Il raccordo fotografico, croce o delizia?

Principi di funzionamento, manutenzione, modifica e autocostruzione dei microscopi e dei loro accessori

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Guido Gherlenda
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Il raccordo fotografico, croce o delizia?

Messaggio da Guido Gherlenda »

Dante ha riproposto il ricorrente problema del raccordo fotografico e questo mi ha fatto decidere di condividere una mia realizzazione, probabilmente sono fissato su un problema inesistente, però il raccordo per la fotocamera è sempre stata una spina nel fianco, ne ho diversi e tutti sono finiti nel cassetto (tra poco su ebay), gradirei molto le vostre considerazioni, critiche comprese.

I raccordi commerciali per microscopio, nel caso quelli per la proiezione con oculare, presentano, a mio parere, dei grossi limiti, anche i modelli delle case al top raramente hanno la possibilità di modificare in modo comodo graduale la lunghezza, hanno la sede per l’oculare di diametro fisso, non permettono una regolazione della distanza tra oculare e sensore e se c'è il sistema è a scorrimento senza nessuna ripetibilità se non a occhio, con oculari di grande diametro solo pochi riescono a dividersi facilmente, i pochi raccordi in commercio con almeno due di queste possibilità costano uno sproposito e comunque non hanno tutto quello che vorrei, non ultimo ogni volta che lo smontavo per la pulizia non mi trovavo mai con lo stesso ingrandimento e, anche se per poco, dovevo ritarare il regolo, ho una bella serie di oculari sia da 23.2 che da 30mm ma i secondi non passano e i primi hanno delle piccole differenze che impediscono la parafocalità con gli oculari, quindi ad ogni prova dovevo procedere per tentativi aggiungendo dei collarini dello spessore richiesto.

Quello che volevo è molto semplice da farsi ad eccezione dell’elicoidale per la messa a fuoco, deve essere scorrevole ma al tempo stesso sufficientemente frizionato da non ruotare accidentalmente, deve avere un passo ridotto per permettere una regolazione molto fine e, dulcis in fundo, deve ruotare solo la ghiera centrale mantenendo ferme le due estremità, ovviamente assenza del più piccolo lasco, assialità e rigidità, la difficoltà costruttiva di un tale pezzo mi aveva fatto desistere dal provare a costruirmelo sino a quando ho buttato l’occhio sulle mie ottiche Nikon vintage per fotocamera: ottone, morbidezza eccellente e una costruzione da far invidia ai moderni microscopi, si trattava solo di trovare un’ottica quasi pronta per la trasformazione, su ebay ne hotrovate molte con attacco M42 a pochi euro a causa delle lenti rovinate dai funghi, ho acquistato un tele da 135mm per 1.2€, una serie di tubi macro per la Canon, un paio di adattatori da M42 a Canon EF e un filtro del diametro del portafiltri del tele, l’attacco a coda di rondine l’ho tolto da un tubo Zeiss inutilizzato.
ComponentiLR.jpg
Gli obiettivi da utilizzare devono essere quelli universali, magari delle marche più note, rigorosamente vintage, la cui meccanica non è paragonabile agli attuali, hanno il grosso vantaggio di possedere un attacco facilmente ruotabile per poter allineare il tutto a lavoro finito, assolutamente da evitare gli zoom, spesso la parte anteriore ruota, si accorciano con il peso della fotocamera e hanno una quantità di pezzi oltre ogni immaginazione, togliere tutte le lenti e l’eventuale trasmissione di automatismi è un’operazione semplicissima, di solito si tratta di svitare due o tre ghiere in tutto, il diaframma potremo lasciarlo, lo useremo aperto quanto basta per non disturbare l’immagine e sarà utile per limitare eventuali riflessi.

