PREMESSA
Grazie alla collaborazione di Fowa, distributore ufficiale di prodotti Pentax, ho avuto la possibilità di testare sul campo un esemplare dello spotting scope PENTAX PF-65EDA II. Questo modello è proposto a 1209 euro, comprensivo dell’oculare zoom XL 8-24 mm che da dovrebbe costare circa 600 euro.
Tra i vari pregi degli spotting scope Pentax, c’è la possibilità di utilizzare comuni oculari astronomici. Ricordo infatti agli appassionati che Pentax è nota nel settore astronomico anche per la progettazione degli oculari XW (X-Wide). Per questo motivo ho deciso di recensire questo spotting scope anche nel settore astronomico, avvalendomi di vari oculari che possiedo.
Ricordo ai lettori che è possibile acquistare direttamente questo telescopio terrestre sul sito ufficiale di Fowa, disponibile nei loro shop online a questo link.
DATI TECNICI DICHIARATI DALLA CASA MADRE
Caratteristica | Descrizione |
---|---|
Tipo | Prisma di Porro a 45° angolo |
Struttura della lente | 5 elementi in 3 gruppi |
Obiettivo | 65 mm (obiettivo ED) |
Lunghezza focale | 390 mm |
Diametro di attacco | 31,7 mm |
Campo di messa a fuoco | Circa 5 m a ∞ |
Anello oculare | Tipo di raccolta |
Colore del corpo | Nero |
Dimensioni | 270 mm x 120 mm x 85 mm |
Peso | 1.070 g |
Prezzo KIT (spotting scope + oculare zoom) | € 1.209.00 |
Solo spotting scope | € 756.00 |
Oculare zoom XL 8-24 | € 599.00 |
Distributore | https://www.fowa.it/ |
MODELLI DISPONIBILI
La gamma di spotting scope Pentax è varia: sono disponibili sia nel formato dritto che angolato, con diametri di 65 mm, 80 mm e 85 mm, e il famoso PF-100ED, disponibile unicamente in versione dritta. I prezzi, senza oculari, sono compresi tra 460 e 1800 euro.
ACCESSORI DI SERIE
ACCESSORI OPZIONALI
Avendo la possibilità di utilizzare oculari astronomici da 31,8 mm di diametro, è possibile usufruire di un’ampia scelta di oculari da utilizzare. Personalmente, mi sono avvalso per le mie prove di oculari come gli oculari Vixen LVW, i Takahashi LE, il Docter 12,5 mm UWA, e altri ancora. Per le sessioni astronomiche ad alto ingrandimento, ho sfruttato i fuori produzione Vixen LV al lantanio fino a utilizzare la focale di 4 mm. Per quanto riguarda la fotografia, ho scoperto anche questa volta che l’adattatore universale Smartoscope Vario si adatta perfettamente all’oculare zoom 8-24 mm. Per questo motivo, qualora voleste utilizzare i telescopi terrestri Pentax per la tecnica del digiscoping, non posso che consigliarvelo spassionatamente.

MECCANICA E SISTEMA A FUOCO
Lo spotting scope Pentax PF-65EDA II angolato è dotato di uno scafo in lega di magnesio, l’interno del tubo ottico è annerito in maniera ottimale con vernice nera e opaca, comprese le viti di serraggio. Una prova con la mia bilancia elettronica ha verificato un peso senza oculare pari a 1304 g, mentre con l’oculare in dotazione raggiunge un peso maggiore, 1788 g, distribuito su 270 x 120 x 85 mm. È ovviamente impermeabilizzato e riempito in azoto, ed è dotato di una protezione IPX6. Questo livello di impermeabilizzazione garantisce che il dispositivo sia protetto da potenti getti d’acqua provenienti da qualsiasi direzione. È ideale per l’uso in condizioni di pioggia intensa e in ambienti umidi, assicurando che l’acqua non penetri all’interno del dispositivo e non ne comprometta il funzionamento.
L’armatura in gomma protegge la quasi totalità dello scafo ottico, eccetto il paraluce metallico retrattile e poche altre zone. La composizione della gomma mi sembra di alta qualità: nonostante sia un prodotto demo che è stato molto utilizzato, noto una ottima resistenza. Nella parte superiore, nei pressi del sistema di messa a fuoco, l’armatura è stata ottimizzata con una zona zigrinata a buccia d’arancia che migliora il grip.

