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Ecco la Strumentazione che utilizzo abitualmente, E' un Celestron FirstScope 60/700 leggermente customizzato negli anni con montatura a forcella in alluminio e focheggiatore da 31,8. Ho messo la foto di una porta finestra che riflette la luce del sole, posta in un abitazione su delle colline adiacenti a una 15ina di Km dal mio osservatorio privato, scattando una foto in afocale sopra un oculare da 6mm + Barlow 2 è ben visibile la persiana posta al piano superiore e parte della tettoia :)
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Qua altre immagini dettagliate dello strumento e dei propri accessori.
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Le performance del piccolo Fraunhofler acromatico raggiungono o superano tranquillamente ben 4 volte il diametro obbiettivo in ingrandimenti ne ho utilizzati anche 280X
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Hehehe i 60mm sono favolosi è il diametro ideale per ammirare le stelle doppie e hanno anche altre tantissime caratteristiche e utilizzi che spesso e volentieri non vengono prese in considerazione. Anche per l'uso naturalistico un 60/700 si presta come ottimo strumento per la sua semplicità e leggerezza, ho scritto un articolo in merito, e mi ha fatto molto piacere sapere che ho convinto molti a rispolverarli dagli armadietti e che riusandoli hanno esclamato un "AH! Però!!" :mrgreen: inoltre è lo strumento più venduto e conosciuto al mondo hehehe
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... AH, IL SESSANTINO... :D ... Anche io ne ho uno discreto e sui pianeti maggiori, sulle doppie e sulla Luna è una cannonata: a questi piccoli doppietti a lungo fuoco si può tirare il collo in modo impressionante, sono sempre fonte di sorprese e soddisfazioni! Benvenuto al club!
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Grazie Andrea :) mi fa veramente piacere conoscerti ;) ho visto il tuo 60mm Diamond Z è un ottimo Towa :) mi piace anche l'entusiasmo che metti nell'usarlo per riprendere immagini planetarie con la Web-cam con risultati sorprendenti. Ciao ;)
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Arieccoti! A dire il vero, come ho imparato proprio qui e poi anche qui, il logo "diamond Z" starebbe per "Tanzutsu" oppure "Zanzutsu"; il primo produttore di ottiche discrete, il secondo solo assemblatore.
Il mio sessantino, del 1988, è di qualità assolutamente media e mostra un deciso residuo di sferica. Che però non mi ha impedito, ancora ieri sera, di osservare Porrima come una magnifica coppia di dischetti a contatto! Per non parlare di Venere e Saturno: quest'ultimo mostrava con chiarezza la divisione di Cassini, i due anelli principali A e B, l'ombra del globo sugli anelli e l'anello C davanti al pianeta. Il tutto con una incisione e una tridimensionalità davvero notevoli!
Se hai esperienze fotografiche pregresse e ancora non lo hai fatto ti suggerisco decisamente di prendere una webcam anche da pochi euro e fare qualche esperimento. Il sessantino è generosissimo!
In gamba!
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Ti ringrazio per la spiegazione sulla denominazione Diamond Z :) Si sono anni che anche io dico che non è Tanzutsu che è un modello di telescopio riflettore che produceva la Towa stessa e poi era venduto in Italia dalla Konus :) Ne ho parlato con Paolo e ho fatto altre ricerche, comunque sia i rifrattori da 60mm di quegli anni, intendo antecedenti agli anni 80 come presumo sia il tuo erano tutti Towa come per i modelli poi marchiati Tasco successivi degli anni 80 sempre con il marchio Diamond Z, Il problema di sferica forse si può rimediare.. hai già provato a smontare il doppietto a girarlo o sostituire gli spessorini o l'anello in lattice che solitamente montavano questi rifrattori? Sul mio 60ino l'ho fatto spesso e credo di aver raggiunto la giusta posizione, gli spessorini che vedi li in foto erano momentanei ora gli ho messo quelli adatti più fini e meno invadenti. La caratteristica dei Towa è l'alta lucidatura, questo gli da la marcia in più, ci sono modelli entry level come il tuo e modelli un po più pregiati come il Towa 305 dove la differenza si vede, comunque sia.. le lenti sono sempre ottime. Per quanto riguarda la denominazione Z non dovrebbe essere Zanzutsu (anche se sono stato d'accordo con Paolo a denominarla così) ma bensì Zenobia che è la denominazione che prese la Dai ichi kogkagu o Daiichii Kokagu (KD) fino al fallimento finanziario del 1953 che si concluse con la chiusura totale della fabbrica nel 1956 fino al 1958 dove cambiò nuovamente nome in Zenobia Kogaku (Z) Non vi è niente di certo su questo ma le informazioni sulla storia del Vintage Giapponese sono un puzle, ed effettivamente la Zenobia assemblava per terzi, la qualità era varia ma vi si trovavano anche ottiche da oculari Carton o Vixen sempre con denominazione Z e addirittura montature Vixen con denominazione ancora (DK), queste sono le informazioni che ho al momento, comunque negli anni 80 la Daiichii Kokagu pare sia stata ricostituita ed è tutt'ora un'azienda attiva :)
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Messaggio da Andrea75 »

