IBIS MATH 20-60×80 – 549 euro. E’ il miglior spotting scope economico? Scopriamolo insieme!

PREMESSA

Con l’arrivo della bella stagione e con la maggiore presenza di avifauna nel mio hotspot preferito, è stato un vero piacere recensire sul campo il telescopio da osservazione della serie Ibis MATH, distribuito da Tecnosky.

Vi anticipo che si tratta di uno spotting scope Made in Japan, disponibile in due diametri: 80 mm e 65 mm. Oggetto di questa recensione sarà il modello Ibis MATH 20-60×80, attualmente proposto in promozione a 549 euro invece di 599.

Comprenderete che si tratta di un prezzo veramente molto allettante, pari anche a un quinto o un sesto del costo di molti top di gamma di pari diametro. Per questo motivo, ho cercato – come sempre – oltre ad esporvi le caratteristiche tecniche, di verificare sul campo le sue reali prestazioni, mettendo in evidenza pregi e difetti.

All’interno della videorecensione potrete inoltre trovare numerosi esempi ottenuti con la tecnica del digiscoping, collegando un iPhone XR all’oculare zoom di questo interessante spotting scope.

Buona visione e buona lettura!

 

FORMATI DISPONIBILI

Come anticipato nella premessa, esistono due modelli di Ibis MATH: il più piccolo 17-52×65, che costa 499 euro, e il telescopio oggetto di questo test, che propone un diametro più classico da 80 mm.

Grazie alla promozione attuale offerta da Giuliano Monti, penso che – per soli 50 euro in più – personalmente opterei per il diametro maggiore. Questo comporta forse un ingombro leggermente superiore, ma garantisce una resa luminosa decisamente migliore.

ACCESSORI IN DOTAZIONE

Come spero abbiate avuto modo di vedere nell’unboxing che ho pubblicato qualche giorno fa, la dotazione è minimal, ma non per questo scarsa.

Rispetto ad altri prodotti della concorrenza, l’Ibis MATH si presenta bene già all’apertura della scatola nera in cartone, dove si trova anche una custodia da campo ben realizzata. Questa è dotata di diverse aperture che consentono l’uso dello strumento direttamente sul treppiede, permettendo l’accesso alla manopola di messa a fuoco, all’oculare e al collare di fissaggio.

Oltre alla custodia, nella confezione troverete:

  • una tracolla per il trasporto dello spotting scope,

  • un panno per la pulizia delle ottiche,

  • un piccolo manuale con le istruzioni di base.

Vale la pena evidenziare ancora una volta che, sulla scatola, è riportata chiaramente la dicitura “Made in Japan”.

 

 

ACCESSORI OPZIONALI

Per quanto riguarda gli accessori opzionali, vi invito semplicemente a visitare il sito di Tecnosky, magari partendo dalla sezione dedicata ai treppiedi, poiché ci sono diversi supporti che potrebbero risultare molto interessanti per chi desidera acquistare un telescopio da osservazione ma non possiede ancora un treppiede.

Ad esempio:

  • Il treppiede Ibis Carbon Travel potrebbe essere una soluzione interessante per chi cerca un buon compromesso tra stabilità e leggerezza.

  • Chi volesse spendere un po’ meno può valutare il treppiede in alluminio Ibis Bipod S, una scelta economica ma comunque valida per l’utilizzo di base.

  • Chi invece ha intenzione di praticare digiscoping con maggiore serietà dovrebbe orientarsi verso il treppiede Ibis Carbon Obelisk, dotato di testa video fluida. In questo caso, però, il prezzo sale a 389 euro.

MECCANICA E SISTEMA DI MESSA A FUOCO

Lo spotting scope presenta una linea classica. Lo scafo è leggero, probabilmente realizzato in lega di alluminio, ed è ben protetto da una gommatura nera, più spessa e zigrinata nella zona del prisma vicino all’oculare.

Nella parte frontale dell’armatura, vicino all’obiettivo, potrete notare un  vezzo estetico : una ghiera rossa, che molti appassionati associano a ottiche e obiettivi di alta qualità, come la serie L Canon o gli spotting scope della Kowa.

