Realizzazione Dobson 24'' f/3.5

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Marco Guidi
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Realizzazione Dobson 24'' f/3.5

Messaggio da Marco Guidi »

Era da tempo che pensavo ad un 60cm e le precedenti esperienze mi hanno portato e ad intraprendere questa avventura ,salvo imprevisti a metà Aprile dovrebbe essere in pista .
L'ottica sarà Zen ,io nel frattempo sto lavorando in tutti i ritagli di tempo per realizzare tutta al struttura,il secondary cage è pronto e proprio oggi mi hanno saldato la struttura in acciaio inox che sarà parte fondamentale della cella .
Sul mio sito alla pagine dedicata a questa impresa sono visibili tutte le fasi ,dalla progettazione alla lavorazione passo passo di ogni singola parte
http://www.marcoguidihires.com/construc ... pe-24.html
Se avete domande o curiosità basta chiedere
Marco

PS: finito peserà circa 65kili
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Re: Realizzazione Dobson 24'' f/3.5

Messaggio da -SPECOLA-> »

Se ricordo bene la tua inserzione AS, guadagnerai 8-9 cm di apertura rispetto al precedente setup.
La focale è ancora più "veloce".
Complimenti per l'impresa.
Dalle foto vedo che le parti che hai già realizzato sono fatte decisamente bene; evidentemente puoi contare, oltre che sulla bravura, anche su una bella officina attrezzata.
Fabrizio Ferrario
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Re: Realizzazione Dobson 24'' f/3.5

Messaggio da Acronauta »

Con un rapporto focale così spinto ne risulta una realizzazione molto critica e poco o nulla tollerante a errori di collimazione, assialità e assemblaggio. Ma immagino che avrai già considerato tutte queste cose.
Marco Guidi
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Re: Realizzazione Dobson 24'' f/3.5

Messaggio da Marco Guidi »

Diciamo che l' ho messo nel conto ;)
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Re: Realizzazione Dobson 24'' f/3.5

Messaggio da antonello »

Marco, una semplice domanda/osservazione, con tono volutamente scherzoso ;) : che cosa ti ha fatto di male il generoso obiettivo da 60 cm per non meritarsi una crociera di spessore minore di quella che tu hai realizzato? Per esempio, in acciaio inox (o meglio, armonico) da 1 mm.
Marco Guidi ha scritto:Era da tempo che pensavo ad un 60cm e le precedenti esperienze mi hanno portato e ad intraprendere questa avventura ,salvo imprevisti a metà Aprile dovrebbe essere in pista...
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Re: Realizzazione Dobson 24'' f/3.5

Messaggio da Marco Guidi »

antonello ha scritto:Marco, una semplice domanda/osservazione, con tono volutamente scherzoso ;) : che cosa ti ha fatto di male il generoso obiettivo da 60 cm per non meritarsi una crociera di spessore minore di quella che tu hai realizzato? Per esempio, in acciaio inox (o meglio, armonico) da 1 mm.
Marco Guidi ha scritto:Era da tempo che pensavo ad un 60cm e le precedenti esperienze mi hanno portato e ad intraprendere questa avventura ,salvo imprevisti a metà Aprile dovrebbe essere in pista...
Le lamine sono in alluminio da 2mm ,non ho pensato all'acciaio da 1mm perché non l'ho trovato ,asd ogni modo lo spider è solidissimo e privo di flessioni,una volta strette le 8 viti che fanno da tiranti è inamovibile
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Re: Realizzazione Dobson 24'' f/3.5

Messaggio da antonello »

Che il gruppo di sostegno del tuo specchio secondario sia solido non c'è dubbio, ma non è questo il problema, lo sarebbe altrettanto se le lamine fossero in acciaio da 1 mm di spessore.
Il problema non è la solidità, ma il fatto che nella tua continua ricerca asintotica di uno strumento sempre più performante per la ripresa planetaria rinunci a ridurre la diffrazione solo perché non trovi una banale lamina di inox da 1 mm di spessore...
Al tuo posto metterei in programma la sostituzione delle lamine della crociera. L'inox da 1 mm si trova dappertutto. In particolare, con una decina di euro (o 20 da una ditta "esosa") ti tagliano le quattro lamine al laser dell'esatta forma e dimensione che ti serve, pronte all'uso, eventuale piega compresa. Allego un’immagine di una soluzione per un 40 cm che ho realizzato di recente per uso personale.