Il fissaggio sui treppiedi fotografici è garantito da un robustissimo collare ruotabile di 180 gradi ogni 45 gradi. dotato di una manopola di serraggio zigrinata grande abbastanza per essere ruotata anche con i guanti invernali. Il sistema di bloccaggio degli oculari è affidato a una ghiera a collare. Ribadisco che questo spotting scope può utilizzare oculari intercambiabili da 31,7 mm di diametro, quindi i classici oculari per l’osservazione astronomica.
Il sistema di messa a fuoco è dotato, similmente ad altri prodotti giapponesi, di un rotore con manopola di demoltiplica. La posizione della manopola di messa a fuoco è perfetta per garantire un ottimo comfort durante l’utilizzo. Sebbene sia un prodotto molto usato, non ho notato giochi o imprecisioni nei sensi di rotazione. La ricerca del punto di fuoco avviene senza incertezze, e la demoltiplica si è dimostrata sufficientemente valida per la regolazione fine, particolarmente durante la tecnica del digiscoping anche se nelle normali condizioni d’uso ho prediletto la manopola principale.
Per quanto riguarda la distanza minima di messa a fuoco, ho riscontrato che è di circa 4,60 m, poco meno di quanto dichiarato. Da questa distanza minima è necessario ruotare la manopola di messa a fuoco in senso antiorario di due giri e tre quarti per raggiungere l’infinito. Da 10 metri all’infinito, la rotazione della manopola si riduce a circa un giro completo.
OTTICA
Obiettivo
Questo spotting scope utilizza un vetro a bassa dispersione. È dotato di un diametro di 65 mm e di una lunghezza focale di 390 mm; per tale motivo, il suo rapporto focale è pari a f/6. Ha una schema ottico di 5 elementi in tre gruppo, è dichiarato come vetro ED ma senza presenza di Lantanio (che invece è stato dichiarato per l’oculare zoom). Le immagini, analizzate in base all’oculare utilizzato, sono di alta qualità. Anche con l’oculare zoom fornito di serie, ho notato un’ottima nitidezza e un contrasto decisamente buono. La nitidezza non cede nemmeno ad altri ingrandimenti, dove al massimo si nota un contrasto leggermente inferiori che a 24mm di focale.

In base alla qualità degli oculari astronomici utilizzati, le immagini sono molto nitide e contrastate. La tonalità dei bianchi mi è parsa leggermente virata verso il caldo, e questo aumenta la percezione del contrasto, soprattutto durante le giornate più fosche. L’obiettivo è protetto per circa cinque centimetri dal paraluce estratto che funge quindi da sistema per proteggere dalla luce indesiderata e ovviamente da eventuali urti o dalla umidità durante le sessioni naturalistiche con un po’ di pioggerella o nelle notti con forte escursione termica.
Oculare
L’oculare zoom è un classico 8-24 mm. Per questo motivo, è necessario fare qualche calcolo: essendo un telescopio terrestre con una lunghezza focale di 390 mm, fornisce un ingrandimento minimo pari a circa 16x e un ingrandimento massimo pari a quasi 50x, precisamente 48,75x. Il campo visivo è compreso tra 38° a 24 mm e 60° a 8 mm. Ha uno schema ottico composto da sei lenti in quattro gruppi, usa vetri ED compreso una lente al lantanio.
Sul barilotto ci sono le tacche di riferimento con gli ingrandimenti (ma per la versione da 80 mm) e quelle riguardanti la lunghezza focale; anche questa meccanica non ha mostrato giochi o irregolarità.

