Il Sistema Solare in scala
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Re: Il Sistema Solare in scala
Il sistema solare che Gorosh e Overstreet hanno ricostruito nel Black Rock Desert, in Nevada, è una delle opere che l'uomo ha creato per rendere bene l'idea di quanto piccola sia la Ns. amata Terra, rispetto a l Sole e parimenti, altrettanto, di quanto il Ns. sistema solare sia un'inezia quanto a spazio occupato nell'infinito dell'UNIVERSO.
Fabrizio Ferrario
Mi diverto con un po' di strumenti, dal rifrattore TECHNO 50/630 in avanti... (non in ordine di tempo, né di dimensioni e/o schema ottico).
31 Luglio 1985: Fondazione della , Osservatorio Astronomico di Cajello (Anno XXXVIII). http://www.specola.altervista.org/
Mi diverto con un po' di strumenti, dal rifrattore TECHNO 50/630 in avanti... (non in ordine di tempo, né di dimensioni e/o schema ottico).
31 Luglio 1985: Fondazione della , Osservatorio Astronomico di Cajello (Anno XXXVIII). http://www.specola.altervista.org/
Re: Il Sistema Solare in scala
geniale....grazie Raf
osservo con:....due occhi, perché two is meglio che one.....
Re: Il Sistema Solare in scala
Grazie per la segnalazione!
Avevo già visto una ricostruzione similare in scala del nostro sistema solare su un documentario passato su Focus tv.
Trovo molto intuitivo questo metodo delle riduzioni in scala per comprendere le dimensioni degli oggetti celesti, le loro distanze reciproche e l'immensità delle regioni vuote.
In effetti, ciò che più fà riflettere nel video segnalato è che i sistemi stellari, come le galassie a scala maggiore, sono costituiti per lo più da spazio vuoto.
Diverso è il discorso per gli ammassi di Galassie: Le dimensioni delle componenti sono infatti 'comparabili' con le mutue distanze. Ecco perchè gli scontri fra Galassie sono probabili mentre gli scontri fra stelle decisamente improbabili. Senonchè tali ammassi di Galassie risultano a loro volta raggruppati a formare superammassi e concentrazioni di materia circondate da immense regioni di spazio vuoto. Se potessimo vedere L'Universo da lontano ci apparirebbe come una struttura porosa, con dei filamenti di 'materia' separati, per l'appunto, da immensi spazi vuoti.
La fonte è il libro di Kambic "le costellazioni al binocolo'.
Restando in tema di rappresentazioni in scala, e assimilando la nostra Via Lattea ad un cd rom avremo:
- Andromeda delle dimensioni di una ventina di cm a 2,6 metri; M33 poco più in là, grossomodo nella stessa direzione;
- Il Gruppo Locale sarebbe contenuto per lo più in una sfera di 3 metri di diametro;
- L'Ammasso della Vergine (uno dei più vicini) costituito da 2000 componenti sarebbe a 60 metri dalla Via Lattea (cd rom) con un diametro di 8 metri (credo un discreto affollamento);
- E soprattutto... in questa scala il diametro dell'Universo osservabile sarebbe di 93 chilometri; Davvero sconcertante...
Mi ha fatto anche un certo effetto leggere che le dimensioni di Sagittarius A* sono paragonabili all'orbita di Urano (quindi un' inezia rispetto al bulge della Via Lattea).
Leggevo infine su altro forum tematico della scoperta della Galassia MCG+01-02-015, la Galassia più solitaria dell'universo:
http://www.astronomia.com/2015/11/20/e- ... luniverso/
Essa è all'interno di un vuoto di forma sferica di circa 250 milioni di anni luce di diametro, e non si comprende come ci sia finita.
Sempre ragionando in scala, un vuoto di 250 milioni di anni luce per un DSO di 100 mila anni luce di diametro (a titolo esemplificativo) lo possiamo pensare come 25 metri su 1 cm!
Avevo già visto una ricostruzione similare in scala del nostro sistema solare su un documentario passato su Focus tv.
Trovo molto intuitivo questo metodo delle riduzioni in scala per comprendere le dimensioni degli oggetti celesti, le loro distanze reciproche e l'immensità delle regioni vuote.
In effetti, ciò che più fà riflettere nel video segnalato è che i sistemi stellari, come le galassie a scala maggiore, sono costituiti per lo più da spazio vuoto.
Diverso è il discorso per gli ammassi di Galassie: Le dimensioni delle componenti sono infatti 'comparabili' con le mutue distanze. Ecco perchè gli scontri fra Galassie sono probabili mentre gli scontri fra stelle decisamente improbabili. Senonchè tali ammassi di Galassie risultano a loro volta raggruppati a formare superammassi e concentrazioni di materia circondate da immense regioni di spazio vuoto. Se potessimo vedere L'Universo da lontano ci apparirebbe come una struttura porosa, con dei filamenti di 'materia' separati, per l'appunto, da immensi spazi vuoti.
La fonte è il libro di Kambic "le costellazioni al binocolo'.
Restando in tema di rappresentazioni in scala, e assimilando la nostra Via Lattea ad un cd rom avremo:
- Andromeda delle dimensioni di una ventina di cm a 2,6 metri; M33 poco più in là, grossomodo nella stessa direzione;
- Il Gruppo Locale sarebbe contenuto per lo più in una sfera di 3 metri di diametro;
- L'Ammasso della Vergine (uno dei più vicini) costituito da 2000 componenti sarebbe a 60 metri dalla Via Lattea (cd rom) con un diametro di 8 metri (credo un discreto affollamento);
- E soprattutto... in questa scala il diametro dell'Universo osservabile sarebbe di 93 chilometri; Davvero sconcertante...
Mi ha fatto anche un certo effetto leggere che le dimensioni di Sagittarius A* sono paragonabili all'orbita di Urano (quindi un' inezia rispetto al bulge della Via Lattea).
Leggevo infine su altro forum tematico della scoperta della Galassia MCG+01-02-015, la Galassia più solitaria dell'universo:
http://www.astronomia.com/2015/11/20/e- ... luniverso/
Essa è all'interno di un vuoto di forma sferica di circa 250 milioni di anni luce di diametro, e non si comprende come ci sia finita.
Sempre ragionando in scala, un vuoto di 250 milioni di anni luce per un DSO di 100 mila anni luce di diametro (a titolo esemplificativo) lo possiamo pensare come 25 metri su 1 cm!
Osservo con: Nikon 8x30 EII - APM 100 SD 90°