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Andrea75
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Re: Un amico fidato :)

Messaggio da Andrea75 »

Raf584 ha scritto: ti consiglierei per il momento di tenere l'o-ring, a meno che non sia presente un difetto come quello che ho descritto alla fine di questo articolo, nel qual caso può essere conveniente rifare gli spaziatori, non è difficile, io l'ho fatto un sacco di volte.

Controlla l'orientamento delle lenti, se l'obiettivo è un Fraunhofer puro la superficie a maggior curvatura del crown è quella rivolta verso l'interno del tubo, quella a minor curvatura va verso l'esterno. Su uno strumento molto economico un po' di sferica devi però metterla in conto...
Ciao Raf, ho fatto questi controlli varie volte sul mio piccolo doppietto, e credo di aver trovato la posizione "magica": zero astigmatismo. Il residuo di sferica è fisiologico: e infatti il diaframma di contrasto, nella sua posizione originale, diaframmava in parte il doppietto (mica per niente... :whistle: ). Secondo il noto detto "squadra vincente non si cambia", direi che sta bene come sta! :thumbup:
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Re: Un amico fidato :)

Messaggio da -SPECOLA-> »

@ NeOFiTa
Capisco cosa pensi, tuttavia a me piace mettere i numeri davanti a tutto; i dati oggettivi sono quelli che fanno la differenza tra l'essere e il sembrare.

La questione dei colori, l'ho menzionata, perchè mi è parso un elemento da cui trai spunto per la tua analisi identificativa, che se non ho capito male è estetica, più che altro.
Mi chiedevo in un caso reale come quelli che ti ho indicato, tu come ti saresti approcciato; apprendo ora però (ma onestamente, questa cosa non è per me una novità), che i tubi ogni "intubatore/costruttore di tubi" poteva farli di tutti i colori dell'arcobaleno, per cui questo aspetto cade in secondo piano, mentre prima avevo capito che fosse ben più determinante.

All'infuori di quel catalogo EIKOW, come ho scritto, io ho i telescopi completi di scatola, istruzioni, corredo e "firme", però sempre come ho già scritto, non sono io che affermo che per forza TUTTI i newton 40/400 e 40/800 siano quelli da te indicati; quello sei tu, non io.
Io però posso affermare con assoluta certezza, che i miei condividono con quel catalogo soltanto il fatto di avere la stessa apertura e la stessa focale.

Riguardo ai cataloghi, in rete ce ne sono una marea, così come altrettanto esistono dei cartacei che nessuno ha finora passato allo scanner, per renderli pubblici.
Per esempio, un bel catalogo con un telescopio rifrattore da 50 mm di apertura e 630 mm di focale (non 50/600, 50/625 o altra misura e c'è ovviamente un motivo PRECISO, per cui la misura a cui mi riferisco è 50/630 e non un'altra, motivo che rende individuabile il telescopio MOLTO facilmente dal vivo).
Fabrizio Ferrario
Mi diverto con un po' di strumenti, dal rifrattore TECHNO 50/630 in avanti... (non in ordine di tempo, né di dimensioni e/o schema ottico).
31 Luglio 1985: Fondazione della Immagine , Osservatorio Astronomico di Cajello (Anno XXXVIII). http://www.specola.altervista.org/
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Re: Un amico fidato :)

Messaggio da NeOFiTa »

Sei sicuro?!?!? :?: guardacaso ma proprio per pura coincidenza c'è un rifrattorino nell'ultimo catalogo che ho postato denominato T280 :mrgreen: cosè? un ottica Eikow assemblata dalla DK che aveva cambiato ragione sociale in Z :mrgreen: sarà quello oppure ho la certezza assoluta che i conigli sulla Luna pestano il riso :lol: (scherzo) il vintage Giapponese è un groviglio di certezze ce ne sono poche anche le tue ;)
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Messaggio da Acronauta »

-SPECOLA-> ha scritto:Molte leggende nascono dal "secondo me", "per sentito dire" e anche per il semplice fatto di aver messo in relazione cose, che in realtà in comune nulla hanno
la storia delle costruzioni ottiche giapponesi è un tale guazzabuglio che l'unico modo per venirne fuori sarebbe quello di intervistare chi ci ha lavorato e farsi raccontare tutta la storia, come è stato fatto per la Unitron. Con internet e coi cataloghi non si va oltre le supposizioni.
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Re: Un amico fidato :)

Messaggio da NeOFiTa »

Si Raf però... c'è un però.. non ci sono interviste, e non si sa neanche a chi rivolgersi come per la Unitron che faceva riferimento alla Seiko, e che anche li è stato forse tralasciato una corrispondenza con il marchio Goto... è veramente un groviglio di spine.. però lo studio della vita aziendale può aiutare a capire in parte come sono state organizzate le cose... lo ammetto supposizioni... ma fatte suelementi logici e non che il figlio di uno sposa la figlia di un'altro.. mettere insieme più indizi della storia iniziale e attuale tipo investigatore ammetto che è un passatempo che molti astrofili come me si dilettano a fare per divertimento, niente di più. :)
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Re: Un amico fidato :)

Messaggio da -SPECOLA-> »

@ NeOFiTa
Che peccato che il telescopio 50/630 riportato sul catalogo EIKOW a cui ti riferisci, non assomigli neanche MINIMAMENTE al telescopio di cui parlo; va bene che anche in questo caso potrebbe essere che "le immagini sono puramente indicative e possono variare senza preavviso", però a tutto ci sarà pure un limite, noo? :mrgreen:

Per quanto riguarda le "certezze", hai pienamente ragione. :thumbup:
Ognuno ha le proprie; le mie non si basano su supposizioni, ma su dati confrontabili e ripetibili e sempre così dovrebbe essere.

Per altro su QUEL catalogo EIKOW non si dice (ma anche no ;) ), la particolarità di questo telescopio.
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Re: Un amico fidato :)

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Raf584 ha scritto:Con internet e coi cataloghi non si va oltre le supposizioni.
Da incorniciare; IMHO.
Fabrizio Ferrario
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Re: Un amico fidato :)

Messaggio da NeOFiTa »

Sei un po distratto ;) chi ha detto che la Eikow ha assemblato il tuo 50/630... che però nonostante tu affermassi che utilizzavi quelle misure precise perchè sei preciso e con quei dati trovi solo ed esclusivamente il tuo DK e invece si trova un 630.. non 625 o 620... su quel catalogo guardacaso un 50/630 8-) La Eikow in quel periodo come abbiamo già menzionato prima non faceva solo assemblaggio :naughty: in quel periodo le faceva le ottiche e produceva i propri tubi e siamo negli anni 60............. non fine anni 70... e se metti insieme tutte le informazioni senza tirare a caso pare che la DK nel 1956 chiuse per 2 anni per essere riaperta per divenire essa stessa assemblatrice, con una denominazione nel 1958 differente, che chissà per quale motivo poi è riapparsa la DK :mrgreen: (ma poi ti sembra normale che un telescopietto da 50mm sia stato prodotto ininterrottamente per 70 anni) :D siccome è tutto collegato tra queste aziende anche se non ci credi... chi ti dice che l'ottica che hai nel tuo DK (intubazione montatura ma l'ottica??) lo scrivo tra parentesi magari lo riesco a spiegarmi meglio :lol: sia in realtà una produzione della Eikow stessa e la DK abbia fatto solo il resto :mrgreen: non ne avrai mai la certezza :thumbup:
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Re: Un amico fidato :)

Messaggio da NeOFiTa »

Per tornare un po in tema sulla mia strumentazione aggiungo un paio di immagini della serie (quasi completa, mancano un paio di pezzi che stanno arrivando) di oculari Celestron Plossl di produzione Taiwan e China che utilizzo solitamente sul mio 60ino, le focali sono 4/6/8/9/13/15/17/25 praticamente quasi introvabile in questa livrea Black e in fine il 32mm. Mancano all'appello il 3,6mm e l' SR4 Celestron quest'ultimo con trattamento antiriflesso, uno schema SR non dovrebbe mai mancare all'appello ;)
Allegati
Oculari 1.JPG
oculari2.JPG
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Re: Un amico fidato :)

Messaggio da -SPECOLA-> »

NeOFiTa ha scritto:Sei un po distratto ;) chi ha detto che la Eikow ha assemblato il tuo 50/630... che però nonostante tu affermassi che utilizzavi quelle misure precise perchè sei preciso e con quei dati trovi solo ed esclusivamente il tuo DK e invece si trova un 630.. non 625 o 620... su quel catalogo guardacaso un 50/630 8-)
Se leggi meglio,
io non ho mai detto che tra i cataloghi, il 50/630 di cui parlo si trova soltanto su uno DK.
Ho soltanto scritto che possiedo un telescopio rifrattore 50/630 (non 50/600 o 50/625), che NON è l'EIKOW del catalogo che hai linkato (nemmeno ci assomiglia di notte al buio pesto, visto da lontano), che è una cosa diversa.
NeOFiTa ha scritto:La Eikow in quel periodo come abbiamo già menzionato prima non faceva solo assemblaggio :naughty: in quel periodo le faceva le ottiche e produceva i propri tubi e siamo negli anni 60............. non fine anni 70... e se metti insieme tutte le informazioni senza tirare a caso pare che la DK nel 1956 chiuse per 2 anni per essere riaperta per divenire essa stessa assemblatrice, con una denominazione nel 1958 differente, che chissà per quale motivo poi è riapparsa la DK :mrgreen:
Perdonami ma non ti seguo proprio.
La DK è stata fondata il 18 Novembre 1953 e questo è un dato riportato anche sul sito web della stessa casa costruttrice (l'ho già linkato).

Dove è documentato quello che hai scritto: "Se metti insieme tutte le informazioni senza tirare a caso pare che la DK nel 1956 chiuse per 2 anni per essere riaperta per divenire essa stessa assemblatrice, con una denominazione nel 1958 differente, che chissà per quale motivo poi è riapparsa la DK"?
Quali sono e da dove provengono "tutte le informazioni senza tirare a caso"?
Il fatto che la frase prosegua con un "pare che la DK nel 1956 chiuse per 2 anni per essere riaperta per divenire essa stessa assemblatrice, con una denominazione nel 1958 differente, che chissà per quale motivo poi è riapparsa la DK", è una possibilità, oppure una certezza?
Scusa ma quel "pare" mi rende il senso compiuto della frase piuttosto ambiguo (per essere più preciso, in questo caso a me il termine "pare", in quella posizione sembra un controsenso").
Aiutami a capire, per favore.
NeOFiTa ha scritto:(ma poi ti sembra normale che un telescopietto da 50mm sia stato prodotto ininterrottamente per 70 anni) :D
E adesso da dove escono fuori questi 70 anni???

