Recensione del cannocchiale da osservazione ZEISS DIASCOPE 85 T* FL – Quattordici anni dopo puo’ battere i nuovi Top di Gamma?

PREMESSA

 

Chi è un affezionato lettore del mio sito web binomania.it ricorderà che nel 2011 proposi la recensione dell’aggiornamento del noto ZEISS DIASCOPE 85 T FL*. Allora era uno dei migliori cannocchiali da osservazione, dotato di ottiche alla fluorite. Attualmente, grazie alla preziosa donazione di Christophe , meglio conosciuto come “Canip” o “Pinac” del noto sito binocular.ch, ho avuto la possibilità di osservare e fotografare la natura e il cielo, con il senno di poi, con uno splendido esemplare che faceva parte della sua collezione.

Inoltre, grazie alla collaborazione di  Marco Lucchini  di UnitronItalia, sono riusciti a completare quasi totalmente l’accessoristica per questo telescopio da osservazione.

Quello che mi prefiggo  è verificare insieme a voi se questo telescopio, prodotto molti anni fa, sia ancora concorrenziale rispetto alla produzione più recente.

Attualmente, come avrete presagito, questo cannocchiale da osservazione non è più in produzione. Tuttavia, è ancora possibile reperirlo sul web come prodotto usato e, spesso, anche come rimanenza di magazzino presso alcuni fornitori molto ben forniti.

 

DATI TECNICI DICHIARATI DALLA CASA MADRE

 

MODELLO ZEISS DIASCOPE 85 T* FL
Diametro lente 85 mm
Lunghezza focale 550 mm circa
Minima distanza di messa a fuoco 5 metri
Gruppo ottico 5 lenti (tipo FL – Fluorite sintetica)
Sistema prismatico Non dichiarato
Impermeabilizzazione 400 mbar
Scafo ottico Non dichiarato
Dimensioni 345 x 105 x 97 mm
Peso 1490 gr circa
Oculare testato Vario D 20-75X – 490 gr
Possibilità di digiscoping
Prezzo 1500-1900 Euro (usato, dipende se I o II generazione)

FORMATI DISPONIBILI

All’epoca erano disponibili due formati: il più piccolo e compatto con un obiettivo da 65 mm, e quello oggetto di questo test, con un obiettivo da 85 mm di diametro. La seconda generazione non propose più le note colorazioni “argento” e “verde”, ma si limitò al classico colore nero. Erano ovviamente presenti sia la versione angolata che quella dritta.

FIG.1 – Il depliant dell’epoca

ACCESSORI DISPONIBILI

 

Gli appassionati potevano acquistare una discreta serie di accessori che rendevano il Diascope 85 uno strumento ottico veramente universale: tre coppie di oculari zoom della serie Vario che, con l’obiettivo da 85 mm, fornivano un range di ingrandimento compreso tra 20x e 75x, e    tra 20x e 60x. Vi era anche un ottimo oculare fisso che, , offriva un ingrandimento di 30x o 40x. L’oculare zoom 20x-75x mi è stato regalato  da Christoph insieme al telescopio e nel vasto magazzino del suo negozio  Marco Lucchini ha scovato l’oculare  Zeiss 40 B WW.

Erano disponibili, inoltre, due adattatori: uno con barilotto da 31,8 mm e uno da 2 pollici, questi accessori consentivano di sfruttare gli oculari Zeiss con i  telescopi astronomici. Anche in questo caso, sono riuscito a ottenere gli accessori originali grazie alla collaborazione di Marco Lucchini. Lo Zeiss Diascope permetteva, inoltre, di osservare con innumerevoli oculari astronomici, tramite un adattatore specifico che è ora è difficile da trovare. Fortunatamente, Baader Planetarium progettò un adattatore efficace, che mi è stato gentilmente fornito da Gianni Quarra di UnitronItalia.

Capirete quindi che con questo telescopio è possibile praticare sia osservazioni naturalistiche che sfruttarlo ad alti ingrandimenti per l’osservazione di Luna e pianeti. 