Marco Guidi ha scritto: Le lamine sono in alluminio da 2mm ,non ho pensato all'acciaio da 1mm perché non l'ho trovato ,asd ogni modo lo spider è solidissimo e privo di flessioni,una volta strette le 8 viti che fanno da tiranti è inamovibile
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Re: Realizzazione Dobson 24'' f/3.5

Messaggio da Lantaca »

Perché invece di una croce non fai un supporto a 3 razze? magari curve? Eviteresti la formazione degli spikes...
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Acronauta
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Re: Realizzazione Dobson 24'' f/3.5

Messaggio da Acronauta »

Gli spider curvi eliminano gli spikes ma questo effetto è puramente estetico, da un punto di vista ottico sparpagliano più luce intorno alla centrica e diminuiscono il contrasto.

@Antonello: 1 mm di differenza nello spessore delle razze su un'apertura di 600 mm poco ostruita, è praticamente irrilevante ai fini delle prestazioni. Meglio, secondo me, privilegiare la robustezza dell'insieme.
antonello
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Re: Realizzazione Dobson 24'' f/3.5

Messaggio da antonello »

Sì, Raf, tutto sta nell'intendersi circa il concetto di "irrilevante ai fini delle prestazioni"...
Se è per questo, con gli spikes curvi, anche lo sparpagliamento della luce intorno alla centrica e la diminuzione del contrasto non è meno "irrilevante".

Quando si lavora asintoticamente su questioni infinitesime, l'irrilevanza diventa spesso RILEVANTE ;)
Poi ognuno può avere una soglia diversa circa questo concetto.

Mi pareva che la soglia di Marco fosse particolarmente critica, altrimenti non mi spiegherei il passaggio da un 400 mm ad un 500 mm, prima, e da un 500 mm a un 600 mm poi... (è solo una constatazione, senza alcun interesse ad entrare nel merito della questione).

Raf584 ha scritto:Gli spider curvi eliminano gli spikes ma questo effetto è puramente estetico, da un punto di vista ottico sparpagliano più luce intorno alla centrica e diminuiscono il contrasto.

@Antonello: 1 mm di differenza nello spessore delle razze su un'apertura di 600 mm poco ostruita, è praticamente irrilevante ai fini delle prestazioni. Meglio, secondo me, privilegiare la robustezza dell'insieme.
stevedet

Re: Realizzazione Dobson 24'' f/3.5

Messaggio da stevedet »

Ben insomma... Partire da un 400mm per arivare ad un 600mm significa più che raddoppiare la superficie dello specchio.
Non mi pare una questione infinitesimale.
antonello
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Re: Realizzazione Dobson 24'' f/3.5

Messaggio da antonello »

Anche dimezzare la larghezza degli spickes non è infinitesimale... (per me) ;)

Purtroppo, in astronomia terrestre e a partire da una ventina di cm di obiettivo, come tutti sappiamo, i risultati in termini di risoluzione non sono proporzionali al raddoppio del diametro (tanto meno dell'area della superficie ottica). Come sappiamo, ci sono innumerevoli fattori, come diametro, umidità, seeing, temperatura, precisione di guida, ecc. ecc., che fanno si che i risultati sono conseguenza di tanti parametri tra rilevante e irrilevante, tra infinitesimale e finito...

