![Very Happy :D](./images/smilies/icon/biggrin.gif)
Atto II. Sera, dopo le 22.30 e circa fino alle 23.15. Provo a puntare Vega: la figura di diffrazione ancora non mi convince del tutto, ma riesco a raffinare ancora un po' la collimazione del primario. Punto Vega: vedo il dischetto di Airy, ma che differenza con il rifrattore! Quanta luce "in giro"! Almeno un paio di spessi e luminosi anelli di diffrazione e sei spikes molto fotogenici, fanno molto "stellina"... capisco che le stelle doppie non sono proprio il mestiere di questo strumentino. Tuttavia provo le stesse che avevo guardato con il fidato sessantino. Litigo un po' con la montatura equatoriale, stazionata alla bell'e meglio (eh sì, altra novità... abituato alla forcellina del rifrattorino...), e soprattutto con il microscopico cercatore 5x24 diaframmato a 10 (!)(già mi sta stretto sul sessantino, sul 114 è una presa per...). Punto di schianto epsilon Lyrae, e rimango piacevolmente sorpreso: certo, l'immagine non è pulita come nel rifrattore, ma entrambe le coppie sono decisamente ed agilmente risolte, con una buona puntiformità! L'unico neo è che appena si va qualche primo oltre il centro del campo l'immagine mostra subito coma percettibile... inoltre ho dovuto litigare un po' con la messa a fuoco (abituato all'F/12 e alla sua profondità di fuoco in cui ci si può perdere girando e rigirando il focheggiatore, passare ad uno specchio F/4 nativo o giù di lì è stato un mezzo trauma... basta non so quale infinitesima frazione di giro...), ma devo ammettere, in fin dei conti, di essere rimasto piacevolmente sorpreso. Anche Ras Algethi era splendida, separatissima, sembrava quasi un'Albireo in miniatura... devo ammettere che su questo tipo di doppie l'immagine un po' "flou" ha un suo fascino, sembra un'immagine pastello, contro la precisa incisione del rifrattore. Il quale, dal canto suo, messo al fianco del 114 ha sfornato le consuete immagini quasi da manuale: naturalmente più scure, esteticamente splendide, ma ciò che nel 60mm si vede come due magnifici dischetti a contatto tra loro nel 114 diventa una luminosa coppietta di stelle ben separate, anche se l'immagine è più impastata e con molta luce "sparpagliata" in giro. Credo che la carta vincente sia la cura maniacale della collimazione: forse è inesperienza, ma a me non è sembrato affatto il bidone di cui ho letto su diversi forum. Ne sono rimasto piacevolmente sorpreso: ho imparato un sacco di cose dall'approccio ad un'ottica tanto diversa da quella cui sono abituato da sempre, con i suoi perchè, le sue caratteristiche, i suoi difetti e i suoi pregi... Rispetto al sessantino si vede che è tutto ancora più economico: ma con la dovuta cura credo di potergli tirare il collo esattamente come faccio con il rifrattore. Non è un cecchino come il fratellino anziano, ma per altri versi ha la sua da dire... lo vedremo in azione sui pianeti! Per ora son molto soddisfatto...