Recensione del binocolo Swarovski Optik CL Companion 10×30: prova sul campo, pregi e difetti, digiscoping con IPhone

PREMESSA

Oggetto di questa video-recensione sarà il binocolo Swarovski Optik CL Companion 10×30 che attualmente costa 1.400 euro, prezzo suggerito da Marco Lucchini, titolare del noto negozio di Domodossola, che me lo ha gentilmente prestato per consentirmi di testarlo sul campo.

Come sempre, all’interno di questa video-recensione avrete la possibilità di scoprirne le caratteristiche tecniche, ma anche i pregi e i difetti che emergono dalla mia analisi e dal suo utilizzo sul campo.

Buona visione e buona lettura!

 

ACCESSORI IN DOTAZIONE

Come potrete vedere nel video unboxing, la dotazione di accessori del Companion 10×30 è decisamente completa. Oltre alla scatola di ottima fattura, con una curata stampa naturalistica, è presente una borsa morbida in Cordura antigraffio, capace di resistere anche alle intemperie, sebbene non sia totalmente impermeabilizzata.

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Sono inoltre inclusi:

  • Tappi copri-obiettivi
  • Rain guard (copri-oculari)
  • Panno per la pulizia delle ottiche
  • Cinghia per sostenere la borsa
  • Tracolla per sostenere il binocolo
  • Certificato di garanzia
  • Manuale con rapide istruzioni d’uso
  • Spazzolina e  sapone neutro per la pulizia esterna (da non usare sugli obiettivi del binocolo)

 

FORMATI DISPONIBILI

Questo binocolo è disponibile nei formati 8×30 e 10×30 e in due colorazioni: antracite e verde. Inoltre, è proposto in tre varianti, che differiscono per la dotazione di accessori:

  • Urban Jungle
  • Wild Nature
  • Northern Lights

L’oggetto di questa recensione è la variante Wild Nature.

FIG.1 – Un bel primo piano dello Swarovski Optik CL Companion 10×30

ACCESSORI OPZIONALI

Come per tutti i binocoli Swarovski, è disponibile un’ampia gamma di accessori, acquistabili separatamente e consultabili sul sito ufficiale.

Tra i più interessanti, vale la pena menzionare:

  • Adattatore per cellulare opzionale VPA 2
  • Adattatore a morsetto CA-BS, compatibile con la serie CL
  •  

MECCANICA E SISTEMA DI MESSA A FUOCO

 

Inizio col dire che il binocolo è totalmente progettato e costruito in Austria. È decisamente compatto e leggero, anche grazie allo scafo in lega di magnesio. La mia bilancia elettronica ha stimato un peso di 480 grammi senza tappi e tracolla. Il design è classico, con un grande ponte centrale dotato di cerniera singola. Sopra di esso si trova una grande manopola di messa a fuoco (28.20 mm x 27.80 mm) simile a quella di binocoli con diametri ben superiori.

L’armatura è di ottima qualità, così come le rifiniture: la qualità costruttiva giustifica, almeno in parte, il suo prezzo di acquisto. L’armatura è spessa e dotata di una trama a buccia d’arancia, che ne migliora il grip. Inoltre, nella parte inferiore dei tubi ottici sono stati concepiti due vani per l’alloggiamento dei pollici, il che contribuisce a migliorare la presa. Questo è particolarmente utile, dato che si tratta di un binocolo compatto, e quindi meno stabile rispetto a strumenti di dimensioni superiori.  La colorazione verde è sobria e intervallata da dettagli in color titanio, presenti nella parte centrale del binocolo, nei pressi del ponte, e nella parte inferiore.

L’interno del tubo ottico è ben annerito e ottimizzato con diaframmi di campo, e si nota un evidente sistema di traslazione interna della lente per la messa a fuoco, in una zona priva di annerimento.

FIG.2 – La manopola di messa a fuoco è decisamente grande e comoda da usare anche con i guanti invernali

Il binocolo è completamente impermeabilizzato e riempito di azoto, il che lo rende resistente all’appannamento interno. Può resistere a immersioni fino a 4 metri di profondità. La temperatura di esercizio è compresa tra -25°C e +55°C. Non è prevista una filettatura per il collegamento ai treppiedi fotografici. Per i miei test con l’IPhone, quindi, ho dovuto appoggiarlo su un supporto universale Berlebach.

