Recensione del binocolo Oberwerk SE ED 10×42 . Birdwatching di qualità, spendendo 279 euro

PREMESSA

Il binocolo 10×42 è per antonomasia lo strumento preferito dai birdwatcher, perché rappresenta un perfetto mix tra gli ingrandimenti massimi sfruttabili a mano libera, la luminosità e il campo visivo. Per questo motivo, molti appassionati di vecchie data  ricorderanno la presenza di un 10×42 SE di produzione giapponese che per anni è stato tra i binocoli da birdwatching più venduti al mondo.

Attualmente, per chi non ha la possibilità di investire cifre elevate per un binocolo al top della gamma, Oberwerk fornisce il 10×42 SE ED. Questo modello, rispetto al binocolo giapponese, offre obiettivi  a bassa dispersione (ED) a un prezzo veramente allettante. Mi è stato gentilmente fornito da Oberwerk Europe, che per il mese di agosto 2024 suggerisce un prezzo al pubblico di 279 euro IVA inclusa. Come sempre, l’ho sottoposto a test impegnativi in diversi ambiti di osservazione.

All’interno di questo articolo e della video recensione, esplorerò i suoi pregi e i difetti.

 

 

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DATI TECNICI DICHIARATI DALLA CASA MADRE

 

Modello 10×42 SE ED
Peso 0,9 kg
Dimensioni 15 x 16 x 5 cm
Campo di vista 6,5° C
Estrazione pupillare 15 mm
Pupilla di uscita 4,2 mm
Distanza interpupillare 56 mm – 76 mm
Messa a fuoco minima 4 m
Obiettivi ED (Extra-low Dispersion)
Distributore ufficiale Oberwerk Europe
Prezzo (agosto 2024) 279 €

ACCESSORI IN DOTAZIONE

Il binocolo  è spedito all’interno di una scatola nera un po’ anonima, sulla quale è presente un’etichetta con il marchio Oberwerk e il formato dello strumento. All’interno troverete una borsa in cordura antigraffio e impermeabile di colore verde, una cinghia per sostenere la borsa, una tracolla morbida in neoprene, una copertura per proteggere entrambi gli oculari, due tappi copri-obiettivi (senza sistema di fissaggio di sicurezza), un panno per la pulizia delle ottiche e un piccolo foglio con le istruzioni d’uso.

Come sempre, né nell’articolo né nel video vedrete gli accessori montati, perché le aziende mi inviano sempre prodotti nuovi e cerco di preservare almeno gli accessori dall’utilizzo pratico sul campo.

FIG.1 – La dotazione di serie fornita da Oberwerk

ACCESSORI OPZIONALI

Oberwerk non dispone di accessori specifici per questo binocolo, tuttavia, è disponibile una ampia gamma di cavalletti sia sul sito Oberwerk sia su quello dell’importatore RP Optix. Su quest’ultimo, a mio avviso, potreste acquistare anche il supporto Ibis Optics per il fissaggio del binocolo alle piastre fotografiche, qualora aveste la necessità di utilizzarlo per un periodo di tempo prolungato.

 

Formati disponibili

 

La serie SE ED comprende tre formati: l’8×32 ideale per l’osservazione del paesaggio, il 12×50, molto interessante per gli appassionati di astronomia, e il 10×42, che secondo me rappresenta il giusto compromesso tra i due formati, oltre a essere prediletto dai birdwatcher. Entrambi i modelli sono stati recensiti su questo sito.

MECCANICA E SISTEMA A FUOCO

Come ho già avuto modo di presentarvi nelle recensioni degli altri formati e come potrete vedere dalle immagini allegate, questo binocolo ha un design classico con prismi di Porro. Rispetto alle versioni 8×32 e 12×50, si colloca esattamente a metà strada in termini di dimensioni e peso. La mia bilancia elettronica ha stimato un peso di 890 grammi senza i tappi. Tra i tre formati, questo è il mio preferito, in quanto, essendo più pesante dell’8×32, si impugna con maggiore stabilità e minori vibrazioni. Al contempo, essendo meno ingombrante del 12×50, può essere sostenuto a mano libera in tutta tranquillità.