... ammazza, sei un'enciclopedia! Il mio sessantino è del 1988, quindi già un pelino più recente: non so se questo possa dire qualcosa in più riguardo l'attribuzione. Ho provato un paio di volte a smontare il doppietto per pulirlo: ho effettivamente girato crown e flint facendo scomparire un fastidioso residuo di astigmatismo, è rimasto il residuo di sferica ma non ho mai pensato di lavorarci, non ho voluto rischiare tantopiù che il sessantino rende bene... Tu ci hai provato? Nel senso, hai provato a sostituire l'o-ring con spessorini caserecci? So che un residuo di sferica può comparire se crown e flint sono troppo lontani... Tra l'altro, forse non a caso, il diaframma di contrasto nel tubo era in origine posizionato in modo da mangiarsi un bel po' del cono di luce in entrata, riducendo l'apertura utile a meno di 50 mm; in questo modo il doppietto lavorava benissimo. Qualche anno fa l'avevo spostato più all'interno, guadagnando la piena apertura e accorgendomi così della sferica. Ma, viste le immagini che sforna il rifrattorino, non ne ho mai fatto una malattia... incidentalmente: proprio stasera il piccoletto ha dato ottima prova di sè, mostrando generosamente Venere, Giove e Saturno oltre a una manciata di doppie che ho potuto mostrare (con soddisfazione... 8-) ...) alla famiglia dei miei padroni di casa qui dove sono in ferie, complice una serata stellatissima e dall'ottimo seeing...
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@ NeOFiTa

Non sono un esperto, però:
-Diamond Z è TANZUTZU;
-TANZUTZU NON è TOWA (Circle T).
Il catadiottrico "TANZUTZU" è un modello di telescopio newton con tubo chiuso e barlow (il nome deriva da un particolare tipo di pistola ad avancarica giapponese) e venne venduto non solotanto da KONUS;
-TASCO è importatore/committente, NON costruttore;
-Riguardo al logo DK (che fino al 26 Ottobre 2014 veniva dato su DARK STAR come "KD: Koyu"), esso si riferisce al logo "DK: DAI-ICHI KOGAKU".
Anche per questa piccola azienda del Sol Levante si trovano pochissime informazioni in rete, eppure sin da tempi lontani ha prodotto un po' per tutti (molti rifrattori VIXEN CUSTOM 80/900, per esempio, recano il logo DK sulla propria etichetta dati di targa e non è una cosa non è isolata, così come lo stesso logo compare anche inciso sui barilotti di diversi oculari "CELESTRON" e non solo, dei bei tempi e viene pure riportato in rilievo sulle fusioni di montature, focheggiatori, supporti per cercatori, i cercatori stessi e molto altro).
Il logo "KD", che rappresenta una lettera "D" allungata a mo' di ogiva, con all'interno una K è il logo di Daiichi.opt (DAI-ICHI KOGAKU CO., LTD.):
http://www.daiichikogaku.ecnet.jp/
Una piccola azienda giapponese fondata il 18 Novembre 1953, che oltre ad una produzione a marchio proprio, ha fornito negli anni molti oculari, telescopi e accessori anche a Celestron, Vixen, Tasco e altri ancora.
Se non faccio confusione (come hai scritto bene anche tu, le informazioni sulla storia del Vintage Giapponese sono un puzzle), la ZENOBIA che menzioni è correlata alla Daiichi Kōgaku K.K., che è una azienda diversa (legata come la ZENOBIA, alla produzione di fotocamere).
http://camerapedia.wikia.com/wiki/Okada_and_Daiichi

Queste sono le informazioni che ho io al momento.
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... ARGH! :shock: :?: :!: :?: ... ma 'sti giapponesi sono un romanzo... boh, insomma, io quando riesco a vedere anello A, anello B e Cassini su Saturno, sdoppiare Porrima e riprendere i festoni equatoriali di Giove col mio sessantino son più che contento, chiunque abbia prodotto quelle lentine...

... edit: comunque il buon Specola è certamente ferratissimo in materia, sempre interessanti queste ricerche!
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Ma certo Andrea75,
hai pienamente ragione! :thumbup:
Il mio era soltanto un modesto contributo.
Fabrizio Ferrario
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Messaggio da NeOFiTa »