Rivestimenti ottici
Il piccolo spotting scope della Pentax è dotato di un trattamento multistrato antiriflesso su ogni lente definito SMC che si mostra con un leggero colore verde- violaceo. Le sue prestazioni sono di poco inferiori a quelli di un prodotto al Top della Gamma. Ho provato a specchiare il mio viso nello stesso istante con questo spotting scope e un concorrente che supera i 2000 euro . Il Pentax mostrava qualche dettaglio in piu’ del mio viso, fatto che evidenziava una inferiore resa del trattamento anti-riflesso, tuttavia il gap non era proporzionale alla differenza di prezzo di acquisto.

Sistema prismatico
È presente un prisma di Porro + un sistema a 45°. La pupilla di uscita si è rilevata circolare sia ai minimi che agli alti ingrandimenti. A bassi ingrandimenti. Il field stop è più netto a bassi ingrandimenti rispetto agli alti e si nota un lievissimo “blu ring” (un lieve alone blu intorno al bordo del campo inquadrato). Rispetto a uno spotting scope di gamma alta, si nota una maggiore diffusione della luce intorno alla pupilla di uscita. Per il resto, le prestazioni sono ottime.

ABERRAZIONI CROMATCIHE E GEOMETRICHE
Avendo la possibilità di utilizzare oculari astronomici, è ovvio che le aberrazioni cromatiche e geometriche possano variare in base all’uso di oculari diversi dallo zoom oggetto di questo test. Per questo motivo, ho deciso di pubblicare le mie impressioni riguardanti l’analisi dell’oculare 8-24 mm e fare qualche riferimento prestazionale ad altri oculari astronomici di mia proprietà.
Aberrazione cromatica al centro del campo
Il test del gazebo bianco è stato superato con successo senza particolari problemi. Al centro del campo, questo spotting scope è definibile come apocromatico; visivamente, non mostra alcuna traccia di cromatismo residuo nelle normali condizioni di illuminazione. Per questo motivo, raramente riuscirete a percepire aberrazioni cromatiche. Si presta molto bene anche per l’osservazione della luna in controluce e degli aerei. Nelle normali condizioni di illuminazione non sono stato in grado di percepirla, in alcun modo.
Cromatismo laterale
Il cromatismo laterale con lo zoom in dotazione è percepibile in maniera lieve, ma si manifesta spostandosi dal centro del campo verso i bordi. Ad esempio, osservando le gabbie metalliche del gazebo bianco, è possibile percepire un leggero alone verde-viola intorno alle sagome metalliche. In realtà, è poco evidente e non invasivo, e direi senz’altro che si tratta di un’ottima prestazione.
Curvatura di campo
L’oculare di serie mostra un campo piatto dal centro fino al bordo sia a bassi che alti ingrandimenti.
Ottime anche le prestazioni con oculari tipo il Vixen LVV da 22 mm oppure il pregiato DOCTER UWA 12,5 mm che costa come lo spotting scope oggetto di questo test.

