Chi non ricorda il film Rambo del 1982, romanzo scritto nel 1968 da David Morrel e stupendamente interpretato da Sylvester Stallone sia nei sequel del 1985 che nel 1988 e l'ultimo nel 2008. Il personaggio di Rambo nel libro non aveva un coltello e muore, invece il personaggio del film con la modifica della sceneggiatura da parte dello stesso Stallone utilizza un coltello di sopravvivenza di grandi dimensioni che ha contribuito a far diventare famoso il film e diverrà un Cult tra gli appassionati divenendo il Coltello "Survivor" per eccellenza. I primi due modelli in particolare quello utilizzato nel 1982 e nel 1985 furono commissionati da Stallone a due grandi maestri coltellinai e cioè Jimmy Lile (coltellinaio a tempo pieno dal 1970 ed era diventato uno dei più rispettati al mondo e ha gestito un negozio di coltelli in Arkansas fino alla sua morte nel 1991), e Gil Hibben (altrettanto famoso coltellinaio del Kentucky e attualmente ancora vivo), anche il terzo modello fu commissionato a Gil Hibben ma era solo una rivisitazione del classico coltello da rissa Western ispirato alla forma del noto Bowie, nome che proviene dal suo ideatore James (Jim) Bowie "pioniere, esploratore, soldato, eroe nazionale Texano", divenuto famoso per per la Battaglia di Alamo dove venne ucciso, ma anche a seguito della rissa, passata alla storia come la Sandbar Fight, che vide Bowie uscire malconcio vincitore dagli assalti di uomini armati di coltello e stocco nei pressi di Natchez (Mississippi) nel 1827, dopo questa rissa lo stesso Bowie commissionò ad un armaiolo la realizzazione di un coltello su suo preciso disegno, codificando il modello del Bowie Knife vero e proprio. Nel quarto film Rambo del 2008 si vedono come i tempi e gli usi sono cambiati prediligendo un simil Machete.
Grazie alla grande pubblicità del film Rambo la BUCK (famosissima produttrice di coltelli) di Hoyt Buck poi Al Buck, Chuck Buck, CJ Buck fondarono la società a San diego nel 1902 e nel 1981 con l'intenzione di produrre e sviluppare coltelli a sostegno delle forze speciali statunitensi si avventurarono nella progettazione di questo particolare Survivor. Così nel 1984 fu sviluppato tramite la Qual-A-Tec situata in Indiana e con i Team US Navy Seals, il glorioso (e ricercatissimo dai collezionisti) modello BUCK 184 "Buckmaster ", chiaramente ispirato alle gesta di Rambo. Questa azienda mi è particolarmente a me cara perchè da giovane il primo coltellino chiudibile che ho avuto era proprio un BUCK Ranger 112.. chissà dove sarà finito.. Comunque questo coltello Survivor era più corto dei modelli del film con una lama di 190mm, era anch'esso con manico cavo ma in acciaio come la lama, fu studiato espressamente per un uso marittimo "completamente in acciaio forgiato 425 resistente all'acqua di mare e alla corrosione in generale" mantenendo la lama molto affilata nel tempo, è un acciaio simile all'attuale acciaio Krupp 4116 Stainless Blade, veramente molto resistente". Nel progetto del BUCK fu pensato di poter aggiungere avvitandoli alla guardia dei rampini e la possibilità di legare nell'apposita fessura situata di fianco al pomo svitabile una corda, “l'impugnatura e completamente stagna”, la BUCK per questo uso da scalata con corda (eccetto per i primi modelli per i Seals) non dava garanzie di utilizzo, mentre poteva essere utilizzato all'occorrenza anche come sistema di ancoraggio di piccole imbarcazioni o gommoni a delle rocce o un albero. Interessante il fodero rigido in plastica con molla interna con blocco del coltello, sistema più sicuro dei foderi dei modelli Rambo in semplice pelle, il fodero del BUCK aveva la possibilità di aggiungere con tasche in cordura esterne per riporre alcuni oggetti come la pietra per affilare la lama ecc). Si differenzia anche la parte superiore della lama dai modelli Rambo, infatti si caratterizza da un doppio seghetto uno fine in punta e uno molto spesso di 7mm più adatto per tagliare o squartare fusoliere. Attualmente è ancora considerato il coltello Survivor a manico cavo più robusto in circolazione nonostante sia un Push-tang anch'esso, il manico è bloccato alla lama da un grosso dado in acciaio, bellissimo il modello completamente satinato che metto in foto.
