto, invece, mostra una zona zigrinata che consente un maggiore grip anche con le mani sudate o con i guanti invernali.
OTTICA
Obiettivi
Visto il favorevolissimo prezzo di acquisto, questo binocolo non utilizza obiettivi ED ma semplici vetri acromatici. Vi illustrerò il contenimento delle aberrazioni cromatiche nel paragrafo specifico. Posso comunque confermare che le immagini al centro del campo sono discretamente nitide e contrastate, senz’altro paragonabili, seppur non in termini di formato, a binocoli 20×80 nella medesima fascia di prezzo e anche di poco superiore. La tonalità dei colori è virata verso il giallo. Gli obiettivi sono incassati di circa 12 mm all’interno del tubo ottico.

Oculari
Uno dei pregi di questo binocolo è senz’altro il suo ampio campo di vista, pari a 68 metri a 1000 metri, che corrispondono a 3,9 gradi di campo, generando, quindi, un campo apparente di 70.1 gradi. Gli oculari sono molto comodi; con la mia distanza interpupillare di circa 66 mm, quella tra gli oculari infatti è di 23 mm. I paraluce assomigliano molto a quelli in dotazione ad alcuni oculari Plössl e Super Plössl astronomici; si possono abbassare per consentire l’utilizzo ai portatori di occhiali e sono composti da una gomma morbida. La lente di campo ha un diametro di 23 mm. Ho poi provveduto a misurare la distanza tra la lente di campo e il bordo del paraluce estratto, stimando circa 10 mm. Sebbene sia consapevole che si possa in alcuni casi inquadrare la totalità del campo anche rimanendo leggermente scostati dal bordo del paraluce, consiglio ai portatori di occhiali di provare il binocolo prima di acquistarlo, per verificare se riescano a inquadrare agevolmente tutto il campo fornito dal binocolo.

Prismi
Come ho avuto modo di anticipare, questo binocolo è dotato di prismi di Porro. La sua pupilla di uscita in entrambi i tubi ottici si è dimostrata circolare; si apprezza unicamente una lieve caduta di luce ai bordi osservando il cielo a mezzogiorno. Il field stop, quando si focalizza all’infinito, mostra un bordo nitido e un leggero “blu ring”. Per quanto riguarda il contenimento della luce diffusa, è presente qualche riflesso interno. Ovviamente, non può raggiungere le prestazioni di binocoli molto più costosi.

Rivestimenti ottici
L’IBIS 18×80 WIDE è ottimizzato con un trattamento multistrato su ogni superficie ottica che si palesa ai nostri occhi con un piacevole colore verde- viola. Nella prova abituale che faccio, specchiandomi per verificare la reale trasmissione luminosa, devo confermare che non è sicuramente in grado di raggiungere le potenzialità di un binocolo al Top della Gamma; tuttavia, mi è parso comparabile a quello presenti su strumenti sino a 500-600 euro.