In un successivo articolo, vi parlerò piu’ approfonditamente delle caratteristiche tecniche e delle mie impressioni specifiche relative all’oculare Zeiss Vario 20x-75x. Sappiate solo che è uno dei migliori, se non il migliore, oculare zoom che io abbia mai utilizzato per l’uso astronomico, tanto che, in certe circostanze, la sua nitidezza e il suo contrasto non lo rendono inferiore agli ottimi ortoscopici, che hanno uno schema ottico decisamente meno complesso.

FIG.2 – Gli oculari Zeiss con gli adattatori astronomici dell’epoca scovati da Lucchini nel suo grande magazzino

MECCANICA E SISTEMA DI MESSA A FUOCO

Come anticipato e come spero molti di voi ricorderanno, nel 2011 scrissi una recensione approfondita di cannocchiale da osservazione, e per tale motivo eviterò di entrare molto nello specifico per quanto riguarda la sue caratteristiche costruttive.

Posso solo sintetizzare che presenta uno scafo in alluminio molto leggero, che non supera il chilogrammo e mezzo di peso. Inoltre, è protetto da una spessa armatura anti-sdrucciolevole e fonoassorbente, che evita la necessità di acquistare successivamente una custodia da campo, che, comunque, era presente nel catalogo Zeiss in quel periodo.

È robusto, ben impermeabilizzato, e Zeiss dichiara un fattore di protezione sino a 400 millibar. Inoltre, nei pressi del prisma, nella zona dove si agganciano gli oculari con sistema a baionetta, è stata inserita una lente neutra per evitare che polvere e acqua entrino all’interno dello scafo ottico durante il cambio di oculari e accessori che spesso si attua in mezzo alla Natura.

Molto funzionale, inoltre, il piedino collegato a un collare che ruota di 360°, con la classica filettatura da 1/4 e da 3/8, per consentire l’utilizzo con i treppiedi fotografici. Rispetto alle soluzioni più recenti con obiettivi dal diametro di 95 mm, è senz’altro compatto: è lungo circa 35 cm e non supera i 11 cm di larghezza. Di fatto, utilizzato con un performante cavalletto in carbonio e una testa a sfera, il peso totale  supera raramente i 3 kg.

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FIG.3 – Un primo piano sul rotore di messa a fuoco e sul collare ruotabile

Il sistema di messa a fuoco progettato all’epoca era denominato DSF, ossia Dual Speed Focus, una delle varie innovazioni che i progettisti Zeiss avevano dedicato a noi appassionati. La particolarità di questo sistema di messa a fuoco era che, muovendo leggermente la manopola, si otteneva una focalizzazione fine e precisa; tuttavia, nel momento in cui la manopola ruotava più velocemente, il sistema passava automaticamente a una focalizzazione rapida, in grado di adattarsi rapidamente anche agli inseguimenti più veloci.

A 20x ho stimato una distanza minima di messa a fuoco di quattro metri e venti centimetri, dato lo scarso diametro della manopola ho dovuto ruotarla in senso anti-orario di circa 5 giri per raggiungere l’infinito e di metà giro dagli 11 metri all’infinito. NOn raggiunge le prestazioni dell’Harpia e del Gavia in tale frangente che possiedono una messa a fuoco a collare.

Con il senno di poi, dopo aver analizzato le più recenti soluzioni meccaniche, posso confermare che, lunghezza della corsa a parte, apprezzo ancora oggi questo sistema, anche nell’osservazione astronomica a ingrandimenti molto elevati.

 

FIG.4 – Il sistema di messa a fuoco del Diascope è ancora molto valido a distanza di 14 anni

OTTICA

Obiettivo

Lo schema ottico di questo cannocchiale da osservazione prevede la presenza di cinque lenti. Zeiss, all’epoca, non specificava quante di esse contenessero fluorite; tuttavia, informava che si trattava di un “sistema di lenti ad altissima definizione contenente fluorite“. Per questo motivo, fu presentato con la sigla “FL”, acronimo che all’epoca accompagnava tutti i Top di Gamma della casa tedesca.