Altro coltello che ha fato la storia dei Survivor a manico cavo è il "Jungle King I" splendido coltello della AITOR "cuchilleria del Norte, S.A. Ermua Vizcaya fondata nel 1939". La Aitor è attualmente fornitore di attrezzatura da taglio per gli eserciti ONU e UNESCO. Il Jungle King I apparve alla fine degli anni 80, mi ricordo che appena lo vidi alla mia coltelleria di fiducia ci sbavai sopra e mi si illuminarono gli occhi, era il primo vero coltello Survivor a manico cavo senza fronzoli, altamente accessoriato non solo nel manico ma la stessa custodia rigida ha diverse funzioni per diversi utilizzi oltre avere un secondo scompartimento tipo piccolo cassetto per stivare altri accessori, si vedeva subito che era stato studiato proprio per l'utilizzo per cui aveva preso il nome... la Giungla! Il coltello è ben bilanciato e ha una lama di 250mm con un bel design slanciato, lo spessore della lama è di 5mm e finalmente dalla parte opposta vi è un bel seghetto fatto appositamente per segare i rami. Il coltello è stato costruito in acciaio 440C è un INOX molto buono con ottime caratteristiche di taglio, non resistente come potrebbero essere i carboniosi in acciaio SK-5 High Carbon, però più che adatto per il legno e all'occorrenza il filo della lama è possibile ripristinarlo in meno di 1 minuto. Tra manico e fodero c'è veramente di tutto, (bussola, pinzette, cerotti, fiammiferi, ami, filo, spillette, bisturi, aghi, matita, corde in Nylon, lacci emostatici che usati con la custodia diventa una fionda, specchietto, porta pillole, lama multi funzione Skinner, tronchesino, seghetto a filo, e tutto può essere utilizzato in varie maniere, l'acciaio del manico è antimagnetico per la perfetta funzionalità della bussola interna. Che dire fino a qualche anno fa era ancora considerato il vero coltello da Survivor da campeggio, da portarsi dietro ovunque.. L'attacco tra manico e lama in questo caso è differente dai modelli precedenti descritti essendoci una brugola in acciaio laterale esternamente invece del solito dado interno.
L'EVOLUZIONE DELLA SPECIE SURVIVOR
Sono passati molti anni e le necessità di portarsi un coltello in campeggio o per trakking si sono differenziate, attualmente i coltelli Survivor a manico cavo non sono più considerati come tali, e addirittura da molti vengono considerati anacronistici se non visti male... nonostante ciò ci sono ancora un paio di aziende che li producono attualmente in più di un modello come la Cold Stell con il suo Bushman Bowie Blade in acciaio carbonioso SK5, dove il manico cavo è studiato più per inserivi un bastone lungo e trasformarlo in lancia, oppure un bastone corto e utilizzarlo tipo machete, ma all'occorrenza con un bel tappo diviene un Survivor classico a tutti gli effetti.
La Cold Steel mitica azienda Californiana di cui è fondatore e presidente il famosissimo Lynn C. Thompson esperto di Arti Marziali miste, cacciatore estremo e grande pistolero tanto che è stato il primo al mondo a cacciare i Big Five (Elefante, Bufalo, Rinoceronte, Ippopotamo e il Leone, ma non sono mancati anche un Coccodrillo e altre grandi specie) con un revolver 44 Magnum... fa fare e importa i suoi modelli dal Giappone, dalla Cina e dal Sud Africa, in un video su Youtube tenta la caccia anche di un bufalo con una lancia Cold Steel: https://www.youtube.com/watch?v=FKI1xmtf5Ck ...be... gli è andata bene
L'altra azienda invece ha riproposto una copia del modello creato dal famoso coltellaio del Sud Africa Chris Reeve (Christopher Stanley Reeve ) entrato nel 2015 nella Blade Magazine Hall of Fame come uno dei migliori designer e progettisti di coltelli, Chris ha collaborato nella progettazione insieme ad altri famosi maestri coltellinai del calibro di Larsen e Harsey per il modello GERBER "LHR" a mio avviso il più bel coltello come design in circolazione, molto simile al modello "Green Berret" dello stesso Reeve. Le copie dei modelli Survivor di Chris sono stati riproposti dall'azienda Americana Schrade riproponendo la serie Extreme Survival, tipo il modello SCHF2 "Spear Point" ma forgiati con materiale diverso da quello utilizzato da Chris e cioè l'acciaio in carbonio 1077 molto più economico dell'acciaio A2 originale, ma sempre di ottimo livello. La caratteristica di questi coltelli e che come per il Bushman Bowie Blade della Cold steel, il manico cavo è un tutt'uno con la lama, non ci sono ne viti ne bulloni di fissaggio all'interno o all'esterno del manico cavo, però gli accessori che ci aspetteremmo da un Survivor dentro il manico non ci sono..., bensì si trovano delle comode punte per cacciaviti intercambiabili, ma all'occorrenza basta levarle e sostituire il tutto.
