PREMESSA
Dopo aver recensito lo Zeiss Victory HT 3-12×56, che costa €3079,00, ho avuto il piacere di testare presso il campo di tiro TAV La Montagnola lo Zeiss Conquest V4 6-24×50, dotato di torretta balistica e reticolo illuminato. Il cannocchiale, come sempre, è stato fornito dal distributore italiano Bignami (bignami.it), che suggerisce un prezzo per il mese di luglio 2024 di €1539. Come sempre, all’interno di questo articolo e della videorecensione, vi presenterò le sue caratteristiche salienti, i pregi e difetti e le mie impressioni pratiche sul campo scaturite dal test pratico al poligono.
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Buona visione e buona lettura a tutti voi.
DATI TECNICI DICHIARATI DALLA CASA MADRE
FORMATI DISPONIBILI
ACCESSORI INCLUSI
Il cannocchiale Zeiss Conquest V4 è spedito al cliente all’interno di una scatola bianca con inserti blu. Aprendo il coperchio, si nota una scena naturalistica. La dotazione di serie include i libretti di istruzione, una chiave Torx, una batteria CR 2032 per l’alimentazione del reticolo e due guide rapide di utilizzo multilingua. Ho ricevuto il cannocchiale con due anelli da 30 mm con passo Picatinny.

ACCESSORI OPZIONALI
Per quanto riguarda gli accessori opzionali, è possibile acquistare separatamente un paraluce metallico e una copertura in neoprene che consente di proteggere ulteriormente il cannocchiale da tiro durante il trasporto. Inoltre, è possibile acquistare la leva rapida per il selettore di ingrandimento, utilizzabile sia per il Conquest V6 che per il V4. La serie Conquest V4 può utilizzare una vasta gamma di reticoli, sia non illuminati che illuminati.
MONTAGGIO SULLA CARABINA
Anche in questo caso ho installato il cannocchiale da tiro su una carabina Savage High Country 110, anch’essa distribuita da Bignami e acquistata da Brignoli. Il cannocchiale è stato pre-azzerato da Herbert presso il poligono del distributore, successivamente l’ho ricontrollato al campo da tiro per adattarlo al mio punto di mira naturale e alle condizioni spesso mutevoli di chi spara in un campo da tiro all’aria aperta situato a 1.200 metri di altezza.

MECCANICA E SISTEMA DI MESSA A FUOCO
Lo Zeiss Conquest V4 non è ovviamente dotato di una meccanica pregevole come i Top di Gamma di casa Zeiss. Tuttavia, devo confermare che, come rapporto prezzo/prestazioni, è tra i migliori cannocchiali da puntamento presenti sul mercato.
Corpo tubolare
Anche il Conquest V4 propone una linea decisamente classica ed elegante. Il corpo tubolare unico è stato rivestito con un’anodizzazione nera satinata, che consente sia di evitare i riflessi sia di garantire un’ottima resistenza all’usura. Tra la campana e la torretta ci sono 30 mm, mentre tra la torretta e il selettore di ingrandimento è possibile beneficiare di circa 58 mm di spazio. Personalmente, non ho avuto problemi ad adattare il cannocchiale da tiro sul corpo della Savage High Country 110. La campana nei pressi dell’obiettivo misura 56 mm di diametro, mentre la zona del selettore di ingrandimento e dell’oculare ha un diametro di circa 44 mm. Similmente ai top di gamma, Zeiss sottopone anche questi cannocchiali a una serie di verifiche per saggiare l’impermeabilizzazione e la robustezza, come il test di immersione attraverso una colonna d’acqua e il test d’urto fino a 1500 volte la forza G, con urti continui per 90 minuti. Inoltre, anche lo Zeiss Conquest V4 è stato sottoposto a uno shock termico compreso tra -40 e +50 gradi in meno di 5 minuti. L’ultima prova selettiva che viene effettuata in laboratorio da Zeiss è la camera con nebbia salina, dove il cannocchiale da tiro viene testato in fabbrica per oltre 24 ore. Durante questo test, il cannocchiale viene posto vicino a una striscia metallica di prova. Alla fine del test, la striscia metallica è totalmente ricoperta di ruggine, mentre l’ottica, per essere commerciabile, deve rimanere intatta.
Il cannocchiale, senza anelli, pesa 690 g, che sono distribuiti su circa 37 cm. Come anticipato e come avrete presagito, è impermeabilizzato e riempito di azoto, con una resistenza di 400 mbar e una temperatura di esercizio compresa tra -20 e +55 gradi.

