Il perché degli oculari astronomici sui binocoloni

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Samuele
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Il perché degli oculari astronomici sui binocoloni

Messaggio da Samuele »

Lo scorso fine settimana finalmente il meteo ha permesso di osservare (dopo quasi un anno di digiuno) da un cielo di montagna, ed è così che ci siamo ritrovati con un folto gruppetto di amici sulla solita spianata a 1500 m di altezza (c’era un dobson da 60 cm, uno da 40 cm, due da 30 cm, un C8 ed un paio di astrofotografi, oltre il mio APM 100 ED APO).
Come spesso accade non avevo un programma osservativo, anche perché per la mia strumentazione questo è il periodo meno interessante, in quanto gli oggetti più notevoli sono galassie (ammasso della Vergine, catena di Markarian, galassie dell’Orsa maggiore, ecc…) che per lo più appaiono tutte come piccoli batuffoli di cui è difficile cogliere la forma.
Mi sono quindi affidato a SkySafari, dopo aver rivisitato molte di quelle galassie prima che tramontassero, confrontando la visione con l’eccellente Canon 10x42 stabilizzato, e dopo aver osservato la supernova in M101.
Speravo di beccare, come la scorsa estate, qualche bella nebulosa oscura con gli oculari RKE da 28 mm muniti di filtri OIII, ma, al di là del cielo un po’ slavato, la mia improvvisazione non ha portato frutti.
È così che ho puntato un oggetto nebulare in Cefeo, pensando trattarsi della nebulosa California, da me osservata lo scorso anno, ma anche lì niente.
Ho chiesto quindi ad un mio amico di puntarla col suo dobson e lui mi ha fatto notare che stavo sbagliando sia oggetto che impostazione, in quanto quella nebulosa era la Iris che, essendo a riflessione, non richiedeva l’uso di filtri.
Per pigrizia ho preferito cambiare oculari anziché smontare i filtri dagli RKE, ed ho utilizzato i Morpheus 12,5 mm.
Nel frattempo si è avvicinato l’amico del dobson da 60 cm, anche lui un po’ scazzato dal cielo imperfetto oltre che dal fatto di essersi organizzato all’ultimo minuto, e con lui siamo riusciti ad osservare la nebusola nella parte più estesa, a confine di un gruppo di 5 stelline allineate dove c’è un’ansa che all’oculare si distaccava dal resto del fondo cielo.
Lui poi ha puntato col suo dobson la stella centrale, che nel mio binocolo appariva una semplice stella luminosa, facendomi osservare la nebulosità che la circonda. Ovviamente nel dobson il resto della nebulosa risultava invisibile a causa dell’eccessivo ingrandimento, cosicché la visione dello stesso oggetto dai due strumenti risultava complementare.
La mia scoperta è stata però quella di constatare che con i 28 mm, stavolta senza filtri, quella nebulosa non si vedeva affatto, così come analogamente l’ammasso aperto con adiacente nebulosa oscura NGC 6520, in Sagittario, aveva senso solo con i Morpheus 9mm, risultando totalmente anonimo con focali inferiori.
Per me è stata la conferma che i binocoli giganti in astronomia hanno potenzialità forse non totalmente sfruttate, e che non è vero che bastano un paio di focali per utilizzarli al meglio, così come non è vero che sono preferibili i binocoli che consentono di usare solo gli oculari forniti dalla casa madre.
Certo individuare gli oculari più adatti per uno specifico strumento è laborioso e costoso, ma ritengo che la cosa sia facilmente superabile con un minimo di condivisione fra utenti. :wave:

P.S. il Nikon EII 8x30 in montagna ed in piena luce è uno spettacolo, e l'APM 6x30 al centro campo è una bomba!

P.S.1 la stabilizzazione del Canon 10x42 sul cielo notturno si rivelata perfetta, senza alcun cenno di sfuocatura o sfarfallio, questo m'induce a pensare che quel sistema sia stato in qualche modo concepito più per le osservazioni astronomiche.
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-SPECOLA->
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Re: Il perché degli oculari astronomici sui binocoloni

Messaggio da -SPECOLA-> »

Bella osservazione Samuele, grazie per averla condivisa.
Peccato per il cielo non proprio al top, pur trovandovi a 1500 m di altitudine.
Credo che il parco oculari che hai scelto per il tuo binocolo APM 100 ED APO copra perfettamente tutte le potenzialità del tuo strumento, praticamente per osservare qualsiasi tipo di oggetto del profondo cielo.
Il 9 mm fornisce 61x, il 12,5 mm 44x e il 28 mm 19,6x, ingrandimenti ben distanziati fra loro e perfettamente adeguati per un binocolo da 100 mm di apertura.
Senti la mancanza di altri ingrandimenti?
Alla fine i filtri li hai poi utilizzati anche con gli altri oculari?
Se sì, ricavandone cosa a livello di esperienza?
Fabrizio Ferrario
Mi diverto con un po' di strumenti, dal rifrattore TECHNO 50/630 in avanti... (non in ordine di tempo, né di dimensioni e/o schema ottico).
31 Luglio 1985: Fondazione della Immagine , Osservatorio Astronomico di Cajello (Anno XXXVIII). http://www.specola.altervista.org/
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Samuele
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Re: Il perché degli oculari astronomici sui binocoloni

Messaggio da Samuele »

In realtà non ho solo quelle coppie di oculari, perché ho anche i 32 mm plossl, gli Explore Scientific 20mm 68º, i Morpheus 4,5 mm ed i Super 3,7mm.
E mentre la destinazione delle focali più corte è ben precisa, devo ancora definire l’uso ottimale delle ulteriori due focali lunghe, soprattutto dei 20 mm che pur essendo ottimi oculari hanno la scomodità del barilotto conico che richiede una certa perdita di tempo per trovare la giusta fusione binoculare (cosa che ad esempio non succede mai con i Morpheus, neppure con i 4,5mm)
Dopo varie sperimentazioni trovo che i miei filtri OIII abbiano una resa migliore con i 28 mm RKE, forse a causa della trasparenza di quegli oculari, mentre sono troppo scuri con i 12,5 mm o focali più corte.
Ho anche filtri UHC della DGM (chiamati NPB), e H-beta Optolong, i primi sono più sfruttabili anche con oculari a focale intermedia, ed i secondi solo per specifiche osservazioni.
Tuttavia dallo scorso anno mi sto orientando a tenere montati gli UHC sui 32 mm, il resto devo ancora sperimentarlo… :thumbup:
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