 

FIG.3 – Il binocolo installato sul supporto Berlebach per sottoporlo al test con la tecnica del digiscoping che potrete vedere nella video recensione

Ai lati, come si può vedere dalle immagini, sono ben visibili due tappi con sistema “premi e ruota”, che permettono di inserire la tracolla con il sistema di aggancio rapido brevettato da Swarovski. Da un punto di vista meccanico, la messa a fuoco è risultata molto fluida, simile a quella di prodotti Swarovski di fascia superiore. Essendo un 10×30, ha una profondità di campo inferiore rispetto al modello 8×30, ma il punto di fuoco è comunque netto e ben definito.

La distanza minima di messa a fuoco che ho verificato è di poco inferiore ai tre metri.  Da questa distanza, per raggiungere l’infinito, è necessario ruotare la manopola in senso orario per poco più di un giro completo. La corsa di messa a fuoco tra dieci, undici metri e l’infinito è soddisfacente, nonostante si tratti di un 10×32. Molto probabilmente, il modello 8×30 offrirà prestazioni ancora migliori in questo aspetto, data la maggiore profondità di campo, ma anche in questo caso ritengo che i birdwatcher più esigenti non avranno difficoltà a seguire soggetti in rapido movimento.

FIG.4 – Un particolare sulla ghiera per la regolazione delle diottrie

Per quanto riguarda la compensazione delle diottrie,  avviene   tramite un pulsante a pressione, che sgancia il movimento di rotazione incastonato nella manopola centrale. In questo modo, è possibile regolare la messa a fuoco senza particolari problemi, mantenendo nel contempo la zona del corpo oculare destro più pulita. Inoltre, questo sistema contribuisce probabilmente a una maggiore impermeabilizzazione.

La messa a fuoco richiede un breve periodo di apprendimento, ma una volta presa familiarità con il sistema, risulta pratica e veloce. Si può attivare anche con una sola mano e, soprattutto, anche indossando guanti invernali. È possibile compensare fino a ±5 diottrie all’infinito, mentre l’intervallo di compensazione diottrica è compreso tra ±4 diottrie

 

OTTICA

Obiettivi

Come sempre, non ho accesso alle informazioni esatte sulla composizione delle lenti che costituiscono il treno ottico dello Swarovski CL Companion 10×30. Tuttavia, posso confermare che, sebbene non offra la stessa soppressione del cromatismo garantita dalla serie Swarovski NL Pure, questo binocolo fornisce immagini nitide e ben contrastate al centro del campo visivo.

La tonalità dei bianchi appare generalmente neutra, anche se, in alcune situazioni, ho percepito una lieve tendenza a una tonalità calda.

Dal punto di vista costruttivo, l’obiettivo è incassato di circa 10 mm all’interno del tubo ottico. Questo accorgimento consente di: Ridurre la luce laterale indesiderata, prevenendo la diffusione della luce all’interno del percorso ottico e di proteggere l’obiettivo da graffi accidentali, particolarmente utile durante un uso intenso sul campo.

Infine, Swarovski Optik dichiara per questo modello una trasmissione luminosa del 90% lungo l’intero sistema ottico.

FIG.5 – Un primo piano sugli obiettivi da 32 mm di diametro

Oculari

Lo Swarovski CL Companion 10×30 offre un campo visivo lineare di 108 m a 1000 m (l’NL PURE 10×32 ne inquadra 132), corrispondente a un angolo reale di 6,2°.

Utilizzando la formula classica (Ingrandimento × Campo reale), si otterrebbe un campo apparente di 62°, mentre con la formula ISO, più restrittiva e adottata da Swarovski, il valore dichiarato è di 58°.

Per un binocolo così compatto, la lente di campo è  grande: l’ho stimata a circa 21 mm. Il diametro dell’oculare, paraluce compreso, è di 37 mm, mentre la distanza tra i tubi ottici alla mia distanza interpupillare sfiora 27 mm 
Ritengo questo binocolo molto confortevole anche per gli utenti con una distanza interpupillare media (tra 60 e 66 mm).

L’estrazione pupillare dichiarata è di 16 mm. Non avendo a disposizione strumenti specifici per misurarla, ho rilevato solo la distanza tra la lente di campo e il paraluce completamente estratto, che risulta di circa 13 mm. Tuttavia, sono riuscito a osservare l’intero campo visivo anche con gli occhi leggermente scostati dal bordo del paraluce, il che mi porta a credere che il valore dichiarato da Swarovski sia preciso.

Ho testato il binocolo indossando occhiali per la luce blu e occhiali da sole, riuscendo comunque a visualizzare l’intero campo visivo, confermando che si tratta di un modello adatto anche ai portatori di occhiali. Infine, la distanza interpupillare regolabile è compresa tra 55 e 74 mm.

Prismi

Il Swarovski CL Companion 10×30 utilizza prismi a tetto Schmidt-Pechan.