Comunque, la mia osservazione era solo un suggerimento a Marco, che ovviamente resta libero di fare quello che ritiene opportuno. Riguardo alla reale influenza dello spessore degli spikes sulla fotografia con Newton, se qualcuno ha già approfondito teoricamente la questione e potesse illuminarci, con i numeri e non con le parole, ben venga.
stevedet ha scritto:Ben insomma... Partire da un 400mm per arivare ad un 600mm significa più che raddoppiare la superficie dello specchio. Non mi pare una questione infinitesimale.
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Re: Realizzazione Dobson 24'' f/3.5

Messaggio da -SPECOLA-> »

@ Marco Guidi
Per curiosità, quanto sono spesse le lamine della crociera del tuo precedente setup gigante?
Ritieni che ti abbiano mai dato problemi, di quelle dimensioni?
Giusto per avere il parere di chi veramente lo ha utilizzato, quel telescopio.
Fabrizio Ferrario
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Re: Realizzazione Dobson 24'' f/3.5

Messaggio da Acronauta »

Sono stati fatti degli studi sull'effetto della forma e dello spessore dei supporti sul contrasto dell'immagine. Uno di questi studi è riassunto nel grafico che segue, dove in ordinata c'è il rapporto tra l'energia luminosa concentrata nel disco di Airy e quella che finisce fuori dal disco (maggiore è il rapporto maggiore è il contrasto dell'immagine), in ascissa c'è l'ostruzione lineare e W è il rapporto tra lo spessore delle razze e l'apertura. Il grafico è costruito per un classico supporto a 4 razze diritte. Nel caso del telescopio di Marco W = 2/600 = 0.0033, siamo quindi a ridosso della condizione W = 0 cioé di un'ostruzione centrale circolare senza supporti.
contrast factor.jpg
E' interessante però notare che all'aumentare dell'ostruzione centrale le curve si avvicinano tra loro e lo spessore delle razze diventa relativamente meno importante, com'è da attendersi visto che il contributo dell'oscuramento centrale alla luce che finisce fuori dal disco di Airy diventa predominante rispetto a quello dovuto ai supporti.

Questo è l'effetto di uno spider classico
spiders dritti.jpg
spiders dritti.jpg (15.1 KiB) Visto 5616 volte
questo l'effetto di uno spider curvo (con W = 0.066)
spider curvi.jpg
Il problema di quest'ultimo è che di solito deve essere realizzato con uno spessore maggiore rispetto al supporto classico, che può invece essere molto sottile, e finisce per penalizzare maggiormente il contrasto, come dicevo più sopra.
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Re: Realizzazione Dobson 24'' f/3.5

Messaggio da -SPECOLA-> »

Grazie per le info Raffaello.
Si, ne ero già al corrente, soltanto mi interesserebbe il parere di Marco, che il telescopio lo ha usato.
D'altronde il progettista è lui e credo proprio che tutte queste cose le conosca molto bene . :thumbup:
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Re: Realizzazione Dobson 24'' f/3.5

Messaggio da Acronauta »

La mia risposta era indirizzata ad Antonello che chiedeva dati più quantitativi.
stevedet

Re: Realizzazione Dobson 24'' f/3.5

Messaggio da stevedet »

Tradotto in soldoni, tra un W=0.0033 ed un W= 0.0016, che si otterrebbe se Guidi utilizzasse razze da 1mm, non vi sarebbero differenze apprezzabili nelle immagini in hi-res acquisite?
Se le cose stanno così, sicuramente meglio privilegiare la maggior robustezza dello spessore più alto.
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Re: Realizzazione Dobson 24'' f/3.5

Messaggio da Dob »

La sottigliezza delle lamine dello spider è l'ultimo dei problemi.......

sulla qualità dell'immagine finale ci sono altri fattori che hanno un peso mooolto maggiore...
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Re: Realizzazione Dobson 24'' f/3.5

Messaggio da Lantaca »

Ma in linea teorica, meglio 3 o 4 razze per hires? ho sempre sentito/letto in giro 3, poiché non generano gli spikes...
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Re: Realizzazione Dobson 24'' f/3.5

Messaggio da Acronauta »