I primi due modelli restano comunque nell'immaginario collettivo i veri coltelli Survivor, e sono basati sul design di quelli utilizzati dagli aviatori nella seconda guerra mondiale e cioè i leggendari CAMILLUS NY WW2, la società Camillus Cutlery Company è stata uno dei più antichi produttori di coltelli negli Stati Uniti e le sue radici risalgono dal 1876 e nonostante abbia prodotto milioni di coltelli l'azienda è fallita nel 2007, i modelli NY WW2 sono molto simili come forma e manico rivestito in cuoio agli attuali USMC KA-BAR (Una delle più famose ditte di produzione di coltelli Americane alla ribalta già dal tempo del Vietnam, il cui nome nasce dallo slang: quando sei con le spalle al muro e un Orso ti attacca.. KILL A BEAR!=KA-BAR).
L’idea era che se l’aereo cadeva, il pilota aveva con se oltre il coltello un piccolo kit di sopravvivenza in un taschino con amo da pesca, aghi, filo, fiammiferi, i Camillus non avevano il manico cavo e la parte finale dell'impugnatura era pensata più per piantare dei chiodi. Il coltello di Rambo era abbastanza più grande di quello utilizzato dagli aviatori ma fondamentalmente aveva lo stesso scopo in maniera più moderna con l'aggiunta di una bussola dentro il manico e altri piccoli accessori situati anche nella fodera come la pietra per affilare, inoltre la guardia del coltello di Rambo 1 e 2 aveva da un lato una punta a vite e una punta a stella per uso da cacciavite, nel pomolo del Rambo 2 vi è uno spaccavetri piuttosto pronunciato. Proprio questa caratteristica di avere un coltello con manico cavo e dentro alcuni attrezzi utili accese la fantasia degli spettatori e grazie all'utilizzo che Rambo ne fece divenne in assoluto considerato il miglior coltello da Survivor in assoluto. Va detto che l'originale del film sia il primo che il secondo erano costruiti con un acciaio denominato D2 molto resistente e furono prodotti in sole 100 copie in tutto il mondo, mentre i modelli successivi per i collezionisti (che vogliono un coltello FIGO! Tanto nel bosco non ci vado mai!), sono in acciaio INOX 420J2, un acciaio un po morbido che perde facilmente il filo della lama, tra i due tipi di acciaio D2 e 420J2 c'è una grande differenza di resistenza e flessibilità, avendo posseduto tanti anni fa il modello nero del film Rambo 2, posso assicurare che nonostante questa caratteristica progettuale è un coltello robusto che si comporta bene per piccoli lavoretti nonostante l'ingombro, il doppio seghetto superiore spesso 5,5mm è praticamente inutile sui rami e il suo utilizzo è espressamente quello di poter tagliare il filo spinato, di sicuro la presenza scenica ha il suo effetto, non essendo FULL-TANG (cioè lama e manico un pezzo unico) ma Push-tang , dato che il manico è fissato alla lama da un semplice bullone interno al manico ed essendo fatto il manico di questo coltello in alluminio c'è il rischio che si possa spezzare in lavori maggiormente prestanti (a me non è mai capitato ma non ci ho certo spezzato dei grossi rami), però può accadere e per questo per gli appassionati (compreso me) non è considerato un coltello proprio adatto per il campeggio.. diciamo che con la sua forma simil-Bowie "Clip point ricurva" e la lama lunga 254mm, un peso abbondante di mezzo kg, è un coltello adatto esclusivamente a chi deve fare Rambo.Storia dei Coltelli Survivor e Customizzare un coltello
Re: Storia dei Coltelli Survivor e Customizzare un coltello
A parte questi modelli presi per esempio è molto difficile trovare altre aziende che producono attualmente coltelli di ottimo livello a manico cavo, e sopratutto va anche considerato come accennato prima che le necessità degli appassionati si sono modificate, oggi giorno si prediligono i FULL-TANG di dimensioni ridotte e cioè con lame ben al di sotto dei 160mm. Un modello di punta attuale lo produce il fiore all'occhiello dal 1997 della produzione Italiana per l'esercito e le forze speciali, la EXTREMA RATIO di Prato (FI) "la mia azienda preferita sopratutto per quanto riguarda i Folder tattici", tra i Survivor vi è il SELVANS DESERT EXTREMA RATIO in acciaio 690 al Cobalto, coltello prodotto con la collaborazione della F.I.S.S.S. (FEDERAZIONE ITALIANA SURVIVAL SPORTIVO E SPERIMENTALE)
