Recensione del binocolo SKY ROVER BANNER CLOUD APO 12×50: ampio campo visivo, alta qualità ottica e ottimo prezzo di acquisto

PREMESSA

Nel mese di marzo del 2004 ho avuto il piacere di recensire il nuovissimo binocolo della serie Banner Cloud, prodotto dalla ditta cinese Sky Rover, nel formato 8×42. Da appassionato di astronomia e di osservazione dei rapaci, ero molto curioso di testare anche il formato 12×50. Grazie alla collaborazione di Sky Rover, sono riuscito a ricevere un esemplare qualche settimana fa, insieme a un nuovissimo adattatore per smartphone.

Per questo motivo, all’interno di questo articolo e nella video recensione troverete le mie impressioni personali, basate su un’esperienza pratica sul campo, avendolo sottoposto a vari test osservativi.

Il prezzo di acquisto attualmente è di 609 dollari, a cui, ricordo, devono essere aggiunte le spese di spedizione verso l’Italia,l’IVA (23%) la tassa di sdoganamento  (4.5%) e il costo della bolletta doganale. Incredibile il costo dell’adattatore per smartphone che, nella versione “adattatore più custodia per iPhone 15 Pro”, è di soli 29 dollari.

 

LA STORIA DI SKY ROVER

Sky Rover è stata fondata nel 2003, l’azienda ha iniziato la sua attività con un focus primario sulla produzione di telescopi e binocoli di alta qualità. Nel corso degli anni, ha guadagnato una reputazione di eccellenza nel settore, spingendo la sua crescita e il suo sviluppo. Nel 2010, Sky Rover ha ufficialmente registrato il suo marchio, confermando il suo impegno verso l’identità e la qualità del prodotto. Nel 2017, ha compiuto un passo significativo formando una società specifica  che ha ulteriormente consolidato la sua posizione nel mercato dell’ottica sportiva e astronomica. Oggi, Sky Rover è riconosciuto come un marchio premium con un team di professionisti specificatamente dedicati alla ricerca e allo sviluppo. Con un impegno costante per l’alta qualità, l’economicità e l’innovazione continua, Sky Rover continua a esplorare e a offrire soluzioni ottiche molto interessanti, badando nel contempo ” al portafoglio” dei clienti.

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ACCESSORI IN DOTAZIONE

Gli accessori in dotazione sono identici per tutti i modelli della serie “Banner Cloud”, quindi non posso che ripetere quanto evidenziato nella recensione dell’8×42. Il binocolo, infatti, è spedito all’interno di una scatola bianca decisamente curata; dall’esterno si notano grafiche che rappresentano le caratteristiche principali del prodotto. L’interno è protetto da un’imbottitura in spugna nera, che salvaguarda il binocolo. In un vano più piccolo, sul lato destro, è inserita una scatola dove potrete trovare la tracolla per la borsa in cordura, quella per il binocolo e un manuale in lingua inglese con le istruzioni rapide, oltre a un panno per la pulizia delle ottiche. Sono previsti, ovviamente  il tappo per gli oculari e per gli obiettivi. Oltre a cio’, come anticipato,  ho ricevuto anche il nuovissimo adattatore per smartphone. Nel mio caso, possedendo un CAT S62 Pro, noto per la sua robustezza più che per la qualità ottica della fotocamera, ho richiesto una custodia per iPhone 13 Pro, lo smartphone utilizzato da mia figlia maggiore.

ACCESSORI OPZIONALI

Ribadisco che come accessorio opzionale, è disponibile l’adattatore per smartphone, le cui caratteristiche saranno descritte nel dettaglio in un paragrafo specifico.

MECCANICA E SISTEMA A FUOCO

 

Anche lo Sky Rover Banner Cloud 12×50 è composto da un leggero scafo in lega di magnesio. La mia bilancia elettronica ha stimato un peso, senza tappi e tracolla, di 1020 grammi, distribuiti in modo equilibrato su circa 17×12 cm. È riempito di azoto e impermeabilizzato. L’azienda conferma che la sua capacità di impermeabilizzazione consente di resistere a un’immersione accidentale in acqua fino a un metro di profondità per mezz’ora.

