PREMESSA
Dopo aver recensito lo Zeiss Victory HT 3-12×56 e lo Zeiss Conquest V4 6-24×50, ho avuto il piacere di testare al poligono lo Zeiss Conquest V6 2.5-15×56 dotato della torretta ASV. Vi anticipo che questo formato tra i modelli V6 è il più poliedrico e adatto a varie situazioni di utilizzo. Come sempre, mi è stato gentilmente fornito dal distributore italiano Bignami che suggerisce un prezzo per il mese di agosto del 2024 pari a €2.559. Vi invito a leggere l’articolo e a seguire la sintesi nella videorecensione per comprendere i suoi pregi, i suoi difetti, le caratteristiche tecniche e le mie impressioni pratiche sul campo scaturite dopo un test al poligono.
DATI TECNICI DICHIARATI DAL COSTRUTTORE
FORMATI DISPONIBILI
Lo Zeiss Conquest V6 2.5-15×56, oggetto del test, rappresenta una scelta particolarmente equilibrata per chi cerca un cannocchiale adatto sia al tiro a lunga distanza che alle situazioni di caccia all’alba o al tramonto. Questa serie offre una gamma completa di ottiche, tra cui il 1.1-6×24 per la selvaggina in battuta, il 2-12×50 per l’uso diurno e il 3-18×50 e il 5-30×50 per tiri a lungo raggio. E’ possibile optare per la versione con reticolo illuminato, in alcuni casi con la torretta ASV e con reticoli differenti. I prezzi in Italia partono da 2.049,00 €
ACCESSORI IN DOTAZIONE
Anche in questo caso ci troviamo di fronte a una scatola bianca su cui è ben rappresentato il cannocchiale da tiro. Al suo interno è raffigurata una scena naturalistica. Una sagoma di neoprene consente un facile trasporto senza che il cannocchiale possa danneggiarsi. È presente al suo interno una chiave Torx per la regolazione del sistema ASV e una batteria CR 2032. Si nota poi una manualistica relativa alle caratteristiche principali del prodotto, la sua garanzia e il classico panno per la pulizia delle ottiche. Utilizzando il codice QR presente sulla scatola, è inoltre possibile accedere al sito ufficiale Zeiss Sport Optics.
Personalmente ho ricevuto il cannocchiale già montato sugli anelli da 30 mm, sempre forniti da Bignami, della serie APEL Blu Line.
ACCESSORI OPZIONALI
Anche in questo caso, come per la serie Conquest V4, dovrebbe essere possibile acquistare separatamente un paraluce metallico e una copertura in neoprene in grado di proteggere il cannocchiale durante il trasporto. Inoltre, è disponibile una leva rapida per il selettore di ingrandimento. Eventualmente, è possibile chiedere maggiori informazioni a Bignami, riguardo gli accessori disponibili per il mercato italiano.
MONTAGGIO SULLA CARABINA
Come prassi, il cannocchiale da tiro è stato installato sopra una carabina Savage High Country 110, anch’essa distribuita da Bignami . Ho azzerato a 40 metri, poi raffinato a 100 metri e infine ho eseguito tiri sino a 200 metri. Non ho potuto verificare la resistenza al rinculo con grossi calibri in quanto, per motivi di spesa e visto l’alto numero di munizioni che utilizzo per i miei test, possiedo soltanto delle carabine calibro 223.
MECCANICA E SISTEMA DI MESSA A FUOCO
Corpo tubolare
Ci troviamo di fronte a un cannocchiale da puntamento di qualità medio-alta con ottime rifiniture e, come sempre per quanto riguarda la linea Conquest, con un ottimo rapporto prezzo-prestazioni.
Il cannocchiale propone un design molto leggero e snello, pesa infatti soltanto 630 grammi senza binario, distribuiti su circa 34 cm di lunghezza. Ha un diametro classico di 30 mm ed è composto da un tubo monolitico in alluminio con anodizzazione nera sabbiata. È impermeabilizzato sino a 400 millibar e riempito di azoto. La sua temperatura di esercizio è compresa tra i -25 e i +50°C. Ottimo lo spazio tra la campana e il selettore di ingrandimento di ben 70 mm, mentre tra la torretta e la campana è di circa 45 mm.