ABERRAZIONI CROMATICHE E GEOMETRICHE
Aberrazione cromatica al centro del campo
Il binocolo mostra un po’ di aberrazione cromatica, che è più evidente durante l’osservazione di soggetti molto contrastati, come aerei o rapaci in controluce. Ovviamente, si palesa anche nel test selettivo del gazebo bianco. Si tratta effettivamente di un binocolo dotato di ottiche acromatiche. La percezione di questa aberrazione, oltre a essere prettamente soggettiva, varia anche in base al contesto in cui è analizzata, ad esempio, noterete meno aberrazioni cromatiche guardando il paesaggio durante normali condizioni di illuminazioni piuttosto che ammirando il bordo lunare o una poiana in controluce.
Cromatismo laterale
L’aberrazione cromatica laterale aumenta in proporzione all’allontanamento della visione dal centro del campo verso i bordi, presentandosi come un lieve alone verde, giallo- blu.
Curvatura di campo
Tecnosky conferma che questo binocolo beneficia di elementi asferici all’interno degli oculari. Non stento a crederlo, in quanto, sebbene non abbia un campo totalmente piatto fino al bordo, devo dirvi che i test effettuati nell’osservazione terrestre evidenziano effettivamente il mantenimento di un discreto risolutivo anche agli estremi bordi del campo senza potere essere comparabile alle migliori realizzazioni presenti sul mercato. Oltretutto, provando a focheggiare i dettagli del centro verso il bordo, si percepisce come la maggior parte dei problemi dipendano unicamente dalla curvatura di campo, dato che, focheggiando, l’immagine appare nitida e discretamente contrastata. Una persona dotata di un buon accomodamento visivo nelle ore diurne, cercando un compromesso tra la messa a fuoco al centro e ai bordi, riuscirà a beneficiare di un’immagine abbastanza soddisfacente per tutto il campo inquadrato.
Distorsione angolare
Questo binocolo è affetto da un po’ di distorsione angolare a cuscinetto, oserei scrivere un 6-7% a partire da circa il 75-80% dal centro del campo. Non sono molto sensibile all’effetto palla rotolante; vi consiglio di leggere il glossario di Binomania e un articolo specifico di Holger Merlitz a riguardo, tuttavia, mi è parso un binocolo abbastanza facile da utilizzare nel panning.
Altre aberrazioni
Nella mera osservazione astronomica le stelle di II e III magnitudine mostrano una buona puntiformità al centro del campo, ma la coma e l’astigmatismo inficiano la visione a partire da circa l’85% dal centro del campo.
Binocolo |
Campo di massima nitidezza (CN) |
Campo ancora utilizzabile (CU) |
Campo inutilizzabile (CI) |
Puntiformità stellare inficiata da |
IBIS 18×80 WIDE |
85% |
10% |
5% |
Coma e astigmatismo |
TEST CON USAF CHART A 35 METRI
Come sempre, ho effettuato il test con la USAF CHART situata a 35 metri, analizzando le immagini al mattino, a mezzogiorno e al crepuscolo, e poi facendo una media di quanto osservato. Ribadisco che questo risultato è molto soggettivo, in quanto dipende dalle mie condizioni psicofisiche; tuttavia, è utile al sottoscritto per verificare le prestazioni di uno strumento nelle mie normali condizioni osservative, comparandolo ad altri prodotti. Ho anche concluso il test con il moltiplicatore ZEISS 3×12 T*, osservando quindi a 54x. A 18x si poteva evidenziare la presenza di residuo cromatico giallo-blu intorno al bordo delle forme nere stampate su sfondo bianco. La tonalità dei bianchi era fortemente accentuata verso il colore giallo. Sono stato in grado di percepire la riga 1 sia verticalmente che orizzontalmente.
Spesso si tende a verificare la nitidezza e il contrasto di un binocolo di medio-alto ingrandimento osservando il paesaggio a lunga distanza; tuttavia, spesso il giudizio è inficiato dalla presenza di turbolenze atmosferiche. Sta di fatto che, nelle osservazioni a medio breve distanza, analizzando la USAF CHART, il binocolo propone comunque un’immagine nitida e contrastata, sebbene con del cromatismo residuo.
Chiedere a un binocolo acromatico da 200€ e 18 ingrandimenti di essere utilizzato con il triplicatore ZEISS 3×12 T* mi pare una richiesta un po’ esigente. Tuttavia, ho effettuato ugualmente il test e posso dire che l’immagine perdeva ovviamente di nitidezza e contrasto. Ho voluto confermare solo i dettagli utili a un operatore professionale, che necessita, ad esempio, di leggere una targa a lunga distanza. In tale frangente, la percezione dei dettagli visibili al numero 4 con le righe verticali e orizzontali mi è parsa sufficiente. Ribadisco che non era una immagine nitida, come quella, visibile ad esempio nello Zeiss Diascope 85 FL, gentilmente regalatomi da CANIP di Binocular Today, ma le immagini, comunque, erano ancora leggibili.