Rispetto al modello 8×42 mostra una forma simile, ma i grandi obiettivi ED da 50 mm  comportano un aumento delle dimensioni nella parte frontale.

Il binocolo è protetto da un’armatura in gomma che, pur non essendo la migliore per quanto riguarda le capacità antiscivolo, è senz’altro robusta per l’uso quotidiano e in grado di resistere a piccoli urti o graffi accidentali.

FIG.1 – Un primo piano sul binocolo Sky Rover Banner Cloud 12×50 APO

Si nota uno spessore maggiorato nella zona laterale e da un punto di vista ergonomico è ben bilanciato. Impugnandolo stringendo i tubi ottici  mi è parso ancora leggermente sbilanciato verso gli oculari, un fattore che facilita, come sapete, l’utilizzo prolungato.

Sono presenti due robuste asole per il collegamento della tracolla, mentre nella parte inferiore, nei pressi degli obiettivi, ci sono due piccole sedi gommate con la stessa composizione dell’armatura, che consentono il perfetto inserimento a pressione dei tappi che coprono gli obiettivi. Ben gradita, anche in questo caso, la presenza della filettatura, celata sotto un tappo con il logo dell’azienda del settore. L’interno del tubo ottico è ben realizzato con vernice nera opaca a vari diaframmi, ad essere pignoli forse si potrebbe migliorare l’annerimento nella zona dei prismi ma ho visto binocolo di fascia superiore assemblati peggio.

Anche la manopola di messa a fuoco ripropone le stesse caratteristiche del formato 8×42: è grande (27.5×32 mm), metallica, zigrinata e facilmente  utilizzabile anche con i guanti invernali. Questo esemplare ha mostrato una messa a fuoco estremamente fluida, priva di giochi e impuntamenti, decisamente superiore rispetto alla fascia di prezzo.

Ho stimato una distanza minima di messa a fuoco di circa 290 cm. Per passare a infinito, è stato necessario ruotare la manopola in senso antiorario per circa 390-400 gradi. L’azienda dichiara anche una corsa di messa a fuoco gestibile oltre l’infinito, pari a circa 5 diottrie

Da 10 metri fino all’infinito, la corsa è decisamente breve.

Il sistema di regolazione diottrica sull’oculare destro è affidato a una ghiera ampia (43×4 mm), anch’essa zigrinata e metallica. Non è dotata di un sistema di blocco, ma richiedendo una certa forza per la rotazione, è molto improbabile che si sposti accidentalmente. La correzione delle diottrie dichiarata dall’azienda è di ±4, non ci sono tacche numerate di riferimenti ma i classici simboli + . –

 

OTTICA

Obiettivi

Gli obiettivi da 50 mm sono dotati di lenti a bassa dispersione di ottima definibili come ED (Extra Low Dispersion).  Le immagini sono piacevolmente brillanti,  la resa dei colori è “quasi neutra”, anche se talvolta, nell’osservazione dei bianchi, ho percepito una leggera dominante calda che personalmente apprezzo. Confrontando il mio Sky Rover con lo Zeiss Victory SF, noto che quest’ultimo offre una resa dei colori leggermente più calda. All’interno del campo visivo, le immagini sono molto nitide e contrastate, e  possono senz’altro rivaleggiare con binocoli di fascia alta. L’obiettivo frontale è inserito nel tubo ottico a circa 7 mm dal bordo. Ottimi i tappi degli obiettivi, non sono stati utilizzati economici anelli di contenimento ma un vero e proprio sistema di aggancio e sgancio rapido che evita di perderli durante l’utilizzo sul campo.

FIG.2 – Gli obiettivi ED da 50 mm forniscono immagini nitide e contrastate

Oculari

Lo Sky Rover Banner Cloud 12×50 è dotato di oculari grandangolari, e il campo visivo apparente è eccellente, 71,4° che comporta un campo visivo reale di ben 6,4 gradi. Le immagini sono perfettamente corrette fino al bordo, grazie al sistema di lenti asferiche.