Robustezza e impermeabilizzazione
Anche questo cannocchiale da tiro, come la maggior parte dei top di gamma Zeiss, è stato sottoposto a una serie di test in azienda per verificarne la robustezza e l’impermeabilizzazione. Ha affrontato quindi alla classica prova di immersione dentro una colonna d’acqua, il test di urto fino a 1500 volte la forza G con urti continuati per ben 90 minuti e ha dovuto superare anche lo shock termico compreso tra -40 e +50 gradi in meno di 5 minuti. Ricordo ai lettori più attenti che Zeiss sottopone i propri cannocchiali da tiro anche a un altro test molt severo. Il cannocchiale viene inserito dentro una camera all’interno dei laboratori Zeiss e lasciato per 24 ore dentro una nebbia salina insieme a una striscia metallica di prova. Per superare questo controllo, è necessario che il cannocchiale rimanga intatto mentre la striscia metallica sarà totalmente ricoperta di ruggine.
Selettore di ingrandimento
Come ho già avuto modo di ribadire, il cannocchiale oggetto di questo test è il più poliedrico della serie Conquest V6. Presenta un selettore di ingrandimento con un fattore zoom 6x, compreso tra 2,5x e 15x. La ghiera è spessa e godronata, con un diametro di quasi 50 mm e una larghezza di 20 mm. Ho trovate le scanalature un po’ ravvicinate e quindi si deve applicare una presa sicura in fase di rotazione. Ha un’ala che garantisce una sensazione tattile dell’ingrandimento quando non si puo’ perdere tempo a guardare i riferimenti visivi, A 8x si trova esattamente al centro. Si gestisce facilmente con i guanti invernali o da tiro. I movimenti sono fluidi e precisi, senza blocchi o impuntamenti in entrambi i sensi di rotazione. Sono presenti delle tacche graduate serigrafate che rappresentano egregiamente l’intervallo di ingrandimento e i seguenti step: 2,5, 3, 4, 5, 6, 8, 10, 12, 15. Laddove non ci sono i numeri, sono visibili dei punti bianchi. Anche le tacche di riferimento sono ben percepibili.
Regolazione diottrica del reticolo
La regolazione diottrica del reticolo si attua girando la ghiera gommata nei pressi dell’oculare, che funge anche da piccolo paraluce. Anche in questo caso, i movimenti sono fluidi, seppur sia necessaria una discreta pressione per ruotarlo. In questo modo, non ci sarà la possibilità di spostare la regolazione durante l’utilizzo pratico sul campo.
TORRETTE
Il modello Zeiss Conquest V6 che ho utilizzato, è dotato della torretta balistica ASV. Sulla parte anteriore è presente la scritta con li MOA e i Click a 100 metri oltre alla direzione dell’alzo della torretta. Il diametro è sufficientemente grande, circa 33 mm, con uno spessore della zona zigrinata di 14 mm. Dopo aver azzerato il fucile, è sufficiente utilizzare una chiave Torx per rimuovere il tappo superiore e sollevare la torretta. Successivamente, si dovrà alzare il tappo dello Zero Stop, allinearlo e riavvitare il tappo superiore. Il processo è semplice e completamente affidabile, richiedendo solo un piccolo utensile. Non ci sono piccole clip o molle che possono andare perse. È un sistema veloce, sicuro e affidabile. I clic per l’elevazione e la derivazione sono di 1 cm a 100 m, offrendo una regolazione semplice e affidabile, con 200cm di elevazione (200 clic) di aggiustamento verticale e laterale.
Sul lato sinistro del cannocchiale è presente la torretta che gestisce la illuminazione del reticolo. Un coperchio impermeabilizzato custodisce la batteria CR2032. Il sistema di attivazione avviene estraendo a pressione la torretta. Non ci sono tacche di riferimento o numeri per regolare l’intensità dell’illuminazione, ma semplici figure di riferimento mostrano quando il reticolo è illuminato nella maniera più intensa possibile.
Non è presente un sistema di regolazione della parallasse, che è stata preparata in azienda a 100 metri (109 yard).