STAR TEST
Sono sempre un po’ contrario a compiere lo star test su binocoli economici, tuttavia per amore di cronaca è lecito farlo, il binocolo proponeva nel tubo ottico di destra un po’ di coma e globalmente la presenza di aberrazione sferica. Ho usato sia una stella di riferimenti, sia quella artificiale da 50 micron venduta da Geoptik, analizzando a ingrandimento naturale e con il 3×12.
IMPRESSIONI PRATICHE SUL CAMPO
BIRDWATCHING
Non è di certo un binocolo adatto al birdwatching, nel senso che non possiede una messa a fuoco centrale e la distanza minima di messa a fuoco è superiore ai 20 metri. Inoltre, non dispone di obiettivi ED a bassa dispersione. Tuttavia, grazie al suo ingrandimento medio, non è escluso osservare a distanze superiori ai 200-300 metri i rapaci. In tal caso, posso confermare che le sagome in controluce appariranno non di colore nero ma di colore viola scuro. Sarà comunque fattibile, grazie all’ingrandimento, percepire ad esempio da lontano la differenza che intercorre tra un nibbio bruno e una poiana.
È molto utile, secondo me, anche per i censimenti di lunga durata, in quanto l’osservazione con entrambi gli occhi risulta alla fine più piacevole e meno stancante rispetto all’uso del classico telescopio terrestre, soprattutto durante un ipotetico conteggio di due, tre o quattro ore.

PAESAGGIO
Gli appassionati delle osservazioni del paesaggio molto esigenti spendono anche 2000-2500€ per l’acquisto di un binocolo di medio-alto ingrandimento. Per tale motivo è utile accostarsi all’osservazione del paesaggio con questo binocolo ricordandosi che stiamo sempre parlando di uno strumento da 200€ dotato di ottiche acromatiche. Posso confermare che, comunque, nelle normali condizioni osservative del paesaggio, osservando cime delle montagne, caseggiati lontani, rifugi, dettagli di alberi ecc., al centro del campo l’immagine a 18x propone un residuo cromatico veramente minimo che si palesa maggiormente ai bordi del campo. Ciò che apprezzo nell’osservazione del paesaggio di questo binocolo è la discreta percezione del dettaglio anche al bordo e il suo ampio campo apparente. Oltretutto, 18 ingrandimenti sono ancora facilmente gestibili anche in estate nell’uso diurno. Tant’è vero che facendo alcune prove con un 25x, anch’esso acromatico, ho preferito decisamente l’immagine fornita dal 18×80 Wide non solo per quanto riguarda il contenimento della turbolenza ma anche per quanto riguarda la planarità del campo inquadrato. Un paragone molto impari con due spotting scope Zeiss al top della gamma, Diascope 85 FL e Harpia 95, ha dimostrato che nitidezza, contrasto e aberrazione cromatica a parte, questo 18x è in grado di fornire i dettagli visibili negli spotting scope a circa 25 ingrandimenti.