Le tre razze generano questa figura
spider 3a.jpg
spider 3b.jpg
spider 3b.jpg (7.6 KiB) Visto 5229 volte
e come soluzione è un pochino migliore di quella a 4 razze, ma come dice Dob si tratta del pelo nell'uovo, ci sono fattori molto più importanti (seeing, qualità dell'ottica, collimazione, apertura) di cui tenere conto, non ultimo il "manico", di cui nessuno si preoccupa e che invece è assolutamente fondamentale.
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Re: Realizzazione Dobson 24'' f/3.5

Messaggio da Lantaca »

Marco, io tifo 3 razze! Con quella che ti avanza ci fai il manico! :mrgreen:
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Re: Realizzazione Dobson 24'' f/3.5

Messaggio da Marco Guidi »

Le considerazioni che ho fatto sullo spider sono state in ordine :
che sia immobile da non flettere
che sia leggero (il più possibile)
che possa reperire il materiale velocemente.
Nella progettazione e adesso realizzazione ho curato l'assialità di tutti gli elementi (e che ci restino !) ,la leggerezza (sotto i 70kili) .
Avevo pensato anch'io alle 3 razze ma il progetto del secondary cage era sulla stessa linea era di quello del 50 che ho uso adesso e che si è mostrato esente da ogni flessione e per la teoria che squadra che vince non si cambio ho proseguito sulla stessa strada.
Intanto stasera ho montato i distanziali delle mezzelune e le barre sui cui ,solo 1, verrà montato l'encoder in ALT
Allegati
2^ montaggiops.jpg
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Re: Realizzazione Dobson 24'' f/3.5

Messaggio da Kappotto »

Ciao Marco, complimenti per la realizzazione, son sicuro che sarà molto bella e accurata come tuo solito.

Per curiosità, che combinazione di ostruzione / back focus hai scelto?
kappellate Astronomiche!
Dobson 20”, CPC11,102m
e una marea di ocularacci...
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Re: Realizzazione Dobson 24'' f/3.5

Messaggio da Marco Guidi »

Ciao Kap,
l'ostruzione è del 18% , il fuoco uscirà dalla battuta del focheggiatore di 15mm
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Re: Realizzazione Dobson 24'' f/3.5

Messaggio da Lantaca »

ti servirà una camera che entra nel porta oculari come la qhy5 :lol:
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Re: Realizzazione Dobson 24'' f/3.5

Messaggio da Marco Guidi »

Uso una powermate 5x :thumbup:
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Re: Realizzazione Dobson 24'' f/3.5

Messaggio da Acronauta »

Io al tuo posto mi farei costruire un telextender apposito da usare con un cono di luce così aperto, per avere la certezza di non introdurre aberrazioni. Non userei un prodotto commerciale.
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Re: Realizzazione Dobson 24'' f/3.5

Messaggio da Marco Guidi »

Puoi spiegarti meglio?
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Re: Realizzazione Dobson 24'' f/3.5

Messaggio da Acronauta »

Un obiettivo a f/3.5 è estremamente critico da allungare senza introdurre aberrazioni, sia sferica che cromatica, visto che stai ottimizzando l'insieme per (immagino) riprese hires secondo me ti converrebbe farti progettare un aggiuntivo ottico ad hoc da inserire nel fuocheggiatore. In particolare non hai bisogno di una powermate visto che devi usare il CCD, le powermate sono state progettate per i visualisti che vogliono osservare con oculari grandangolari senza avere le vignettature introdotte dalle barlow ordinarie.

E' probabile che si tratti di una finezza ma visto che hai aperto il cantiere tanto vale curare ogni aspetto della tua realizzazione.
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Re: Realizzazione Dobson 24'' f/3.5

Messaggio da Marco Guidi »

Beh un amplificatore di focale mi serve, come potrei portare la focale a 10mt altrimenti se non con una 5x?
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Re: Realizzazione Dobson 24'' f/3.5

Messaggio da antonello »