La torretta laterale destra è affidata alla regolazione della deriva e propone una meccanica molto simile al modello Conquest V4, seppur in questo caso un click corrisponda 1/3 di MOA, mentre il modello V4 possedeva movimenti da 1/4 di MOA a click. Non è molto grande, di fatto presenta un diametro di circa 20 mm; tuttavia, meccanicamente è discreta e presenta tacche graduate. La regolazione della deriva può essere resettata riportando la manopola alla posizione zero tirandola verso l’esterno e poi ruotandola nuovamente verso il centro, un metodo molto pratico che non richiede strumenti aggiuntivi.
Reticolo illuminato
Su questo modello è stato montato il reticolo 60, che è un reticolo più leggero e sottile rispetto al 40 utilizzato sino a pochi anni fa. Tra le sue caratteristiche principali si evidenzia il fatto che le barre presentano la metà della copertura del precedente modello, offrendo così una minima copertura possibile del soggetto inquadrato. A dodici ingrandimenti, la copertura a 100 metri di distanza è di soli 0,55 mm. Un’altra caratteristica che ho apprezzato è il punto illuminato, la cui estrema luminosità e puntiformità sono notevoli. Il sistema è affidato a fibre ottiche che consentono di ottenere il punto illuminato più sottile al mondo: a 100 metri, infatti, ha una copertura del bersaglio di soli 3,3 mm. Anche in questo caso, il reticolo è stato inserito sul secondo piano focale dell’immagine. Per questo motivo, la corrispondenza tra la realtà e la scala graduata avviene soltanto al massimo ingrandimento.
Per quanto riguarda gli altri reticoli disponibili, il cannocchiale offre una varietà di opzioni: Reticolo 6 (Z-Plex), Reticolo 43 (non illuminato), Reticolo 60 (oggetto del test), ZMOA-1, ZMOA-2, ZMOA-4, ZBR-1 e ZBR-2. Ogni reticolo è progettato per soddisfare diverse esigenze di precisione e visibilità, offrendo una soluzione adatta per diverse condizioni di tiro e preferenze personali.
OTTICA
Obiettivo
Per questa gamma di cannocchiali, ZEISS ha utilizzato un eccellente vetro SHOTT alla fluorite sintetica, che fornisce una trasmissione luminosa del 92%, 3% sotto la piu’ pregiata gamma Victory. L’apertura massima è di 56 mm a 15x, offrendo un eccellente campo visivo anche a bassa ingrandimento. Il diametro effettivo della lente a 2,5x è di 24,3 mm. Le immagini sono chiare, nitide e contrastate, senza alcuna perdita di nitidezza ad alti ingrandimenti. Penso che, in questa fascia di prezzo, sia uno dei migliori cannocchiali che ho usato.
Dal punto di vista meccanico, la cella che contiene gli obiettivi è incastonata all’interno della campana per quasi 20 mm, consentendo di ottenere un lieve riparo dalla luce laterale, dalla pioggia e dalla sabbia. Ricordo, tuttavia, che è possibile acquistare opzionalmente un paraluce metallico.
Rivestimenti ottici
Per raggiungere una trasmissione luminosa del 92%, è stato utilizzato il pregevole sistema multistrato antiriflesso Zeiss T *, una ricetta Zeiss. Inoltre, il cannocchiale è stato ottimizzato sulla lente di campo dell’oculare e sull’obiettivo frontale con il trattamento LotuTec, anch’esso brevetto Zeiss. Si tratta di un rivestimento specifico, olio-repellente e idrorepellente, che evita alle gocce, allo sporco e all’olio di agglomerarsi sulle lenti esterne, facilitando la pulizia degli obiettivi e l’utilizzo durante giornate umide o in presenza di lieve pioggia.
Il trattamento multistrato si palesa con una piacevole colorazione violacea, molto simile a quella dei cannocchiali da osservazione Harpia e Gavia.
Insegno un trucco ai meno esperti per verificare immediatamente sul campo quale trattamento sia il migliore: quando vi trovate assieme ad amici che possiedono altri cannocchiali da tiro, potete compiere un semplice test. Il cannocchiale da tiro che mostrerà più dettagli del vostro viso riflesso avrà il trattamento peggiore, perché significa che la maggior parte della luce non riuscirà a raggiungere l’oculare ma verrà “riflessa” verso di voi. Quindi, se vedete pochissimi dettagli del vostro viso, avrete a che fare con un trattamento in linea di massima di buona qualità.