È presente un paraluce estraibile in gomma, dotato di un piccolo “cercatore”, che in realtà è un semplice incavo nella struttura utile per allineare rapidamente il soggetto.

Il tappo copri-obiettivo si fissa mediante un anello in gomma.
Il collare in metallo è ruotabile a 360 gradi, con serraggio tramite una manopola zigrinata che offre buona presa e tenuta.

FIG.1 – Un bel primo piano sull’ IBIS MATH 20-60×80

Nella parte inferiore dello strumento si trova la filettatura standard da 3/8″, con riduzione a 1/4″, per il collegamento a piastre e teste fotografiche. È presente anche un foro di sicurezza utile per fissare piastre compatibili dotate di sistema di blocco.

Lo spotting scope è impermeabilizzato e riempito in azoto. Non viene specificato il grado preciso di impermeabilità, ma il costruttore garantisce resistenza a condizioni atmosferiche difficili, come pioggia e umidità.

Un ulteriore vantaggio, già mostrato nel video, è la custodia  da campo inclusa: un accessorio davvero utile nell’uso pratico e intenso, come quello tipico del birdwatcher che si muove in paludi, boschi e sentieri. Proteggerete lo strumento anche durante l’utilizzo, senza doverlo necessariamente rimuovere.

La mia bilancia elettronica ha rilevato un peso complessivo (oculare e tappi inclusi) di 1625 g, valore perfettamente in linea con quanto dichiarato dal costruttore.

Il sistema di messa a fuoco si avvale di una classica manopola centrale, senza demoltiplica. I movimenti sono fluidi e il punto di fuoco, considerando che si tratta di un prodotto entry-level, è risultato abbastanza preciso e univoco, la meccanica non ha giochi, frizioni o tensioni anomale.

La distanza minima di messa a fuoco che ho rilevato su questo esemplare è di circa 5,20 metri.

  • Da questa distanza, ruotando in senso orario per un giro e mezzo, si raggiungono gli 11 metri.

  • Con un ulteriore mezzo giro si arriva alla messa a fuoco all’infinito.

Si tratta di una prestazione che non raggiunge i livelli dei top di gamma, ma che risulta assolutamente in linea con i prodotti della stessa fascia.

FIG.2 – Il telescopio da osservazione è impermeabilizzato e riempito in azoto

OTTICA

Obiettivo

L’Ibis MATH è dotato di un obiettivo a bassa dispersione (ED – Extra Low Dispersion). Non posso conoscerne con precisione la composizione ottica, ma il comportamento sul campo offre già interessanti spunti.

Il contenimento dell’aberrazione cromatica verrà trattato in modo più approfondito nel paragrafo specifico, ma posso anticiparvi che le immagini sono nitide e ben contrastate già a bassi ingrandimenti.

Anche a ingrandimenti più elevati, il contrasto rimane abbastanza elevato, e ciò che mi ha davvero stupito è stata la nitidezza complessiva: ho osservato spotting scope nella stessa fascia di prezzo che, oltre i 40x, mostravano un evidente calo di definizione. Non è questo il caso: le immagini si mantengono quasi altrettanto nitide come a ingrandimenti più contenuti.

La tonalità cromatica, in particolare sui bianchi, tende leggermente al caldo – una caratteristica che può risultare piacevole in contesti naturalistici con lieve foschia.

L’obiettivo principale è incassato per circa 25 mm all’interno del tubo ottico. Questo garantisce una ottima protezione dagli urti e offre un beneficio aggiuntivo anche in termini di schermatura dalla luce laterale e dalla pioggia.

FIG.3 – L’obbiettivo da 80 mm di diametro è composto anche da un elemento ED

OCULARE

Come è lecito aspettarsi in questa fascia di prezzo, gli oculari zoom non offrono un campo visivo particolarmente ampio a bassi ingrandimenti. In effetti, la resa iniziale non è molto grandangolare.