Comunque un 50 mm viene fatto anche oggi, almeno a giudicare da quello che si legge seguendo i link del sito DK.
NeOFiTa ha scritto:siccome è tutto collegato tra queste aziende anche se non ci credi...
Mi risulta difficile credere a qualcosa che non sia documentato da una fonte affidabile/attendibile e che per altro contrasta con dei documenti certi (mi riferisco per lo più a telescopi completi e originali).
A questo proposito credo di essere già stato chiaro quotando l'intervento di Raffaello.
Se tu citassi da dove vengono tutti i tasselli del puzzle che dai come certi, sicuramente sarebbe più facile, però a quanto mi pare di capire, le tue sono soltanto ipotesi e congetture, che seguono un filo che è logico soltanto per te.
NeOFiTa ha scritto:chi ti dice che l'ottica che hai nel tuo DK (intubazione montatura ma l'ottica??) lo scrivo tra parentesi magari lo riesco a spiegarmi meglio :lol: sia in realtà una produzione della Eikow stessa e la DK abbia fatto solo il resto :mrgreen: non ne avrai mai la certezza :thumbup:
Sarebbe facile risponderti con un "e a te chi dice e da la certezza del contrario di quanto "rimproveri" a me"?
Non trovi?
Visto però che credo che quì nessuno voglia convincere nessuno, argomenterò ancora una volta la mia posizione.
Come ho già scritto, io non trovo alcun senso nel vendere qualcosa di un marchio diverso, marchiato per un altro.
Secondo te è normale comprare le scarpe "AAA" (per farti un esempio calzante :D), per poi trovare all'interno della scatola le scarpe "BBB" sotto mentite spoglie; per me invece no.
Tutto quì. ;)
Comunque nel caso specifico, sballerebbero persino gli anni, a meno che l'invenduto non fosse stato notevole , tanto da riuscire a sopravvivere ai lustri, per poi finire e rivivere lì dentro (per altro nel caso del 50/630, l'ottica a cui mi riferisco ha una caratteristica precisa, che la rende, diciamo così, UNICA negli anni '80).
Fabrizio Ferrario
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Re: Un amico fidato :)

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@ NeOFiTa
Complimenti per la ricca dotazione del tuo sessantino. :clap:
Fabrizio Ferrario
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Re: Un amico fidato :)

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Ciao Specola, si la dotazione del 60ino ammetto che ho esagerato :mrgreen: ha pure un diagonale prismatico Celestron Made in Usa del 1992 che era in dotazione ad uno SC9,25 :mrgreen: Allora un giorno mi insegnerai come si fa a citare ogni singola frase ;) Il collegamento DK è proprio nella data in cui la stessa DK dice che è stata fondata l'azienda e cioè il 1953 e fin qua ci siamo, ora da quel che ho letto in un link che mi hai dato pare che prima la fabbrica producesse obbiettivi per macchine fotografiche le KK che pare proprio nel 1953 ci siano stati dei problemi, quindi il fulcro nasce in quel periodo che cosa è successo in quel periodo? da qua io faccio delle ipotesi (IPOTESI) che cosa hanno fatto le aziende? daquel che ho capito hanno riorganizzato la fabbrica ma chi?? si parla che successivamente la denominazione sia cambiata in Zenobia va bene che produceva altri tipi di macchine fotografiche e magari altre cose per terzi per conto di una nuova multinazionale che magari si è appropriata dei capannoni, come ti ho detto le possibilità sono tante ma ragiono come farebbe un uomo di affari Giapponese che sa dove investire e come investire.. ma allora non era più la stessa fabbrica e ci sta anche questo sono ipotesi.. ora se guardi la DK ora è una piccola azienda anche questa pare in un capannone di 500 mq e magari ha anche un paio di filiali, ora è così.. ma prima che è successo in quel periodo che dalla fine degli anni 70 se ne sa poco o niente e poi spuntano nuovamente montature per la Vixen con il marchio DK.. e qua qualche domanda me la pongo, ma allora le ottiche le forniva la Vixen e le montature le produceva la DK.. come sembra per i 60ini Cygnus ma la Vixen è nata nel 1969... ma prima come era la storia.. mmmm pare ci fosse la Eikow (ora tutto questo ragionamento contorto può avere un senso (almeno io credo che lo abbia) come ho spiegato prove certe non le ho quindi sono tutte ipotesi ;) e che certezza hai tu che il tuo 50/630 DK non sia un ottica fatta davvero dalla Eikow.. nessuna neanche con quella caratteristica di cui parli, dato che non hai/abbiamo mai visto il 50ino di quel catalogo dal vivo.. la Eikow nelle sue lenti di caratteristiche da modello di fabbricazione identico ma con date differenti ne ha parecchie, chissà :thumbup:
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Re: Un amico fidato :)

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Il sessantino di cui hai condiviso le foto in questo thread ha un parco accessori eccezionale, ragion per cui credo proprio che si tratti di un esemplare particolarmente uscito bene.
Non so se ciò sia frutto di una selezione, oppure se semplicemente la dea bendata abbia deciso di baciarti, comunque sia mi auguro che quei pregiati pezzi di ottica possano sollazzarsi anche su altri strumenti.
Credo che se lo meritino.
I miei 60/700 sono ben più vetusti e con focheggiatori da 24.5 mm.

Per il quoting multiplo, è sufficiente racchiudere ogni singolo quote così:

Codice: Seleziona tutto

[quote="NickName"]Citazione[/quote]
Dove al posto di "NikName" bisognerà inserire di volta in volta, tra le virgolette, il NickName di chi ha scritto la citazione alla quale si vuole rispondere (per esempio io per citare te ho inserito "NeOFiTa", mentre se tu volessi citare me dovresti inserire "-SPECOLA->".

Il link in cui si parla di ZENOBIA, a parer mio prende in considerazione una azienda DAI ICHI, che è soltanto una omonima, rispetto a quella dei telescopi (un po' come TOWA e TANY).
Ciò si evince dal fatto che nel sito web DK, nessuna menzione venga fatta circa le fotocamere (è difficile pensare che un tale know how sia stato occultato nell'immagine istituzionale dell'azienda, o peggio ancora sia stato cancellato con un colpo di spugna; che senso avrebbe avuto farlo?).
Sarebbero comunque sempre aziende diverse, anche se per ipotesi fosse stato soltanto il ramo di business ad essere stato scisso, in quanto fisicamente e giuridicamente si tratterebbe di aziende distinte per ragione sociale e finalità di mercato (non c'è alcunchè che documenti in alcun modo un loro legame, nemmeno a livello di controllata o controllante, per l'una o per l'altra).

Comunque sia il direttore della fondata DK è noto, essendo riportato nel sito web aziendale ufficiale.

Riguardo allo spuntare del logo DK molti anni dopo la nascita della VIXEN, la cosa è normale, visto che la DK (lo riporta anche il proprio sito INTERNET ufficiale) si occupa(va?) di produzioni a MARCHIO PROPRIO e OEM.

Cit.:Business line ground-based telescope manufacturing astronomical telescope manufacturing telescope for parts manufacturing, selling the ground, astronomical telescope, sell optical products various suppliers, sales.

Quando in un telescopio, convive insieme ad altri LOGHI & MARCHI, anche la scritta DK, semplicemente vuol dire che la parte marchiata DAI ICHI KOGAKU è stata fornita da questa azienda, come parte (tecnicamente un componente di acquisto) per il costruttore/importatore dello strumento (che solitamente si firma in chiaro sulla scatola, i cartacei e soprattutto sull'etichetta dati di targa).

Quando invece, come nel caso che hai menzionato, cioè quello del VIXEN Cygnus, il logo DK compare sull'etichetta dati di targa dello strumento, vuol dire invece che il telescopio in questione è stato prodotto da DAI ICHI KOGAKU per il committente VIXEN.
È noto infatti che in certi periodi, per VIXEN fu difficile star dietro all'enorme richiesta; in questi frangenti si affidò anche a produzioni c/o terzi (e chi meglio della DK, che operava anche in questo ramo da tempo, avrebbe potuto dare le opportune garanzie di affidabilità e qualità?).

La EIKOW ha un marchio e un logo proprio, per cui non mi spiego perchè ad un certo punto dovrebbe aver deciso di operare in anonimato?
Nel caso poi fosse andata out of business, a maggior ragione sarebbe stata fuori dai giochi; capitolo chiuso, insomma.
Certamente ai tempi dei VIXEN Cygnus DK, la EIKOW già se la ricordavano in pochi, tanti erano gli anni trascorsi da quando era ancora ben nota (almeno io non ho mai visto e nemmeno sono a conoscenza di un telescopio EIKOW tanto recente).

Le mie certezze (che non riguardano soltanto il mio TECHNO 50/630 DK, per cui si estendono in generale al discorso) derivano dalle "firme" inequivocabili che ho riportato più sopra, parlando inerentemente "allo spuntare del logo DK molti anni dopo la nascita della VIXEN...".
Così come il telescopio DK in questione è firmato ovunque, altrettanto lo sarebbe un EIKOW, se un EIKOW fosse.
Che senso avrebbero due pesi e due misure?

Sicuramente le date comunque non coinciderebbero.

Ecco,
questo è il mio pensiero, scevro di ipotesi.
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Re: Un amico fidato :)

Messaggio da NeOFiTa »

Grazie per avermi spiegato come funziona il citare, ma non credo che lo userò mai su questo forum per rispondere :mrgreen: comunque mi diverte un mondo il veder smembrato un discorso complesso di un ragionamento che prende la sua forza dall'insieme in pezzettini HEHEHE :mrgreen: In questo caso da come mi hai spiegato le cose il discorso scissione in settori Fotografico/Astronomico è grossomodo come la penso io, infatti molte aziende nascono come costruttrici per macchine fotografiche, o microscopi e poi hanno espanso la loro attività all'astronomico, tipo la Pentax con i suoi acromatici Ashai, il discorso Vixen Cygnus non fa una piega in quel periodo la richiesta era enorme tanto che la fabbrica fu riorganizzata e addirittura spostata.. la curiosità che però mi lascia tra tutte le ipotesi più incuriosito è che le montature e accessori della DK, come saprai meglio di me, fatti per la Pentax, la Kenko, e credo anche la Mizar..(C'è una montatura che ha sopra un TAL 2 come quello che ho in firma io, capace di sorreggere una batteria di missili) e credo proprio che la producesse la DK, infine per ultima la Vixen, sono tutte dell'inizio alla fine degli anni 80, quindi c'è un buco di un ventennio al quale proprio non so dare spiegazione, o perlomeno non riesco a dare una spiegazione che possa avere una certa logica.. Il mio Celestron Firstscope ha un ottima ottica ma fino ad un certo punto in fondo non si tratta di un Tasco 7TA-5 = Royal Astro 60/1000, infatti nonostante regga i forti ingrandimenti ha una tonalità un po smorta non proprio fredda, soffre di luce diffusa... infatti ho annerito praticamente tutto dentro e fuori :mrgreen: pure sul paraluce ho messo le strisce di pivilene..inoltre ha una correzione che anche se è un F11.7 non aiuta molto nel planetario come Marte e Giove, mentre su Venere Luna... ma si mettiamoci anche Saturno :mrgreen: lo Star Test non è dei migliori e il focheggiatore tenerlo nella giusta posizione è un lavoro da orologiaio :mrgreen: nonostante ciò mi ci diverto e questo conta, su questo sono sicuro sarai d'accordo con me al 100% ;)
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Re: Un amico fidato :)

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AH! Dimenticavo.. la Eikow come ti avevo accennato quel simbolo che usava è un simbolo nobiliare, quando la ditta è stata venduta negli anni 80 chi la ha comprata non si poteva comprare quel simbolo di famiglia, che continuo a non ricordare di che zona fosse :think: ,di conseguenza nelle produzioni successive quel simbolo è sparito, a quel punto gli accessori della Eikow sono divenuti Diamond Z e le ottiche almeno in maggioranza sono Towa dato che i telescopi erano proprio gli stessi tra le due ditte anche se con denominazione differente
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Re: Un amico fidato :)

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Componentistica DK (ma non solo di questa casa) su setup altrui ne ho vista anche su cannocchiali e telescopi (pure giocattolo), anche prima degli anni '80.
Il fatto che in rete, di ciò si trovino le tracce più recenti, è soltanto insito nella contestualità che "l'inondazione" di documentazioni in effetti è arrivata con l'avvento del web e la conseguente facilità di condivisione, dunque in tempi relativamente recenti, quando cioè il grosso della produzione storica più vecchia era ormai già da tempo confinato nel dimenticatoio, spesso inesorabilmente condannato all'oblio (i pezzi più fortunati ad agonizzare nel buio di umide cantine o alla polvere di ingombranti soffitte, mentre i meno fortunati, direttamente a morire in discarica... :( ).

Ritornando al discorso EIKOW, una azienda è fatta anche di proprietà intellettuali, per cui mi riesce difficile pensare (a parte che per il logo, che magari per i problemi "araldici" che menzioni, potrebbe avere avuto un qualche vincolo, anche se io escluderei questo, in assenza di dati certi), che deliberatamente si preferisca ad un MARCHIO noto, uno nuovo tout court, senza alcuno sfruttamento pregresso.