FIG.2 – Il binocolo presso l’hotspot di Germignaga, famoso tra i birdwarcher lombardi e ticinesi

Il suo peso è leggermente sbilanciato verso gli oculari, il che contribuisce a migliorare ulteriormente la stabilità durante l’uso prolungato. Il binocolo è protetto per la quasi totalità del suo scafo in lega di magnesio da un’armatura di colore verde militare con finitura a buccia d’arancia, che fornisce un ottimo grip, ottimizzato da alcuni spessori nelle parti laterali. Come anticipato, è possibile fissarlo su un cavalletto fotografico grazie alla filettatura da 1/4 di pollice disponibile sotto un tappo protettivo composto da policarbonato. Nella parte anteriore, lateralmente agli oculari, sono presenti due asole incastonate nello scafo per consentire il fissaggio della tracolla.

Il sistema di messa a fuoco è affidato a una grande manopola di 32×29,54 mm, protetta da una gomma zigrinata che migliora la presa. Grazie alle sue dimensioni, la manopola può essere utilizzata comodamente anche con guanti invernali o guanti da tiro.

Modello

Peso

Dimensioni (chiuso)

Oberwerk SE ED 10×42 890 g 15 x 16 x 5 cm

 

Un altro pregio di questo binocolo è la meccanica del carrello di traslazione degli oculari, noto anche come “archetto”. Questo componente flette poco rispetto a prodotti nella fascia di prezzo tra 100 e 200 euro, risultando molto robusto. Tra la minima e la massima distanza di traslazione degli oculari, non ho notato evidenti differenze o problemi di scollimazione, sebbene il punto di messa a fuoco cambi naturalmente.

La distanza minima di messa a fuoco che ho misurato, con la mia visione, è di circa tre metri e mezzo. Da questa distanza, è necessario ruotare la manopola in senso antiorario quasi un giro completo per raggiungere l’infinito. Inquadrando un oggetto a 10 metri di distanza, basta invece ruotare la manopola di circa un quarto di giro per mettere a fuoco all’infinito.

La regolazione diottrica è affidata a una piccola ghiera zigrinata da 5 mm x 46 mm, che non è dotata di blocco di sicurezza. La sua rotazione è fluida, così come quella della manopola di messa a fuoco. Dovrete quindi prestare attenzione a eventuali spostamenti accidentali durante l’utilizzo sul campo. Non sono presenti ghiere con numeri di riferimento, ma il classico formato con segni “+ 0 – ” per indicare la regolazione.

Modello

Distanza minima di messa a fuoco

Senso di rotazione

Raggiungimento dell’infinito dalla distanza minima

Oberwerk SE ED 10×42

3.45

anti-orario

370°

 

OTTICA

Obiettivi

Un punto a favore di questo modello rispetto ad altri prodotti concorrenti nella stessa fascia di prezzo è la presenza di obiettivi in vetro FK-61 ED. Si tratta di un vetro a bassa dispersione che, nell’utilizzo pratico sul campo, elimina molto bene l’aberrazione cromatica. Le immagini presentano una tonalità dei bianchi leggermente calda, ma offrono una buona nitidezza e un contrasto ottimale, soprattutto al centro del campo visivo.

L’impiego di vetri ED (Extra-low Dispersion) riduce l’aberrazione cromatica, permettendo di ottenere immagini più chiare e definite. Tuttavia, è fondamentale ricordare che la qualità ottica complessiva di un binocolo o di un telescopio non dipende solo dai materiali utilizzati, ma anche dal design ottico, dalla precisione nella lavorazione e dalla qualità dei rivestimenti antiriflesso applicati.