Raf grazie per il tuo contributo, che non è ciò che in realtà mi interessava sapere, complice anche un lapsus ("freudiano?") laddove invece che "sperimentale" ho scritto "teorico" (portate pazienza, ogni tanto perdo qualche colpo). Ciò che volevo sapere è se c'è stato qualcuno, che dopo almeno un paio di anni di prove sul campo ha sperimentato quanto la differenza dello spessore dei supporti sia "esigua" o "riscontrabile" nella ripresa astronomica in alta risoluzione.
Di studi teorici come quello che illustri, che ben conoscevo (E. Everhart e J.W. Kantorski, "Diffraction Patterns Produced by Obstructions in Reflecting Telescopes of Modest Size", pubblicato nel dicembre del 1959 su The astronomical Journal), ce ne sono diversi e tutti sono teorici (basta anche guardare sull’web per trovare decine di “simulazioni”) e si limitano, appunto, all'aspetto teorico, per cui non possono che concludere che ogni contributo sulla qualità dell'immagine dovuto alla riduzione dello spessore dei supporti, via via che si tende asintoticamente a zero diventa sempre più "esiguo", COME D’ALTRA PARTE E’ OVVIO. Nota bene, ho usato il termine "esiguo", giacché su questo possiamo convenire tutti.
Dire invece che è "insignificante", come ho letto nella tua risposta, non è scientificamente corretto, perché è falso che in un 60 cm l’utilizzo di supporti da 2 mm di spessore (o anche 1 mm) è equivalente a non avere ostruzione. Mettendo occhio al 60 cm (anche con lamine da 1 mm), la diffrazione su oggetti luminosi si vede, quindi non è zero.
Vedi, per quelli della mia generazione (ho già scritto di avere i capelli bianchi) il riferimento non era Legault, Peach, Guidi, Maniero (con tutto il rispetto e l'ammirazione per il loro lavoro) o uno delle centinaia di astrofili che oggi, grazie alla tecnologia, possono fare cose un tempo impensabili, i riferimenti erano altri, tra cui un certo Jean Dragesco.
Io sono cresciuto con la gloriosa rivista Coelum (quella di Guido Horn d'Arturo), in cui leggevo i contributi di Rosino, e con il Giornale di Astronomia, coevo. In particolare, per quanto riguarda l’alta risoluzione planetaria il riferimento era, appunto, tra gli altri, Dragesco, che in uno dei suoi contributi sull' "Osservazione visuale e fotografica delle superfici planetarie “(Giornale di Astronomia, Vol. 5° 1979, Fasc.4) così scriveva:
“ Numerosi autori hanno affermato che il rifrattore è superiore al riflettore per le osservazioni planetarie. E’ vero , e l’abbiamo sperimentato personalmente con i cannocchiali di 150 e 190 mm […] Ma se si tiene conto dell’ingombro, dell’instabilità del tubo lungo e dello spettro secondario degli obiettivi acromatici, si conclude ce è preferibile (e meno costoso) un telescopio riflettore per uso planetario, cioè con specchio in Cervit di 400 o 500 mm di diametro, sistema Cassegrain a lunghissima focale equivalente (almeno F/30), ostruzione centrale quanto più piccola possibile (da 0,10 a 0,20), lastra di chiusura del tubo sostenente anche lo specchio secondario (con assenza quindi degli effetti di diffrazione dovuti alle braccia di sostegno […]”.
Se si avesse certezza che la differenza tra la qualità di immagine per W=0.003 e w=0 fosse 0 (zero), come sostieni, resta per me un mistero del perché nell’industria ottica si producano finestre ottiche, anche di diametro generoso (vedi il catalogo Zen, ma te ne posso citare altri), proprio per evitare totalmente i fenomeni di diffrazione dovuti alle lamine di supporto (e nessuno scriva che le lastre servono principalmente per chiudere il tubo, visto che i diversi autori parlano chiaramente che il contributo della finestra di chiusura è utilizzato per evitare l’uso delle lamine di supporto del secondario…).
Ora, onestamente, io non so se la riduzione della diffrazione dovuta alle lamine, nel passare da 2 mm a 1 mm di spessore possa generare differenze tali da essere facilmente o difficilmente visibili, ma resto sorpreso nel constatare che uno che guarda il pelo nell'uovo, che cerca ottiche lambda/infinito (si fa per dire), che è incurante fino alla morte di chi gli dice che nel cielo italiano, con il nostro seeing (beninteso non lo dico io), il miglioramento tra un 400 e un 500 mm, prima, e tra un 500 e un 600 mm poi, non può che essere “insignificante”, ecco, resto sorpreso di come, a fronte di tutto questo, rinunci ad un banale, semplice, steep ulteriore, assolutamente “indolore", solo perché non trova una lamina di inox, o perché un lavoro "teorico" dice che la differenza sarà esigua (o anche "infinitesimale", questo sì che è un termine scientifico).
Naturalmente, ognuno è libero di fare quello che vuoe, così come io di "sorprendermi".
Non bastasse, faccio anche presente che tutti gli studi teorici, fanno lo stesso discorso fatto per le lamine, pari pari, per l’ostruzione, eppure l’ottica è piena di tentativi di soluzione (molti perfettamente riusciti) per evitare l’ostruzione in sistemi a riflessione. Evidentemente (particolarmente nell'alta risoluzione da Terra) una cosa è la teoria e una cosa è la pratica (e infatti ci sono decine di esempi di particolari visibili con un certo diametro in cui la teoria non lo prevede).

