Astronomy Hacks

Suggerimenti per l'astrofilo dilettante e evoluto
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Acronauta
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Astronomy Hacks

Messaggio da Acronauta »

I libri di astronomia pratica si suddividono in due categorie: quelli generici, rivolti al principiante e che sono più o meno tutti uguali, con carte del cielo, descrizione della volta celeste, la spiegazione delle coordinate, dell'orientamento, il telescopio e come usarlo, una carrellata di oggetti celesti interessanti e via di questo passo. Poi ci sono i testi specifici, dedicati all'osservazione di determinati oggetti celesti, dal Sole, ai pianeti, alle stelle doppie e variabili, alle nebulose, ecc., soprattutto in inglese, testi rivolti più all'astronomo dilettante propriamente detto che all'astrofilo. Astronomy Hacks (che in italiano è uscito con il titolo "Astronomi per passione") è invece un testo un po' atipico che oltre a guidare per mano l'astrofilo alla scoperta del cielo stellato, condensa in quasi 400 pagine l'esperienza personale degli autori nell'osservazione astronomica del cielo profondo, non solo in merito all'utilizzo dei telescopi e degli accessori ma anche nell'illustrazione di tutti quei trucchi che servono a rendere l'osservazione più efficiente e divertente. Negli USA il libro ha avuto un enorme successo grazie al suo stile colloquiale, "vivo", e che si rivolge al lettore come lo farebbe un qualunque compagno di osservazioni prodigo di consigli e suggerimenti.

Oltre ai temi classici dell'astronomia pratica propriamente detta – ad esempio la spiegazione delle coordinate celesti e dei vari tipi di strumentazione astronomica - nel libro troviamo anche molte informazioni che di solito vengono taciute dai manuali di astronomia, come quelle relative a tutto ciò che occorre considerare per prepararsi all'osservazione, dall'abbigliamento adatto al comportamento da tenere quando si osserva in luoghi lontani e isolati oppure in luoghi pubblici che possono essere frequentati anche da altre persone: entrambe le situazioni presentano infatti rischi personali di qualche tipo e di cui è bene essere consapevoli. Anche il capitolo sulla collimazione, la manutenzione e il miglioramento dei telescopi dobsoniani non si ritrova facilmente in pubblicazioni analoghe, come pure la descrizione della tecnica dello star-hopping, i consigli per utilizzare le carte celesti e per prepararsi alla maratona Messier, un divertente tour de force di una sola notte molto popolare negli Stati Uniti. Ho letto pochi libri di astronomia pratica che dedicano tante pagine alle caratteristiche delle lenti di Barlow, alla determinazione delle prestazioni degli oculari, all'importanza della postura e della comodità durante le osservazioni, alle caratteristiche dei filtri visuali e a tanti altri aspetti dell'osservazione in pratica che il più delle volte vengono trascurati.

Accanto alla vivacità e ricchezza di contenuti il libro ha però anche alcuni limiti. Essendo il risultato dell'esperienza personale degli autori vi si trovano infatti anche le loro preferenze e idiosincrasie, che non sono poche e che spesso appaiono ingiustificate. Ad esempio nei capitoli in cui si discute la scelta del telescopio è palese la preferenza degli autori per i dobsoniani, essendo l'osservazione del cielo profondo l'argomento principale del libro, come è evidente da tutta la trattazione. Questa impostazione privilegia l'apertura del telescopio a scapito della possibilità di utilizzarlo per attività osservative che vadano oltre la mera contemplazione, pertanto l'appassionato di osservazioni e di imaging in alta risoluzione (Sole, Luna, pianeti e stelle doppie) troverà qui poco materiale utile, farà anzi bene a ignorare alcuni dei "consigli" degli autori. Stesso discorso vale per il capitolo sugli oculari, troppo orientato verso i wide field, senz'altro ottimi per l'uso coi dobsoniani classici ma anche inutilmente costosi per chi è interessato soltanto a osservare oggetti angolarmente poco estesi. Infine, l'abitudine in tutto il libro a citare telescopi e accessori facendo riferimento esplicito a marche, modelli e prezzi fa decisamente una cattiva impressione e contribuisce a rendere il libro obsoleto essendo il mercato degli strumenti astronomici soggetto a mutare, in termini di costi e di offerta, nel volgere di poco tempo.

Nel complesso, però, un libro interessante e che vale senz'altro la pena di avere.

Raf
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piero
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Re: Astronomy Hacks

Messaggio da piero »

sì, francamente divertente: lo acquistai qualche anno fa e mi piacque molto
concordo con i limiti da te indicati, tuttavia ho apprezzato quella immediatezza pragmatica e disincantata, tipica degli americani, molto meno frequente nei nostri libri e nella nostra lingua che invece tendono a "tirarsela" un po' di più e non si scriverebbero mai certe "utili banalità" in quanto ritenute dozzinali e soprattutto sminuenti l'autorevolezza dell'autore, spesso condita di paternalismo e superiorità rispetto al lettore.
osservo con:....due occhi, perché two is meglio che one.....
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