La pupilla di uscita è perfettamente circolare, senza segni di vignettatura. Il diaframma di campo, quando il binocolo è puntato all’infinito, appare nitido e ben definito. Sul bordo esterno della pupilla di uscita è visibile un lieve anello verde, ma non è particolarmente invasivo.Non ho riscontrato riflessi di luce diffusa attorno alla pupilla di uscita. Sono presenti quattro riflessi evidenti, probabilmente dovuti alla struttura interna dei prismi a tetto.

 

TRATTAMENTO ANTIRIFLESSO

Anche in questo caso come per il CL CURIO non  trovato molti riferimenti sui trattamenti utilizzato, ma presumo siano i classici anti-riflesso e olio e idro repellenti forniti da Swarovski sui prodotti di alta fascia. Piacevole la colorazione verde-violacea che si palesa osservandoli nella maggior parte delle condizioni di illuminazione.

CONTENIMENTO DELLA LUCE DIFFUSA E RIFLESSI FANTASMA

Durante un test notturno, ho cercato di osservare un faretto per valutare la presenza di spike e luce diffusa. Lo Swarovski CL Companion 10×30 ha mostrato un buon contenimento della luce, con solo la presenza di un lievissimo spike (tipico nei prismi a tetto). Non sono stati notati riflessi fantasma, nemmeno durante l’osservazione della luna piena.

Durante l’uso diurno ha gestito molto bene la luce diffusa anche con il sole ai lati del campo visivo. Sebbene si possano notare lievi riflessi nella parte inferiore, questi sono decisamente meno invasivi rispetto ad altri binocoli. La gestione della luce diffusa dipende comunque molto dal contesto d’uso: in ambienti con forte luce laterale, la resa è comunque notevole, dimostrando un buon equilibrio. Ricordo ai lettori che il “flare” si verifica quando la luce parassita entra nell’obiettivo, colpendo l’elemento frontale e rimbalzando all’interno dell’ottica. Questa luce non desiderata proviene generalmente da fonti molto intense, come il sole, faretti e altro ancora. Se una fonte di luce si trova nell’angolo di visione dell’obiettivo, anche un paraluce occasionale potrebbe non riuscire a fermarla completamente. È sufficiente che la luce intensa entri nell’obiettivo per provocare questo fenomeno. I trattamenti multistrato applicati sulle lenti, come quelli utilizzati in molti modelli recenti, sono utili nel ridurre il flare, migliorando così la qualità dell’immagine e la gestione della luce parassita anche se treni ottici molto complessi con molteplici lenti hanno fisiologicamente la possibilità di generare immagini fantasma. Insomma, è  molto piu’ difficile per un progettista gestire questi problemi in binocolo abbastanza grandangolari e con molti lenti.

FIG.6 – Il binocolo è compatto e leggero e si presta molto bene anche alle escursioni di qualche ora

 

ABERRAZIONI CROMATICHE E GEOMETRICHE

 

Aberrazione cromatica al centro del campo

Come già anticipato, il binocolo Swarovski CL Companion 10×30 non è dotato di obiettivi apocromatici, come quelli presenti, ad esempio, nella serie Swarovski NL Pure, ma nella maggior parte delle condizioni di illuminazione, soprattutto al centro del campo, il cromatismo residuo è decisamente ben contenuto. Le aberrazioni cromatiche si fanno sentire principalmente in situazioni di forte contrasto, come quando si osserva un traliccio della uce che si staglia su uno sfondo uniforme, o quando eseguo il mio consueto test osservando il gazebo bianco.

Aberrazione cromatica laterale

L’aberrazione cromatica laterale, invece, si fa più evidente quando ci si sposta verso il bordo del campo visivo, in particolare su soggetti che presentano un contrasto molto forte. In ogni caso, per le osservazioni più generali, come l’esplorazione di panorami o paesaggi, non ho trovato che questo binocolo sia particolarmente influenzato da tale aberrazione. Un esempio in cui potrei percepirlo è quando cerco di individuare una cincia posata sui rami di una betulla, dove il cromatismo laterale potrebbe comparire più visibile sui bordi dei rami.

Curvatura di campo

Per quanto riguarda la curvatura di campo, il binocolo non offre un campo visivo perfettamente piatto, ma durante l’uso diurno la perdita di dettaglio ai bordi è davvero minima. Piuttosto che la curvatura, quello che può influenzare leggermente la lettura dei dettagli è il cromatismo laterale, ma il campo visivo risulta comunque molto piacevole, e non compromette l’uso generale.

