Come ho già avuto occasione di scrivere io sconsiglio sempre ai neofiti di acquistare prodotti vintage, siano essi telescopi, microscopi o binocoli, perché si tratta di oggetti che non di rado nascondono insidie e problemi a cui un principiante difficilmente saprebbe porre rimedio e che di solito si scoprono quando è troppo tardi. Con questo non sto dicendo che chi vende è in malafede e dice che l'oggetto è perfetto quando sa benissimo che non lo è, ci sono anzi molti venditori seri e affidabili, ma ce n'é anche di quelli che non sono in grado o non hanno il tempo o la voglia di verificare le condizioni di ciò che vendono. Ecco un esempio.
Tempo fa acquistai sulla baia un binoculare Meopta databile attorno al 1980 con lo scopo di tenerlo nella casa che ho in montagna per fare anche lì le mie osservazioni. La descrizione del venditore ispirava la massima fiducia
e incoraggiato dai feedback positivi feci l'acquisto.a really clean, highly usable and top-quality example of a vintage Meopta binocular microscope in excellent condition
Il micro arrivò in un cartone per il trasporto delle banane ma ogni parte era stata singolarmente ben imballata ed etichettata. Una volta montato si presentava così con diverse caratteristiche apprezzabili, non proprio uno strumento terra-terra, ad esempio la torretta coi prismi a traslazione (che personalmente preferisco all'altra, la Siedentopf), condensatore AN 1.4, iride decentrabile, lampada con collettore e diaframma, ecc. La meccanica era (é) eccellente, davvero roba d'altri tempi senza gomma, senza plastica e senza giochi. Buona anche l'ottica, non avevo mai avuto obiettivi Meopta, i due PL 10x e 90x sono davvero molto validi. Unica nota dolente la lunghezza del tubo di 170 mm che limita un po' il parco obiettivi a bassa NA, ma cercando col lanternino sulla baia si riesce comunque a trovare qualche pezzo compatibile.
Date le premesse sono rimasto sorpreso notando da subito che nel tubo oculare destro l'immagine era confusa. All'inizio ho pensato al solito fungo su un prisma, facile da debellare, ma poi mi sono reso conto che il problema era più serio: l'alluminatura sulla diagonale del prisma che devia la luce al tubo destro si era disfatta nonostante la protezione della vernicetta nera, probabilmente un'applicazione difettosa, e i residui dell'alluminatura creavano assorbimenti e riflessioni indesiderate.
Un neofita, consigliato a "iniziare con un buon microscopio vintage invece di un cinese plasticoso" di fronte a un problema del genere non avrebbe saputo dove sbattere la testa. Forse avrebbe cercato in rete una soluzione all'inconveniente ma alla fine con ogni probabilità se lo sarebbe tenuto difettoso o speso altri soldi per una torretta nuova. Il cinese plasticoso, almeno, avrebbe potuto restituirlo in garanzia senza rimetterci nulla.
In realtà la soluzione del problema è semplicissima, ma bisogna sapere che c'è: la diagonale del prisma retto lavora in condizioni di riflessione totale e perciò in definitiva l'alluminatura non è necessaria. Messo il prisma in una soluzione di cloruro ferrico esaidrato (o acido cloridrico domestico, ma ci vuole più tempo) l'alluminatura si scioglie in pochi minuti, si rimette il prisma a posto, si copre la diagonale con un cartoncino nero (esattamente come si fa coi diagonali astronomici) si collima la torretta e via. A parte la rimozione dell'alluminatura, la manutenzione e la collimazione di questa torretta è descritta nei dettagli nella scheda tecnica n.81 del compianto Dr. Sini.
Ma la delizia del vintage non finisce qui perché mi serviva un microscopio compatibile coi condensatori "standard" da 37 mm di diametro per poter usare anche quelli di altre marche, vecchie e nuove, quindi prima dell'acquisto mi sono premurato di chiedere al venditore se il portacondensatore avesse quel diametro. Risposta: certamente, 37 mm. Per inciso, moltissimi micro cinesi adottano questa stessa misura.
Bene, era 36.75, e quei due decimi e mezzo in meno impedivano di montare qualunque condensatore che non fosse quello in dotazione. Non mi è rimasto che munirmi di una piccola mola e grattare con cautela il perimetro interno dell'anello fino a renderlo del diametro voluto.
Poi, naturalmente, c'era l'iride che si chiudeva a vulcano, facendo la collinetta, e c'è voluto lo sbloccante. Sbloccante anche sulla cremagliera del condensatore, pulita dal grasso vecchio e lubrificata ex novo. Per fortuna le slitte della micro e della macro sono di quelle che non necessitano di lubrificazione, erano in condizioni perfette e quindi mi sono risparmiato la fatica che ho dovuto fare col Biolam. Ah, originariamente il microscopio aveva in dotazione uno specchio piano da usare in alternativa alla lampada, ma quello che mi è arrivato è uno specchio da Biolam, con l'attacco più piccolo, quindi anche qui ho dovuto metterci le mani.
Ecco, tanto per fare un esempio. Ci sono senz'altro molti oggetti vintage ben tenuti ma ce ne sono anche di quelli che sarebbe meglio non considerare a meno di non avere una certa esperienza e manualità. Per chi comincia meglio il cinese plasticoso, si va sul sicuro (ce n'è di ottimi) e se non piace si rende.