Coma in asse che fare?

[Adriano Lolli]

Innanzitutto bisogna premettere che un binocolo deve essere utilizzato per lo scopo per cui nasce, faccio un semplice esempio se acquistiamo un mezzo di trasporto, la nostra scelta sarà indirizzata al suo utilizzo, pertanto se la nostra necessità e di trasportare la breccia non andremo a comperare un auto per dopo lamentarci che non va bene. La stessa cosa e per i binocoli. In ottica e una cosa osservare oggetti che brillano di luce propria, altra cosa e osservare soggetti a luce riflessa. La luce riflessa attenua di molto o non sono evidenti le eventuali aberrazioni residue. Bisogna partire dal presupposto che non esiste uno strumento perfetto quindi non esiste un binocolo in grado di azzerare tutte le aberrazioni, distorsioni ed altri difetti introdotte dall'interposizione di lenti sul percorso dei fotoni. Altro aspetto da considerare che nella formazione dell'immagine finale bisogna calcolare la variante dell'ultima lente , la nostra, il nostro occhio è in grado di variare il risultato finale. E per questo che la scelta di un binocolo risulta spesso molto individuale. Premesso questo, tornando sul suo binocolo avendolo avuto, da buoni risultati a patto che lo utilizziamo per lo scopo per cui è stato pensato, uso terrestre. Per un uso astronomico, dobbiamo rivolgere lo sguardo su altri strumenti, e non ce ne sono tanti che vanno bene veramente. Il test per eccellenza per controllare la qualità di un binocolo e osservare le stelle. Purtroppo la qualità ha un costo, non è solo data dalla lavorazione ma anche dal materiale utilizzato. Basti pensare che la lavorazione della superficie incide al nanometro mentre l'impasto e la purezza del vetro incide all'amstrong. Quindi un buon vetro e 100 volte superiore alla sua lavorazione. Ecco perché troviamo una notevole differenza di costo tra prodotti che apparentemente sembrano uguali, ma non lo sono.

[Samuele]

Adriano,
condivido quello che scrivi, e so bene che in uso astronomico non esiste uno strumento universale, cioè adatto ad ogni tipo di utilizzo.
Purtroppo, il mercato astronomico è tale per cui è quasi impossibile per la media degli astrofili poter testare di persona un determinato strumento: ci si deve fidare delle recensioni, dei passaparola e della "serietà" e competenza del venditore.
Nel mio caso c'era una prova su Binomania che attestava che il mio binocolo era otticamente paragonabile al Miyauchi usato per confronto, e quando ho acquistato ricordo di aver esposto le mie esigenze ....
Ciò premesso, devo però rilevare che generalmente non credo che la manifattura cinese sia così scadente.
E credo che tutto sommato, al di là dei limiti progettuali, la lavorazione e qualità delle ottiche del mio binocolo (intendo lenti, prismi, trattamenti antiriflesso) non sia malvagia, anzi. È un po' scadente ed approssimativo l'assemblaggio e la costruzione meccanica, tant'è che mi è bastato invertire le celle, quella di destra montata a sinistra e viceversa, nonché cercare la miglior posizione di ciascuna cella all'interno del suo alloggiamento, ruotandole, per migliorare di molto la situazione.
Ora a sinistra non noto più coma in asse (ai bordi ce n'è ma credo sia fisiologico per lo strumento) e la messa a fuoco è precisa, mentre a destra è rimasta un po' di scollimazione e quant'altro di non appagante, che però è meglio dell'obbrobrio di prima.
Certo, alla fine resterà un binocolo privo di vocazione astronomica, ma comunque con una visione quantomeno decente.
..... ne approfitto per ricordarti che sto per spedirti il binocolo perché in queste operazioni ho perso la collimazione binoculare e non sono in grado di metterci mano: ora ho bisogno della tua competenza e grande esperienza

[Adriano Lolli]

OK

[massimo ferro]

ipotrebbe essere l'asse della lente che non è parallelo all'asse del tubo ottico?

[Samuele]

Grossomodo si può dire di sì, anche se la realtà è un po' più complessa.
Durante questa discussione un amico del forum mi ha girato alcune foto della cella smontata del suo Miyauchi 77 mm, e da lì ho capito che il progetto del mio binocolo si rifà a quello del Miyauchi.
Una differenza è che la cella del giapponese è costituita dalla parte anteriore del binocolo (quella col paraluce) che si avvita alla parte posteriore del tubo, diventando un tutt'uno con questo, mentre la cella del mio binocolo (come si vede dalle foto che ho postato in precedenza) è indipendente dal tubo, essendo progettata per essere infilata nel corpo del binocolo e tenuta ferma da una flangia anteriore che serve a premerla contro la rientranza del tubo stesso (cella e tubo sono cioè come due imbuti, di cui uno si infila dentro l'altro).
È intuitivo allora che, ammesso che la cella col suo tripletto sia stata collimata a dovere dalla fabbrica che l'ha costruita (che immagino possa anche essere diversa da quella che ha assemblato il binocolo), basta poco per far sì che l'asse ottico della cella non sia parallelo con quello del tubo o comunque non perfettamente allineato con quello del sistema dei prismi, generando coma.
Aspettiamo il responso di Lolli che in questi giorni dovrà occuparsi di rimettere a posto la collimazione binoculare.

[fulvio_]

Ciao Samuele. Novità?

[Samuele]

Nessuna per il momento.
Il binocolo c'è l'ha Lolli per la collimazione e aspetto che mi chiami.