Non avendo trovato dati ufficiali relativi al campo visivo lineare (in metri), ho deciso di effettuare un test osservativo sulle stelle cercando di valutare l’ampiezza in gradi separando due astri posti ai bordi estremi del campo. Da questa prova posso dire che il campo inizia a risultare visivamente ampio e godibile intorno ai 40x.

La lente di campo dell’oculare misura circa 24 mm di diametro.
Non essendo dotato di un treno ottico particolarmente complesso, l’oculare è molto compatto: il diametro del barilotto non supera infatti i 54 mm, rendendolo comodo anche con il paraluce estratto.

Il paraluce è estraibile tramite un sistema a click-stop: i click non sono molto netti, ma comunque percepibili. La gabbia mi è sembrata in metallo, anche se non posso escludere che sia un materiale plastico molto solido.

Ho eseguito una misurazione con calibro digitale per stimare l’estrazione pupillare, misurando dalla lente di campo al bordo del paraluce estratto. Considerando anche il sottile strato in silicone (che ho anteposto per proteggere la lente), il valore ottenuto è di circa 16 mm.
Consiglio comunque ai portatori di occhiali di verificare sul campo la reale comodità d’uso, poiché lo spazio disponibile potrebbe non essere sufficiente per tutti.

FIG.4 – L’oculare zoom fornisce poco campo a bassi ingrandimenti, ma è molto compatto e leggero

PRISMI

La pupilla di uscita si è rivelata circolare a tutti gli ingrandimenti. Non ho notato cadute di luce evidenti ai bordi. Il diaframma di campo, osservato mettendo a fuoco all’infinito, non risulta perfettamente netto, ma nemmeno sfocato in modo marcato.

Per quanto riguarda i riflessi interni, non se ne notano molti. Solo ai massimi ingrandimenti, talvolta, si osserva una leggera riflessione alle ore 11 e ore 17, probabilmente in corrispondenza di superfici dei prismi.

 

RIVESTIMENTI OTTICI

Tecnosky dichiara la presenza di un rivestimento ottico fully multi-coated, il che significa che tutte le superfici delle lenti lungo il percorso ottico (incluso l’oculare zoom) sono multi trattate per migliorare la trasmissione della luce e ridurre riflessi e aberrazioni.

Il trattamento si manifesta visivamente con una piacevole tonalità verdognola quando osservato in luce obliqua.

Ho voluto testare le prestazioni dei trattamenti con il mio solito test di riflessione, confrontando l’Ibis con il mio Zeiss Diascope FL85. Lo spotting scope Ibis si è dimostrato solo leggermente inferiore, restituendo un’immagine del mio volto specchiato con un 10-15% in più di dettaglio rispetto all’ex Top di Gamma. Si tratta di un risultato molto positivo, considerando la fascia di prezzo.

Anche il trattamento sulle lenti dell’oculare appare della stessa tipologia, segno di una uniformità costruttiva su tutto il sistema ottico.

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FIG.5 – Il telescopio IBIS durante il test pratico sul campo che ho effettuato anche presso la Riserva Regionale Naturale Palude Brabbia

ABERRAZIONI CROMATICHE

Aberrazione cromatica al centro del campo

Uno spotting scope dotato di obiettivi a bassa dispersione e venduto in offerta a circa 550 euro sembra quasi incredibile. Proprio per questo è doverosa una premessa: ovviamente l’Ibis Matt non può offrire le prestazioni ottiche nel contenimento dell’aberrazione cromatica paragonabili a quelle di un telescopio alla fluorite di pari diametro.

Con ogni probabilità, è stato utilizzato un vetro ED (Extra-low Dispersion) di qualità intermedia (H-FK61 ?) che tuttavia nell’uso naturalistico risulta molto efficace, mentre nell’ambito astronomico – dove si tende a spingere gli strumenti a ingrandimenti ben oltre i 200x – potrebbero emergere più facilmente le sue limitazioni.

Detto ciò, nelle osservazioni a bassi ingrandimenti, l’aberrazione cromatica in asse è praticamente invisibile, anche su soggetti ad alto contrasto come il mio gazebo bianco in giardino.