FIG.5 – Un primo piano sull’obbiettivo FL da 85 mm di diametro

Oculare

Come ribadito, era ed è possibile utilizzare tre oculari di serie, ma anche una vasta gamma di oculari astronomici grazie all’adattatore specifico. Posso confermare che l’oculare fisso  40x fornisce immagini di altissima qualità, quasi perfettamente nitide fino ai bordi, e mantiene ancora oggi una nitidezza notevole anche a ingrandimenti elevati, come i 75x forniti dall’oculare zoom.

Nel video che troverete, potrete vedere alcune riprese effettuate del paesaggio e della biodiversità. È importante considerare che l’obiettivo della mirrorless è stato semplicemente appoggiato alla lente di campo dell’oculare senza alcun adattatore, quindi le immagini che vedrete esibiscono  una nitidezza e un contrasto decisamente inferiori rispetto alla mera osservazione naturalistica.

All’epoca, l’oculare zoom 20-75x stabilì vari record, essendo l’oculare più specialistico dell’epoca in grado di fornire circa il 50% d’ingrandimento in più rispetto ai classici oculari ” 50x”. Il campo apparente fornito a 75x è di 78°, ossia 16 metri a 1000 metri. Anche se non raggiunge  la qualità ottica delle ultime soluzioni Zeiss, è quasi perfettamente sfruttabile fino all’85-90% dal centro del campo.

Vi invito a leggere il precedente articolo per apprendere ulteriori dati relativamente all’oculare zoom. 

RIVESTIMENTI OTTICI

C’è poco da dire e da fare, ancor oggi il rivestimento multi-strato di Zeiss e il sistema oleorepellente LotuTec® danno del filo da torcere anche a molti “giovanotti” attuali. Il LotuTec® è progettato per essere idrorepellente e oleorepellente, mantenendo le lenti pulite più a lungo e facilitando la rimozione di acqua, polvere e altre impurità. Questo rivestimento contribuisce anche a ridurre le macchie e i segni sulla superficie delle lenti, migliorando la nitidezza e la luminosità delle immagini. Sempre piacevole è la tonalità di colore fornita da questo trattamento, che non solo protegge ma arricchisce anche l’esperienza visiva.

FIG.7- Molto intensa la tonalità del trattamento anti-riflesso ZEISS

 

Sistema prismatico

La pupilla di uscita è circolare e priva di vignettatura evidente e invadente, come visibile si nota qualche riflesso interno ma non molto vicino alla pupilla di uscita da produrre netti abbassamenti del contrasto. Come scrivero’ nel paragrafo riguardante l’osservazione crepuscolare a bassi ingrandimenti la pupilla di uscita è piu’ grande rispetto a quella dell’Harpia 95 perchè il Diascope sfrutta tutto il diametro dell’obiettivo.

FIG.8 – Pupilla di uscita dell’HARPIA 95 a 23x sulla sinistra e quella del Diascope a 20x sulla destra

 

ABERRAZIONI CROMATICHE E GEOMETRICHE

Aberrazione cromatica al centro del campo

Stupisce ancora oggi per la sua apocromaticità a livello visuale, nel senso che, nella maggior parte delle condizioni di illuminazione, al centro del campo la aberrazione cromatica è praticamente inesistente. Si può notare solo raramente, e solo in condizioni di illuminazione particolarmente difficili. Come vedrete ad esempio nella videorecensione, ha superato egregiamente anche il selettivo test del gazebo bianco. La resa è sorprendente anche a ingrandimenti più elevati e, a volte, è stato sempre in grado di reggere benissimo il confronto con strumenti di ultima generazione.

Aberrazione cromatica laterale

Avendo la possibilità di utilizzare sia oculari astronomici che oculari fissi, posso confermare che il cromatismo laterale, che dipende anche dagli accessori utilizzati, è comunque ben corretto. Anche l’oculare zoom 20x-75x mostra un buon controllo del cromatismo laterale, mantenendo ottime prestazioni in termini di qualità dell’immagine.