La seconda fase era di apportare delle modifiche al fodero che in questo modello è chiamato SecureEX.. ci ho ragionato parecchio ma lo ho trovato perfetto così, il fodero possiede delle fessure laterali molto utili, non avendo trovato ovunque nella mia città del Paracord arancione o di qualsiasi altro colore (nei negozi sportivi dove ho cercato.. gli stessi negozianti chiedevano a me cosa fosse il Paracord........... lo cercherò altrove) Insomma non trovando questo tipo di corda leggermente elastica con una grandissima resistenza da essere utilizzata come corde per i paracaduti, ho dovuto utilizzare del semplice cavo in Nylon da poter avvolgere intorno al fodero fissandolo nelle apposite fessure, ce ne è andato circa 12 metri più che sufficienti per vari utilizzi per costruzione rifugi e molto altro, il cordame è essenziale. La terza fase consiste nel preparare un piccolo contenitore da mettere sul fodero per inserirvi dentro gli accessori più vari e trasformare di fatto il coltello da campeggio in un Survivor. Ho cercato un po in giro e ho trovato quello che fa al caso mio una piccola custodia semirigida da 6 euro con dietro una cinghia elastica cucita per poterla inserire nel cinturone nel caso la si volesse non insieme al fodero, praticamente perfetta, dentro ci sta di tutto nonostante le piccole dimensioni basta stiparle bene, ci ho messo un bell'accendino (io sono molto pratico a me gli acciarini lasciano il tempo che trovano), aghi, cerotti, un fischietto, delle pinzette per levarsi i pruni o le spine dai piedi o dalle dita delle mani, ami con insetto ideali per la pesca in acque dolci come fiumi, filo da pesca, un piccolo sughero galleggiante dei piombini, un cubetto di accendifuoco ecologico per il carbone che una volta che ha preso rimane acceso a lungo e non si spegne con il vento.. trovo questo prodotto molto più utile di quei sacchettini con dentro "l'esca" solitamente fatta di selce e paglia secca per accendere i fuochi dei falò in campeggio, inoltre piegandola bene mi ci è entrata anche una termocoperta tipo milar argentata da un lato e dorata dall'altro di circa 1,5 metri quadri e che è possibile utilizzare in tantissime maniere, una pietra per affilare, degli stecchini da denti, bastoncini cotonati, Aulin, salviette disinfettanti o imbevute di Autan contro gli insetti, piccola bussola ecc. Tutto ben chiuso ermeticamente dentro delle bustine di plastica trasparenti impermeabili. La comodità di avere sul fodero del proprio coltello tutto questo materiale in più a portata di mano rende veramente questo strumento un vero oggetto da Survivor per ogni evenienza di emergenza. La scatolina semirigida è stata fissata al fodero semplicemente inserendo la cinghia elastica posteriore sopra il fodero stesso. L'idea del modello Aitor Jungle King I di avere nel fodero una fionda la ho voluta copiare in qualche modo, avevo una vecchia fionda che usavo per andare a pescare, gli ho levato il manico e l'ho resa essenziale, gli elastici in caucciù tubolari che utilizza sono ideali anche come eventuali lacci emostatici, inoltre la fionda oltre poter essere caricata con piccoli bulloni o sassi, tramite un semplice anello portachiavi fissato al centro con due pezzetti di corda tra i due elastici, può tranquillamente lanciare una piccola freccia artigianale preparata precedentemente con dei rami con una certa precisione e distanza all'occorrenza utilizzabile anche per la piccola pesca. Sotto alla pelle della fionda è posizionata una piccola pila elettrica nel caso ce ne fosse bisogno in completa assenza di luce per dare una breve occhiata intorno nel caso si dormisse dentro un capanno improvvisato.