FIG.3 – Un primo piano sugli obiettivi ED da 42 mm di diametro

Nel caso specifico, come discusso nel paragrafo dedicato alle aberrazioni cromatiche, l’uso dei vetri FK-61 ED ha permesso di ottenere immagini particolarmente nitide e contrastate, con un eccellente contenimento dell’aberrazione cromatica. In passato, ottenere tale qualità visiva in queste fasce di prezzo era praticamente impensabile. Inoltre, ho apprezzato molto l’incassamento della cella obiettivo nel tubo ottico, che funge da paraluce. Questa caratteristica non solo protegge l’obiettivo da graffi e urti, ma contribuisce anche a migliorare il controllo della luce diffusa.

Per i piu’ tecnici posso confermare che questo vetro ED cinese ha un numero di ABBE pari a  81.6 − ed è molto simile al vetro  FPL-51.

 


Oculari

Un’altra miglioria rispetto al modello giapponese di cui ho parlato nella premessa, ormai fuori produzione, è il maggior campo visivo. Di fatto, l’Oberwerk 10×42 SE ED presenta un campo visivo angolare di 6,5 gradi, che con la formula classica comporta un campo apparente di 65°. Poiché personalmente definisco grandangolari i binocoli con un campo apparente superiore ai 60 gradi, posso confermare che anche questo binocolo può essere inserito nelle recensioni di Binomania tra i binocoli grandangolari.

La lente di campo ha un diametro di circa 21 mm, mentre l’oculare, compreso di paraluce, ha un diametro di  45 mm. La distanza tra gli oculari alla mia distanza inter-pupillare standard è di circa 18 mm. Personalmente riesco a utilizzare il binocolo con i paraluce sollevati, ma consiglio di verificare il comfort osservativo per chi ha una distanza interpupillare inferiore ai 66 mm.

Oberwerk dichiara una estrazione pupillare di 15 mm. Non avendo a disposizione strumenti ottici complessi, ho semplicemente misurato la distanza che intercorre tra la lente di campo e il bordo sollevato dell’oculare, ottenendo  13,9 mm. Per i portatori di occhiali, il comfort osservativo può variare in base alla conformazione del viso e allo spessore degli occhiali, quindi, se possibile, consiglio di provare il binocolo prima dell’acquisto.

Per quanto riguarda i paraluce, che hanno una struttura metallica, li avrei preferiti più morbidi, poiché lo spessore intorno alla ghiera non è molto spesso. Si estraggono tramite rotazione senza stop prefissati.

FIG.4- Gli oculari presentano un trattamenti anti-riflesso differente rispetto a quelli degli obiettivi frontali

Modello

Diametro lente di campo

Diametro barilotto

Distanza tra gli oculari con una distanza di 66 mm

Oberwerk SE ED 10×42

22 mm 45 mm  18 mm

 

Prismi

Come anticipato, il binocolo utilizza prismi di Porro in vetro BAK-4. Si percepisce un leggero effetto di vignettatura ai bordi osservando il cielo illuminato e un field stop abbastanza netto, con un piccolo anello verde ai margini. Analizzando la pupilla di uscita e confrontandola con quella di binocoli di fascia di prezzo decisamente superiore, non posso lamentarmi della quantità di luce diffusa intorno ad essa.

Trattamento anti-riflesso

 Questo binocolo è stato ottimizzato con un trattamento multistrato a banda larga su ogni superficie ottica. La colorazione degli obiettivi è di un violaceo rubino, mentre quella del trattamento applicato sugli oculari è di colore verde. Ho effettuato vari test e posso confermare che si tratta di uno dei migliori trattamenti antiriflesso che ho saggiato in questa fascia di prezzo.

ABERRAZIONI CROMATICHE E GEOMETRICHE

 

Aberrazione cromatica al centro del campo

La presenza dei vetri a bassa dispersione FK-61 ED consente di ottenere un ottimo contenimento dell’aberrazione cromatica al centro del campo, anche sottoponendo il binocolo a test severi, come la prova del gazebo bianco, l’osservazione di rapaci in controluce, il bordo lunare e gli aerei in controluce. Confermo ancora una volta che, in questa fascia di prezzo, la serie SE ED spicca per l’uso di questi vetri. Attualmente, è il miglior binocolo con prismi di Porro sotto i 300 euro che utilizza obiettivi a bassa dispersione.