C'è più di un incongruenza...La Dai ichi kogkagu conosciuta anche come Okako Tokyo (Okada optical.co) nasce nel 1936 dove cominciò la produzione di piccole macchine fotografiche le Waltax con lenti Kolex fatte dalla società stessa, l'azienda è sopravvissuta fino al dopoguerra e nel 1948 si chiamava ancora Okada Optical ma l'indirizzo fu cambiato trasferendosi a Itabashi Tokyo, (in pratica la stessa città della multinazionale Yamamoto e della Takahashi, da quello che ne so la Tasco Japan che poi si comprerà la Celestron era presidenziata da un certo Horiguchi Hamamatsu che fu incaricato dalla stessa Yamamoto per l'esportazione nel mercato estero, ma questo accade in tutt'altro periodo però anche loro sono correlati con l'acquisizione della KD durante il fallimento, si la Tasco assemblava anche per conto terzi tramite la Diamond Z che a metà anni 90 fu trasferita a Taiwan, infatti si trovano di quel periodo molti rifrattori Diamond Z con dicitura Taiwan invece di Japan, ma le ottiche erano rimanenze della Towa per i piccoli rifrattori che oltretutto molti possedevano anche il classico cercatore reflex caratteristico Towa), tornando alla storia KD in quel periodo i suoi prodotti erano ancora marchiati con un KK Okada Kokagu seiki KK. l'azienda ha cambiato nome nel 1951 in Daiichii Kokagu KD (qua inizia la produzione di piccoli rifrattori), fino al fallimento finanziario del 1953 che si concluse con la chiusura totale della fabbrica nel 1956... quindi la fabbrica non nasce nel 56 ma fallisce.. quindi che succede che tutti i rifrattori vintage venduti tra la fine degli anni 79 e l'inizio degli anni 80 ... in realtà sono stati prodotti tra il 1951 e il 1956... Siccome in Giappone non è che lasciano morire una fabbrica la hanno acquisita altre multinazionali collegate alla Yamamoto e fu convertita nella Zenobia di cui parliamo. tutto coincide anche perchè di Tanzutsu che hai perfettamente ragione sul modello di tele ma non è una fabbrica di ottiche proprio perchè come fai riferimento l'unico che c'è sono vecchie pistole...inoltre le sigle giapponesi riprendono le iniziali del nome del fabbricante o simboli nobiliari e la T di Tanzutsu con la Z proprio non coincidono.. Il tele di Andrea un Gemini Diamond Z sono rimanenze di magazzino prodotti antecedentemente il 1988 ma che la Gemini stessa come fece la Konus con i Rigel nei primi anni 90 che avevano montature obsolete le Kenko EQ2 di fine anni 70 che poi sono state copiate dalla Synta ora Skywatcher, dato che erano di più un decennio antecedente alle montature Mizar tubi blu che vendeva nello stesso periodo :D insomma la Gemini comprò un lotto rimanenza di magazzino diamond Z assemblati da terzi e cioè la Diamond Z stessa a differenza della Konus che invece i Rigel furono assemblati in economia dalla Eikow...roba da matti insomma.. o da diventarci matti dal groviglio aziendale per laconquista del mondo commerciale :) Per quanto riguarda l'obbiettivo del 60ino si ho provato diversi spessorini e mi sono trovato bene almeno sul mio modello con il semplice domopack :DD fare una prova non costa nulla, dato che hai trovato il punto dove sei riuscito a eliminare il residuo di astigmatismo quando levi le lenti segnale nel punto preciso lateralmente di come le hai lasciate e quando sistemi gli spessorini le riposizioni esattamente come le avevi levate :)
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La DAI ICHI KOGAKU è stata fondata il 18 Novembre del 1953, come si legge nei link del mio precedente post.
https://translate.google.it/translate?h ... cnet.jp%2F

TASCO Japan era una filiale della TASCO, compagnia AMERICANA che è sempre stata un importatore (e che se non ricordo male, è nata nel mercato delle attrezzature per la pesca).
Per gran parte del resto: http://www.cloudynights.com/topic/27739 ... e-symbols/
Per andare oltre: galakuma (utente cloudynights giapponese).
Il logo EIKOW è una sorta di lettera "Y" rovesciata, formata da una "V" capovolta, sormontata da una "I", all'interno di due semicerchi posizionati a formare un cerchio e io personalmente non l'ho mai visto sui RIGEL degli anni '90, nemmeno quando sono diventati degli 80/1000 (invece di 80/1200); escluso ovviamente gli strumenti anonimi, che però sono riconoscibilissimi come appartenenti a ben altra epoca e produzione, rispetto ai canonici:
viewtopic.php?f=129&t=4705

Questa è una targhetta dati di targa EIKOW:
http://www.cloudynights.com/gallery/ima ... scope-011/

CIRCLE T attuale (circle T Tany, cioè il costruttore degli oculari T-JAPAN, per intenderci), è doveroso ricordarlo, non è TOWA, bensì TANY.
viewtopic.php?f=129&t=548&p=53990&hilit=