Sono passati tanti anni dal 1982 e il fascino del coltello Survivor di Rambo è rimasto in molti invariato nonostante le nuovissime produzioni abbiano messo letteralmente da parte questi splendidi coltelli a manico cavo che indubbiamente anche se esageratamente grandi per un uso da campeggio nessuno vieta di poterli usare per tagliare il pane, il salame, il formaggio, le mele "al volo" con una certa scena e perchè no aprirci le scatolette, in fondo mangiare alla buona ... è un sopravvivere anche quello. E' bene ricordare per i Neofiti come me che alla fine il miglior strumento per la sopravvivenza in luoghi isolati rimane il Cervello e il buon senso, quindi non fatevi prendere dalla foga di voler imitare le gesta di Rambo o Bear Grylls.. solo perchè avete al vostro fianco un bl coltello da Survivor....è il modo migliore per ferirsi, rompersi una gamba, o venir morsi da una Vipera.. basterebbe una di queste cose per trasformare una sana giornata di divertimento in una tragedia. Inoltre è sempre meglio non avventurarsi mai da soli, ma perlomeno in coppia, non dico che verrà fuori un gruppo tipo gli esperti Coudy Lundin e Dave Canterbury, o altri personaggi famosi che hanno fatto della Sopravvivenza il loro lavoro.. però perlomeno in 2 si riesce più facilemnte a risolvere i probabili guai che non per forza di cose ci dovranno essere ;D
Come potete vedere dalla foto di questo modello non si usa più mettere gli accessori di sopravvivenza dentro il manico.. ma questi coltelli vengono forniti con foderi con tasche esterne più o meno grandi utili per inserire tutto il necessario, grossomodo la forma e le misure utilizzate nella maggioranza dei coltelli Survivor attuali da parte di tutte le maggiori aziende del settore è questa...., ma ci sono anche altri tipi molto più esotici nella forma come potrebbe essere questo FOX "altra grande realtà Italiana della coltelleria di Maniago fondata nel 1977 da Oreste Frati", il FOX Team Survival ST3 F coltello progettato con Paolo Bozzo istruttore capo della nota scuola di Survival "Team Survial".
Tutti i prodotti che ho elencato sono molto belli ma hanno anche un costo considerevole, se li cercate sul Web potrete vedere da soli..., allora ho pensato di crearmi un Survival moderno a basso costo ma di grande qualità e sopratutto di grande affidabilità. La prima fase la scelta del modello di coltello che si adattasse per dimensioni e peso sui 300gr. per un trasporto leggero sia in zaino quando si è in zone non proprio disabitate.. che in cinturone quando la zona pare completamente isolata... Volevo uno strumento che avesse al tempo stesso una grande capacità di taglio e resistenza, e sopratutto un prezzo molto conveniente che non mi sarebbe di certo dispiaciuto anche sciuparlo "quindi ho scartato i modelli tipo FALLKNIVEN A1 Black che superano facilmente i 300 euro, e mi sono orientato per il Cold Steel G.I. TANTO meno di 50 euro, (simpaticamente ribattezzato oltreoceano Tactical Survivor Zombie Apocalipse), ottimo tuttofare in acciaio in carbonio 1055 con grandi doti di flessibilità all'impatto ma con una lama che molto difficilmente una volta ben affilata potesse dare problemi di taglio o perdita di filo una volta affilata a rasoio, inoltre viene fornito con un utile fodero sintetico molto sicuro, (un coltello che non taglia è un coltello pericoloso). Essendo la lama teflonata nera.. caratteristica che per il campeggio e la sopravvivenza in caso di ricerca di soccorso trovo inutile, con alcuni fogli di cartavetra piano piano da una grana di 400 fino a 1000 ho portato il coltello ad avere una lama lucida e specchiata per 2 motivi, il primo che essendo l'acciaio lucido si ha la possibilità di utilizzarlo come piccolo specchio e volendo si possono fare segnali luminosi riflettendo la luce solare usando la tecnica delle due dita aperte con braccio esteso per puntare dove si desidera il segnale e poter così essere individuati con più facilità anche da parecchia distanza, il secondo motivo e che per il campeggio non è necessario un coltello tattico nero per nasconderlo nell'ombra e tenerlo mimetizzato, bensì essendo lucido in caso di smarrimento sia di giorno che di notte utilizzando una torcia è possibile individuarlo con più facilità.
