Il C8, questo sconosciuto

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Acronauta
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Il C8, questo sconosciuto

Messaggio da Acronauta »

Sui forum si discute tanto dei meriti e dei demeriti degli Schmidt-Cassegrain - più spesso per sentito dire che per esperienza diretta - e del vecchio e glorioso C8 in particolare. Vale allora la pena di dare un'occhiata a questo vecchio - ma poi non tanto - articolo di Ed Moreno

http://www.astromart.com/articles/artic ... cle_id=409

sul quale mi trovo perfettamente d'accordo. Il C8 è un signor telescopio, e non è vero che essendo un tuttofare non fa un bel niente: il limite principale di un telescopio è colui che lo usa e il C8 può essere un grande telescopio planetario e un grande telescopio per il deep sky, tutto sta a saperlo usare.

Leggendo l'articolo viene poi spontanea una considerazione: la qualità dell'ottica e la collimazione sono sempre estremamente importanti, e rendono conto di tante discordanze che si leggono sui meriti e i demeriti relativi dei telescopi. Questi due fattori devono metterci in guardia dall'uso disinvolto dei grafici della MTF nel giudicare a priori quello che ci si può aspettare osservando i pianeti in telescopi diversi. Questi grafici, infatti, non dicono mai tutto, non perché non possano farlo ma perché pochissimi astrofili sono in grado di generarli inserendovi precisamente tutti i parametri caratterizzanti, in primis gli errori dovuti all'eventuale scollimazione e ai difetti di lavorazione dell'ottica.

Su un altro punto mi trovo d'accordo: è falso che una montatura altazimutale (nella fattispecie quella di un dobson) sia più facile da usare di una equatoriale, è anzi vero il contrario: una volta che hai capito come funziona l'equatoriale semplifica notevolmente la vita, non solo in termini di inseguimento degli oggetti ma anche semplicemente per fare star hopping.

Buona lettura

Raf
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-SPECOLA->
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Re: Il C8, questo sconosciuto

Messaggio da -SPECOLA-> »

Raf ha scritto:il limite principale di un telescopio è colui che lo usa e il C8 può essere un grande telescopio planetario e un grande telescopio per il deep sky, tutto sta a saperlo usare.
Premesso che ho sempre preferito il corrispettivo MEADE (ma cambia poco), su questo sono perfettamente d'accordo con te.
Fabrizio Ferrario
Mi diverto con un po' di strumenti, dal rifrattore TECHNO 50/630 in avanti... (non in ordine di tempo, né di dimensioni e/o schema ottico).
31 Luglio 1985: Fondazione della Immagine , Osservatorio Astronomico di Cajello (Anno XXXVIII). http://www.specola.altervista.org/
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piero
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Re: Il C8, questo sconosciuto

Messaggio da piero »

non so ninete o quesi di telescopi ma non dicevano che era il C9.25 che spaccava le pietre perchè ha lo specchio lavorato in un ceeto modo e con una certa focale...boh....f/2.5? ho detto una cavolata?
osservo con:....due occhi, perché two is meglio che one.....
cherubino

Re: Il C8, questo sconosciuto

Messaggio da cherubino »

beh, io ne ho avuto alcuni (sia Celestron che Meade, sia da 8-10-11 e14 pollici).
Cosa dovrei dire?
Non ne ho mai tenuto uno a lungo, a parte il PEC 8" ULTIMA.
Sono strumenti geniali, indubbiamente, ma a mio modo di vedere con tanti limiti che li mettono "fuori dal mio concetto di telescopio".
Intanto, nelle versioni a forcella, sono molto difficili da bilanciare e le forcelle, in relazione al punto di fulcro e punto di concentrazione del peso alle varie inclinazioni, risultano quasi sempre sottodimensionate innescando una oscillazione armonica che impega secondi a scomparire. Si ovvia solamente con un focheggiatore elettrico.
Le immagini che forniscono sono buone, ma mai "notevoli". C'è sempre qualcosa che non va e la loro ostruzione è fortemente penalizzante ai miei occhi. Io tollero poco ostruzioni dal 25%, sono riuscito (miracolosamente) a trovare nel mak attuale da 8 pollici performance a livello di contrasto molto buone pur con una ostruzione mostruosa pari al 30%.
Il C8, al mio palato, fornisce immagini visuali che non amo affatto, benché mostri molto bene i pianeti e anche la Luna, sia chiaro.
Quindi: mai tollerati. Ne ho comprati alcuni 8non pochi) ogni volta reilludendomi... :lol: e poi li ho venduti in favore di altri schemi a me più consoni.
Però... restano strumenti geniali: compatti, potenti, economici finché si resta sotto i 10/12 pollici, trasportabili... insomma.. manca loro solo una cosa, non sono rifrattori :o

Paolo
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Re: Il C8, questo sconosciuto

Messaggio da -SPECOLA-> »

Io adesso possiedo un MEADE 8" LX90 UHCT LNT GPS e anche se pure io prediligo i telescopi rifrattori, lo trovo un buon compromesso, pienamente utilizzabile e soddisfacente come telescopio tutto fare.
Sono d'accordo sulla questione del bilanciamento dell'ottica sulla propria forcella, tuttavia non ritengo ciò insormontabile, visto che esistono dei comodi contrappesi scorrevoli da montare alla bisogna.
Anche lo spostamento dello specchio durante la messa a fuoco è molto buono (l'unica pecca è che su questo modello non è prevista la possibilità di bloccare lo specchio principale).
La meccanica per quanto mi riguarda, si sposa bene col telescopio (il treppiede è robustissimo e la forcella non direi proprio che sia sottodimensionata rispetto al tubo, quando quest'ultimo è ben bilanciato) e l'elettronica è davvero sublime.
Fabrizio Ferrario
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Re Vega
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Re: Il C8, questo sconosciuto

Messaggio da Re Vega »

Io ho avuto in passato un LX200 da 10" e successivamente un celestar 8 su "wedgepod"; ho anche potuto osservare numerose volte nel Celestar di Pier.
Dell'LX200 ricordo, immagini planetarie scialbe con pochi dettagli, ma ero assai inesperto e non ho mai provato neppure ad aggiustare la collimazione..... :oops:..... image shift inaccettabile con il pianeta che a 250X, invertendo il senso del fuocheggiatore, usciva dal campo :roll: ....la montatura (versione alt.az.) era invece solidissima, niente vibrazioni; più che buona la precisione di puntamento per l'osservazione visuale. Ottimo sugli oggetti deep sky....ricordo numerosi globulari completamente risolti.
Sconsolato dalle "pettinate" prese dal C8 di Pier su Saturno, mi sono deciso a sostituire il Meade con il Celestar; quest'ultimo se da un lato ha soddisfatto le mie aspettative in ordine alle immagini planetarie, mi ha deluso e creato problemi dovuti alla marcata instabilità del supporto. Devo all'uso di questo telescopio l'aver imparato a fuocheggiare sfiorando la manopola e sfruttando il peso dello specchio.
Poi una sera Francesco di Malnate ci ha mostrato Saturno nell' FL102....ed è stato amore..... "a prima vista" ;)


Federico
Strumenti:
Zeiss AS 150 f/15 e D&G 152 f/15 (intubazione Fumagalli); Taka FS128; S.W. 120ED; Pentax 75 EDHF
Set oculari Zeiss Abbe I; TMB supermono 6 e 8 mm; Taka LE 5 mm e Abbe 12,5 mm; Barlow Zeiss 2x
Fujinon 7x50 Mariner; Zeiss Dodecarem.

“Se non state attenti, i media vi faranno odiare le persone oppresse e amare quelle che opprimono.” - Malcom X. 
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