Il diametro degli oculari è di 48 mm, mentre la lente di campo ha un diametro di 27 mm, risultando identica a quella del formato 8×42. Purtroppo, nel video non riuscirò a mostrarvi l’intero campo visivo, poiché l’obiettivo da 17 mm f/1.8 della mia videocamera non è in grado di catturare tutta la porzione di panorama visibile attraverso il binocolo. La distanza interpupillare di questo binocolo è compresa tra 56 e 76 mm. L’estrazione pupillare dichiarata è di 18 mm; personalmente, con i miei occhiali da sole, sono stato in grado di osservare quasi tutto il campo visivo.

FIG.3 – Gli oculari sono dotati di paraluce estraibili con sistema a rotazione a sei posizioni con gabbia metallica

Gli oculari sono, inoltre, dotati di ottimi paraluce, realizzati con una robusta gabbia metallica e un sistema click-stop a 6 posizioni. La forma del mio viso trova il massimo confort al “terzo click”. È possibile estrarli per garantire la pulizia delle ottiche e anche per fissare   l’adattatore per lo smartphone. La gomma che li compone è abbastanza morbida.

Alla mia distanza interpupillare di 66 mm, quella tra gli oculari è di 23,5 mm, ben superiore ai 16 mm che avevo riscontrato nel modello 8×42. Per questo motivo, ritengo che sia più confortevole da utilizzare rispetto al formato più piccolo.

 

Prismi

Come potete apprezzare nell’articolo e nel video, la pupilla di uscita è perfettamente circolare, con un field stop netto e un leggerissimo anello verde visibile al bordo. Non si nota luce diffusa nei pressi della pupilla di uscita, ma piu’ esternamente si possono osservare  due piccoli riflessi causati dalle superfici dei prismi a tetto o dai componenti meccanici che li accolgono.

Nelle comuni condizioni di illuminazione questo binocolo, in rapporto al suo formato e al suo prezzo d’acquisto, offre un ottimo contenimento della luce diffusa e delle immagini fantasma.

Anzi, se paragonato ai modelli Top di Gamma, risulta decisamente sorprendente. Osservando il cielo a mezzogiorno, ho notato solo una lievissima vignettatura ai bordi.

FIG.4 – Un primo piano sulla pupilla di uscita

Trattamento anti-riflesso su lenti e prismi

Ribadisco quanto già confermato nella recensione del formato 8×42: Sky Rover dichiara anche per questo modello di aver ottimizzato il binocolo con un rivestimento ottico multistrato antiriflesso su ogni superficie ottica, chiamato FBMC. Inoltre, è stato aggiunto un trattamento idrorepellente sulle lenti di campo, sugli oculari e sugli obiettivi, che facilita la pulizia delle lenti e previene l’agglomerazione delle gocce d’acqua. La trasmissione luminosa media dichiarata è del 90%, con un picco massimo del 92%. Questo si traduce in una resa entusiasmante anche in condizioni di luce crepuscolare.

I prismi sono stati ottimizzati con lo stesso trattamento FBMC, oltre a un trattamento di fase e uno dielettrico. Anche in questo caso, il rivestimento presenta una piacevole tonalità di verde e viola. La classica prova che faccio specchiandomi nelle lenti per verificare i dettagli del mio viso ha confermato l’eccellenza del rivestimento, soprattutto considerando la fascia di prezzo del binocolo

 

ABERRAZIONI CROMATICHE E GEOMETRICHE

 

Aberrazione cromatica al centro del campo

Lo Sky Rover Banner Cloud 12×50, come anticipato, è dotato di obiettivi  ED a bassa dispersione  Considerando il suo diametro e l’alto  ingrandimento, il contenimento della aberrazione cromatica è pregevole e del tutto simile, a mio avviso, ai migliori binocoli 12×50 presenti sul mercato. Si può percepire, a tratti, nell’analisi di soggetti/oggetti molto contrastati  come ad esempio durante l’osservazione del gazebo bianco installato nel mio giardino. Questa minima incidenza di cromatismo residuo è percepibile soprattutto nelle peggiori condizioni di illuminazione, come in controluce con un cielo grigio.