Selettore di ingrandimento
Il selettore di ingrandimento, compreso tra 6x e 24x, ha un diametro generoso ed è dotato di una ghiera metallica con spesse godronature che facilitano l’utilizzo con i guanti invernali. È stato ottimizzato con una zona più spessa per velocizzare la fase di rotazione. I movimenti si sono dimostrati fluidi e precisi in entrambi i sensi di rotazione, anche utilizzando i guanti da tiro al poligono. Ovviamente, non deve essere fluido come la manopola di messa a fuoco di un binocolo, ed è quindi necessario applicare un po’ di pressione per evitare spostamenti accidentali che comprometterebbero la precisione e il raggiungimento dell’obiettivo durante il tiro. Subito sotto la ghiera sono state inserite varie tacche di riferimento con i seguenti intervalli di ingrandimento: 6, 7, 8, 9, 10, 12, 16, 20 e 24. È utile notare che sotto l’ingrandimento 12 è presente il logo Sx2, che si dimostra un valido riferimento per l’analisi rapida del reticolo.
Regolazione diottrica del reticolo
Come tutti i cannocchiali da puntamento Zeiss, la regolazione delle diottrie avviene attraverso la ghiera gommata e zigrinata situata nei pressi della lente di campo. Questa ghiera propone movimenti decisamente fluidi, con una regolazione diottrica compresa tra +2 e -3,15, quindi un valore leggermente inferiore alla serie più costosa HT.

TORRETTE
Il cannocchiale da tiro oggetto di questo test è dotato di tre torrette. Sul lato sinistro è visibile la torretta che accoglie la batteria per l’illuminazione del reticolo e la regolazione della parallasse. Si accede al vano impermeabilizzato della batteria svitando il tappo metallico, ottimizzato con un O-ring interno per una totale protezione. È possibile aumentare la luminosità del reticolo attraverso un intervallo di intensità compreso tra 1 e 10; ogni passaggio presenta anche una posizione per lo spegnimento. Il sistema di parallasse non ha valori intermedi di riferimento, ma 9 tacche che vanno da 10 yards all’infinito. In questo caso, si nota la differenza con le più pregevoli realizzazioni della casa teutonica.
La torretta centrale di elevazione consente la regolazione attraverso un click pari a un quarto di MOA, che corrisponde a 0,7 cm a 100 m. La meccanica si è dimostrata molto precisa, ma con un suono dei click poco evidente. Le tacche di riferimento sono di alta qualità e i numeri presentano un’ottima serigrafia con una grandezza elevata, facilmente osservabile anche per le persone ipovedenti.

È possibile riportare a zero la torretta dopo aver effettuato le regolazioni del caso, svitando le due viti Torx con la chiave in dotazione, sollevando il coperchio, successivamente allentare le altre due viti Torx che regolano l’arresto balistico e aiutandosi con una moneta, un coltellino o un cacciavite regolare l’elevazione. Successivamente si fisseranno le viti e si inserirà nuovamente il coperchio della torretta. Ricordo agli appassionati che non è possibile montare il sistema Zeiss AVS sulla serie Conquest V4
La torretta laterale propone un’ottima meccanica per la regolazione della deriva, anch’essa con un click pari a 1/4 di MOA. In questo caso è protetta da un coperchio non metallico e presenta solo delle piccole tacche di riferimento senza numerazione. I movimenti, comunque, si sono dimostrati fluidi e precisi.
RETICOLO ILLUMINATO
Come ho avuto modo di citare nella premessa, la serie Conquest V4 può montare una serie innumerevole di reticoli, alcuni illuminati e altri no. Il reticolo illuminato in dotazione al cannocchiale che ho testato era il semplice reticolo “60”, ma è possibile sceglierne un altro in base alle esigenze di tiro. Questo reticolo è più leggero e sottile rispetto al precedente modello 40, utilizzato fino a pochi anni fa. La sua caratteristica principale è data dalle barre che occupano soltanto la metà della copertura del precedente modello, oltre a presentare il doppio dello spazio libero. Per questo motivo, sarà possibile ottenere tiri molto precisi con la minima copertura del soggetto inquadrato, sia per l’attività al poligono sia per la mera attività venatoria. A 12 ingrandimenti, il reticolo 60 ha una copertura di soli 0,505 cm a una distanza di 100 m. Come tutti i cannocchiali della serie Conquest, anche in questo caso il reticolo si trova sul secondo piano focale, quindi tra l’oculare e il sistema di ingrandimento.