Oculare
L’oculare garantisce un fattore zoom pari a 6x. Tuttavia, sebbene l’intervallo di ingrandimento sia elevato, è possibile sfruttare un ampio campo visivo: a 100 metri è di 16,4 metri, che diventano 2,7 metri al massimo ingrandimento. Per tale motivo, anche l’angolo di visione a 100 metri è compreso tra 9,4 gradi e 1,6 gradi. L’estrazione pupillare è ottima, di 90 mm, il che vi consente di gestire anche calibri pesanti con rinculi avvertibili. Il diametro della lente di campo dell’oculare raggiunge i 38 mm, e questa misura consente non solo di evitare vignettature ai bassi ingrandimenti, ma anche di prevenire la formazione di appannamento nelle pessime condizioni ambientali.
Pupilla di uscita
Per le premesse effettuate riguardo allo schema ottico, il diametro effettivo della pupilla di uscita è compreso tra 9,7 mm e 3,7 mm. La pupilla di uscita si è rivelata perfettamente circolare sia ai minimi che ai bassi ingrandimenti, senza effetto “blue-ring”, che è un classico anello blu di cromatismo laterale che può talvolta presentarsi negli strumenti ottici. È impressionante il contenimento della luce diffusa: si nota da 2,5x fino a circa 5-6 ingrandimenti, successivamente la luce diffusa intorno alla pupilla è veramente minima, paragonabile e talvolta migliore a quella di alcuni prodotti dal prezzo decisamente più elevato. Senz’altro è stato fatto un ottimo lavoro in questo senso. Infatti, le immagini ai medi e agli alti ingrandimenti sono ben contrastate anche in presenza di forte luce laterale. Ottimo lavoro. Presumo che questa prestazione possa ulteriormente migliorare acquistando il paraluce opzionale
ABERRAZIONI CROMATICHE E GEOMETRICHE
Anche questa volta premetto di voler essere un po’ pignolo, in quanto raramente si leggono sulla rivista del settore o sul web recensioni di cannocchiali da tiro dove si esaminano minuziosamente le aberrazioni di uno strumento. Tuttavia, vorrei fornire dei metri di paragone a tutti gli appassionati, soprattutto per mostrare loro quanto in realtà ci possa essere differenza tra un’ottima campagna di marketing e le reali prestazioni di uno strumento. Ricordo infatti che la presenza di cromatismo residuo, aberrazione cromatica e geometrica, e altro ancora, possono peggiorare le immagini di uno strumento ottico, soprattutto durante le pessime condizioni di illuminazione. Spero quindi che questo paragrafo sia ben gradito. Suggerisco agli appassionati che non conoscono queste terminologie di visitare l’articolo inerente il glossario di Binomania per comprendere al meglio la terminologia adatta.
Aberrazione cromatica al centro del campo
I parametri ricercati dai progettisti di un cannocchiale da tiro sono differenti rispetto a quelli necessari per la realizzazione di un ottimo strumento da osservazione. In ogni caso, la presenza di vetro con miscela (non dichiarata) alla fluorite, consente un ottimo contenimento delle aberrazioni cromatiche anche ai medio-bassi ingrandimenti. Nel test selettivo che compio n al poligono, i bersagli sono ben corretti cromaticamente fino a circa 6-7 ingrandimenti. Successivamente, si nota la presenza di un lievissimo cromatismo residuo di colore verde attorno alle sagome dei soggetti o oggetti più contrastati. Ovviamente, nell’utilizzo pratico sul campo, osservando e inquadrando sia scene naturalistiche che selvaggina, la percezione del cromatismo residuo è decisamente meno evidente.
Cromatismo laterale
Il cromatismo laterale aumenta proporzionalmente allontanandosi dal centro verso il bordo e si nota principalmente su oggetti con contorni netti, definiti e molto contrastati, con il classico alone verde-violetto. Tuttavia, questo cromatismo non risulta invasivo o compromette l’efficacia del contrasto dell’immagine.