Cromatismo laterale

L’aberrazione cromatica laterale inizia a essere visibile spostandosi verso il bordo e diventa evidente già intorno al 50% del campo, aumentando l’intensità man mano che ci si allontana dal centro, sebbene senza mai diventare troppo invasiva. Si manifesta, ad esempio, sui bordi del gazebo come un lieve alone verde-violaceo, ma risulta inferiore durante le comuni osservazioni naturalistiche.

Vorrei confermare ancora una volta che la percezione del cromatismo residuo può essere abbastanza variabile e dipendere dalle condizioni fisiologiche individuali. Inoltre, raramente utilizzerete un binocolo per osservare dettagli molto contrastati come quelli descritti. In linea generale, il binocolo ha mostrato prestazioni in linea con prodotti di alta qualità, nonostante questa caratteristica.

Curvatura di campo

Il binocolo non utilizza elementi asferici all’interno degli oculari, quindi non possiede un campo di vista completamente piatto. Tuttavia, le immagini risultano abbastanza gradevoli anche ai bordi estremi del campo. Ad esempio, inquadrando un foglio A4 a 1050 metri, che utilizzo per i miei test in alta risoluzione, posso ancora percepire la forma del foglio anche agli estremi bordi. Inoltre, durante l’uso diurno,focheggiando leggermente al bordo, si può notare un miglioramento, il che evidenzia quanto il degrado minimo sia in parte dovuto alla mera curvatura di campo. Nelle condizioni normali di utilizzo e attraverso la propria compensazione visiva soggettiva, posso confermare di avere apprezzato la totalità del campo, sebbene ai bordi non sia perfetto come nei migliori modelli top di gamma.

Distorsione angolare

Ho notato la presenza di distorsione angolare a cuscinetto a partire da circa il 70% dal centro del campo, con una percentuale approssimativa di circa il 5%. Come ormai risaputo, sono poco sensibile all’effetto “palla rotolante”. Per i giovani appassionati, consiglio di leggere il glossario di Birdwatching per comprendere meglio cosa significhi effetto “palla rotolante”. Vi posso solo confermare che, dopo una recente osservazione con un 8×32 SE ED di un amico, ho trovato il 10×42 più piacevole da utilizzare nel panning, ossia durante  l’osservazione panoramica da destra a sinistra.

Altre aberrazioni

Nella osservazione astronomica si nota la presenza della coma e dell’astigmatismo ai bordi del campo. Non è un binocolo ottimizzato principalmente per le osservazione di campo, ma quasi 6° sono costellati da stelline finissime, con una corretta percezione dei colori.

 

Binocolo

Campo di massima nitidezza (CN)

Campo ancora utilizzabile (CU)

Campo inutilizzabile (CI)

Puntiformità stellare inficiata da

Oberwerk 10×42 SE ED

80%

10%

10%

 Coma e astigmatismo

 

TEST CON USAF CHART A 35 METRI

Come sempre, ho effettuato il test con la USAF Chart in tre momenti distinti della giornata: al mattino presto, alle 12:00 e al crepuscolo. I risultati rappresentano, come sempre, una media di quanto effettuato. Ricordo ai lettori che si tratta di un test prettamente soggettivo, che dipende dalla mia capacità visiva e dalle condizioni psicofisiche, ma ritengo sia abbastanza utile, soprattutto per me, per verificare eventuali differenze con altri prodotti.