In condizioni di illuminazione normali, ho giudicato il binocolo privo di aberrazioni cromatiche al centro del campo. Inoltre, il contenimento del cromatismo residuo nelle comuni situazioni osservative—ossia non cercando   oggetti “ostici”, ma semplicemente osservando montagne, alberi, foglie o rapaci—si è dimostrato davvero pregevole. In sintesi, è un binocolo che offre un contenimento del cromatismo residuo tipico dei modelli di fascia alta.

 

Aberrazione cromatica laterale

Il cromatismo laterale inizia a essere percepibile su soggetti molto contrastati quando ci si sposta verso il 70% dal centro del campo di vista. In tale frangente si manifesta come un lieve alone giallo-verde-blu attorno alle sagome degli oggetti più definiti. Tuttavia, risulta molto più difficile notarlo, ad esempio, osservando un paesaggio in lontananza, anche in questo caso, devo ammettere di aver riscontrato una prestazione pregevole.

 

Curvatura di campo

Nell’utilizzo diurno, il binocolo mostra un campo visivo piatto fino ai bordi del campo, con immagini perfettamente nitide e con la medesima rappresentazione dei dettagli visibile in asse.  L’unica differenza è data dal cromatismo laterale, che tende a ornare  lievemente di verde, blu e giallo i bordi degli oggetti inquadrati all’estremo del campo. E’ senz’altro un binocolo definibile come “a campo piatto”.

Distorsione angolare

La distorsione angolare a cuscinetto  diventa evidente a partire da circa il 75% dal centro del campo visivo ma non è molto elevata in percentuale. Non essendo molto sensibile all’effetto ” palla rotolante”, non  posso confermare  con certezza che, nel panning, questa la percentuale di distorsione applicata sia ottimale per evitare un po’ questo classico effetto.

Altre aberrazioni

Ho osservato, come sempre, una stella artificiale GEOPTIK montando il binocolo su un treppiede fotografico, per poi effettuare lo stesso tipo di osservazione sotto il cielo stellato. Questo binocolo presenta quello che si definisce Habsam Ring, tuttavia, è utile fare una precisazione.

Osservando con un occhio e analizzando il campo visivo all’interno di un solo tubo ottico, a partire da circa l’80% dal centro del campo, si nota una deformazione della puntiformità stellare che poi ritorna a essere simile a “una capocchia di spillo” avvicinandosi al bordo periferico. Tale caratteristica, però, non si nota nella classica osservazione con entrambi gli occhi, poiché il cervello—almeno nel mio caso—opera una buona correzione delle immagini.

Ad esempio, durante l’osservazione del cielo stellato a mano libera sdraiato sul lettino solare, ho avuto la sensazione di beneficiare di un campo di vista totalmente corretto. A volte, forse le persone più attente potrebbero notare questo lieve degrado stellare, specialmente se osservano stelle di magnitudine I o II.

Diverse prove effettuate nella zona del doppio ammasso di Perseo, ad esempio, anche con il binocolo fissato sul treppiede, non mi hanno fatto percepire tale effetto, che ripeto, almeno nel mio caso, si può percepire solo osservando attentamente all’interno di un unico tubo ottico.  

 

TEST CON USAF CHART A 35 METRI

Il test con la USAF Chart a 35 metri ha mostrato un’elevata nitidezza del binocolo a 12 ingrandimenti. Quando montato sul treppiede, sono stato in grado di vedere e risolvere chiaramente le righe verticali e orizzontali visibili sulla riga 4.  Se avrete voglia e tempo di andare a vedere lo stesso test effettuato con altri 12x, noterete che ho ottenuto un risultato di poco inferiore all’Oberwerk 12×50 e simile al costoso Vortex Razor UHD 12×50.