A partire da circa 40x–50x, su soggetti molto contrastati, può comparire una lievissima aberrazione cromatica. Tuttavia, la considero irrilevante, anche perché in queste condizioni la messa a fuoco risulta un po’ più critica: si ha la sensazione di aver raggiunto il fuoco perfetto, ma con una piccola rifinitura si ottiene un miglioramento evidente del cromatismo residuo. In alcune condizioni di luce favorevole, anche agli alti ingrandimenti non ho riscontrato aberrazione cromatica visibile al centro del campo, nemmeno sulla sfera metallica del gazebo.

Si tratta, a mio parere, di un risultato eccellente per uno strumento in questa fascia di prezzo.

Cromatismo laterale

Probabilmente grazie alla struttura semplice dell’oculare zoom, che non offre un ampio campo visivo, posso affermare che il cromatismo laterale è praticamente assente. Poco campo, sì, ma decisamente ben corretto.

ABERRAZIONI GEOMETRICHE

Curvatura di campo

Anche la curvatura di campo è praticamente inesistente, molto probabilmente perché lo spotting scope inquadra un campo piuttosto ristretto e l’ottica impiega un numero limitato di elementi. Sia a bassi che ad alti ingrandimenti, la definizione al centro del campo è identica a quella ai bordi, segno di una ottima planarità del campo.

Distorsione angolare

Ho riscontrato una leggera distorsione angolare a cuscinetto verso i bordi del campo, che si manifesta a partire da circa l’80% del raggio dal centro. Si tratta comunque di un fenomeno contenuto, non tale da compromettere l’esperienza visiva.

FIG.6 – Un telescopio angolato a 45° si presta molto bene alle osservazione dei rapaci in volo

Altre aberrazioni (uso astronomico)

Approfittando di una serata particolarmente limpida a fine maggio, ho potuto verificare il comportamento delle aberrazioni geometriche al bordo osservando stelle di prima, seconda e terza magnitudine, per poi effettuare una “passeggiata” tra le costellazioni, osservando la resa globale su tutto il campo visivo.

Questo è il risultato ottenuto.

Binocolo CM (campo massima nitidezza) CU (campo ancora utilizzabile) CI (campo inutilizzabile
20X 90 5 5
60x 90 5 5

TEST CON USAF CHART A 35 METRI

Il test con USAF resolution chart è stato effettuato in tre momenti differenti della giornata, in modo da limitare gli effetti della turbolenza atmosferica, specialmente nelle ore centrali, che in questo periodo sono caratterizzate da temperature molto elevate.

A bassi ingrandimenti, sono riuscito a percepire chiaramente il numero 2 della tabella laterale destra, con righe verticali e orizzontali ben distinte. A 60x, ho potuto risolvere il numero 2 della tabella interna e intravedere, a tratti, il numero 3.

Anche in questo test ho riscontrato un buon contenimento del cromatismo residuo, con la sola comparsa di lievi aloni verdi e violacei intorno alle righe a bassi ingrandimenti. La tonalità dei bianchi si conferma lievemente calda, e nel complesso la qualità della lavorazione ottica realizzata dall’azienda giapponese che produce l’Ibis Math si è confermata molto buona anche in questo ambito.

FIG.7 – Il risultato osservando la USAF CHART da 35 metri di distanza

RIFLESSI E IMMAGINI FANTASMA

Nel progettare sistemi ottici grandangolari, uno dei problemi da affrontare è sempre quello della luce diffusa e delle immagini fantasma: più ampio è il campo visivo, maggiore sarà la difficoltà nel controllare riflessi e infiltrazioni luminose.

In questo caso, l’Ibis Matt, grazie al suo oculare zoom a campo relativamente contenuto, riesce a minimizzare questi effetti, il che si traduce in una buona resa anche in presenza di luce laterale. Questo è un vantaggio concreto per l’osservazione diurna, specie in ambienti soleggiati o riflettenti.