Il teflon dovrebbe proteggerlo dalla ruggine ma ho notato che il carbonioso 1055 non ne risente più di tanto per un uso da campeggio e non ci sono problemi a differenza di quello che ho riscontrato con gli acciai AUS 8A molto più sensibili a questo problema e vanno ingrassati/oliati un po. Il coltello ha una lama di 140mm e altri 45mm senza lama con un solco per poggiare l'indice (per i lavori fini di intaglio) posto prima della guardia, la lunghezza totale è di 30cm e lo spessore è di 4mm, l'impugnatura è fatta in materiale plastico polipropilene come per il fodero rigido molto resistente equivalente ad un kydex, ero indeciso se cambiarlo con uno in Legno autocostruito oppure in Micarta materiali ancora semplici da lavorare..., sarebbe stato bellissimo anche un manico in Avorio ma la mentalità di questa customizzazione è quella di andare al risparmio.. avevo pensato di modificare leggermente la forma del manico utilizzando una lima circolare per aumentarne il grip, ma poi ho deciso di tenerla così, un domani ci metto sopra qualche striscia di nastro adesivo arancione un poco poroso e andrà benissimo. Comunque di solito utilizzo dei comuni guanti da lavoro con delle microsfere in gomma nel palmo della mano e la presa rimane molto salda anche così, per maggiore sicurezza durante i fendenti sui rami il cordino in Nylon all'estremità dell'impugnatura è fatto in maniera di stringersi modello cappio sul polso, stringerlo e riaprirlo è un attimo basta tirare un'estremità, altre modifiche più invasive come eliminare la parte della guardia superiore tagliandola di netto con il frullino, oppure modificare il tipo di doppia punta modello Tanto Giapponese accentuato, non l'ho trovato necessario, inoltre quel tipo di punta e molto più penetrante delle punte più popolari modello Clip-Point o Drop-Point sicuramente migliori per l'intaglio di precisione ma io in quel caso uso un altro coltello più piccolo, comunque con un po di pratica si riesce ad utilizzare anche questa punta Tanto molto bene. Inoltre il coltello è ben bilanciato così com'è e fargli queste modifiche ne comporterebbe l'impossibilità di utilizzarlo al meglio con profitto anche per divertirsi al lancio del coltello, e proprio la doppia punta aiuta non poco a conficcarsi bene nel bersaglio.La seconda fase era di apportare delle modifiche al fodero che in questo modello è chiamato SecureEX.. ci ho ragionato parecchio ma lo ho trovato perfetto così, il fodero possiede delle fessure laterali molto utili, non avendo trovato ovunque nella mia città del Paracord arancione o di qualsiasi altro colore (nei negozi sportivi dove ho cercato.. gli stessi negozianti chiedevano a me cosa fosse il Paracord........... lo cercherò altrove) Insomma non trovando questo tipo di corda leggermente elastica con una grandissima resistenza da essere utilizzata come corde per i paracaduti, ho dovuto utilizzare del semplice cavo in Nylon da poter avvolgere intorno al fodero fissandolo nelle apposite fessure, ce ne è andato circa 12 metri più che sufficienti per vari utilizzi per costruzione rifugi e molto altro, il cordame è essenziale. La terza fase consiste nel preparare un piccolo contenitore da mettere sul fodero per inserirvi dentro gli accessori più vari e trasformare di fatto il coltello da campeggio in un Survivor. Ho cercato un po in giro e ho trovato quello che fa al caso mio una piccola custodia semirigida da 6 euro con dietro una cinghia elastica cucita per poterla inserire nel cinturone nel caso la si volesse non insieme al fodero, praticamente perfetta, dentro ci sta di tutto nonostante le piccole dimensioni basta stiparle bene, ci ho messo un bell'accendino (io sono molto pratico a me gli acciarini lasciano il tempo che trovano), aghi, cerotti, un fischietto, delle pinzette per levarsi i pruni o le spine dai piedi o dalle dita delle mani, ami con insetto ideali per la pesca in acque dolci come fiumi, filo da pesca, un piccolo sughero galleggiante dei piombini, un cubetto di accendifuoco ecologico per il carbone che una volta che ha preso rimane acceso a lungo e non si spegne con il vento.. trovo questo prodotto molto più utile di quei sacchettini con dentro "l'esca" solitamente fatta di selce e paglia secca per accendere i fuochi dei falò in campeggio, inoltre piegandola bene mi ci è entrata anche una termocoperta tipo milar argentata da un lato e dorata dall'altro di circa 1,5 metri quadri e che è possibile utilizzare in tantissime maniere, una pietra per affilare, degli stecchini da denti, bastoncini cotonati, Aulin, salviette disinfettanti o imbevute di Autan contro gli insetti, piccola bussola ecc. Tutto ben chiuso ermeticamente dentro delle bustine di plastica trasparenti impermeabili. La comodità di avere sul fodero del proprio coltello tutto questo materiale in più a portata di mano rende veramente questo strumento un vero oggetto da Survivor per ogni evenienza di emergenza. La scatolina semirigida è stata fissata al fodero semplicemente inserendo la cinghia elastica posteriore sopra il fodero stesso. L'idea del modello Aitor Jungle King I di avere nel fodero una fionda la ho voluta copiare in qualche modo, avevo una vecchia fionda che usavo per andare a pescare, gli ho levato il manico e l'ho resa essenziale, gli elastici in caucciù tubolari che utilizza sono ideali anche come eventuali lacci emostatici, inoltre la fionda oltre poter essere caricata con piccoli bulloni o sassi, tramite un semplice anello portachiavi fissato al centro con due pezzetti di corda tra i due elastici, può tranquillamente lanciare una piccola freccia artigianale preparata precedentemente con dei rami con una certa precisione e distanza all'occorrenza utilizzabile anche per la piccola pesca. Sotto alla pelle della fionda è posizionata una piccola pila elettrica nel caso ce ne fosse bisogno in completa assenza di luce per dare una breve occhiata intorno nel caso si dormisse dentro un capanno improvvisato.