Il contenimento delle aberrazioni cromatiche è pregevole; si nota soltanto un accenno di cromatismo laterale verde sul lato destro e blu sul lato sinistro osservando i bordi della USAF CHART. Al centro del campo si percepisce soltanto un lieve alone viola, giallo/verde sui bordi più contrastati degli ovali neri della carta in alta risoluzione.

FIG.5 – L’eccellente risultato con la USAF CHART

Ho avuto qualche problema a utilizzare il triplicatore Zeiss 3×12 T* poiché il paraluce dell’oculare era molto grande.

Anche tentando di utilizzare delle strisce di neoprene, non sono mai riuscito a ottenere un collegamento valido per compiere questo genere di test. Sta di fatto che, comunque, andavo ben al di là della riga numero 6, percepivo anche i dettagli sul lato destro della tabella. Ho notato soltanto un calo di nitidezza e di luminosità.

A mano libera, non sono riuscito a superare i risultati ottenuti con i classici binocoli 10x, ho fatto di meglio solo appoggiando i gomiti a un sostegno. Tendenzialmente, ho notato di rimanere leggermente più stabile con binocoli con prismi di Porro, in quanto riesco ad allargare  di più le braccia e a utilizzare meglio le spalle. È un binocolo, secondo me, che per sfruttare totalmente il suo potere risolutivo deve essere utilizzato spesso con un treppiede fotografico, quando usato con un monopiede si ottiene un compromesso tra i due risultati (mano libera e con treppiede).

 

IMPRESSIONI PRATICHE SUL CAMPO

Birdwatching

Circa quattordici anni fa, dovetti riflettere per un paio di mesi sulla scelta di un nuovo binocolo da inserire nel mio kit osservativo. All’epoca ero molto appassionato di rapaci e stavo cercando uno strumento compatto e leggero da trasportare con me, che mi consentisse di percepire meglio i dettagli dei rapaci in alta quota o quando si posavano nei pressi dei nidi. L’idea era di viaggiare leggero senza spotting scope e treppiede.

All’epoca, utilizzavo con profitto un binocolo 8,5×42 e successivamente gli affiancai un binocolo stabilizzato 15×50. Tuttavia, il binocolo 15×50 non mi soddisfaceva particolarmente, poiché, sebbene avesse una capacità di stabilizzazione soddisfacente per l’osservazione dei rapaci a distanza, mostrava molto cromatismo residuo nell’osservazione delle remiganti dei rapaci in controluce. Per questo motivo, acquistai un costosissimo top di gamma del formato 12×50, lo Swarovision EL.

Attualmente, paragonando il denaro investito, devo confermare di essere ancor più soddisfatto della resa del binocolo Sky Rover, che risulta decisamente comparabile alle prestazioni del top di gamma dello stesso formato che avevo all’epoca e in determinate situazioni (andando a memoria, però) mi è parso fornire un miglior contenimento della luce diffusa.

Questo binocolo risulta meno risolvente di un 15×56, ma per comprendere la morfologia di un rapace, secondo me può essere utilizzato anche a mano libera, oppure con gli accorgimenti citati nel paragrafo relativo all’osservazione del paesaggio, magari con un bel monopiede. In questo caso, potreste viaggiare molto leggeri per raggiungere le cime delle montagne o i punti da cui potete beneficiare di una buona vista sui nidi o sul passaggio dei rapaci.

FIG.6 – E’ un binocolo per gli appassionati di rapaci che vogliono viaggiare leggeri

Penso che questo binocolo possa essere molto apprezzato dagli amici birdwatcher che ogni anno si recano ad ammirare i rapaci migratori ad Arenzano. Possiede un grande campo visivo, una ottima nitidezza e un pregevole contrasto, con ottimo contenimento delle aberrazioni cromatiche, il tutto a un prezzo incredibile.

Inoltre, considerando che attraverso il nuovo adattatore fotografico, che descriverò tra poco, è possibile ottenere delle riprese interessanti  sfruttando il proprio smartphone.