Distorsione angolare

Passando alla distorsione angolare, questa inizia a manifestarsi già dal 70% del campo e risulta essere di tipo “a cuscinetto”, con una percentuale che posso stimare intorno al 5%. Personalmente non sono molto sensibile all’effetto “palla rotolante”, ma consiglio ai neofiti di fare riferimento al glossario di Binomania per avere un’idea più precisa di questo fenomeno. Non posso confermare se la distorsione angolare  progettata da Swarovski per migliorare la naturalezza dei movimenti durante il panning sia efficace, ma posso scrivere che, la mia percezione personale è che il binocolo si è rivelato comunque piacevole da utilizzare.  

 

Altre aberrazioni

Infine, per analizzare altre aberrazioni, come la coma e l’astigmatismo, ho deciso di testare il Swarovski CL Companion 10×30 anche nell’ambito astronomico, dato che le stelle puntiformi sono un ottimo banco di prova per queste problematiche. Ho notato che, a partire dall’80-85% del campo, cominciano a farsi vedere segni di coma e astigmatismo, il che è normale considerando che questo non è un binocolo pensato per l’astrofilia.  

USAF CHART

 

Inoltre, ho sottoposto il binocolo al test con la USAF Chart a 35 metri. A mano libera, ho trovato che il binocolo è piuttosto stabile, grazie anche agli incavi per i pollici, e sono riuscito a risolvere la riga 1. Quando invece l’ho montato su un cavalletto, ho potuto osservare anche la riga 2, confermando così che, in condizioni stabili, la resa ottica è davvero ottima. Mediamente il cromatismo si notava durante le ore piu’ assolate sui bordi neri delle righe e lateralmente avevo la percezione di notare un residuo verde-violetto sul bordo della carta.

FIG.7 – Il risultato con la USAF CHART

IMPRESSIONI PRATICHE SUL CAMPO

Birdwatching

Nonostante, nel birdwatching, io prediliga binocolo con obiettivi da almeno 42 mm, mi affido ai binocoli da 25 – 30 mm quasi sempre con un ingrandimento di 8x. Questo perchè  posso beneficiare di una pupilla di uscita più grande e una maggiore comodità. In ogni caso devo confermare che anche lo Swarovski CL Companion 10×30 si è rivelato un compagno molto valido per il birdwatching itinerante diurno e saltuario. È compatto e leggero, ma al contempo robusto e in grado di resistere alle intemperie, proprio come i prodotti di fascia alta. La nitidezza e il contrasto al centro del campo sono buoni e, sebbene il suo sweet spot  e il contenimento del cromatismo residuo non raggiungano l’eccellenza dell’NL Pure (che costa quasi 1200 euro in piu’)  ritengo che possa soddisfare anche i birdwatcher più esigenti che cercano un binocolo progettato e costruito interamente in Austria, con il supporto di qualità che caratterizza il marchio Swarovski, e che allo stesso tempo consente di risparmiare notevolmente sul prezzo d’acquisto.

La messa a fuoco  è comunque ben sfruttabile anche per l’osservazione degli involi piu’ rapidi. Ovviamente, non offre lo stesso campo visivo di altri modelli Swarovski come l’NL 10×32 (132 m a 1000 m vs 108 m a 1000 m), ma comunque pare un ottimo compromesso per gli appassionati di birdwatching che cercano un binocolo affidabile e dalle ottime prestazioni per l’uso occasionale e per le gite piu’ impegnative dove si vuole “viaggiare leggeri”.

FIG.8 – Il binocolo è impermeabilizzato e in grado di resistere a una immersione accidentale in acqua sino a quattro metri di profondità

Paesaggio

Anche dal punto di vista paesaggistico, lo Swarovski CL Companion 10×30 si fa apprezzare per la sua ergonomia e facilità di gestione a mano libera, nonostante l’ingrandimento di 10x. Otticamente, pur non essendo un binocolo con lenti apocromatiche, offre un buon livello di dettaglio e contrasto, che risulta soddisfacente anche per l’appassionato di trekking in alta montagna. In questo caso, lo strumento si presenta come una scelta più comoda e luminosa rispetto al classico 10×25 e senza dubbio piu’ leggera rispetto al formato 10×42.

Crepuscolo

Grazie alla trasmissione luminosa del 90%, lo Swarovski CL Companion 10×30 ha mostrato prestazioni superiori a un binocolo con prismi a tetto nel formato 10×32, dal valore di circa 400 euro, che ho avuto modo di testare. Questo dimostra come una trasmissione luminosa eccellente, grazie ai trattamenti proprietari di Swarovski e alla qualità della componentistica ottica, consenta a questo binocolo di risultare molto più performante, anche in condizioni di scarsa luminosità come al crepuscolo. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, il fattore crepuscolare e il rapporto tra ingrandimento e diametro non sono gli unici fattori determinanti: un prodotto con ottiche più trasparenti, ben lucidate e trattamenti antiriflesso di alta qualità può superare la “barriera” dei 30 mm, non basta analizzare i meri dati tecnici, come diametro lente e ingrandimento.