Sono passati tanti anni dal 1982 e il fascino del coltello Survivor di Rambo è rimasto in molti invariato nonostante le nuovissime produzioni abbiano messo letteralmente da parte questi splendidi coltelli a manico cavo che indubbiamente anche se esageratamente grandi per un uso da campeggio nessuno vieta di poterli usare per tagliare il pane, il salame, il formaggio, le mele "al volo" con una certa scena e perchè no aprirci le scatolette, in fondo mangiare alla buona ... è un sopravvivere anche quello. E' bene ricordare per i Neofiti come me che alla fine il miglior strumento per la sopravvivenza in luoghi isolati rimane il Cervello e il buon senso, quindi non fatevi prendere dalla foga di voler imitare le gesta di Rambo o Bear Grylls.. solo perchè avete al vostro fianco un bl coltello da Survivor....è il modo migliore per ferirsi, rompersi una gamba, o venir morsi da una Vipera.. basterebbe una di queste cose per trasformare una sana giornata di divertimento in una tragedia. Inoltre è sempre meglio non avventurarsi mai da soli, ma perlomeno in coppia, non dico che verrà fuori un gruppo tipo gli esperti Coudy Lundin e Dave Canterbury, o altri personaggi famosi che hanno fatto della Sopravvivenza il loro lavoro.. però perlomeno in 2 si riesce più facilemnte a risolvere i probabili guai che non per forza di cose ci dovranno essere ;D
Re: Storia dei Coltelli Survivor e Customizzare un coltello
Bello, potrei dire che mancano all'appello tre mostri sacri della coltelleria, Lile e Gibben erano degli ottimi artigiani ai tempi, chi prese il First Blood fece un grande affare.
Se mi permetti accennerei anche al Bmf e la versione più piccola Lmf di Gerber, il Buckmaster della Buckmaster, e un pezzo che ho a casa ed é Ubejane di Chris Reeve, un coltello con lama da 4" e manico cavo, creato da un'unica barra di acciaio al carbonio quindi senza possibilità di rottura, al contrario di Aitor che alla vista si presenta bene ma é troppo delicato per l'uso che si deve fare. Ciao
PS: mio parere personale è che un coltello con la lama superiore ai 4" non serva a nulla se non per difesa/offesa.
Se mi permetti accennerei anche al Bmf e la versione più piccola Lmf di Gerber, il Buckmaster della Buckmaster, e un pezzo che ho a casa ed é Ubejane di Chris Reeve, un coltello con lama da 4" e manico cavo, creato da un'unica barra di acciaio al carbonio quindi senza possibilità di rottura, al contrario di Aitor che alla vista si presenta bene ma é troppo delicato per l'uso che si deve fare. Ciao
PS: mio parere personale è che un coltello con la lama superiore ai 4" non serva a nulla se non per difesa/offesa.
Ultima modifica di Piske il 17/08/2015, 12:23, modificato 1 volta in totale.
Kowa BD 8x25; Kowa Genesis 8.5x44; Kowa TSN 663M.
Re: Storia dei Coltelli Survivor e Customizzare un coltello
Chiedo scusa, avendo visto velocemente da cellulare nn mi sono accorto che giustamente hai già citato e con foto il Buckmaster, scusami.