Distorsione angolare
Lo zoom di serie mostra una distorsione angolare di circa il 5-6%, già visibile verso il 75-80% dal centro del campo durante l’osservazione nel panning. Tuttavia, ho notato che riesco a gestire rapidi movimenti da destra a sinistra senza particolari problemi.
Altre aberrazioni nell’uso astronomico
Nella mera osservazione astronomica osservando nell’oculare zoom XL 8-24 ho percepito la presenza della coma e dell’astigmatismo verso l’80-85% dal centro del campo. Utilizzando invece oculari astronomici a ingrandimento fisso (Vixen LVW e Docter UWA) le immagini stellari erano perfettamente puntiformi sino al bordo estremo del campo. E’ indubbio che per un astrofilo che possiede già molti oculari, l’acquisto dello spotting scope Pentax sarà senz’altro preferibile rispetto ad altri cannocchiali da osservazione che accettano solo accessori proprietari.
TEST CON LA USAF CHART A 35 METRI
A 16 x lo spotting scope Pentax PF-65ED A II mostra ben risolta la linea numero 4, sia le righe verticali che orizzontali. Ai massimi ingrandimenti, sono stato in grado di percepire la numero 6 sul lato destro in maniera ottimale. Ottimo è il contenimento dell’aberrazione cromatica, in quanto non è percepibile né ai bassi né agli alti ingrandimenti. Si può notare un leggerissimo alone verde-viola solo nella parte esterna della tabella, dove sui bordi è più evidente.
L’ho anche comparato con uno spotting scope da 95 mm di diametro di alta gamma, che mostrava con maggiore facilità la separazione tra le righe verticali e orizzontali. Tuttavia, il cromatismo residuo era decisamente meglio contenuto all’interno del piccolo spotting scope Pentax, che oltretutto ha fornito prestazioni migliori durante la forte escursione termica tra le ore 12:00 e le ore 13:00.

OSSERVAZIONE A 1050 METRI DI DISTANZA
Come spero avrete letto, qualche giorno fa ho installato una tabella con dettagli per l’alta risoluzione a 1050 metri dalla mia postazione. Questo per consentirmi di verificare, durante le ore diurne, la capacità dello spotting scope di osservare nei limiti del suo potere risolutivo.
Posso confermare che, nell’uso diurno estivo, complice la turbolenza, uno spotting scope da 65 mm può raggiungere distanze angolari comparabili a quelle di telescopi da 85/90 mm. Infatti, ciò che ho sempre visto con gli 85 – 95 mm a 40x nelle ore diurne centrali è stato osservabile anche con il PF 65 A ED II.
Posso confermare, ad esempio, che nell’uso tattico al poligono, uno spotting scope da 65 mm fornisce già delle ottime prestazioni e basi solide per garantire un successo osservativo anche a 400 metri.

TEST “FARETTO”, riflessi, luce diffusa e immagini fantasma
Il test del faretto variava in base agli oculari utilizzati, con lo zoom di serie a 16x si notava qualche immagine fantasma e dei riflessi, che diminuivano ad alti ingrandimenti oppure utilizzano alcuni ottimi oculari di focale fissa per uso astronomico. Comparato a due Top di Gamma, l’ho giudicato ben corretto tranne in alcune condizioni in controluce di giorno, dove lo zoom esibiva un po’ di luce diffusa ai bordi del campo. In linea di massima la situazione migliora sempre usando oculari con uno schema ottico piu’ semplice.