Curvatura di campo
Le immagini sono perfette dal centro fino al bordo, sia a bassi che ad alti ingrandimenti. L’immagine fornita da questo cannocchiale da tiro è veramente eccellente, senza alcuna perdita di risoluzione ai bordi estremi.
Distorsione angolare
Non si nota una distorsione angolare significativa ad alti ingrandimenti, mentre è percepita maggiormente a bassi ingrandimenti. Sebbene non sia un binocolo, è ovvio che un formato del genere possa essere utilizzato per il panning. Per questo motivo, devo confermare che, pur non essendo molto sensibile, l’effetto “palla rotolante” (vedi glossario per i neofiti) è presente, ma questo cannocchiale fornisce comunque un’immagine molto naturale durante il movimento da destra a sinistra.
IMPRESSIONI PRATICHE
Impressioni generiche su qualità ottica, ergonomia, meccanica
Prima di parlare nello specifico del test effettuato al poligono, vorrei presentarvi le mie impressioni relative alla meccanica, all’ergonomia e alla trasmissione luminosa di questo strumento.
In primis, posso confermare che il cannocchiale è molto leggero (almeno per il tiro a lunga distanza al poligono). Un setup ideale potrebbe essere proprio il montaggio sulla carabina Savage High Country che nel calibro 223 pesa meno di 8kg.
Per quanto riguarda la qualità meccanica, la presenza di vetro SHOTT è percepibile anche di giorno e non solo al crepuscolo. Le immagini sono molto nitide e contrastate, e il campo di vista è totalmente corretto dal centro al bordo. Grazie alla sua ottima costruzione interna, che include anche un eccellente contenimento della luce diffusa. Anche nelle osservazioni al crepuscolo, inquadrando soggetti in controluce, la qualità di questo cannocchiale nell’abbattimento della luce diffusa supera quella di molti binocoli e spotting scope di alta qualità. È evidente che i progettisti abbiano puntato sulla massima visibilità nelle peggiori condizioni di osservazione, piuttosto che cercare il miglior contenimento delle aberrazioni cromatiche.
Da un punto di vista ergonomico, ho apprezzato lo spazio tra la torretta e il selettore di ingrandimento, che è superiore rispetto ad esempio alla serie V4, e consente di personalizzare la posizione del cannocchiale sulla slitta della vostra carabina in base alla vostra conformazione fisica. Le torrette sono ben progettate e il sistema AVS con compensazione balistica è rapido ed efficace. Anche il sistema di zero stop può essere facilmente utilizzato sia sul campo sia al poligono. Personalmente, avrei preferito una torretta di deriva laterale leggermente più grande, ma non posso lamentarmi. Il reticolo è eccellente, con una puntiformità senza sfrangiamenti grazie all’illuminazione in fibra ottica.
Un altro pregio di questo cannocchiale è la sua ampia universalità. Fornisce un fattore zoom di 6x, con la possibilità di ottenere un grande campo di vista a 2,5x, pur permettendo di cercare il dettaglio a massimo ingrandimento. Il trattamento antiriflesso e la qualità degli elementi ottici garantiscono un’ottima trasmissione luminosa anche a 15x, dove vi ricordo che il cannocchiale lavora a piena apertura.
Impressioni dopo il test al poligono
Come sempre, non ho potuto effettuare un test di robustezza come farebbe un utente medio che lo utilizza per mesi. Il mio test è avvenuto unicamente al poligono utilizzando un calibro 223 , tuttavia mi pare abbastanza ovvio considerare la cura proferita da Zeiss per ottenere un cannocchiale da tiro molto robusto e affidabile. Le immagini sono nitide e contrastate, molto luminose e con una buona capacità di contenere l’aberrazione cromatica e la luce diffusa anche nelle pessime condizioni di illuminazione. La nitidezza sui target di carta e sul gong rimane elevata anche a 15x.
