Sezioni casalinghe di minerali
Moderatore: Enotria
Sezioni casalinghe di minerali
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Se vuoi fare delle sezioni sottili di minerali per guardarle al microscopio ti devi procurare una sottile sega a disco diamantato per tagliare ed un lapidello per levigare.
Si certo, ma se non ho ne sega diamantata, ne lapidello, come faccio ?
Sono andato giù in giardino ed ho recuperato in mezzo alla ghiaia un bel sasso lucente: sarà il nostro soggetto.
Poi, ho costruito una maschera-supporto per un vetrino da microscopia: un sistema semplice è ritagliare una cornice in cartoncino spesso 1 mm, che poi si incolla sopra un listello di compensato.
In questo modo otteniamo una tasca profonda 1 millimetro ed in grado di ospitare a sigillo il nostro vetrino. Nel mio caso, avendola, ho inciso la tasca in un pezzo di plexiglas con una piccola fresa.
Non è un accessorio indispensabile, ma è comodo per maneggiare il campione e ci da una sicurezza in più, evitando che il vetrino ci si possa spezzare in mano.
Cominciamo.
Prendiamo il nostro piccolo sasso e appoggiandolo sul lato piatto di una mola lo limiamo, appiattendo una facciata. Fate passate brevi, perché lavorando così a secco è facile surriscaldare il pezzo e, se va bene ci scottiamo, se va male il sasso si spezza.
Creata una facciata ben liscia, incolliamo il pezzo sul vetrino con un paio di gocce di colla cianocrilica (Attak), meglio se un po’ vicino ad una estremità.
Notate che il vetrino è stato fermato, per sicurezza, con un paio di giri di nastro adesivo, in modo che non possa saltare via durante la lavorazione.
Ora dobbiamo fare la sgrossatura, ridurre il nostro sasso ad una lamina di circa 1mm, più o meno regolare, ma pronta per la successiva levigatura.
Lo strumento che più probabilmente abbiamo disponibile è il classico Dremel, o similare, con montato un disco al carburo di silicio o, meglio, diamantato. Nel mio caso utilizzo un disco diamantato da 40mm di diametro, il vetrino immobilizzato in una morsa e il Dremel ben stretto con entrambe le mani.
Mi raccomando, il disco taglia come burro anche le ossa, per cui occhio alle dita.
Con il Dremel la sgrossatura del sasso è piuttosto rapida, ma attenzione perché è in questa fase che potete perdere o guadagnare molto tempo del successivo lavoro di levigatura.
Se siete bravi, riuscire a tagliare ad un millimetro dal vetrino, piuttosto che ad uno e mezzo, vuole dire molto tempo risparmiato.
In ogni caso, ora abbiamo il nostro vetrino, con su incollata una fetta molto grossolana del nostro minerale.
Ed ora armiamoci di pazienza: lo strumento successivo sarà la mola, o meglio un lato piatto della mola ed il problema è il surriscaldamento. In qualche modo dobbiamo evitare che il pezzo in lavorazione si riscaldi troppo rompendosi o scollandosi, per cui, o la mola è bagnata, o facciamo passate rapide ed intercalate da bagnatura per raffreddare il minerale. Prima di iniziare pulite il lato della mola con una spazzola a setole rigide per eliminare residui di sporco, poi iniziate esercitando una pressione regolare ma leggera.
Siamo così arrivati ad uno spessore di 0,3-0,2 mm. e non conviene andare oltre con la mola ad acqua.
E’ giunta l’ora della levigatura finale, ora le macchine non servono più, si va di olio di gomito.
Su di una superficie perfettamente piana (vetro, specchio, ecc.) metteremo prima delle carte abrasive a grana da 800 in poi, lavorando con l’acqua e movimenti circolari, poi useremo della pasta abrasiva, fino ad ottenere la trasparenza della sezione.
La maggior parte del tempo di lavorazione è in questa ultima fase: più siamo bravi e costanti, meglio verrà il vetrino.
Una ultima nota: state attenti che lo spessore finale della sezione non influenza solo la luminosità della immagine, ma anche depolarizza la luce, impedendo del tutto la visione dei singoli minerali che costituivano il vostro sasso.
Se vuoi fare delle sezioni sottili di minerali per guardarle al microscopio ti devi procurare una sottile sega a disco diamantato per tagliare ed un lapidello per levigare.
Si certo, ma se non ho ne sega diamantata, ne lapidello, come faccio ?
Sono andato giù in giardino ed ho recuperato in mezzo alla ghiaia un bel sasso lucente: sarà il nostro soggetto.
Poi, ho costruito una maschera-supporto per un vetrino da microscopia: un sistema semplice è ritagliare una cornice in cartoncino spesso 1 mm, che poi si incolla sopra un listello di compensato.
In questo modo otteniamo una tasca profonda 1 millimetro ed in grado di ospitare a sigillo il nostro vetrino. Nel mio caso, avendola, ho inciso la tasca in un pezzo di plexiglas con una piccola fresa.
