I COLTELLI TRADIZIONALI D'ITALIA N°3: COLTELLO DA PASTORE

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GIANNI MERLINI
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I COLTELLI TRADIZIONALI D'ITALIA N°3: COLTELLO DA PASTORE

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COLTELLI TRADIZIONALI D’ITALIA = N°3
IL COLTELLO DA PASTORE A DUE LAME della VAL SERIANA


Nel primo articolo ho parlato di un coltello tipico della val Brembana, il BERGAMASCO, nato fra quei monti ma prodotto oggi in maniera artigianale a Premana (LC), dalla ditta N.Codega, che fortunatamente continua la produzione di coltelli legati ad un certo territorio, nel quale però l’arte del coltellinaio di professione è ormai morta da tempo.
Sempre dalla stessa azienda proviene il COLTELLO DA PASTORE A DUE LAME nato nella vicina Val Seriana, terra che presenta caratteristiche morfologiche diverse dalla Brembana dove è più attivo l’allevamento dei bovini. Nella Valle del Serio è maggiormente praticata la pastorizia e quindi il coltello da tasca del pastore ha caratteristiche diverse da quello tenuto dai “bergamì” (addetti al bestiame, in dialetto locale), per le differenti esigenze legate alla specifica attività.
E’ quasi certo che il coltello primigenio sia stato il bergamasco, ma le richieste della clientela dedita alla pastorizia hanno portato i maestri coltellinai ( maer ) della Val Seriana a realizzare un nuovo modello: non deve stupire questo particolare, se pensiamo che nei cataloghi di alcune ditte di Scarperia (FI) dagli anni 1923 al 1963 figurasse la dizione: “Su campione o disegno si eseguisce qualsiasi lavoro in Coltelleria o Forbici”.La necessità di spostare frequentemente il gregge alla ricerca di nuova erba costringe il pastore a limitare al massimo il proprio “bagaglio”, nel quale sarà presente il coltello da tasca: un serramanico, utile anzi indispensabile per le proprie esigenze quotidiane e per curare il bestiame colpito da qualche acciacco o malattia. Da ciò deriva l’opportunità di disporre di due lame, contenute in un unico manico, l’una di dimensioni” normali” atta al taglio del cibo o a più pesanti lavori di manutenzione della propria attrezzatura, l’altra più piccola ma affilatissima da usare come bisturi per la cura delle pecore. Due lame perché il pastore non taglia ciò che mangia (pane e formaggio) con la stessa lama con cui ha operato su una bestia.
Per contenere le due lame il manico deve essere un monoblocco compatto, di forma semplice, rigorosamente di legno, e rigorosamente di bosso perché è un legno ben lavorabile ma robusto e ”rustico”, indifferente a tutti i maltrattamenti di una vita nomade.
La lama deve essere di semplice fattura e di fine spessore, senza tallone né pianelle, a forma di foglia di lauro: cioè la massima larghezza è all’altezza del manico, diminuendo progressivamente in una dolce curva sia dal lato del tagliente che del dorso, per finire in una punta acuta (punta seguita): indipendentemente dalle dimensioni,il disegno delle due lame è identico.
Il sistema di fermo delle lame è uguale a quello del bergamasco, arrestandosi nell’uso contro una fascetta cilindrica di ottone ( aperta in corrispondenza del solco), trapassata dal perno di rotazione, in ferro ribattuto e limato alla pari. La fascetta della lama maggiore è totalmente esterna al manico, quella per la lama piccola è parzialmente inserita all’interno del legno; le due lame in posizione di riposo vengono accolte dal consueto solco ricavato nel manico.
Quanto nel bergamasco il manico presentava curve armoniose e caratteristiche, tanto al contrario è semplice (stavo per dire “francescano”) il manico del coltello da pastore: inizialmente cilindrico in corrispondenza della ghiera della lama grande, scende allargandosi, verso quella piccola, a formare un tronco di cono schiacciato ai lati, con una sezione ellittica, estremamente essenziale e raffinato nella sua povertà.
Oltre alla bellezza della pura forma occorre precisare che il legno di bosso, col tempo assume uno splendido colore giallo ambra, che bene si lega con le ghiere di ottone.
Il modello fotografato è lungo da chiuso mm 112, le due lame rispettivamente mm 70 e mm90, spessore mm1,5 e mm 1,9, peso gr 74. L’acciaio usato è al carbonio non inox.
Negli ultimi anni con lo sviluppo della coltelleria hobbistica e con un nuovo slancio della coltelleria artigianale si vede una ripresa delle vecchie forme tradizionali con l’impiego di materiali “nobili” e di acciai “pregiati”. Ma quelli di cui parlo sono coltelli poveri da lavoro, fatti da artigiani poveri - che forse facevano i coltelli come attività di ripiego, per portare a casa qualche soldo in più - per gente povera, dedita a mestieri umili. E il legno per[] i manici lo andavano a fare nel bosco, e le lame le ricavavano da vecchie lime finite e da vecchie falci consumate, b]ed erano le migliori[/b!
Pensare ad un bergamasco o ad un coltello da pastore della Val Seriana con il manico in corno bovino lucidato a specchio, o realizzato con essenze lignee provenienti dall’Africa o dall’America Meridionale (transeat il noce nostrano), ed a lame in damasco a 576 strati o in acciaio 440 HCR63, è non solo un obbrobrio concettuale, ma finisce per violentare, travisandola, quella tradizione che in qualche maniera cerchiamo umilmente di tutelare e salvare.

Aggiungo le foto di questo simpatico utensile:

Coltello aperto
http://s10.postimage.org/s6fjs9r6h/1_CDP_aperto.jpg
http://s10.postimage.org/h84aa32l5/2_co ... aperto.jpg

Particolare ghiera lama piccola:http://s10.postimage.org/p24vvhae1/3_Pa ... iccola.jpg

Coltello con lame semiaperte
http://s10.postimage.org/n1je7rkk9/4_CD ... aperte.jpg

Lama grande aperta
http://s10.postimage.org/7u3enespl/5_CD ... aperta.jpg

Lama grande aperta e piccola semichiusahttp://s10.postimage.org/a17nbbxzt/6_CD ... ichius.jpg

Coltello chiuso
http://s10.postimage.org/eyg5zbtnd/7_CDP_chiuso.jpg
Gianni Merlini

Malo malo malo ire, quam mala mala malis malis mandere.
(Preferisco morire d'un brutto male, che mangiare mele cattive con denti guasti)

Mi diletto con: Fujinon Polaris FMTRC SX 7x50, Konus zoom 10-30x50, Bushnell stableview 10x35, Bushnell legend ultra hd 8x42, Nikon HG L 10x25 dcf , Vixen BCF 20x80, Swarovski SLC 15x 56 WB, Lens2Scope, Auriol spottingscope 20 - 60 x60 .......
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