Detto questo, il mio era solo un semplice suggerimento, anche a fronte del fatto che dalle immagini ho avuto l'impressione che le lanine del 600 mm fossero più spesse. Pensavo addirittura di 4 mm comparate alle forcelline di sostegno...

Restano ora un paio di risposte e una domanda.

@Dob
Hai perfettamente ragione: lo spessore delle lamine è l'ultimo dei problemi! E infatti l'ho preso per ultimo. Ho dato per scontato, dal messaggio di Guidi, che lui ha già risolto TUTTI gli altri problemi (nessun sottinteso, per favore), restava solo lo spessore delle lamine...
Dob ha scritto:La sottigliezza delle lamine dello spider è l'ultimo dei problemi....... sulla qualità dell'immagine finale ci sono altri fattori che hanno un peso mooolto maggiore...
@stevedet
Scherzosamente, ma che fai? Poni le domande e poi ti rispondi da solo? E’ vero che usi il condizionale, ma è una risposta ;)
Piuttosto, l'osservazione sul privilegiare la robustezza l'aveva già fatta Raf e gli avevo fatto osservare che la soluzione con lamina acciaio da 1 mm non era meno robusta... Ora ti sarei grato se mi spiegassi, visto che lo scrivi chiaro e tondo, per quale mistero della metallurgia una lamina di allumino dozzinale (sicuramente 6060 o lega analoga) sarebbe più robusta di una lamina di acciaio di spessore dimezzato?
Aspetto con interesse una risposta.
stevedet ha scritto:Tradotto in soldoni, tra un W=0.0033 ed un W= 0.0016, che si otterrebbe se Guidi utilizzasse razze da 1mm, non vi sarebbero differenze apprezzabili nelle immagini in hi-res acquisite? Se le cose stanno così, sicuramente meglio privilegiare la maggior robustezza dello spessore più alto.
Marco Guidi
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Re: Realizzazione Dobson 24'' f/3.5