 

Osservazione del paesaggio

Fino a pochi mesi fa, per ottenere immagini così coinvolgenti a 12 ingrandimenti, era necessario investire somme superiori di quattro o cinque volte rispetto al prezzo di questo binocolo. Con un grandissimo campo apparente di oltre 70 gradi, un campo piatto e un discreto potere risolutivo fornisce immagini paesaggistiche di altissima qualità.

Personalmente, ho preferito utilizzarlo con un piccolo treppiede in carbonio, facilmente trasportabile sulle cime delle montagne vicino a casa mia. Questo approccio si è rivelato efficace per sfruttare al massimo la qualità ottica del binocolo. Anche se è possibile usarlo a mano libera, grazie alla sua compattezza e leggerezza, non si riescono a sfruttare completamente i 12 ingrandimenti.

FIG.8 – Zaino, bastoni da trekking, borraccia e un treppiede fotografico leggero perfetto per sostenere il Banner Cloud

Una soluzione intermedia è quella di utilizzare un monopiede, cercare appoggi naturali, oppure appoggiare il tubo ottico contro il tronco di un albero, premendo con la mano sul tubo esterno (vedesi video). In alternativa, si può sedere a terra e utilizzare le ginocchia come supporto per i gomiti. Trovando il giusto modo e sfruttando le proprie abilità, sarà possibile portarlo con sé, soprattutto se si desidera un binocolo luminoso anche per le osservazioni astronomiche e non si ha la voglia o la possibilità di comprare vari binocoli per vari settori osservativi.

La differenza tra un 8×42 e questo 12×50, quando dotato di un supporto stabile, è evidente: si riescono a percepire dettagli invisibili, come leggere con sicurezza le targhe delle auto, quanto nell’ì8×42 si notano soltanto delle cifre sfocate. Questo binocolo rappresenta un ottimo compromesso tra un 15×56 e il classico 8×42.

Consiglio vivamente questo binocolo agli appassionati più esigenti delle osservazione del paesaggio, che necessitano di un  binocolo ultra grandangolare con un discreto ingrandimento e che non vogliono o non possono acquistare un spotting scope o un ingombrante binocolo 20×80 o 25×100.

 

Osservazione crepuscolare

Ottima anche la resa al crepuscolo. Durante il periodo in cui ho testato il  binocolo Sky Rover Banner Cloud 12×50, ho avuto l’opportunità di portarlo con me frequentemente al crepuscolo inoltrato, poiché dovevo effettuare  delle riprese di cervi e caprioli con alcuni visori termici. In questa situazione, la differenza rispetto a un 8×42 è notevole: il fattore crepuscolare del 12×50 si dimostra effettivamente efficace rispetto a un classico 8×42. Mentre nel mio 8×42 di alta gamma le immagini di cervi e caprioli iniziavano a diventare sbiadite e prive di dettagli, il 12×50 manteneva ancora un ottimo livello di colore e definizione.

Pur non avendo potuto fare una comparativa diretta con un Top di gamma del medesimo formato, sono stato per anni possessore di uno Swarovski EL 12×50, utilizzato spesso durante i censimenti, e ho annotato molte osservazioni nei miei diari cartacei osservativi.

 Rileggendo quanto scritto negli anni passati, sono rimasto sorpreso: durante questo genere di osservazione, lo Sky Rover  Banner Cloud sembrerebbe fornire un miglior contenimento della luce diffusa al crepuscolo, specialmente quando il sole tramonta dietro le montagne, oltre a mostrare un inferiore  cromatismo residuo intorno alle sagome di caprioli e cervi. Anche questa ulteriore prova mi ha colpito positivamente ma prendetela come mera comparazione a memoria, dato che è sempre necessario fare una comparativa pratica sul campo nel medesimo istante.

FIG.9 – Ottime le prestazioni al crepuscolo

Osservazione astronomica

Gli appassionati di astronomia utilizzano da anni con successo il binocolo 10×50, un formato ancora gestibile a mano libera che ha surclassato, verso la fine degli anni ’80, il 7×50 a causa dell’aumento dell’inquinamento luminoso. Infatti, osservando sotto cieli mediamente inquinati, come ormai avviene in quasi tutta Italia, è preferibile sfruttare una pupilla di uscita che non superi la massima dilatazione pupillare che raramente in zone suburbane oltrepassa i 4- 5 mm.