Non è un accessorio indispensabile, ma è comodo per maneggiare il campione e ci da una sicurezza in più, evitando che il vetrino ci si possa spezzare in mano.
Cominciamo.
Prendiamo il nostro piccolo sasso e appoggiandolo sul lato piatto di una mola lo limiamo, appiattendo una facciata. Fate passate brevi, perché lavorando così a secco è facile surriscaldare il pezzo e, se va bene ci scottiamo, se va male il sasso si spezza.
Creata una facciata ben liscia, incolliamo il pezzo sul vetrino con un paio di gocce di colla cianocrilica (Attak), meglio se un po’ vicino ad una estremità.
Notate che il vetrino è stato fermato, per sicurezza, con un paio di giri di nastro adesivo, in modo che non possa saltare via durante la lavorazione.
Ora dobbiamo fare la sgrossatura, ridurre il nostro sasso ad una lamina di circa 1mm, più o meno regolare, ma pronta per la successiva levigatura.
Lo strumento che più probabilmente abbiamo disponibile è il classico Dremel, o similare, con montato un disco al carburo di silicio o, meglio, diamantato. Nel mio caso utilizzo un disco diamantato da 40mm di diametro, il vetrino immobilizzato in una morsa e il Dremel ben stretto con entrambe le mani.
Mi raccomando, il disco taglia come burro anche le ossa, per cui occhio alle dita.
Con il Dremel la sgrossatura del sasso è piuttosto rapida, ma attenzione perché è in questa fase che potete perdere o guadagnare molto tempo del successivo lavoro di levigatura.
Se siete bravi, riuscire a tagliare ad un millimetro dal vetrino, piuttosto che ad uno e mezzo, vuole dire molto tempo risparmiato.
In ogni caso, ora abbiamo il nostro vetrino, con su incollata una fetta molto grossolana del nostro minerale.
Ed ora armiamoci di pazienza: lo strumento successivo sarà la mola, o meglio un lato piatto della mola ed il problema è il surriscaldamento. In qualche modo dobbiamo evitare che il pezzo in lavorazione si riscaldi troppo rompendosi o scollandosi, per cui, o la mola è bagnata, o facciamo passate rapide ed intercalate da bagnatura per raffreddare il minerale. Prima di iniziare pulite il lato della mola con una spazzola a setole rigide per eliminare residui di sporco, poi iniziate esercitando una pressione regolare ma leggera.
Siamo così arrivati ad uno spessore di 0,3-0,2 mm. e non conviene andare oltre con la mola ad acqua.
E’ giunta l’ora della levigatura finale, ora le macchine non servono più, si va di olio di gomito.
Su di una superficie perfettamente piana (vetro, specchio, ecc.) metteremo prima delle carte abrasive a grana da 800 in poi, lavorando con l’acqua e movimenti circolari, poi useremo della pasta abrasiva, fino ad ottenere la trasparenza della sezione.
La maggior parte del tempo di lavorazione è in questa ultima fase: più siamo bravi e costanti, meglio verrà il vetrino.
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Andrea
URL: http://spazioinwind.libero.it/andrea_bosi/index.htm
il binocolo migliore in assoluto, è quello che hai con te nel momento in cui ti serve.
Ogni oggetto ha la sua storia,
. . . io non vendo oggetti,
. . . . . . io racconto storie. (Enotria)
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Re: Sezioni casalinghe di minerali
Articolo stimolante.
Cosa è il dremel ? Un trapano'
Cosa è il dremel ? Un trapano'
Re: Sezioni casalinghe di minerali
Si e' un aggeggino ad alta velocita' molto maneggevole perche' si puo' usare con una mano e, con un accessorio simile a un tubo snodabile che termina con il mandrino, ancora di piu'. In effetti e' piu' assimilabile a una moletta che a un trapano.piermicro ha scritto: Cosa è il dremel ? Un trapano'
In giro se ne trovano di cloni al prezzo di un terzo dell'originale.
Re: Sezioni casalinghe di minerali
Grazie Andrea! Hai una grande manualità e fai sempre venire la voglia di cimentarsi in nuove avventure... visto poi i prezzi dei vetrini petrografici ne vale la pena di acquistare l'attrezzatura ed imparare
"Ciascuna specie merita che dei ricercatori vi dedichino la loro carriera e storici e poeti la celebrino... poichè noi ne facciamo parte, il destino della creazione è tutt'uno con il destino dell'umanità."
E.O. Wilson
[web_site]http://www.tiandihe.org[/web_site]
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- Guido Gherlenda
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Re: Sezioni casalinghe di minerali
E' un pezzo che ci penso ma non ho il coraggio di affrontare l'inevitabile smacco del principante, presumo che le rotture all'inizio siano frequenti.
Complimenti per i risultati....
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Guido Gherlenda
45°46'38.85"N 12°28'59.46"E
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Re: Sezioni casalinghe di minerali
Io ci proverei molto volentieri ma non ho la polarizzazione quindi credo sia inutile. Mi accontento di continuare con l'illuminazione episcopica.