Per quanto riguarda i newton chiusi e barlowati, TANZUTZU in questo caso è il modello di schema ottico applicato a questi telescopi, non il marchio (al di fuori della produzione TOWA*, quella dicitura veniva normalmente sostituita da "CATADIOPTRIC". *Sul focheggiatore di alcuni TANZUTZU campeggiano loghi diversi da CIRCLE T = TOWA; Sui TANZUTZU, "TOWA" è solitamente riportato per esteso).
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Ho letto con attenzione i Link che mi hai dato "DK MARK" e l'altro di camerapedia, il primo non da nessuna informazione importante eccetto la data Novembre 1953 e non 56, questo è un elemento importante, l'altro link invece offre molte informazioni che coincidono grossomodo con quelle che avevo, e anzi spiega anche i problemi sindacali e il perchè ci sono stati problemi e fa riferimento a una riorganizzazione aziendale, lo devo leggere con molta più attenzione :D Comunque le informazioni non sonocerteal 100% e quindi la mia interpretazione che la Diamod Z corrisponda effettivamente al marchio Zenobia invece del più verosimile Zanzutsu è ancora molto incerta lo ammetto. Bene per quanto riguarda la Eikow è bene sapere che tutti ma proprio tutti i tubi Gialli Made in Japan della Konus sono intubazioni Eikow (intubazioni non ottiche), qua puoi verificare un catalogo Eikow che cambiò ragione sociale in (Lo-MAX) http://yumarin7.sakura.ne.jp/retrokan/EIKOWLo-max.pdf dove vi è proprio il famoso piccolo Tanzutsu denominato (Scan Dai Ino Isamu giallo-600), mentre lo stesso prodotto dalla Towa stessa lo trovi su quest'altro catalogo TOWA leggermente antecedente al 1995 come scritto sul PDF e il piccolo telescopio ha la denominazione CT-30 http://yumarin7.sakura.ne.jp/retrokan/Towa1995.pdf ma era venduta da entrambe le aziende sempre come Lo-MAX per Towa con itubazione bianca per Eikow con intubazione gialla, le ottiche sono Towa per entrambi i modelli ma le intubazioni le faceva la Eikow, caratteristica è il focheggiatore in plastica. Ora per evitare confusione hai pienamente ragione la Towa ha come simbolo la T dentro il cerchio ma si trovano modelli anche con la W dentro il cerchio ma intubati dalla Kenko... gli oculari T-Japan li conosco bene si è proprio come dici ma non c'entra nulla con la produzione di telescopi giapponesi e le aziende interessate che collaboravano tra loro per appropriarsi di tutto il mercato e questo ha contribuito alla grande confusione accentuata poi dalla vendita ad aziende come la Konus di Verona che li faceva rimarchiare e a molte altre come Apollo, appunto la Gemini e perlomeno minimo un'altra 20ina di importatori internazionali, per riuscire a tenere testa alla grande richiesta internazionale è normale che in Giappone poi le ditte principali si rivolgessero a costruttori e assemblatori terzi per rimediare focheggiatori ecc che il più delle volte sono leggermente differenti da quelli originali delle aziende principali e questo ha contribuito ad altri problemi di rintracciamento dei prodotti... PS: i telescopi Tanzutsu come hai detto giustamente sono di varie misure e si distinguono dal fatto che sono Newton barlowati e con una lastra piana per sorreggere il secondario. :) Bene fin qua tutto ok :P ora passiamo alla Eikow, il simbolo di cui parli è corretto, è un simbolo nobiliare di una determinata zona che adesso non mi ricordo.... comunque è un simbolo del periodo in cui la Eikow non assemblava per terzi ma produceva per conto proprio sia intubazioni che ottiche, una delle quali tra i rifrattori e cioè i bellissimi 77/1000 e 77/910 ci furono delle ottiche considerate (nei forum Giapponesi) spettacolari e attribuite ad un maestro ottico di nome Nanzo che le lucidava nello stesso piatto.. queste ottiche furono appunto ordinate da Horiguchi Hamamatsu per il mercato estero e infatti capita di trovarle nei tele con denominazione Lafayette o Stein Optik, dopo anni di ricerca sono riuscito avvenire in possesso di uno di questi doppietti che hanno una caratteristica incredibile... la loro densità è differnte dai comuni doppietti acromatici, risulta incredibilmente pesante.. Parlando con un amico è venuta fuori la probabilità che nella miscela di silicio la Eikow abbia utilizzato delle terre rare, e quindi fondamentalmente sono doppietti acromatici al Lantanio... però anche qua dovrei far analizzare gli elementi. Per le informazioni che ho quel simbolo fu utilizzato dalla Eikow fino a poco dopo la metà degli anni 70 dopodichè l'azienda fu venduta appunto alla multinazionale Yamamoto, famoso è anche il riflettore utilizzato nella serie televisiva spazio 1999 (visibile in fotoallegata) si tratta di questo.. STH5000 http://yumarin7.sakura.ne.jp/retrokan/EIKOW1972No2Q.pdf . Bisogna capire una cosa ben importante quando si pensa alla produzione di ottiche vintage giapponesi, la produzione industriale della fine degli anni 60 fino a metà degli anni 70 dove ebbe il suo boom, non era nella maggior parte dei casi come si pensa artigianale fatta dentro una capanna di legno... ma erano vere e proprie aziende meccanizzate che producevano un incredibile quantità di materiale ottico ma anche meccanico in breve tempo ed è normale trovare obbiettivi di gran livello anche in assemblamenti successivi tra la fine degli anni 80 e inizio anni 90. La Tasco è una sucurzale giapponese creata appositamente per l'esportazione dal Giappone in tutto il mondo, collaborava con la Celestron per la fornitura di accessori Vixen già dalla fine degli anni 70, è la Orion Japan che è invece Canadese che fece un accordo con la stessa Tasco per la commercializzazione di tutti i prodotti Vixen agli inizzi degli anni 80 con marchio Orion. La Tasco come avevo scritto nel post precedente comprò la Celestron alla fine degli anni 90 (proprio nel periodo in cui ho comprato il mio60ino Celestron che però è già una produzione Synta Cinese che già in quel periodo iniziava a fornire alla Celestron molto materiale, per tenersi stretto il cliente le ottiche di questi FirtScope vennero lucidate meglio e il mio 60ino ne è la prova anche se fatto con vetri di scarsa qualità che ne provocano una leggera luce diffusa che ho eliminato il più che potevo, regge ingrandimenti spinti senza problemi, ed è paragonabile ai Towa) ma putroppo l'arrivo dei Meade LX200 con la sua superba elettronica Magellan fece calare drasticamente le vendite e si arrivò al fallimento nonostante la Tasco avesse tentato (in extremis) di porre rimedio con il suo ultimo esemplare di SC Ultima 2000. La Meade stessa vendeva piccoli rifrattori di qualità con ottiche sia Mizar che Towa ma li ci fu una furbizia da parte delle aziende giapponesi fornendo i telescopi alla Meade direttamente dal mercato Giapponese e non tramite la Tasco che forniva la Celestron, in pratica avevano 2 clienti concorrenti ma riforniti dallo stesso produttore :D Una volta fallita la Celestron la Meade provò a comprarla ma fu ripresa dal proprietario originale nel 2003 che a sua volta la vendette ai cinesi nel 2004 che divennero anche proprietari a quel punto del marchio Tasco, in pratica si sono comprati tutto. Grossomodo è andata così :P poi ci sarebbero ancora tante pagine da scrivere, quello che ho tentato di mettere in questo posto è solo una piccola goccia di un immenso mare ^_^'
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Il sito della DAI ICHI KOGAKU, oltre al proprio catalogo, da anche ben altre info, oltre alla produzione recente dove il 50 mm è ancora un best seller.