FIG.5 – Il risultato del testo con la USAF CHART

A dieci ingrandimenti, ho percepito chiaramente il numero 2 con le righe orizzontali e verticali. Il contenimento del residuo cromatico al centro del campo era ottimo, simile a quello di prodotti top di gamma di prezzo decisamente superiore. Si notava solo la presenza di un po’ di cromatismo residuo verde-blu-giallognolo, soprattutto analizzando la parte esterna della carta e un contrasto inferiore. Ho poi utilizzato un moltiplicatore di ZEISS  Victory Mono 3×12 T* per forzare l’ingrandimento fino a 30x. In questa condizione, ho notato un evidente calo di nitidezza e l’immagine era leggermente offuscata. Ricordo che non è possibile creare un innesto meccanico come tra una reflex e un teleobiettivo; quindi, in questo caso, sono riuscito a incastrare leggermente lo scafo ottico del moltiplicatore Zeiss per pochi millimetri dentro il paraluce. Successivamente, ho affinato la messa a fuoco nel miglior modo possibile e posso confermare di aver distinto il numero 5 e, a tratti, la differenza tra le righe verticali e orizzontali. Questo fattore era più o meno evidente in base alle condizioni di turbolenza atmosferica. Le prestazioni migliori sono state raggiunte al mattino presto e al pomeriggio inoltrato. È ovvio che questo genere di test risenta anche delle condizioni atmosferiche e della stagione in cui vengono eseguiti.

PROVA SUL CAMPO

Birdwatching

Fino a qualche anno fa, per le osservazioni naturalistiche in questa fascia di prezzo, era lecito aspettarsi immagini con aberrazione cromatica,  contrasto basso e colori sfalsati, soprattutto nell’osservazione del piumaggio. Devo confermare che l’Oberwerk 10×42 SE ED si conferma, secondo me, come uno dei migliori binocoli disponibili per il birdwatching, quando si richiede un ottimo contenimento del cromatismo residuo a poco prezzo. È infatti possibile osservare, nella quasi totalità delle condizioni di illuminazione, sagome di rapaci anche in alta quota e in controluce, con un buon contenimento del cromatismo residuo.

Come potrete vedere, ho effettuato osservazioni anche presso l’hotspot di Germignaga, purtroppo in condizioni di illuminazione molto difficili. Tenete conto del fatto che, ogni volta che vi mostro una clip naturalistica, sono obbligato ad appoggiare a mano libera l’obiettivo della mia mirrorless quattro terzi all’oculare, sfruttando il sistema di stabilizzazione Olympus. Tuttavia, vi posso confermare che, in una giornata con forte controluce e un cielo abbastanza grigio, non sono riuscito a notare al centro del campo cromatismo residuo su aironi bianchi, aironi cenerini, gabbiani e altri uccelli.

Al centro del campo, l’Oberwerk fornisce un’immagine con correzione cromatica molto simile a quella di binocoli di fascia alta. La principale differenza è  un contrasto di poco inferiore e la presenza di un po’ di luce diffusa ai bordi in alcune condizioni di illuminazione, un fenomeno non percepibile nei prodotti top di gamma che costano duemila euro. Tuttavia, non c’è nulla di cui lamentarsi. Il 10×42 offre un ottimo compromesso tra l’uso del 12×50 su cavalletto e l’8×32 a mano libera. Anche la pupilla di uscita è abbastanza luminosa, consentendo osservazioni in controluce per esaminare, ad esempio, la struttura delle remiganti delle aquile o per osservare uccelli acquatici come il tarabuso, che solitamente si nascondono nei canneti.

Personalmente, ho apprezzato anche l’uso del binocolo su treppiede fotografico. La buona gestione della aberrazione cromatica insieme all’ampio campo apparente, mi hanno permesso di ammirare alcune interessanti scene naturalistiche.

