esperienze di costruzione di una piastra riscaldante: consig

Principi di funzionamento, manutenzione, modifica e autocostruzione dei microscopi e dei loro accessori

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mauriziolocatelli
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esperienze di costruzione di una piastra riscaldante: consig

Messaggio da mauriziolocatelli »

buonasera a tutti
qualcuno su questo forum ha esperienze di autocostruzione di una piastra elettrica riscaldante? anche a basso voltaggio?
ho un montante per diatomee che richiede una procedura per me al momento ancora laboriosa e che richiede l'utilizzo di un fornelletto; avevo provato con un comune fornelletto da campeggio a 220vac che però anche con il termostato al minimo raggiunge una temperatura piuttosto alta e poco controllabile; pensavo allora di realizzare qualcosa di più pratico e di piccole dimensioni, così, anche per il piacere di costruirsi qualcosa che funzioni e rispnda ale nostre esigenze :D

:wave: :wave:
Maurizio Locatelli
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Enotria
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Re: esperienze di costruzione di una piastra riscaldante: co

Messaggio da Enotria »

Il problema non è tanto nel riscaldare, ma nel termostato che deve mantenere la temperatura costante.
Non so quale sia la temperatura a cui devi mantenere il vetrino, ma dovrai fare un piccolo fornello isolato termicamente e con dentro un termo sensore.
A questo punto devi sapere la temperatura ottimale ed il suo range e prendere un termostato adatto.
Quindi probabilmente farai il riscaldatore con delle resistenze in cemento ed il termostato che comanda il tutto con un triac o un relè.
Mi sembra la soluzione più semplice.

:wave:
Andrea

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Guido Gherlenda
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Re: esperienze di costruzione di una piastra riscaldante: co

Messaggio da Guido Gherlenda »

Per le miei utilizzi ho usato un termostato come quello dell'immagine, (costa da 7 a 12€ su ebay a seconda di dove lo acquisti), regola da -50 +110, controlla sino a 10A, abbinato ad un comune fornello elettrico mantiene discretamente costante la temperatura, dipende molto da come fissi il sensore, la soluzione ideale probabilmente è una piastra di alluminio o ottone con le resistenze utilizzate sugli estrusori delle stampanti 3D.
termostato.JPG
Guido Gherlenda
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500paolo
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Re: esperienze di costruzione di una piastra riscaldante: co

Messaggio da 500paolo »

Per impieghi di precisione un termostato on-off non va bene. In campi industriali usiamo termostati modulanti che comandano le resistenza variando la tensione di alimentazione da un minimo ad un massimo e viceversa, si evitano così variazioni della temperatura dovuta all'inerzia delle resistenze e le stesse hanno una vita piu' lunga.
In genere questi regolatori hanno ingressi per le sonde j,k,ptc & co. e una o piu' uscite analogiche 0-10v o 4-20mA o 0-20mA che pilotano rele' statici che modulano la tensione alle resistenze.
Mi rendo conto che siamo a costi alti e a un certo cablaggio da eseguire, ma se si vuole una reale temperatura costante con basso delta questa e' la strada.
:wave:
Dunadan
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Re: esperienze di costruzione di una piastra riscaldante: co

Messaggio da Dunadan »

Morale della favola: si fa prima a comprarne una già pronta :mrgreen:
Il mio blog di microscopia ottica ed elettronica: https://nidhoggmicroscopy.wordpress.com/
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Guido Gherlenda
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Re: esperienze di costruzione di una piastra riscaldante: co

Messaggio da Guido Gherlenda »

Non mi sembra che i collanti da microscopia richiedano una gran precisione, per lo Zrax si parla di 100C° per l'evaporazione del toluene consigliando di mettere le slide su una piastra posta sopra dell'acqua in ebollizione, un controllo proporzionale mi sembra sprecato, sono convinto che un regolatore on-off possa sostituire una pentola, importante è una corretta scelta della resistenza, della massa da scaldare e del sensore.