Riguardo al discorso DIAMOND Z = TANZUTZU, al di fuori delle interpretazioni personali, sui forum internazionali di dubbi non ce ne sono (per altro CIRCLE Z chi lo avrebbe mai visto o documentato? In vita mia, personalmente non l'ho mai incontrato; non che questo significhi qualcosa, eh. ;) ).

Riguardo alle cosiderazioni sulle intubazioni, non sono i colori dei tubi, ne' il loro stile che fanno l'intubatore.
Per esempio, prendendo per assodato quanto asserisci, allora moltissimi degli EIKOW di quel catalogo dovrebbero essere in realtà dei DAI ICHI KOGAKU (il design di taluni è inconfondibile).
I telescopi arancioni non erano soltanto KONUS; poi ci sono anche le etichette dell'Itituto Giapponese di Controllo delle Ottiche, che possono dire qualcosa.
Al tempo del boom dei telescopi in giappone, è normale che ci possano essere state delle collaborazioni (tra l'altro alcune famiglie erano pure imparentate fra loro), ad ogni modo i pezzi e le parti di solito sono riconoscibili perché marchiati, proprio per determinarne la provenienza.
A questo proposito, eloquente è il modus operandi del costruttore TOWA, che sui propri TANZUTZU si firmava per esteso, in modo da non lasciare adito a dubbi riguardo al fatto che quel TANZUTZU fosse un modello, che quindi niente aveva a che spartire con TANZUTZU il costruttore (DIAMOND Z).

Per quanto concerne quello che è venuto fuori parlandone tra te e un amico, cioè della probabilità che nei vetri EIKOW ci possano essere tracce di "terre rare", prova a dare un'occhiata quì:
viewtopic.php?f=99&t=3203&hilit

A suo tempo, fu l'Antitrust AMERICANA ad impedire a MEADE di acquistare CELESTRON.
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Gli americani navigano in alto mare come noi :D per il fatto che i proprietari di aziende Giapponesi siano imparentati tra loro.. ritengo sia puramente una leggenda, tipo una Takahashi con un figlio di Yamamoto.. La Yamamoto è una multinazionale che spazia la propria produzione anche al di fuori della produzione astronomica, la cosa è più terra terra.. è solo una questione di organizzazione e di affari le parentele centrano poco. Ho letto anche altre leggende tipo il figlio del proprietario della Meade si è sposato con la figlia del proprietario della Towa :D Attualmente la Towa non produce più ottiche per telescopi ma è stata trasferita in India dove produce ottiche di precisione per microscopi per la Nikon. Penso che il collegamento per le intubazioni arancioni/Gialle sia esclusivamente Eikow, basta guardare il Rigel 80/1000 che la Konus voleva vendere come KR (konus Royal=Mizzar che montava ottiche Royal Astro e non Mizzar come per i tubi rossi) 80/1000 (infatti questo ha un ottica Mizar RA) ma però ebbe la possibilità di averlo solo con tubo giallo e vecchia montatura come per il Rigel 80/1200 però con ottica Towa, la differenza tra i due è il focheggiatore in plastica per la versione più corta che è esclusivamente nel catalogo Eikow, uguale a quello utilizzato nel Konus Vega 60mm, la stessa Eikow per gli accessori dei suoi tele utilizzava oculari e filtri marchiati Diamond Z, nel caso quella Z si riferisse a Zenobia allora si la DAI ICHI KOGAKU è collegata anche alla Eikow. Le firme sugli strumenti non sempre sono presenti nonostante si sappia l'origine perchè i modelli sono identici, proprio per il fatto che molte volte venivano fatti assemblare da terzi con materiali diversi ma le ottiche erano le medesime. Ti ringrazio nuovamente per avermi suggerito la lettura "Ottica e scienze in generale" qua sul Forum ;)
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... :confusion-seeingstars: ... :confusion-helpsos: ...
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... ehm... tornando un attimo a bomba - e fermo restando, nonostante la complessità di intrecci degni di una soap opera brasiliana, l'interesse per le vicende dei produttori e assemblatori nipponici, complimenti a entrambi per il notevole lavoro di ricerca che tradisce una grande passione! ... :violin: ... - volevo domandare al nostro NeOFiTa (si fa per dire...): hai per caso misurato con un calibro lo spessore dell'o-ring originale, oppure sai dirmi quante volte hai ripiegato su se stesso il domopack, tanto per avere un termine di paragone? Ho sempre un po' di timore reverenziale a tentare l'esperimento, tuttavia la cosa mi attira e mi intriga...
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@ NeOFiTa
Molte leggende nascono dal "secondo me", "per sentito dire" e anche per il semplice fatto di aver messo in relazione cose, che in realtà in comune nulla hanno, a volte semplicemente perché la complessità di alcune situazioni è talmente così profonda, tanto da confondere le idee (almeno di primo acchito, senza i necessari approfondimenti).
La riprova della mia tesi è semplice.
Cosa sarebbe successo se quel "KD = Koyu" (chissà da quale informazione sarà mai scaturito quel binomio?) che fino al 26 Ottobre 2014 veniva dato su DARK STAR al posto del corretto "DK = DAI ICHI KOGAKU", non fosse stato neancora editato?
Semplice,
che qualcuno ponendosi la domanda, sarebbe magari incappato in quelle informazioni e prendendole per veritiere le avrebbe riportate; riporta oggi, riporta domani, è chiaro che poi anche un'accurata ricerca andrà scremata, per potersi definire tale sotto il profilo dell'incertezza.
Tutto quì.