Curvatura di campo

Per quanto riguarda la curvatura di campo, posso confermare che, con gli oculari Zeiss di serie in mio possesso, si beneficia di un campo totalmente piatto utilizzando l’oculare fisso 40x. Tuttavia, l’oculare vario 20-75x presenta una leggera curvatura di campo a bassi ingrandimenti, che però scompare a ingrandimenti più elevati, dove il campo risulta perfettamente piatto da bordo a bordo. Ancora una volta, è sorprendente constatare come un progetto con più di 15 anni alle spalle riesca a mantenere prestazioni così elevate.

Distorsione angolare

La distorsione angolare con gli oculari Zeiss è ben evidente,  sintomo che i progettisti abbiamo pensato alla riduzione dell’effetto palla rotolante nel panning piu’ esasperato. 

 

Altre aberrazioni

Come sempre, ho provveduto ad analizzare una stella artificiale GEOPTIK attraverso il telescopio, utilizzando diversi oculari. In generale, ho notato quanto già evidenziato nell’uso terrestre, nel senso che c’è un po’ di coma e astigmatismo al bordo del campo con gli oculari di serie, meno con l’oculare a ingrandimento fisso. Tuttavia, si può beneficiare di un’immagine completamente corretta utilizzando oculari specificamente progettati per l’astronomia, come ad esempio con gli oculari  VIXEN LVW  e soprattutto il DOCTER UWA 12,5 mm. Ritengo infatti che l’osservazione attraverso questo oculare offra alcune delle immagini più belle e piacevoli che io abbia mai visto all’interno di un cannocchiale da osservazione.

 

STAR TEST

Nulla che non abbia già visto in un ottimo telescopio terrestre con schema complesso e rapporto focale aperto. In intra-focale anelli ben spaziato con nessuna luce diffusa, un “filo” di sferica in extra focale. Molto simili a quello di molti rifrattori astronomici.

 

TEST CON USAF CHART A 35 METRI

La nitidezza e il contrasto con l’oculare zoom 20-75x sono eccezionali. Dopo aver effettuato un test con un binocolo stabilizzato 20×42, che mi ha permesso di leggere chiaramente la riga con il numero 1, con lo Zeiss Diascope allo stesso ingrandimento sono riuscito a leggere fino al numero 3. La nitidezza e il contrasto sono molto elevati. A 75x, è stato possibile leggere fino alla riga contrassegnata con il numero 5. Per questo motivo, vi consiglio di verificare tutti i risultati  che ho ottenuto durante i test dei cannocchiali terrestri da osservazione nel corso degli ultimi mesi per trarre le vostre conclusioni.

Inoltre, analizzando la USAF CHART, si può notare un ottimo contenimento dell’aberrazione cromatica in asse, mentre compare un po’ di cromatismo laterale residuo verso i bordi, mostrando un alone lievemente verde-violaceo intorno alle righe verticali nere.

FIG.9 – Media dei risultati ottenuti osservando con la USAF CHART

 

TEST A LUNGA DISTANZA CON TARGET A 1050 METRI

 

Grazie al buon diametro all’ottimo oculare zoom a 75x sono stato in grado di osservare chiaramente dettagli nel limite del suo potere risolutivo e spesso. Nell’uso diurno a causa della turbolenza atmosferica raramente gli spotting da 95 mm di diametro usati per confronto hanno apportato dei miglioramento significativi sopra i 50x.

 

RIFLESSI, LUCE DIFFUSA, IMMAGINI FANTASMA

Relativamente ai riflessi e alle immagini fantasma, lo Zeiss Diascope 85 T FL* offre prestazioni pregevoli, comparabili a quelle degli strumenti top di gamma attuali e, in alcuni casi, persino superiori. Attualmente, si tende spesso a enfatizzare il campo di vista per favorire tecniche come il digiscoping, ma trovo che i prodotti di qualche anno fa, pur mantenendo alta qualità, tendano a fornire una minore diffusione di luce indesiderata.