Kowa BD 8x25; Kowa Genesis 8.5x44; Kowa TSN 663M.
Re: Storia dei Coltelli Survivor e Customizzare un coltello
Per i modelli moderni a manico cavo tipo Ubejane di Chris Reeve creati da un unica barra di acciaio ho fatto un piccolo riferimento ai modelli molto simili e costruiti nella stessa maniera dalla Schrade tra i quali però manca proprio l'Ubejane Ho avuto la possibilità di impugnare per un po proprio il modello Schrade che ho messo in foto e l'ho trovato molto ben bilanciato e da un'aria di grande robustezza. Per l'Aitor Jungle King I ti do ragione, indubbiamente quel sistema è meno robusto di quelli utilizzati da Chris Reeve e da Schrade fatti tutto di un pezzo, però un mio amico ha usato Aitor perlomeno una decina di anni per il campeggio e non ha mai avuto problemi a batterci grossi rami, mentre per il battoning vero e proprio alla lunga credo anche io che si spezzerebbe la brugola di blocco del manico alla lama secondo me sottodimensionata, sarebbe necessario portarsi dietro un'altra brugola per la sostituzione in caso di necessità... però ancora oggi è un bel coltello
Re: Storia dei Coltelli Survivor e Customizzare un coltello
Ciao e complimenti per la bellissima esposizione, si l'Aitor piace anche a me ma nn lo userei, la Schrade ottima marca di coltelli aveva replicato alcuni modelli di Reeve ma gli originali .... , se nn ricordo male cambiava anche il colore era piu sul grigio ma correggimi se sbaglio.
Ho iniziato ad avere coltelli in tasca a 7 anni, andavo in ferramenta (allora) e con cinquemila lire avevo il mio temperino.
Noto che ora con i coltelli si fa di tutto, io sono un po della vecchia scuola tipo John Wiseman, i coltelli non si lanciano e picchiano in giro, ci si costruisce attrezzi per gli usi che necessitano, l'attrezzatura in ordine e affilata è quella che poi ti tira fuori dai guai quando serve.
Con molto piacere. Giorgio
Ho iniziato ad avere coltelli in tasca a 7 anni, andavo in ferramenta (allora) e con cinquemila lire avevo il mio temperino.
Noto che ora con i coltelli si fa di tutto, io sono un po della vecchia scuola tipo John Wiseman, i coltelli non si lanciano e picchiano in giro, ci si costruisce attrezzi per gli usi che necessitano, l'attrezzatura in ordine e affilata è quella che poi ti tira fuori dai guai quando serve.
Con molto piacere. Giorgio
Kowa BD 8x25; Kowa Genesis 8.5x44; Kowa TSN 663M.
Re: Storia dei Coltelli Survivor e Customizzare un coltello
Ah! il grande Lofty!
Il grande eroe della SAS che ha addestrato i primi Berretti Verdi per divenire i futuri Delta Force.
Non sbagli assolutamente sul colore tra gli Schrade di Stewart Taylor e i Chris Reeve, sono ben visibili anche dalle foto con un immagine di una collezione proprio di "Survivor Chris Reeve" tra i quali il secondo in alto è il modello Ubejane che possiedi. Si per i modelli "Survivor Schrade" è stata usata una satinatura più chiara che oltre la teflonatura esterna di protezione credo dipenda anche dal tipo di acciaio utilizzato e cioè il SAE-1070 High Carbon Steel, prima mi ero sbagliato nella recensione scrivendo che sono fatti con il carbonio 1077. Mentre i "Survivor Chris Reeve" sono forgiati con l'acciaio A2 ben altra cosa.
Ti ringrazio per i complimenti
Il grande eroe della SAS che ha addestrato i primi Berretti Verdi per divenire i futuri Delta Force.
Non sbagli assolutamente sul colore tra gli Schrade di Stewart Taylor e i Chris Reeve, sono ben visibili anche dalle foto con un immagine di una collezione proprio di "Survivor Chris Reeve" tra i quali il secondo in alto è il modello Ubejane che possiedi. Si per i modelli "Survivor Schrade" è stata usata una satinatura più chiara che oltre la teflonatura esterna di protezione credo dipenda anche dal tipo di acciaio utilizzato e cioè il SAE-1070 High Carbon Steel, prima mi ero sbagliato nella recensione scrivendo che sono fatti con il carbonio 1077. Mentre i "Survivor Chris Reeve" sono forgiati con l'acciaio A2 ben altra cosa.
Ti ringrazio per i complimenti