Resto dunque sempre convinto che EIKOW e DIAMOND Z siano due realtà differenti e distinte, operativamente parlando (per l'eventuale correlazione a livello di forniture, vedi oltre).

In ogni campo, sotto ai prodotti dei vari marchi si cela componentistica sempre diversa, così come pure manovalanza e maestranze differenti (anche per via degli inevitabili e fisiologici turnover).
Ciò non comporta comunque variazioni a livello di titolarità di NOME/MARCHIO per il prodotto finito (d'altronde per esempio, chi fa calcolatrici, mica per forza dovrà anche farsi le viti* in casa, per cui le comprerà e per ovvie ragioni di reperibilità e ottimizzazione dei costi, l'acquisto difficilmente avrà un fornitore UNICO).

* Anche le viti sono "firmate" e per questo riconoscibili. ;)

La tracciabilità, un tempo assecondata soltanto dai s/n, ad un certo punto è stata affiancata dalle registrazioni sull'intera filiera.
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Che la componentistica DK si trovi anche prima degli anni 80 è molto raro anche se possono essere riconoscibili solitamente non avevano molti non avevano impresso il marchio DK. Per il fatto che la presunta produzione degli anni 60 fino agli anni 70 sia caduta nel dimenticatoio o in soffitta è verosimile e se ne sa poco anche perchè se capitavano questi strumenti, ma anche di altri marchi alla fine da molti erano considerate produzioni differenti come quelle dello Spada che diceva le ottiche gliele forniva una la ditta ottica di Firenze... però fortunatamente sul focheggiatore "originale" avevano dimenticato di modificare le targhette o le punzonature e oggi grazie al Web si sa che erano rifrattori Kenko Giapponesi ma con intubazione e montatura custom Spada. Oppure i famosi Milo che ora si sa sono nella maggior parte dei casi Royal Astro. Ogni tanto appaiono nel mercato dell'usato piccoli rifrattori da 40/50/60mm con il marchio stampato DK ma non hanno caratteristiche particolari sulle loro piccole montature che si differenziano dal classico metallo color verdognolo, e che io ritengo siano stati prodotti tra il 1951/53 e il 1958 e poi venduti all'estero molti anni dopo come rimanenze. La proprietà intelletuale penso sia stata lasciata direttamente al nome della ditta (Eikow) stessa, che oramai si era fatta un nome nel mercato e come ti avevo accennato collaborava subito dopo il passaggio di proprietà con la Towa come assemblatrice per i prodotti Towa e non più come produzione propria. Il Giappone è una cultura differente quasi aliena dove i problemi "araldici " come li chiami tu hanno una priorità assoluta e sono intoccabili!. C'è stato un fraintendmento nel quale forse non ci siamo capiti o mi sono spiegato male... La Eikow e la Diamond Z sono due realtà differenti, infatti la diamond Z non assembla i telescopi Eikow.... ma gli fornisce accessori come appunto gli oculari, la Eikow assembla in quel periodo invece per la Towa che a sua volta fa riferimento ad un'altra multinazionale la Yamamoto che in pratica gestiva anche molte altre aziende che in pratica collaborano tra loro, un esempio pratico di non punzonatura della Eikow ma di assemblaggio è proprio il rigel 80/1000 con il suo focheggiatore in plastica e la cella non collimabile a differenza dell'80/1200 dove il focheggiatore è quello più pregiato in metallo della Towa con la T cerchiata e la cella collimabile che la Towa stessa vendeva con il tubo bianco, e la Konus alla fine degli anni 80 tra i due marchi prediligeva quelli fatti con tubi (gialli/ma li faceva la stessa Eikow con intubazione bianca anche) che però erano a prezzi più economici da parte della Eikow proprio perchè a differenza della Towa la Eikow assemblava con rimanenze come le vecchie montature e focheggiatori più economici. Tubi gialli che poi sono divenuti parte integrante "non in toto però" che distingueva la Konus, (come hai detto per il Konus Altair operazione commerciale). La Diamond Z invece si trova in moltissimi telescopi venduti dalla Tasco sia nei tubi che negli accessori, ti ricordi i rifrattorini rossi che vendevano a metà tra gli anni 80 e 90, non quelli Tasco Vixen sempre di circa quel periodo dove si trova la classica V cerchiata, o quelli precedenti Tasco con i Royal Astro, bensì i cataloghi dei telescopi Tasco con tubi rossi tipo i modelli Tasco 9F con i classici cercatori Reflex che aveva la Towa, o il Tasco 49T che nel 1989 oltre al simbolo Diamond Z in quell'anno riportava già la scritta Taiwan e non più Japan, bene quel modello il 49T è in realtà un ottica Towa denomina AT-51 60/800 che era già in produzione dal 1975/76, bene però in questo caso allora... si.... che la Tasco facesse assemblare questi modelli dalla Diamond Z stessa per differenziarli un po dagli altri, li montasse con manopole cromate più appetibili commercialmente alle forcelle AZ e altre caratteristiche.. diciamo esteriori cromatiche per dargli un aria più moderna. Quindi quelli ritengo che siano stati completamente assemblati dalla Diamond Z, come lo sono stati i modelli Gemini di Andrea e tutti hanno ottiche Towa l'anello in lattice utilizzato nel doppietto e la bella lucidatura che si vede in foto sono caratteristiche di un prodotto di qualità made in Japan, Poi come ti dissi dopo il fallimento Celestron la Synta si è comprata anche il marchio Tasco e ora dal 2004 il modello 49T è ancora in vendita ma Made in China e con 700 di focale invece del classico 800. Rammento che il Tasco 49T era dato che reggeva ben 320X cosa che ha fatto il mio obbiettivo Towa da 60/900 e quindi veritiero, quell'obbiettivo che ho postato nei miei primi interventi insieme alla sostituzione degli spessorini anch'esso con anello in lattice/O-ring detto all'americana :D Guarda che bellezza https://www.youtube.com/watch?v=NcCmJjWp-YA, anche quel tipo di montatura e degli anni 75 e la utilizzava uguale la Carton per un suo modello base, quindi quei Tasco sono assemblamenti successivi ma con ottiche di molti anni precedenti perchè quella qualità per un problema di costi di produzione li facevano tra la fine degli anni 50 e la fine dei 70. Questa qualità molto elevata e controlli di qualità superiore voluti dallo stato stesso, infatti oltre i controlli fatti dalle aziende in fase di ultimazione del prodotto "telescopio" "oculare" ecc il tutto veniva spedito a Tokyo (non mi ricordo il nome dell'istituto, tanti dei dati che mi ero messo da parte sono andati persi quando ho bruciato il vecchio pc.... e avevo anche le foto dei controlli... comunque era il posto dove alla fine mettevano il bollino dorato (Passed). Era anche una rivincita nei confronti degli Americani, una rivincita morale, dato che in America il Made in Japan era un espressione dispregiativa come usa tutt'oggi per i prodotti made in China, ma i tempi cambiano ;) Bene dopo tutto questo discorsone siamo di punto a capo :D
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Messaggio da NeOFiTa »

Incredibilmente ho ritrovato in un vecchio Hard Disk esterno alcune delle immagini che pensavo perse :dance: Ecco le immagini del "Japan Telescopes Ispection Istitute, dove tutte le ottiche prodotte in Giappone vengono nuovamente controllate una volta ultimate, è un lavoro immane data l'altissima quantità di strumenti ottici prodotti, sono immagini vecchie dato che il telescopio bianco in una delle foto è un piccolo 60ino della Royal Astro, (presumo da piccoli dettagli che sia il modello AE62 Yamamoto) nonostante questo si capisce che l'attrezzatura utilizzata per i controlli ha già un elevato livello tecnologico.
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Messaggio da -SPECOLA-> »

Beh, che dire?
Come sono stati dipinti, i fatti esposti assumono tratti di un avvincente romanzo.
Messi però così, sebbene piuttosto articolato nella propria complessità globale, il tutto risulta un po' caotico, secondo me e questo non aiuta a capire; anzi.

L'impressione che colgo io, è che quello che dovrebbe essere il filo logico del discorso e delle varie argomentazioni correlate, sia tenuto insieme per lo più da forzature "accomodanti", piuttosto che da fatti oggettivi.
IMHO.

Secondo me,
per rendere più agevole la comprensione dell'intero discorso, ogni argomento sarebbe meglio se venisse sviluppato inizialmente a parte, altrimenti inevitabilmente ne scaturirà soltanto un minestrone di "TOWA, DIAMOND Z, DK, MARIO SPADA" e chi più ne ha, più ne metta.
Ripeto,
questa è la mia impressione, per tanto metto in conto anche che in gran parte, tutto ciò possa dipendere benissimo soltanto da una mia limitazione.

Credo inoltre che molte considerazioni partano da un presupposto errato, perché incompleto in base di analisi.
Più precisamente,
io ritengo che di primo acchito, un telescopio anonimo, molto spesso lo è soltanto perché incompleto.
A questa specie/casistica, appartengono molti pezzi che hanno subito la prima corsa alla riduzione dei costi (prima di allora, le belle targhette oltre a fregiarsi dei MARCHI, dei Loghi e dei dati di targa, contenevano anche i S/N) e visti oggi, potrebbero dare adito anche a congetture e speculazioni (più o meno fantasiose).
Se però fossero completi e con la loro bella scatola, molte forzature ipotetiche verrebbero, se non a cadere o addirittura venir meno, di sicuro a ridursi nel margine di incertezza.
Tantissimi strumenti anonimi, infatti, in realtà erano ben identificati, per esempio sulla confezione originale; andate perdute le scatole (ma perchè no? Anche i cartacei all'interno), ecco che per sopperire a quelle informazioni CERTE si potrebbe cadere nella tentazione di cercare certezze ("le proprie certezze", però, che è diverso), per lo più nel campo di ciò che documentato (non dico provato), in realtà non è.

Questo è quello che penso io.

Riguardo al discorso Mario Spada, si potrebbe fugare ogni dubbio su quanto hai scritto (un po' come l'intervista UNITRON...), sentendo chi ha vissuto la realtà di questa azienda.
Un' "Ottica E Micromeccanica S.N.C. Di Spada Mario E c. in Verona" si trova ancora in rete; magari sono imparentati.
Idem per la ditta ottica di Firenze (che magari semplicemente, applicava soltanto dei trattamenti antiriflesso al floruro di magnesio).
Comunque sia, il relativo breve tempo trascorso dai fatti e l'esistenza di queste realtà entro i confini del territorio nazionale, dovrebbero poter giocare bene a favore di una soluzione CERTA di qualsiasi interrogativo.

Personalmente io non ho mai visto un telescopio MARIO SPADA con le etichette originali di altri costruttori, avresti qualche documentazione al riguardo?
Per altro, alcuni rifrattori avevano aperture e focali piuttosto insolite.
Certamente la ditta MARIO SPADA esportava persino in Giappone (qualcuno ha visto anche le inserzioni sulle riviste locali del Paese del Sol Levante) ed era attenta alla tecnologia applicata alla produzione INDUSTRIALE dei telescopi (e infatti ad un certo punto utilizzò per i propri SC, addirittura tubi in sonotube... ; era ormai prossimo il "canto del cigno"...).
Ah,
il micrometro sulla messa a fuoco degli SC, è un'invenzione Mario Spada, mica CELESTRON o MEADE. ;-)

Per il discorso che fai circa MILO, non potrebbe che essere così, visto che si tratta del MARCHIO di un IMPORTATORE (come KONUS e TASCO, giusto per capirci), per cui non capisco perché hai introdotto ora questa questione.

Le proprietà intelletuali comprendono anche i marchi e i loghi, per cui sarebbe un non senso lasciarle a chi non esiste più (per aquisizione, fusione o incorporazione che sia).
Ma poi io mi domando,
perchè cercare ostinatamente una continuità per alcune aziende e/o cose e per altre no?
Non capisco questa cosa.
Le aziende nascono e muoiono anche loro; non sono eterne.
Alcune cessano l'attività per non riprenderla mai più (per esempio quando non ci sono eredi).