 

Ci sono due modi di sfruttare lo Sky Rover Banner Cloud 12×50. Durante l’osservazione diurna, ho chiaramente preferito l’utilizzo con il treppiede, ma posso confermare che, utilizzando una sedia sdraio, è possibile godere dei 12 ingrandimenti con una gestione relativamente facile. I paraluce degli oculari, essendo abbastanza grandi, avvolgono buona parte dell’arcata sopraccigliare, fungendo in parte da piccolo supporto.

Tuttavia, se si desidera analizzare con attenzione le stelle o studiare i colori delle stelle doppie visibili separabili a 12x, consiglio vivamente di utilizzare il treppiede. Per ampie e rapide osservazioni del cielo invernale o per osservare oggetti estesi, mi sono divertito particolarmente sdraiandomi sopra uno dei lettini solari presenti nel mio giardino, ammirando, ad esempio, la costellazione del Cigno o le zone molto interessanti tra Perseo, Cassiopea e Auriga.

Lo Sky Rover Banner Cloud 12×50 si dimostra uno dei migliori binocoli che abbia mai utilizzato, in quanto fornisce immagini coinvolgenti con un campo apparente elevato e con una ottima correzione al bordo del campo.

Nell’osservazione di oggetti celesti, come galassie e nebulose, la differenza rispetto al 10×42 è notevole. Ad esempio, nell’osservazione delle galassie nell’Orsa Maggiore (M81 e M82), la loro forma è più facilmente percepibile anche sotto un cielo inquinato dai faretti delle case vicine. Mentre il  mio 10×50 USM mostrava un fondo cielo più chiaro, il  12×50 si è rivelato interessante anche per l’osservazione degli ammassi stellari che, seppur non risolti, mostrano comunque, a un occhio attento, la loro forma, come ad esempio M13 in Ercole o M36, M37 e M38 nella costellazione di Auriga.

Relativamente agli asterismi e agli ammassi aperti, devo confermare che il doppio ammasso di Perseo, visto con questo binocolo, è un’esperienza entusiasmante, così come osservare il sorgere delle Pleiadi dietro una montagna.

Questo binocolo offre un ottimo campo di vista, una buona puntiformità e luminosità.

FIG.10 – E’ un valido binocolo tuttofare ma che eccelle nell’uso astronomico e nelle osservazioni del paesaggio con il treppiede

Inoltre, supera egregiamente anche la prova dei riflessi: osservandolo nei pressi di un lampione, non mostra evidenti cedimenti, lo stesso accade  nella visione della luna piena, sebbene a volte possa presentare qualche piccolo riflesso fantasma. Mi aspettavo di percepire più “spike” durante l’osservazione delle stelle di prima e seconda magnitudine, ma non è stato questo il caso, tale difetto “dei prismi a tetto” è visibile unicamente osservando oggetti molto luminosi, come faretti LED e lampioni.

 

FOTOGRAFIA  

Sky Rover mi ha fornito in anteprima un nuovo adattatore specificamente progettato per la serie Banner Cloud. Questo adattatore si collega perfettamente al barilotto dell’oculare, svitando  il paraluce. Non si tratta, quindi, di un classico sistema a incastro, ma di un collegamento che implica il disinserimento dell’accessorio di serie.

Questa soluzione presenta sia vantaggi che svantaggi. Tra i difetti, c’è la necessità di rimuovere il paraluce ogni volta che si desidera fotografare un animale, anche per un semplice riconoscimento. D’altro canto, i vantaggi includono la totale sicurezza del vostro smartphone, che sarà saldamente collegato tramite la filettatura interna del barilotto dell’oculare e un perfetto allineamento con gli assi ottici. Inoltre, grazie alla  contro ghiera di regolazione, sarà possibile ottenere un allineamento preciso, riducendo al minimo la vignettatura in base al campo di vista inquadrato dall’obiettivo del vostro smartphone, proporzionalmente all’estrazione pupillare del binocolo. 