Osservazione del paesaggio

Seppure io prediliga binocoli da ingrandimento inferiore  e molto grandangolari per osservare il paesaggio   ammirando ad esempio le barche sul lago maggiore o il profilo delle Alpi devo confermare che il 10×42 è facilmente sfruttabile a mano libera. Laddove il 12 x 50 mostrava più dettagli , grazie ai maggiori ingrandimenti  e al diametro questo 10×2 fornisce comunque un’ottima rappresentazione del paesaggio.  Il campo di vista è quasi totalmente piatto e la sua grandangolarità è un punto a favore. Anche l’utilizzo di vetri FK-61 ED vi consentiranno ad esempio  di ammirare paesaggi innevati con una buona correzione del cromatismo residuo soprattutto al centro del campo

FIG.6 – L’ergonomia è ottima, con prese sicure anche con le mani sudate o i guanti

Osservazione crepuscolare

Non raggiunge la luminosità di un binocolo Top di Gamma 10×42 con prismi a tetto dal costo di 2000 €, tuttavia, grazie alla presenza di prismi di Porro, che hanno uno schema ottico più semplice e quindi minori passaggi aria-vetro, e all’ottimo trattamento multistrato a banda larga, posso confermare che questo formato si rivela ancora più versatile e godibile tra i tre presenti nel catalogo. La pupilla di uscita di 4,2 mm vi consentirà infatti di osservare piacevoli scene naturalistiche anche al crepuscolo, senza poter essere paragonato ai migliori 10×42 presenti sul mercato, che offrono un miglior abbattimento della luce diffusa in situazioni critiche, come ad esempio con il sole appena tramontato, osservando scene con un po’ di foschia e luce diffusa.

Osservazione astronomica

Per quanto riguarda l’osservazione astronomica, se avessi avuto modo di comparare il 10×42 con il 12×50, avrei sicuramente preferito il 12×50 per l’uso con il treppiede o almeno appoggiato su una sdraio. I 10×42 non raggiungono le prestazioni di un classico binocolo astronomico 10×50, ma forniscono comunque una buona percezione dei campi stellari. Il campo visivo di 6,5 gradi è quasi totalmente sfruttabile, anche se verso il 20% dal centro iniziano a emergere coma e un po’ di astigmatismo. Al centro del campo, le immagini delle stelle sono molto nitide e contrastate, e anche le stelle più luminose beneficiano dell’ottimo contenimento del cromatismo residuo offerto dai vetri FK-61 ED. Lo stesso vale per l’osservazione della Luna, che mostra pochi dettagli, ma è importante ricordare che stiamo parlando di un 10×42.

FIG.7 – Il sottoscritto durante il test presso il monte Settetermini

Comparativa tra formati simili e prezzi differenti 279 euro vs 2069 euro

La comparativa tra il Canon 10×42 e l’Oberwerk 10×42 SE ED è un po’ atipica e poco rilevante a causa della differenza di prezzo, con il Canon che costa ufficialmente 2069, mentre l’Oberwerk ne costa 279 €. Tuttavia, avendo entrambi i binocoli a disposizione, ritengo utile presentarvi questa comparativa.

  Il Canon fornisce un contrasto leggermente più elevato, che può essere attribuito  “in parte” a una luminosità inferiore dell’immagine, risultando pero’ un 20% più nitido. Il residuo cromatico è praticamente simile tra i due. Il Canon fornisce un campo totalmente piatto fino ai bordi, mentre l’Oberwerk mostra una perdita di dettagli e bordi a partire da circa il 75-80% del campo. Nella osservazione astronomica, il Canon eccelle per  il campo completamente piatto, che mostra stelle puntiformi fino ai bordi, mentre l’Oberwerk 10×42 SE ED rivela coma e astigmatismo già a partire dal 75-80% del campo. L’Oberwerk non è progettato espressamente per l’osservazione astronomica, ma ha dimostrato di essere molto valido per osservare galassie e altri elementi luminosi. In sintesi, il Canon 10×42 IS L WP resta uno dei migliori binocoli disponibili sul mercato, ma l’Oberwerk puo’  essere una scelta eccellente nella sua fascia di prezzo.