OSSERVAZIONE CREPUSCOLARE
La pupilla di uscita fornita da questo binocolo è di circa 4,5 mm, quindi risulta abbastanza luminosa e sfruttabile anche da persone quasi cinquantenni come il sottoscritto. La trasmissione luminosa, discreta, coadiuvata dal diametro di 80 mm, è in grado di fornire la percezione di alcuni dettagli morfologici di caprioli e cervi al crepuscolo, superiore a quanto sono stato in grado di fare con un 16×70 acromatico di ottima fattura. Non è certamente un binocolo adatto all’utilizzo crepuscolare itinerante, anche perché talvolta, osservando dalla Jeep o dai capanni, è possibile osservare anche a distanze inferiori ai 23 metri.
OSSERVAZIONE ASTRONOMICA
Dove penso che sia molto soddisfacente è l’osservazione astronomica. Per vari motivi: costa come un 10×50 medio, non è pesante, sebbene non sia comodo come un binocolo angolato, è leggero e si può utilizzare con treppiedi fotografici e teste non molto ingombranti e costose. La Luna, quando situata al centro del campo, mostra un lieve alone giallo-blu intorno ai bordi e nella parte più luminosa del terminatore. A diciotto ingrandimenti, i dettagli sono interessanti: si vedono strutture come il cratere Plato, dettagli all’interno del Sinus Iridum, principalmente macchie di albedo, e il sistema di raggi di Copernicus è molto ben visibile, così come i dettagli all’interno del cratere Gassendi. Ho effettuato anche una prova con il triplicatore Zeiss 3×12 T* e, pur avendo evidenziato maggiori dettagli all’interno dei crateri rispetto all’ingrandimento nativo, ho percepito una netta diminuzione di contrasto e nitidezza
Per quanto riguarda l’osservazione dei campi stellari , data l’economicità del progetto ottico e dei componenti utilizzati non è stato possibile correggere totalmente le aberrazioni al bordo del campo, soprattutto perchè il campo di vista è decisamente ampio. All’atto pratico, come era abbastanza prevedibile, l’Ibis 18×80 non fornisce stelle puntiformi fino al bordo. Si inizia a notare un po’ di degrado stellare a partire da circa l’85% dal centro del campo. Questo degrado è inversamente proporzionale alla luminosità delle stelle: si nota meno con stelle molto deboli e si nota di più con stelle di prima e seconda magnitudine, dove si percepiscono chiaramente la presenza di coma e un po’ di astigmatismo.
Al centro del campo le immagini stellari sono abbastanza puntiformi e si percepisce aberrazione cromatica soltanto ammirando le stelle più luminose. Personalmente, “spazzolando” il cielo a18X non sento l’esigenza di utilizzare binocoli con ottiche a bassa dispersione. L’unico pregio dei binocoli piu’ pregiati è quello di poter sfruttare alti ingrandimenti per beneficiare di immagini lunari piu’ corrette.
Il pregio della semi-barra centrale è che è possibile svitare rapidamente la manopola per estrarre il binocolo e osservare a mano libera.
Fra le varie prove effettuate, la maggiore comodità d’uso e la migliore capacità di contenere le vibrazioni le ho ottenute accomodandomi sulle sedie a sdraio e i lettini solari installati perennemente nel mio giardino e appoggiando i paraluce degli oculari poco sotto l’arcata sopraccigliare. In questo modo personalmente riesco a contenere abbastanza bene le vibrazioni, similmente a quanto riesco a ottenere a mano libera, in piedi, osservando con un classico 12×50. La sensazione è abbastanza tipica: si percepiscono un po’ le vibrazioni e non si può beneficiare di immagini molto stabili, tuttavia nel panning si apprezza l’ampio campo di vista e la maggiore luminosità rispetto a un classico 12×50, permettendo di vedere comodamente sdraiati centinaia di stelle e percepire rapidamente la presenza di oggetti flebili come galassie e ammassi stellari.
Ritengo che un eventuale supporto artigianale che permetta di scaricare totalmente il peso sulla fronte sarebbe ancora più performante rispetto al mio modo di osservare, inoltre, il comfort dipenderà anche dalla conformazione della sdraio utilizzata per le osservazioni. In pochi secondi, volendo, è possibile ricollegare il binocolo alla seconda componente della barra per utilizzarlo con il treppiede fotografico.
Per quanto riguarda la percezione di dettagli deboli come galassie e alcune nebulose, devo confermare che il periodo di utilizzo di questo binocolo è coinciso con la lunazione. Per questo motivo, ho dovuto affrontare alcune levatacce notturne per verificare non solo l’assenza della Luna ma anche la presenza di un cielo senza foschia estiva. In questo frangente, posso dire che ho trovato nell’IBIS 18×80 un perfetto trait d’union tra il classico 16×70 e il 25×100, nel senso che offre un ingrandimento medio utilizzabile anche sotto cieli moderatamente inquinati e mostra la maggior parte delle galassie luminose accessibili ai classici 20×80 all’interno di un campo di vista piu’ esteso.
La mia esperienza pratica mi ha portato a ritenere che, sebbene non sia possibile beneficiare di un campo totalmente corretto, i 70 gradi di campo generano soprattutto nella fase di panning una piacevolezza ulteriore. Non sembra di stare osservando attraverso un binocolo, ma di navigare nel cielo senza vincoli, grazie all’effetto dato dal campo apparente che è superiore rispetto a un classico binocolo 20×80 che spesso, in queste fasce di prezzo, non superano i 60° di campo.
Per quanto riguarda l’utilizzo a mano libera, ribadisco che non sia fattibile percepire alla perfezione dettagli deboli come quando è montato su un treppiede. Pertanto, se si è alla ricerca di galassie deboli, il mio consiglio è di utilizzarlo esclusivamente su un treppiede fotografico.
Alla fine dei conti, se dovessi bilanciare le ore di utilizzo sul treppiede e sulla sdraio, preferirei sfruttare questo binocolo comodamente sdraiato, poiché non ho la pretesa di percepire galassie deboli, ma il fondo cielo scuro e il campo apparente decisamente ampio mi hanno consentito di godere di alcune belle visione della Via Lattea e della zona tra Perseo e Cassiopea con una qualità molto soddisfacente in proporzione all’investimento. In tale frangente, è senz’altro un binocolo interessante.