Quanto affermi circa il fatto che la cultura GIAPPONESE sia differente e quasi aliena dalla Ns., ti do ragione (per esempio i Nomi di Persona NON vengono dati alle cose), però da dove nasce la certezza di intoccabilità che esprimi circa i "problemi araldici", tanto più se al loro riguardo non è stato un problema usarli al di fuori del campo dei blasoni?

I tubi gialli erano usati già per VISION (prima di diventare KONUS), oltre che da altri (vedi anche DANUBIA e SOLIGOR, per esempio).

Riguardo a quei Tasco che secondo te "sono stati assemblamenti successivi ma con ottiche di molti anni precedenti, perchè quella qualità per un problema di costi di produzione li facevano tra la fine degli anni 50 e la fine dei 70", la verità è secondo me molto più semplice e si chiama progresso e adeguamento allo stesso.
In soldoni,
i macchinari che esistevano un tempo, ad un certo punto sono stati superati da altri ben più moderni e all'avanguardia, che però costavano moltissimo, per cui non tutti a quel tempo se li potevano permettere.
Il risultato di tutto ciò, è ovviamente stato che soltanto le aziende che producevano e vendevano di più, avessero a disposizione il denaro necessario per rinnovarsi e poter produrre quindi allo stesso prezzo, GUADAGNANDOCI.
E' impensabile l'approvigionamento di un invenduto NOS di 20 anni su nuove produzioni; se ci fosse stato, causa valorizzazione dei magazzini, sarebbe stato smaltito decisamente molto prima.
Non sarebbe restato lì a stagionare; non credi anche tu ragionevole questa mi osservazione, che tra l'alto ha anche un nesso e un filo logico con il discorso dei CQ e deill'Istituto Di Controllo delle Ottiche in Giappone?

Peccato che tanti dei dati che ti eri messo da parte siano andati persi (non tutti, però, vedo con gioia :-) ); credo che mettendo insieme ogni singola informazione e/o documentazione, il quadro di insieme oggi sarebbe ben più preciso e razionale.

Riguardo all'Istituto Di Controllo delle Ottiche, comunque in rete si trova ancora oggi qualcosa (per altro anche quì nel forum se ne era già parlato, anche se per quanto mi ricordo, soltanto in modo introduttivo generale, più che altro riguardo ai binocoli: viewtopic.php?f=72&t=1322&hilit#p10210 ):

https://www.google.it/search?q=japan+te ... te+&imgrc=_

https://www.google.it/search?q=japan+te ... iAVV&dpr=1

https://www.google.it/search?q=japan+te ... BzCh3vfQqj

https://www.google.it/search?q=japan+te ... binoculars
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Mi diverto con un po' di strumenti, dal rifrattore TECHNO 50/630 in avanti... (non in ordine di tempo, né di dimensioni e/o schema ottico).
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Re: Un amico fidato :)

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:mrgreen: Mi fai molte domande alle quali voglio darti molte risposte :mrgreen: ma mi ci vuole un poco di tempo per non fare un minestrone come mi fai notare :mrgreen: Se ci fosse la possibilità di avere qualche informazione sulla produzione Mario Spada da qualche diretto interessato ne sarei felicissimo ;) Per quanto mi ricordo la ditta di Firenze dalla quale Mario Spada diceva di prendere i vetri ho ricercato nel vecchio Hard Disk ed è la S.i.l.o, anche qua se qualcuno ne sa qualcosa e vuole intervenire è graditissimo. :) mi leggo piano piano tutte le tue domande con calma e poi ti do le risposte più dettagliate che desideri :)
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Re: Un amico fidato :)

Messaggio da elettrico »

Avevo un depliant dei prodotti Mario Spada ma non riesco a trovarlo :angry-banghead:
Posso confermare quanto detto da Specola riguardo la pubblicità su riviste giapponesi, in quanto nell'87/88 feci visita alla ditta, e il sig. Spada mi mostrò molto orgogliosamente oltre all'officina dove si producevano cavalletti/montature ecc.,anche alcune riviste jap dove campeggiavano foto dei suoi strumenti.

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Re: Un amico fidato :)

Messaggio da NeOFiTa »

Non ci trovo niente di strano che i prodotti Mario Spada fossero pubblicizzati anche in Giappone, laggiù adorano i prodotti Italiani, rifrattori Giapponesi customizzati Italiani..., penso ne abbia venduti più la che qua. Anche ora nel sito Kasai propongono molti prodotti Italiani per il mercato Giapponese. E poi I telescopi Spada sono tutt'ora veramente belli esteticamente :) Elettrico se riesci a trovare il Deplian e postare qualche immagine sarebbe molto utile ;)
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Re: Un amico fidato :)

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Fabrizio Ferrario
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Re: Un amico fidato :)

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Per Specola :) Allora...
L'impressione che cogli delle forzature accomodanti è solo una tua impressione, i miei ragionamenti si basano non solo dall'aver visto personalmente dal vivo molti strumenti del periodo, ma anche dai vari cataloghi e le loro date (questi per quanto non siano da molti considerati documenti invece lo sono, un'attenta osservazione degli stessi offre tantissimi spunti sia per individuare il modello e che tipo di focheggiatore come era fatto da azienda ad azienda e da periodo a periodo, per esempio i focheggiatori degli 80/1200 che fotniva la Yamamoto nei suoi rifrattori era più grande (standard 36,4mm e lo stesso strumentoera leggermente più lungo di quello fornito nello stesso telescopio dalla Towa stessa con focheggiatore con standard da 24,5 telescopico, entrambi però hanno la punzonatura T cerchiata, e questo è solo un piccolo esempio che può variare in moltissimi altri aspetti, questi sono dati oggettivi perchè è così.

Che significa IMHO????? sembra un "dunque"...


Michiedi basi di analisi, be a me sembra di averte date parecchie nei minestroni che ho scritto fino ad ora che ti ho spiegato vanno prese però anche come ipotesi, ma a quanto pare a te piace il telescopio con sulla scatola scritto la ditta, i libretti di istruzioni con i timbri e le date, punzonature e targhette varie riportanti un solo simbolo unico ed univoco, (una tesi di laurea precisa e completa al minuto)... be tutto questo nella maggior parte dei casi non è possibile e ti spiego nuovamente il perchè... Oltre le centinaia di aziende che in tutto il mondo rimarchiavano i propri tele faccio un esempio unico i telescopi giapponesi rimarchiati "SkyMaster" o uno stesso modello venduto dalla "Prinz" dello stesso periodo di vendita, possono avere focheggiatori leggermente differenti (come l'attacco del cercatore sullo stesso e di come è posizionato o altre mille cose ), alla fine sono tutti dettagli che aiutano a farsi un idea. Anche questo aiuta a capire che ci sono state collaborazioni con altre aziende per riuscire a tenere testa alla grande richiesta di questi strumenti in quel periodo, però questo tipo di operazione a sua volta mette una grande confusione a chi questi piccoli particolari non li nota. Quindi è facile per molti trovare anonimo un telescopio :)

Sai proprio per avvalorare e farti comprendere l'importanza fondamentale di questi particolari ho voluto metterti alla prova ;) proprio con uno strumento che so che conosci bene dato che hai pubblicato il catalogo nel tuo sito.. Il Vixen Cygnus, quando ho detto che poteva essere una produzione DK non hai fatto una piega, anzi mi hai detto che anche l'ottica è DK dato che lo stesso strumento si trova attualmente nel catalogo DK on-line attuale del sito aperto nel 2005... già... ma quel Vixen che volevo comprare per 50/80 euro non la ha la scatola con caratteristiche DK o punzonature o targhette DK da nessuna parte, è un Vixen a tutti gli effetti eppure sono d'accordo con te che è verosimile che sia una produzione DK.. questo giusto per farti capire il mio punto di vista in qualche maniera, non era una presa in giro.

Per il discorso Mario Spada, in parte ho risposto ad Elettrico e in parte a te, si sono d'accordissimo ad una più completa indagine dai diretti interessati se ci fosse la possibilità. Il nome della ditta ottica Fiorentina l'ho già postato prima, su quello non ci sono dubbi nè ipotesi perchè la trovai su un documento originale che chissà dove è finito. Il fatto che questa ditta cambiasse l'antiriflesso è probabile non lo so.

Si le Etichette dei Tele Spada non erano mai di altri produttori li mi sono spiegato male, però nel tele che ho postato vi è il focheggiatore originale e la punzonatura, Io parlo dei rifrattori per gli SC non ho informazioni, (sei poetico lo avevo capito quando ho messola foto del passerotto sull'antenna TV e la frase del canto del cigno ne è un'altra prova) forte i forum si impara a conoscerci meglio forse più che conoscendoci di persona. :) Comunque nella fretta di risponderti ogni tanto faccio piccoli errori di distrazione che ho capito non vengono perdonati neanche un po :D ma sai com'è ho avuto fretta di risponderti perchè con i tuoi dubbi sulle mie ipotesi, supposizioni, illazioni,sospetti e sorbetti :D la cosa mi diverte un mondo e scommetto anche tu non ti divertivi così da tempo :D

Quella del Micrometro non la sapevo :)

La questione Milo ecc non è così banale come credi, io e te lo sappiamo ma la maggior parte delle persone che possiedono questi tele compreso uno che lo chiama il leviatano ed è un rifrattore 108/1600 RA neanche lo immaginava di cosa fosse in possesso.

Chi ha detto che creo continuità tra alcune aziende e altre no? Io cerco la continuità tra tutte le aziende, proprio questo mi ha permesso di farmi un quadro generale anche se piuttosto complesso perchè di fatto è così "complesso" e senza tutte ma proprio tutte le informazioni come hai detto tu si va in contro a leggende metropolitane, sei stato tu a fare riferimento tra le parentele dei proprietari di azienda, si vede che a quello che lo aveva scritto gli hai creduto al volo ma non capisco il perchè con lui sei stato così fiducioso quando si intuiva subito che era una barzelletta, lui che documenti ha? oltre fare 4 chiacchiere sul forum Americano e possedere alcuni di questi strumenti rari.

Oltretutto su Forum Americani come ti ho già spiegato sono in alto mare come noi, di più si trova nei forum Tedeschi e Francesi nei famosi Lunette d'annata ma sono solo piccole informazioni che vanno scremate e di cui bisogna a sua volta trovare una piccola corrispondenza in un'altra immagine di quello che si sta discorrendo. E' facile perdersi nella navigazione, sopratutto nei Forum Giapponesi che pare anche loro nella maggior parte dei casi si siano dimenticati, o proprio non lo sanno con che caspita di telescopi stanno osservando, probabilmente proprio per una questione di cultura non gli danno importanza. Otre tutto tradurre il Japan dagli opuscoli (non con google traslation) non è facile però ne sono in parte in grado e questo mi ha aiutato parecchio.

Il discorso degli eredi è relativo.. sono aziende non la bottega del fruttivendolo familiare, dove i figli magari hanno studiato e hanno altri lavori, alla fine vendono l'attività e un anno dopo non se la ricorda più nessuno tanto ci sono i supermercati.. Tenere un capannone chiuso è una perdita, poi un capannone con macchinari di lavorazione banchi di lavoro pronti.. per un uomo di affari che ha il suo ramo in quel settore è un occasione ghiotta accaparrarsela al volo per espandere la propria produzione.

La cultura Giapponese non è differente per come danno i nomi o a cosa li danno, oltretutto se ci pensi sbagli sul problema araldico, se ci pensi un poco più approfonditamente provo a farti un esempio (non il solito della 500 o della Ferrari che ogni tanto viene campato in aria in tutti i discorsi ihihih) ma un esempio più veritiero, pensa un po... se i Savoia producessero telescopi e sopra ci mettessero il loro sigillo, e la ditta fosse chiamata Horus... bene quando la volessero vendere tu compreresti la ditta Horus prendendone la ragione sociale Horus e produresti ancora telescopi.. ma non pensarci neanche che ti lasceranno la possibilità di stamparci sopra ancora il sigillo dei Savoia, te lo sogni! nonostante tutti i milioni che offriresti, la questione Eikow penso sia andata grossomodo così.

