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L'opera è composta da tre libri: il primo è un atlante del cielo boreale, il secondo un atlante del cielo australe, il terzo contiene tutti gli oggetti presenti in ogni tavola dei due atlanti.
La copertina è rigida e le pagine ingiallite dal tempo. L'odore ricorda quelle enciclopedie che si sfogliava da piccoli per le ricerche di scuola.
Mi ritrovo parecchie sere a scorrere il dito tra le stelle stampate per la ricerca di una galassia o di un ammasso, trovarlo, e poi capire come rifare il percorso. Cercare di idealizzarlo e memorizzarlo per rifarlo nel cielo. Leggersi tutti i dettagli e chiedersi "cosa vedrò all'oculare?".
Direte voi che è una cosa normale. No, dico io. La ricerca degli oggetti su questo atlante, e solo su questo, mi riporta bambino quando con occhi avidi ammiravo la superficie di marte e l'enormità del cielo sul librone "Stelle e Pianeti" regalatomi dai miei al mare. Quando alzavo gli occhi e cercavo di capire le costellazioni con scarsissimi risultati. Quando mi immergevo nei miti che riempono il nostro bistrattato cielo boreale.
Scusate, un momento di malinconia, è che non osservo da tanto!
Questo librone ha meno oggetti del triatlas, ha meno oggetti della versione più moderna, ma traspira tanto senso del meraviglioso, che la freddezza dei modernissimi plotter non riescono a far trasparire dalle pagine.
Se lo trovate su bancarelle o librerie di antiquariato non lascetevelo sfuggire!
Kapp
*Per chi non lo conoscesse, abebooks è una rete di librai nella quale si possono trovare libri rari e fuori produzione.