Se invece volete proprio un termostato PID, per un uso prettamente hobbistico, con 12€ in Cina:
pid.JPG
Guido Gherlenda
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mauriziolocatelli
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Re: esperienze di costruzione di una piastra riscaldante: co

Messaggio da mauriziolocatelli »

orcaloca la facevo più semplice! :think:
cmq nel frattempo ho ritrovato le istruzioni del montante che avevo acquistato quasi due anni or sono: si tratta di pleurax già pronto all'uso da riscaldare progressivamente da 80 fino a 180 °C in step di 10-20 °; come scritto in prrecedenza ho già un fornelletto elettrico da campeggio che penso conserverò e modificherò; il problema è il limite inferiore perchè anche alla minima potenza temo raggiunga temperature ben superiori, pensavo perciò di costruirmi una piastra in alluminio da sovrapporre alla piastra in ghisa del fornello e a cui rendere solidale un termometro digitale. Il regime di temperatura non è critico, può darsi che il riscaldamento iniziale possa ottenerlo con altre soluzioni casalinghe per passare al fornelletto superata una certa soglia che dovrò verificare una volta montato il termometro

qualcuno ha esperienza di utilizzo del pleurax ??

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Maurizio Locatelli
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Re: esperienze di costruzione di una piastra riscaldante: co

Messaggio da mauriziolocatelli »

buonasera a tutti
posto un aggiornamento: non era esattamente quello che volevo ma per il momento va bene: mi sono tenuto il fronelletto elettrico da campeggio cui ho applicato una piastra tornita dal pieno in alluminio a cui ho collegato un termometro per alte temperature con sonda esterna, costo totale circa 30 euro all-inclusive. La piastra in alluminio, di ben 15 mm di spessore opportunamente tornita, consente una certa inerzia termica perciò si riesce a operara a 80° con il termostato al minimo nei primi minuti di riscaldamento ma poi la temperatura sale inseorabilmente e scende molto lentamente. Cmq per preparare i vetrini con le diatomee (chissà quando ci riuscirò) può già andare bene :thumbup: :D

:wave: :wave:
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fornelletto.JPG
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Re: esperienze di costruzione di una piastra riscaldante: co

Messaggio da Acronauta »

Mi sembra un'ottima soluzione. Mi interessa moltissimo perché mi piace fare vetrini semipermanenti col gel di glicerina, che va scaldato. Perché hai aggiunto una piastra al fornello originario ?

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mauriziolocatelli
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Re: esperienze di costruzione di una piastra riscaldante: co

Messaggio da mauriziolocatelli »

Raf584 ha scritto:Perché hai aggiunto una piastra al fornello originario ?
ciao Raf per almeno due ragioni: la prima è per creare una certa inerzia termica: anche mettendo il termostato al minimo la piastra in ghisa si riscalda immediatamente a temperature elevate perciò non riuscirei a ottenere la prima fase di riscaldamento del pleurax per fissare le diatomee; inoltre così riesco a ottenere un efficace collegamento della sonda del termometro avendo forato e filettato la piastra fissando la sonda in modo stabile; non riuscivo a fare altrettanto con la piastra in ghisa che conteneva la resistenza che avrei potuto danneggiare. Il tutto è facilmente removibile visto che la padella in alluminio è semplicemente sovrapposta all'originale in ghisa. La regolazione della temperatura però non è efficacissima e la piastra, una volta riscaldata, non si raffredda altrettanto rapidamente! non dovrebbe comunque essere un problema gestire il fornelletto visto che chi mi ha venduto il pleurax (un appassionato belga che realizza splendid vetrini arrangiati) fornendomi le istruzioni mi ha anche mostrato il suo fornelletto: un vecchio ferro da stiro di quelli a piastra liscia senza caldaia del vapore :!: :!:

oggi dovrei trovare il tempo per cominciare a pulire una fiala del mio ultimo prelievo ;)

:wave: :wave:
Maurizio Locatelli
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