La mia prova classica, che consiste nell’inquadrare un faretto LED di notte, ha messo in evidenza che…

PROVA SUL CAMPO

Birdwatching

Durante le sessioni di birdwatching, ho apprezzato soprattutto la qualità ottica generale di questo spotting scope. La cura costruttiva tipicamente giapponese si percepisce, e sebbene il campo visivo fornito dallo zoom non sia grandangolare, a ingrandimenti medio-bassi le immagini risultano nitide, con buon contrasto.

La resa cromatica è leggermente calda, ma i colori sono fedeli e la luminosità più che soddisfacente.

Non avendolo testato per mesi come farebbe un possessore abituale, le mie considerazioni su impermeabilità e robustezza sono necessariamente limitate. Tuttavia, l’attenzione ai dettagli, come la qualità dell’armatura e la baionetta d’attacco, mi porta a credere che possa tranquillamente essere uno strumento definitivo per il birdwatcher che non ha bisogno del top di gamma, ma vuole solidità e qualità ottica.

Va detto che il campo visivo a 20x è piuttosto stretto, quindi non consente l’osservazione ampia di stormi o delle grandi migrazioni, come invece è possibile fare con strumenti di fascia altissima (che però costano anche 5–6 volte di più).

La messa a fuoco si è rivelata piuttosto lunga per i “capannisti”, ovvero per chi osserva da capanni e deve passare rapidamente da soggetti molto (ad esempio a 4-5 metri) a soggetti leggermente piu’ distanti (10 metri). In questi casi, il sistema richiede circa un giro e mezzo completo per la regolazione, rendendolo più adatto a chi osserva da distanze medio-lunghe, come appassionati di rapaci o uccelli in ambienti aperti.

FIG.8 – Ho apprezzato molto la resa ottica di questo telescopio da osservazione, soprattutto il contenimento dell’aberrazione cromatica, la nitidezza e il contrasto

Nella mia videorecensione mostro anche alcune riprese in digiscoping dell’ avifauna, effettuate collegando l’iPhone XR all’oculare. Va ricordato che il cromatismo residuo appare più evidente in foto e video, perché i sensori degli smartphone sono più sensibili all’aberrazione cromatica rispetto all’occhio umano.

Osservazione del paesaggio

Durante l’osservazione paesaggistica, ho preferito utilizzare ingrandimenti medio-alti, poiché in questa fascia l’apparenza del campo risulta più naturale e piacevolmente grandangolare. Anche in questo tipo di uso, l’Ibis Matt si è comportato ottimamente, offrendo nitidezza, buon contrasto e una resa cromatica equilibrata, in linea con quanto ci si aspetta in questa fascia di prezzo.

Osservazione crepuscolare

La filosofia del “less is more” trova conferma anche in questo strumento: un treno ottico meno complesso, a parità di trattamento antiriflesso, può garantire maggior luminosità e trasmissione.

In effetti, questo spotting scope – pur essendo dotato di un oculare zoom di fascia media – si è dimostrato competitivo anche in condizioni di luce scarsa, tenendo testa a strumenti ben più costosi (tra i 700 e gli 800 euro).

Le immagini crepuscolari, seppur con un campo un po’ stretto, sono risultate brillanti, nitide e contrastate, tanto che mi sento di consigliarlo come scelta entry-level per naturalisti e operatori di censimenti faunistici che si occupano di osservazioni crepuscolari di volpi, cinghiali, caprioli e cervi, ma non possono investire cifre troppo elevate.

FIG.9 – Il diametro di 80 mm è abbastanza universale e consente sia osservazioni diurne, sia crepuscolari

 

Osservazione al campo da tiro

Avendo già ribadito che non possiede un campo di vista molto ampio ma che è nitido e contrastato anche ad alti ingrandimenti, perchè non usarlo per vedere i fori sui vostri bersagli preferiti? Penso si possa usare tranquillamente sino a 300 metri nelle condizioni ottimali anche con un .223. Personalmente l’ho usato una volta sola al campo da tiro sino a 200 metri. Poca spesa, tanta resa.

 

Osservazione astronomica

Pur non essendo un prodotto pensato per l’osservazione astronomica, da appassionato astrofilo ho voluto testare lo spotting scope Ibis Matt anche in questo ambito, osservando sia il cielo stellato, sia la Luna e il pianeta Giove, quest’ultimo visibile nel periodo appena successivo al tramonto.