Tuttavia, per gli appassionati di osservazioni crepuscolari più esigenti, consiglio modelli come l’Habicht 7×42 o l’SLC 8×56, che offrono prestazioni superiori in queste condizioni

FIG.9 – Il binocolo ha solo la parte del ponte centrale non protetto dall’armatura di gomma

Osservazione astronomica

Il 3 febbraio ho effettuato un’osservazione astronomica in una serata caratterizzata da un cielo molto trasparente e una luna in fase crescente. Le condizioni di visibilità erano ottime, quindi ho avuto l’opportunità di analizzare, nella prima parte della serata, la luna, e successivamente, in modo rapido, ho inquadrato i quattro pianeti attualmente visibili: Venere, Saturno, Giove e Marte. Ho anche fatto una classica navigazione nel cielo, passando da una costellazione all’altra. Le mie impressioni sono le seguenti:

La luna è apparsa molto nitida e contrastata, con un lieve residuo cromatico sul bordo planetario. Venere non ha mostrato dettagli evidenti, mentre Saturno ha rivelato la sua natura planetaria, ma senza l’anello visibile. Giove, invece, ha permesso di osservare chiaramente i suoi quattro satelliti galileiani.

Per quanto riguarda le stelle, sono risultate ben puntiformi al centro del campo, ma come anticipato, si è notata la presenza di un po’ di coma e astigmatismo ai bordi. Le Pleiadi e le Iadi sono state molto suggestive, e, nonostante il piccolo diametro del binocolo, la Nebulosa M42 ha mostrato una discreta luminosità e vari dettagli.

Insomma, non è un binocolo pensato per l’astrofilo, ma è comunque possibile osservare il cielo con soddisfazione, considerando il suo formato e le prestazioni che offre in queste condizioni.

PREGI E DIFETTI

PREGI

  • Leggero, compatto e ben impermeabilizzato
  • Rifiniture di ottima qualità
  • Messa a fuoco fluida e precisa.
  • Ottiche con un buon contrasto.
  • Campo di vista grandangolare, con buona resa quasi fino al bordo.
  • Ottima trasmissione luminosa.
  • Possibilità di scegliere tra tre varianti

DIFETTI

  • Non è un binocolo apocromatico, quindi può presentare aberrazione cromatica in condizioni critiche.

 

FIG.11 – Un binocolo tuttofare che non raggiunge ovviamente la qualità degli SLC degli EL o degli NL PURE ma potrà accontentare molti appassionati che bramano il marchio austriaco

IN SINTESI

In sintesi, ritengo che con la serie Companion CL, Swarovski abbia avuto l’intuizione di fornire uno strumento di buona qualità a un prezzo inferiore rispetto ai top di gamma, mantenendo però lo stesso feeling in termini di estetica, buona meccanica e prestazioni ottiche. Sebbene non siano completamente apocromatiche, le ottiche forniscono immagini luminose, nitide e con un buon contrasto, tanto da non far rimpiangere strumenti di fascia superiore, spesso destinati a chi dispone di un budget più elevato e ha esigenze più sofisticate.

 

PREZZO E GARANZIA

Il prezzo dello Swarovski Companion CL 10×30, aggiornato a gennaio 2025, è di 1.400 Euro. Ringrazio come sempre Marco Lucchini del noto negozio di Domodossola per avermi fornito l’esemplare oggetto di questo test e per avermi lasciato completamente libero di condividere le mie impressioni pratiche sul campo. Ricordo ai lettori che è possibile contattare Marco per verificare eventuali variazioni di prezzo e capire se sia possibile ottenere uno sconto superiore rispetto al prezzo di listino ufficiale. Vi consiglio anche di visitare il suo grande negozio a Domodossola, presso Binocolo.it di Lucchini Marco – Via Galletti, 27 – 28845 Domodossola (VB).

DISCLAIMER

Binomania non è un negozio. Nel mio sito web troverete esclusivamente recensioni di prodotti ottico-sportivi, fotografici e astronomici. Le mie impressioni sono imparziali, come è dovere di ogni giornalista, e non ricevo alcuna percentuale sulle vendite di prodotti. Per qualsiasi acquisto o per avere informazioni su eventuali variazioni di prezzo o novità, vi consiglio di visitare il sito ufficiale di Marco Lucchini o di contattarlo al numero 0324 200135.