La questione dei colori dei tubi non è poi così scontata, quando non hai informazioni certe anche quello è un indizio che poi messo insieme ad altre caratteristiche di tutto il tele creando un insieme si riesce a individuare con una certa correttezza se si ha l'occhio di osservare i cataloghi e non solo guardarli il modello corrispondente.

Riguardo al Tasco e sopratutto alla sua richiesta di assemblare tele dalla diamond Z... La rifinitura la lucidatura a mano... queste due parole bastano e avanzano, i macchinari per quanto ben costruiti in quel periodo non eguagliavano un ritocco a mano, cosa molto più lenta che fatta fare da un macchinario, e poi nel momento del boom la produzione di lenti era veramente allucinante e non tutti i modelli venduti avevano il successo che meritavano anche li il passaparola tra astrofili ha contato parecchio insieme ad una minore consapevolezza che il web offre oggigiorno, smaltire le rimanenze proponendole come nuovi modelli è un buon business, (non si butta niente e ci si guadagna sempre), alla fine come ti avevo accennato è solo una questione di affari per accaparrarsi il mercato mondiale, non a caso il Giappone è una potenza mondiale economica nonostante il dopoguerra e il boom fu proprio negli anni 70. Inoltre il vetro stagionato è sempre meglio del novello ;D

Mettere insieme ogni singola informazione è il mio obbiettivo proprio per trovare quella razionalità di cui parli, ma non è semplice ci sono troppe cose e poi lo faccio per divertimento mica per altro :D

Ma certo che trovi qualcosa te lo data io l'informazione dopo una faticosa ricerca è facile scrivere su google “istituto di controllo delle ottiche” ed è normale poi ti porta all'immagine che ho postato io perchè è quella. :mrgreen:

Il tuo sito come ti avevo detto nella presentazione ha un valore storico enorme e mi fa piacere che tu abbia preso questa iniziativa della quale voglio rinnovarti i miei complimenti :D
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NeOFiTa ha scritto:Immagine
Quì ci sono altre foto del 76/910 che hai postato tu.

http://www.astrosell.it/annuncio.php?Id=36235

E quì c'è sempre lo stesso setup, questa volta accompagnato da un minimo di documentazione (per altro simile a quella che ho già linkato), che però "è diventato uno YAMAMOTO":

http://www.astrosell.it/annuncio.php?Id=36293

Ecco un altro esempio pratico, di come poi possano nascere le leggende e o i miti che dir si voglia.
Visto che certezze documentate non parrebbero esistere in quel senso, secondo me sarebbe stato meglio (e anche, se non più corretto, almeno più neutro ed equilibrato), aggiungere un che so? Anche "secondo me",sarebbe andato bene, all'intervento.
Avrebbe introdotto il necessario marigine di incertezza, che dovrebbe secondo me sempre esserci, in questi casi, visto che sono molti quelli che leggono per informarsi partendo da zero, per cui magari certe cose non riescono a filtrarle.
Altrimenti poi capita ne' più ne' meno quello che è successo per il discorso "KD = Koyu", di cui ho già parlato quì:
viewtopic.php?f=182&t=7399&start=20#p74118

Sì,
perchè immagino che anche per i natali di quel "Koyu", probabilmente si sia inciampati in un errore simile.
Poi succede che tutti lo leggono e lo riportano per vero, aiutati anche dalle indicizzazioni operate dai motori di ricerca; il tempo poi passa e cancella la memoria storica VERA e lentamente (ma anche no, visto la velocità di INTERNET), la "NUOVA REALTA' COSTRUITA", prende il posto di QUELLA VERA.
Insomma, un po' (fatte le debite proporzioni e considerazioni) come la differenza che passa tra la STORIA/STORIOGRAFIA e un ROMANZO STORICO.
IMHO.
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NeOFiTa ha scritto:Per Specola :) Allora...
L'impressione che cogli delle forzature accomodanti è solo una tua impressione, i miei ragionamenti si basano non solo dall'aver visto personalmente dal vivo molti strumenti del periodo, ma anche dai vari cataloghi e le loro date (questi per quanto non siano da molti considerati documenti invece lo sono, un'attenta osservazione degli stessi offre tantissimi spunti sia per individuare il modello e che tipo di focheggiatore come era fatto da azienda ad azienda e da periodo a periodo, per esempio i focheggiatori degli 80/1200 che fotniva la Yamamoto nei suoi rifrattori era più grande (standard 36,4mm e lo stesso strumentoera leggermente più lungo di quello fornito nello stesso telescopio dalla Towa stessa con focheggiatore con standard da 24,5 telescopico, entrambi però hanno la punzonatura T cerchiata, e questo è solo un piccolo esempio che può variare in moltissimi altri aspetti, questi sono dati oggettivi perchè è così.
Capisci che fin tanto che non documenti quello che asserisci, in pratica sei tu che costruisci il finale "pro domo tua"?
Io personalmente è dalla fine degli anni '70 che seguo l'argomento e in tutta onestà, certe cose non le ho mai sentite proferir da nessun altro all'infuori di te (non che questo voglia dire qualcosa, è chiaro; statisticamente però no).
NeOFiTa ha scritto:Che significa IMHO????? sembra un "dunque"...
Qualcosa tipo "a mio modesto parere".
NeOFiTa ha scritto:Michiedi basi di analisi, be a me sembra di averte date parecchie nei minestroni che ho scritto fino ad ora che ti ho spiegato vanno prese però anche come ipotesi, ma a quanto pare a te piace il telescopio con sulla scatola scritto la ditta, i libretti di istruzioni con i timbri e le date, punzonature e targhette varie riportanti un solo simbolo unico ed univoco, (una tesi di laurea precisa e completa al minuto)... be tutto questo nella maggior parte dei casi non è possibile e ti spiego nuovamente il perchè... Oltre le centinaia di aziende che in tutto il mondo rimarchiavano i propri tele faccio un esempio unico i telescopi giapponesi rimarchiati "SkyMaster" o uno stesso modello venduto dalla "Prinz" dello stesso periodo di vendita, possono avere focheggiatori leggermente differenti (come l'attacco del cercatore sullo stesso e di come è posizionato o altre mille cose ), alla fine sono tutti dettagli che aiutano a farsi un idea. Anche questo aiuta a capire che ci sono state collaborazioni con altre aziende per riuscire a tenere testa alla grande richiesta di questi strumenti in quel periodo, però questo tipo di operazione a sua volta mette una grande confusione a chi questi piccoli particolari non li nota. Quindi è facile per molti trovare anonimo un telescopio :)
NON è vero che a me piacciano soltanto i telescopi con sulla scatola scritto la ditta, i libretti di istruzioni con i timbri e le date, punzonature e soprattutto ho già spiegato che molto spesso non esistono targhette varie riportanti un solo simbolo unico ed univoco.
Quello che a me piace è essere chiari, per cui quando una cosa non è certa, non cerco di farla passare per tale, ma mi limito a precisare che si tratta soltanto di una mia ipotesi, argomentando perché la penso così.
Tutto quì.
NeOFiTa ha scritto:Sai proprio per avvalorare e farti comprendere l'importanza fondamentale di questi particolari ho voluto metterti alla prova ;) proprio con uno strumento che so che conosci bene dato che hai pubblicato il catalogo nel tuo sito.. Il Vixen Cygnus, quando ho detto che poteva essere una produzione DK non hai fatto una piega,
Lo sanno tutti che ci sono CYGNUS fatti da DK per VIXEN, in rete si trovano facilmente le foto; ad ogni modo questa cosa si trova anche nel sito web DARK-STAR.
NeOFiTa ha scritto:anzi mi hai detto che anche l'ottica è DK dato che lo stesso strumento si trova attualmente nel catalogo DK on-line attuale del sito aperto nel 2005... già... ma quel Vixen che volevo comprare per 50/80 euro non la ha la scatola con caratteristiche DK o punzonature o targhette DK da nessuna parte, è un Vixen a tutti gli effetti eppure sono d'accordo con te che è verosimile che sia una produzione DK.. questo giusto per farti capire il mio punto di vista in qualche maniera, non era una presa in giro.
Probabilmente non sono riuscito a farmi ben capire, ma mi riferivo ai 50 mm che sono raggiungibili dal link in home page sul sito web DK, che per altro hanno avuto molto successo durante il passato Anno Internazionale dell'Astronomia (basta consultare quel link, per rendersene conto, traendo informazioni di prima mano, senza nessuna ipotesi personale).
Di CYGNUS VIXEN NON DK, ne esistono a iosa!
NeOFiTa ha scritto:Il nome della ditta ottica Fiorentina l'ho già postato prima, su quello non ci sono dubbi nè ipotesi perchè la trovai su un documento originale che chissà dove è finito. Il fatto che questa ditta cambiasse l'antiriflesso è probabile non lo so.
Ecco,
quel documento perduto sì che sarebbe VERAMENTE IMPORTANTE! :thumbup:
NeOFiTa ha scritto:Si le Etichette dei Tele Spada non erano mai di altri produttori li mi sono spiegato male, però nel tele che ho postato vi è il focheggiatore originale e la punzonatura, Io parlo dei rifrattori per gli SC non ho informazioni, (sei poetico lo avevo capito quando ho messola foto del passerotto sull'antenna TV e la frase del canto del cigno ne è un'altra prova) forte i forum si impara a conoscerci meglio forse più che conoscendoci di persona. :) Comunque nella fretta di risponderti ogni tanto faccio piccoli errori di distrazione che ho capito non vengono perdonati neanche un po :D ma sai com'è ho avuto fretta di risponderti perchè con i tuoi dubbi sulle mie ipotesi, supposizioni, illazioni,sospetti e sorbetti :D la cosa mi diverte un mondo e scommetto anche tu non ti divertivi così da tempo :D
Diciamo che sono molto razionale, di indole, comunque essendo umano anch'io, l'irrazionale è presente e spesso preponderante.
Certamente l'argomento mi interessa.
NeOFiTa ha scritto:Quella del Micrometro non la sapevo :)
Si vede anche sui miei cataloghi, che ho messo online.
Tra l'altro a causa di ciò, una nota rivista di ASTRONOMIA dei bei tempi dovette pubblicare una rettifica, in quanto aveva pubblicato un articolo di autocostruzione, dove c'èra qualcosa di MOLTO simile (intervenne subito MARIO SPADA per rivendicare la priorità dell'invenzione).
NeOFiTa ha scritto:La questione Milo ecc non è così banale come credi, io e te lo sappiamo ma la maggior parte delle persone che possiedono questi tele compreso uno che lo chiama il leviatano ed è un rifrattore 108/1600 RA neanche lo immaginava di cosa fosse in possesso.
E' per questo che reputo sia sempre meglio cercare di essere i più chiari possibili.