 

FOTOGRAFIA E DIGISCOPING

 

Come ho già anticipato, non ho avuto la possibilità di ottenere video e fotografie con la tecnica del digiscoping in modo sistematico per due motivi. In primo luogo, all’epoca era disponibile un moltiplicatore di focale che si poteva adattare direttamente con un anello T per il corpo macchina delle reflex; ricordo che feci varie foto agli aironi cinerini e le riproposi in seguito. Questa volta, invece, ho semplicemente collegato a mano libera l’obiettivo Zuiko 17 mm f/1.8 e la mia mirrorless Olympus, sfruttando lo stabilizzatore della camera.

Ho notato che, applicando una piccola striscia di neoprene sull’oculare fisso da 40x, potrei anche utilizzare l’adattatore recente della ZEISS per l’oculare dell’Harpia 95. Tuttavia, non ho avuto modo e tempo di fare questi esperimenti, ma non mancherò di informarvi sui risultati in futuro.

Nonostante ciò, come potrete vedere dai video ottenuti anche su soggetti abbastanza difficili e in situazioni di luce mediocre (come durante la sessione sulle anatidi e le garzette con un cielo molto cupo), la qualità di questo telescopio alla fluorite è risultata eccellente.

FIG.10 – Lo Smartoscope Vario e il suo adattatore universale sono perfetti per essere usati con lo Zoom Vario 20x 75x

PROVA PRATICA SUL CAMPO

Birdwatching

Per quanto riguarda il birdwatching, ritengo che lo Zeiss Diascope 85 T FL* sia ancora un prodotto molto concorrenziale. La qualità dell’obiettivo alla fluorite è eccellente; le immagini sono veramente nitide e contrastate, tanto che, in alcune circostanze, per l’incisività delle immagine fornite possono superare anche alcuni prodotti di ultima generazione. L’ho comparato in una sessione  con un signore che possedeva un Burris SIGNATURE HD 20-60×85 e la nitidezza era superiore nel Diascope.

La nitidezza è molto elevata sia con l’oculare fisso che con l’oculare zoom, e anche il micro-contrasto è notevole. Certamente, non si può beneficiare di un grandissimo campo di vista, che attualmente è una caratteristica apprezzabile nello Zeiss Harpia. Il campo di vista molto stretto a 20 è senz’altro uno svantaggio  per chi è abituato ai telescopi top di gamma di ultima generazione progettati da Zeiss.

La messa a fuoco funziona egregiamente e, ad alti ingrandimenti, la nitidezza rimane molto alta. I colori sono abbastanza fedeli, anche se la tonalità tende a essere più calda rispetto, ad esempio, alla nuova serie Harpia.

FIG.11 – Lo Zeiss Diascope T* FL 85 durante una sessione di birdwatching a Germignaga

Paesaggio

Nell’osservazione del paesaggio, è stato un piacere utilizzare il telescopio a 75x senza notare cali evidenti di nitidezza. Inoltre, lo Zeiss Diascope 85 T FL* è abbastanza compatto e leggero, grazie al suo diametro di 85 mm e alla forma molto snella e compatta. Questo lo rende un “tuttofare”, facile da trasportare e maneggiare. Non richiede treppiedi particolarmente pesanti e offre comunque un buon potere risolutivo e un’ottima luminosità. Se osserverete con oculare astronomico ultragrandangolare rimarrete stupiti.

FIG.12 – Con un treppiede in carbonio, spesso il peso totale non supera i 3.5 kg

Osservazione crepuscolare

Nell’osservazione crepuscolare, confermo che lo Zeiss Diascope 85 T FL*, quando utilizzato con oculari a ingrandimento fisso e a basso ingrandimento, fornisce prestazioni molto elevate, soprattutto se comparato alla serie Harpia. Come sapete, la serie Harpia ha raggiunto un compromesso per offrire ampi campi visivi a bassissimi ingrandimenti  e quindi, a bassi ingrandimenti, l’immagine è meno luminosa poiché non viene sfruttato tutto il diametro dell’obiettivo.