OBIETTIVO
Lo Zeiss Conquest V4 6-24×50 non utilizza elementi ED o alla fluorite, ma è dotato di un obiettivo che definirei acromatico ad alto contrasto, ottimizzato con un sistema antiriflesso multistrato su ogni superficie ottica. Le immagini, seppur nelle condizioni di pessima illuminazione presentino un po’ di residuo cromatico, sono risultate nitide e contrastate. Rispetto ad alcuni prodotti della concorrenza che ho provato nella stessa fascia di prezzo, non ho notato un calo evidente di nitidezza ai massimi ingrandimenti, anzi direi che è molto soddisfacente anche per gli appassionati che sono abituati a gestire cannocchiali da tiro dal costo pari al doppio. L’obiettivo è inserito all’interno della campana per circa 13 mm; questo consente, seppur non sia efficace come il paraluce acquistabile separatamente, di gestire meglio la luce laterale e di tenere al riparo l’obiettivo da eventuali graffi che si potrebbero creare nel normale utilizzo tattico o outdoor.

RIVESTIMENTI OTTICI
In questo caso, Zeiss non si è risparmiata: la trasmissione luminosa è dichiarata nel 90% e anche questo cannocchiale, come le serie più pregiate è dotata di un sistema multi-strato antiriflesso, è stato ottimizzato con il trattamento LotuTec, brevetto Zeiss. Questo rivestimento idrofobico e oleorepellente non solo garantisce una visione nitida e contrastata, ma evita anche che gocce e sporco si agglomerino sulle lenti esterne, facilitando la pulizia degli obiettivi. Il nome LotuTec deriva dal fiore di loto, che presenta una caratteristica molto interessante in natura: è impermeabile all’acqua e le gocce scivolano velocemente lontano dai suoi petali.
OCULARE
L’oculare dello Zeiss Conquest V4 fornisce un intervallo di ingrandimento compreso tra 6x e 24x. Il campo visivo inquadrato a 100 m è compreso tra 6,3 e 1,6 m, ossia 3,6° e 0,9°. L’estrazione pupillare è ottima ed è di 90 mm. Ricordo ai giovani appassionati che l’estrazione pupillare è una caratteristica comune a tutti gli strumenti ottici e rappresenta la distanza alla quale deve essere posizionato l’occhio del tiratore rispetto alla lente di campo dell’oculare affinché tutto il campo visivo apparente risulti completamente visibile. È un parametro essenziale per il tiratore non solo per determinare la scelta del cannocchiale, ma anche perché incide molto sulla posizione naturale del tiratore rispetto all’arma. In questo caso, ci troviamo di fronte a un valore ottimo.
PUPILLA DI USCITA
In questo caso, si puo’ beneficiare di un’uscita pupillare compresa tra 7,5 mm a 6x e 2,1 mm a 24x (diametro effettivo a 6x di 44.9 e di 50 mm a 24x). Come evidenzierò nel paragrafo relativo alle impressioni pratiche al poligono, ho avuto modo di analizzare attentamente la pupilla di uscita, sia per quanto riguarda la sua corretta circolarità sia per la presenza di luce diffusa ai bordi di essa.
Dopo aver provato la serie Zeiss HT, che mi aveva stupito per il contenimento dei riflessi, attendevo comunque un peggioramento evidente delle prestazioni nella serie dal prezzo inferiore. In realtà, mi sono dovuto ricredere, in quanto anche il Conquest V4 esibisce un ottimo contenimento della luce diffusa. Sebbene non sia paragonabile ai top di gamma tra i cannocchiali da tiro Zeiss, è comunque tra i migliori per performance all’interno della sua fascia di prezzo. Personalmente, ho notato il miglior contenimento della luce diffusa a parità di scena inquadrata, a medi ingrandimenti, ossia tra i 10x e i 12x.
ABERRAZIONI CROMATICHE E GEOMETRICHE