Non sono d'accordo sul fatto che anche quando la marchiatura degli strumenti non sia presente in toto o in parte, si sappia comunque l'origine CERTA (a meno che la stessa non sia documentata).
Semplicemente se i pezzi non sono marchiati, il motivo è che non esisteva motivo affichè lo fossero.
Ergo in caso di marchiatura parziale, indicativamente la provenienza è nota dalle "firme", per cui facendo un esempio, CIRCLE T su un focheggiatore, la dove altre indicazioni non siano presenti in chiaro, chiarisce che lo strumento è un TOWA.
Idem, a parità di condizioni, se al posto del CIRCKLE T ci fosse stato un DIAMOND Z su quel focheggiatore, nel qual caso comunque bisognerà sostituire TANZUTZU a TOWA.
Modelli identici non esistono, a parte le rimarchiature commerciali; in tutti gli altri casi, si tratta soltato di strumenti simili (anche in questo caso, a meno che non sia in qualche modo diversamente dimostrato).
Allora (come avviene anche oggi, tra l'altro), ci sono state certamente produzioni assemblate c/o terzi con materiali diversi ma impiegando le medesime ottiche e infatti riprova ne è, ad esempio, che DK campeggia pure su VIXEN, TASCO e CELESTRON (montature, focheggiatori oculari e ottiche).
La non tracciatura che senso/finalità avrebbe dovuto avere?
Inutile voler reinventare la ruota; imho.
L'applicazione del principio del "Rasoio di Occam", dovrebbe restringere un po' il margine di incertezza; tuttavia, fin tanto che non si parte da dati documentabili, si resterà pur sempre nel campo del semplice pourparler; un interessante confronto di opinioni e niente più.
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Re: Un amico fidato :)

Messaggio da Andrea75 »

... e quindi, da tutta questa dotta discussione, emerge che posso chiamare a buon diritto "Tanzutzu-Gemini" il mio amato sessantino, giusto?
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Re: Un amico fidato :)

Messaggio da NeOFiTa »

Sono in parte d'accordo con il tuo ragionamento :) infatti la ricerca è fatta di indizzi che messi insieme danno un quadro più chiaro o perlomeno più vicino a come dovrebbe essere avvenuto il tutto, seguo una certa logica nel mettere insieme i dati, ma alla fine non ho documentazione certa, nonostante questo ho un certo talento a identificare il modello di strumentazione il produttore e l'anno di fabbricazione partendo da piccoli "appunto indizzi", grande aiuto mi è fornito dai cataloghi Vintage sparsi un po ovunque nel WEB, anche se ammetto che è una vera impresa trovarli, sopratutto nei forum Giapponesi e Francesi dove ogni tanto spuntano vere e propri elementi fondamentali. :)

Andrea, Cambiare gli spessorini è semplicissimo, non ho attrezzatura di precisione da poter misurare lo spessore stesso del materiale utilizzato, ho fatto tante prove con fogli di carta A4 di tipo reciclato o nuovo, cartoncini, il domopack, pezzettini di nastro isolante insomma un po tutto quello che mi è capitato tra le mani :D il mio doppietto sembra che prediliga uno spessore di aria proprio minimo e l'alluminio che ho utilizzato non lo ho piegato, ti allego un paio di immagini mentre eseguo la sostituzione e il risultato finale, se poi mi va lo rismonto anche perchè quando ho fatto queste foto ho visto un po di polvere, e quando lo pulirò magari riprovo con altro materiale ancora. Se ritieni che il tuo vada bene già così come è, lascialo così ;) nel caso lo smonti segna dove erano posizionati anche gli spessorini originali da poterli poi rimettere al punto giusto così ritorna come prima :) non serrare troppo l'anello che blocca l'obbiettivo, appena senti che stringe proprio un poco è sufficiente. Il mio obbiettivo per quanto performante e sempre una cinesata e quindi fondamentalmente ci sto anche poco attento dato che i trattamenti antiriflesso cinesi sono praticamente quasi indistruttibili, mentre con le ottiche giapponesi un po datate i trattamenti sono incredibilmente delicati e bisogna dargli la giusta attenzione. Ti allego anche la foto di un obbiettivo Towa di metà anni 70 di altissimo livello, è un 60/900 è una vera bomba tagliente come un bisturi e luminosissimo nonostante il piccolo diametro, lo spessore del doppietto è quasi 1/3 inferiore a quello del mio Celestron, la trasparenza delle lenti mostra subito l'alta lavorazione e il tipo di vetro pregiato che è stato utilizzato per questa realizzazione, a differenza del mio Celestron che ha tendenzialmente una tonalità fredda, questo ha una tonalità leggermente più calda, se ti dico a quanto l'ho tirato senza rugosità mantenendo un preciso punto di messa a fuoco univoco non ci credi.. non ci credevo neppure io :D PS: si Tanzutsu-Gemini pare corretto :D
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Re: Un amico fidato :)