FOTOGRAFIA E DIGISCOPING
Per quanto riguarda la ripresa fotografica e la tecnica del digiscoping, non ho potuto avvalermi di adattatori specificamente progettati da Pentax. Per questo motivo, ho utilizzato la mia mirrorless micro quattro terzi, appoggiando unicamente all’oculare, l’obiettivo da 17 mm f/1.8, che corrisponde a circa 34 mm nel formato full frame. Ricordo ai lettori che Fowa è distributore italiano anche di Panasonic, che produce ottime mirrorless di alta qualità. Se utilizzate oculari con focali simili a quella che ho impiegato, potreste comunque ottenere delle buone riprese video.
Tuttavia, come anticipato nel paragrafo relativo agli accessori opzionali, sono riuscito a collegare il mio smartphone CAT 62S Pro tramite il sistema di adattatore per digiscoping SmartoScope Vario, che fortunatamente si aggancia in maniera perfetta all’oculare zoom. Certamente potrete usufruire anche di altre opzioni di collegamento con questo piccolo telescopio terrestre, in quanto esistono oculari astronomici che possiedono filettature specifiche..
IMPRESSIONI PRATICHE SUL CAMPO
Birdwatching
Come ormai avrete capito, durante il periodo estivo sono solito ampliare le recensioni di strumenti per l’osservazione naturalistica. Questo perché le belle giornate e la presenza di avifauna sono superiori rispetto all’uso invernale. Per questo motivo, ho deciso di osservare i miei soggetti preferiti, ovvero i rapaci nella mia valle, e anche di pianificare un paio di uscite presso il noto hotspot di Germignaga, dove ho potuto osservare nuovamente smerghi, svassi, folaghe, anatidi, aironi cenerini e altro ancora.
Genericamente, come avrete intuito, questo spotting scope fornisce delle ottime immagini, soprattutto in proporzione al suo prezzo di acquisto. Le trovo più simili a quelle di un Top di Gamma piuttosto che a quelle fornite da prodotti nella fascia dei 700-800 euro. L’aberrazione cromatica è molto difficile da individuare, anche se questa è una prestazione prettamente soggettiva. Non sono riuscito a evidenziarla durante l’analisi degli svassi, neppure in contro luce, e lo stesso dicasi per l’osservazione degli aironi cenerini.
L’oculare zoom XL 8-24 che mi è stato fornito, sebbene molto utilizzato in fiere, test e dimostrazioni, mostrava a volte un po’ di luce diffusa ai bordi, un effetto che non era visibile avvalendomi di altri oculari astronomici con ingrandimento fisso. Tuttavia, l’intervallo di ingrandimento di questo piccolo telescopio è completamente sfruttabile, dato che il calo di nitidezza è limitato e talvolta può essere percepito in maniera errata a causa della distanza del soggetto osservato e della turbolenza diurna in questo periodo.
Mi è sembrato un telescopio terrestre performante, adatto anche all’appassionato esigente, e all’astrofilo che possiede oculari astronomici di pregio. Confermo, per mera informazione, che il noto oculare zoom Baader Mark III non va a fuoco all’infinito quando utilizzato con questo telescopio.