Raramente i test di cannocchiali da tiro prevedono analisi così selettive relative alle aberrazioni cromatiche e geometriche, poiché il marketing aziendale e le competenze editoriali di molte riviste del settore tendono a dare maggiore importanza ad altre caratteristiche, come la trasmissione luminosa, la nitidezza ad alti ingrandimenti e la meccanica delle torrette. Tuttavia, ritengo fondamentale sottoporre i cannocchiali da tiro anche a queste prove molto selettive per fornire ai lettori una disamina completa del prodotto. Questo approccio permette di comprendere meglio le reali caratteristiche di uno strumento e di valutare quanto, a volte, il marketing possa influenzare la percezione della qualità di uno strumento ottico da tiro.
Aberrazione cromatica al centro del campo
Per verificare il cromatismo residuo, sono solito sottoporre gli strumenti ottici a tre test molto selettivi. Il primo consiste nell’analisi del gazebo bianco situato nel mio giardino, un oggetto metallico molto riflettente che mostra il cromatismo residuo anche in prodotti di alta qualità. Il secondo test prevede l’utilizzo della USAF CHART mentre il terzo è l’analisi dei target al poligono.
Posso confermare che, nelle situazioni di alto contrasto, inizia a percepirsi un po’ di alone violetto-verde intorno ai contorni principali metallici a partire da circa 10x-12x. In ogni caso, l’alone cromatico spurio non influisce sulla nitidezza e sul contrasto. In tutta onestà, il residuo cromatico del Conquest V4 è abbastanza simile a quello del mio BURRIS XTR PRO che costa oltre il doppio.
Cromatismo laterale
Come è ovvio, si può percepire un aumento del cromatismo laterale spostandosi dal centro del campo verso i bordi. In tali frangenti, e soprattutto su oggetti di alto contrasto, si noterà un aumento dell’alone spurio intorno ai bordi degli oggetti. Tuttavia, rimane comunque abbastanza contenuto.
Curvatura di campo
Ottima la planarità del campo sia a bassi ingrandimenti che ad alti ingrandimenti. Forse a 6x si percepisce un lievissimo, quasi impercettibile, calo di nitidezza osservando, ad esempio, un traliccio della luce situato a 650 metri di distanza; tuttavia, i dettagli rimangono facilmente visibili. Non ho percepito alcuna differenza di visione dal centro al bordo ai massimi ingrandimenti. Lo stesso accade anche nell’analisi delle righe orizzontali e verticali della USAF CHART Senza dubbio, è un ottimo risultato.
Distorsione angolare
La maggior parte delle aziende del settore, nel corso degli anni, ha progettato strumenti ottici con una distorsione angolare a cuscinetto molto calcolata, per contenere quello che si definisce effetto “palla rotolante”. Invito i tiratori che non sono molto avvezzi a questi dati tecnici a verificare quanto asserito leggendo il glossario di Binomania. Posso solo confermare che la presenza di una certa distorsione angolare a cuscinetto facilita la naturalezza del panning che avviene scorrendo rapidamente con il cannocchiale da destra a sinistra. Mi aspettavo una distorsione angolare più evidente, ma si nota pochissimo in tutto l’intervallo di ingrandimento, in linea di massima mi è parso di percepire un po’ di effetto “palla rotolante” ai bassi ingrandimenti..
IMPRESSIONI PRATICHE SUL CAMPO
Piergiovanni Salimbeni è un tester e giornalista indipendente iscritto all’Albo Professionale dei Giornalisti della Lombardia. Si è laureato presso l’Università Statale di Milano con una tesi riguardante : ” I danni da inquinamento elettromagnetico e il caso Radio Vaticana”. E’ responsabile dei siti web: www.binomania.it e www.termicienotturni.it. Pubblica video recensioni sul suo canale YouTube. Dal 1997 collabora con mensili e quotidiani nazionali, sempre nei settori di sua competenza: ottica sportiva, astronomica, fotografica, sistemi per la visione notturna e termica, geologia lunare. Coltiva da sempre la passione per la scrittura, nel 2020 ha esordito con pseudonimo con un editore classico, mentre nel 2022 ha pubblicato su Amazon il suo secondo romanzo “Il Purificatore”, disponibile anche in formato e-book. Nel tempo libero leggi molti libri, pratica tiro sportivo a lunga distanza, fototrappolaggio, digiscoping, fotografia di paesaggio.