Re: Sezioni casalinghe di minerali
Dante, ti darei un bacio sulla fronte !Dante ha scritto:Grazie Andrea! Hai una grande manualità . . . .
Ma ti assicuro che è un complimento che non mi è dovuto: non ho la minima pazienza, sono assolutamente incostante, appena arrivo ad un minimo risultato abbandono tutto e passo a qualche cosa d'altro, insomma, sono una frana.
Tornando seri, ho notato che l'Attak è troppo "rigido" e con le vibrazioni meccaniche ed il calore tende a cedere di colpo e la vostra piastrina in lavorazione si stacca. Mi è successo un paio di volte, meglio trovare un collante più tenace.
Se il materiale da preparare non è compatto, lo si può impregnare con la resina trasparente a due componenti (negozi di modellismo), ad esempio se volete sezionare dell'intonaco o altro materiale edile:
Ben visibili i granelli di sabbia (miche, feldspati, ecc.) mentre quello molto scuro è il legante costituito da calce carbonatata.
Invece è per me un mistero la comparsa ex novo dei granuli scuri che si vedono sopra alcuni granelli di sabbia. Penso siano grani incastrati della polvere abrasiva usata per la levigazione, ma non ne sono sicuro.
Ad alto ingrandimento sembrano corpi metallici:
Gli stessi, analizzati in 3D, si rivelano come sferette per metà incastrate nell'intonaco levigato, ma potrebbero benissimo essere il risultato di un effetto ottico:
[youtubenew]Y8D6wKTPzyA[/youtubenew]
Si accettano ipotesi sulla loro natura
Andrea
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- Maurizio Gazzaniga
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Re: Sezioni casalinghe di minerali
Mi ero perso questo post. Molto interessante. Si tratta di una cosa che volevo fare da tempo.
La mola è indispensabile?
La mola è indispensabile?
Re: Sezioni casalinghe di minerali
Direi di si, è quella che ti sbroglia buona parte del lavoro, specie quando cerchi di ridurre la lamina di pietra e portarla a spessori di mezzo millimetro circa.
Dopo non serve più, si va di carta abrasiva e di pasta fino ai 15/20 micron se cerchi la trasparenza.
Se invece guardi per episcopia, pareggi e basta.
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Andrea
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Re: Sezioni casalinghe di minerali
Si, a me interesserebbe ottenere la trasparenza.
Purtroppo non ho una mola. Ce ne vuole una particolare o va bene qualsiasi tipo?
Purtroppo non ho una mola. Ce ne vuole una particolare o va bene qualsiasi tipo?
Re: Sezioni casalinghe di minerali
L'ideale è una mola ad acqua di quelle per affilare i coltelli (Claudia te ne sarà grata).
Qualcosa di simile a questa che trovi nei vari Brico, questa costa 74 Euro:
Quello che interessa noi sono solo le pareti verticali che sono piatte: quelle della mola a secco per sgrossare e andando a piccoli colpetti per non surriscaldare.
Quelle della mola bagnata per ridurre il più possibile lo spessore della lamina. Io arrivo a mezzo millimetro, ma tu sei più bravo e farai certamente meglio di me.
Il seguito è un piano perfettamente liscio, lastra di vetro spessa, piastrella, ecc. con su la carta bagnata via via più sottile. Infine la polvere abrasiva.
Se vai per trasparenza, tieni presente che se è troppo spessa puoi anche vedere, ma la polarizzazione non avrà alcun effetto.
Inoltre, il colore che si origina dalla polarizzazione dipende dallo spessore e dalla natura del materiale.
Nei vetrini fatti bene, lo spessore è costante e l'unica variabile resta il tipo di materiale.
Nel nostro caso lo spessore sarà irregolare, quindi non fidarti troppo della diversità dei colori, non sempre indica un diverso minerale !
Qualcosa di simile a questa che trovi nei vari Brico, questa costa 74 Euro:
Quello che interessa noi sono solo le pareti verticali che sono piatte: quelle della mola a secco per sgrossare e andando a piccoli colpetti per non surriscaldare.
Quelle della mola bagnata per ridurre il più possibile lo spessore della lamina. Io arrivo a mezzo millimetro, ma tu sei più bravo e farai certamente meglio di me.
Il seguito è un piano perfettamente liscio, lastra di vetro spessa, piastrella, ecc. con su la carta bagnata via via più sottile. Infine la polvere abrasiva.
Se vai per trasparenza, tieni presente che se è troppo spessa puoi anche vedere, ma la polarizzazione non avrà alcun effetto.
Inoltre, il colore che si origina dalla polarizzazione dipende dallo spessore e dalla natura del materiale.
Nei vetrini fatti bene, lo spessore è costante e l'unica variabile resta il tipo di materiale.
Nel nostro caso lo spessore sarà irregolare, quindi non fidarti troppo della diversità dei colori, non sempre indica un diverso minerale !
Andrea
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Re: Sezioni casalinghe di minerali
Ho capito. Ti ringrazio. Quanto prima, vedo allora di attrezzarmi.