Osservazione del paesaggio
Inutile dire che l’osservazione del paesaggio richiede campi grandangolari piuttosto ampi. Non è questo il caso, poiché il Pentax, a bassi ingrandimenti, fornisce un campo reale decisamente stretto, che inizia a migliorare dai 25x-30x in su. Per questo motivo, è senz’altro sfruttabile grazie alla sua ottima nitidezza e contrasto, alla buona resa dei colori e al contenimento dell’aberrazione cromatica. Ovviamente, sarebbe preferibile utilizzarlo con un oculare a focale fissa, ad esempio della serie XW di Pentax, o qualche altro oculare venduto da Pentax, per sfruttare al meglio le sue potenzialità. Grazie al mio vecchio oculare Vixen LVW da 22mm ho ammirato delle ottime immagini delle Alpi svizzere e piemontesi.
Osservazione crepuscolare
Osservazione astronomica

PREGI E DIFETTI
Pregi:
- Buon rapporto prezzo-prestazioni; offre prestazioni simili a prodotti con un prezzo più elevato.
- Ottica di alta qualità con trattamento multistrato molto efficace.
- Robusto e ben impermeabilizzato.
- Intervallo di ingrandimento dell’oculare zoom quasi totalmente sfruttabile.
- Ottima possibilità di utilizzare oculari astronomici di varia tipologia.
- Si presta molto bene all’uso con adattatori per smartphone e altri strumenti di digiscoping.
- Grande compatibilità con oculari Pentax per questo strumento.
- Eccellente contenimento dell’aberrazione cromatica.
Difetti:
- Non è tra gli spotting scope più leggeri.
- La sua conformazione, molto sbilanciata verso la zona dell’oculare, richiede l’uso di una barra fotografica molto lunga per bilanciare adeguatamente lo strumento durante le sessioni di digiscoping o di osservazione.
- Presenza di un po’ di luce diffusa nelle condizioni di osservazione più critiche, un fattore che sembra dipendere principalmente dall’oculare zoom, che essendo stato molto usato e leggermente opaco, potrebbe non riflettere le prestazioni di un oculare nuovo.
IN SINTESI
È la prima volta che provo con attenzione uno spotting scope Pentax- Ho notato che l’azienda giapponese ha prodotto uno strumento molto interessante, che, se brandizzato da altre note aziende del settore, sarebbe stato venduto tranquillamente a 400-500 euro in più. Seppur non sia un progetto recente l’obiettivo ED fornisce una buona nitidezza e un contrasto soddisfacente. L’oculare zoom 8-24 non fornisce un campo grandangolare a bassi ingrandimenti, tuttavia è nitido e contrastato, con un ottimo contenimento dell’aberrazione cromatica. Questo piccolo spotting scope ha il grande pregio di poter utilizzare i migliori oculari astronomici disponibili sul mercato, compresi ovviamente i Pentax XW. È robusto, ben impermeabilizzato e potrebbe essere una valida soluzione per tutti gli appassionati che necessitano di uno strumento abbastanza compatto, ma non troppo compatto, e non possono spendere cifre notevoli per i top di gamma nella fascia di diametro inferiore ai 65 mm. È senz’altro un prodotto che mi sento di consigliare anche agli astrofili che possiedono già un buon parco oculari (anche se non tutti vanno a fuoco all’infinito), ma necessitano di uno strumento molto più robusto e impermeabilizzato rispetto al classico riflettore astronomico, per convertire la loro passione e sfruttare la loro accessoristica anche in contesti prettamente naturalistici.
PREZZO , GARANZIA; DOVE COMPRARLO
Lo spotting scope della Pentax nella versione angolata è attualmente disponibile in due kit: uno senza oculare, al costo di 756 euro, e uno con l’oculare zoom XL 8-24 mm, al prezzo di 1.209 euro (fino a esaurimento). È possibile acquistarlo direttamente sullo shop online di Fowa.

RINGRAZIAMENTI
Io ringrazio per avere fornito esemplare oggetto di questo test e per avermi lasciato libero di citare le mie impressioni personali ricordo che anche fowa ha accettato di firmare il patto di imparzialità giornalistica che sottopongo ha tutte le aziende del settore che vogliono inviarmi Vi ricordo inoltre che non guadagno alcuna percentuale sulla vendita di questi prodotti per tali motivo vi invito a visitare lo shop online di Pentax per acquistare il binocolo.
DISCLAIMER
Binomania non è un negozio, Nel mio sito web troverete unicamente recensioni di prodotti ottico sportivi, fotografici e astronomici. Le mie impressioni sono imparziali come è dovere di ogni giornalista e non ho alcuna percentuale di vendita sull’eventuale acquisto dei prodotti. Per questo motivo, qualora voleste acquistare o avere informazioni su eventuali variazioni di prezzo o novità, vi consiglio di visitare il sito ufficiale di Fowa.
Piergiovanni Salimbeni è un tester e giornalista indipendente iscritto all’Albo Professionale dei Giornalisti della Lombardia. Si è laureato presso l’Università Statale di Milano con una tesi riguardante : ” I danni da inquinamento elettromagnetico e il caso Radio Vaticana”. E’ responsabile dei siti web: www.binomania.it e www.termicienotturni.it. Pubblica video recensioni sul suo canale YouTube. Dal 1997 collabora con mensili e quotidiani nazionali, sempre nei settori di sua competenza: ottica sportiva, astronomica, fotografica, sistemi per la visione notturna e termica, geologia lunare. Coltiva da sempre la passione per la scrittura, nel 2020 ha esordito con pseudonimo con un editore classico, mentre nel 2022 ha pubblicato su Amazon il suo secondo romanzo “Il Purificatore”, disponibile anche in formato e-book. Nel tempo libero leggi molti libri, pratica tiro sportivo a lunga distanza, fototrappolaggio, digiscoping, fotografia di paesaggio.