Invece, con il Diascope  85 è possibile “giocare” con gli ingrandimenti e la pupilla di uscita utilizzando  anche oculari astronomici. Ad esempio, l’immagine ottenuta con un oculare Vixen LVW da 23 mm era di luminosità superiore rispetto a quella visibile con l’ Harpia 95. Ovviamente, a 40 ingrandimenti, l’Harpia sfrutta tutto il suo diametro e, quindi, a crepuscolo,  in tale frangente si nota la superiorità dello spotting scope di recente costruzione. Tuttavia, la possibilità di utilizzare oculari astronomici rimane, secondo me, un bel punto a favore, tanto mi sarebbe piaciuto avere ancora questo prodotto in catalogo.

FIG.13 – Il vecchio e il nuovo si incontrano: Zeiss Diascope 85 a destra e Harpia 95 a sinistra

Osservazione astronomica

 

L’osservazione astronomica è stata effettuata sia con oculari di serie sia con oculari astronomici. Come avrete compreso anche nella sessione relativa all’osservazione naturalistica e diurna, gli oculari Zeiss forniscono un elevato grado di nitidezza e contrasto. Quando utilizzati con uno strumento di alta qualità, questi oculari sono in grado di offrire immagini lunari e planetarie di altissima qualità e nitidezza. In effetti, a volte trovavo difficile distinguere il contrasto rispetto a ottimi oculari ortoscopici che possiedo, il che è davvero notevole considerando il complesso treno ottico di questi oculari.

Posso senz’altro confermare che, se riuscite a trovare  questi oculari nel mercato dell’usato, l’oculare zoom   Vario 20x-75x potrebbe essere un fedele compagno di osservazione, soprattutto per le osservazioni lunari, e vi sorprenderà.

Nell’osservazione dei campi stellari, ho ottenuto eccellenti immagini con oculari astronomici, in particolare con il DOCTER UWA 12,5 mm. Il campo apparente è stupefacente, con immagini puntiformi anche ai bordi del campo. Inoltre, sono rimasto colpito dalla luminosità del treno ottico del Zeiss con fluorite, in quanto, comparandolo con un recente telescopio a rifrazione astronomica da 82 mm di diametro, lo Zeiss forniva immagini notevolmente più luminose.

FIG.14 – Il Docter UWA 12.5 utilizzato con l’adattatore della Baader Planetarium

È stato incredibile il confronto tra il rifrattore astronomico da 82 mm con oculare Baader e l’oculare zoom Zeiss con il Diascope. Sembrava di osservare attraverso uno strumento con almeno 5 cm di diametro in più, offrendo prestazioni davvero eccezionali. Grazie all’adattatore fornito da UnitronItalia, che all’epoca costruiva Baader Planetarium, ho potuto utilizzare anche oculari astronomici ad alta risoluzione, non solo per il cielo profondo ma anche per l’osservazione della Luna e dei pianeti. In particolare, ho sfruttato il Vixen LV e l’oculare Takahashi HI-LE 2,8 mm, che mi hanno fornito eccellenti prestazioni.

Ho spesso confrontato lo Zeiss Diascope 85 T FL* con il mio tripletto cementato Tele Vue Oracle 76, noto per la sua nitidezza e contrasto.

Tuttavia, devo confermare che la resa lunare e planetaria, grazie anche al maggiore diametro del Zeiss, è stata nettamente a favore di quest’ultimo. Ho potuto osservare i pianeti con un oculare Takahashi HI-LE 2,8 mm, ottenendo una rappresentazione eccellente dei colori e dei dettagli, come nel caso di Saturno. Anche Giove, all’alba, ha mostrato un livello di dettaglio paragonabile a quello che si può ottenere con un eccellente rifrattore astronomico di diametro simile.

Ad alti ingrandimenti, lo Zeiss ha mostrato un’ottima luminosità. È evidente che i telescopi terrestri sono progettati con grande attenzione, rispetto a un classico rifrattore ED made in china che è solitamente  anche più orientato alla fotografia astronomica.

Anche se i telescopi terrestri  non sono progettati per funzionare meglio a ingrandimenti più elevati, giacchè sono presenti O-Ring nel treno ottico per  mantenere l’impermeabilizzazione ho notato un’ottima nitidezza anche sopra i 120x e immagini di alta qualità della Luna e dei pianeti, tanto da essere diventato il mio strumento universale  “grab and go” per le osservazioni della Luna e Saturno.

