@David12: ti suggerirei di cambiare il titolo, la marca è ZWO e non ZVO (gli ero passato sopra senza interesse, poi ho compreso).
Volevo solo dire che tra visuale puro ed astrofotografia, da un po' di anni a questa parte c'è parecchio interesse per l'EAA.
EAA significa "Electronically Assisted Astronomy", che ha un ampio range di utilizzi in cui qualche strumento "assiste" l'osservazione.
Io sono sempre stato un visualista, e mai un fotografo, ma confesso che l'EAA mi ha fortemente stimolato ultimamente.
Questi "telescopi assistiti" (anche Celestron sta per far uscire un 15cm totalmente automatizzato) si inseriscono secondo me più nel contesto dell'EAA che della vera e propria fotografia, anche se evidentemente possono fare bene anche quest'ultima.
E' importante sottolineare che per fare EAA NON serve tutto un set dedicato, ma si può prendere il telescopio che usate normalmente e... "assisterlo".
Forse il vero confine attuale tra EAA e foto è sulla post-elaborazione delle immagini. In EAA non si fa, in foto si.
EAA può andare da pochi secondi assistiti da sensori qualsiasi, senza inseguimento e spesso senza nemmeno allineamento polare, fino alle medesime impostazioni di un setup per astrofoto (tutti "optionals": allineamento polare, equatoriale per evitare rotazione di campo, autoguida, filtri, bande strette... tutto migliorativo ma nulla necessario).
Ad ogni modo, i sensori elettronici attualmente "vedono" incredibilmente di più di quanto non veda l'occhio nudo.
E soprattutto, accumulano il segnale luminoso quando il nostro occhio lo storico dell'informazione lo perde.
Da visualista, dico che conta il diametro, punto. Per vedere "di più" bisogna aumentare il diametro.
In EAA, facendo la somma delle immagini (stacking), si vede apparire man mano l'immagine su un display.
Non è come il visuale, il feeling è diverso.
Ma non è nemmeno come guardare una foto che magari ha accumulato ore ed ore di esposizione, ed è stata elaborata e ritoccata.
Con queste tecniche di EAA si vede un'immagine che appare, e che nel giro di manciate di secondi migliora sempre più, fino ad assomigliare a quello che si vede in foto (beh... mediamente... mica sempre riesce bene!
) ma vedere l'immagine che cresce e si definisce sempre più è abbastanza emozionante.
Vi assicuro che quello che tira fuori un 60mm in 2/5 minuti di stacking non lo vedo neanche con un 60cm. (si, mm vs cm).
Tira fuori i colori sugli oggetti deep, che a occhio non si vedono.
Ma non è un pugno in faccia (ovvero: vedo la foto fatta e finita), si vede il processo di costruzione dell'immagine.
Ecco, tutto questo è fattibile con qualsiasi telescopio ed un po' di elettronica.
Ma bisogna sapere un po' di telescopio, un po' di astronomia, un po' di fotografia astronomica, un po' di informatica.
Gli aggeggini come questo ZWO secondo me vanno pensati in questi termini.
Portabilità estrema, risultati goduriosi, facilità d'uso, tecnologia moderna (eh, vanno con cellulari e tablet alla fine...) e immediatezza di risultati, per chi ha poco tempo e cieli inquinati.
Io NON credo che sia un oggetto che compra chi vuole fare astrofotografia nel senso tradizionale, anche se lo può ben fare, ma chi vuole fare EAA, oppure divulgazione, allora si.
Se posso continuare questa mia digressione, restano emozioni diverse dal guardare con il telescopio, ma è comunque una bella emozione.
Resto un NON fotografo (al momento, almeno, la post-produzione non desta il mio interesse, anche perché la reputo una cosa prettamente estetica che non ha nulla di scientifico, anche se molto di tecnico) ma da un annetto scarso a questa parte ho trovato un equilibrio abbastanza equidistribuito tra visuale ed EAA.
E con il visuale è difficile condividere con gli altri (bisogna "saper osservare", per vedere) mentre con l'EAA è facile guardare un display insieme.
Certo, nel mio caso mi piace e mi diverte anche tutta la parte tecnologica, se volete "meccanica", ed informatica del gioco, ma questo valeva anche per il visuale, e sto parlando PER ME, che sono affetto da evidente strumentite.
Se non avete mai provato l'EAA datele un'occasione, potrebbe sorprendervi.
m.