Messaggio da Andrea75 »

Grazie per le immagini, magari ci provo; il residuo di sferica si avverte bene per esempio su Venere ma anche nelle osservazioni paesaggistiche. Avevo fatto tutti i riferimenti necessari sulle lenti a suo tempo, addirittura fissandole (leggermente) con un microscopico pezzettino di scotch che le tenga delicatamente in posizione, senza assolutamente forzare; sono separate non da spessorini ma da un O-ring. Ecco due immagini (del 2009). A presto!
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Re: Un amico fidato :)

Messaggio da -SPECOLA-> »

@ Andrea75
Per conto mio (per quello che può valere :lol: ) e soprattutto per conto di quanto discusso su http://www.cloudynights.com/index (dove veramente ci sono diversi profondi conoscitori dell'argomento :thumbup: ), dubbi che il tuo sessantino non sia un TANZUTSU DIAMOND Z dell'importatore GEMINI, non ce ne dovrebbero essere mai stati.

Comunque la cosa importante, come giustamente hai già sottolineato tu, è che funzioni bene, non chi lo ha costruito. ;)
Quest'ultima cosa è soltanto un dettaglio.
Ultima modifica di -SPECOLA-> il 12/07/2015, 17:46, modificato 1 volta in totale.
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Re: Un amico fidato :)

Messaggio da Andrea75 »

... sicuro, però è simpatico saperlo. D'altra parte ricordo bene che questo era stato proprio l'oggetto della mia primissima discussione su questo forum; per il resto, mi diverto a osservarci! Ancora ieri sera, appena calato il sole, permetteva di cogliere assai bene le bande equatoriali di un Giove ormai lontanissimo e, poco più tardi, tre galileiani che gli facevano compagnia... per tacere di Venere, Saturno, svariate doppie e - soprattutto - la soddisfazione di una bella serata in cui mostrare a diversi conoscenti le meraviglie dei pianeti maggiori! Cosa accaduta proprio ieri stesso... :dance:
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Re: Un amico fidato :)

Messaggio da Andrea75 »

... per puro sfizio: ecco come il mio piccolo amico a due lenti ha mostrato la stella Arturo qualche sera fa, ripresa a focale non calcolata ma comunque bella sostenuta... non ci si può lamentare, dai! :mrgreen:
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Messaggio da -SPECOLA-> »

NeOFiTa ha scritto:nonostante questo ho un certo talento a identificare il modello di strumentazione il produttore e l'anno di fabbricazione partendo da piccoli "appunto indizzi"
Mmmm...
il giallo RIFLETTORE NEWTON KONUS AQUILA 76/700, non reca "firme" sull'etichetta dati di targa; chissà chi e quando ha costruito questo telescopio made in Japan?
NeOFiTa ha scritto:non ho attrezzatura di precisione da poter misurare lo spessore stesso del materiale utilizzato, ho fatto tante prove con fogli di carta A4 di tipo reciclato o nuovo, cartoncini, il domopack, pezzettini di nastro isolante insomma un po tutto quello che mi è capitato tra le mani :D il mio doppietto sembra che prediliga uno spessore di aria proprio minimo e l'alluminio che ho utilizzato non lo ho piegato
Io, quando si rende necessario rifare gli spessori, parto sempre misurando quelli rimasti con un micrometro;
Se non sono tutti uguali, mi affido ad un comparatore.
È vero anche comunque, che se manca tutto, la prova empirica risulta la via più facile da seguire. :thumbup:
Personalmente però ho sempre scartato a priori, di prendere in considerazione materiale igroscopico, poco durevole o instabile nel tempo.

Sempre personalmente, poi, mi sono sempre rifiutato di metter mano a qualcosa che già di suo funzionava bene.
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@ Andrea75
Con i piccoli strumenti, con me sfondi una porta aperta. :thumbup:
Nel mio caso, pur possedendo anche un rifrattore ACRO 152/1219 e uno SC MEADE LX 90 GPS UHTC 203/2000, non c'è mai stata un'osservazione astronomica senza l'onnipresente TECHNO 50/630 a dominare la scena. :D

Soltanto uno è il SUPREMO TELESCOPIO della -SPECOLA-> :mrgreen:

Le foto che posti, confermano ulteriormente la bontà del tuo sessantino! :!:
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Re: Un amico fidato :)

Messaggio da Acronauta »

Andrea75 ha scritto:Grazie per le immagini, magari ci provo; il residuo di sferica si avverte bene per esempio su Venere ma anche nelle osservazioni paesaggistiche. Avevo fatto tutti i riferimenti necessari sulle lenti a suo tempo, addirittura fissandole (leggermente) con un microscopico pezzettino di scotch che le tenga delicatamente in posizione, senza assolutamente forzare; sono separate non da spessorini ma da un O-ring. Ecco due immagini (del 2009). A presto!
ti consiglierei per il momento di tenere l'o-ring, a meno che non sia presente un difetto come quello che ho descritto alla fine di questo articolo, nel qual caso può essere conveniente rifare gli spaziatori, non è difficile, io l'ho fatto un sacco di volte.