FIG.11 – Ottimo anche l’adattatore, preciso ma poco costoso

Ritengo che sia l’adattatore più performante e sicuro che abbia mai provato ad un prezzo veramente incredibile. Tuttavia, è importante notare che, sebbene il sistema di sostegno dello smartphone   sia particolarmente efficace, dovrete sempre rimuovere il paraluce durante l’utilizzo pratico sul campo e ovviamente sarà utilizzabile unicamente con i binocoli Banner Cloud a meno che per qualche caso fortuito il vostro barilotto interno dell’oculare presenti la medesima filettatura.

La qualità delle immagini sarà direttamente proporzionale a quella dello smartphone che utilizzerete,  Sky Rover consiglia vivamente l’utilizzo delle applicazioni “ProCamera” per iOS e “mcpro24fps” per Android per gestire in maniera manuale le impostazioni del vostro device.

 

Pregi

  • Incredibile rapporto prezzo-prestazioni: offre prestazioni eccellenti a un costo contenuto.
  • Obiettivi  ED di alta qualità: garantiscono immagini nitide e ben contrastate.
  • Vendita diretta dal sito del costruttore senza ulteriori passaggi
  • Ottimo contenimento del cromatismo residuo: riduce le aberrazioni cromatiche, offrendo immagini fedeli
  • Campo piatto: consente una visione uniforme su tutto il campo di vista.
  • Trasmissione elevata nella sua fascia di prezzo
  • Ottimo contenimento della luce diffusa 
  • Leggero e gestibile a mano libera (Seduti su una sedia a sdraio) nella osservazione astronomica

Difetti

  • Meno gestibile a mano libera rispetto agli altri 3 formati della serie Banner Cloud
  • La pupilla di uscita di 4.1 mm è meno “comoda” rispetto ai 5 mm offerti dal formato 10×50. Sono però preferenze molto soggettive, dato che ,essendo astrofilo, sono abituato,  a osservare  anche in pupille di uscita decisamente piu’ piccole.

 

Per ora la vendita diretta pare funzionare, in caso di eventuali problematiche non esitate a contattarmi

 

IN SINTESI

Lo Sky Rover Banner Cloud 12×50 è un binocolo di altissima qualità, eccezionale nella sua fascia di prezzo. Dal punto di vista delle prestazioni ottiche, è facilmente comparabile ai binocoli di alta gamma. Certo, non offre la stessa raffinatezza meccanica o la cura dei dettagli tipica dei modelli più costosi, ma ciò che lo distingue è il suo approccio spartano e senza fronzoli che però ostenta un progetto ottico ” invidiabile”.

Questo binocolo è progettato per soddisfare le esigenze degli appassionati più esigenti, sia per uso amatoriale che professionale. Sarà senz’altro apprezzato dai birdwatcher appassionati di rapaci e dagli astrofili che cercano un ottimo compromesso tra dimensioni, ingrandimento, luminosità e prestazioni.

FIG.12 – Un prezzo imbattibile visto il passaggio diretto da azienda e cliente finale

PREZZO E DISPONIBILITA’

Lo Sky Rover Banner Cloud APO 8×42, costa nel mese di ottobre del 2024, 609 dollari ed è possibile ordinarlo tramite il sito ufficiale 

RINGRAZIAMENTI


Ringrazio Sky Rover Optics per aver fornito l’esemplare oggetto di questo testo lasciandomi libero di citare le mie impressioni pratiche sul campo.

 

DISCLAIMER

Binomania non è un negozio, Nel mio sito web troverete unicamente recensioni di prodotti ottico sportivi, fotografici e astronomici.  Le mie impressioni sono imparziali come è dovere di ogni giornalista e non ho alcuna percentuale di vendita sull’eventuale acquisto dei prodotti. Per questo motivo, qualora voleste acquistare o avere informazioni su eventuali variazioni di prezzo o novità, vi consiglio di visitare il sito ufficiale  di Sky Rover.