PREGI E DIFETTI
Pregi
- Ottimo rapporto prezzo / prestazioni
- Dotazione di serie completissima
- Ampio campo di vista
- Buone prestazioni nella mera osservazione astronomica e di soggetti stellari e flebili
- Messa a fuoco precisa
- Rapporto ingrandimento/diametro che consente un agevole utilizzo anche sotto cieli medio inquinati
- Si riesce con la giusta tecnica a osservare il cielo anche a mano libera
Difetti
- Ovvia presenza di aberrazione cromatica
- Sebbene siano presenti elementi asferici, la qualità ai bordi delle immagini stellari non è paragonabile a quella di prodotti di fascia alta
- I portatori di occhiali dovranno senz’altro verificarne la comodità

IN SINTESI
Personalmente, ritengo che il binocolo IBIS 18×80 WIDE sia un ottimo strumento per le osservazioni astronomiche. Ricordo che, da ragazzo, un classico binocolo acromatico 10×50, che mostrava decisamente meno dettagli, costava una cifra comparabile. È sufficientemente luminoso e ha un ottimo ingrandimento per le osservazioni anche dal giardino di casa e sotto cieli mediamente inquinati. Il suo campo visivo di 70° è molto superiore a molti 20×80 nella stessa fascia di prezzo, che forniscono spesso solo 55-60°.
Ovviamente non eccelle nel birdwatching e ha dei limiti per quanto riguarda il contenimento dell’aberrazione cromatica. Tuttavia, sfido a trovare uno strumento del genere con una così ampia dotazione di serie (barra di fissaggio, borsa in pelle sintetica) in tale fascia di prezzo. Senz’altro è consigliabile per i giovani astrofili

PREZZO E GARANZIA
Il binocolo Ibis 18×80 Wide è disponibile sul sito di Tecnosky a 219 euro è inoltre è possibile pagarlo comodamente in tre rate attraverso il servizio fornito da Scalapay.
RINGRAZIAMENTI
Ringrazio, come sempre, Giuliano Monti di Tecnosky per aver fornito l’esemplare oggetto di questo test e per avermi lasciato libero di esprimere le mie impressioni imparziali, come è dovere di ogni giornalista. Probabilmente, infatti, anche Tecnosky ha firmato il contratto di imparzialità giornalistica che mi consente di citare le mie impressioni personali, evidenziando pregi e difetti.
DISCLAIMER
Questa recensione è stata pubblicata nel mese di luglio dell’anno 2024- Si specifica che le impressioni d’uso sono totalmente personali ottenute in completa libertà, senza vincolo e rapporto commerciale alcuno. Per eventuali informazioni, aggiornamenti e/o variazioni sui prezzi, sulle caratteristiche dello strumento, su i punti vendita autorizzati o altre informazioni in genere, si prega di contattare direttamente Tecnosky
Piergiovanni Salimbeni è un tester e giornalista indipendente iscritto all’Albo Professionale dei Giornalisti della Lombardia. Si è laureato presso l’Università Statale di Milano con una tesi riguardante : ” I danni da inquinamento elettromagnetico e il caso Radio Vaticana”. E’ responsabile dei siti web: www.binomania.it e www.termicienotturni.it. Pubblica video recensioni sul suo canale YouTube. Dal 1997 collabora con mensili e quotidiani nazionali, sempre nei settori di sua competenza: ottica sportiva, astronomica, fotografica, sistemi per la visione notturna e termica, geologia lunare. Coltiva da sempre la passione per la scrittura, nel 2020 ha esordito con pseudonimo con un editore classico, mentre nel 2022 ha pubblicato su Amazon il suo secondo romanzo “Il Purificatore”, disponibile anche in formato e-book. Nel tempo libero leggi molti libri, pratica tiro sportivo a lunga distanza, fototrappolaggio, digiscoping, fotografia di paesaggio.