![Laughing :lol:](./images/smilies/icon/lol.gif)
Intanto due parole, ma proprio due, sul test di Ronchi il quale consiste semplicemente nell'osservare la forma delle frange di diffrazione prodotte da un reticolo posto vicino al fuoco del telescopio; dalla forma delle frange è possibile ricostruire le aberrazioni manifestate dall'obiettivo. Il test è puramente qualitativo, non permette ad esempio di dedurre l'errore sul fronte d'onda (per la qual cosa occorre ben altro) tuttavia è molto semplice da effettuare, persino più dello star test, e quindi non è una cattiva idea imparare a padroneggiarlo. Il lettore interessato troverà maggiori dettagli in queste pagine in italiano
https://www.grattavetro.it/introduzione ... di-ronchi/
https://www.grattavetro.it/reticolo-di-ronchi/
in inglese c'è un'infinità di materiale (attenzione, non tutto attendibile!) ad esempio questa pagina
https://nicholoptical.files.wordpress.c ... i-test.pdf
Ma torniamo al cinesone. Com'è noto i rifrattori acromatici di Fraunhofer sono sovracorretti nel blu e sottocorretti nel rosso, vale a dire che nel blu i raggi parassiali vanno a fuoco prima dei marginali mentre il contrario accade nel rosso. Il profilo delle superfici focali si può dedurre da una figura come questa (tratta da https://www.telescope-optics.net)
I rifrattori a lungo fuoco hanno uno sferocromatismo trascurabile, come si vede dal fatto che le linee blu e rosse qui sopra (vedere le due immagini in alto) hanno una curvatura molto dolce. E' il principale vantaggio che gli acromatici presentano rispetto agli apocromatici, i quali hanno invece curve di sferocromatismo dalla forma complessa, e che spiega perché i classici Fraunhofer siano gli strumenti preferiti da chi fa riprese del Sole in banda stretta, sia nel vicino UV sia in H alfa. I rifrattori a corto fuoco soffrono maggiormente lo sferocromatismo, almeno in teoria, ma quello che accade in pratica è che le curve blu e rossa possono avere una forma piuttosto diversa tra loro e non necessariamente così sfavorevole.
Iniziamo dal blu. Con un filtro centrato a 435 nm il 150 f/5 mostra una sovracorrezione sensibile del resto fa quello che può, poverino. Diaframmando nell'intervallo 50 - 75 mm le cose migliorano considerevolmente perché il diaframma isola la parte più lineare della curva di sferocromatismo, infatti in questo caso le linee sono belle dritte. Nel vicino UV, in particolare nella riga H del calcio a 396.8 nm la correzione è altrettanto buona dal momento che permette di ottenere immagini molto nitide (cliccare sopra) Nel verde con filtro centrato a 500 nm e a piena apertura si nota una correzione che senza essere eccezionale è almeno dignitosa ma dove il cinesone sorprende è nel rosso si nota infatti solo una lieve sottocorrezione, nulla rispetto a quanto visto nel blu. Purtroppo non ho una foto del Ronchi presa prima che gli cambiassi gli spaziatori del doppietto con altri un pochino più spessi, giusta i consigli di W.Rohr. In H alfa a 656 nm il cinesone consente di ottenere cose di questo tipo (cliccare sull'immagine) e scusate se è poco ma ieri il seeing non ha collaborato.
Perché mi piace tanto il 150 f/5 ? Beh essendo soprattutto un osservatore del Sole il motivo è abbastanza ovvio, pur necessitando di una diaframmatura nel vicino UV il cinesone fa molto bene il suo dovere da un estremo all'altro dello spettro visibile. Inizio le mie sessioni di imaging nell'UV, proseguo col verde e finisco in H alfa. La corta focale e il campo ampio mi permettono, quando fa buio, di stimare anche parecchie stelle variabili, cosa che faccio ormai da quarant'anni, e se c'è qualche pianeta in cielo e non ho voglia di mettere in batteria il Mewlon, il cinesone mi fa divertire comunque: la buona correzione nel verde e nel rosso lo rende un'ottimo rifrattore per l'osservazione di Saturno e di Marte attraverso i filtri colorati.
Personalmente non lo sostituirei con la versione a f/8 - a meno che non fosse quello che Vincenzo ha improvvidamente venduto
![Doh! :doh:](./images/smilies/eusa/doh.gif)
![Mad :x](./images/smilies/icon/mad.gif)