A causa dell’assenza della torretta di regolazione della parallasse nel mero uso al poligono su bersagli oltre i 200 metri, ho notato un minimo errore di parallasse passando dai bassi ingrandimenti agli alti, ma a 15x si potrebbero lamentare solo i tiratori a lunga distanza che i cacciatori. In ogni modo riguardo il mero confort sono stato in grado di trovare il mio punto di mira naturale anche passando rapidamente da 2,5x a 15x. Devo inoltre confermare chea causa della grandangolarità del cannocchiale da tiro si nota fino a circa 5x la presenza della parte finale della volata nella parte inferiore del campo di vista. Questo fattore dipenderà anche dall’altezza degli attacchi e dalla lunghezza della volata della canna della vostra carabina.
Il punto rosso illuminato del reticolo 60 mantiene sempre il reticolo ben in vista, indipendentemente da qualsiasi sfondo o condizione di illuminazione.
Da un punto di vista meccanico, ho cercato nel breve tempo in cui ho testato questo cannocchiale di verificarne la precisione e le tolleranze, per tale motivo ho sparato ai miei target un paio di colpi al centro poi esattamente nei punti cardinali del bersaglio per poi tornare al centro. Ogni volta mi sono avvalso delle torrette per poi terminare l’ultimo colpo al centro. Devo confermare che lo Zeiss Conquest ha superato brillantemente il test. Nella video recensione, per motivi di lunghezza, potrete vedere la parte iniziale del test. Ogni foro di proiettile era all’interno del segno di mira da un pollice.
PREGI E DIFETTI
Pregi:
- Sistema AVS
- Trasmissione luminosa ottima (92%)
- Utilizzo di vetro SHOTT alla fluorite
- Immagini nitide e contrastate senza degrado ad alti ingrandimenti
- Ottima estrazione pupillare
- Meccanica delle torrette precise (almeno nel breve periodo del test)
- Reticolo illuminato di alta qualità e perfetto per l’attività venatoria
Difetti:
- Torretta della deriva laterale leggermente più piccola
- Assenza della torretta di regolazione della parallasse che però risulta piu’ essenziale a 15x per tiri a lunga distanza al poligono che nelle comune situazioni venatorie
IN SINTESI
La serie Zeiss Conquest continua a dimostrare il suo eccellente rapporto prezzo-prestazioni, con il modello V6 2.5-15×56 che si distingue particolarmente. Questo cannocchiale, oggetto del nostro test pratico, offre prestazioni notevoli grazie alla compensazione balistica del sistema AVS, che arricchisce ulteriormente la sua versatilità. Con una trasmissione luminosa del 92%, l’uso di vetro Shot al fluoruro e immagini nitide anche ad alti ingrandimenti, il Conquest V6 si rivela un’ottima scelta per chi cerca un cannocchiale capace di eccellere tanto nei tiri ravvicinati quanto in quelli a lunga distanza. Nonostante la torretta di deriva laterale potrebbe essere più grande, il Conquest V6 rimane un prodotto di alta qualità che soddisfa le esigenze di precisione e versatilità degli appassionati di tiro. Per il mero uso al poligono ma in tal caso meglio la versione 5-30 x50 consiglio il reticolo 43 o eventualmente di acquistare la serie Conquest V4 che ho già recensito e che monta reticoli piu’ specifici per il tiro a lunga distanza con compensazione laterale del vento.
Piergiovanni Salimbeni è un tester e giornalista indipendente iscritto all’Albo Professionale dei Giornalisti della Lombardia. Si è laureato presso l’Università Statale di Milano con una tesi riguardante : ” I danni da inquinamento elettromagnetico e il caso Radio Vaticana”. E’ responsabile dei siti web: www.binomania.it e www.termicienotturni.it. Pubblica video recensioni sul suo canale YouTube. Dal 1997 collabora con mensili e quotidiani nazionali, sempre nei settori di sua competenza: ottica sportiva, astronomica, fotografica, sistemi per la visione notturna e termica, geologia lunare. Coltiva da sempre la passione per la scrittura, nel 2020 ha esordito con pseudonimo con un editore classico, mentre nel 2022 ha pubblicato su Amazon il suo secondo romanzo “Il Purificatore”, disponibile anche in formato e-book. Nel tempo libero leggi molti libri, pratica tiro sportivo a lunga distanza, fototrappolaggio, digiscoping, fotografia di paesaggio.