Per evitare un quote multiplo troppo lungo, nel caso continuerò altrove con il resto.
Troppa carne al fuoco, alla fine anche se ottima, finirà per stancare. ;-)
Fabrizio Ferrario
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Re: Un amico fidato :)

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L'immagine di quel 76/910 l'ho presa da Astrosell quando fu pubblicato l'annuncio in questo non ho capito quale è il problema c'è pure un video su Youtube dello stesso autore dell'annuncio, nei miei ragionamenti dove c'ètroppa carne al fuoco è perchè ci sono tante informazioni ;) non ho mai nascosto che le mie sono ipotesi :mrgreen: aridaìè con le citazioni :D Il fatto del Cygnus me lo avevi fatto intendere differente da come lo dici ora ma te lo faccio notare ora perchè se chiudo un occhio poi mi ricambi le carte in tavola, non hai parlato di 50mm per essere pignoli ma del Cygnus ;) il resto me lo devo rileggere con calma che vado a pranzo (a proposito buon appetito) :D ci rileggiamo dopo :) PS: evita frasi in latino .... per me è Marziano puro ihihih
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Re: Un amico fidato :)

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Allora ricapitoliamo un po tutto perchè forse non è stato assorbito il concetto di cosa è la raltà Yamamoto... la Yamamoto è questa http://yumarin7.sakura.ne.jp/retrokan/Yamamoto.pdf si tratta di una multinazionale che aveva il controllo su molte altre ditte di settore come la Kenko, la Royal Astro che successivamente produsse le ottiche per la Mizar, e la Towa, ho riscontrato anche due probabili produzioni Carton, la Yamamoto era proprietaria della Tasco che era una parte dedicata all'esportazione di tutte queste produzioni all'estero, successivamente anche di Vixen. (punto). "NO.5-3 Ohhara-cho. Itabashi-ku. Tokyo Japan" dove la Yamamoto aveva li uno dei suoi capannoni e gli uffici per le informazioni e prenotazioni. Seisakusho significa "Fabbrica", ma era più di una semplice fabbrica reale era l'organizzazione generale delle produzioni. Ora non metto in dubbio la buonafede del discorso delle parentele che è stato fatto da quel signore che ha scritto questa cosa, è un grande appassionato e deve aver letto l'indirizzo nella città di Itabashi, la stessa città della Takahashi, e magari ha pensato (io la ho intuita così...) “questi sono due produttori di grandi ottiche nella stessa città (che è relativamente piccola e magari si frequentavano (sicuro si conoscevano), entrambi produttori di grandi ottiche e sicuramente forse sono imparentati....” Però gli mancavano alcune informazioni importanti che sono... 1) Itabashi è una piccola zona industriale dove molte altre aziende oltre a queste due avevano sede 2) Perchè avevano sede li? Semplice perchè li vi erano le fornaci per la realizzazione di vetro ottico e venivano accumulate molte materie prime per le realizzazioni meccaniche, quindi una zona industriale adatta se non perfetta per la produzione di telescopi. Come puoi vedere nel catalogo vi è lo Yamamoto AE76 l'ottica che ha utilizzato Mario Spada per il suo rifrattore che ho messo in foto per esempio, e di cui non so per quale colpa ho preso l'immagine da Astrosell ;) però l'ho fatto... Ora immagino che tu non lo sai ma i telescopi Yamamoto con i paraluce nero sono telescopi Kenko, 2+2=4. Non sono d'accordo che internet cancelli la memoria storica anzi sono convinto del contrario.. Il fatto che tu non abbia mai sentito proferire quello che ho messo nel minestrone :D probabilmente perchè molti non hanno mai messo insieme i pezzi del puzzle che la storia di appena 40 anni di produzione di telescopi amatoriali di qualità Giapponesi ha. (questo con la statistica di argomentazioni dette da altri non c'entra niente.. in questa tua affermazione non riesco a seguirti io stavolta.. anche perchè se altri hanno poco da dire.. ciò non significa niente, chi a molto da dire lo dice chi ha poco da dire dice poco). Avevo capito che a te piacciono tutti i tipi di telescopi vintage anche magari i modestissimi Tanzutsu che in confronto ad un 60ino di qualità è una tristezza assoluta, però vabè l'importante è goderne nell'uso se fa piacere sono il primo a dire che è un buon telescopio e mi ci divertirei anche io. Altra cosa importante che intendo sottoliniare prima che possa essere frainteso è! io non voglio far passare per certa la mia argomentazione, che però argomento con tante informazioni come ho fatto sin dall'inizio della discussione sul Vintage Japan tutto qua, (questa è una cosa importante che volevo chiarire prima che qualcuno ci possa rimanere male non so per quale motivo ;) Comunque se secondo te questo significa voler imporre il mio pensiero per la tua interpretazione di come espongo le mie (IPOTESI) ti sbagli e la tua interpretazione non è affatto corretta, anzi a me piace un mondo condividere, sia da una parte che dall'altra, su questi argomenti e ogni occasione è utile per imparare qualcosa e avere sempre più informazioni utili per ampliare (perchè no..) sempre meglio le mie argomentazioni in merito con più precisione.... non lo stiamo facendo anche ora? Troppa carne al fuoco :D la carne al fuoco non è mai abbastanza bisogna aggiungerci pesce e patate e la cosa non stanca mai ;)
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NeOFiTa ha scritto:Chi ha detto che creo continuità tra alcune aziende e altre no? Io cerco la continuità tra tutte le aziende, proprio questo mi ha permesso di farmi un quadro generale anche se piuttosto complesso perchè di fatto è così "complesso" e senza tutte ma proprio tutte le informazioni come hai detto tu si va in contro a leggende metropolitane, sei stato tu a fare riferimento tra le parentele dei proprietari di azienda, si vede che a quello che lo aveva scritto gli hai creduto al volo ma non capisco il perchè con lui sei stato così fiducioso quando si intuiva subito che era una barzelletta, lui che documenti ha? oltre fare 4 chiacchiere sul forum Americano e possedere alcuni di questi strumenti rari.
Ehm,
non so quale sia la leggenda metropolitana o la barzelletta alla quale ti riferisci.
Io mi riferivo a quanto scritto sul forum Cloudy Nights:
"Galakuma mentioned that the presidents of Takahashi and Yamamoto were relatives".
Beh,
Galakuma è un utente Giapponese di Cloudy Nights (per altro decisamente competente sull'argomento), per cui in verità non mi sono posto problemi di credibilità (essendo del luogo, ho dato per scontato che parlasse non per sentito dire); ad ogni modo hai ragione, potrebbe anche essersi sbagliato.
A questo proposito però, mi sovviene che quel forum è pubblico, per cui si fa sempre in tempo a correggerlo (sarebbe interessante leggere poi la sua eventuale risposta); quello che mi fa strano, è che finora nessuno lo abbia fatto.
Non trovi anche tu?

Al di la di tutto, corretto o sbagliato l'enuciato, quanto meno per quanto ho riportato io ci sono dei riferimenti tangibili, il che, consentimelo, è MOLTO diverso da una situazione nella quale il tutto sta in piedi senza alcuna fonte nota (ne' SUO contradditorio), al di fuori di chi quelle cose le sta affermando.
No?
NeOFiTa ha scritto:Oltretutto su Forum Americani come ti ho già spiegato sono in alto mare come noi, di più si trova nei forum Tedeschi e Francesi nei famosi Lunette d'annata ma sono solo piccole informazioni che vanno scremate e di cui bisogna a sua volta trovare una piccola corrispondenza in un'altra immagine di quello che si sta discorrendo. E' facile perdersi nella navigazione, sopratutto nei Forum Giapponesi che pare anche loro nella maggior parte dei casi si siano dimenticati, o proprio non lo sanno con che caspita di telescopi stanno osservando, probabilmente proprio per una questione di cultura non gli danno importanza. Otre tutto tradurre il Japan dagli opuscoli (non con google traslation) non è facile però ne sono in parte in grado e questo mi ha aiutato parecchio.
Guarda,
in alto mare sono un po' tutti i forum, soprattutto perchè i VERI detentori del SAPERE, non li frequentano affatto; IMHO.
Complimenti per la conoscenza della lingua giapponese scritta!!! :clap:
NeOFiTa ha scritto:Il discorso degli eredi è relativo.. sono aziende non la bottega del fruttivendolo familiare, dove i figli magari hanno studiato e hanno altri lavori, alla fine vendono l'attività e un anno dopo non se la ricorda più nessuno tanto ci sono i supermercati.. Tenere un capannone chiuso è una perdita, poi un capannone con macchinari di lavorazione banchi di lavoro pronti.. per un uomo di affari che ha il suo ramo in quel settore è un occasione ghiotta accaparrarsela al volo per espandere la propria produzione.
Mi riferivo al fatto di chiudere per volontà; di non proseguire.
Dalle mie parti c'era un rinomato concessionario AlfaRomeo e il titolare non appena raggiunto il traguardo della pensione, non avendo figli ha chiuso l'attività; non l'ha venduta.
Gli stabili invece li ha affittati; ora lì c'è un concessionario Renault.
Questo intendevo.
NeOFiTa ha scritto:La cultura Giapponese non è differente per come danno i nomi o a cosa li danno,
Era un esempio, per sottolineare che qualcosa in merito la so anch'io povero tapino. ;-)
NeOFiTa ha scritto: oltretutto se ci pensi sbagli sul problema araldico, se ci pensi un poco più approfonditamente provo a farti un esempio (non il solito della 500 o della Ferrari che ogni anto viene campato in aria in tutti i discorsi ihihih) ma un esempio più veritiero, pensa un po... se i Savoia producessero telescopi e sopra ci mettessero il loro sigillo, e la ditta fosse chiamata Horus... bene quando la volessero vendere tu compreresti la ditta Horus prendendone la ragione sociale Horus e produresti ancora telescopi.. ma non pensarci neanche che ti lasceranno la possibilità di stamparci sopra ancora il sigillo dei Savoia, te lo sogni! nonostante tutti i milioni che offriresti, la questione Eikow penso sia andata grossomodo così.
Mah,
credo che tu stia facendo un po' di confusione tra "miseria e nobiltà". :D
Un MARCHIO (Copyright o Trade Mark che sia), facente parte di un asset, sempre un marchio rimane; MICA si potrà poi vantarne credito come blasone alcuno o titolo di Casato Nobiliare (che poi ormai il tutto è quasi ovunque decaduto e il "sangue blu" non esiste e non è MAI esistito!).
Se chi ce l'ha tra le proprie IP, non ha la forza economica per venderlo a caro prezzo, oppure licenziarlo o fornirlo in cambio di royality, suo malgrado sarà costretto a cederlo anche per un tozzo di pane; simbolo araldico o meno (pensa ad esempio ad un fallimento...).
Per il resto poi l'acquirente potrà sfruttarlo come meglio riterrà (anche destinandolo all'oblio, facendolo scomparire).
Insomma titolo araldico nobiliare e marchio, poco hanno in comune e soprattutte hanno due destinazioni d'uso diverse e ben precise.

Mi hai incuriosito, quale sarebbe l'esempio della 500 / Ferrari?
NeOFiTa ha scritto:La questione dei colori dei tubi non è poi così scontata, quando non hai informazioni certe anche quello è un indizio che poi messo insieme ad altre caratteristiche di tutto il tele creando un insieme si riesce a individuare con una certa correttezza se si ha l'occhio di osservare i cataloghi e non solo guardarli il modello corrispondente.
Ok,
ti rifaccio la domanda, saresti in grado di spiegarmi qual è il colore dei tubi sui cataloghi in B/N?
NeOFiTa ha scritto: Riguardo al Tasco e sopratutto alla sua richiesta di assemblare tele dalla diamond Z... La rifinitura la lucidatura a mano... queste due parole bastano e avanzano,
Chi ha stabilito, quando e come, la veridicità di quei termini?
Vedi,
è un po' come il discorso delle "terre rare"; a volerla fare, una verifica che tolga ogni ragionevole dubbio, la si potrebbe fare.
NeOFiTa ha scritto:i macchinari per quanto ben costruiti in quel periodo non eguagliavano un ritocco a mano, cosa molto più lenta che fatta fare da un macchinario,
Scusa,
qual è il periodo?
Io ti ho risposto riguardo a improbabili NOS anni '50-'70 in produzioni recenti (dagli anni '80 in su, avevo arguito da quanto da te scritto; ho sbagliato finestra temporale, oppure ho capito Roma per Toma?).
NeOFiTa ha scritto:e poi nel momento del boom la produzione di lenti era veramente allucinante e non tutti i modelli venduti avevano il successo che meritavano anche li il passaparola tra astrofili ha contato parecchio insieme ad una minore consapevolezza che il web offre oggigiorno,
Sì, è possibile questo; la scrematura a causa della concorrenza, è una legge di mercato.
Sicuramente più di un monopolio dove in pratica "uno costruiva tutte le lenti, un altro tutti i tubi e così via", con il quale tra l'altro sarebbe in contrasto.