Grazie al filtro Baader con pellicola Astrosolar, ho potuto osservare rapidamente il Sole e le macchie solari. Anche in questo caso, ho apprezzato il micro-contrasto fornito dall’oculare Baader e dal Zeiss Vario 20-75x, che per nitidezza e contrasto sono comparabili agli oculari ortoscopici montati su un riflettore astronomico.

FIG.15 – Lo Zeiss con il filtro solare della Baader Planetarium distribuito in Italia da UnitronItalia

PREGI E DIFETTI

 

Pregi:

  • Disponibilità sul mercato dell’usato: Ancora reperibile nel mercato dell’usato, lo Zeiss Diascope 85 T FL* è una scelta valida grazie alla sua alta qualità ottica.
  • Oculari di serie: L’oculare zoom 20-75x è perfettamente sfruttabile fino ai massimi ingrandimenti, offrendo immagini nitide e contrastate.
  • Oculari astronomici: Possibilità di utilizzare oculari astronomici di alta qualità, se si trova l’adattatore specifico o quello di Baader, ampliando le opzioni di osservazione.
  • Luminosità: Ottima luminosità a bassi ingrandimenti con oculari fissi, addirittura superiore rispetto allo Zeiss Harpia a 23x.
  • Nitidezza e contrasto: Ancora comparabili con strumenti moderni, offrendo prestazioni di alta qualità.
  • Sistema di messa afuoco: Il sistema di messa a fuoco, leggero, robusto e ben impermeabilizzato, rimane efficace anche oggi.

Difetti:

  • Campo di vista: L’oculare zoom a basso ingrandimento non è paragonabile al campo di vista dello Zeiss Harpia 85, risultando meno ampio.
  • Corsa della messa a fuoco un po’ lunga.
  • Tonalità dei colori: La tonalità dei colori è molto calda, il che potrebbe non essere apprezzato dai puristi, soprattutto considerando che i modelli attuali offrono visioni più neutre.
  • Adattatore per mirrorless: Mancanza di un adattatore specifico per le mirrorless e gli obiettivi di ultima generazione. All’epoca era disponibile un adattatore per fotocamere compatte, ma era piuttosto costoso.

IN SINTESI

In sintesi, nonostante siano passati 14 anni dalla presentazione delle “ultima generazione Diascope FL”  e siano emersi numerosi nuovi progetti nel campo dei cannocchiali da osservazione, lo Zeiss Diascope 85 T FL* continua a dimostrarsi competitivo con i migliori top di gamma presenti sul mercato. Questo strumento, che all’epoca era caratterizzato da un eccellente obiettivo alla fluorite e da oculari di alta qualità, rimane ancora oggi un cannocchiale da osservazione nitido, contrastato, leggero, robusto e compatto è piu’ devoto alla mera osservazione che alla fotografia. Con una nitidezza e un contrasto eccezionalmente elevati, il Diascope 85 T* FL è in grado di competere con strumenti di altissima qualità.

Un ulteriore vantaggio è la possibilità di utilizzare gli oculari Zeiss sui telescopi astronomici grazie a specifici adattatori, e di sfruttare oculari astronomici sul telescopio Zeiss stesso. Se trovate un esemplare ben conservato sul mercato dell’usato, questo cannocchiale è sicuramente un’ottima scelta. 

RINGRAZIAMENTI

 

Vorrei ringraziare Christophe di Binocular.ch per aver donato questo telescopio a Binomania, Marco Lucchini per aver fornito l’oculare da 40x e gli adattatori astronomici, e Gianni Quarra di UnitronItalia per aver fornito l’adattatore per oculari astronomici e il filtro solare.Ricordo ai lettori che il video che vedrete su YouTube non sarà monetizzato, in quanto, essendo un regalo di Christophe per la mia divulgazione nelle  oasi e con le scuole, non desidero guadagnare sulla sua generosità.