L’immagine che segue può spiegare più delle parole la costruzione, ho provato due sistemi: quello a destra prevede tutte le parti separabili con vite M42, quello di sinistra utilizza dei tubi macro dedicati (Canon nel mio caso) quest’ultimo ha il vantaggio che per la sostituzione degli oculari basta una frazione di giro del collare che serra la baionetta mentre con l’M42 bisogna fare diversi giri dopo aver scollegato i vari cavi della fotocamera.
Schema2LR.jpg
Un tubo flangiato, inserito sotto l’attacco posteriore del tele, con diametro 30mm e riduttore da 23.2mm, permetterà la completa intercambiabilità degli oculari.

Sostituendo il vetro del filtro con un anello metallico dove è stata fissata la coda di rondine si risolve in maniera semplice il fissaggio alla testa con un’ottima solidità.
Questo è il risultato (prima che mi arrivassero i tubi Canon), ho aggiunto una scala graduata per azzeccare al primo colpo la messa a fuoco, comunque non indispensabile, questo è forse l’accessorio che mi sono costruito che più mi ha soddisfatto, non una versione fai da te di qualcosa in commercio ma un raccordo esattamente come lo desideravo, (ci sono cose che non si possono comprare, per tutto il resto c’è .....)
Finito1LR.jpg
MontatoLR.jpg
Ovviamente questi sono i miei pareri comunque validi solo per i raccordi con proiezione da oculare, chi volesse costruirsene uno deve considerare che ogni tele ha la sua meccanica e non sempre tutto fila liscio, la lunghezza fisica dell’ottica dipende dal microscopio che utilizziamo, nel mio caso un 135mm o un 200 mm un po’ corto vanno bene, si può sempre giocare alcuni centimetri adattando il tubo flangiato o aggiungendo un tubo macro o un filtro senza vetro, l’escursione dell’ottica semplificherà comunque l’adattamento, sono quindi da preferire i macro, come diametro è ovvio che più sono grandi meglio è, comunque un 135 f. 3.5 è già sufficiente.

Il passo successivo potrebbe essere quello di sostituire i tubi macro con un'altro elicoidale, si otterrebbe la possibilità di variare l'ingrandimento proiettato sul sensore, questa però mi sembrava una forzatura e non ne ho mai sentita l'esigenza, credo che l'escursione, prima di arrivare a ingrandimenti vuoti, sia modesta, in ottica sono un disastro, se qualcuno mi consiglia o corregge....
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Re: Il raccordo fotografico, croce o delizia?

Messaggio da Francesco R »

Molto interessante.. ma non mi è chiara una cosa.. gli obiettivi sono stati privati delle lenti?
Io mi sto dannando per il raccordo fotografico.. di quello attuale non sono affatto soddisfatto.. pieno di riflessi e infiltrazioni di luci.. per fare dell'episcopia decente ho dovuto eliminare l'oculare e andare con fuoco diretto.. ma sicuramente ha inconvenienti..
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Guido Gherlenda
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Re: Il raccordo fotografico, croce o delizia?

Messaggio da Guido Gherlenda »

Ciao, sono stato bacchettato (indovinate da chi... :character-oldtimer: ) per il poco approfondimento, appena mi sarà possibile posterò qualcosa di più chiaro.
Il teleobiettivo che ho usato per costruire l'adattatore ha la sola funzione di contenere, alla giusta altezza, l'oculare e di permettere la messa a fuoco variando la sua lunghezza, le lenti sono state tolte tutte.
Guido Gherlenda
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Dante
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Re: Il raccordo fotografico, croce o delizia?

Messaggio da Dante »

Grazie, chiaro e stimolante! Comunque quando metti in vendita i vecchi accessori su ebay avvisa ;) Per il raccordo "ufficiale" del mio micro (raccordo fotografico + oculare) mi chiedono troppo.
"Ciascuna specie merita che dei ricercatori vi dedichino la loro carriera e storici e poeti la celebrino... poichè noi ne facciamo parte, il destino della creazione è tutt'uno con il destino dell'umanità."
E.O. Wilson

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