Controlla l'orientamento delle lenti, se l'obiettivo è un Fraunhofer puro la superficie a maggior curvatura del crown è quella rivolta verso l'interno del tubo, quella a minor curvatura va verso l'esterno. Su uno strumento molto economico un po' di sferica devi però metterla in conto...
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Hehehehe il Konus Aquila èun ottica Towa la sua denominazione era Towa RAT-37 ed anche questo era assemblato dalla Eikow con tubo giallo con la denominazione STH-760 :mrgreen:
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Re: Un amico fidato :)

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Come mai sulla scatola del mio KONUS AQUILA (e di tutti quelli che ho visto finora) c'è il marchio DK, così come sulla montatura?
E come mai il foglio di istruzioni è stampato con i medesimi caratteri tipografici dei libretti di istruzioni DAI ICHI KOGAKU, pur essendo privo di riferimenti?
Come mai l'etichetta dati di targa è decisamente DK style?
:think:
Come dicevo, non è la forma o il colore dei tubi che possono dire univocamente con precisione, la provenienza di un telescopio vintage made in Japan.

Hai presente la manopolina nera con il tamburo arancione al centro, che si vedeva sui "primi" CELESTRON immortalati sulle riviste italiane e sui cataloghi e le brochures quì in ITALY?
La usavano in tanti, ovviamente, però non è un elemento determinante ai fini dell'identificazione del costruttore di un telescopio o di una montatura.
E infatti si tratta dello stesso elemento di bloccaggio che monta anche il mio rifrattore altazimutale TECHNO 50/630 DAI ICHI KOGAKU.

Di esempi se ne possono fare a iosa; per esempio il piccolo riflettore NEWTON ANTARES 40X400 (questo è bianco come il latte)...
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Quoto Raf584 riguardo ai consigli sugli spaziatori.
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Belle domande Specola... già come mai??? Bhooo :mrgreen:
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Io, non andando per similitudini estetiche (che ritengo fuorvianti, se non in altro modo provate), la mia risposta ce l'ho ed è quella che ho già espresso.
Infatti nel mio sito web il KONUS AQUILA l'ho identificato come DAI ICHI KOGAKU.

Il 76/700 comunque è un semplice esempio pratico, facile, facile; un po' più difficile la questione NEWTON 40/400 ANTARES (ma anche per questa, a ben vedere, già esiste la soluzione ;) ).
Ben più ardua invece, seppure nei medesimi termini, la questione riflettore NEWTON 40/800 Skilcraft Satellite, antecedente al 1970. :mrgreen:
In questo caso l'indizio "traditore" non è certamente il tubo azzurro come i "Sxxxx". :whistle:
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Ho lasciato un po di Suspance... in attesa di una tua risposta :) La Konus spesso e volentieri ci ha abituato a dei Mix (chiamiamoli così) di strumentazione varia, esempio tipico è il Konus Altair classico Smith Cassegrain Meade prodotto a Costa Mesa a due passi dal Messico per avere appunto manovalanza Messicana ;) Questo bel telescopio era fornito con la classica montatura Towa... già.. perchè la Towa faceva anche le montature :) in pratica la stessa che equipaggiava i modelli di telescopio Towa ET-11 rifrattore da 102/900 conosciuto come Konus Centaur, il Towa PN-80 riflettore da 153/750 e infine il modello Tanzutsu CT-75 152/1300, quindi tornando a un (ipotesi) così la voglio chiamare, però logica come direbbe Spock è molto probabile che la Konus si sia fatta assemblare dall'importatore un bel Konus Aquila :)
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È cosa nota ai più che il KONUS ALTAIR fosse un MEADE, tra l'altro l'arcano non è per niente difficile da scoprire, visto che l'etichetta sullo strumento è rimasta quella originale.
Anche in questo caso, come dicevo, non è il colore del tubo che fa il costruttore o l'intubatore.
Quello infatti è soltanto un classico esempio di risultato da operazione commerciale.

Riguardo al discorso montatura "TOWA", la tua affermazione al riguardo nasce da una constatazione di fatto, oppure sempre per similitudine?
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Scusatemi ero dimenticato questo del 1967... http://yumarin7.sakura.ne.jp/retrokan/EIKOW1967.pdf
modello Eikow T-550 8-)
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Grazie, ma ovviamente già conoscevo quel catalogo. :thumbup:
Troppo facile tirarlo fuori come "prova". :D
Il punto è un altro,
essendo in bianco e nero, i tubi di che colore dovrebbero essere secondo il tuo occhio clinico, per accertarne l'identificazione univoca?
Ma soprattutto, quali "firme" mai si paleseranno su quei telescopi, le loro scatole originali, il loro corredo e le loro parti?
Ti dico subito che su quelli che possiedo io e che ho visto finora in vita mia, non compare nulla di EIKOW (tra l'altro un panorama "only EIKOW, non sarebbe un po' piatto, triste e monotono anche come ipotesi o congettura che possa essere? :think: ).
:mrgreen:
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Troppo facile per chi è interessato a quello strumento ;) e poi neanche più di tanto ;) facile per chi ha già visto i cataloghi.. forse.. e cercando cercando forse riesce a trovare qualcosa... ma penso che all'infuori di quel catalogo non ci sia praticamente nulla a parte magari il tuo libretto di istruzioni e lo scontrino, ce ne saranno in giro in Italia 2 o 3 :D i colori dei tubi heheheh sei incorreggibile capisco dove vuoi arrivare :mrgreen: ma non ce la fai con me ;D quei telescopi la Eikow li faceva di tutti i colori :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: e siccome alla Konus piaceva risparmiare invece di comprarli direttamente dalla Towa indovina di che marca li prendeva... forse Eikow?? :mrgreen:
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