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Per fare cosa? Non certo per aumentare la focale equivalente, né per "preparare" l'immagine alla Powermate... Si tratta di un accessorio per ripresa a grande campo, ovviamente non utile per la ripresa di pianeti. D'altronde, basta guardare gli spot diagrams per vedere che non tutte le lunghezze d'onda restano dentro il disco di diffrazione... Avendo un pochino di esperienza di progettazione ottica, un pochino, beninteso, ho sempre ottenuto gran belle cose per F uguale o superiore a 10, ma niente di decente (che per me significa tutto dentro il disco di diffrazione) per F inferiore. Credo che tu debba proseguire con il metodo che hai sinora utilizzato, ovvero, testare quello che il mercato offre ed usare il meglio. Come hai sperimentato nel tempo, a giudicare da ciò che hai avuto (esperienze più o meno simili alle mie, sebbene tu abbia fatto cose serie, mentre io mi sono limitato a "giocarci"), nel campo delle ottiche di amplificazione c'è molta pubblicità ed il resto dipende molto dalla combinazione Barlow (o oculare) e telescopio. E così può capitare di trovarti una Zeiss che performa meno di un oculare ortoscopico usato per proiezione, o una tanto decantata Baader FFC che con un acromatico 100 f 10 è letteralmente surclassata da una Celestron optima (esperienza personale), che costa 1/6 della Baader , mentre poi quest’ultima si rivela un gioiello con un apocromatico 90/600 di ultima generazione (anche questo, esperienza personale). Essendo tu ora arrivato alla Powermate 5x, ne devo dedurre che con Newton intorno ai 400-500 mm è lo strumento di amplificazione che finora ti ha dato i migliori risultati?
Marco Guidi ha scritto:Pensavo a questo
http://www.explorescientific.it/it/Acce ... -Coma.html
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Re: Realizzazione Dobson 24'' f/3.5

Messaggio da Acronauta »

antonello ha scritto:Dire invece che è "insignificante", come ho letto nella tua risposta, non è scientificamente corretto, perché è falso che in un 60 cm l’utilizzo di supporti da 2 mm di spessore (o anche 1 mm) è equivalente a non avere ostruzione. Mettendo occhio al 60 cm (anche con lamine da 1 mm), la diffrazione su oggetti luminosi si vede, quindi non è zero.
se mi attribuisci affermazioni non mie mi costringi a replicare, ciò di cui avrei fatto volentieri a meno. Ho scritto che la differenza tra lamine di 1 mm e 2 mm e tra 1 mm e 0 mm (no supporto) in termini di perdita di contrasto nell'immagine su un'apertura di 600 mm è praticamente irrilevante, e non può che essere così; se osservi la seconda curva dall'alto del grafico vedi che è stata fatta per W = 0.01, nel caso del dobson di Marco è quasi un ordine di grandezza in meno. In ogni caso non stiamo discutendo se gli spikes si vedono o meno - certo che si vedono, si vedrebbero anche se avessero mezzo millimetro di spessore - stiamo parlando del contrasto nell'immagine visto che lo strumento deve servire per l'imaging planetario. Su Applied Optics puoi trovare questa tabellina
spider table.jpg
che ti conferma proprio quanto ti dicevo.
antonello ha scritto:Di studi teorici come quello che illustri, che ben conoscevo (E. Everhart e J.W. Kantorski, "Diffraction Patterns Produced by Obstructions in Reflecting Telescopes of Modest Size", pubblicato nel dicembre del 1959 su The astronomical Journal), ce ne sono diversi e tutti sono teorici (basta anche guardare sull’web per trovare decine di “simulazioni”) e si limitano, appunto, all'aspetto teorico, per cui non possono che concludere che ogni contributo sulla qualità dell'immagine dovuto alla riduzione dello spessore dei supporti, via via che si tende asintoticamente a zero diventa sempre più "esiguo"
non si limitano a questo, permettono di calcolare - sulla base dell'ottica fisica che non è un'opinione - l'energia che finisce dentro e fuori il disco di Airy, scusa se è poco. Ho anch'io i capelli bianchi (magari non quanto i tuoi) e anch'io sono cresciuto leggendo Coelvm e il GdA però mi piace stare al passo coi tempi. Conosco molto bene gli scritti di Dragesco di cui ho una grandissima opinione, ma per nostra fortuna oggi possiamo disporre di ottimi calcolatori con cui mettere alla prova le convinzioni di un tempo e magari cambiare il modo di affrontare certi problemi, ad esempio quello dell'ostruzione centrale, che oggi ha molta meno importanza rispetto al passato con buona pace di chi costruisce le finestre ottiche.
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Re: Realizzazione Dobson 24'' f/3.5

Messaggio da Acronauta »