Riguardo alle differenze, però, non hai mai pensato che, siccome "non tutte le ciambelle riescono con il buco", bisogna mettere in conto anche la selezione che discrimina la PRIMA SCELTA, SECONDA SCELTA, TERZA SCELTA , ecc., piuttosto che una improbabile lucidatura a mano (già a metà anni '60, per me ormai FUORI TEMPO MASSIMO, su una produzione industriale), che in ogni caso arrivati ad un certo momento, non può minimamente garantire ne' la precisione, nè la qualità di una macchina?
NeOFiTa ha scritto: smaltire le rimanenze proponendole come nuovi modelli è un buon business, (non si butta niente e ci si guadagna sempre), alla fine come ti avevo accennato è solo una questione di affari per accaparrarsi il mercato mondiale, non a caso il Giappone è una potenza mondiale economica nonostante il dopoguerra e il boom fu proprio negli anni 70. Inoltre il vetro stagionato è sempre meglio del novello ;D
Sul vetro stagionato hai perfettamente ragione, sul boom economico Giapponese collocato negli anni '70 forse però no (basti vedere per esempio la produzione consumer dell'elettronica a transistors).
NeOFiTa ha scritto:Mettere insieme ogni singola informazione è il mio obbiettivo proprio per trovare quella razionalità di cui parli, ma non è semplice ci sono troppe cose e poi lo faccio per divertimento mica per altro :D
Il tuo intento è lodevole.
Non hai mai pensato di condividere questo tuo sapere anche a livello internazionale?
NeOFiTa ha scritto:Ma certo che trovi qualcosa te lo data io l'informazione dopo una faticosa ricerca è facile scrivere su google “istituto di controllo delle ottiche” ed è normale poi ti porta all'immagine che ho postato io perchè è quella. :mrgreen:
Beh,
a voler essere precisi, come ho già scritto e documentato, quì sul forum se ne era già parlato in tempi non sospetti. :mrgreen:
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NeOFiTa ha scritto:L'immagine di quel 76/910 l'ho presa da Astrosell quando fu pubblicato l'annuncio in questo non ho capito quale è il problema c'è pure un video su Youtube dello stesso autore dell'annuncio,
Non c'è nessun problema a pubblicare contributi presenti su internet.
Ho menzionato le due inserzioni soltanto per avvalorare con un esempio pratico, le mie considerazioni riguardo alla nascita di "miti & leggende".
Tutto quì.
Per altro non ho mai nascosto il mio pensiero al riguardo, basti vedere che ho subito quotato l'intervento in topic di Raffaello Braga.
NeOFiTa ha scritto:nei miei ragionamenti dove c'ètroppa carne al fuoco è perchè ci sono tante informazioni ;) non ho mai nascosto che le mie sono ipotesi :mrgreen: aridaìè con le citazioni :D
Sì,
ma sarebbe interessante sapere tutte queste informazioni da dove scaturiscono.
Apprese parlandone con persone del settore, leggendo documentazione aziendale, riviste, libri, ecc. ecc..
Sarebbero un buon punto di partenza per cercare di far luce la dove non ce n'è; magari con queste informazioni, sarebbe possibile contattare anche altre persone a conoscenza di fatti e dettagli utili.
Per esempio vedi il caso di ELETTRICO, che da Mario Spada ci è andato a vedere di persona.
Non so se riesco a spegarmi bene.

NeOFiTa ha scritto:Il fatto del Cygnus me lo avevi fatto intendere differente da come lo dici ora ma te lo faccio notare ora perchè se chiudo un occhio poi mi ricambi le carte in tavola, non hai parlato di 50mm per essere pignoli ma del Cygnus ;) il resto me lo devo rileggere con calma che vado a pranzo (a proposito buon appetito) :D ci rileggiamo dopo :) PS: evita frasi in latino .... per me è Marziano puro ihihih
Allora,
tutti gli interventi sono li scolpiti uno in fila all'altro, per cui cambiare carte in tavola cercando di far passare una cosa per un'altra, sarebbe un'impresa piuttosto ardua.
Dal canto mio poi, non reputo questa una gara e quì non siamo a "Bravo RAVISSIMO". ;-) (Per FORTUNA, aggiungo! :D ).

Quì è dove ho scritto che il 50 mm è ancora in produzione (il link sul sito della DK mi sembra oltremodo eloquente):
viewtopic.php?f=182&t=7399&start=40#p74210

Quì è dove ho spiegato il perchè secondo me dei VIXEN CYGNUS DK:
viewtopic.php?f=182&t=7399&start=50#p74220

Quì è dove ora mi accusi di aver cambiato versione, per poi elargirmi un minimo di indulgenza chiudendo un occhio:
viewtopic.php?f=182&t=7399&p=74309&hilit#p74309

Per finire, questi sono tutti i miei interventi su questo FORUM, dove ho parlato del CYGNUS:
search.php?keywords=CYGNUS&terms=all&au ... bmit=Cerca

Ti sarei grato se mi citassi il passaggio incriminato.
Per favore, aiutami a capire.
Grazie.
Fabrizio Ferrario
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NeOFiTa ha scritto:Allora ricapitoliamo un po tutto perchè forse non è stato assorbito il concetto di cosa è la raltà Yamamoto... la Yamamoto è questa http://yumarin7.sakura.ne.jp/retrokan/Yamamoto.pdf si tratta di una multinazionale che aveva il controllo su molte altre ditte di settore come la Kenko, la Royal Astro che successivamente produsse le ottiche per la Mizar, e la Towa, ho riscontrato anche due probabili produzioni Carton,
Giusto per capirci,
questa azienda?
http://www.fb-yamamoto.co.jp/en/
NeOFiTa ha scritto:la Yamamoto era proprietaria della Tasco che era una parte dedicata all'esportazione di tutte queste produzioni all'estero, successivamente anche di Vixen. (punto).
Non ti seguo,
non so quali siano le tue fonti, però per esempio riguardo a TASCO, nulla si dice di YAMAMOTO, nemmeno su WIKIPEDIA (non che io apprezzi molto questa "enciclopedia" per quanto riguarda l'autorevolezza dei contenuti, però sai...).
https://en.wikipedia.org/wiki/Tasco
https://translate.google.it/translate?s ... edit-text=
Tu come la speghi questa cosa?
NeOFiTa ha scritto:"NO.5-3 Ohhara-cho. Itabashi-ku. Tokyo Japan" dove la Yamamoto aveva li uno dei suoi capannoni e gli uffici per le informazioni e prenotazioni. Seisakusho significa "Fabbrica", ma era più di una semplice fabbrica reale era l'organizzazione generale delle produzioni.

Indirizzo, recapiti e contatti, sono deducibili per certi dai cataloghi (come per esempio quello che hai linkato); ok.
Per il resto, le altre informazioni (a parte le traduzioni) da dove provengono?
NeOFiTa ha scritto:Ora non metto in dubbio la buonafede del discorso delle parentele che è stato fatto da quel signore che ha scritto questa cosa, è un grande appassionato e deve aver letto l'indirizzo nella città di Itabashi, la stessa città della Takahashi, e magari ha pensato (io la ho intuita così...) “questi sono due produttori di grandi ottiche nella stessa città (che è relativamente piccola e magari si frequentavano (sicuro si conoscevano), entrambi produttori di grandi ottiche e sicuramente forse sono imparentati....” Però gli mancavano alcune informazioni importanti che sono... 1) Itabashi è una piccola zona industriale dove molte altre aziende oltre a queste due avevano sede 2) Perchè avevano sede li? Semplice perchè li vi erano le fornaci per la realizzazione di vetro ottico e venivano accumulate molte materie prime per le realizzazioni meccaniche, quindi una zona industriale adatta se non perfetta per la produzione di telescopi.

A me viene in mente invece, che quella persona, essendo GIAPPONESE, abbia attinto l'informazione direttamente, che so, seguendo gli eventi di cronaca.
Leggendo i giornali, oppure guardando i telegiornali, o attraverso i mezzi di informazione.
Sicuramente avrà avuto più opportunità lui di noi, di sentire qualcosa di certo al riguardo.
Non trovi?

Comunque come ho già scritto altrove, quel forum è pubblico, basterebbe domandarglielo. ;-)
NeOFiTa ha scritto:Come puoi vedere nel catalogo vi è lo Yamamoto AE76 l'ottica che ha utilizzato Mario Spada per il suo rifrattore che ho messo in foto per esempio, e di cui non so per quale colpa ho preso l'immagine da Astrosell ;) però l'ho fatto... Ora immagino che tu non lo sai ma i telescopi Yamamoto con i paraluce nero sono telescopi Kenko, 2+2=4.
Ho già precisato che non c'è nulla di male nel proporre dei contenuti presenti in internet.
Per il resto, io so veramente poco di queste cose che mi stai dicendo; come ti ho già detto, alcune non le ho mai sentite proferire da nessun altro.
Riguardo a Mario Spada, però il punto è un altro, gli obiettivi 76/910 in Giappone li costruiva soltanto un'unica azienda?

Segue, per non appesantire troppo... :thumbup: ;)
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Messaggio da Acronauta »

Io non ci capisco più niente, ormai ho perso il filo :lol: e credo che chiunque legga questa discussione provi lo stesso disagio. Forse conviene circoscrivere la discussione a qualcosa di molto specifico, partendo da premesse chiare e da documenti condivisi, altrimenti mi pare che non abbia molto senso portare avanti questo dialogo su una piattaforma pubblica. Secondo me.
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NeOFiTa ha scritto:Non sono d'accordo che internet cancelli la memoria storica anzi sono convinto del contrario.. Il fatto che tu non abbia mai sentito proferire quello che ho messo nel minestrone :D probabilmente perchè molti non hanno mai messo insieme i pezzi del puzzle che la storia di appena 40 anni di produzione di telescopi amatoriali di qualità Giapponesi ha.
Tutto è possibile; il rovescio della medaglia però potrebbe anche essere che molte persone, piuttosto che dire un'inesattezza o una cosa poco precisa, preferiscono tacere.
Ben venga come ho già scritto il completamento del puzzle, però converrai con me che se i tasselli avessero un po' di bibliografia e crediti alle spalle, male non sarebbe.
Riguardo a cosa può fare internet, il mio punto di vista l'ho dettagliatamente esposto, suffragandolo con ben due casi reali; proseguire oltre non credo servirebbe a nulla.
Alla fine tu resteresti della tua idea e io della mia.