 

FIG.8 – Oberwerk 10×42 SE ED a sinistra e Canon 10×42 L IS WP

PREGI E DIFETTI

Pregi:

  • Ottimo rapporto prezzo-prestazioni
  • Obiettivi FK-61 ED
  • Campo visivo grandangolare
  • Robustezza e impermeabilizzazione
  • Meccanica del carrello ottimale
  • Buona resa dei colori
  • Contenimento dell’aberrazione cromatica

Difetti:

  • Da verificare il confort per chi ha una distanza interpupillare Inferiore a 66 mm
  • Luce diffusa nelle condizioni critiche
FIG.9- Attualmente la serie SE ED della Oberwerk è la migliore tra i prismi di Porro sotto i 300 euro

IN SINTESI

Dopo aver testato tutta la serie Oberwerk SE ED, posso confermare che il binocolo 10×42 SE ED si distingue come uno dei migliori nella sua fascia di prezzo. Questo modello, dotato di prismi di porro e vetri FK-61 ED, offre una qualità ottica eccellente, con un contenimento dell’aberrazione cromatica che si avvicina a quello dei binocoli di fascia alta. Al centro del campo, la correzione cromatica è particolarmente efficace, mentre ai bordi si nota solo un leggero cromatismo residuo, che non risulta eccessivamente invasivo.

Una delle caratteristiche più apprezzabili di questo binocolo è la tridimensionalità che i prismi di Porro conferiscono, rendendolo ideale per osservazioni a medio e breve distanza. Questa qualità è particolarmente utile per il birdwatching e per altre osservazioni naturalistiche dove la percezione della profondità è importante.

Il 10×42 SE ED rappresenta un eccellente compromesso tra il formato più grandangolare 8×32 e il più ingombrante 12×50. Offre un buon equilibrio tra ingrandimento e campo visivo, rendendolo versatile sia per osservazioni a mano libera che per usi più stabili su treppiede. Questo lo rende una scelta valida per chi cerca un binocolo che combina prestazioni elevate con un costo contenuto.

Il rapporto prezzo-prestazioni è notevole: con un costo contenuto, il binocolo offre una qualità ottica e una costruzione robusta che spesso si trovano solo in modelli più costosi. Per i birdwatcher che desiderano immagini nitide e ben corrette senza dover affrontare i costi elevati di modelli di alta gamma, il 10×42 SE ED è una scelta eccellente. La combinazione di dimensioni e caratteristiche lo rende particolarmente adatto per lunghe sessioni di osservazione, soddisfacendo le esigenze della maggior parte degli appassionati.

In sintesi, il Oberwerk 10×42 SE ED si afferma come una delle migliori opzioni nella fascia di prezzo sotto i 300 euro, offrendo una qualità ottica superiore e una costruzione solida. È una scelta ideale per chi cerca un binocolo di alta qualità senza dover spendere una fortuna.

 

PREZZO E GARANZIA

Il prezzo suggerito da Oberwerk.eu per il mese di agosto è di 279 euro IVA inclusa. La garanzia Oberwerk, come sempre, è di 10 anni.

RINGRAZIAMENTI

Ringrazio, come sempre, Kevin Busarow di Oberwerk.com per le preziose informazioni fornite riguardo alla genesi di questo binocolo e Pietro Romagnoni di Oberwerk Europe per aver fornito l’esemplare oggetto di questo test. Entrambi, come sempre, meritano il mio riconoscimento per il loro
 

DISCLAIMER

Binomania non è un negozio, Nel mio sito web troverete unicamente recensioni di prodotti ottico sportivi, fotografici e astronomici.  Le mie impressioni sono imparziali come è dovere di ogni giornalista e non ho alcuna percentuale di vendita sull’eventuale acquisto dei prodotti. Per questo motivo, qualora voleste acquistare o avere informazioni su eventuali variazioni di prezzo o novità, vi consiglio di visitare il sito ufficiale  di  Oberwerk.com cliccando sul banner che rappresenta l’unica forma pubblicitaria presente in questo articolo. Grazie!