Marco Guidi ha scritto:Pensavo a questo
http://www.explorescientific.it/it/Acce ... -Coma.html
no, Marco, quello non serve a niente, non hai bisogno di correggere la coma in asse, devi aumentare la focale equivalente senza introdurre aberrazione sferica (e anche cromatica), è questo il difficile se consideri che per lavorare bene con un rapporto focale come il tuo una barlow, anche telecentrica, andrebbe progettata appositamente. Nessuno ti vieta di provare la powermate ma al tuo posto, ripeto, penserei magari ad un dispositivo ad hoc.
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Re: Realizzazione Dobson 24'' f/3.5

Messaggio da antonello »

Raf
se c'è una cosa che odio è proprio quella che qualcuno possa attribuirmi affermazioni non mie, quindi se ho frainteso sulle tue non posso che scusarmene. Per il resto, tutto quello che hai scritto nel messaggio, nei termini in cui lo hai esposto, è ora chiaro e non fa una grinza.
Raf584 ha scritto:Se mi attribuisci affermazioni non mie mi costringi a replicare...
Ultima modifica di antonello il 16/02/2016, 15:09, modificato 1 volta in totale.
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Re: Realizzazione Dobson 24'' f/3.5

Messaggio da Marco Guidi »

La Powermate ad oggi non mi ha mai tradito ed ho provato anche la FFC
APOD NASA 2014 Nov. 26 http://apod.nasa.gov/apod/ap141126.html

Dobson 24'' f/3.5 autocostruito con ottiche Zen motorizzato ServoCAT & Argonavis GOTO
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Re: Realizzazione Dobson 24'' f/3.5

Messaggio da stevedet »

antonello ha scritto:@stevedet
Scherzosamente, ma che fai? Poni le domande e poi ti rispondi da solo? E’ vero che usi il condizionale, ma è una risposta ;)
Piuttosto, l'osservazione sul privilegiare la robustezza l'aveva già fatta Raf e gli avevo fatto osservare che la soluzione con lamina acciaio da 1 mm non era meno robusta... Ora ti sarei grato se mi spiegassi, visto che lo scrivi chiaro e tondo, per quale mistero della metallurgia una lamina di allumino dozzinale (sicuramente 6060 o lega analoga) sarebbe più robusta di una lamina di acciaio di spessore dimezzato?
Aspetto con interesse una risposta.
Eccomi! :) Ti rispondo solo per cortesia, perché in realtà non avrei altro da aggiungere e non è che l'argomento mi appassioni poi tantissimo.
Riguardo al mio precedente post, capisco che a volte la comunicazione scritta possa dare adito a qualche quiproquo, ma le mie erano proprio domande e solo domande.
Al di là di tante chiacchiere, l'unico che abbia concretamente portato qualche numero o diagramma per chiarire la questione è il (solito) Raf e personalmente sono soddisfatto di quanto ho letto.

Riguardo alla questione robustezza razze, intendevo riferirmi ad una maggiore rigidità che una raggiera di lamine di alluminio da 2mm presumo dovrebbe avere rispetto ad una di lamine di acciaio armonico da 1mm, rigidità che (forse) può garantire meno problemi nella collimazione del secondario di un Newton f/3,5.

Naturalmente si tratta solo di una mia supposizione, che può essere anche sbagliata. Visto che però Guidi non mi pare certo uno sprovveduto, immagino avrà ben valutato la cosa.
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Re: Realizzazione Dobson 24'' f/3.5

Messaggio da antonello »

Beh, allora, a questo punto, devo ringraziarti per la cortesia ... ;)
stevedet ha scritto: Ti rispondo solo per cortesia, perché in realtà non avrei altro da aggiungere e non è che l'argomento mi appassioni poi tantissimo...
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Re: Realizzazione Dobson 24'' f/3.5

Messaggio da antonello »

Ecco, questa è una informazione che vale oro per chi ha un Dobson non troppo spinto e desidera fare fotografia planetaria. Grazie.
Marco Guidi ha scritto:La Powermate ad oggi non mi ha mai tradito ed ho provato anche la FFC
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