Mi piacerebbe però sapere da te, visto che magari avrai intuito il perchè dello strafalcione, ad un certo momento qualcuno abbia potuto confondere KOYO con DAI ICHI KOGAKU.
Hai qualche idea al riguardo?
NeOFiTa ha scritto:(questo con la statistica di argomentazioni dette da altri non c'entra niente.. in questa tua affermazione non riesco a seguirti io stavolta.. anche perchè se altri hanno poco da dire.. ciò non significa niente, chi a molto da dire lo dice chi ha poco da dire dice poco).
Ci sono dei riferimenti e in questo caso, CLOUDY NIGHTS penso si possa ritenere tale.
In questo suo status, viene consultato non solo da persone madrelingua, ma un po' da tutti, quindi a livello mondiale è impensabile che un'inesattezza tanto superficiale da poter essere bollata come una "barzelletta" se ne stia lì a far bella mostra di se', senza che nessuno intervenga.
Anche perchè, alcuni utenti che scrivono lì non sono proprio alle prime armi e di cose ne conoscono.
Ecco il senso statistico del mio reply.
NeOFiTa ha scritto:Avevo capito che a te piacciono tutti i tipi di telescopi vintage anche magari i modestissimi Tanzutsu che in confronto ad un 60ino di qualità è una tristezza assoluta, però vabè l'importante è goderne nell'uso se fa piacere sono il primo a dire che è un buon telescopio e mi ci divertirei anche io.
Beh,
a proposito di "tristezza assoluta", a me personalmente i risultati di un cero sessantino DIAMOD Z -GEMINI invece portano tanta allegria! :D
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@ Raf584
Sono d'accordo con te che sarebbe meglio circoscrivere la discussione a qualcosa di molto specifico, partendo da premesse chiare e da documenti condivisi, per il senso invece io penso ne abbia comunque, anche così (a parte ovviamente l'OT con il titolo).
Se non altro per tener vivo l'argomento.
Anche quì su BINOMANIA ci sono degli interminabili thread "monotematici" nei quali il numero degli utenti che intervengono si può contare su due dita della mano, comunque anche loro avranno i loro bravi interessati che lurkano; giusto?
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Re: Un amico fidato :)

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:D hai messo il Turbo? :D Cloudy Nights l'ho letteralmente divorato, ho letto parecchio degli interventi di Galakuma, la frase che mi hai postato ""Galakuma mentioned that the presidents of Takahashi and Yamamoto were relatives". Fondamentalmente la ritengo relativa anche io ma perchè messa fuori dal discorso in atto dove la stessa frase è stata scritta ;) Inoltre la Takahashi si sa chi è il presidente, è scritto sul sito della Takahashi stessa dove racconta anche un piccolo riassunto della vita aziendale, va anche detto che la Takahashi tra le aziende menzionate è sempre stata indipendente tranne per la produzione ottica fatta fare in collaborazione dalla Optron/Canon in tempi più moderni, cosa che ha fatto la stessa Vixen, questo è l'unico collegamento che ho trovato. Inotre sempre sul forum americano sulla questione Diamond Z dicono espressamente Diamond Z = Tanzutsu.... fine non si sa altro... non si sa di che ditta si tratta perchè non ve ne è traccia ovunque.. non fanno nessun collegamento o periodo o luogo che possa spiegare qualcosa (buio totale)... per questo ti ho detto che sono in alto mare, era su questo argomento che prima si parlava anche noi a inizio della discussione sulla Diamond Z (Zanzutsu/Zenobia), ora l'argomento si è ampliato. Non so se Galakuma sia Giapponese o Americano che vive in Giappone, sui forum Giapponesi non mi ricordo di aver letto qualche suo intervento ma magari ce ne sono tanti e non so dove è iscritto. Se fosse Giapponese perlomeno lui avrebbe notizie fresche e più precise in merito, sa tante cose ma le lacune le ha anche lui. Se lo conosci invitalo qua su Binomania a leggere le mie ipotesi, a me farebbe piacere avere anche il suo parere qua. Anzi ne sarei proprio contento e renderebbe anche più internazionale questo forum di cui poi si parlerebbe su CN :) Guarda che io il contraddittorio lo ho e so che è anche un esperto appassionato :D il contraddittorio sei tu! ;) HEHEHE In Giappone non vi è nessuna confusione tra miseria e nobiltà, in Giappone la ricchezza e il potere è sempre stata delle stesse persone "i nobili" sin dal medioevo di quel paese dove il nobiliato non è mai caduto, c'è ancora l'imperatore in Giappone chiamato nella lingua Giapponese “Tenno'” che significa "sovrano celeste" simbolo vivente della Nazione... non è una cosa da prendere sotto gamba. Nel mercato dell'usato in Giappone (ce ne sono molti di mercatini) si trovano gli strumenti con foto a colori: http://page8.auctions.yahoo.co.jp/jp/auction/h200264976 non è per forza necessario cercarli sui vecchi cataloghi, oltretutto sono daltonico :D (scherzo). L'analisi del doppietto Eikow che ho la voglio fare e voglio chiedere proprio a quell'iscritto se potesse farmela, su questo mi sei stato di grande aiuto, ne parlavo giusto con un amico che mi aveva consigliato la stessa cosa ma non avevo idea a chi rivolgermi. Mi chiedi quale è il periodo dove vi è stata la modernizzazione industriale dei macchinari per la lavorazione delle ottiche.. be grossomodo è il 1976. Parli di metà anni 60 come ammodernamento industriale, ma però devi mettere in conto un decennio dove gli stipendi aumentano e la manodopera specializzata costa sempre di più, comunque qualche ditta più avanzata tecnologicamente o per scelta potrebbe aver benissimo scelto di lavorare le ottiche solo meccanicamente già dalla metà degli anni 60... magari gli specchi... ma per quel che so tutti i tele di quel periodo sono fondamentalmente ottimi. Il discorso prima seconda e terza scelta in Giappone in quel periodo non esisteva, se l'obbiettivo era difettoso veniva gettato/buttato senza indugio, ecco perchè la qualità era elevatissima, addirittura se il maestro ottico di una certa produzione andava in pensione la produzione stessa veniva cessata per avviarne un'altra differente, la garanzia di qualità è ai massimi livelli in quel periodo e mi pare di averti fatto un accenno del perchè :) Condividere a livello internazionale :D a modo mio nel mio piccolo lo sto già facendo grazie ad un amico e ho contribuito a fare chiarezza sulla storia di una delle più rinomate aziende Giapponesi, la Vixen. :) a proposito mi stava sfuggendo, non è da Galakuma che ho letto che Takahashi e Yamamoto erano imparentati, bensì da un appassionato italiano di Rifrattori d'epoca Giapponesi che non mi ricordo neanche di lui il nome però mi ricordo aveva un sito chiamato Refractoland o qualcosa del genere :) e poi per il tanzutzu non mi riferivo al rifrattorino Gemini come tenti da far credere ma a quei riflettori chiamati Tanzutsu perche solo quelli sono nominati così ;D
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Re: Un amico fidato :)

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NeOFiTa ha scritto:Altra cosa importante che intendo sottoliniare prima che possa essere frainteso è! io non voglio far passare per certa la mia argomentazione, che però argomento con tante informazioni come ho fatto sin dall'inizio della discussione sul Vintage Japan tutto qua, (questa è una cosa importante che volevo chiarire prima che qualcuno ci possa rimanere male non so per quale motivo ;) Comunque se secondo te questo significa voler imporre il mio pensiero per la tua interpretazione di come espongo le mie (IPOTESI) ti sbagli e la tua interpretazione non è affatto corretta, anzi a me piace un mondo condividere, sia da una parte che dall'altra, su questi argomenti e ogni occasione è utile per imparare qualcosa e avere sempre più informazioni utili per ampliare (perchè no..) sempre meglio le mie argomentazioni in merito con più precisione.... non lo stiamo facendo anche ora? Troppa carne al fuoco :D la carne al fuoco non è mai abbastanza bisogna aggiungerci pesce e patate e la cosa non stanca mai ;)
Osgni pensiero è rispettabile, soprattutto quando viene argomentato.
Come ti dicevo, più precisione c'è nei dati condivisi e meglio è.
Sono abituato a parlare chiaro e apertamente, per cui se ho qualcosa da dire lo dico senza problemi; sempre nel massimo rispetto del prossimo.
Di tutte le cose che hai scritto, a me piacerebbe comprendere dove se ne stavano tutte le informazioni riguardo ai vari tasselli del puzzle, prima che tu le potessi raccogliere in forma così articolata.
Parlando in senso discorsivo, non serve documentare tutto al 100%; dietro richiesta però, a parer mio si dovrebbe essere sempre in grado di citare le fonti.
Per esempio, per quanto mi riguarda, la storia del micrometro sui telescopi Mario Spada l'ho soltanto introdotta e solo in seguito l'ho leggermente approfondita; per ultimo potrei citare i riferimenti precisi della pubblicazione, se questo fosse utile.
Idem per il discorso delle parentele; fino a quando non sono dovuto scendere nel dettaglio.
Insomma, se si afferma qualcosa, si deve conoscere per forza la fonte; no?
Poi sono d'accordo, può capitare che dica qualcosa di sbagliato e allora nel qual caso, sarò grato a chi me lo farà notare e mi correggerà, perchè così avro imparato qualcosa di nuovo. :thumbup:
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Re: Un amico fidato :)

Messaggio da NeOFiTa »

Per tornare un poco in tema metto una bella immagine degli anelli di Newton del mio 60ino Celestron ;)
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Re: Un amico fidato :)

Messaggio da -SPECOLA-> »

NeOFiTa ha scritto:va anche detto che la Takahashi tra le aziende menzionate è sempre stata indipendente
Si parlava di parentele fra famiglie e quindi persone, non aziendali; giusto, noo?

Ma poi, scusa, quelle non erano leggende metropolitane, se non barzellette?
NeOFiTa ha scritto:Se lo conosci invitalo qua su Binomania a leggere le mie ipotesi, a me farebbe piacere avere anche il suo parere qua. Anzi ne sarei proprio contento e renderebbe anche più internazionale questo forum di cui poi si parlerebbe su CN :)
Sarebbe meglio postare "noi" di la, su CN, altrimenti poi va a finire che quì siamo sempre gli stessi che se la raccontano. ;)
NeOFiTa ha scritto:il contraddittorio sei tu! ;) HEHEHE
:naughty: Documentare, please. ;)
NeOFiTa ha scritto:In Giappone non vi è nessuna confusione tra miseria e nobiltà,
Interessante novità; dunque in Giappone © & ™ sono gestiti diversamente dal resto del Mondo?
E io che pensavo di no, anche a fronte di trattati di internazionali. :D
NeOFiTa ha scritto:discorso prima seconda e terza scelta in Giappone in quel periodo non esisteva, se l'obbiettivo era difettoso veniva gettato/buttato senza indugio, ecco perchè la qualità era elevatissima, addirittura se il maestro ottico di una certa produzione andava in pensione la produzione stessa veniva cessata per avviarne un'altra differente, la garanzia di qualità è ai massimi livelli in quel periodo e mi pare di averti fatto un accenno del perchè :)
Ma come?
Mica non si buttava via nulla? (Lo hai scritto tu qualche post fa, te lo ricordi o devo quotarti?).
Comunque sia, e tu lo saprai meglio di me, fino alla prima metà degli anni '80, alcuni rifrattori made in Japan dal marchio famoso erano pure CROMATICI (sì, con una sola lente e non parlo di giocattoli); peggio degli ALINARI, che però si sapeva che erano tali. :D
NeOFiTa ha scritto:non è da Galakuma che ho letto che Takahashi e Yamamoto erano imparentati, bensì da un appassionato italiano di Rifrattori d'epoca Giapponesi che non mi ricordo neanche di lui il nome però mi ricordo aveva un sito chiamato Refractoland o qualcosa del genere :)

Massimiliano Lattanzi.
http://www.refractorland.org/
http://www.google.it/url?q=http://www.m ... fSAxKEFoRg
Tra l'altro l'unico SYW AE 106 che ho trovato in vendita USATO in vita mia, è finito proprio a lui, perchè il venditore NON SPEDIVA. :cry:
NeOFiTa ha scritto:e poi per il tanzutzu non mi riferivo al rifrattorino Gemini come tenti da far credere ma a quei riflettori chiamati Tanzutsu perche solo quelli sono nominati così ;D
Mi spiace per l'incomprensione.
Io non voglio far credere proprio nulla; tu non avevi precisato che ti riferivi al modello TANZUTZU.
Vedi,
la precisione aiuta sempre a capire meglio, per cui usiamola e condividiamola. :)
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Re: Un amico fidato :)

Messaggio da Acronauta »

-SPECOLA-> ha scritto:Anche quì su BINOMANIA ci sono degli interminabili thread "monotematici" nei quali il numero degli utenti che intervengono si può contare su due dita della mano, comunque anche loro avranno i loro bravi interessati che lurkano; giusto?
per carità, continuate pure, chi ve lo impedisce ? :lol:
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Re: Un amico fidato :)

Messaggio da -SPECOLA-> »

Grazie Raf584.
Volevo essere sicuro di non infrangere nessuna regola del forum.
Diciamo che personalmente a me questo argomento prende molto (ma questo si sarà già capido, credo! :D ); almeno finchè starò confinato a lavorare vicino ad un PC, con lunghi tempi di attesa da ingannare. :mrgreen:
Fabrizio Ferrario
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