Per quanto riguarda la Luna, come mostrato anche nel video, le immagini a 60x si sono rivelate molto nitide e dettagliate, con contrasto elevato. Solo al bordo dell’immagine si inizia a notare un lieve cromatismo residuo, assolutamente tollerabile.

Su Giove, sempre a elevati ingrandimenti, si percepisce un’aberrazione cromatica minima, che attribuisco più che altro alla bassa altezza del pianeta sull’orizzonte e alla conseguente presenza di un maggiore spessore atmosferico lungo la linea di vista.

Nell’osservazione stellare, come già accennato nella sezione ottica, il campo non è perfettamente piatto, e le stelle ai bordi mostrano un leggero astigmatismo. Tuttavia, la nitidezza al centro è sorprendente, e la puntiformità stellare è da strumento ben superiore alla fascia di prezzo.

Ho anche eseguito, per puro divertimento, uno Star Test, pur sapendo che non è prassi comune su spotting scope, vista la presenza di O-ring e tenute a pressione che rendono meno precisi i riscontri rispetto a rifrattori apocromatici più costosi. Con mia sorpresa, alle massime potenze dello zoom si notava una buona corrispondenza tra immagine in messa a fuoco e fuori fuoco, con solo una minima presenza di aberrazione sferica e cromatismo residuo sul bordo esterno degli anelli di diffrazione.

Nel complesso, il contenimento delle aberrazioni è notevole per uno strumento in questa fascia di prezzo.

FIG.10 – A questa cifra, secondo me, è una vera occasione

PREGI E DIFETTI

Pregi

  • Ottimo rapporto qualità-prezzo.

  • Buon contenimento dell’aberrazione cromatica anche a ingrandimenti medi e alti.

  • Immagini nitide e molto contrastate.

  • Campo di vista ben definito fino al bordo.

  • Sistema di messa a fuoco preciso.

  • Custodia da campo inclusa di serie.

Difetti

  • Campo di vista non grandangolare a basse e medie potenze.

  • Presenza di maggiore aberrazione cromatica a ingrandimenti medio-alti rispetto ai modelli top di gamma, cosa peraltro naturale in questa fascia di prezzo.

FIG.10 – Un marchio che – gamma di binocoli compresa- si sta dimostrando molto conveniente per tutti gli appassionati 

IN SINTESI

Permettetemi una lieve frecciatina: se questo spotting scope fosse dotato di un rivestimento in gomma più personalizzato e venisse proposto sotto brand più noti nel settore del tiro, come ad esempio Leupold, Blaser, Sig Sauer o Burris, sarebbe senz’altro venduto al doppio del prezzo.

Si tratta di uno strumento con un eccellente rapporto prezzo-prestazioni che, rispetto ai prodotti cinesi acromatici, offre maggiore nitidezza e contrasto. Il contenimento del cromatismo è ottimale, e il range di ingrandimenti è totalmente sfruttabile.

L’unico vero limite è il campo di vista un po’ stretto a basse e medie potenze, altrimenti sarebbe una valida alternativa anche per cannocchiali di costo doppio. Da segnalare come valore aggiunto la custodia da campo fornita, che in molti prodotti blasonati costa più della metà del prezzo di questo spotting scope.

Personalmente non disdegnerei l’opzione di un oculare a ingrandimento fisso aggiuntivo, magari un 30x, disponibile a parte.

PREZZO E GARANZIA

Il prezzo consigliato nel mese di giugno da Tecnosky è di 549 euro, rispetto ai 599 euro del prezzo ufficiale. Il telescopio da osservazione Ibis Matte 20-60x80i è acquistabile sullo shop ufficiale di Tecnosky oppure sul sito ufficiale di RPOptix.

RINGRAZIAMENTI

Ringrazio come sempre Giuliano Monti di Tecnosky per aver fornito l’esemplare oggetto di questo test e per avermi lasciato completa libertà nel riportare le mie impressioni personali e pratiche sul campo.

 

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